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LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201400479/002, presentata in data 28 gennaio 2014, avente per oggetto: "Cani selvatici in libertà nella Circoscrizione 6" LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Lavolta. LAVOLTA Enzo (Assessore) Si tratta di un'interpellanza che merita qualche minuto in più, perché è necessario un preambolo relativo ad un fenomeno importante che caratterizza l'area nord, che va contestualizzato. Nella nostra Città sono segnalati cani randagi nella zona nord, in un corridoio che va dall'area dei cantieri Spina 3 fino alla zona del Villaretto. Si tratta di una fascia di territorio caratterizzata da aree marginali poco frequentate, molto spesso caratterizzate da cantieri, orti più o meno regolari, sponde di fiumi e così via. Detto per inciso, in queste aree, proprio per la loro natura marginale, si è consolidata la presenza di nomadi che hanno cani, che non vengono tenuti sotto controllo da nessun punto di vista. I cani avvistati sono, con ogni probabilità, sempre gli stessi e possono spostarsi facilmente lungo la fascia identificata. Il loro numero è molto contenuto, sicuramente meno di una decina. Si tratta di animali schivi e scaltri, che non sono facilmente avvicinabili, in effetti non sono documentate morsicature da parte loro nei confronti di persone o animali. A questo proposito, si segnala che nel corso del 2013 il Servizio Veterinario della ASL TO1 ha ricevuto 424 segnalazioni ufficiali di morsicature da parte di cani, gatti, scoiattoli a carico di persone e di animali da affezione, ma nessuna - ripeto, nessuna - è imputabile a cani randagi. Vengono alimentati da volontari e per questa ragione sono generalmente in buone condizioni di salute e non sono attirati dalle esche poste nelle gabbie trappola, dato che non sono affamati. Non sono ovviamente sterilizzati, quindi sono in grado di riprodursi e le cucciolate sono generalmente sane. Occorre segnalare, infine, che la presenza di cani randagi non è del tutto estirpabile, finché sono a loro disposizione aree che possono fornire un rifugio, persone che forniscono loro del cibo e naturalmente persone che li abbandonano. Ci sono precisazioni che i miei uffici hanno voluto puntualizzare relative ad alcune affermazioni, in particolare, contenute nel testo dell'interpellanza. Innanzitutto, per quanto riguarda la situazione del cantiere tra via Cigna e via Fossata, esso ha una recinzione precaria, effettivamente i cani eventualmente presenti possono entrare e uscire. La Squadra Cattura del Canile Sanitario è intervenuta più volte a seguito delle segnalazioni pervenute, in particolare sette, senza poter catturare nessun animale adulto, perché questi si rifugiano nel cantiere. Il responsabile della Squadra Cattura ha anche preso contatto con i residenti segnalanti per essere avvisato tempestivamente della presenza dei cani. In un'occasione sono stati catturati sette cuccioli. Il Servizio Tutela Animali, con l'aiuto del gestore del canile e dei volontari cinofili, segue attentamente la situazione ed interviene tutte le volte che è possibile catturare almeno dei cuccioli, che - opportunamente sterilizzati, vaccinati e socializzati - possono essere posti in adozione. Infatti, come rileva lo stesso Consigliere interpellante e come è stato confermato da esperti cinofili, gli animali adulti avrebbero necessità di un'area sufficientemente grande in cui essere ospitati, in quanto difficilmente confinabili in spazi ristretti. A margine, si segnala che il virgolettato attribuito al dottor Tecchiati nel testo dell'interpellanza non è corretto. Nell'interpellanza, il virgolettato recita: "Stiamo ragionando su una grande area cani dedicata a loro. Uno spazio di almeno un ettaro, magari in via Germagnano, dove farli vivere. Dopo averli catturati e sterilizzati, una cosa non facile". Non è corretto, perché quello corretto è il seguente: "Stiamo ragionando su una grande area cani dedicata a loro", riportato da "La Stampa" il 28 luglio 2012, a pagina 53. Per quanto riguarda il sopralluogo effettuato dalla VI Commissione Consiliare nel luglio del 2013, gli Uffici precisano che non risulta che in tale occasione si sia entrati nel dettaglio sul tipo di recinzione da installare eventualmente per confinare i cani randagi nell'area indicata, né, tanto meno, si siano valutati preventivi di spesa. Il tipo di recinzione citato dall'interpellante viene peraltro giudicato dal dottor Tecchiati non adatto allo scopo. Non è corretto affermare che non si siano presi provvedimenti relativamente alla cattura ed alla destinazione degli animali. Come detto, la Squadra Cattura del canile sanitario è intervenuta più volte a seguito delle segnalazioni ricevute sia in via Fossata, che, recentemente, in via Ramazzini, catturando numerosi cuccioli. Relativamente all'area in cui ricoverare gli animali, in effetti non è stata presa alcuna decisione. Gli Uffici hanno condotto una sommaria analisi dei costi che porta ad una spesa dell'ordine di 50.000,00 Euro per la recinzione e per i servizi necessari. I costi per la bonifica ed il ripristino dell'area, nel caso si utilizzasse quella di via Germagnano, non sono stati preventivati. In ultimo, nel corso del 2013 nel canile sanitario sono entrati cinquecentotrentasei cani; trecentotredici di questi sono stati catturati dalla Squadra Cattura; i rimanenti sono stati consegnati da cittadini o da pubblici ufficiali a seguito di ritrovamenti, sequestri, eccetera. Pertanto si ritiene che ENPA, in quanto aggiudicatario dell'appalto in oggetto, abbia ottemperato pienamente a quanto previsto nel capitolato. Arriviamo, quindi, ai quesiti puntuali posti dal Consigliere. Innanzitutto, il Consigliere chiede per quale motivo, nonostante oltre due anni di discussione, il problema non sia ancora stato risolto; come detto, catturare animali che si muovono in aree dense di possibili nascondigli richiede l'impiego di uomini e mezzi paragonabile a quelli necessari per una battuta di caccia ad animali di media o grande dimensione, ovvero dei tiratori per narcotizzare gli animali a distanza, dei battitori che li spingano verso i tiratori ed un sistema di confinamento con reti per impedire agli animali colpiti di nascondersi in luoghi non facilmente localizzabili. Inoltre, prima di mettere in piedi un sistema che può impegnare molte persone e risorse appartenenti ad Enti diversi per diversi giorni, è necessario avere chiaro dove si possono collocare gli animali così catturati. Come è evidente, per risolvere questo problema è necessario agire con modalità che non sono di ordinaria amministrazione; quello che si fa con le risorse disponibili è contenere il problema, monitorando la situazione e soprattutto, come ho già detto, catturando i cuccioli. Inoltre, il Consigliere chiede perché l'ENPA, pur essendovi obbligata dal contratto, non abbia mai provveduto alla cattura di questi animali, se ciò sia avvenuto con il beneplacito dell'Amministrazione e perché; ho già detto che l'ENPA (in qualità di aggiudicatario del servizio di gestione dei canili e gattili municipali, del servizio di cattura degli animali vaganti e di raccolta delle spoglie animali sul territorio cittadino) ha provveduto, nel corso del 2013, alla cattura di trecentotredici cani. Nell'area interessata, cioè quella da via Fossata al Villaretto, nel corso del 2013 e nel gennaio 2014 sono stati catturati ventinove cuccioli e quattordici cani adulti. Come ho spiegato, la cattura di tutti i cani presenti è difficoltosa e richiede mezzi straordinari, non contemplati nel capitolato d'appalto; quello che si fa con i mezzi ordinari è comunque sufficiente a contenere il problema nei limiti tollerabili. Infine, il penultimo quesito è il seguente: "perché l'apposita area adiacente al canile di via Germagnano, concepita per accogliere questi ed altri cani inselvatichiti presenti sul territorio cittadino, non sia ancora stata realizzata, e se e quando l'Amministrazione abbia intenzione di realizzarla, con quale spesa e a carico di chi"; l'area adiacente al canile di via Germagnano non è apposita e non è stata concepita per accogliere questi, e altri, cani inselvatichiti. Si tratta di un'area interclusa che potrebbe essere utilizzata per lo scopo in discorso una volta bonificata ed opportunamente attrezzata, pur non avendo le dimensioni minime ottimali. Realizzare una simile area richiede, come ho già detto, un investimento di almeno 50.000,00 Euro, che, al momento, non è ancora stato possibile preventivare. Considerato che le risorse oggi disponibili consentono di contenere il problema in limiti tollerabili per la sicurezza urbana e che non sono disponibili risorse aggiuntive, al momento la priorità dell'intervento non è elevata. L'ultimo quesito è il seguente: "se, come e quando l'Amministrazione intenda attivarsi affinché gli animali in questione siano catturati e trasferiti in tale area o comunque in un'area adatta alle loro caratteristiche e idonea ad ospitarli in sicurezza"; come più volte accennato, l'Amministrazione è ben consapevole del problema, che non si presenta di facile soluzione, monitora la situazione ed interviene nella cattura dei cuccioli e degli adulti quando possibile, evitando che il problema si aggravi ulteriormente. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Ringrazio l'Assessore per questo lungo excursus su tutta la situazione generale dei cani randagi. Verrei al punto, che è comunque legato alla presenza in quest'area (ben individuata dal cantiere di piazza Ghirlandaio, via Fossata, eccetera) di animali che sono contento di scoprire che non hanno mai morso nessuno, così come sono contento che non sia mai stato denunciato formalmente alcun caso di incidente, però sono animali comunque aggressivi e pericolosi, nel senso che sono selvatici e, quindi, non sono domestici e non sono abituati alla presenza delle persone, che, eventualmente, potrebbero incontrare. Non è neanche così vero che quella è un'area così marginale, nel senso che è sicuramente un'area interessata da grandi cantieri e trasformazioni urbanistiche, ma è un'area densamente popolata, in quanto dall'altra parte (anche solo in via Cigna e, in realtà, anche dentro quella zona che, poi, porta verso la Stazione Rebaudengo) ci sono delle abitazioni, quindi ci sono persone che ci abitano e che, specialmente la notte, si trovano questi animali sotto casa. Nessuno pretende l'intervento degli elicotteri dell'Esercito per catturare questi cani randagi (dalla descrizione sembrava che fosse un intervento di questo tipo), ma credo che, cercando di coinvolgere quelli che gli danno da mangiare (affamandoli per un paio di giorni e usando delle esche), si possano trovare dei metodi anche meno cruenti; naturalmente, non sono un esperto e lascerei a loro la scelta del metodo. Faccio però notare che, se siamo già andati lì sei o sette volte e ogni volta senza mai riuscire a catturare niente, forse alla fine costa di meno organizzare un intervento definitivo e risolvere il problema una volta per tutte, evitando di continuare ad andare lì inutilmente. È chiaro, e su questo concordo con l'Assessore, che l'intervento non serve se, poi, non è pronta un'area dove ospitare questi animali; naturalmente, deve essere un'area che sia confacente alle loro caratteristiche, perché giustamente, essendo selvatici, non possono essere tenuti nelle gabbie del canile. Francamente - non so se ero ubriaco o ho capito male quando abbiamo fatto questo sopralluogo al canile l'estate scorsa -, mi ricordo che ci è stato detto chiaramente che il progetto era quello di realizzare un'area recintata a fianco del canile in via Germagnano per ospitare questi animali, perché si era coscienti del problema; quindi, adesso mi fa un po' specie sentir dire che, in realtà, non c'era il progetto o il progetto non era quello, perché mi sembra che stiamo tornando indietro invece che andare avanti. Per carità, sicuramente ha anche fatto bene il dottor Tecchiati a precisare la citazione, naturalmente non volevamo mettergli in bocca delle cose che non ha detto e lui saprà esattamente che cosa ha detto, però ricordo che, all'epoca, in Commissione Consiliare si è sentito parlare abbastanza nel dettaglio del progetto di realizzare quest'area accanto al canile di via Germagnano. Onestamente, non ricordo se, come abbiamo scritto nell'interpellanza, sia stato veramente detto che ci voleva una rete con il jersey (a me sembra di ricordarlo, ma posso essermi sbagliato), però, sostanzialmente, il punto è che questo progetto è sul tavolo ormai da un sacco di tempo e, pur capendo che probabilmente non è una priorità per la Città di Torino in una situazione del genere spendere questi soldi per fare un simile intervento, vorrei comunque fare notare, come è scritto nell'interpellanza, che diamo una cifra significativa all'ENPA, se ricordo bene 1.700.000,00 Euro, per tutta una serie di obblighi che sono legati principalmente alla gestione del canile, ma fra questi c'è anche l'obbligo della cattura degli animali selvatici, come precisato apposta nel contratto, a spese dell'Associazione, quando è necessario coinvolgere altri. Per carità, è vero che nel contratto non si prescrive che sia l'ENPA a realizzare un'area, però, francamente, dal punto di vista economico forse si potrebbe trovare un accordo con l'Associazione, non dico scaricando sulle loro spalle tutto il costo di questa operazione, però, se un'Associazione si presenta ad una gara d'appalto, vince l'appalto e riceve del denaro per svolgere un servizio pubblico, poi l'Amministrazione dovrebbe comunque cercare di pretendere che il servizio venga svolto in maniera efficiente e confacente all'accordo scritto che è stato preso. Alla fine, quello che interessa la cittadinanza e chi abita in quella zona è di poter uscire di casa senza correre il rischio di essere attaccati dagli animali e quel che giustamente interessa gli animalisti è anche la tutela della salute di questi animali, che comunque hanno diritto di vivere tranquillamente. Va bene tutto, vediamo le priorità, i soldi, eccetera, però, dopo più di due anni che se ne parla, sarebbe ora che l'Amministrazione facesse veramente qualcosa per risolvere il problema. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) L'interpellanza è discussa. |