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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 24 Febbraio 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2014-00689
"QUANDO SE NE ANDR? LA SERVIZI INDUSTRIALI?" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BERTOLA ED APPENDINO IN DATA 10 FEBBRAIO 2014.
Interventi

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201400689/002, presentata in
data 10 febbraio 2014, avente per oggetto:

"Quando se ne andrà la Servizi Industriali?"

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola, per la risposta, all'Assessore Lavolta.

LAVOLTA Enzo (Assessore)
Così come avevo già avuto modo di comunicare ai Consiglieri interpellanti in
occasione della discussione che aveva caratterizzato la mozione n. 3/2012, se non
ricordo male, avente per oggetto: "Tutela della salute e territorio della zona del
Gerbido" (che è stata approvata dal Consiglio Comunale il 16 gennaio 2012),
ribadisco anche qui oggi che l'Amministrazione non è in alcun modo coinvolta nel
trasferimento della Servizi Industriali e - così come avevo fatto in quella occasione,
lo rifaccio oggi - esprimo un parere favorevole nei confronti di quell'atto che
giudicavo un utile stimolo da parte della nostra Assemblea nei confronti degli Enti
sovraordinati e competenti rispetto all'individuazione di una soluzione a questo
problema. Una soluzione che, nel frattempo, non è stata praticata, come ci riferisce
l'Amministrazione Provinciale, opportunamente interpellata dal sottoscritto, che ha
una parte della responsabilità (perché, per quanto riguarda gli aspetti autorizzativi, la
competenza è dell'Ente Provincia, mentre, per quanto riguarda la possibilità di un
esproprio e quindi di un successivo trasferimento, come sappiamo la competenza è
della Regione Piemonte, che, tra l'altro, nel 2004 - come ricorderò in questa nota -,
aveva già avviato un procedimento di esproprio).
Il sito su cui ricade l'impianto della Servizi Industriali S.p.A., già SADI Servizi
Industriali S.p.A., ora Ambienthesis S.p.A., dal 1998 è stato interessato da un
accordo di programma stipulato tra il Comune di Orbassano, i Comuni limitrofi, la
Regione Piemonte e la Provincia di Torino per la sua rilocalizzazione nell'ambito
delle opere connesse alla realizzazione dell'Interporto di Torino e del Centro Agro-
Alimentare.
L'accordo di programma prevedeva, tra le condizioni necessarie per la
rilocalizzazione dell'impianto, l'individuazione concertata di un sito di atterraggio,
che, ad oggi, non è stato individuato, nonostante alcuni tentativi.
Nel 2004, la Regione Piemonte, nella Direzione Trasporti e Navigazione, ha attivato
un procedimento di esproprio, sulla base di un Piano per gli Insediamenti Produttivi
(P.I.P.) appositamente predisposto. Tale procedura di esproprio, contro la quale
l'impresa ha presentato ricorso, non si è mai conclusa.
Allo stato attuale, la procedura di esproprio è decaduta, essendo venuto meno il
Piano per gli Insediamenti Produttivi, ovvero quello strumento di pianificazione
urbanistica che ne costituiva il vincolo preordinato.
Il Servizio Pianificazione e Gestione Rifiuti, Bonifiche e Sostenibilità Ambientale
della Provincia di Torino ha provveduto al rinnovo periodico delle autorizzazioni di
propria competenza per l'esercizio delle attività di gestione rifiuti in essere sino al
2007, anno in cui è stata denegata l'Autorizzazione Integrata Ambientale.
A seguito di ricorso al TAR avanzato dalla Società e sulla base delle risultanze di
apposita consulenza tecnica d'ufficio disposta dal Giudice Amministrativo, l'AIA,
quindi l'Autorizzazione Integrata Ambientale, è stata concessa, superando di fatto
tutte quelle problematiche emerse individuando specifiche prescrizioni e condizioni
per l'esercizio delle attività secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
La Società ha ottemperato puntualmente a tutte le richieste avanzate
dall'Amministrazione provinciale. Ad oggi, la situazione dell'impianto, dal punto di
vista tecnico, è significativamente cambiata, avendo la Società realizzato importanti
interventi tecnici che ne hanno, oggettivamente, migliorato le prestazioni ambientali.
Non sono riscontrabili - questo ci scrive la Provincia in questi giorni -, ad oggi,
elementi tali da non consentire la prosecuzione delle attività.
Infine, il Consigliere chiede evidenza del rapporto con la società TRM per il
trattamento, recupero e smaltimento di scorie. Per quanto concerne le procedure
indette dalla società TRM per individuare operatori autorizzati e specializzati nel
servizio di trattamento e recupero di scorie (in particolare, ceneri leggere e prodotti
sodici residui), l'azienda TRM ha già pubblicamente ricordato che tali gare ad
evidenza pubblica sono state indette a livello europeo.
La SADI Servizi Industriali ha potuto partecipare a tali procedure, in quanto detiene
tutti i requisiti di partecipabilità previsti. Tali affidamenti, in ogni caso, cesseranno
con la fine dell'esercizio provvisorio, in quanto il bando di gara per la cessione di
una quota dell'impianto prevedeva che lo smaltimento dei residui dell'impianto fosse
uno dei compiti operativi affidati al socio industriale.
Nel caso specifico, l'aggiudicatario, essendo stato - come i Consiglieri sanno - IREN
Ambiente, presentando un progetto per il recupero integrale delle scorie, si farà
carico, successivamente alla fase di esercizio provvisorio, anche del trattamento,
recupero e smaltimento delle ceneri di cui in oggetto.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Mi fa piacere che lei ribadisca il fatto che concorda con la mozione che aveva
presentato all'epoca il Movimento 5 Stelle - e parliamo di due anni fa -, approvata da
tutto il Consiglio Comunale, che chiedeva, per l'ennesima volta, peraltro, lo
spostamento della Servizi Industriali, che è stato, peraltro, deciso e concordato da
tutti gli Enti locali (Comuni, Regione e Provincia) fin dal 1994, ribadito in ogni
occasione in tutti gli accordi relativi, prima, in generale, alla situazione ambientale
della zona e, poi, in particolare, in tutti gli accordi relativi all'inceneritore, in quanto
una delle condizioni poste dai Comuni, e anche dai cittadini della zona, per
l'inserimento dell'inceneritore fu quella di far spostare la Servizi Industriali. Cioè, si
disse: "Va bene, ci mettete qui un impianto inquinante come l'inceneritore,
perlomeno chiudiamo questa vicenda della Servizi Industriali che si trascina da
vent'anni, concludete le procedure e mandatela via". Mi fa piacere anche sentire che,
secondo la Provincia, ha migliorato l'impatto degli impianti, ha fatto investimenti e
così via, però è sempre un'azienda che pone dei rischi ambientali e fa delle attività
ecologicamente problematiche.
Mi fa piacere sentire che l'Amministrazione è d'accordo, come è d'accordo da
vent'anni, però poi questa cosa non viene mai fatta. Allora, la domanda è: in pratica,
che cosa ha fatto l'Amministrazione di Torino per ottenere lo spostamento? Cioè, al
di là di dire che siamo d'accordo, in questi due anni, ha fatto una telefonata alla
Provincia, si sono parlati il Sindaco e il Presidente della Provincia, il Presidente della
Regione, tutti gli Enti competenti per dire: "Come facciamo a mandare via questo
impianto, dove lo spostiamo, come si fa"? Perché mi sembra che siamo tornati
indietro; se la procedura di esproprio è iniziata quasi dieci anni fa, adesso è decaduta,
abbiamo perso anche quel poco che si era cominciato a fare. Quindi, va bene la
dichiarazione di principio, ma poi uno dovrebbe metterci dei fatti dietro.
Capisco che la Città non possa direttamente fare nulla su questa situazione, su questo
sono d'accordo, però non è che possiamo dire che la Provincia non c'entra niente con
la Città, non ci conosciamo, non ci parliamo, è colpa loro.
Qualcuno dovrebbe chiedere conto anche alla Provincia se non altro sul piano
politico, se non su quello amministrativo, perché abbia continuato a rinnovare le
Autorizzazioni Ambientali e abbia permesso all'impianto di andare avanti e così via.
Perché, poi, la Provincia rinnova, dicendo che, comunque, han fatto degli
investimenti, e va bene; a quel punto, TRM fa la gara per smaltire le ceneri
dell'inceneritore, è in regola, ha partecipato alla gara e l'ha vinta, però è un gioco
delle tre carte in cui, alla fine, tutte le Amministrazioni pubbliche e le società a
partecipazione pubblica si girano le responsabilità. Però, questa roba continua ad
andare avanti, perché, alla fine, è sempre colpa di qualche altra Istituzione che non
avrebbe dovuto agire in quel modo lì.
Quindi, francamente, io chiedo un impegno su questa cosa, perché non è concepibile
che si faccia un accordo per piazzare in un punto un impianto, già digerito male con
tutti i problemi che comporta, eccetera (ma non riapriamo qui la vicenda
dell'inceneritore), e come compensazione si chiede almeno di portare via quella roba,
poi gli Enti locali vanno avanti, si realizza l'impianto e la compensazione però non
viene data, ma si fanno le piste ciclabili e i parchetti, le cose.
Francamente, mi sembra una presa in giro totale da parte di tutti gli Enti pubblici
messi insieme (che, magari, dovrebbero parlarsi, anche perché, poi, tranne forse la
Regione in questi anni, sono tutti dello stesso colore politico) verso i cittadini.

LEVI Marta (Vicepresidente)
L'interpellanza è discussa.

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