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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Novembre 2013 ore 10,00
Paragrafo n. 37
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2013-05486
COSTITUZIONE DIRITTO DI SUPERFICIE NOVANTANOVENNALE SULL'AREA EX WESTINGHOUSE - LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DEL BANDO PUBBLICO E SUCCESSIVA CONVENZIONE PER LA REALIZZAZIONE DEL CENTRO CONGRESSI - APPROVAZIONE.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201305486/009,
presentata dalla Giunta Comunale in data 7 novembre 2013, avente per oggetto:

"Costituzione diritto di superficie novantanovennale sull'area ex Westinghouse -
Linee guida per la predisposizione del bando pubblico e successiva convenzione
per la realizzazione del Centro Congressi - Approvazione".

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Comunico che è scaduto il termine per la presentazione dei subemendamenti, che
non vi sono.
Allora, abbiamo registrato il ritiro degli emendamenti da parte dei Consiglieri Ricca
e Marrone. Quindi, diamo atto a verbale che gli emendamenti dal n. 2 al n. 451, dal
n. 453 al n. 546, dal n. 552 al n. 568, dal n. 570 al n. 578, dal n. 580 al n. 593, dal n.
595 al n. 633 e dal n. 636 al n. 692, sono ritirati dai proponenti.
L'emendamento n. 1, presentato dagli Assessori Lo Russo e Passoni, recita:


FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Questo è l'emendamento della Commissione Consiliare e va a raccogliere e recepire
i 10 emendamenti della Giunta, quindi non è necessario esprimere alcun parere.
Non essendoci richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1:
presenti 27, favorevoli 27.
L'emendamento n. 1 è approvato.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
L'emendamento n. 452, presentato dal Consigliere Bertola, è stato ritirato dal
proponente, l'abbiamo già verbalizzato prima.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 547, presentato dal Consigliere Grimaldi.
È ritirato?
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
L'emendamento n. 547 è stato recepito dalla Giunta.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Quindi diamo atto a verbale che l'emendamento n. 547 viene ritirato.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 548, presentato dal Consigliere Bertola.
Qual è il parere della Giunta?

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Il parere della Giunta è contrario, perché... (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
No, ha ritirato l'altro, perché il Consigliere Bertola ha presentato due emendamenti
sull'albergo: uno era il n. 452 e l'altro era il n. 548, in cui introduce un elemento, che
è quello dell'obbligo, in capo ai concorrenti, di allegare una lettera di intenti con
partner alberghiero, turistico, congressuale, che sia disposto a farsi carico della
gestione, tranne il caso in cui il concorrente sia un operatore dello stesso tipo.
Ovviamente immagino che l'aggancio - se ho capito bene il senso
dell'emendamento, però, visto che non viene illustrato, devo interpretarlo per come
lo leggo - sia quello ovviamente del tema alberghiero, se non ho capito male.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). No. Però, siccome non è stato illustrato,
per come lo leggo, il parere è negativo.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Il parere della Giunta è negativo.
Consigliere Bertola, prego, lei non l'aveva illustrato? (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Grazie. Scusate, sono stato preso di sorpresa, perché è stato ritirato l'emendamento
prima, quindi siamo arrivati al nostro.
Il senso era semplicemente che non ha senso fare un Centro Congressi senza avere
qualcuno che sia esperto a gestire un Centro Congressi. Quindi, dato che finora le
uniche dichiarazioni di interesse che sono giunte, sono da parte delle Fondazioni
bancarie e da operatori della grande distribuzione organizzata, invece si vorrebbe
che, nell'atto della proposta e quindi nell'ambito della partecipazione, ci fosse anche
un intento, un'individuazione di una lettera di intenti, quindi non di un contratto, ma
perlomeno di una indicazione che ci siano delle interlocuzioni in corso con un
partner di tipo congressuale, turistico, alberghiero, chiunque sia capace di portare qui
delle cose. Però, se legge il testo, si parla del Centro Congressi, non si parla di
alberghi.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Paolino.

PAOLINO Michele
Io vorrei invitare il Consigliere Bertola, anche per l'onestà intellettuale che sempre lo
contraddistingue, anche per rispetto nei confronti del Consigliere Carretta, a scrivere
un post subito sul suo profilo di Facebook, in cui dice: "Ho presentato un
emendamento in cui chiedevo di costruire un albergo a 4 stelle - almeno a 4 stelle, se
non 5 -, ho dovuto ritirarlo perché mi sono reso conto che il Movimento 5 Stelle
aveva fatto un volantino in cui indicava quell'albergo inutile e assolutamente uno
sperpero di denaro".
Correttezza vuole, nel rispetto di quest'Aula, che lei scriva questo post, perché non
può passare soltanto a fischiare i falli agli altri. È caduto, è scivolato su una banana a
5 stelle probabilmente... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Come l'albergo di
Bertola... Io la inviterei ad autoesporsi sulla sua stessa gogna, dove spesso mette i
Colleghi del Consiglio Comunale.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n.
548:
presenti 29, astenuti 2, favorevoli 2, contrari 25.
L'emendamento n. 548 è respinto.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 549, presentato dai Consiglieri Grimaldi,
Levi e Curto.
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Mi pare che sia io che il Consigliere Levi abbiamo fatto un appello accorato alla
Giunta, almeno di scegliere, visto che l'abbiamo fatto in doppia formulazione,
l'emendamento che è più vicino alle aspettative e alle prerogative della Giunta.
Ripeto, in anni passati la Città lo ha già fatto, l'ha richiesto ai privati; i privati si sono
messi a disposizione e hanno fatto... Mi permetta di dire una precisazione rispetto a
chi ha detto un falso: non ha fatto un concorso di per sé pubblico, della Pubblica
Amministrazione, ha fatto una gara internazionale, un concorso internazionale di
idee, come diceva il Consigliere Marta Levi.
Insomma, se voi volete scegliere il fatto che sia redatto in collaborazione con la Città
o che, come dice giustamente il Consigliere Levi, di fatto sia rivolto alla
partecipazione anche di giovani, con prescrizioni fornite dalla Città, per noi è lo
stesso. Io lo dico, per me è lo stesso.
Quindi se la Città, se la Giunta, se il Sindaco Fassino - che mi pare fosse disponibile
ad accogliere il senso di fondo - ha voglia di dirci qual è quello più vicino alle linee
di indirizzo della Città, noi siamo lieti anche di ritirare uno dei due. Se così non
fosse, chiediamo di andare al voto e chiediamo alla maggioranza di sostenere quella
che è una battaglia che noi chiediamo da anni e che, tra l'altro, tanti professionisti,
tanti designer e tanti architetti ci chiedono, cioè, sia nel pubblico, sia nel privato, se è
possibile aprire alle opportunità.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Io ribadisco in Aula quanto ho avuto modo di illustrare in Commissione su questo
specifico punto. L'articolazione dell'emendamento n. 549 e dell'emendamento n.
550, in realtà, di fatto trova due formulazioni diverse sul medesimo tema, per cui
l'argomento è di merito, a prescindere dal contenuto lessicale.
Io raccolgo con disponibilità, ribadisco quanto ho avuto modo di dire in seno alla
Commissione relativamente all'esigenza - diciamolo pure - di invertire una politica
che questa Città ha seguito anche in questi anni. Io credo che sia giunto il momento
di aprire una riflessione sulle modalità con cui i lavori di sistemazione, più o meno
grandi, di questa Città sono stati fatti in questi anni, in ordine alla scelta e dei
professionisti e delle soluzioni progettuali.
Credo che in tal senso vada inteso l'auspicio, che mi è parso essere mosso dagli
interventi del Consigliere La Ganga e dal Consigliere Carretta, ad aprire una
riflessione - e non ho alcun problema a dire che sono d'accordo - relativamente a
quelle che sono le operazioni di carattere territoriale, di sistemazione, di messa a
disposizione della Città di porzioni di sedime pubblico, più largamente intese in
quelle che sono le operazioni derivanti dalle Varianti urbanistiche derivanti da aree
private.
Noi abbiamo una cospicua fetta di aree pubbliche, messe a disposizione da
operazioni di carattere urbanistico, a vantaggio di operatori privati, che quindi, a
valle delle Varianti urbanistiche, hanno ceduto e cedono alla Città porzioni di
territorio, che la Città risistema con opere a scomputo, cioè a scomputo degli oneri di
urbanizzazione.
Tradizionalmente in questi anni, per una scelta dell'Amministrazione, queste opere
sono state, in molti casi, largamente progettate da professionisti individuati
all'interno dell'Amministrazione, non facendo ricorso a concorsi di progettazione.
Non ho alcun problema a dire che credo che questo possa, invece, essere superato, e
credo che sia utile individuare, attraverso un concorso di progettazione, in quelle
specifiche circostanze una modalità con cui favorire quell'apertura, anche culturale e
architettonica, che larga parte o comunque una parte consistente di professionisti
torinesi reclama come cambio di passo e come cambio di marcia relativamente ad
un'impostazione.
Nel caso di specie, però, non ho fatto mistero in Commissione e non lo faccio
neanche in Aula nel ritenere una formulazione di stimolo al soggetto che vincerà la
gara, come auspicio, che possa individuare, attraverso un concorso di progettazione,
la migliore realizzazione architettonica.
Credo che introdurre - così come viene fatto - in maniera coercitiva l'obbligo in capo
al soggetto privato che partecipa ad una gara ad evidenza pubblica per trasformare
un'area, non consentendogli ex ante la scelta del professionista a cui appoggiarsi, mi
pare un problema corretto posto nella sede sbagliata.
Quindi, come ho auspicato in Commissione, qualora ci fosse una riformulazione che
introducesse il principio dell'auspicio che il soggetto vincitore della gara possa
individuare il professionista attraverso una gara ad evidenza pubblica, io non avrei
nulla in contrario.
Mentre nell'attuale formulazione, in cui c'è un obbligo in carico al soggetto privato,
mi parrebbe una ingerenza molto forte, nelle scelte autonome del soggetto privato,
che in qualche modo personalmente non mi sento di condividere.
La mia proposta è quella di una riformulazione, individuando, invece che il "dovrà",
il "potrà" individuare attraverso una gara di progettazione, che mi pare colga il senso
politico della questione. Poi, qualora l'Aula approvasse gli emendamenti, in assenza
di riformulazione, ovviamente noi ci atterremo al deliberato del Consiglio Comunale.
Pertanto, nell'attuale formulazione, non mi sento di condividere l'auspicio, di
condividere il fatto e di affermare pubblicamente che su altre operazioni certamente
adotteremo il criterio del concorso di progettazione come criterio orientativo
prevalente, nel caso di specie mi pare questa la sede sbagliata dove porre questo
problema attraverso la lettura di questi emendamenti.
Pertanto invito i proponenti a riformulare l'emendamento con un "potrà" invece che
un "dovrà".

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Presidente, accogliendo lo spirito che l'invito deve essere fatto, poi, l'abbiamo già
detto, non è un obbligo, è un invito che la Città ha fatto a più soggetti, che tra l'altro i
soggetti hanno accolto, io sono d'accordo per accogliere lo spirito.
Io credo che ai privati si possano dare degli indirizzi, e questo è un indirizzo. Come
loro ci fanno delle richieste e noi ne valutiamo la congruità e l'interesse pubblico, noi
crediamo che sia di interesse pubblico (come è successo nel caso Nuvola della
Lavazza, come è successo nel caso Intesa-Sanpaolo per il bando internazionale che
ha visto dei progettisti partecipare) che vengano invitati caldamente a fare quel
concorso di idee, e credo che la Città non possa averne che un vantaggio.
Per questo ritiriamo l'emendamento.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Diamo atto a verbale che l'emendamento n. 549 è ritirato.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 550, presentato dal Consigliere Levi.
La parola al Consigliere Levi.

LEVI Marta
Nell'emendamento di cui io sono la prima firmataria, se invece di "l'aggiudicatario
dovrà bandire", "l'aggiudicatario sarà invitato a bandire" potrebbe andare bene?
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Grazie.
Presidente, può accoglierlo come subemendamento? Grazie.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Quindi, l'emendamento n. 550 è stato modificato con "sarà invitato a", anziché
"dovrà".
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Noi accettiamo il subemendamento presentato dal Consigliere Levi.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Visto che sta mutando il tono dell'emendamento in corsa, vorrei che mi lasciasse il
tempo di formulare anch'io un subemendamento, per invitare l'aggiudicatario anche
a combattere la fame nel mondo e a investire nella ricerca contro brutti mali. Giusto
così. Già che gli diamo dei buoni auspici, magari diamo degli auspici anche più
generali.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Spiego dove cambia la sostanza. Siccome l'oggetto-progetto è figlio della
convenzione, ex articolo 19, e quindi è figlio di una interlocuzione tra Città di Torino
e soggetto aggiudicatario dell'intervento, la riformulazione consente di governare il
processo in termini propositivi. Ovviamente sarà decisione ultima dell'aggiudicatario
se ritenere di dover fare un concorso o non ritenerlo, ma non metterlo in termini
coercitivi attraverso il "dovrà" mi pare che risolva il problema, affermando il
principio dell'esigenza sollevata dai Consiglieri e, nel contempo, demandando alla
Convenzione ex articolo 19 l'interlocuzione progettuale, che sarà - non solo su
questo punto, ma su tutta una serie di altri punti - di dettaglio tra Città di Torino e
soggetto aggiudicatario.
Questa è la ragione per cui, con questa riformulazione che coglie lo spirito,
l'emendamento è accoglibile.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n.
550, così come subemendato dal Consigliere Levi:
Abbiamo votato tutti? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ma lei intendeva
sull'emendamento n. 550? Siccome quello lei ha detto a verbale, l'ha detto ridendo,
abbia pazienza, bisogna capire se ha un senso o no. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Allora sospendiamo un attimo la votazione di questo emendamento.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, no, sospendo la votazione.
Abbiate pazienza, si è discusso fino adesso. Adesso non andiamo a fare le pulci sul
Regolamento per una cosa che è stata emendata fuori dai termini. Io l'ho accettata e
posso accettare anche questo.
Sospendo la votazione, perché ci deve essere un chiarimento da parte del Consigliere
Marrone.
Consigliere Marrone, prego, lo vuole illustrare lei? (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Allora, do lettura della richiesta del Consigliere Marrone:
"L'invitato sarà altresì invitato a contribuire attivamente alla lotta contro la fame nel
mondo".
Questo subemendamento, però, non è stato presentato dai firmatari
dell'emendamento, quindi lo devo porre in votazione.
Qual è il parere della Giunta?

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Il parere della Giunta sul subemendamento all'emendamento n. 550 presentato dal
Consigliere Marrone è negativo.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Araldi.

ARALDI Andrea
Chiedo al Consigliere Marrone di ritirare il subemendamento. Mi sembra che sia
lesivo della dignità di tutti. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Certo, ha fatto
la provocazione, ma andarlo a votare, secondo me...

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Io non l'ho ritenuto ammissibile, per la pertinenza dei dati contenuti. (INTERVENTI
FUORI MICROFONO). Scusate, o parlo io o parlate voi! Io avevo pensato ad un
gioco di parole nell'intervento del Consigliere, quindi non credevo che consegnasse
un subemendamento. Visto che ho consentito un subemendamento, lo consento
anche a lei, ma non lo ritengo ammissibile, perché non è contestualizzato nella
deliberazione in essere, non è pertinente, quindi procediamo con la votazione, come
proposto dai Consiglieri Grimaldi e Levi.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Io però chiedo al Presidente di non decidere se un subemendamento è ammissibile o
meno guardando il merito, perché l'emendamento - se lasciasse al proponente la
possibilità di contestualizzarlo - potrebbe essere inserito all'interno della proposta di
deliberazione.
Quindi, io chiedo al Presidente di chiedere qual è il parere degli Uffici sul
subemendamento e poi di metterlo in votazione.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Abbia pazienza, l'ha già detto. (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
Procediamo con la votazione. Non l'abbiamo accettato. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Non ritengo che sia pertinente, gliel'ho già spiegato, Consigliere.
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n.
550, così come subemendato dal Consigliere Levi:
presenti 35, astenuti 2, favorevoli 27, contrari 6.
L'emendamento n. 550 è approvato.

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