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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Dicembre 2013 ore 18,00
Paragrafo n. 7
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2013-05163
VARIANTE PARZIALE N. 293 AL P.R.G., AI SENSI DELL'ARTICOLO 17, COMMA 5 DELLA LEGGE REGIONALE 56/1977 E S.M.I., CONCERNENTE LA VALORIZZAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DI BENI IMMOBILIARI DI PROPRIETA' COMUNALE - ADOZIONE.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201305163/009,
presentata dalla Giunta Comunale in data 29 ottobre 2013, avente per oggetto:

"Variante parziale n. 293 al P.R.G., ai sensi dell'articolo 17, comma 5 della Legge
Regionale n. 56/1977 e s.m.i., concernente la valorizzazione e razionalizzazione di beni
immobiliari di proprietà Comunale - Adozione"

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Comunico che in data 05/12/2013 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
Sono presenti anche due emendamenti di Giunta. L'Assessore Passoni intende
illustrarla, in sostituzione dell'Assessore Lo Russo, con gli emendamenti? Grazie,
Assessore.
La parola all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
La Variante cosiddetta "Patrimoniale" sostanzialmente prevede la destinazione d'uso
modificata su tre aree: via Bardonecchia n. 151, corso Casale n. 219, via Corte
d'Appello n. 14.
Quella di via Bardonecchia è un'area di trasformazione che, di fatto, riceve un indice
poco inferiore allo zonale, cioè intorno all'uno su uno edificato e prende la
denominazione da "Area per Servizi pubblici" a "R3".
Quello di corso Casale è un immobile che è nelle aste di aggiudicazione del bando
precedente, le cui buste sono sospese in attesa di attuazione della Variante. Si prevede
destinazione da "Servizi pubblici" a "Residenza".
L'edificio di via Corte d'Appello n. 14, detto "Casa Panetti", è attualmente utilizzato da
uffici comunali, servizi pubblici, ed è destinato ad aree per residenze "R4",
sostanzialmente con bando di gara non ancora pubblicato, di prossima pubblicazione.
Tutte e tre le Varianti sono ovviamente necessarie per completare il processo di
valorizzazione e, in particolare per Panetti, per bandire la gara prossima ventura nel
2014.
Invece, per quanto riguarda gli emendamenti, il primo riguarda il fatto di dichiarare
esclusa dalla valutazione VAS, per la zonizzazione acustica, la Variante ritenuta
sostanzialmente compatibile con il Piano di Classificazione Acustica del Comune di
Torino. Il secondo emendamento, invece, prende atto dei pareri delle Circoscrizioni 1, 7
e 3, di cui le Circoscrizioni 1 e 7 sono favorevoli, la Circoscrizione 3 è contraria, in
quanto non apparentemente coinvolta nel processo decisionale, ma comunque verrà
coinvolta nella parte esecutiva e applicativa della planivolumetria della Variante di via
Bardonecchia.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Noi voteremo in maniera contraria a questa Variante urbanistica, quindi vorrei spiegare
anche il perché. Il problema non è tanto la palazzina di via Corte d'Appello, che diventa
residenziale, la vendiamo, è ragionevole. Già è più problematica la modifica della
destinazione dell'area di corso Casale, che passa da verde e per l'istruzione a
residenziale, ma comunque è relativamente limitata. Il grosso problema, però, è il
progetto sull'area di via Bardonecchia.
Tra l'altro, non si tratta di un'area qualsiasi, ma è l'area dell'ex sede CSEA, ex Istituto
Professionale "Mario Enrico" di via Bardonecchia, angolo via Marsigli, quindi già il
valore simbolico di questa scelta, tre mesi dopo aver finito il lavoro sulla Commissione
CSEA, di andare a vendere, far demolire e costruirci sopra, sembra proprio un po'
simbolico del desiderio di questa Amministrazione di cancellare le tracce di quello che
c'è stato.
Al di là del valore simbolico, poi forse per me è anche particolare, perché io sono
andato a scuola in via Marsigli, esattamente lì, quindi è anche un edificio a cui sono...
Tutti i bulli che ci picchiavano alle scuole medie, arrivavano dall'Istituto "Mario
Enrico". Ma, a parte questa nota, in realtà la questione è più seria, intanto perché
comunque si tratta di un bene comunale che, è vero, era dato in gestione a CSEA, però
su cui CSEA aveva fatto - poi, di fatto, a spese nostre, visto il buco - degli investimenti
significativi in materia edilizia anche negli ultimi anni, perché comunque fu addirittura
installato - a pezzi e credo che non sia mai stato finito - un impianto di riscaldamento
geotermico. CSEA ha fatto dei notevoli lavori lì dentro e quindi, nell'ottica di gestione
di un bene pubblico, che comunque era ed è sempre stato comunale, anche quando era
affidato a CSEA, adesso pensare di venderlo o di demolirlo fa veramente, ancora una
volta e ancora di più, pensare alla mancanza di controllo che c'è stata sui beni che erano
stati dati in uso a CSEA e che erano comunque edifici Comunali, perché veramente non
si capisce perché spendere soldi, che poi di fatto erano pubblici, in lavori di rifacimento
di questo edificio, per poi scoprire, come ci ha detto l'Assessore Passoni in
Commissione, che comunque, per adeguarlo alle norme di sicurezza e quindi farlo
andare avanti come scuola, ci vorrebbero diversi milioni di Euro di investimento.
Però fa pensare che ce ne accorgiamo solo quando ci ritorna in mano, perché CSEA è
finita come è finita, e non ce ne accorgiamo prima. Per cui allora forse valeva la pena
non fare agli investimenti, neanche quelli che ha fatto CSEA negli ultimi anni.
Però questa è una vicenda su cui peraltro sta ancora indagando la Magistratura.
Vedremo poi cosa arriverà, sperando di non dover poi rimpiangere il fatto di avere
demolito quell'immobile.
Al di là di tutto, però, il problema è poi di nuovo l'ennesimo impatto sul quartiere, per
cui è vero che lì subito dietro c'è una serie di aree verdi, la zona intorno alla piscina
Trecate, eccetera, però di fatto andiamo a costruire l'ennesima ondata di palazzi, non si
capisce ancora quanto alti, però in un punto che comunque avrebbe bisogno di altro,
dove sicuramente non mancano case e comunque in un quartiere dove, a non grande
distanza, sono partite diverse altre grosse operazioni immobiliari: alcune le ho citate
prima parlando del deposito San Paolo; da questa parte possiamo anche ricordare
l'operazione al quartiere Dora, che in realtà è poco più in là, subito dopo piazza
Massaua.
Anche in questa zona, oltre a tante piccole operazioni, tra l'altro spesso andando a
demolire ville anche abbastanza di pregio, di inizio del Novecento, non è che manchino
le costruzioni immobiliari.
Quindi, ci si chiede veramente il senso di una Variante di questo genere. Tra l'altro, se
lo chiede anche la Circoscrizione, che ha dato parere negativo.
Quindi, al di là delle parole, io spero che ci sia un vero impegno poi a discutere con la
Circoscrizione il progetto vero e proprio, e anche, come abbiamo chiesto nella II
Commissione Consiliare, a farcelo vedere prima di mandarlo avanti.
L'ultima nota, però, è relativa al modo in cui questo immobile viene venduto, perché
chiaramente, quando ci è stato detto: "Facciamo la Variante a metà dicembre per
vendere e incassare entro fine dicembre", abbiamo detto: "Ma chi è che in 15 giorni si
presenta e ci compra l'immobile?", e poi è venuta fuori questa cosa che è la Cassa
Depositi e Prestiti. Ovvero, alla fine, sono sempre i soldi degli italiani, perché la Cassa
Depositi e Prestiti è di proprietà pubblica, gestisce il risparmio postale degli italiani.
Quindi, credo di aver intuito che il motivo per cui la Cassa Depositi e Prestiti compra
questo immobile è perché si fa carico di tutti gli immobili rimasti sulle croste del
Comune di Torino e di altri Comuni, che il Comune non è riuscito a vendere, perché i
precedenti tentativi di vendita di quest'area sono andati vuoti, e quindi alla fine arriva la
Cassa Depositi e Prestiti che, sempre con soldi degli italiani, ci toglie dalle croste questo
immobile.
Per cui, speriamo che poi, quello che di fatto è un buco in carico a noi, non diventi un
buco in carico comunque alle casse pubbliche, alla Cassa Depositi e Prestiti, per cui
magari ci saremo salvati noi, incassando in extremis questi 3 milioni e mezzo di Euro
che vale quest'area, almeno secondo la valutazione, però di fatto poi non è che il
patrimonio pubblico si sia liberato di un immobile, di cui non sa cosa fare.
Per cui, alla fine ammiro la capacità della politica e penso che, dal punto di vista del
Bilancio del Comune, il Sindaco sia stato capace di estrarre dal cappello una soluzione
per far arrivare nelle casse 3 milioni e mezzo all'ultimo e salvare i conti, però devo dire
che in sostanza questa operazione non ha molto senso anche da questo punto di vista. È
più una finta che una vera vendita di patrimonio immobiliare.
Comunque, noi siamo essenzialmente contrari alla nuova speculazione residenziale su
quell'area, e quindi per questo motivo voteremo contro.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non ci sono altri interventi, quindi possiamo passare all'analisi degli emendamenti.
L'emendamento n. 1, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita:


FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1:
presenti 26, favorevoli 23, contrari 3.
L'emendamento n. 1 è approvato.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
L'emendamento n. 2, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita:


FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2:
presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 2 è approvato.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione la proposta di
deliberazione così emendata:
presenti 30, favorevoli 23, contrari 7.
La proposta di deliberazione è approvata.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
presenti 30, favorevoli 23, contrari 7.
L'immediata eseguibilità è concessa.

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