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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Gennaio 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2013-05858
"MANCATO PAGAMENTO DEI COLLABORATORI DELLA CITTA' PER LA PREPARAZIONE DELLO STUDIO EUROPEO STREETS4PEOPLE" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BERTOLA ED APPENDINO IN DATA 18 NOVEMBRE 2013.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc
201305858/002, presentata in data 18 novembre 2013, avente per oggetto:

"Mancato pagamento dei collaboratori della Città per la preparazione dello studio
europeo Streets4People"

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
In data 4 novembre 2009 il Politecnico di Torino, nelle persone del professor Alfredo
Mela, del Dipartimento di Scienze Tecniche per i processi di insediamento, e del
professor Piergiorgio Tosoni, del Dipartimento di Casa Città, contattava via lettera
l'Assessorato all'Urbanistica, Edilizia Privata e Patrimonio, per proporre una
collaborazione finalizzata alla partecipazione al programma operativo "Spazio
Alpino 2006-2013", con una proposta progettuale della città di Salisburgo, avente
come oggetto la riqualificazione degli spazi pubblici urbani.
Con la medesima, il Politecnico segnalava il primo incontro del costituendosi
network internazionale il 16 e 17 novembre 2009 a Salisburgo, specificando - cito -
"Si dichiara la disponibilità dei docenti sopra indicati dal Politecnico di Torino e dai
membri dei rispettivi Gruppi di lavoro, a partecipare a tali incontri, agendo, su
richiesta del Comune di Torino, anche in rappresentanza del Comune medesimo,
qualora non vi fosse, per quest'ultimo, la possibilità di partecipare direttamente con
propri rappresentanti".
La Città di Torino non prendeva parte a questo primo incontro. Tuttavia, con
comunicazione dell'allora Assessore Mario Viano alla Giunta Comunale, si
manifestava interesse per la proposta progettuale, specificando - cito - "In ogni caso
non è prevista una partecipazione finanziaria in capo alla Città, che è chiamata a
contribuire solo attraverso le competenze ed il supporto conoscitivo dei propri Uffici
tecnici".
La Città ospitava quindi, il 10 e l'11 giugno 2010, un secondo incontro del network,
per definire la proposta dal titolo definitivo "Streets4People", da presentare alla terza
call del programma "Spazio Alpino" di quell'autunno.
In tale occasione, il Servizio Relazioni Internazionali offriva una cena per diciannove
delegati il 10 giugno presso il ristorante Porto di Savona, per un importo complessivo
di 532,40 Euro, e un pranzo per diciannove delegati presso il ristorante Ricamale, per
un importo complessivo di 286 Euro. Nessun'altra spesa è stata sostenuta dalla Città
di Torino nel corso dell'elaborazione e presentazione della proposta progettuale
Streets4People.
Il partenariato coordinato inizialmente dalla Città di Salisburgo e che includeva
l'Università di Risorse Naturali e Scienze della Vita di Vienna, la Città di Torino,
l'Agenzia di Sviluppo Regionale di Lubiana, l'Università di Lubiana, la Città di
Padova, l'Università di Scienze Applicate di Lucerna, la Città di Zug, la Camera di
Commercio di Lione e la Camera di Commercio di Padova, finalizzava quindi il
dossier di candidatura preliminare il 10 ottobre 2010.
La proposta di progetto superava la fase di preselezione, ma nel gennaio 2011
cambiava il coordinamento del partenariato da Salisburgo a Camera di Commercio di
Lione, per difficoltà contingenti della Città austriaca. Il partenariato quindi lavorava
per la presentazione del dossier definitivo, effettivamente avvenuta il 25 febbraio
2011.
In data 20 giugno 2011 veniva comunicato alla Città di Torino, dalla Camera di
Commercio di Lione, la decisione del 18 maggio 2011 dell'Autorità di gestione del
programma "Spazio Alpino" di rigettare la proposta di progetto "1431 FR
Streets4People".
Si precisa che la Città non richiede mai la collaborazione di qualcuno subordinando il
pagamento al successo della partecipazione del bando. Pertanto, anche in questo caso
non si è avvalsa di ricercatori precari e senza contratto: cito frasi contenute
nell'interpellanza. Proprio in virtù di quanto ribadito, la Città non ha mai affidato
alcun compito al dottor Achino, né tanto meno ha prodotto alcun atto di incarico nei
suoi confronti.
Faccio solo due precisazioni di alcune imprecisioni contenute nel testo
dell'interpellanza. L'interpellante scrive: "Avviato un progetto denominato
Streets4People, finalizzato alla partecipazione al settimo programma quadro di
ricerca dell'Unione Europea e all'ottenimento dei fondi da esso previsti". Rispondo
su questa inesattezza. La Città non ha avviato nessun progetto, ha avviato una
collaborazione con altri Enti per presentare una proposta di progetto, poi rifiutata
dell'Unione Europea; né si trattava del settimo programma quadro, bensì del
programma "Spazio Alpino".
Seconda precisazione. L'interpellante scrive: "A causa di scelte politiche
indipendenti dalla volontà del dottor Achino". Preciso che sono indipendenti anche
dalla Città. L'Autorità di gestione del programma "Spazio Alpino" ha infatti rifiutato
la proposta.
L'interpellante scrive: "Inoltre, durante lo svolgimento di questo primo progetto, il
dottor Achino è stato convocato presso la Città di Salisburgo per la messa in rete di
un ulteriore progetto di ricerca, Moreco Project, al quale partecipavano la Provincia
di Torino, l'UNCEM Piemonte e il Politecnico cittadino e che anche in questo caso
nessuno ha mai formalizzato il rapporto di lavoro, né evaso alcun pagamento,
sebbene fossero state date le relative garanzie".
Si ribadisce che Streets4People non era in svolgimento, non è mai passato a quella
fase. La proposta di progetto non ha passato la selezione finale. Si sottolinea inoltre
che se il dottor Achino è stato convocato presso Salisburgo per un altro progetto con
Provincia, UNCEM e Politecnico, non è del tutto chiaro perché debba risponderne la
Città di Torino.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Cominciando dal fondo, ringrazio l'Assessore per le precisazioni, perché quando si
ricostruisce una vicenda così complicata, naturalmente le nostre informazioni sono
basate su quanto ha raccontato la persona menzionata nell'interpellanza; inoltre
capisco che la Città veda le cose da un punto di vista leggermente diverso.
Ovviamente, se si parla di un progetto che coinvolge la Provincia di Torino e
l'UNCEM non è responsabile la Città di Torino, però fa comunque parte del quadro
complessivo della storia che si voleva raccontare, sulla base della quale abbiamo
chiesto delle risposte dalla Città di Torino.
Le risposte mi sembrano chiare, nel senso che possiamo dire che la Città era
interessata a questo progetto, ha offerto un pranzo quando si è svolto l'incontro, non
ha mai promesso a nessuno alcun pagamento, commessa, eccetera, per sviluppare
questo progetto in vista della presentazione del finanziamento. Poi, il progetto non ha
vinto il finanziamento e quindi la cosa è morta lì.
Diciamo che la ricostruzione che a noi risulta è comunque leggermente diversa, nel
senso che nei contatti tra i dirigenti della Città di Torino che hanno seguito questa
vicenda e la persona in questione, sono state fatte delle promesse. Non so, forse a
questo punto erano delle millantate promesse, ma non sono io a dirlo.
Peraltro, credo che la vicenda sia stata anche riportata nel frattempo al Tribunale del
Lavoro, quindi a questo punto, forse su questi aspetti è anche giusto che non si
esprima la politica, ma si esprima che vedrà tutte le carte e ricostruirà tutti i dettagli,
in un modo che noi non possiamo fare qui.
Certamente, se poi uno va a vedere la sostanza delle cose, è che abbiamo avuto una
persona che faceva un lavoro da ricercatore precario; poi si può discutere sulla
terminologia, ma di fatto chiunque conosca... l'Assessore, peraltro, va all'Università,
per cui conosce perfettamente il mondo in questione, ci sono tutta una serie di
persone che a vario titolo fanno ricerca dell'Università, prima di arrivare a
strutturarsi, molti non ci arrivano mai, quindi che siano con una borsa di dottorato,
con una borsa di post dottorato, con un assegno di ricerca, con promesse di
pagamento di soldi che saltano fuori da ogni parte, fanno dei lavori. In parte, spesso,
questi lavori prevedono lo sviluppo di progetti di ricerca per ottenere finanziamenti
di Fondi europei, in collaborazione con l'Università e gli Enti locali, come è stato in
questo caso.
La Città può benissimo dire che non siamo stati noi a chiedere che ci fosse questa
persona a lavorare e a preparare le carte per questo progetto, quindi a noi tutto
sommato la cosa non ci interessa. Eventualmente è un problema del Politecnico, o di
chi altro avrà detto a questa persona che lavorava lì di occuparsi di questo progetto.
Questa, ovviamente, è una posizione legittima. Però, non corrisponde con lo scambio
di carte, di e-mail e di tutta la grande quantità di carte che verrà poi prodotta in sede
opportuna a proposito di questa vicenda.
Resta un po' la morale, nel senso che mi sembra anche un po' facile dire: "Va beh, a
noi hanno offerto questa opportunità di avere i soldi, poi non è andata a buon fine,
chi si è visto, si è visto". Se c'è, c'è. Dato che questa comunque - e questo penso che
sia un fatto indubitabile - è venuta a lavorare, cioè ha parlato con dirigenti della Città
di Torino, presso la Città di Torino, ha partecipato agli incontri con la Città di
Torino, la Città di Torino non può dire che non sa chi sia questa persona.
Quindi forse se la Città di Torino, insieme ad altre Istituzioni locali, organizza un
progetto di questo genere, il dubbio perlomeno se le persone che ci stanno lavorando
siano propriamente inquadrate, retribuite, eccetera, e venga riconosciuto loro il giusto
lavoro, perlomeno uno se lo potrebbe porre e cercare di capire nel quadro
dell'organizzazione che comunque è durata diversi mesi, da quando è cominciata
questa discussione fino a quando si è arrivati alla notizia che il progetto non sarebbe
stato finanziato, di capire come stava funzionando il progetto. Mi sembra piuttosto
difficile che almeno le persone della Città di Torino che direttamente partecipano
all'istruzione di questa vicenda non sappiano, non capiscono, non vedano quello che
sta succedendo.
Dopodiché, a livello politico, più che il caso singolo interessa il problema del
sistema. Quello che interessa a noi è che dato che sempre più spesso la Città continua
a partecipare a Fondi europei, giustamente, perché sono un ottimo canale di
finanziamento di progetti innovativi, forse sarebbe il caso che la Città ponesse un
pochino più di attenzione per evitare situazioni di questo genere.
Chiunque conosca l'ambiente dell'Università sa che spesso succede anche che delle
persone vengono fatte lavorare con la promessa che poi vinceremo i fondi e di lì in
qualche modo arriveremo i soldi. Poi i fondi non arrivano e campa cavallo. Però,
questo è il comportamento dell'Università. Io credo che la Città potrebbe cercare di
adottare un comportamento diverso nei confronti di chi presta un lavoro, tra l'altro,
qualificato, un lavoro che, come in questo caso, se non compensato, le persone non
hanno di che pagare l'affitto, finiscono sfrattate, con conseguenze pesanti sulla vita
della persone, per cui sarebbe opportuno che la Città ponesse più di attenzione.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Io speravo di aver fornito i chiarimenti dovuti, però la sollecitazione del Consigliere
Bertola mi trova assolutamente d'accordo dal punto di vista della chiarezza. Credo
anch'io che occorra che vi siano chiare individuazione di responsabilità. Mi pare,
sulla base della ricostruzione che ho rappresentato, dove sono le responsabilità della
Città, il che non vuol dire che non vi siano responsabilità nella vicenda citata. Come
ha detto il Consigliere, saranno gli organi deputati, a questo punto, ad accertare
eventuali altri tipi di responsabilità.
Quello che però ci tengo a dire è che è del tutto evidente che occorre contemperare le
esigenze da un lato di avere su questi tipi di partite strutture che abbiano quel grado
di flessibilità e complessivamente di velocità di gestione, che non sempre sono
compatibili con inquadramenti normativi; nel contempo, dare certezza e garanzia che
qualunque tipo di lavoro, a qualunque titolo venga sviluppato, qualora codificato e
scritto, debba essere riconosciuto.
Si tratta di una vicenda diversa, sulla base di quello che ho dettagliato, però credo
che sia utile aprire una riflessione più generale su questo tipo di impostazione, anche
perché noi a breve avremo la questione dei futuri bandi, che ovviamente speriamo di
vincerli tutti, ma verosimilmente ci sarà un sacco di lavoro che verrà fatto e
verosimilmente non tutto questo lavoro troverà successo, come sempre accade. E non
è che perché non trova successo, non debba essere riconosciuto. Quindi il tema è
chiarissimo.
È anche vero che, come tutte le procedure di evidenza pubblica di selezione, nel
momento in cui uno decide, e la Città ha deciso di partecipare, mette in conto di
poter eventualmente non avere il successo dell'operazione.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
L'interpellanza è discussa.

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