Interventi |
FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo all'esame congiunto della proposta di deliberazione n. mecc. 201400576/034, presentata dalla Giunta Comunale in data 4 febbraio 2014, avente per oggetto: "Completamento del cavalcaferrovia corso Romania-Falchera. Approvazione Variante n. 285, Piano d'esproprio e progetto definitivo. Importo Euro 4.700.000,00 (IVA compresa). Finanziamento con contributo statale". e della proposta di mozione n. mecc. 201400911/002, presentata dai Consiglieri Bertola ed Appendino in data 24 febbraio 2014, avente per oggetto: "Accompagnamento alla deliberazione (mecc. 201400576/034): 'Completamento del cavalcaferrovia corso Romania - Falchera'". FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Comunico che in data 12/2/2014 la competente Commissione ha rimesso il provvedimento in Aula. La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Lubatti. LUBATTI Claudio (Assessore) La deliberazione che proponiamo oggi al Consiglio Comunale rappresenta un punto importante come soluzione di una questione che i cittadini della zona nord della Città conoscono bene: il completamento del cavalcaferrovia di corso Romania-Falchera, in particolare è l'approvazione della Variante n. 285, del piano d'esproprio e l'approvazione del progetto definitivo per un importo totale pari a 4.700.000,00 Euro. Si tratta di una deliberazione particolarmente importante, perché è un'opera sentita dalla cittadinanza, già nella deliberazione del 15 marzo 2005 si parlava di quest'opera, si approvava con un progetto preliminare la realizzazione del cavalcaferrovia, che di fatto sul territorio della Città è meglio conosciuto come il secondo accesso di Falchera. Successivamente, si è sviluppata la progettazione definitiva ed esecutiva, ma a partire dal 2006, per le note vicende che riguardano gli Enti Locali e la finanza locale nel suo complesso non era stato possibile portare a termine la parte di cavalcaferrovia ancora da realizzare, mentre la società RFI aveva, con una specifica convenzione, già realizzato la parte al di sopra della ferrovia. Quindi ad oggi siamo in presenza di un'infrastruttura che è totalmente da completare, costruita negli anni della realizzazione del polo ferroviario di Stura, e che oggi vede una soluzione in questa deliberazione. La soluzione è possibile grazie all'approvazione, nel febbraio del 2013, del Fondo per l'attuazione del Piano nazionale per le Città, meglio conosciuto come "Piano Città", per un importo complessivo di 224 milioni di Euro su tutte le Città d'Italia, un importo decisamente interessante, anche dal punto di vista infrastrutturale, e che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha poi destinato con 94 milioni di Euro, con destinazione vincolata alla coesione territoriale delle zone franche urbane, di cui 11.090.000,00 Euro sono stati assegnati, secondo uno specifico bando, al Comune di Torino. Il Comune di Torino all'interno di questi 11.090.000,00 Euro ha presentato un insieme di interventi da effettuare sul territorio, tra i quali anche la realizzazione del cavalcaferrovia della Falchera, del secondo accesso, e ad oggi siamo ad approvare il documento che ci permette, da un lato, di ridefinire il progetto definitivo, cioè la parte più hardware della deliberazione; dall'altro, mettere in atto la Variante n. 285 e il relativo piano di esproprio necessario per la realizzazione delle opere complementari al secondo accesso. Motivo per cui sulla deliberazione, oltre alla mia firma, c'è anche quella dell'Assessore Lo Russo, che si scusa per non essere presente, ma mi ha chiesto ovviamente di rappresentarlo per poter illustrare il documento all'Aula e richiederne l'approvazione. Come sapete, davanti a queste tipologie di percorsi amministrativi è possibile raccogliere le osservazioni che arrivano dai vari soggetti. Sono state avanzate due osservazioni, una dal Comitato Cittadini per la Falchera, l'altra dalla Provincia di Torino, entrambe controdedotte e sono stati spiegati i vari elementi definiti da parte dei soggetti proponenti, che non sono sufficientemente chiari. In particolare, ne voglio sottolineare uno per i cittadini della Falchera ed uno per la Provincia. Per quanto riguarda i cittadini della Falchera, con i quali abbiamo approfondito i vari temi in sede di Commissione presieduta dal Consigliere Carretta, abbiamo avuto modo di confermare come, nel caso in cui non ci fossero le condizioni per arrivare alla fine del percorso della Variante, quindi il recupero dei relativi oneri per la realizzazione delle opere di connessione alla viabilità esistente, la Città si impegna, tramite l'utilizzo dei ribassi di gara, per garantire una piena fruibilità, anche eventualmente con le risorse della Manutenzione Ordinaria e della Manutenzione Straordinaria. Questo è stato chiesto anche attraverso una mozione da parte dei Consiglieri Bertola e Appendino, di specificare come la Città si metta a disposizione dell'opera nel suo complesso. Preannuncio che il parere nei confronti di questa mozione è quindi favorevole, perché è quanto si è già detto in Commissione. Nella deliberazione si citano soltanto i ribassi di gara, perché è il testo di controdeduzione all'osservazione che era stata avanzata nell'iter amministrativo. La seconda osservazione, che penso sia utile ricordare, è quella della Provincia di Torino, che, da un lato, ha chiesto maggiori specifiche tecniche rispetto alle Varianti proposte al Consiglio Comunale; dall'altro, ha formulato un parere favorevole per il reale rispetto del piano territoriale di coordinamento, che è il documento di programmazione del nostro territorio provinciale sui temi urbanistici. Con la deliberazione attuale, quindi, andiamo ad approvare il progetto definitivo dell'opera illustrato in sede di Commissione, ricordando che questa è un'opera già inserita al codice 2792 nel programma triennale delle opere pubbliche della Città di Torino; andiamo ad approvare il piano particellare di esproprio che, come ricordavo, è necessario per poter realizzare appieno i progetti di interconnessione con la viabilità ordinaria già presente in quell'area; e rinviamo ad una successiva determinazione la parte dell'impegno di spesa per il pagamento di questi oneri relativi al piano particellare di esproprio e, di fatto, a prendere atto che, come Amministrazione, si è puntualmente controdedotto nei tempi previsti dalla normativa per ogni singolo punto sul quale abbiamo ricevuto delle osservazioni. Questa deliberazione va all'attenzione del Consiglio Comunale non soltanto per il progetto definitivo, che poteva essere approvato come atto di Giunta, ma per la Variante e per il Piano d'esproprio che consegue e che è necessario per la realizzazione dell'opera. Questa opera è già stata presentata sul territorio, ha visto il parere favorevole della Circoscrizione, abbiamo avuto una seduta pubblica anche sul territorio, dove abbiamo avuto modo anche di ascoltare, da un lato, le preoccupazioni per la fase in cantiere, per la piena fruibilità dell'opera una volta che sarà realizzata, dall'altro, però, l'apprezzamento da parte della Città e dei cittadini presenti, perché dal 2005 in avanti non si era più parlato del secondo accesso di Falchera, invece oggi, grazie a queste risorse nazionali, si riesce a trovare una soluzione al problema. Mi permetto ancora di rubare un minuto all'Aula per sottolineare come c'è la necessità di andare ad una revisione complessiva della mobilità di quella zona, sfruttando quel punto della Città anche per un'interconnessione con le lunghe percorrenze, con il trasporto extraurbano e con il Servizio Ferroviario Metropolitano, che vede un punto determinante nella stazione adiacente all'opera di cui stiamo parlando. Anche qui le opere non sono ancora comprese nel finanziamento di cui stiamo parlando, quindi nei 4.700.000,00 Euro che otterremo dal Piano Città, ma la Variante che andiamo ad approvare, di fatto, tiene conto già delle esigenze di interconnessione, di interscambio ai margini della Città, figlia di una visione della mobilità cittadina che in tante occasioni abbiamo avuto modo di discutere anche in sede di Commissione, che vede all'esterno della Città, non più nei terminal in centro Città i punti di riferimento, i punti di interscambio tra le diverse modalità, magari tra l'auto privata o, ancora meglio, tra il mezzo pubblico a lunga percorrenza e i mezzi del trasporto pubblico urbano, leggasi il Servizio Ferroviario Metropolitano per arrivare a Porta Susa, o la Linea 4, essendo quello un punto di interscambio importante. Credo che da quest'opera conseguirà anche un rinnovato utilizzo del parcheggio di Stura, il parcheggio GTT, conosciuto dalla Commissione (se non ricordo male, era anche stata in sopralluogo presso la stazione e presso il parcheggio), perché, di fatto, questa costruzione di un Movicentro, cioè di un punto di riferimento per la mobilità torinese nella zona Stura, permetterà di rimettere in pieno utilizzo ed utilizzare tutte le potenzialità di un'infrastruttura che, ad oggi, è presente e che, invece, di fatto è ancora sottoutilizzata. Quindi, per i motivi che ho provato a raccontare brevemente in Aula, ma che avevamo già avuto modo di approfondire in sede di Commissione, chiedo al Consiglio di approvare la proposta di deliberazione in oggetto. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Questa Variante e questo progetto si inseriscono in un quadro di prospettati interventi edilizi ed urbanistici che il Movimento 5 Stelle non appoggia, anzi, a cui è decisamente contrario. Sia per quanto riguarda la parte a Nord del Piano Città (la realizzazione del PEC Falchera), che per la parte prospettata su corso Romania, sono interventi di cui non vediamo l'esigenza e che andranno comunque ad intaccare terreni ancora vergini, cioè alcuni dei pochi prati che abbiamo ancora in questa Città. Purtroppo, devo dire che questo è vero anche per questa opera, nel senso che le rampe del cavalcavia vanno ad insistere su terreni che attualmente sono agricoli o, comunque, non sono ancora rovinati, utilizzati o cementificati. Bisogna, però, anche dire che, effettivamente, il quartiere della Falchera è piuttosto isolato, quindi la possibilità di un secondo accesso stradale può comunque avere un senso. L'altro problema è che - ovviamente, questo però si fa con quello che c'è -, rispetto ai progetti originari di secondo accesso al quartiere della Falchera, questa è una versione molto ridotta, low-cost, per poter stare nei fondi che lo Stato ci ha messo a disposizione, e, quindi, avrà alcuni elementi un po' problematici proprio dal punto di vista viabile. Praticamente, questa rampa scavalcherà la ferrovia, poi si scenderà su una specie di tornante, si tornerà indietro e si passerà sotto l'autostrada, e poi qui ci sarà l'ultimo problema, che è quello sollevato anche dai cittadini della Falchera, perché, se poi non parte la Variante n. 288 e quindi la realizzazione degli interventi edilizi nella zona più vicina alla Falchera, sostanzialmente la nostra strada finirà nel nulla sotto l'autostrada, dove adesso c'è una specie di viottolo parallelo all'autostrada in cui passa a malapena una macchina per volta, sporco ed utilizzato come discarica abusiva. Da qui nasce la nostra proposta di mozione, nel senso che l'Amministrazione aveva già detto in Commissione che potrà utilizzare gli eventuali ribassi di gara, come è scritto nelle controdeduzioni, per realizzare la parte mancante di infrastruttura viabile, se non partisse l'altro intervento edilizio. Con la nostra proposta di mozione noi vorremmo andare un po' oltre e, quindi, prendere un impegno in questo senso, perché realizzare una nuova e bellissima strada di accesso alla Falchera, che non arriva alla Falchera, ma che rimane a metà, magari per dieci anni, ci sembra veramente uno spreco di questi 5 milioni di Euro che stiamo spendendo. L'idea della nostra proposta di mozione è di impegnare l'Amministrazione, con i soldi del ribasso di gara o anche con i soldi della manutenzione ordinaria, a mettere perlomeno in sicurezza, ad allargare, a ripulire e a rendere praticabile la strada che esiste già lungo l'autostrada e che arriva fino a via delle Querce e a via degli Ulivi e poi, nel caso in cui si decida invece di aprire un nuovo collegamento stradale verso via Adige, via Sant'Elia e quella parte del quartiere della Falchera, che vi sia anche un investimento per regolare e calmierare il traffico. Infatti, a quel punto si andrebbe a portare tutto il traffico che arriva da questo nuovo secondo accesso e che è diretto al resto della Falchera dentro una serie di vie attualmente residenziali; tra l'altro, si tratta delle stesse vie già tristemente afflitte dal fenomeno dell'acqua alta nelle cantine e che, quindi, già hanno sofferto parecchio. Quindi, chiediamo che, perlomeno, si adottino gli opportuni interventi di calmierazione della circolazione per evitare che queste strade diventino una pista di attraversamento per il traffico che deve andare nel resto del quartiere della Falchera. Di conseguenza, speriamo che la nostra proposta di mozione possa essere accolta. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Levi-Montalcini. LEVI-MONTALCINI Piera Ero già intervenuta quando si è parlato di questo cavalcavia in fase di adozione e di approvazione della Variante e ripeterò quello che ho detto, perché mi sembra che in quelle occasioni non fosse presente l'Assessore Lubatti, ma soltanto l'Assessore Lo Russo. Va bene che oggi l'Assessore Lo Russo si giustifichi, ma mi stupisce che, trattando questa zona, si parli sempre a compartimenti stagni, senza cercare di capire invece che cosa vorremo fare. L'altra volta avevo detto - e lo ripeto - che, durante la Commissione, era stato lasciato aperto uno spiraglio per valutare delle modifiche al progetto attuale nel caso in cui fosse proposta una Variante di Piano Regolatore; cioè la Commissione ha espresso una seria, non dico avversità, ma perplessità sul fatto che terreni, che oggi sono campi coltivati, vengano utilizzati per costruire delle abitazioni e che non si pensi invece di spostare corso Romania, in modo da non avere delle case che siano poste tra corso Romania davanti e la ferrovia dietro, cioè il massimo del disagio e della abitabilità in condizioni non favorevoli. Spero che potremo affrontare questo discorso prima che tutto parta, perché, ormai, siamo abituati ad avere delle proposte di deliberazione che arrivano, le votiamo, sembra che se ne debba ridiscutere per delle variazioni e poi… ci troviamo i bandi per i parcheggi pertinenziali. Cioè, il Consiglio Comunale vota con l'idea che poi si riaffronterà il problema e, invece, poi si trova tutto fatto, tutto approvato e con gli Uffici che hanno mandato avanti il tutto. Chiedo che si interrompa questo modo di lavorare e che, d'ora in poi, prima di portare avanti i progetti fino alla fase definitiva, se ne discuta, anche per poter eventualmente variare quelle che sono le ipotesi fatte dagli Uffici. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Dichiaro concluso il dibattito congiunto. |