| Interventi |
MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201306131/002, presentata dal Consigliere Marrone in data 25 novembre 2013, avente per oggetto: "Incroci killer, mettere fine al bollettino di guerra". MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola, per la risposta, all'Assessore Lubatti. LUBATTI Claudio (Assessore) Per quanto riguarda questa interpellanza, siamo di fronte ad una situazione nella quale anche solo decidere quale soluzione proporre alla messa in sicurezza di quel tratto di strada ha alcuni vantaggi, da un lato, e, dall'altro, crea alcune problematiche alla viabilità in senso lato, che non possiamo non valutare. Gli Uffici, insieme alla Polizia Municipale, hanno individuato alcune statistiche, alcuni numeri che però non sto a ripetere, Consigliere, se riterrà di doverli recuperare, glieli metterò a disposizione, sono statistiche molto generali sull'incidentalità delle nostre strade, ma visto e considerato che so perfettamente che in quel tratto particolare di corso Trapani c'è un'elevata incidentalità, in alcuni casi anche di grave entità, verificherei con il Consiglio quali possono essere le soluzioni definitive al tema. Il primo punto del quale dobbiamo tenere conto è la sezione di circa 50 metri del corso Trapani, che viene ad inserirsi dentro una classificazione di gerarchia viaria come strada urbana di interquartiere ad alta capacità E1. Lo dico a verbale, e lo sottolineo, perché questa caratteristica, dal punto di vista tecnico, comporta l'impossibilità, o la possibilità in alcuni altri casi, di prendere alcune decisioni e di proporre delle soluzioni. Provo ad entrare immediatamente nel merito: questo tipo di corso interseca il corso Peschiera che ha una sezione di circa 40 metri, anche qui composto da un viale centrale con tre corsie per senso di marcia, eccetera, e anche questo tratto di strada nella gerarchia viaria è classificato come strada urbana interquartiere E1. L'intersezione dei due corsi è quindi particolarmente ampia, stiamo parlando di 2.000 metri quadri, e le svolte a sinistra sono consentite sia dal viale centrale, con la fase semaforica dedicata, sia dai controviali a precedenza, con i veicoli che, provenienti dai controviali, possono attestarsi in attesa della possibilità di effettuare la svolta, non appena interscambia il verde da un lato piuttosto che dall'altro. Queste caratteristiche, che ho volutamente descritto dal punto di vista tecnico, portano il traffico giornaliero medio su quell'intersezione a circa 58.400 veicoli, cioè una quantità molto importante di veicoli. In passato abbiamo anche rimandato la discussione su questo punto, proprio perché avevo chiesto agli Uffici uno studio approfondito e un'analisi dei flussi viari, in maniera tale da arrivare in questa sede anche con qualche elemento aggiuntivo. I valori massimi orari registrati nel corso di questa valutazione sono di 4.420 veicoli all'ora nel periodo di punta mattutina, tra le ore 7.45 e le 8.45, e di 4.400 veicoli nel periodo di punta serale, nella fascia oraria dalle 18.25 alle 19.35. Il tema della rotatoria deve fare i conti con questi numeri e con queste caratteristiche, per questo motivo ho perso qualche minuto per arrivare alla proposta avanzata. Dal punto di vista infrastrutturale, la categoria viaria nella quale è classificato questo tratto di strada e il numero di veicoli che utilizzano quell'incrocio sono elementi necessari, anzi, direi vincolanti, per individuare qual è la soluzione definitiva al problema sottolineato. La rotatoria, quindi, non è ad oggi tecnicamente fattibile per la conformazione geometrica dell'intersezione, ma in questo caso si potrebbe fare una progettazione specifica, approfondire dal punto di vista progettuale un'eventuale soluzione, anche se il tema dei controviali, che si troverebbero in una posizione tangente rispetto ai rami della rotatoria, rappresenta un problema dal punto di vista del Codice della Strada, ma il livello di traffico veicolare presente su quell'intersezione, che è oltre i 2.000 veicoli/ora di media, con punte - dicevamo - di 4.400 veicoli/ora, non permetterebbe un regolare deflusso della rotatoria e creerebbe poi un problema successivo di flussi, di attestamenti a quell'incrocio. Nel Piano Urbano del Traffico del 1995, aggiornato negli ultimi anni, nell'ambito dei progetti sicurezza, sono stati ovviamente realizzati alcuni interventi per migliorare la sicurezza stradale con una priorità alle aree dove ci sono complessi scolastici, addensamenti residenziali, commerciali, zone ospedaliere e assi di scorrimento più incidentati. Su questo asse, quindi, in virtù del Piano Urbano del Traffico che ho citato, quindi degli interventi nello specifico, e oltre alle cento rotatorie realizzate, ai cento tronchi stradali attrezzati con sistemi modulari e interventi intervallati di dossi di rallentamento e limiti di velocità di 30 chilometri orari, si intende ovviamente proseguire con la sistemazione definitiva dell'area. Ancora, la Città è stata accompagnata per questi interventi dalla Regione Piemonte che negli anni ha emanato alcuni bandi di cofinanziamento per interventi di sicurezza stradale e la realizzazione degli interventi specifici sono risolutivi in alcuni casi, alcuni passaggi pedonali rialzati, alcune banchine salvagente. Ne abbiamo parlato con il Consigliere Berthier non più tardi di quindici giorni fa in Consiglio Comunale, ad esempio, sull'area di corso Moncalieri. La Città ha inserito gli interventi di sicurezza all'interno di un programma annuale di attuazione di un piano nazionale della sicurezza stradale e i relativi lavori sono recentemente stati ultimati per quanto riguarda il finanziamento già arrivato e, in fase di partecipazione, per il nuovo bando che l'Assessore Bonino ha voluto lanciare negli ultimi tempi; credo che la scadenza fosse proprio il 1° marzo. Per arrivare e non perdermi troppo nella descrizione dei progetti "Strisce sicure" "Targa blu", che sono altri interventi, farei questa proposta al Consigliere: visto e considerato che lì non si può parlare di rotonde, per gli elementi di cui ho discusso, ed è una valutazione che abbiamo fatto anche insieme alla Regione Piemonte e agli Uffici dell'Assessorato alla Viabilità, proprio perché alcune di queste regole, in termini di gerarchie di strade, vengono declinate dalla Regione in termini legislativi del Codice della Strada nazionale, noi dovremmo verificare se la caratteristica, invece, di questo corso permette l'abbattimento della velocità media. E quindi dovremo verificare se su quegli assi di scorrimento la Regione ci dà o meno l'autorizzazione, cioè ci dà come in corso Unità d'Italia, o non ci dà come ad esempio su corso Casale, l'autorizzazione ad innescare un meccanismo positivo con la Prefettura e con la Polizia Stradale per eventuali controlli automatici della velocità che, dove installati, hanno portato ad un abbattimento importantissimo del numero di incidenti e, di conseguenza, anche del numero di morti. Per i motivi infrastrutturali sono stato un po' più lungo, Presidente, ma ne valeva la pena, visto e considerato anche quanto è stato fatto dagli Uffici per approfondire questo punto all'ordine del giorno e dare qualche informazione in più. Dal punto di vista infrastrutturale, invece, la realizzazione dell'opera, in termini di rotonda, ad oggi non può essere realizzata per le motivazioni che ho provato a spiegare. Tutto quello che ho raccontato, Presidente, è contenuto in una lunga nota tecnica che gli Uffici della Mobilità e il Corpo della Polizia Municipale hanno preparato e che, ovviamente, metto a disposizione. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Personalmente mi sento di ritenere infondate le motivazioni di respingimento della proposta di rotatoria riportate dall'Assessore rispetto alla nota tecnica degli Uffici, per un semplice motivo: se il problema è il volume di traffico e la presenza di controviali, credo che, senza dover essere Consiglieri Comunali eletti, basterebbe essere di fatto torinesi che vivono la Città, o anche l'abbiano attraversata una volta nella vita, sia facile accorgersi come tutti i grandi corsi di arterie di scorrimento periferiche abbiano al momento una grande presenza di rotatorie, mi vengono in mente corso Giulio Cesare, corso Unione Sovietica, lo stesso corso Francia, che è periferico fino ad un certo punto, perché le più grandi rotatorie sono poi a poche centinaia di metri dal centro. Quindi, in realtà, la presenza di un grande volume di traffico nei controviali non credo possa davvero essere una valida motivazione per dire no alla proposta della rotatoria. In realtà, si tratta di una richiesta che arriva in particolare per quell'incrocio dopo - e qui la statistica la possiamo fare senza troppe difficoltà - ben tre eventi luttuosi verificatisi nell'arco di un anno-un anno e mezzo, in tutti e tre i casi dei motociclisti sono stati vittime di incidenti stradali letali. Non è un caso che, essendo stata la medesima comunità di motociclisti torinesi ad essere colpita da questi tre lutti nel giro di un anno, l'ultimo in ordine temporale di questi incidenti abbia scatenato una forte protesta di quella comunità, che addirittura ha organizzato una manifestazione motorizzata di diverse centinaia di persone. E questo lo ha fatto per attirare l'attenzione dell'Amministrazione Comunale. Sono dell'idea che tutte quelle persone evidentemente manifestano un problema relativo alla loro condizione di motociclisti, però è solo perché è l'unica realtà organizzata che può manifestare un disagio rispetto ad un problema di incolumità da viabilità, perché evidentemente se questi incroci sono pericolosi per i motociclisti, lo possono essere anche per pedoni e automobilisti; purtroppo abbiamo altri esempi non troppo lontani da quel luogo. Per cui, di sicuro, ribadendo la contrarietà alle motivazioni espresse, perché sono smentite da esperimenti analoghi messi in pratica in altri corsi, non ritenendomi soddisfatto della risposta, chiedo alla Presidenza, venendo anche incontro alla proposta dell'Assessore, di riconsiderare il tema in Commissione competente, visto che l'Assessore parlava anche di un coinvolgimento della Regione, anche invitando la Regione e i soggetti coinvolti, in modo da approfondire con gli Uffici Tecnici le motivazioni di diniego della rotonda, perché continuo a sottolineare che sono discutibili; dall'altra parte però anche, e soprattutto, per mantenere un tono costruttivo e propositivo, per andare a verificare le misure di riduzione della velocità che l'Assessore stava citando, perché sinceramente ad ormai mesi dai lutti verificatisi, il fatto che l'Amministrazione debba ancora verificarne l'ipotetica applicabilità e i corsi in concreto, non è comunque di sicuro un segnale rassicurante per le persone che hanno protestato. Sono dell'idea che la calendarizzazione di questa Commissione deve essere tempestiva, in modo da fornire risposte concrete in tempi rapidi. LEVI Marta (Vicepresidente) Consigliere Marrone, capisco che lei non si ritenga soddisfatto della risposta alle domande della sua interpellanza, risposte che però l'Assessore ha dato, se non sbaglio… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Appunto, allora escluderei di rinviare la discussione dell'interpellanza in Commissione per avere le stesse risposte che l'Assessore ha già dato, le chiederei di domandare una convocazione al Presidente su questo tema, approfondendo tecnicamente il tema; perché, viceversa, l'Assessore verrà in Commissione a ridire le stesse cose, dubito che ne dica di diverse, avendole dette oggi in Aula a verbale. MARRONE Maurizio No, Presidente, io invece ribadisco di non essere soddisfatto, non perché non apprezzi il fatto che l'Assessore abbia mobilitato gli Uffici e dato comunque delle risposte, non sono chiaramente soddisfatto delle risposte. Primo, perché contesto da un punto di vista amministrativo il parere, che però è dei tecnici, e quindi con i tecnici vorrei confrontarmi in Commissione, quindi nel merito della risposta; dall'altro, visto che l'Assessore ha anticipato che sono ancora da fare approfondimenti su misure tecniche di diverso ordine, credo sia la sede di naturale sviluppo dell'approfondimento dell'interpellanza. Per cui ribadisco che voglio rinviare l'interpellanza in Commissione, come diritto riconosciutomi dal Regolamento. LEVI Marta (Vicepresidente) Non credo che sia così. Gliela rimando in Commissione, però le interpellanze vengono rinviate in Commissione per approfondimenti, se non sono state date le risposte. Comunque, va bene, la rinviamo in II Commissione e ci penserà poi il Presidente a calendarizzarla, perché se le risposte sono state date, uno legittimamente può non essere soddisfatto delle risposte ottenute, ma le risposte sono state date. |