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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc 201305858/002, presentata in data 18 novembre 2013, avente per oggetto: "Mancato pagamento dei collaboratori della Città per la preparazione dello studio europeo Streets4People" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) In data 4 novembre 2009 il Politecnico di Torino, nelle persone del professor Alfredo Mela, del Dipartimento di Scienze Tecniche per i processi di insediamento, e del professor Piergiorgio Tosoni, del Dipartimento di Casa Città, contattava via lettera l'Assessorato all'Urbanistica, Edilizia Privata e Patrimonio, per proporre una collaborazione finalizzata alla partecipazione al programma operativo "Spazio Alpino 2006-2013", con una proposta progettuale della città di Salisburgo, avente come oggetto la riqualificazione degli spazi pubblici urbani. Con la medesima, il Politecnico segnalava il primo incontro del costituendosi network internazionale il 16 e 17 novembre 2009 a Salisburgo, specificando - cito - "Si dichiara la disponibilità dei docenti sopra indicati dal Politecnico di Torino e dai membri dei rispettivi Gruppi di lavoro, a partecipare a tali incontri, agendo, su richiesta del Comune di Torino, anche in rappresentanza del Comune medesimo, qualora non vi fosse, per quest'ultimo, la possibilità di partecipare direttamente con propri rappresentanti". La Città di Torino non prendeva parte a questo primo incontro. Tuttavia, con comunicazione dell'allora Assessore Mario Viano alla Giunta Comunale, si manifestava interesse per la proposta progettuale, specificando - cito - "In ogni caso non è prevista una partecipazione finanziaria in capo alla Città, che è chiamata a contribuire solo attraverso le competenze ed il supporto conoscitivo dei propri Uffici tecnici". La Città ospitava quindi, il 10 e l'11 giugno 2010, un secondo incontro del network, per definire la proposta dal titolo definitivo "Streets4People", da presentare alla terza call del programma "Spazio Alpino" di quell'autunno. In tale occasione, il Servizio Relazioni Internazionali offriva una cena per diciannove delegati il 10 giugno presso il ristorante Porto di Savona, per un importo complessivo di 532,40 Euro, e un pranzo per diciannove delegati presso il ristorante Ricamale, per un importo complessivo di 286 Euro. Nessun'altra spesa è stata sostenuta dalla Città di Torino nel corso dell'elaborazione e presentazione della proposta progettuale Streets4People. Il partenariato coordinato inizialmente dalla Città di Salisburgo e che includeva l'Università di Risorse Naturali e Scienze della Vita di Vienna, la Città di Torino, l'Agenzia di Sviluppo Regionale di Lubiana, l'Università di Lubiana, la Città di Padova, l'Università di Scienze Applicate di Lucerna, la Città di Zug, la Camera di Commercio di Lione e la Camera di Commercio di Padova, finalizzava quindi il dossier di candidatura preliminare il 10 ottobre 2010. La proposta di progetto superava la fase di preselezione, ma nel gennaio 2011 cambiava il coordinamento del partenariato da Salisburgo a Camera di Commercio di Lione, per difficoltà contingenti della Città austriaca. Il partenariato quindi lavorava per la presentazione del dossier definitivo, effettivamente avvenuta il 25 febbraio 2011. In data 20 giugno 2011 veniva comunicato alla Città di Torino, dalla Camera di Commercio di Lione, la decisione del 18 maggio 2011 dell'Autorità di gestione del programma "Spazio Alpino" di rigettare la proposta di progetto "1431 FR Streets4People". Si precisa che la Città non richiede mai la collaborazione di qualcuno subordinando il pagamento al successo della partecipazione del bando. Pertanto, anche in questo caso non si è avvalsa di ricercatori precari e senza contratto: cito frasi contenute nell'interpellanza. Proprio in virtù di quanto ribadito, la Città non ha mai affidato alcun compito al dottor Achino, né tanto meno ha prodotto alcun atto di incarico nei suoi confronti. Faccio solo due precisazioni di alcune imprecisioni contenute nel testo dell'interpellanza. L'interpellante scrive: "Avviato un progetto denominato Streets4People, finalizzato alla partecipazione al settimo programma quadro di ricerca dell'Unione Europea e all'ottenimento dei fondi da esso previsti". Rispondo su questa inesattezza. La Città non ha avviato nessun progetto, ha avviato una collaborazione con altri Enti per presentare una proposta di progetto, poi rifiutata dell'Unione Europea; né si trattava del settimo programma quadro, bensì del programma "Spazio Alpino". Seconda precisazione. L'interpellante scrive: "A causa di scelte politiche indipendenti dalla volontà del dottor Achino". Preciso che sono indipendenti anche dalla Città. L'Autorità di gestione del programma "Spazio Alpino" ha infatti rifiutato la proposta. L'interpellante scrive: "Inoltre, durante lo svolgimento di questo primo progetto, il dottor Achino è stato convocato presso la Città di Salisburgo per la messa in rete di un ulteriore progetto di ricerca, Moreco Project, al quale partecipavano la Provincia di Torino, l'UNCEM Piemonte e il Politecnico cittadino e che anche in questo caso nessuno ha mai formalizzato il rapporto di lavoro, né evaso alcun pagamento, sebbene fossero state date le relative garanzie". Si ribadisce che Streets4People non era in svolgimento, non è mai passato a quella fase. La proposta di progetto non ha passato la selezione finale. Si sottolinea inoltre che se il dottor Achino è stato convocato presso Salisburgo per un altro progetto con Provincia, UNCEM e Politecnico, non è del tutto chiaro perché debba risponderne la Città di Torino. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Cominciando dal fondo, ringrazio l'Assessore per le precisazioni, perché quando si ricostruisce una vicenda così complicata, naturalmente le nostre informazioni sono basate su quanto ha raccontato la persona menzionata nell'interpellanza; inoltre capisco che la Città veda le cose da un punto di vista leggermente diverso. Ovviamente, se si parla di un progetto che coinvolge la Provincia di Torino e l'UNCEM non è responsabile la Città di Torino, però fa comunque parte del quadro complessivo della storia che si voleva raccontare, sulla base della quale abbiamo chiesto delle risposte dalla Città di Torino. Le risposte mi sembrano chiare, nel senso che possiamo dire che la Città era interessata a questo progetto, ha offerto un pranzo quando si è svolto l'incontro, non ha mai promesso a nessuno alcun pagamento, commessa, eccetera, per sviluppare questo progetto in vista della presentazione del finanziamento. Poi, il progetto non ha vinto il finanziamento e quindi la cosa è morta lì. Diciamo che la ricostruzione che a noi risulta è comunque leggermente diversa, nel senso che nei contatti tra i dirigenti della Città di Torino che hanno seguito questa vicenda e la persona in questione, sono state fatte delle promesse. Non so, forse a questo punto erano delle millantate promesse, ma non sono io a dirlo. Peraltro, credo che la vicenda sia stata anche riportata nel frattempo al Tribunale del Lavoro, quindi a questo punto, forse su questi aspetti è anche giusto che non si esprima la politica, ma si esprima che vedrà tutte le carte e ricostruirà tutti i dettagli, in un modo che noi non possiamo fare qui. Certamente, se poi uno va a vedere la sostanza delle cose, è che abbiamo avuto una persona che faceva un lavoro da ricercatore precario; poi si può discutere sulla terminologia, ma di fatto chiunque conosca... l'Assessore, peraltro, va all'Università, per cui conosce perfettamente il mondo in questione, ci sono tutta una serie di persone che a vario titolo fanno ricerca dell'Università, prima di arrivare a strutturarsi, molti non ci arrivano mai, quindi che siano con una borsa di dottorato, con una borsa di post dottorato, con un assegno di ricerca, con promesse di pagamento di soldi che saltano fuori da ogni parte, fanno dei lavori. In parte, spesso, questi lavori prevedono lo sviluppo di progetti di ricerca per ottenere finanziamenti di Fondi europei, in collaborazione con l'Università e gli Enti locali, come è stato in questo caso. La Città può benissimo dire che non siamo stati noi a chiedere che ci fosse questa persona a lavorare e a preparare le carte per questo progetto, quindi a noi tutto sommato la cosa non ci interessa. Eventualmente è un problema del Politecnico, o di chi altro avrà detto a questa persona che lavorava lì di occuparsi di questo progetto. Questa, ovviamente, è una posizione legittima. Però, non corrisponde con lo scambio di carte, di e-mail e di tutta la grande quantità di carte che verrà poi prodotta in sede opportuna a proposito di questa vicenda. Resta un po' la morale, nel senso che mi sembra anche un po' facile dire: "Va beh, a noi hanno offerto questa opportunità di avere i soldi, poi non è andata a buon fine, chi si è visto, si è visto". Se c'è, c'è. Dato che questa comunque - e questo penso che sia un fatto indubitabile - è venuta a lavorare, cioè ha parlato con dirigenti della Città di Torino, presso la Città di Torino, ha partecipato agli incontri con la Città di Torino, la Città di Torino non può dire che non sa chi sia questa persona. Quindi forse se la Città di Torino, insieme ad altre Istituzioni locali, organizza un progetto di questo genere, il dubbio perlomeno se le persone che ci stanno lavorando siano propriamente inquadrate, retribuite, eccetera, e venga riconosciuto loro il giusto lavoro, perlomeno uno se lo potrebbe porre e cercare di capire nel quadro dell'organizzazione che comunque è durata diversi mesi, da quando è cominciata questa discussione fino a quando si è arrivati alla notizia che il progetto non sarebbe stato finanziato, di capire come stava funzionando il progetto. Mi sembra piuttosto difficile che almeno le persone della Città di Torino che direttamente partecipano all'istruzione di questa vicenda non sappiano, non capiscono, non vedano quello che sta succedendo. Dopodiché, a livello politico, più che il caso singolo interessa il problema del sistema. Quello che interessa a noi è che dato che sempre più spesso la Città continua a partecipare a Fondi europei, giustamente, perché sono un ottimo canale di finanziamento di progetti innovativi, forse sarebbe il caso che la Città ponesse un pochino più di attenzione per evitare situazioni di questo genere. Chiunque conosca l'ambiente dell'Università sa che spesso succede anche che delle persone vengono fatte lavorare con la promessa che poi vinceremo i fondi e di lì in qualche modo arriveremo i soldi. Poi i fondi non arrivano e campa cavallo. Però, questo è il comportamento dell'Università. Io credo che la Città potrebbe cercare di adottare un comportamento diverso nei confronti di chi presta un lavoro, tra l'altro, qualificato, un lavoro che, come in questo caso, se non compensato, le persone non hanno di che pagare l'affitto, finiscono sfrattate, con conseguenze pesanti sulla vita della persone, per cui sarebbe opportuno che la Città ponesse più di attenzione. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) Io speravo di aver fornito i chiarimenti dovuti, però la sollecitazione del Consigliere Bertola mi trova assolutamente d'accordo dal punto di vista della chiarezza. Credo anch'io che occorra che vi siano chiare individuazione di responsabilità. Mi pare, sulla base della ricostruzione che ho rappresentato, dove sono le responsabilità della Città, il che non vuol dire che non vi siano responsabilità nella vicenda citata. Come ha detto il Consigliere, saranno gli organi deputati, a questo punto, ad accertare eventuali altri tipi di responsabilità. Quello che però ci tengo a dire è che è del tutto evidente che occorre contemperare le esigenze da un lato di avere su questi tipi di partite strutture che abbiano quel grado di flessibilità e complessivamente di velocità di gestione, che non sempre sono compatibili con inquadramenti normativi; nel contempo, dare certezza e garanzia che qualunque tipo di lavoro, a qualunque titolo venga sviluppato, qualora codificato e scritto, debba essere riconosciuto. Si tratta di una vicenda diversa, sulla base di quello che ho dettagliato, però credo che sia utile aprire una riflessione più generale su questo tipo di impostazione, anche perché noi a breve avremo la questione dei futuri bandi, che ovviamente speriamo di vincerli tutti, ma verosimilmente ci sarà un sacco di lavoro che verrà fatto e verosimilmente non tutto questo lavoro troverà successo, come sempre accade. E non è che perché non trova successo, non debba essere riconosciuto. Quindi il tema è chiarissimo. È anche vero che, come tutte le procedure di evidenza pubblica di selezione, nel momento in cui uno decide, e la Città ha deciso di partecipare, mette in conto di poter eventualmente non avere il successo dell'operazione. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'interpellanza è discussa. |