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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Marzo 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 4
INTERPELLANZA 2014-00530
"ACCESSIBILIT? DEI DISABILI ALLA BASILICA DI SUPERGA ED ALLA LAPIDE DEL GRANDE TORINO" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BERTOLA ED APPENDINO IN DATA 30 GENNAIO 2014.
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201400530/002, presentata in
data 30 gennaio 2014, avente per oggetto:

"Accessibilità dei disabili alla Basilica di Superga ed alla lapide del Grande
Torino"

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Lubatti.

LUBATTI Claudio (Assessore)
Per quanto riguarda questo documento particolarmente ricco, ho chiesto anche la
scorsa settimana - come il Consigliere sa - l'approfondimento agli Uffici, in maniera
tale da capire se ci fossero particolari novità sul tema.
Abbiamo approfondito il tema insieme al dirigente del Servizio Riqualificazione
Spazio Pubblico proprio per capire quali possano essere le soluzioni definitive al
problema, perché, in effetti, la segnalazione del Consigliere solleva un tema
particolarmente delicato, per il quale, per "enne" elementi, che proverò ad elencare
sommariamente - poi, se il Consigliere è d'accordo, facciamo un approfondimento
nel dettaglio in Commissione, o un sopralluogo, valutiamo insieme come
approfondire il ragionamento -, ad oggi, non possono esserci ancora interventi
risolutivi a causa di quattro vincoli che noi abbiamo.
Il primo è un vincolo paesaggistico; il secondo è un vincolo architettonico; il terzo è
che siamo in area di parco naturale; il quarto è che buona parte del terreno del quale
parliamo non è di competenza della Città di Torino, ma siamo su area demaniale.
Inoltre, la parte lasciata ai Comuni è suddivisa su tre Comuni differenti che,
ovviamente, devono coordinarsi in maniera tale da risolvere il problema.
La Città ha presentato al Demanio, già dal gennaio 2004, un progetto di
riqualificazione dell'area, con la sistemazione del piazzale e la sistemazione anche
delle tematiche che il Consigliere richiama nell'interpellanza.
Nel dicembre 2003 il progetto era stato concordato con i Comuni che ho citato,
quindi i tre Comuni, ed era iniziata la fase di valutazione insieme al Demanio.
Da allora è iniziata una lunga fase di Conferenze di Servizi, di sottoscrizione di
concessione delle aree demaniali, tra Agenzia del Demanio e Città di Torino, per
poter realizzare le opere e non perdere, intanto, il finanziamento regionale che la
Regione aveva voluto mettere a disposizione.
Soltanto nel marzo 2010 la Conferenza dei Servizi ha dato una soluzione al
problema; ha registrato i pareri favorevoli di tutti gli Enti interessati, quindi
dell'attività del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e delle varie
Sovrintendenze che sono interessate, oltre al parere della Provincia di Torino, che era
un parere obbligatorio.
L'intervento è stato realizzato; si tratta di un intervento particolarmente oneroso, ma
anche particolarmente importante, proprio per la fruibilità dell'area, per la qualità
anche del sito di cui parliamo e per rendere fruibile un'area particolarmente attrattiva
dal punto di vista turistico. Gli interventi strutturali ricadono sul territorio di San
Mauro Torinese e sull'area del Comune di Torino quelli che ancora mancano per la
piena fruibilità.
Il tema adesso è come arrivare alla soluzione definitiva, perché tutto quanto era
possibile fare nell'ambito di una progettazione integrata e nell'ambito di una
collaborazione tra questi vari Enti è stato realizzato; ad oggi, c'è un tema di vincoli
che, in questo momento, paiono insormontabili per quanto riguarda l'azione fisica
dell'intervento del cantiere, proprio perché, ovviamente, ci troviamo in un'area
collinare, anche particolarmente pregiata dal punto di vista ambientale; la Basilica,
che, come sapete, è in cima alla collina, dista da Torino cinque chilometri, ma ha una
percentuale che supera l'8%, che è la percentuale prevista dal Codice per poter fare
"enne" interventi viabili.
Quindi, ad oggi, siamo di fronte ad una situazione in cui l'ascensore per superare il
dislivello, che è presente, ma che è interno e non risulta opportunamente segnalato,
può essere vissuto come la soluzione definitiva; c'è soltanto un problema di
segnaletica, che possiamo verificare come risolvere. Se il problema, invece, diventa
strutturale, cioè se bisogna capire come affrontare la situazione dal punto di vista
strutturale, la situazione è un po' più complicata, proprio perché - come ho detto - gli
interventi che sono stati fatti hanno aiutato ad affrontare il problema, ma non
possiamo ancora considerarli definitivi, anche perché il progetto e la realizzazione
dell'opera di cui stiamo parlando hanno sicuramente facilitato l'accesso, ma ci sono
ancora alcuni elementi che sono ostativi alla piena fruibilità (penso, ad esempio, alla
parte dei gradini del lato Nord che è stata completamente eliminata, ma la parte
invece retrostante la Basilica ha ancora dei punti che non sono pienamente
accessibili).
Quindi, la disponibilità che io consegnerei alla Sala Rossa è un po' questa, cioè
quella di considerare aperta la discussione sulla soluzione dei problemi, sapendo che
possiamo percorrere più strade, qualcuna molto complicata, come la realizzazione
dell'opera che ha visto la sistemazione del parcheggio e la piena accessibilità con
l'abbattimento dei gradini, oppure andare verso una strada un pochino più semplice,
che è quella di sfruttare le infrastrutture presenti e migliorare la comunicazione e
l'informazione sulla piazza con della segnaletica apposita, in maniera tale che possa
essere seguito un altro percorso.
Io non sono arrivato qui con una decisione chiusa, anzi, visto che il Consigliere ha
sollevato il problema, è bene che ne discutiamo insieme e che verifichiamo insieme
quale possa essere la soluzione migliore. Quindi, Presidente, possiamo o andare in
Commissione, oppure chiedere al Presidente della Commissione, intanto, di fare un
sopralluogo sull'area, in maniera tale che ci si renda conto un po' di quali sono
ancora i limiti esistenti e, poi, andare in Commissione, in maniera tale da affrontare
la situazione con informazioni puntuali e precise sulle cose che si possono fare.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Ringrazio l'Assessore per la disponibilità. Noi avevamo sollevato in parte questo
problema già un paio di anni fa con un'interrogazione. Adesso, visto che la
situazione non si è risolta, abbiamo presentato un'interpellanza, perché ci sono
almeno tre punti dove ancora, nonostante gli ingenti lavori (anche con un costo
significativo) che sono stati fatti, la zona della Basilica di Superga e della lapide del
Grande Torino manca di accessibilità.
Uno dei problemi, intanto, è l'arrivo della cremagliera, visto che è il principale
mezzo pubblico di arrivo alla Basilica, in quanto poi, dall'arrivo della cremagliera
c'è una salita dissestata, sconnessa e troppo pendente per le carrozzine.
Mi pare che GTT fornisca, comunque, un servizio di accompagnamento su
prenotazione telefonica, eccetera; chiaramente, capisco che quello sia uno dei
problemi forse più difficili da affrontare, però, sicuramente, se vogliamo rendere
completamente accessibile l'area della Basilica, che, comunque, è uno dei principali
monumenti torinesi, quella sarà una delle cose su cui bisognerà pensare come
intervenire.
Poi, c'è il problema dell'accesso interno alla Basilica. È vero che, effettivamente,
adesso c'è un ascensore che permette l'accesso all'interno della Basilica. Il problema
credo che sia essenzialmente di segnalazione, nel senso che questo ascensore è
all'interno, è dietro un cancello chiuso, non c'è niente che dica a un disabile che
arriva lì che deve chiamare qualcuno e farsi aprire. Quindi, magari, già mettendo
semplicemente un cartello e concordando con chi gestisce la Basilica il modo di
gestire questa situazione, probabilmente si potrebbe già arrivare a risolvere
perlomeno il problema dell'accessibilità interna, in attesa di capire, poi, se si possa
fare qualcosa di meglio, ma, comunque, almeno un accesso ci sarebbe.
Il terzo problema è quello, invece, dell'accesso alla lapide, perché non si capisce
come mai, in un progetto, comunque, di lavori rifatti, eccetera, sia stata prevista
questa discesa, che è una rampa all'inizio del 18%, fuori da qualunque norma di
accessibilità. Tra l'altro, è pericolosa persino per le persone normalmente
deambulanti, perché è piuttosto ripida ed è pavimentata con la pietra. Tra l'altro,
anche il lato Nord, nonostante sia in piano, è ancora pavimentato con i ciottoli, per
cui, ovviamente, una carrozzina sui ciottoli non può andare, e il lato Sud ha ancora i
gradini.
Per cui, probabilmente, con un investimento credo anche, tutto sommato, contenuto,
ma con un po' di occhio nella progettazione, penso si possa riuscire in futuro - è da
capire come, ovviamente - a ridurre la pendenza dell'ultima rampa, prolungando,
magari, la salita, capendo insomma come gestirla, e a pavimentare il percorso sul
Nato nord, in modo che dal piazzale si riesca ad arrivare fino a lì, senza incontrare
ostacoli, pavimentazioni e così via.
Dopodiché, va benissimo, ovviamente, andare a fare un sopralluogo anche con i
tecnici, per capire perché siano state fatte anche certe scelte di progetto e, quindi, per
approfondire il problema nel dettaglio. Quindi, siamo a disposizione. Direi di
mandare l'argomento in Commissione; non so quale sia la Commissione, se la IV o
la II, potrebbero essere queste due, o anche solo la II, come crede il Presidente. Però,
direi di rimandarla in una Commissione per valutare come si possa migliorare la
situazione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
L'interpellanza è discussa.
Segnalo ai Presidenti della IV e della II Commissione che l'argomento di questa
interpellanza sarà da approfondire in Commissione, facendo magari un sopralluogo e
verificando anche la situazione.

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