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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Marzo 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 16
INTERPELLANZA 2014-00631
"SOCIETA' VICTORIA IVEST" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MAGLIANO IN DATA 6 FEBBRAIO 2014.
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione congiunta dell'interpellanza n. mecc. 201400631/002,
presentata in data 6 febbraio 2014, avente per oggetto:

"Società Victoria Ivest"

e dell'interpellanza n. mecc. 201400706/002, presentata in data 11 febbraio 2014,
avente per oggetto:

"Società Victoria Ivest"

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Le due interpellanze toccano in realtà temi abbastanza diversi e mi sono state
assegnate nonostante le competenze sostanzialmente circoscrizionali e sportive.
La prima in oggetto è quella del Consigliere Magliano e, sostanzialmente, è riferita a
circostanze che sono ripetute anche nell'altra interpellanza, cioè che, da fonti
giornalistiche, si sono rilevate delle difficoltà e che risulterebbe essere ad un passo
dallo sfratto a causa dell'impossibilità di riuscire a fronteggiare le rate di un troppo
oneroso mutuo; rilevato che il Comune garantisce con fideiussione circa 3,3 milioni
di Euro, sostanzialmente nella prima interpellanza si chiede quali interventi
intraprenderà l'Amministrazione Civica per garantire la continuità della società che
presta la sua attività sociale in un quartiere ad alto rischio di marginalità. L'altra
interpellanza ripete le circostanze amministrative di deliberazione e, invece, chiede
di sapere "sulla base di quale progetto, quali convenzioni tra le parti e, più in
generale, (…) quali fossero le motivazioni sottostanti la scelta da parte della Città di
concedere la fideiussione sul mutuo; quali siano stati i controlli attuati da parte della
Città (…) per verificare l'effettivo stato di avanzamento dei lavori (…); quali
saranno gli obblighi a cui dovrà fare fronte la Città (…) e se vi sia il rischio effettivo
di escussione (…)".
Per la parte delle circostanze generali, sulla base di una nota predisposta dagli Uffici
che raccoglie le note predisposte dagli Uffici dello Sport e della Circoscrizione,
ricordo che, con deliberazione del 2008 - data 20 settembre -, veniva approvata la
concessione alla USD Victoria Ivest di un'area in via Veronese affinché fosse
destinata alla realizzazione di un impianto sportivo destinato al calcio, previsto nella
proposta della Circoscrizione 5, deliberata il 18 giugno precedente.
La stipula della convenzione per la gestione sociale dell'impianto, la cui durata fu
prevista in vent'anni, ebbe luogo il 17 luglio 2009.
Con deliberazione del Consiglio dell'8 novembre 2010 veniva concessa una
fideiussione, ai sensi dell'articolo n. 207 del Decreto Legislativo n. 267/2000, a
favore di Banca Etica, nell'interesse della società a garanzia di un mutuo di 3,1
milioni di Euro per il finanziamento delle opere di realizzazione dell'impianto
sportivo in questione.
Come è noto, la norma citata prevede la possibilità da parte del Comune di garantire
l'assunzione dei mutui destinati a finanziare opere a fini culturali, sociali e sportivi, il
cui successivo impiego sia rivolto alle esigenze della collettività locale sulla base di
apposita convenzione e che naturalmente preveda alla scadenza la loro acquisizione
al patrimonio cittadino.
Quindi, il 23 dicembre 2010 la suddetta società ha stipulato con la banca citata un
contratto di mutuo per 17 anni, con inizio ammortamento a partire dal 1° gennaio
2013.
L'impianto è stato realizzato in conformità al progetto ed ha ottenuto l'agibilità da
parte della Commissione Provinciale di Vigilanza per il pubblico spettacolo in data
15 novembre 2012.
Per quanto riguarda la parte relativa alla vigilanza, preciso che, alla conclusione delle
operazioni relative del collaudo, era stato comunicato che l'architetto Silvia Zanetti,
dipendente del Servizio Edilizia Sportiva, era stato incaricato, con determina
dirigenziale n. 61, per il collaudo dell'impianto medesimo.
Dalla relazione del collaudo emerge che l'impianto sportivo è stato realizzato
secondo il progetto approvato con permesso di costruire n. 23/2010 e n. 20/2012 in
data 7 settembre 2012 e che ha ottenuto l'agibilità da parte della Commissione
Provinciale di Vigilanza per il pubblico spettacolo in data 15 novembre 2012.
Per quanto riguarda la parte economica, il collaudatore ha redatto le relazioni
riservate di indirizzo al concessionario, trattandosi di rapporto privatistico; la
comunicazione ai suddetti soggetti è stata trasmessa alla Circoscrizione 5, ai fini
della successiva presa d'atto del collaudo con conseguente svincolo della
fideiussione, ai sensi dell'articolo n. 3 della convenzione.
Nel 2013 è emerso però che la società aveva omesso di onorare gli impegni contratti
con la banca, risultando morosa relativamente alle rate di rimborso del mutuo. La
Città provvedeva a sollecitare, anche attraverso incontri con i responsabili della
società, e, successivamente, ad intimare i pagamenti dovuti, senza che, nonostante le
iniziali rassicurazioni, seguisse la necessaria regolarizzazione. Da ultimo, a seguito
dell'inottemperanza, la nota del 17 dicembre 2013 della Circoscrizione competente
diffidava la società ad adempiere al pagamento del debito maturato in circa
200.000,00 Euro a favore della banca mutuante ed è stata notificata alla società
Victoria Ivest la comunicazione di avvio del procedimento finalizzato alla revoca
della concessione con riserva di ogni altra azione a tutela degli interessi
dell'Amministrazione.
Il provvedimento recante la proposta di revoca è in fase di adozione da parte della
Circoscrizione 5, di cui poi dirò per la parte del Consigliere Magliano.
Con nota dell'8 gennaio, Banca Popolare Etica ha intimato alla Città, in qualità di
fideiussore - e qui rispondo all'ultimo punto -, il pagamento delle somme inevase dal
debitore principale pervenute alla cifra di circa 240.000,00 Euro.
La Città, pertanto, provvedeva alla liquidazione della somma, in quanto
contrattualmente obbligata, ma, contestualmente, ne richiedeva ristoro a titolo di
rivalsa alla società debitrice, prefigurando, in difetto, l'avvio di azioni giudiziarie per
il recupero della somma dovuta, degli interessi maturati, maturandi, in pregiudicato il
risarcimento di ulteriori danni.
Inoltre, sono in corso i necessari provvedimenti in ordine alla quantificazione delle
spese sostenute e documentate per realizzare l'immobile ai fini della completa e
definitiva rendicontazione economica dell'operazione.
Circa la parte legata all'attività sociale della società sportiva (quindi, l'ultimo quesito
posto dal Consigliere Magliano), va ricordato che la Circoscrizione ha iniziato - non
ancora formalmente, cioè non ancora per quanto riguarda l'iter consiliare - la strada
della revoca dell'impianto di concessione per inadempimenti; tuttavia, in una nota
che mi ha fornito, il Presidente esprime rassicurazioni sul fatto che, data la
fondamentale importanza della posizione dell'impianto, il tipo di quartiere e la
centralità delle politiche sportive fatte dalla Circoscrizione 5, non sarà comunque
fatta mancare la necessaria continuità dell'attività sportiva, naturalmente riferita alla
continuità dell'attività sportiva, non necessariamente alla continuità dell'attività della
società sportiva.
Relativamente all'ultimo quesito posto nell'interpellanza presentata dal Movimento 5
Stelle, in realtà la probabilità di escussione della fideiussione non è oggi
quantificabile, nel senso che, al momento, la Città - come ho riferito - ha corrisposto
la somma richiesta al fine di evitare l'escussione. Solo qualora effettivamente non si
addivenisse ad una modifica del rapporto, tale per cui la Città non sia chiamata a
rispondere delle obbligazioni garantite, ma non eseguite dal coobbligato principale,
verrebbe effettuata l'escussione. Al momento il mutuo non ha previsto escussione e -
che risultino - non sono in corso provvedimenti di escussione formali, anche perché
l'Amministrazione, al momento, ha pagato il debito e sta definendo l'iter
amministrativo della conclusione della pratica, per poi valutare l'impatto sulla
fideiussione, sulle garanzie e sul debito residuo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Ringrazio l'Assessore. In questi pochi minuti, il mio intervento verterà su due
elementi. Il primo è quello sociale, perché, come lei ha sottolineato in questa Sala
pochi secondi fa, ci sono un luogo ed uno spazio in cui i giovani vengono sottratti da
quelle che sono le possibilità purtroppo oggi offerte dal contesto in cui viviamo, cioè
possibilità che, alla fine, porterebbero questi ragazzi a perdersi. Lì, invece, c'è una
storia di calcio non professionistico grazie alla quale questi ragazzi si avvicinano allo
sport; gli educatori e gli allenatori di questa struttura sono persone che, negli anni,
non solo hanno insegnato uno sport, ma hanno portato questi ragazzi ad una
dimensione educativa e questo è comunque da tenere in considerazione nelle nostre
decisioni.
L'altro elemento che vorrei capire è come - da quel che ho compreso - la Città ha
dovuto iniziare a far fronte alla fideiussione; quindi, giustamente Banca Etica ha
chiesto conto di quello che la società Victoria Ivest non ha dato e la Città, avendo
firmato una fideiussione da 3.100.000,00 Euro, ha dovuto, per diritto e dovere,
andare incontro a questa richiesta.
Però, da quello che mi risulta - vorrei sapere se risulta anche a lei, Assessore -, la
società Victoria Ivest ha, di fatto, annunciato di avere dei crediti di IVA per una cifra
superiore ai 240.000,00 Euro e che aspetta ancora dalla Città, a saldo, tutta una serie
di risorse legate alle utenze rispetto al nostro Regolamento economale ed al nostro
Regolamento degli impianti sportivi.
Non so se lei è a conoscenza che c'è un dettagliato rendiconto dei rimborsi IVA che
ammonta esattamente a 257.897,00 Euro e che aspettano quasi 30.000,00 Euro per le
utenze che devono ancora essere rimborsate dal Comune di Torino e circa 13.000,00
Euro di fatture in scadenza; questo è il primo dato.
Il secondo dato è perché non si è presa in considerazione l'ipotesi di un
prolungamento, perché, dal nostro Regolamento di concessione degli impianti
sportivi, è possibile farlo quando su questi impianti sportivi viene fatto un impegno
importante da parte della struttura e da parte del soggetto; perché non si è scelto di
prolungare a 30 anni? Perché, scegliendo di prolungare a 30 anni, si può ristrutturare
il debito e la Città, che ha già messo lì dei soldi - soldi dei cittadini -, alla luce della
fideiussione magari riesce, all'interno di un piano più sensato di rientro del debito, a
fare qualcosa che è utile al mantenimento di questa struttura.
Inoltre - su questo, però, sono più preoccupato, Assessore -, mi chiedo come
quest'Aula del Consiglio sia riuscita a votare questo provvedimento praticamente
all'unanimità. Ho guardato il business plan e sicuramente farò un esposto alla Corte
dei Conti, perché come si è potuto pensare che una realtà di quel tenore lì potesse
sostenere 3.100.000,00 Euro di investimenti?
Sono andato a vedere il verbale - e mi dispiace per i Consiglieri che hanno votato a
favore -, ma come si pensava di poterlo chiedere a questa realtà che si diceva in
quegli anni avrebbe fatto 3.100.000,00 Euro di ricavi - da ridarci -; questo è
impensabile!
Mi chiedo l'Assessore allo Sport di allora… Ho controllato, Gallo era in Aula, ma si
è astenuto, forse aveva già immaginato che cosa si stava votando, perché è una roba
pazzesca, non è mai capitato in Italia! Sono andato a cercare: si trattava di un
investimento importante, ma dal business plan anche un bambino si sarebbe reso
conto della difficoltà di poterlo sostenere, soprattutto in quel numero di anni, perché
su 30 anni si poteva ancora ragionare, in quanto è un centro grosso.
Da questo punto di vista, secondo me bisogna capire chi, allora, ha letto
effettivamente che cosa stava votando, perché si è votato qualcosa di invotabile;
guardando quel business plan, è chiaro che è impossibile in quegli anni lì riuscire a
rientrare della somma da ridare, oltre a quella che serve per vivere. Guardando
esattamente il business plan, ci si pone il problema di come mai sia arrivata in Aula
una cosa del genere per quegli anni.
Detto questo, che è grave come elemento secondo me, l'altro aspetto è invece capire
se - abbiamo già visto come è finita con la Pellerina -, tra un errore fatto all'inizio ed
il revocare, il revocare vuol dire che comunque… Poi, per carità, noi potremmo
anche andare a chiedere a questi signori per via giudiziaria le somme che mancano,
ma stiamo parlando di una società sportiva, quindi, oltre il danno, la beffa.
Mi auguro, invece, che si possa trovare la tipica mediazione, dove la politica mette il
buonsenso e si allontana dai corteggiamenti delle varie parti o dei vari signorotti
delle varie Circoscrizioni, piuttosto che delle fonti di potere o di consenso politico
che può portare una società sportiva di quel tipo, e capire se riusciamo a trovare un
modo per ristrutturare quel debito; se le informazioni che ho non sono sbagliate, la
ristrutturazione di quel debito partirebbe comunque da dei soldi di questa società (le
ho citato prima le cifre, quindi sono a verbale) e si potrebbe provare a trovare una
soluzione che non cacci via chi rappresenta anche la storia di quel quartiere, ma
soprattutto chi l'ha gestito, i ragazzi, i giovani e le famiglie che in quella zona sono
nate, hanno costruito un percorso non solo sportivo, ma anche educativo e formativo,
evitando che la nostra Città debba ripianare il buco di una realtà che non riesce a
ripianare.
Chiudo il mio intervento con questo interrogativo; ringrazio l'Assessore per quello
che ha detto in Aula, ma mi riservo di andare fino in fondo sulle motivazioni e sul
perché questa Città abbia accettato quel business plan, perché è inconcepibile.
Infine, mi auguro che, alla luce di questo ed alla luce delle brutte esperienze che
abbiamo fatto con la piscina della Pellerina, invece si trovi qui - perché dall'altra
parte una volontà c'è - una sintesi ed una mediazione che non creino danni alle casse
del Comune (perché nelle casse del Comune ci sono i soldi dei cittadini), ma possano
dare un'ulteriore chance a queste persone per provare a rigiocarsi una partita,
aumentando magari, proprio perché il nostro Regolamento lo prevede, il numero di
anni per rientrare di questo importo.
La ringrazio, quindi, per l'intervento. Mi auguro che su questo, prima di procedere
all'eliminazione tout court della revoca, si trovi un ulteriore passaggio, chiedendo
alla banca e chiedendo a loro se sono in grado in 30 anni di ristrutturare questo
debito; altrimenti, penso che finirà che non saranno in grado di coprire quel debito, la
Città ne avrà un danno e, dopo che si saranno portati via due traverse e due palloni,
avremo creato solamente un ulteriore buco nel Bilancio della Città.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Devo dire che ha già detto molto il Consigliere Magliano. Lo spirito della mia
interpellanza forse era un po' diverso da quello del Consigliere Magliano, ma devo
dire che le risposte ci accomunano, nel senso che, quando ho letto le domande, anche
io mi sono posta come primo quesito, guardando la deliberazione, come fosse
possibile che questa Città concedesse comunque una fideiussione di quell'importo su
un mutuo così significativo. Anche perché - e condivido quanto diceva il Consigliere
Magliano - è chiaro che si deve trovare un equilibrio tra il ruolo che deve avere il
gestore ed il ruolo che deve avere la Città nel garantire comunque la possibilità di
erogare un servizio che ha una valenza sociale molto forte. Però, ognuno deve fare la
sua parte e in questo equilibrio mi sembra che qualcosa non abbia funzionato, perché,
se è vero che il business plan evidentemente lo produce il soggetto che chiede (e,
quindi, presenta il progetto), dall'altra parte la Città avrà pure un ruolo e mi chiedo
come lo abbia esercitato questo ruolo.
A me sembra impensabile - anche io ho guardato velocemente il business plan - che
nessuno si sia posto qualche questione sull'opportunità o meno di impiegare quelle
risorse in un'ottica di medio periodo, perché, poi, mi sembra di aver capito -
l'Assessore è andato molto velocemente nella risposta, quindi chiedo comunque di
acquisire la lettera degli Uffici - che si trattava di un mutuo il cui rimborso di capitale
iniziava a partire dal 1° gennaio 2013 (se ho compreso bene). Quindi, sinceramente
non so se solo la quota di capitale partiva dal 1° gennaio 2013 e se, invece, la società
ha regolarmente pagato la quota di interessi da quando è stato sottoscritto il mutuo al
2013; magari lo troverò nella nota (non so se lo ha detto, perché l'ha letta molto
velocemente).
È chiaro che mi sembra di capire che, praticamente, alla prima scadenza un po' più
corposa, evidentemente, la società non si è trovata in grado di poter ottemperare e di
poter garantire la parte di quota capitale, che è la più significativa del mutuo.
Se ho capito bene, ad oggi è stata escussa o, comunque, di fatto la Città ha garantito
per 240.000,00 Euro, che immagino siano le rate del mutuo dal 1° gennaio 2013 a -
potrebbe essere, perché non so anche questo - tre o quattro mesi, però immagino che,
per il futuro, la Città dovrà continuare a garantire. O, meglio, non so se -in parte
condivido quello che ha detto il Consigliere Magliano - si sia discusso con la società
per capire qual è la situazione dei crediti e dei debiti, com'è veramente la situazione
finanziaria e se saranno in grado oppure no di ottemperare in futuro.
Il Consigliere Magliano proponeva di negoziare eventualmente una dilazione del
mutuo, ma non so se sia possibile; se ho capito bene, dal 1° gennaio 2013 si è
iniziato a rimborsare le quote capitale e, quindi, per quasi cinque o sei anni non si è
pagata la parte di capitale, ma solo gli interessi, per cui penso che sia difficile poter
intraprendere quella linea (ma, invece, magari la Città riesce a negoziare una cosa del
genere).
Certo è che, di fatto, quello che abbiamo di fronte oggi è il rischio di una revoca, che,
evidentemente, ha un impatto sociale non da poco, causata, dal mio punto di vista, da
una valutazione errata e da una mancanza da parte della Città, perché, vedendo quei
dati, sinceramente anche io mi sono posta le stesse domande del Consigliere
Magliano.
Mi chiedo veramente che cosa può fare la Città, che cosa intende fare ed
effettivamente se, per il futuro, si possa evitare che riaccadano questi fatti, perché
poi, al di là dell'esposto o meno, chiederò comunque di andare in Commissione
Controllo di Gestione con l'Assessore competente ad oggi - l'Assessore Gallo - per
capire, oggi, come gli Uffici gestiscono queste vicende, perché anche io vorrei
evitare che in futuro si ripeta una cosa del genere.
In secondo luogo, sulla parte sociale, vorrei capire che cosa sta facendo la Città e se
veramente potremo evitare la revoca.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Ho capito soltanto che tutti se la prendono con la Città. Francamente, posso capire le
valutazioni sulla sostenibilità o meno del business plan, che lascio naturalmente a chi
ha riferito, però devo dire due cose molto chiare.
La prima è che l'Amministrazione parla per atti e non per indirizzi generici, quindi
devo dire francamente al Consigliere Magliano che si parla per atti; oggi, questa
vicenda è nelle mani dell'Avvocatura Comunale, perché, obiettivamente, ci sono dei
problemi di natura convenzionale e di rispetto delle obbligazioni che non sono
facenti capo alla Città, ma al concessionario.
Quindi, il mix di buonismo nazionalpopolare, riferito all'impianto sportivo ed ai suoi
bambini, unito al fatto che è sempre colpa della Città rappresenta una valutazione
politica di cui prendo atto, ma che, naturalmente, è l'espressione di quello che è stato
detto in Aula da parte dei Consiglieri. Ne prendo atto, ma non sono neanche
l'Assessore competente, per cui, francamente, non sono così chiamato in causa.
Relativamente alla linea e a che cosa si debba fare, il Consiglio ha gli strumenti, cioè
la mozione per esprimere indirizzi; per quanto riguarda il mio Assessorato, la strada
è l'azione legale.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Le interpellanze sono discusse.

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