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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201307373/068, presentata dalla Giunta Comunale in data 10 dicembre 2013, avente per oggetto: "Approvazione del Masterplan Torino Smart City denominato 'SMILE - Smart Inclusion Life & Health and Energy'" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Comunico che in data 09/01/2014 le competenti Commissioni hanno rimesso il provvedimento in Aula. La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Lavolta. LAVOLTA Enzo (Assessore) In più di un'occasione, come Amministrazione abbiamo avuto modo di sottolineare come ormai sia riconosciuto il ruolo delle Città come ambiti di trasformazione e laboratori di innovazione tecnologica e sociale; si tratta di un riconoscimento che avviene in modo particolare da parte della Commissione Europea attraverso questa nuova programmazione, che, in questo momento, è alle porte. In particolare in questi ultimi due anni, abbiamo voluto accreditare questo sistema territoriale, cercando di definire una strategia utile, da un lato, a rappresentare quali sono gli sforzi che come Amministrazione e come sistema locale vogliamo portare avanti nell'ambito di queste sfide e, dall'altro lato, a favorire una partecipazione alla maggior parte delle opportunità di finanziamento, europeo e non solo. In questi due anni sono stati diversi i risultati raggiunti. Per brevità, citerò solo quelli del 2013. Questa Città si è aggiudicata diversi bandi attraverso la partecipazione a progetti europei; nel solo 2013 sono stati quattordici i progetti vinti, per un valore complessivo di 3 milioni e mezzo di Euro, su un totale di 42 milioni di Euro di finanziamento all'interno dei progetti di partenariato con altre città europee. Ne cito alcuni: CIE, CLUE, CROSS, INNOCAT, PROLITE; sono tutti progetti legati alla caratterizzazione, in ambiti specifici di trasformazione di questo territorio, della stessa trasformazione nell'ottica di una maggiore sostenibilità, anche ambientale. Sono diversi i progetti ai quali abbiamo partecipato del bando MIUR, tra l'altro conseguendo risultati importanti, in quanto sono undici i progetti arrivati a Torino, per un valore complessivo di 7 milioni di Euro nella sezione Social Innovation. Ricorderete che, dei quaranta progetti finanziati a livello nazionale, ben undici sono arrivati a Torino, quindi si tratta di un risultato importante. Nell'ambito della stesso bando MIUR, in occasione di alcuni finanziamenti per progetti di ricerca, abbiamo portato a casa, insieme al sistema locale ed insieme alle imprese del territorio, sei progetti di ricerca per un valore complessivo di 100 milioni di Euro (per i sei progetti che vanno dal Decision Theatre, all'Urbelog, allo SmarTour, cioè progetti che, grazie a questi finanziamenti, si stanno avviando insieme alle imprese del territorio). Il 2013 è stato anche l'anno in cui, nel processo di clusterizzazione nazionale nell'ambito dell'ICT, Torino Wireless è stato riconosciuto come il punto di riferimento nazionale, quindi è un ulteriore riconoscimento all'interno di questa strategia. Sempre nel 2013 abbiamo voluto condividere con gli attori del territorio il percorso che caratterizzerà la partecipazione della Città di Torino al settennio 2014-2020 e l'azione della Città di Torino nell'ambito delle Smart City. Per questo motivo, come era già stato preannunciato al Consiglio Comunale alla fine del 2012, si è avviato un percorso di progettazione partecipata e di definizione di un piano operativo, che, per cinque mesi, ha coinvolto più di 350 soggetti, ai quali abbiamo già avuto modo di rivolgere il nostro ringraziamento il 13 dicembre scorso. Stiamo parlando di enti di ricerca, di imprese, di associazioni, di Istituzioni ed anche di alcuni Consiglieri Comunali, che ringrazio per la loro partecipazione; naturalmente, hanno partecipato diversi soggetti del mondo accademico, del Politecnico e dell'Università. Abbiamo cercato di mettere in relazione questo lavoro con l'Osservatorio per le Smart City dell'ANCI ed abbiamo voluto coinvolgere altre Amministrazioni, in modo privilegiato la Città di Milano e quella di Genova (con le quali, naturalmente, abbiamo sottoscritto un protocollo d'intesa), affinché questo grande lavoro di progettazione partecipata potesse essere un utile punto di riferimento anche per altre Amministrazioni. Cinque tavoli di lavoro e, quindi, 350 soggetti che, per cinque mesi, hanno concorso generosamente, mettendo a disposizione le proprie competenze, a quello che è SMILE, cioè quarantacinque idee che caratterizzano e caratterizzeranno l'azione della Città nel prossimo futuro nell'ambito delle Smart City. Stiamo parlando di un anno particolarmente prezioso dal punto di vista strategico, come ho cercato di riassumere, e questo argomento è stato oggetto anche di due Commissioni Consiliari, quindi non mi ripeto. Il 2013 è stato anche l'anno in cui siamo riusciti ad intercettare importanti risorse per sostenere alcune di queste azioni. Credo che, a questo punto, valga la pena accennare a che cosa succederà. Grazie al contributo della Fondazione Torino Smart City, l'obiettivo adesso è, da un lato, continuare a monitorare le opportunità di finanziamento, per dare gambe e sostanza a molte di queste azioni, e coinvolgere il territorio ancora di più di quanto è stato fatto fino ad ora (penso all'Area Metropolitana, ma anche ai cittadini torinesi). Abbiamo condiviso queste quarantacinque idee con lo stesso Consiglio Comunale e saranno oggetto di consultazione pubblica. Naturalmente, l'ulteriore obiettivo è cercare di perseguire alcuni di questi obiettivi con la partecipazione, come abbiamo già fatto in passato, di privati del nostro territorio e non solo. Mi sembra, quindi, di poter dire che, nell'ambito di una pianificazione SMILE, è un contributo utile a definire un piano operativo. Credo che il fatto che, in qualche modo, il Consiglio Comunale faccia proprio questo documento di pianificazione, oltre naturalmente ad impreziosirlo nelle forme che abbiamo già approfondito in Commissione, sia il modo migliore per certificare la bontà di un lavoro partecipato - lo sottolineo -, che ha visto il contributo di molti, ai quali, a partire dai dirigenti della Città di Torino (che hanno partecipato nella loro totalità), ritengo che valga la pena di rivolgere un formale e sentito ringraziamento. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Intanto, vorrei ringraziare l'Assessore e tutti i direttori che hanno fatto - forse, per la prima volta da quando mi ricordo - un lavoro incredibile non solo all'interno della macchina, ma proprio fuori, con i tanti stakeholder ed attori che hanno partecipato al progetto SMILE; vorrei ringraziare anche la Fondazione, che ha voluto iniziare con noi questo lavoro e, ovviamente, Zich, che nelle scorse Commissioni ha relazionato tutti i progetti che abbiamo presentato al Regio. Ritengo, però, che sia necessario fare uno sforzo culturale in più e, se è possibile, chiedo anche al Sindaco di condividere con noi e con la Giunta soprattutto un modo diverso di realizzare questa progettualità; infatti, se guardate bene la proposta di deliberazione, tanti dei progetti già oggi fanno parte delle nostre linee di indirizzo e sarebbe interessante rivedere le linee che abbiamo votato due anni fa e che, invece, potrebbero essere aggiornate per tanti progetti che diventeranno strategici nei prossimi anni. Sarebbe interessante iniziare a dire già oggi quelli che in parte abbiamo realizzato (penso a tutta la filiera corta ed alla discussione che, per esempio, abbiamo fatto l'altro giorno proprio sulle mense scolastiche) e dire anche parte dei risultati sociali, non solo quelli ambientali. Infatti, spesso, parlando di Smart City, si confonde questo soggetto come se fosse solo in termini di eco-sostenibilità, che è ovviamente una delle parti più importanti, ma parlare di intelligenza ci porta a dire che, in qualche modo, devono essere le Amministrazioni i luoghi più intelligenti di questa concretezza. Credo che l'altro sforzo importante debba essere quello di coinvolgere sempre di più le nostre Partecipate. Purtroppo, parliamo di Partecipate solo quando si tratta di dismissioni di quote azionarie o di spending review e, quindi, dei loro Bilanci, mentre, in realtà, spesso loro sono anche dei vettori; non danno solo servizi, ma devono essere degli innovatori all'interno della Pubblica Amministrazione. L'altra cosa che, secondo me, è molto importante è condividere questo progetto all'interno di finalità anche di lungo termine e per questo motivo credo che sarà importante la condivisione di questi progetti con il Tavolo di Torino Strategica. Credo che, nei prossimi mesi, sarà utile confrontare quelle che sono le diversità; un conto sono le linee programmatiche, mentre un altro conto sono le grandi sfide che riguarderanno l'Amministrazione nei prossimi dieci anni e su questo bisognerebbe dare spazio anche a quello che non è solo Pubblica Amministrazione. In questi mesi, abbiamo visto quanti attori hanno già iniziato a lavorare anche grazie alle possibilità che ha dato Smart City, non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. Abbiamo visto quanti ragazzi hanno iniziato ad intraprendere ed a fare progetti di ricerca ed è per questo motivo che la comunità che rappresentiamo deve essere, prima di tutto, più accogliente. Come ci siamo detti qualche tempo fa, la vera sfida non è solo trovare le forme burocratiche per essere, per esempio, dei migliori luoghi come stazioni appaltanti e di essere delle buone Amministrazioni, ma dobbiamo essere pronti alla sfida del "perché no?", cioè di tutti quelli che, in qualche modo, vogliono migliorare la Pubblica Amministrazione anche nei propri servizi ed essere quelli che accolgono la sfida dicendo "perché no?". Credo che questa discussione ci porterà ad una promiscuità anche di quei quarantacinque progetti, che, ancora oggi, paradossalmente sono distinti l'uno dall'altro, ma che, nei prossimi anni, faranno parte di politiche più complesse. Abbiamo iniziato a discutere di questa promiscuità l'altro giorno, cioè di come quella stazione appaltante possa diventare qualcosa di diverso. L'abbiamo visto anche negli ultimi bandi, cioè come chiedere, per esempio, ad un impianto sportivo di fare anche cultura o di fare anche sociale, come chiedere ad un bagno pubblico di fare aggregazione e come chiedere ad un soggetto che fa investimenti di fare anche parte dell'efficienza energetica. È questa promiscuità di fondo che l'Amministrazione 2.0 deve saper interpretare al meglio, sapendo che, ogni voglia che mette a gara un servizio ed ogni volta che fa un appalto, può fare di più che spendere meno soldi o risparmiare in termini ambientali. Se prendiamo questa filosofia e la facciamo diventare parte integrante delle decisioni della Giunta, credo che non solo sapremo metterci questo bollino Smart City, ma credo che, per primi in Italia, faremo vedere quali sono le vere sfide che l'Unione Europea ha nei prossimi anni, anche grazie ai fondi strutturali. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Ritengo che questo sia un tema fondamentale per il futuro della Città. Un Piano di questo genere è un libro dei sogni e mi sembra che sia un bellissimo libro di bellissimi sogni, per cui va bene in sé (anzi, ovviamente è giusto darsi un Piano integrato) e va bene avere anche un piano ambizioso che disegna una Città del futuro, sicuramente molto bella e molto attraente. Mi dispiace, però, far notare che siamo oltre la metà del mandato e, nella prima metà, non abbiamo combinato granché su questi temi della Città sostenibile e della Città intelligente. Questo giudizio può essere condiviso o meno, ma credo che soprattutto manchi nella città una percezione ed una visione di risultati che colpiscano e che trasmettano l'idea che questa Città sta traghettandosi verso un futuro sostenibile, telematizzato (chi più ne ha, più ne metta) e che stia diventando una Città capitale dell'innovazione e così via. Se andiamo a vedere sui vari temi (che sia il risparmio energetico, la mobilità sostenibile o, peggio ancora, la partecipazione, che è quella che, forse, in questi due anni e mezzo ha funzionato meno), non è che si siano visti questi grandissimi risultati, nonostante, sin dal primo giorno di questa Amministrazione, si sia detto che Smart City è la linea principale su cui la Città punta per la realizzazione del futuro. Adesso va benissimo mandare avanti questo Masterplan (tra l'altro, se usassimo meno paroloni inglesi e più parole italiane, forse sarebbe più facile anche per tutti i cittadini capire di che cosa stiamo parlando), però è il momento di concludere qualcosa, perché si sono visti tanti piani, di tavoli strategici e non strategici se ne sono visti a tonnellate (abbiamo più piani e più tavoli di un mobilificio), però i risultati continuano a mancare e, quindi, vorremmo vedere quelli. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Troiano. TROIANO Dario Intanto, vorrei unirmi alle considerazioni del Consigliere Grimaldi rispetto al lavoro svolto dall'Assessore, dall'Assessorato, dagli Uffici, dalla Fondazione e da Torino Wireless; è stato un lavoro molto prezioso ed articolato, che va nel solco - lo dico anticipando il voto favorevole di Alleanza per la Città a questa proposta di deliberazione - di quanto tracciato, già nel 2011, da Alberto Musy durante la campagna elettorale per l'elezione del Sindaco di Torino. Era un insieme di progetti che dava un'impostazione al futuro di questa Città e in questo mi collego anche a quanto detto dal Consigliere Bertola, non solo o, perlomeno, non tanto per ciò che riguarda lo sviluppo tecnologico ed innovativo nei vari ambiti della Città, ma perché credo che qui abbiamo un'opportunità irripetibile. Questa è una Città che, negli ultimi 150 anni, ha dovuto forzatamente reinventarsi più volte; da capitale burocratica dell'Ottocento (fucina dell'Unità nazionale, sede di Corte, di Ministeri e di Assemblee, poi perdute nell'arco degli anni successivi a vantaggio prima di Firenze e poi di Roma Capitale), si è reinventata a fine Ottocento, individuando nel sistema dell'automobile una nuova rinascita per la città. Questo sistema è andato in crisi per motivi esogeni ed endogeni. Oggi ci dà invece lo schema di come questa Città potrebbe reinventarsi un'altra volta, quindi non soltanto per gli effetti benefici all'interno della città stessa, ma in quanto capitale propulsiva di una possibilità di espansione e di esportazione dei saperi (che, nel frattempo, noi avremo approfondito in questo progetto), cercando di essere promotori all'estero ed all'esterno delle cose che riusciremo a fare. Quindi, credo che questa sia una possibilità che la Città ha di reinventarsi un'altra volta, ricominciando a vendere se stessa in giro per il mondo. La nostra è una città che, negli ultimi anni, ha in qualche modo dovuto vivere di contributo pubblico per motivi alti e nobili, come le Olimpiadi o i centocinquant'anni dell'Unità d'Italia; è giusto che, oggi, attraverso tutti i suoi importanti schemi di impresa e di progettazione, si rimetta di nuovo al servizio non soltanto dei torinesi, ma del Paese intero. Nell'attesa di vedere gli sviluppi, vorrei ricordare che, per esempio, non ho visto - ma, ovviamente, ci sarà tempo per recuperare - nel contesto dello sviluppo dei quarantacinque punti l'oggetto Road Pricing, che è uno degli strumenti che avrebbe potuto servire allo sviluppo anche di quell'argomento. Ovviamente, aspettiamo di vedere i risultati di questo tipo di attività. Ritengo, però, che dobbiamo metterci tutti insieme la faccia, quindi invito anche il resto della minoranza a votare favorevolmente almeno lo sviluppo del progetto, per poterlo rendere, in futuro, molto più avanzato ed incisivo. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Muzzarelli. MUZZARELLI Marco Come ho già accennato un po' in Commissione, credo che l'approvazione di questa proposta di deliberazione e di questo Masterplan in qualche modo possa costituire un vero e proprio punto di partenza per la Smart City e non un punto di arrivo. O, meglio, se dovesse essere questo il punto di arrivo, credo che, probabilmente, avremmo fallito nell'obiettivo della Smart City. È in quest'ottica che, in questo momento, ci apprestiamo a definire il fatto che Torino può diventare una Città laboratorio permanente, che darà l'opportunità alle persone che stanno all'interno della Città di essere, in qualche modo, sensori ed attuatori di quello che avviene. Credo però che, come si sono svolti anche i Tavoli di lavoro per le varie differenziazioni che ci sono state, sia essenziale ribadire il fatto che non è più così facile distinguere le singole competenze. I laboratori ed i Tavoli di lavoro SMILE hanno, in qualche modo, messo insieme mobilità, inclusione sociale ed aspetti legati alle persone, alla salute e così via. Credo che, se vogliamo davvero essere Smart City, dobbiamo cominciare a pensare al fatto che il problema può essere spezzettato per semplificarlo, ma poi, in qualche modo, da qualche parte ci deve essere qualcuno che lo rimetta insieme. Forse la Smart City può essere questa opportunità per far sì che l'approccio non sia solo - e qui vengo alla politica ed alla nostra gestione - quello di un Assessore che si occupa della Smart City, ma, in qualche modo, di tutti quanti che in modo diffuso cerchiamo di capire come contribuire e come trasformare Torino in un'effettiva Smart City. L'altro elemento che faccio emergere è il tema "smart", che spesso viene associato a questioni tecnologiche, per cui si pensa che la Città è smart se ha tanto Wi-Fi, piuttosto che tanta connettività ad Internet, eccetera. Credo che anche il convegno che è stato organizzato, in cui sono stati presentati i progetti e si è approfondito questo tema, ci abbia dato la possibilità di capire il fatto che o la Città è smart e contemporaneamente è - usiamo sempre un termine inglese, che non piace a Bertola - friendly, cioè amichevole (cioè, in qualche modo, è una Città che, anche attraverso le tecnologie, rende più facile la vita delle persone che vi appartengono), o, altrimenti, di nuovo non avremmo interpretato il concetto di smart o, meglio, avremmo preso l'accezione tecnologica e tecnicistica, che forse la rende anche un po' più complicata, piuttosto che più intelligente. L'approccio amichevole ed accogliente di una Città, che, attraverso le sue tecnologie, in qualche modo rende più facile la vita dei suoi cittadini, penso che sia la direttiva giusta e, probabilmente, i Tavoli di lavoro SMILE ci danno anche questa indicazione. Gli ultimi due temi che vorrei proporre alla riflessione e che, in parte, sono già stati presentati in Commissione sono: il primo elemento, la partecipazione ed il coinvolgimento. Con i Tavoli di lavoro SMILE è stato fatto un bel lavoro e Torino Wireless se n'è fatta anche promotrice; ha coordinato l'attività e credo che, in qualche modo, il contributo di questo soggetto sia stato molto importante, per cui è stato un bel lavoro di partecipazione e coinvolgimento. Stakeholder, cioè persone più o meno rappresentative della nostra Città, si sono trovate a ragionare su quarantacinque possibili idee. Questa è stata un'occasione, ma penso che il passo successivo debba essere quello di non partire più dai soggetti che, in qualche modo, sono rappresentativi della Città, ma che sia necessario cercare di avvicinarci di più ai cittadini e fare il possibile affinché la partecipazione ed il coinvolgimento all'interno della Città Smart non sia esclusivamente di persone portatrici di interesse (imprese, Istituzioni, Università e così via), bensì dei cittadini stessi. Credo che sia questa una delle altre sfide della Città Smart, insieme al fatto - e questo lo hanno dimostrato un po' i Tavoli di lavoro - che il privato non può più essere un attore che fruisce del territorio e, in qualche modo, lo sfrutta, ma può essere significativamente importante anche per la nostra Città, nel momento in cui il privato diventa attore attivo (uso la ripetizione) del proprio territorio, cioè consapevole del fatto che o lavora per il proprio territorio o, altrimenti, lui stesso non riuscirà più a sfruttarlo al meglio. L'ultimo elemento rispetto agli obiettivi misurabili che potremmo darci (abbiamo un esimio rappresentante dell'ANCI e l'ANCI sta facendo un lavoro approfondito sulle Smart City) è che su questo argomento varrebbe la pena di capire come darci anche degli obiettivi misurabili sui temi del posizionamento che la Città di Torino ha sulle Città Smart. Potrebbe essere interessante dirci che, nel giro di un anno o in un tempo definito, ci diamo come obiettivo il fatto di posizionarci meglio in questa classifica che è stata fatta sulle Città Metropolitane. Poi ICT ranking, in qualche modo, dà informazioni anche sulla posizione della Città di Torino e su quella delle altre città italiane. Un ulteriore elemento - e chiudo il mio intervento, andando un po' in scia all'intervento del Consigliere Grimaldi - riguarda il fatto che credo sia essenziale unire in modo forte le azioni di Smart City alle azioni di Torino Strategica. Dobbiamo trovare le intersezioni; alcune ci sono state, perché Torino Strategica era presente anche alla presentazione di questo piano, ma credo che dobbiamo cominciare ad incrementare le intersezioni. Una proposta che emergeva in Commissione era che bisognerebbe prevedere il fatto che, ad intervalli regolari, ci siano dei momenti in cui, a Commissioni riunite, in momenti particolari, si possa fare il punto della situazione sul nostro Masterplan e su quello che sta significando la Smart City, anche in termini di progetti realizzati; ritengo che sia essenziale anche per monitorare e, nello stesso tempo, indirizzare Torino Strategica. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Avendo preso in esame la proposta di deliberazione e, poi, avendo sentito l'illustrazione e gli interventi degli altri Consiglieri, è evidente che, da questo punto di vista, noi partiamo; faccio mie le parole del Consigliere, nel senso che tutto quello che oggi abbiamo fatto ha l'idea di un inizio di ragionamento sulla Smart City. È chiaro che, da questo punto di vista, da parte nostra c'è la considerazione che, alla luce della Città che rappresentiamo e che la Giunta guida, si poteva fare molto di più, nel senso che Smart City - sono d'accordo con lei - non è soltanto la capacità di permettere ai cittadini di avere una rete wireless ovunque, ma, oggi, smart, per le sfide che la Città deve affrontare e per quello che noi dobbiamo affrontare, è molto di più: è la modalità con la quale noi rendiamo più veloci le risposte dell'Amministrazione e più veloci le risposte ai bisogni. Quindi, noi prendiamo atto di quello che è stato fatto su questo. A mio giudizio, da quello che ho potuto in parte vedere, noi viviamo una forte carenza di capacità di progettazione interna alla nostra macchina, nel senso che, forse, c'è la possibilità e mi auguro di sviluppare la capacità di progettazione interna alla macchina. Entriamo in questo settennio dei nuovi fondi dell'Unione Europea che ha tante sfide; è cambiato molto ed ha determinate caratteristiche. A me pare, per quello che ho potuto capire nel primo anno di mandato (essendo di nuova nomina), che abbiamo perso grandi progetti all'inizio e non siamo stati capaci di riuscire a portare a casa subito progettualità forti. A differenza della maggioranza - forse questo è dettato anche dai ruoli che ci contraddistinguono -, vedo un bicchiere mezzo vuoto e non mezzo pieno. Nello stesso tempo, mi auguro che, alla luce di quello che fino ad oggi è stato fatto, si capisca che il passo deve mutare nella misura in cui noi non siamo una Città più piccola, con meno problemi o meno strategica per questo Paese. Si tratta di prendere o meno il treno delle nuove finalità dell'Unione Europea; da qui ai prossimi sette anni si deciderà se la nostra capacità di essere all'altezza della sfida europea sarà una capacità che abbiamo giocato. Se perdiamo quel treno, evidentemente per quanto riguarda la nostra Città e per quanto riguarda il sistema smart (oggi, per smart si dice purtroppo di tutto), perdiamo la possibilità di metterci a quel livello e a quell'avanguardia. Mi auguro - ma non so se saremo in grado di farlo - di poter fare tesoro di quello che è stato fatto; da questo punto di vista - lo chiedo alla Giunta e all'Assessore -, visto che è un grande tema (cioè pensare, oggi, a come la nostra Città può essere strategica in chiave europea), deve essere una proposta condivisa e a proposito, in questi anni, mi pare di aver capito che l'Assessore ha una disponibilità di massima al confronto anche con i componenti dell'opposizione e della minoranza. Questo Piano è stato liberato in Commissione ed il Nuovo Centrodestra esprimerà il proprio voto contrario, perché ci auguriamo che quello che è stato fatto fin qui sia un po' il rendersi conto di che cosa abbiamo perso, cercando di investire il più possibile su quello che, invece, c'è da fare da questo punto di vista. Questo è il primo dato. Il secondo dato riguarda l'aspetto che invece veniva citato dal Consigliere Grimaldi e su cui l'attenzione è massima, perché tutto il tema dell'efficientamento energetico e tutto questo aspetto (che, a nostro giudizio è fondamentale e spesso ne abbiamo parlato con l'Assessore) devono far parte di questi nuovi progetti. Dobbiamo cercare di entrare nei nuovi filoni di finanziamento dell'Unione Europea con un'idea chiara della città che vorremmo, non con uno spezzettamento per tutta una serie di settori. Detto questo, il contenuto del mio intervento era per dire che, ad oggi, quello che è stato fatto tra noi e le realtà private è un inizio, ma non ci soddisfa; da questo punto di vista, vorremmo continuare ad essere, insieme all'Amministrazione ed alla Giunta, interlocutori per poter evitare di perdere quei treni che, in questo momento, stanno partendo e che, come in tanti settori, rischiamo di perdere. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per la replica, al Sindaco. SINDACO Non si tratta di una replica e sarò molto breve. Intanto, vorrei esprimere un ringraziamento all'Assessore Lavolta, perché l'atto che stiamo per assumere è il compimento di un lungo lavoro di elaborazione e di progettazione nel campo di Smart City, che - come è già stato ricordato - non ha riguardato solo la nostra Amministrazione, ma vi è stato un ampio coinvolgimento di soggetti esterni: oltre trecentocinquanta soggetti del mondo economico e sociale torinese, un coinvolgimento diretto e pieno delle nostre Università e di una serie di Istituzioni legate all'Università, in particolare Torino Wireless, ed un'azione di progettazione e di programmazione che investe una pluralità di settori (dal risparmio energetico alla riqualificazione ambientale, alla mobilità, alla sicurezza dei cittadini, all'innovazione sociale). Penso che tutto questo sia un patrimonio straordinario. D'altra parte, segnalo che, qualche settimana fa (alla vigilia di Natale), la presentazione pubblica di questo programma è avvenuta in un affollatissimo Teatro Regio ed ha visto una partecipazione larghissima di operatori del mondo economico, sociale e culturale torinese, a riprova dell'interesse e anche delle aspettative che suscita questo programma. L'altro elemento che voglio sottolineare è che buona parte di questa progettazione si basa su finanziamenti che sono fondati sull'acquisizione di risorse attraverso fondi nazionali del Ministero della Ricerca e dell'Università, attraverso fondi europei ed attraverso la partecipazione a programmi comunitari ed europei; tutto questo consente di poter disporre di significativi flussi finanziari aggiuntivi. Adesso, si tratta di passare alla fase di implementazione. L'insieme dei progetti che sono stati definiti riguardano quarantacinque obiettivi. Di questi quarantacinque obiettivi, si sono individuate tredici priorità, a cui si darà corso in via prioritaria. Si tratta di programmi che vedono un coinvolgimento diretto ed una compartecipazione diretta del sistema delle imprese insieme alle Amministrazioni ed al mondo scientifico ed universitario. È un buon banco di prova della possibilità di fare dei programmi di Smart City l'occasione per un salto di qualità nell'organizzazione della vita della nostra Città. Condivido quello che è stato detto sia dal Consigliere Grimaldi che dal Consigliere Muzzarelli, cioè che spesso, quando si parla di programmi Smart City, si percepisce immediatamente la valenza tecnologica e meno la valenza sociale. Penso che la valenza dei programmi di Smart City non stia soltanto nel valore aggiunto in termini tecnologici, ma nel fatto che Smart City è un modo diverso di pensare una città in tutte le sue dimensioni e, quindi, ha una valenza sociale importante e significativa. Siamo tra le città italiane che sono più avanti nell'elaborazione dei programmi. Questo è attestato anche da tutte le inchieste che sono state citate dal Consigliere Muzzarelli; in sede ANCI abbiamo costituito un Osservatorio nazionale sui programmi Smart City, che è presieduto dal professor Profumo, e questo ci aiuta e ci consente anche un rapporto molto organico e stretto - al di là della mia funzione di Presidente dell'ANCI - con le azioni che l'ANCI sta promuovendo sul tema Smart City. Credo, quindi, che siamo nella condizione di collocarci nel migliore dei modi dentro questo orizzonte e, quindi, di permettere alla nostra città di beneficiare di opportunità davvero significative ed innovative sia nell'organizzazione dei servizi, che della vita della nostra comunità. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione: presenti 29, favorevoli 25, contrari 4. La proposta di deliberazione è approvata. |