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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201400010/002, presentata in data 7 gennaio 2014, avente per oggetto: "I rifiuti della Continassa: e noi paghiamo di nuovo" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) In risposta all'interpellanza in oggetto e per quanto di competenza dell'Assessorato, si precisa quanto segue. Relativamente al primo quesito, rispondo che l'importo di 895.000 Euro, oltre IVA, derivato dall'approvazione dell'integrazione al progetto ambientale, avvenuto con deliberazione della Giunta Comunale del 27 dicembre 2013, n. mecc. 201307690, è stato imputato dal residuo del corrispettivo del diritto di superficie ancora dovuto, pari a un totale di Euro 4.200.000 oltre IVA, dalla Juventus S.p.A.. In adempimento alla successiva deliberazione della Giunta Comunale n. mecc. 201307692, del 27 dicembre 2013, in data 30 dicembre 2013, Juventus S.p.A. ha pertanto versato alla Città Euro 3.305.000, oltre IVA, imputati al capitolo plusvalenze derivanti da dismissioni immobiliari. Punto 2. Le motivazioni richieste dall'interpellanza in oggetto sono puntualmente illustrate nella deliberazione della Giunta Comunale n. mecc. 201307690 del 27 dicembre 2013. In particolare, già l'articolo 8 del contratto definitivo, stipulato in data 14 giugno 2013, prevedeva che, qualora fossero emerse problematiche ambientali non conosciute, o non conoscibili, eccedenti l'ordinarietà dell'uso dell'area e/o determinati da eventi, azioni o omissioni precedenti la consegna, la Città manleverà la società Juventus dagli aggravi dei relativi costi, a pena di risoluzione del contratto. Punto 3. Come si evince dal progetto ambientale, approvato con deliberazione della Giunta Comunale, n. mecc. 201304050 del 6 settembre 2013, prima della consegna dell'area alla società Juventus non era stato possibile procedere a una quantificazione precisa dei rifiuti esistenti, in quanto parte degli stessi era presente nei locali della cascina, non accessibile in condizioni di sicurezza. Altri rifiuti erano inoltre presenti su aree sulle quali insisteva una fitta vegetazione che ne impediva l'identificazione e relativa quantificazione. Infatti, solo successivamente alla consegna dell'area e con l'avvio dei lavori e dell'attività di smaltimento, veniva constatata la presenza di notevoli quantità di rifiuti in quantità e dimensioni non ipotizzabili ed eccedenti l'ordinarietà. A tutela dell'Amministrazione, ovviamente, aggiungo che sia la deliberazione citata, quella del 6 settembre, che approvava in prima istanza il primo studio ambientale, recava in allegato la medesima deliberazione di Giunta, i pareri di congruità tecnica e il parere di congruità economica sui contenuti dell'elaborato. Come sa bene il Consigliere Bertola, un piano di caratterizzazione, per quanto può essere di dettaglio, presuppone il fatto di poter svolgere delle indagini e di avere l'accessibilità del sito e del luogo. Ed è evidente che sia le condizioni contrattuali citate nella precedente risposta, sia ovviamente la situazione di fatto in essere sulla cascina Continassa, non erano nelle condizioni date. Stesso parere di congruità tecnica e stesso parere di congruità economica sono stati richiesti ai nostri Uffici tecnici, in relazione alla seconda deliberazione che integrava al precedente studio ambientale, che è quella a cui fa riferimento, relativo agli 895.000 Euro oltre IVA, che sostanzialmente, a valle dell'accesso dell'area e delle prime operazione di smaltimento e di una completa caratterizzazione del sito, evidenziava la non rispondenza, in termini quantitativi e qualitativi della precedente valutazione e imputava, a valere del corrispettivo, ulteriori oneri per 895.000 Euro oltre IVA. Nella medesima deliberazione si fa preciso accenno che qualora le operazioni di sgombero dei rifiuti di bonifica producessero somme inferiori, ovviamente la Città riconoscerà un quantitativo inferiore. Qualora, invece, questa stima non fosse sufficiente, in ogni caso dalla Città nulla sarà dovuto a Juventus per l'ulteriore smaltimento. In merito al punto 4), l'Assessorato all'Assistenza comunica che i nuclei allontanati dalla Cascina Continassa non hanno ricevuto nessun intervento economico o benefici dalla Città. Nell'immediatezza dell'intervento, in collaborazione con la Polizia Municipale e l'Ufficio Nomadi, è stata messa a disposizione dei soggetti più fragili la palestra della Protezione Civile di via dei Gladioli. In seguito, le associazioni che storicamente si occupano di rom, cioè AIZO e Terra del fuoco, hanno accolto presso le loro strutture alcune famiglie con bambini e anziani fragili, svolgendo azione di accompagnamento sociale. La Polizia Municipale ha comunicato, inoltre, che l'elenco numerico e nominativo degli occupanti della Continassa è stato più volte verificato in occasione dei censimenti programmati periodicamente in tutti gli insediamenti autorizzati e spontanei presenti in Città. Al momento dello sgombero, donne e bambini sono stati ospitati per una notte presso la palestra della Protezione Civile sita in via delle Magnolie 5, senza che ciò comportasse dei costi per l'Amministrazione; non si è, invece, a conoscenza dell'attuale dimora degli stessi. Per quanto riguarda, invece, il punto 5) conclusivo, in ordine alle eventuali azioni giudiziarie nei confronti degli ex occupanti dell'intera area, a mia informazione non sono state prese iniziative di carattere giudiziario. Mi consenta il Consigliere Bertola una battuta di carattere politico: è evidente che questa operazione ha esattamente lo scopo di riqualificare un'area che aveva di per sé un forte degrado, che storicamente si è andato a sovrapporre in oltre trent'anni di sostanziale abbandono dell'area ed è del tutto evidente che diventerebbe impervia, se non del tutto velleitaria, la strategia di rivalersi su chicchessia in ordine allo stato di degrado in una ragionevole azione che deve avere l'Amministrazione di svolgere attività eventuali di rivalsa, laddove sussistano elementi oggettivamente chiari di possibilità di giudizio a favore dell'Amministrazione. Non credo onestamente sia il caso della Cascina Continassa, che ha una storia ultratrentennale di degrado e di abbandono, in cui, torno a ribadire, qualunque azione in sede giudiziaria di rivalsa sull'attuale situazione avrebbe un connotato di grande aleatorietà e credo sia, in qualche modo, velleitaria. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Siamo all'ennesimo capitolo della vicenda Continassa, però mi sembrava il caso di sollevarlo, di non lasciarlo passare completamente, nel senso che dal prezzo chiesto alla Juventus per l'area - già secondo noi assolutamente troppo basso, ma questa ovviamente è una valutazione politica -, siamo ancora andati a scontargli circa 1.100.000,00 Euro per la rimozione dei rifiuti, della quale si sono occupati loro. Quindi non li hanno dati a noi, li hanno spesi per questa bonifica. Però, abbiamo fatto un ulteriore sconto consistente, perché non ci siamo accorti per tempo che erano presenti rifiuti, non per i 175.000,00 Euro stimati all'inizio, ma per quasi 1.300.000,00 Euro comprensivi di IVA. Questa è la prima obiezione che facciamo all'Amministrazione. Capisco la fretta, il fatto che ci fosse un contratto e che dovessimo consegnare l'area, però se il 6 settembre l'Amministrazione non era in grado di stimare il costo dei rifiuti, ma talmente non in grado da stimare il costo in 175.000,00 Euro, quando si trattava effettivamente di 1.300.000,00 Euro, forse era il caso di fermarsi un attimo e fare meglio la stima per capire se, alla fine, tutta l'operazione conveniva economicamente. Infatti, continuiamo ad avere un'operazione che diventa sempre meno conveniente per la Città e sempre più carica di costi, a vantaggio di un privato che farà tutte le sue operazioni legittime di sfruttamento commerciale dell'area, che gli renderanno sicuramente una cifra notevole. Quindi, secondo me, c'è stato un momento in cui la Giunta ha sbagliato a procedere così, almeno dal punto di vista politico, perché neanche due mesi dopo si è trovata la sorpresa della richiesta da parte della Juventus, che, giustamente dal loro punto di vista, ci ha detto: "Abbiamo comprato un'area che ci avete detto sarebbe stata pulita con 175.000,00 Euro, in realtà ne servono 1.300.000,00". Giustamente fino a un certo punto, perché anche chi compra un diritto di superficie, come in questo caso, avrebbe il dovere di accertarsi delle condizioni. Quindi a me sembra francamente incredibile sostenere che a settembre nessuno sapesse della presenza di questa montagna di involucri di cavi di rame bruciato. È vero che non si poteva entrare, ci sono stato anch'io in quella cascina prima di tutta la vicenda, capisco che uno non si fidasse tanto ad intrufolarsi per capirne le condizioni, però un mese dopo qualcuno è entrato e si è reso conto della situazione, quindi si poteva comunque trovare il modo di farlo prima. Quindi essendo oltretutto un posto conosciuto, dove c'è stata questa vicenda del pogrom, eccetera, com'è stato chiamato, dove siamo stati come Commissione Consiliare, insieme ai Vigili, eccetera, lascia quantomeno perplessi il fatto di non sapere che ci fossero tutti quei rifiuti. Ammesso il fatto che la Juventus sia dalla parte della ragione, per come è stato scritto il contratto, bisognerebbe capire perché nel contratto si sia messa una clausola di quel genere, in cui noi come Città, a scatola chiusa, ci siamo impegnati a rifonderli di qualunque costo di pulitura dell'area: se la cifra fosse stata 20 milioni di Euro, dovevamo darglieli! Comunque, chiusa la vicenda con la Juventus, rimane il fatto di capire chi ha inquinato l'area, perché la Legge in generale stabilisce che chi inquina qualcosa, deve pagare per la sua pulizia. Capisco che si dica che in quell'area il degrado perdura da trent'anni, però non stiamo parlando dei residui di trent'anni, stiamo parlando, da quello che mi è stato detto ed è stato ribadito, di residui dell'attività di estrazione del rame dai cavi attraverso la bruciatura degli involucri, attività per la quale ci sono testimonianze: chiunque abiti nella zona ha visto questi roghi, ha visto le persone, se abbiamo bisogno di testimoni che accertino che gli occupanti dell'area negli ultimi anni hanno svolto quell'attività, francamente credo se ne trovino senza problemi in tutto il quartiere. Quindi, dato che, come mi ha confermato, abbiamo anche l'elenco nominativo di chi stava lì, personalmente credo che un pensiero a fare un'azione di responsabilità ce l'avrei; poi, posso anche capire che probabilmente questi rom risultano nullatenenti, quindi se anche gli chiedessimo 1.300.000,00 Euro, non ricaveremmo nulla e spenderemmo soldi per una causa che non porta sostanzialmente risultati. Questa può anche essere una valutazione comprensibile dal punto di vista strettamente utilitaristico, economico, eccetera, però c'è anche da considerare il fatto che la Città dovrebbe cercare di non pagare con i soldi pubblici qualunque problema sorga, perché, così come è giusto che queste persone abbiano diritto all'assistenza, alle stesse regole e a parità di condizioni è anche giusto che paghino quando violano la Legge. Se creano un danno così ingente alla Città, perlomeno andrei a vedere, perché magari si scopre che hanno anche un patrimonio con un certo valore. Non è che voglio fare una crociata contro di loro, però, indipendentemente da chi siano e da che caratteristiche abbiano, se c'è una persona, un gruppo di persone che ci ha creato 1.300.000,00 Euro di danni, proverei a chiederglieli. Dopodiché, per carità, l'Amministrazione faccia le sue valutazioni - e anche questa è una scelta politica, se chiedere o non chiedere indietro questi soldi -, però, personalmente credo la Città debba metterci tutto l'impegno possibile per recuperare questo danno che hanno subito le casse pubbliche, perché francamente non mi piace l'idea che tanto c'è il degrado e alla fine paghiamo sempre noi. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) L'intervento del Consigliere Bertola mi conferma in due ragionamenti. Il primo è che, come ho avuto modo di dire, peraltro, tutto è assolutamente nella disponibilità del Consigliere Bertola, quindi gli studi tecnici, i pareri di congruità dati dai nostri Uffici, quindi lui stesso potrà avere contezza, qualora lo richiedesse, di accedere in totale e assoluta libertà a verificare i supporti tecnici forniti dall'Amministrazione Comunale relativamente all'iter procedurale. Il secondo elemento, però, di carattere generale, mi viene spontaneo, sentendo le riflessioni del Consigliere Bertola: siamo assolutamente ben disponibili ad individuare all'interno del nostro Bilancio comunale risorse finanziarie pubbliche che possano consentire alla Città di bonificare le proprietà, la Continassa è una, ma ce ne sono anche tante altre. Qualora il Consiglio Comunale deliberasse di non riqualificare porzioni di proprietà della Città attraverso queste modalità, ma utilizzando risorse dei cittadini - che sono risorse dei cittadini pure quelle, Consigliere Bertola -, che il Comune può decidere di destinare anche eventualmente ad altre operazioni, però, se l'impostazione che mi è parso di cogliere nelle parole del Consigliere Bertola sia che non dobbiamo utilizzare operazioni di riqualificazione per bonificare le aree, ma che non ho capito con quali risorse finanziarie le bonifichiamo, inviterei il Consigliere Bertola, nella discussione che affronteremo sul Bilancio, ad avere la bontà e l'accortezza di spiegarci come rimpinguare i capitoli relativamente alle bonifiche della Città di Torino. A mio modo di vedere, stante le condizioni generali e concrete, nelle more però di questa velleitaria azione, dobbiamo fare un po' come possiamo e pensiamo e, con grande franchezza, difendo l'impostazione di immaginare operazioni di riqualificazione urbana su aree della Città di Torino, perché di questo stiamo parlando, in cui l'operazione di resa all'onor del mondo dal punto di vista ambientale è inserita nell'ambito dell'intervento medesimo. Vi sono più effetti positivi, il primo è che di norma si tratta di una bonifica caratterizzata sulla base dell'effettivo progetto, quindi non in senso generale, e quindi potenzialmente dannosa per le casse pubbliche, ma - come lei sa - la normativa sulle bonifiche stabilisce livelli diversi di qualità ambientale sulla base del progetto, pertanto si fa una cosa già caratterizzata sul progetto e soprattutto si tiene insieme il complesso della riqualificazione, cioè la sistemazione ambientale e la riqualificazione dell'area, senza sfasare temporalmente, o concettualmente, i due interventi. Per cui, ovviamente, qualora il Consiglio Comunale decidesse di affrontare la questione sotto un'altra chiave di lettura, cioè usare risorse totalmente dei cittadini per fare queste operazioni, per carità, sicuramente sarà una scelta politica, non credo di non dover difendere invece una impostazione che spero, in questo caso, come magari in altri, consentirà alla Città di avere una porzione degradata riqualificata, con un progetto di riqualificazione che ha un inizio e una fine. Penso che l'Amministrazione stia conducendo un buon andamento. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Consideriamo l'interpellanza discussa per l'Aula. L'argomento si può approfondire successivamente in Commissione, visto che interessa anche il campo ambientale, anche in VI Commissione. |