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MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201400820/002, presentata in data 17 febbraio 2014, avente per oggetto: "Caro-lavori nelle case ATC di via Arquata" MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola, per la risposta, al Vicesindaco. TISI Elide (Vicesindaco) In questo caso, ho girato l'interpellanza all'ATC e, quindi, leggerò la risposta che mi ha inviato il Presidente di ATC, Elvio Rossi, che è l'amministratore e gestore dello stabile. Il Presidente Rossi scrive: "Prima di tutto, occorre specificare che i fondi del contratto di quartiere di via Arquata non erano fondi europei, ma fondi dello Stato, della Regione e di ATC. Le assemblee di condominio si sono svolte a partire dal 1999 per far deliberare ed approvare l'intervento e in tale occasione i condomini sono stati informati che le quote parte dei proprietari residenti sarebbero state anticipate dalla Regione. Si precisa inoltre che non è mai stato previsto un cofinanziamento regionale od europeo per i proprietari residenti. Quando la Direzione dei lavori ha chiuso la contabilità delle opere, a settembre 2009, sono state convocate le assemblee per addebitare i consuntivi. In proposito, in relazione ai tempi di addebito, occorre considerare che il quartiere era composto da 34 condomini, 21 amministrati da ATC e 13 da amministratori privati; inoltre, non tutte le assemblee avevano approvato subito i consuntivi. Per l'appunto, ATC ha svolto le assemblee nei condomini amministrati tra gennaio e febbraio 2010; dei 13 amministrati, 9 non hanno approvato, per cui è stato necessario riconvocare le assemblee. Ciò ha comportato un ovvio allungamento delle tempistiche, anche perché per far partire gli addebiti in bolletta occorreva definire il quadro completo ed univoco. Invece, nella maggior parte dei condomini amministrati da privati le assemblee sono state convocate solo all'inizio dell'estate 2010 e in quasi tutte le assemblee i consuntivi non sono stati approvati. Conseguentemente, ATC ha dovuto fornire agli amministratori privati ulteriori dettagli sui consuntivi, in modo da permettere loro di riconvocare in un successivo momento le nuove assemblee. È evidente come tutto ciò abbia comportato un ulteriore lasso di tempo per far partire l'addebito. Per quanto attiene ad eventuali scostamenti tra i preventivi approvati nelle assemblee condominiali e le cifre addebitate ai condomini, occorre evidenziare come nell'esempio citato di via Arquata 13 vi sia confusione tra il preventivo del condominio generale e quello dei condomini autonomi. Sostanzialmente, il preventivo del condominio generale è stato di circa 68.000,00 Euro e la cifra, sempre del condominio generale, successivamente addebitata, e a sua volta suddivisa tra le varie scale, è stata di circa 48.000,00 Euro (quindi, inferiore rispetto a quanto preventivato). Tuttavia, in alcuni preventivi dei condomini autonomi vi sono stati lievi scostamenti rispetto ai preventivi inizialmente presentati, ma non corrispondenti a quanto citato nel dispositivo dell'interpellanza; ciò si è verificato in quanto, durante l'esecuzione dei lavori, a causa di imprevisti sono state realizzate opere aggiuntive, ma comunque migliorative. Inoltre, a seguito di un contenzioso con l'impresa, ATC, in accordo con la Commissione di Collaudo Ministeriale, ha riconosciuto un rimborso economico all'impresa. Gli Uffici rimangono comunque a disposizione per fornire ulteriori e più specifici dettagli. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Ho presentato questa interpellanza su segnalazione di alcuni abitanti delle case di via Arquata, ma, effettivamente, anche in base alle carte che ho visto, c'è qualcosa che non torna, nel senso che addirittura già nel 1999 e nel 2000 sono stati approvati dei preventivi in Lire che, riportati in Euro, poi fanno cifre di 60.000,00-70.000,00 Euro a scala (anche sommando il condominio generale, la quota delle scale, eccetera) e nel 2014, alla fine di tutta la procedura (tra l'altro, a lavori chiusi per molte scale dal 2004, 2005 o 2006, quindi dopo dieci anni), vengono chiesti 160.000,00 o 170.000,00 Euro, per cui più del doppio della cifra che risultava dal preventivo. È possibile che, essendo trascorsi 15 anni, nella complicazione che caratterizza i condomini in Italia, le carte che ho potuto vedere non siano complete o che manchino dei dati. Sicuramente, questa è anche una questione che, poi, devono risolversi direttamente i condomini o i proprietari con il loro condominio e con ATC, però, da quello che ho potuto vedere, i conti effettivamente non tornavano e, quindi, la domanda ad ATC era: come è possibile che la spesa sia stata così superiore al preventivo? Prendo atto della risposta di ATC, che, in realtà, la spesa è sostanzialmente quanto preventivato, a parte qualche lavoro extra che può essere stato fatto. A questo punto, però, forse varrebbe la pena di chiamare ATC direttamente in Commissione e, quindi, rimandare l'interpellanza in Commissione e vedere con loro la situazione di questi condomini; perché, altrimenti, non abbiamo neanche le carte su cui discutere e capisco che, ovviamente, l'Assessore non può rispondere per l'ATC. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) Prendo atto della considerazione del Consigliere Bertola e comunico al Consiglio Comunale che rinvio questo argomento in IV più II Commissione. A questo punto, comunicandolo anche ai Presidenti di entrambe le Commissioni, il ragionamento può essere un po' più ampio e diffuso rispetto al tema ATC, visto che, spesso, in Aula i Consiglieri pongono il tema delle case popolari gestite da ATC. L'interpellanza è discussa. |