Interventi |
FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201304659/002, presentata in data 8 ottobre 2013, avente per oggetto: "Bidoni sovraffollati" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Lavolta. LAVOLTA Enzo (Assessore) Comincio con il ringraziare l'interpellante che mi dà modo di ribadire un concetto a me caro e molto spesso oggetto di cattiva interpretazione, ossia che, in realtà, contrariamente a quanto indicato nella stessa interpellanza, tutto il territorio cittadino è servito dal servizio di raccolta differenziata, quindi su tutta la Città di Torino i cittadini torinesi devono differenziare i rifiuti. Certo è, e anche qui precisa correttamente il Consigliere Carbonero, che ci sono delle zone che sono servite dal cosiddetto servizio di raccolta domiciliare integrato, quindi il porta a porta, che consente, attraverso una differenziazione anche dei cassonetti, di poter procedere ad una raccolta differenziata puntuale e altre zone, perlopiù quelle centrali e alcune zone contigue al centro, che invece non hanno questo tipo di servizio per motivi logistici, per motivi che abbiamo già avuto modo di approfondire e discutere in Commissione. In alcuni casi è possibile, e lo stiamo facendo, migliorare incrementando il servizio con il domiciliare integrato e penso al recente esempio del quartiere Crocetta. Nei primi mesi dell'anno prossimo, quindi, estenderemo il servizio di raccolta domiciliare integrata ad ulteriori 30.000 abitanti, includendo un intero quartiere, che è appunto il quartiere Crocetta. In altri casi, invece, manterremo i cassonetti indifferenziati, ma anche i cassonetti della differenziata e penso alle campane di vetro e a tutti i contenitori utili a differenziare le varie frazioni. Da questo punto di vista, quindi, è bene approfittare di questa occasione per richiamare anche al Regolamento della gestione dei rifiuti urbani della Città di Torino, che in particolare all'articolo 9 comma 4 cita testualmente: "In considerazione della elevata valenza sociale ed ecologica, le frazioni di rifiuto per le quali è messa in atto la raccolta differenziata devono essere conferite esclusivamente nei contenitori a tal fine predisposti o comunque nei luoghi e con le modalità indicate dall'Amministrazione e dal gestore del servizio. Tali contenitori non devono, in alcun modo, essere utilizzati per il conferimento di materiali diversi da quelli per i quali sono stati predisposti". All'articolo 13 comma 5 prosegue: "Per tutte le frazioni per le quali è prevista la raccolta differenziata, è vietato il conferimento e lo smaltimento con i rifiuti urbani raccolti in maniera indifferenziata". Parto da qui per dire che i problemi sollevati correttamente dal Consigliere Carbonero, naturalmente sono oggetto di attenzione puntuale da parte dell'Amministrazione e dell'azienda AMIAT e, a tal proposito, ricordo al Consigliere Carbonero eventualmente di segnalare puntualmente i disagi, in modo tale da poter intervenire. Su tutto il territorio cittadino è prevista la differenziazione dei rifiuti, quindi su tutta la Città di Torino si svolge l'attività di raccolta differenziata dei rifiuti, distinguendo quindi i quartieri dove c'è il domiciliare integrato da quelli dove invece il servizio è semplicemente di differenziazione dei rifiuti; c'è da dire che alcuni dei problemi sollevati sono stati riscontrati anche dall'azienda, in particolare: cattivi odori, mancanza di igiene o spargimento dei rifiuti lungo i marciapiedi, soprattutto in aree che abbiamo individuato e circostanziato e rispetto alle quali si sta intervenendo. Naturalmente, ripeto, se ci fossero dei luoghi puntuali oggetto di particolare disagio, invito il Consigliere a segnalarlo ai nostri Uffici. Infine, nell'interpellanza si chiede se è possibile inserire nelle zone dove sono presenti solo i bidoni della raccolta differenziata un numero necessario di bidoni per la raccolta indifferenziata oppure, in alternativa, di rendere più frequenti sia i passaggi di ritiro rifiuto che di ispezione. Da questo punto di vista c'è da dire che il piano di lavoro annuale, che è oggetto dell'attività dell'azienda AMIAT, è un piano che può essere rivisto in alcune delle sue parti ed è oggetto di approfondimento e di revisione costante da parte dei nostri Uffici. Si sta predisponendo il piano per l'anno prossimo e quindi, tenute ferme le considerazioni che facevo all'inizio (ossia che è interesse dell'Amministrazione rivendicare che su tutto il territorio si deve procedere ad una differenziazione dei rifiuti e laddove è possibile, perché ha prodotto dei risultati positivi, incrementare anche l'attività di raccolta domiciliare integrata), per le rimanenti parti è bene approfondire, anche nelle forme in cui diceva il Consigliere Carbonero, la possibilità di poter redistribuire i cassonetti, anche in virtù ad esempio di attività di somministrazione piuttosto che nuove attività commerciali, che, nel corso del tempo, tra l'altro, condividono e richiedono alla stessa Amministrazione la possibilità di procedere con una raccolta puntuale e una differenziazione delle singole frazioni. Da questo punto di vista, ribadisco (a fronte di un'interpellanza volutamente, immagino, generica per cogliere il senso del disagio manifestato dagli stessi interpellanti) che credo valga la pena di rimandare ad un momento di approfondimento puntuale, a) per circostanziare eventuali momenti di disagio, b) per provare ad immaginare, insieme alla disponibilità da parte di questo Assessorato rinnovato, nel piano di lavoro una nuova distribuzione dei cassonetti e, perché no, in alcuni casi anche una revisione dei passaggi. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Carbonero. CARBONERO Roberto L'ho già detto altre volte, quindi probabilmente mi ripeterò, però mi ha chiesto lei di essere più puntuale nel segnalare i disagi e io lo faccio più che volentieri. Il discorso è semplicemente questo; nelle zone in cui non esiste ancora la differenziata (e quindi i cassoni che sono posizionati sono per rifiuti di indifferenziata), il problema è che in quei bidoni viene gente che dovrebbe fare la differenziata in altre zone, ossia vengono persone con i loro bei sacchettini e li buttano lì e quindi sovraccaricano questi bidoni, perché non hanno né la voglia né la mentalità né il piacere, probabilmente, di essere utili alla Città e quindi di fare la differenziata. Quindi, già di per sé sono cassonetti sovraccarichi. In più, purtroppo, sappiamo benissimo il grande disagio economico che stiamo attraversando; ci sono sempre più persone - e non solo - che vengono quotidianamente (ormai siamo arrivati a tre passaggi divisi in tre turni) a rovistare nei suddetti bidoni spargendo il rifiuto a terra, intorno ai bidoni e lasciandolo chiaramente lì con i bidoni aperti. Se per caso poi piove, lascio immaginare a lei sia il fetore che quello che si riesce a sparpagliare tutto intorno. C'è un'altra nota abbastanza dolente che vorrei segnalarle a questo punto, visto che mi ha invitato ad essere un po' più dettagliato. Mi ricordo, ma non a memoria d'uomo, fino a poco meno di un anno fa, che perlomeno tutte le mattine l'omino che veniva a scopare lungo il bordo del marciapiede, c'era, esisteva con la sua bella Apecar, cercava di pulire e spazzare e, se beccavamo la settimana in cui c'era il turno di quello un po' più volenteroso, aveva anche voglia di ributtare nei cassonetti quello che veniva sparpagliato. Questo non avviene più, nel senso che è proprio scomparso l'omino che spazza il bordo strada, ossia non esiste più (non so dove sia stato messo, non so se sia stato soppresso, se sia andato in vacanza, se sia andato in pensione, ma non si vede più) e la situazione però è che, inizialmente, il turno di revisione, controllo e suddivisione rifiuti all'interno dei cassonetti avveniva solo al mattino, mentre adesso c'è un passaggio al mattino, un passaggio al pomeriggio e un passaggio alla sera, quindi almeno per tre volte al giorno c'è qualcuno che si caccia dentro i bidoni e sparpaglia tutto il contenuto in mezzo alla strada e - lo ribadisco ancora una volta - vi sono anche tantissime persone che vengono da zone vicine. Le volevo far notare che i più disagiati sono proprio quelli che abitano dove c'è il confine tra la raccolta differenziata e la raccolta indifferenziata. Basta far mezzo isolato o addirittura trenta metri e partono i bidoni per l'indifferenziato e, nel mio caso, ad esempio, (ne faccio un caso personale, ma non volevo segnalarle il caso personale) in corso Racconigi, da via Monginevro verso piazza Robilant, vi è la raccolta indifferenziata, prima di via Monginevro vi è la raccolta differenziata, quindi vengono a buttare tutto lì dentro. È veramente un disagio, fermo poi restando che quando è il momento di pagare la tassa, non c'è alcuna differenza. Dato che credo sia praticamente impossibile chiedere a questa Amministrazione, che è sempre alla ricerca di frugare nelle tasche dei torinesi gli spiccioli per fare cassa, di diminuire il costo della TARSU, che in quelle condizioni e in quelle zone non esiste, perché non esiste proprio la pulizia né delle strade né dei cassonetti, lo ripeto, perlomeno intensificate il lavoro che c'è da fare in quelle zone. Almeno questo. Fate in modo che non sia un'indecenza rientrare a casa la sera e dover scavalcare i rifiuti per entrare nel portone, perché mi sembra veramente brutto per una città che, già solo nel giornale di stamattina, sembra Las Vegas. Non so che cosa sia diventata Torino, però è meravigliosa, ci sono dei titoloni oggi di una Torino fantastica. Io farei in modo il prossimo weekend che tutte le persone che hanno dovuto far chiudere via Roma, per andare a passeggio e rendere questa città così scintillante, provassero a fare un passaggio in Borgo San Paolo, piuttosto che a Lucento, piuttosto che in altre zone, così vediamo se hanno ancora voglia di essere così descrittivi nell'indicare questa città così meravigliosamente scintillante, perché in questo momento assolutamente non lo è. Quindi, spero (se non vogliamo andare a fare una Commissione apposta per definire ancora meglio quali saranno i prossimi interventi, visto che sono mesi e mesi che se ne parla, ma che non succede niente) che l'Assessore voglia darmi la sua parola che prenderà immediatamente provvedimenti per quei tratti dove c'è questo tipo di disagio, altrimenti proporrei di andare a discuterne in Commissione insieme ad AMIAT e cercare una soluzione assieme. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per la replica, all'Assessore Lavolta. LAVOLTA Enzo (Assessore) Volevo soltanto specificare che gli "omini" - come sono stati definiti dal Consigliere Carbonero -, che poi sono gli operatori ecologici che svolgono l'attività di spazzamento, ci sono ancora nella Città di Torino, sono 350, svolgono in media due passaggi al giorno e la media settimanale è di tre interventi. Allo stesso modo, quando dico che su tutta la Città di Torino si pratica la raccolta differenziata, la mia non è solo una distinzione lessicale, perché è così. Ci sono però dei quartieri - penso facesse riferimento a questo il Consigliere - dove la raccolta differenziata viene praticata attraverso la modalità di servizio del porta a porta, cioè la raccolta domiciliare ed integrata, e ci sono dei quartieri (che, molto spesso, confinano con quelli dove c'è la raccolta domiciliare integrata) in cui si fa la raccolta differenziata, ma non è domiciliare e non è il porta a porta; è il caso specifico di via Monginevro, che è esattamente divisa a metà. Da questo punto di vista, è però bene dire e specificare due cose: la prima è relativa al problema di ordine pubblico ed al problema di pulizia legata ad un'attività impropria, che è quella di frugare nei cassonetti; naturalmente, ciò è perseguibile anche con sanzioni pecuniarie, per cui, se c'è un cattivo utilizzo di questi cassonetti, chiedo una segnalazione puntuale affinché si possa monitorare con maggiore attenzione questi luoghi e si possa anche procedere con delle sanzioni. Relativamente invece alle attrezzature di raccolta, è bene precisare che il numero dei contenitori, la relativa volumetria e le frequenze di raccolta vengono calcolati in funzione di un numero preciso, che è il numero delle utenze servite. Questo è il parametro principale di riferimento; rinnovo però la disponibilità, a fronte di esigenze specifiche e circostanziate, a rivedere anche questa modalità, utile a soddisfare alcune delle richieste che lo stesso Consigliere Carbonero ha portato alla nostra attenzione. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'interpellanza è discussa. |