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MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201400689/002, presentata in data 10 febbraio 2014, avente per oggetto: "Quando se ne andrà la Servizi Industriali?" MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola, per la risposta, all'Assessore Lavolta. LAVOLTA Enzo (Assessore) Così come avevo già avuto modo di comunicare ai Consiglieri interpellanti in occasione della discussione che aveva caratterizzato la mozione n. 3/2012, se non ricordo male, avente per oggetto: "Tutela della salute e territorio della zona del Gerbido" (che è stata approvata dal Consiglio Comunale il 16 gennaio 2012), ribadisco anche qui oggi che l'Amministrazione non è in alcun modo coinvolta nel trasferimento della Servizi Industriali e - così come avevo fatto in quella occasione, lo rifaccio oggi - esprimo un parere favorevole nei confronti di quell'atto che giudicavo un utile stimolo da parte della nostra Assemblea nei confronti degli Enti sovraordinati e competenti rispetto all'individuazione di una soluzione a questo problema. Una soluzione che, nel frattempo, non è stata praticata, come ci riferisce l'Amministrazione Provinciale, opportunamente interpellata dal sottoscritto, che ha una parte della responsabilità (perché, per quanto riguarda gli aspetti autorizzativi, la competenza è dell'Ente Provincia, mentre, per quanto riguarda la possibilità di un esproprio e quindi di un successivo trasferimento, come sappiamo la competenza è della Regione Piemonte, che, tra l'altro, nel 2004 - come ricorderò in questa nota -, aveva già avviato un procedimento di esproprio). Il sito su cui ricade l'impianto della Servizi Industriali S.p.A., già SADI Servizi Industriali S.p.A., ora Ambienthesis S.p.A., dal 1998 è stato interessato da un accordo di programma stipulato tra il Comune di Orbassano, i Comuni limitrofi, la Regione Piemonte e la Provincia di Torino per la sua rilocalizzazione nell'ambito delle opere connesse alla realizzazione dell'Interporto di Torino e del Centro Agro- Alimentare. L'accordo di programma prevedeva, tra le condizioni necessarie per la rilocalizzazione dell'impianto, l'individuazione concertata di un sito di atterraggio, che, ad oggi, non è stato individuato, nonostante alcuni tentativi. Nel 2004, la Regione Piemonte, nella Direzione Trasporti e Navigazione, ha attivato un procedimento di esproprio, sulla base di un Piano per gli Insediamenti Produttivi (P.I.P.) appositamente predisposto. Tale procedura di esproprio, contro la quale l'impresa ha presentato ricorso, non si è mai conclusa. Allo stato attuale, la procedura di esproprio è decaduta, essendo venuto meno il Piano per gli Insediamenti Produttivi, ovvero quello strumento di pianificazione urbanistica che ne costituiva il vincolo preordinato. Il Servizio Pianificazione e Gestione Rifiuti, Bonifiche e Sostenibilità Ambientale della Provincia di Torino ha provveduto al rinnovo periodico delle autorizzazioni di propria competenza per l'esercizio delle attività di gestione rifiuti in essere sino al 2007, anno in cui è stata denegata l'Autorizzazione Integrata Ambientale. A seguito di ricorso al TAR avanzato dalla Società e sulla base delle risultanze di apposita consulenza tecnica d'ufficio disposta dal Giudice Amministrativo, l'AIA, quindi l'Autorizzazione Integrata Ambientale, è stata concessa, superando di fatto tutte quelle problematiche emerse individuando specifiche prescrizioni e condizioni per l'esercizio delle attività secondo quanto previsto dalla normativa vigente. La Società ha ottemperato puntualmente a tutte le richieste avanzate dall'Amministrazione provinciale. Ad oggi, la situazione dell'impianto, dal punto di vista tecnico, è significativamente cambiata, avendo la Società realizzato importanti interventi tecnici che ne hanno, oggettivamente, migliorato le prestazioni ambientali. Non sono riscontrabili - questo ci scrive la Provincia in questi giorni -, ad oggi, elementi tali da non consentire la prosecuzione delle attività. Infine, il Consigliere chiede evidenza del rapporto con la società TRM per il trattamento, recupero e smaltimento di scorie. Per quanto concerne le procedure indette dalla società TRM per individuare operatori autorizzati e specializzati nel servizio di trattamento e recupero di scorie (in particolare, ceneri leggere e prodotti sodici residui), l'azienda TRM ha già pubblicamente ricordato che tali gare ad evidenza pubblica sono state indette a livello europeo. La SADI Servizi Industriali ha potuto partecipare a tali procedure, in quanto detiene tutti i requisiti di partecipabilità previsti. Tali affidamenti, in ogni caso, cesseranno con la fine dell'esercizio provvisorio, in quanto il bando di gara per la cessione di una quota dell'impianto prevedeva che lo smaltimento dei residui dell'impianto fosse uno dei compiti operativi affidati al socio industriale. Nel caso specifico, l'aggiudicatario, essendo stato - come i Consiglieri sanno - IREN Ambiente, presentando un progetto per il recupero integrale delle scorie, si farà carico, successivamente alla fase di esercizio provvisorio, anche del trattamento, recupero e smaltimento delle ceneri di cui in oggetto. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Mi fa piacere che lei ribadisca il fatto che concorda con la mozione che aveva presentato all'epoca il Movimento 5 Stelle - e parliamo di due anni fa -, approvata da tutto il Consiglio Comunale, che chiedeva, per l'ennesima volta, peraltro, lo spostamento della Servizi Industriali, che è stato, peraltro, deciso e concordato da tutti gli Enti locali (Comuni, Regione e Provincia) fin dal 1994, ribadito in ogni occasione in tutti gli accordi relativi, prima, in generale, alla situazione ambientale della zona e, poi, in particolare, in tutti gli accordi relativi all'inceneritore, in quanto una delle condizioni poste dai Comuni, e anche dai cittadini della zona, per l'inserimento dell'inceneritore fu quella di far spostare la Servizi Industriali. Cioè, si disse: "Va bene, ci mettete qui un impianto inquinante come l'inceneritore, perlomeno chiudiamo questa vicenda della Servizi Industriali che si trascina da vent'anni, concludete le procedure e mandatela via". Mi fa piacere anche sentire che, secondo la Provincia, ha migliorato l'impatto degli impianti, ha fatto investimenti e così via, però è sempre un'azienda che pone dei rischi ambientali e fa delle attività ecologicamente problematiche. Mi fa piacere sentire che l'Amministrazione è d'accordo, come è d'accordo da vent'anni, però poi questa cosa non viene mai fatta. Allora, la domanda è: in pratica, che cosa ha fatto l'Amministrazione di Torino per ottenere lo spostamento? Cioè, al di là di dire che siamo d'accordo, in questi due anni, ha fatto una telefonata alla Provincia, si sono parlati il Sindaco e il Presidente della Provincia, il Presidente della Regione, tutti gli Enti competenti per dire: "Come facciamo a mandare via questo impianto, dove lo spostiamo, come si fa"? Perché mi sembra che siamo tornati indietro; se la procedura di esproprio è iniziata quasi dieci anni fa, adesso è decaduta, abbiamo perso anche quel poco che si era cominciato a fare. Quindi, va bene la dichiarazione di principio, ma poi uno dovrebbe metterci dei fatti dietro. Capisco che la Città non possa direttamente fare nulla su questa situazione, su questo sono d'accordo, però non è che possiamo dire che la Provincia non c'entra niente con la Città, non ci conosciamo, non ci parliamo, è colpa loro. Qualcuno dovrebbe chiedere conto anche alla Provincia se non altro sul piano politico, se non su quello amministrativo, perché abbia continuato a rinnovare le Autorizzazioni Ambientali e abbia permesso all'impianto di andare avanti e così via. Perché, poi, la Provincia rinnova, dicendo che, comunque, han fatto degli investimenti, e va bene; a quel punto, TRM fa la gara per smaltire le ceneri dell'inceneritore, è in regola, ha partecipato alla gara e l'ha vinta, però è un gioco delle tre carte in cui, alla fine, tutte le Amministrazioni pubbliche e le società a partecipazione pubblica si girano le responsabilità. Però, questa roba continua ad andare avanti, perché, alla fine, è sempre colpa di qualche altra Istituzione che non avrebbe dovuto agire in quel modo lì. Quindi, francamente, io chiedo un impegno su questa cosa, perché non è concepibile che si faccia un accordo per piazzare in un punto un impianto, già digerito male con tutti i problemi che comporta, eccetera (ma non riapriamo qui la vicenda dell'inceneritore), e come compensazione si chiede almeno di portare via quella roba, poi gli Enti locali vanno avanti, si realizza l'impianto e la compensazione però non viene data, ma si fanno le piste ciclabili e i parchetti, le cose. Francamente, mi sembra una presa in giro totale da parte di tutti gli Enti pubblici messi insieme (che, magari, dovrebbero parlarsi, anche perché, poi, tranne forse la Regione in questi anni, sono tutti dello stesso colore politico) verso i cittadini. LEVI Marta (Vicepresidente) L'interpellanza è discussa. |