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LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo alla discussione congiunta dell'interpellanza n. mecc. 201400631/002, presentata in data 6 febbraio 2014, avente per oggetto: "Società Victoria Ivest" e dell'interpellanza n. mecc. 201400706/002, presentata in data 11 febbraio 2014, avente per oggetto: "Società Victoria Ivest" LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Le due interpellanze toccano in realtà temi abbastanza diversi e mi sono state assegnate nonostante le competenze sostanzialmente circoscrizionali e sportive. La prima in oggetto è quella del Consigliere Magliano e, sostanzialmente, è riferita a circostanze che sono ripetute anche nell'altra interpellanza, cioè che, da fonti giornalistiche, si sono rilevate delle difficoltà e che risulterebbe essere ad un passo dallo sfratto a causa dell'impossibilità di riuscire a fronteggiare le rate di un troppo oneroso mutuo; rilevato che il Comune garantisce con fideiussione circa 3,3 milioni di Euro, sostanzialmente nella prima interpellanza si chiede quali interventi intraprenderà l'Amministrazione Civica per garantire la continuità della società che presta la sua attività sociale in un quartiere ad alto rischio di marginalità. L'altra interpellanza ripete le circostanze amministrative di deliberazione e, invece, chiede di sapere "sulla base di quale progetto, quali convenzioni tra le parti e, più in generale, (…) quali fossero le motivazioni sottostanti la scelta da parte della Città di concedere la fideiussione sul mutuo; quali siano stati i controlli attuati da parte della Città (…) per verificare l'effettivo stato di avanzamento dei lavori (…); quali saranno gli obblighi a cui dovrà fare fronte la Città (…) e se vi sia il rischio effettivo di escussione (…)". Per la parte delle circostanze generali, sulla base di una nota predisposta dagli Uffici che raccoglie le note predisposte dagli Uffici dello Sport e della Circoscrizione, ricordo che, con deliberazione del 2008 - data 20 settembre -, veniva approvata la concessione alla USD Victoria Ivest di un'area in via Veronese affinché fosse destinata alla realizzazione di un impianto sportivo destinato al calcio, previsto nella proposta della Circoscrizione 5, deliberata il 18 giugno precedente. La stipula della convenzione per la gestione sociale dell'impianto, la cui durata fu prevista in vent'anni, ebbe luogo il 17 luglio 2009. Con deliberazione del Consiglio dell'8 novembre 2010 veniva concessa una fideiussione, ai sensi dell'articolo n. 207 del Decreto Legislativo n. 267/2000, a favore di Banca Etica, nell'interesse della società a garanzia di un mutuo di 3,1 milioni di Euro per il finanziamento delle opere di realizzazione dell'impianto sportivo in questione. Come è noto, la norma citata prevede la possibilità da parte del Comune di garantire l'assunzione dei mutui destinati a finanziare opere a fini culturali, sociali e sportivi, il cui successivo impiego sia rivolto alle esigenze della collettività locale sulla base di apposita convenzione e che naturalmente preveda alla scadenza la loro acquisizione al patrimonio cittadino. Quindi, il 23 dicembre 2010 la suddetta società ha stipulato con la banca citata un contratto di mutuo per 17 anni, con inizio ammortamento a partire dal 1° gennaio 2013. L'impianto è stato realizzato in conformità al progetto ed ha ottenuto l'agibilità da parte della Commissione Provinciale di Vigilanza per il pubblico spettacolo in data 15 novembre 2012. Per quanto riguarda la parte relativa alla vigilanza, preciso che, alla conclusione delle operazioni relative del collaudo, era stato comunicato che l'architetto Silvia Zanetti, dipendente del Servizio Edilizia Sportiva, era stato incaricato, con determina dirigenziale n. 61, per il collaudo dell'impianto medesimo. Dalla relazione del collaudo emerge che l'impianto sportivo è stato realizzato secondo il progetto approvato con permesso di costruire n. 23/2010 e n. 20/2012 in data 7 settembre 2012 e che ha ottenuto l'agibilità da parte della Commissione Provinciale di Vigilanza per il pubblico spettacolo in data 15 novembre 2012. Per quanto riguarda la parte economica, il collaudatore ha redatto le relazioni riservate di indirizzo al concessionario, trattandosi di rapporto privatistico; la comunicazione ai suddetti soggetti è stata trasmessa alla Circoscrizione 5, ai fini della successiva presa d'atto del collaudo con conseguente svincolo della fideiussione, ai sensi dell'articolo n. 3 della convenzione. Nel 2013 è emerso però che la società aveva omesso di onorare gli impegni contratti con la banca, risultando morosa relativamente alle rate di rimborso del mutuo. La Città provvedeva a sollecitare, anche attraverso incontri con i responsabili della società, e, successivamente, ad intimare i pagamenti dovuti, senza che, nonostante le iniziali rassicurazioni, seguisse la necessaria regolarizzazione. Da ultimo, a seguito dell'inottemperanza, la nota del 17 dicembre 2013 della Circoscrizione competente diffidava la società ad adempiere al pagamento del debito maturato in circa 200.000,00 Euro a favore della banca mutuante ed è stata notificata alla società Victoria Ivest la comunicazione di avvio del procedimento finalizzato alla revoca della concessione con riserva di ogni altra azione a tutela degli interessi dell'Amministrazione. Il provvedimento recante la proposta di revoca è in fase di adozione da parte della Circoscrizione 5, di cui poi dirò per la parte del Consigliere Magliano. Con nota dell'8 gennaio, Banca Popolare Etica ha intimato alla Città, in qualità di fideiussore - e qui rispondo all'ultimo punto -, il pagamento delle somme inevase dal debitore principale pervenute alla cifra di circa 240.000,00 Euro. La Città, pertanto, provvedeva alla liquidazione della somma, in quanto contrattualmente obbligata, ma, contestualmente, ne richiedeva ristoro a titolo di rivalsa alla società debitrice, prefigurando, in difetto, l'avvio di azioni giudiziarie per il recupero della somma dovuta, degli interessi maturati, maturandi, in pregiudicato il risarcimento di ulteriori danni. Inoltre, sono in corso i necessari provvedimenti in ordine alla quantificazione delle spese sostenute e documentate per realizzare l'immobile ai fini della completa e definitiva rendicontazione economica dell'operazione. Circa la parte legata all'attività sociale della società sportiva (quindi, l'ultimo quesito posto dal Consigliere Magliano), va ricordato che la Circoscrizione ha iniziato - non ancora formalmente, cioè non ancora per quanto riguarda l'iter consiliare - la strada della revoca dell'impianto di concessione per inadempimenti; tuttavia, in una nota che mi ha fornito, il Presidente esprime rassicurazioni sul fatto che, data la fondamentale importanza della posizione dell'impianto, il tipo di quartiere e la centralità delle politiche sportive fatte dalla Circoscrizione 5, non sarà comunque fatta mancare la necessaria continuità dell'attività sportiva, naturalmente riferita alla continuità dell'attività sportiva, non necessariamente alla continuità dell'attività della società sportiva. Relativamente all'ultimo quesito posto nell'interpellanza presentata dal Movimento 5 Stelle, in realtà la probabilità di escussione della fideiussione non è oggi quantificabile, nel senso che, al momento, la Città - come ho riferito - ha corrisposto la somma richiesta al fine di evitare l'escussione. Solo qualora effettivamente non si addivenisse ad una modifica del rapporto, tale per cui la Città non sia chiamata a rispondere delle obbligazioni garantite, ma non eseguite dal coobbligato principale, verrebbe effettuata l'escussione. Al momento il mutuo non ha previsto escussione e - che risultino - non sono in corso provvedimenti di escussione formali, anche perché l'Amministrazione, al momento, ha pagato il debito e sta definendo l'iter amministrativo della conclusione della pratica, per poi valutare l'impatto sulla fideiussione, sulle garanzie e sul debito residuo. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Ringrazio l'Assessore. In questi pochi minuti, il mio intervento verterà su due elementi. Il primo è quello sociale, perché, come lei ha sottolineato in questa Sala pochi secondi fa, ci sono un luogo ed uno spazio in cui i giovani vengono sottratti da quelle che sono le possibilità purtroppo oggi offerte dal contesto in cui viviamo, cioè possibilità che, alla fine, porterebbero questi ragazzi a perdersi. Lì, invece, c'è una storia di calcio non professionistico grazie alla quale questi ragazzi si avvicinano allo sport; gli educatori e gli allenatori di questa struttura sono persone che, negli anni, non solo hanno insegnato uno sport, ma hanno portato questi ragazzi ad una dimensione educativa e questo è comunque da tenere in considerazione nelle nostre decisioni. L'altro elemento che vorrei capire è come - da quel che ho compreso - la Città ha dovuto iniziare a far fronte alla fideiussione; quindi, giustamente Banca Etica ha chiesto conto di quello che la società Victoria Ivest non ha dato e la Città, avendo firmato una fideiussione da 3.100.000,00 Euro, ha dovuto, per diritto e dovere, andare incontro a questa richiesta. Però, da quello che mi risulta - vorrei sapere se risulta anche a lei, Assessore -, la società Victoria Ivest ha, di fatto, annunciato di avere dei crediti di IVA per una cifra superiore ai 240.000,00 Euro e che aspetta ancora dalla Città, a saldo, tutta una serie di risorse legate alle utenze rispetto al nostro Regolamento economale ed al nostro Regolamento degli impianti sportivi. Non so se lei è a conoscenza che c'è un dettagliato rendiconto dei rimborsi IVA che ammonta esattamente a 257.897,00 Euro e che aspettano quasi 30.000,00 Euro per le utenze che devono ancora essere rimborsate dal Comune di Torino e circa 13.000,00 Euro di fatture in scadenza; questo è il primo dato. Il secondo dato è perché non si è presa in considerazione l'ipotesi di un prolungamento, perché, dal nostro Regolamento di concessione degli impianti sportivi, è possibile farlo quando su questi impianti sportivi viene fatto un impegno importante da parte della struttura e da parte del soggetto; perché non si è scelto di prolungare a 30 anni? Perché, scegliendo di prolungare a 30 anni, si può ristrutturare il debito e la Città, che ha già messo lì dei soldi - soldi dei cittadini -, alla luce della fideiussione magari riesce, all'interno di un piano più sensato di rientro del debito, a fare qualcosa che è utile al mantenimento di questa struttura. Inoltre - su questo, però, sono più preoccupato, Assessore -, mi chiedo come quest'Aula del Consiglio sia riuscita a votare questo provvedimento praticamente all'unanimità. Ho guardato il business plan e sicuramente farò un esposto alla Corte dei Conti, perché come si è potuto pensare che una realtà di quel tenore lì potesse sostenere 3.100.000,00 Euro di investimenti? Sono andato a vedere il verbale - e mi dispiace per i Consiglieri che hanno votato a favore -, ma come si pensava di poterlo chiedere a questa realtà che si diceva in quegli anni avrebbe fatto 3.100.000,00 Euro di ricavi - da ridarci -; questo è impensabile! Mi chiedo l'Assessore allo Sport di allora… Ho controllato, Gallo era in Aula, ma si è astenuto, forse aveva già immaginato che cosa si stava votando, perché è una roba pazzesca, non è mai capitato in Italia! Sono andato a cercare: si trattava di un investimento importante, ma dal business plan anche un bambino si sarebbe reso conto della difficoltà di poterlo sostenere, soprattutto in quel numero di anni, perché su 30 anni si poteva ancora ragionare, in quanto è un centro grosso. Da questo punto di vista, secondo me bisogna capire chi, allora, ha letto effettivamente che cosa stava votando, perché si è votato qualcosa di invotabile; guardando quel business plan, è chiaro che è impossibile in quegli anni lì riuscire a rientrare della somma da ridare, oltre a quella che serve per vivere. Guardando esattamente il business plan, ci si pone il problema di come mai sia arrivata in Aula una cosa del genere per quegli anni. Detto questo, che è grave come elemento secondo me, l'altro aspetto è invece capire se - abbiamo già visto come è finita con la Pellerina -, tra un errore fatto all'inizio ed il revocare, il revocare vuol dire che comunque… Poi, per carità, noi potremmo anche andare a chiedere a questi signori per via giudiziaria le somme che mancano, ma stiamo parlando di una società sportiva, quindi, oltre il danno, la beffa. Mi auguro, invece, che si possa trovare la tipica mediazione, dove la politica mette il buonsenso e si allontana dai corteggiamenti delle varie parti o dei vari signorotti delle varie Circoscrizioni, piuttosto che delle fonti di potere o di consenso politico che può portare una società sportiva di quel tipo, e capire se riusciamo a trovare un modo per ristrutturare quel debito; se le informazioni che ho non sono sbagliate, la ristrutturazione di quel debito partirebbe comunque da dei soldi di questa società (le ho citato prima le cifre, quindi sono a verbale) e si potrebbe provare a trovare una soluzione che non cacci via chi rappresenta anche la storia di quel quartiere, ma soprattutto chi l'ha gestito, i ragazzi, i giovani e le famiglie che in quella zona sono nate, hanno costruito un percorso non solo sportivo, ma anche educativo e formativo, evitando che la nostra Città debba ripianare il buco di una realtà che non riesce a ripianare. Chiudo il mio intervento con questo interrogativo; ringrazio l'Assessore per quello che ha detto in Aula, ma mi riservo di andare fino in fondo sulle motivazioni e sul perché questa Città abbia accettato quel business plan, perché è inconcepibile. Infine, mi auguro che, alla luce di questo ed alla luce delle brutte esperienze che abbiamo fatto con la piscina della Pellerina, invece si trovi qui - perché dall'altra parte una volontà c'è - una sintesi ed una mediazione che non creino danni alle casse del Comune (perché nelle casse del Comune ci sono i soldi dei cittadini), ma possano dare un'ulteriore chance a queste persone per provare a rigiocarsi una partita, aumentando magari, proprio perché il nostro Regolamento lo prevede, il numero di anni per rientrare di questo importo. La ringrazio, quindi, per l'intervento. Mi auguro che su questo, prima di procedere all'eliminazione tout court della revoca, si trovi un ulteriore passaggio, chiedendo alla banca e chiedendo a loro se sono in grado in 30 anni di ristrutturare questo debito; altrimenti, penso che finirà che non saranno in grado di coprire quel debito, la Città ne avrà un danno e, dopo che si saranno portati via due traverse e due palloni, avremo creato solamente un ulteriore buco nel Bilancio della Città. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Devo dire che ha già detto molto il Consigliere Magliano. Lo spirito della mia interpellanza forse era un po' diverso da quello del Consigliere Magliano, ma devo dire che le risposte ci accomunano, nel senso che, quando ho letto le domande, anche io mi sono posta come primo quesito, guardando la deliberazione, come fosse possibile che questa Città concedesse comunque una fideiussione di quell'importo su un mutuo così significativo. Anche perché - e condivido quanto diceva il Consigliere Magliano - è chiaro che si deve trovare un equilibrio tra il ruolo che deve avere il gestore ed il ruolo che deve avere la Città nel garantire comunque la possibilità di erogare un servizio che ha una valenza sociale molto forte. Però, ognuno deve fare la sua parte e in questo equilibrio mi sembra che qualcosa non abbia funzionato, perché, se è vero che il business plan evidentemente lo produce il soggetto che chiede (e, quindi, presenta il progetto), dall'altra parte la Città avrà pure un ruolo e mi chiedo come lo abbia esercitato questo ruolo. A me sembra impensabile - anche io ho guardato velocemente il business plan - che nessuno si sia posto qualche questione sull'opportunità o meno di impiegare quelle risorse in un'ottica di medio periodo, perché, poi, mi sembra di aver capito - l'Assessore è andato molto velocemente nella risposta, quindi chiedo comunque di acquisire la lettera degli Uffici - che si trattava di un mutuo il cui rimborso di capitale iniziava a partire dal 1° gennaio 2013 (se ho compreso bene). Quindi, sinceramente non so se solo la quota di capitale partiva dal 1° gennaio 2013 e se, invece, la società ha regolarmente pagato la quota di interessi da quando è stato sottoscritto il mutuo al 2013; magari lo troverò nella nota (non so se lo ha detto, perché l'ha letta molto velocemente). È chiaro che mi sembra di capire che, praticamente, alla prima scadenza un po' più corposa, evidentemente, la società non si è trovata in grado di poter ottemperare e di poter garantire la parte di quota capitale, che è la più significativa del mutuo. Se ho capito bene, ad oggi è stata escussa o, comunque, di fatto la Città ha garantito per 240.000,00 Euro, che immagino siano le rate del mutuo dal 1° gennaio 2013 a - potrebbe essere, perché non so anche questo - tre o quattro mesi, però immagino che, per il futuro, la Città dovrà continuare a garantire. O, meglio, non so se -in parte condivido quello che ha detto il Consigliere Magliano - si sia discusso con la società per capire qual è la situazione dei crediti e dei debiti, com'è veramente la situazione finanziaria e se saranno in grado oppure no di ottemperare in futuro. Il Consigliere Magliano proponeva di negoziare eventualmente una dilazione del mutuo, ma non so se sia possibile; se ho capito bene, dal 1° gennaio 2013 si è iniziato a rimborsare le quote capitale e, quindi, per quasi cinque o sei anni non si è pagata la parte di capitale, ma solo gli interessi, per cui penso che sia difficile poter intraprendere quella linea (ma, invece, magari la Città riesce a negoziare una cosa del genere). Certo è che, di fatto, quello che abbiamo di fronte oggi è il rischio di una revoca, che, evidentemente, ha un impatto sociale non da poco, causata, dal mio punto di vista, da una valutazione errata e da una mancanza da parte della Città, perché, vedendo quei dati, sinceramente anche io mi sono posta le stesse domande del Consigliere Magliano. Mi chiedo veramente che cosa può fare la Città, che cosa intende fare ed effettivamente se, per il futuro, si possa evitare che riaccadano questi fatti, perché poi, al di là dell'esposto o meno, chiederò comunque di andare in Commissione Controllo di Gestione con l'Assessore competente ad oggi - l'Assessore Gallo - per capire, oggi, come gli Uffici gestiscono queste vicende, perché anche io vorrei evitare che in futuro si ripeta una cosa del genere. In secondo luogo, sulla parte sociale, vorrei capire che cosa sta facendo la Città e se veramente potremo evitare la revoca. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Ho capito soltanto che tutti se la prendono con la Città. Francamente, posso capire le valutazioni sulla sostenibilità o meno del business plan, che lascio naturalmente a chi ha riferito, però devo dire due cose molto chiare. La prima è che l'Amministrazione parla per atti e non per indirizzi generici, quindi devo dire francamente al Consigliere Magliano che si parla per atti; oggi, questa vicenda è nelle mani dell'Avvocatura Comunale, perché, obiettivamente, ci sono dei problemi di natura convenzionale e di rispetto delle obbligazioni che non sono facenti capo alla Città, ma al concessionario. Quindi, il mix di buonismo nazionalpopolare, riferito all'impianto sportivo ed ai suoi bambini, unito al fatto che è sempre colpa della Città rappresenta una valutazione politica di cui prendo atto, ma che, naturalmente, è l'espressione di quello che è stato detto in Aula da parte dei Consiglieri. Ne prendo atto, ma non sono neanche l'Assessore competente, per cui, francamente, non sono così chiamato in causa. Relativamente alla linea e a che cosa si debba fare, il Consiglio ha gli strumenti, cioè la mozione per esprimere indirizzi; per quanto riguarda il mio Assessorato, la strada è l'azione legale. LEVI Marta (Vicepresidente) Le interpellanze sono discusse. |