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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201305486/009, presentata dalla Giunta Comunale in data 7 novembre 2013, avente per oggetto: "Costituzione diritto di superficie novantanovennale sull'area ex Westinghouse - Linee guida per la predisposizione del bando pubblico e successiva convenzione per la realizzazione del Centro Congressi - Approvazione". FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Comunico che è scaduto il termine per la presentazione dei subemendamenti, che non vi sono. Allora, abbiamo registrato il ritiro degli emendamenti da parte dei Consiglieri Ricca e Marrone. Quindi, diamo atto a verbale che gli emendamenti dal n. 2 al n. 451, dal n. 453 al n. 546, dal n. 552 al n. 568, dal n. 570 al n. 578, dal n. 580 al n. 593, dal n. 595 al n. 633 e dal n. 636 al n. 692, sono ritirati dai proponenti. L'emendamento n. 1, presentato dagli Assessori Lo Russo e Passoni, recita: FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Questo è l'emendamento della Commissione Consiliare e va a raccogliere e recepire i 10 emendamenti della Giunta, quindi non è necessario esprimere alcun parere. Non essendoci richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1: presenti 27, favorevoli 27. L'emendamento n. 1 è approvato. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'emendamento n. 452, presentato dal Consigliere Bertola, è stato ritirato dal proponente, l'abbiamo già verbalizzato prima. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 547, presentato dal Consigliere Grimaldi. È ritirato? La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco L'emendamento n. 547 è stato recepito dalla Giunta. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Quindi diamo atto a verbale che l'emendamento n. 547 viene ritirato. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 548, presentato dal Consigliere Bertola. Qual è il parere della Giunta? LO RUSSO Stefano (Assessore) Il parere della Giunta è contrario, perché... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, ha ritirato l'altro, perché il Consigliere Bertola ha presentato due emendamenti sull'albergo: uno era il n. 452 e l'altro era il n. 548, in cui introduce un elemento, che è quello dell'obbligo, in capo ai concorrenti, di allegare una lettera di intenti con partner alberghiero, turistico, congressuale, che sia disposto a farsi carico della gestione, tranne il caso in cui il concorrente sia un operatore dello stesso tipo. Ovviamente immagino che l'aggancio - se ho capito bene il senso dell'emendamento, però, visto che non viene illustrato, devo interpretarlo per come lo leggo - sia quello ovviamente del tema alberghiero, se non ho capito male. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No. Però, siccome non è stato illustrato, per come lo leggo, il parere è negativo. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Il parere della Giunta è negativo. Consigliere Bertola, prego, lei non l'aveva illustrato? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Grazie. Scusate, sono stato preso di sorpresa, perché è stato ritirato l'emendamento prima, quindi siamo arrivati al nostro. Il senso era semplicemente che non ha senso fare un Centro Congressi senza avere qualcuno che sia esperto a gestire un Centro Congressi. Quindi, dato che finora le uniche dichiarazioni di interesse che sono giunte, sono da parte delle Fondazioni bancarie e da operatori della grande distribuzione organizzata, invece si vorrebbe che, nell'atto della proposta e quindi nell'ambito della partecipazione, ci fosse anche un intento, un'individuazione di una lettera di intenti, quindi non di un contratto, ma perlomeno di una indicazione che ci siano delle interlocuzioni in corso con un partner di tipo congressuale, turistico, alberghiero, chiunque sia capace di portare qui delle cose. Però, se legge il testo, si parla del Centro Congressi, non si parla di alberghi. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Paolino. PAOLINO Michele Io vorrei invitare il Consigliere Bertola, anche per l'onestà intellettuale che sempre lo contraddistingue, anche per rispetto nei confronti del Consigliere Carretta, a scrivere un post subito sul suo profilo di Facebook, in cui dice: "Ho presentato un emendamento in cui chiedevo di costruire un albergo a 4 stelle - almeno a 4 stelle, se non 5 -, ho dovuto ritirarlo perché mi sono reso conto che il Movimento 5 Stelle aveva fatto un volantino in cui indicava quell'albergo inutile e assolutamente uno sperpero di denaro". Correttezza vuole, nel rispetto di quest'Aula, che lei scriva questo post, perché non può passare soltanto a fischiare i falli agli altri. È caduto, è scivolato su una banana a 5 stelle probabilmente... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Come l'albergo di Bertola... Io la inviterei ad autoesporsi sulla sua stessa gogna, dove spesso mette i Colleghi del Consiglio Comunale. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 548: presenti 29, astenuti 2, favorevoli 2, contrari 25. L'emendamento n. 548 è respinto. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 549, presentato dai Consiglieri Grimaldi, Levi e Curto. La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Mi pare che sia io che il Consigliere Levi abbiamo fatto un appello accorato alla Giunta, almeno di scegliere, visto che l'abbiamo fatto in doppia formulazione, l'emendamento che è più vicino alle aspettative e alle prerogative della Giunta. Ripeto, in anni passati la Città lo ha già fatto, l'ha richiesto ai privati; i privati si sono messi a disposizione e hanno fatto... Mi permetta di dire una precisazione rispetto a chi ha detto un falso: non ha fatto un concorso di per sé pubblico, della Pubblica Amministrazione, ha fatto una gara internazionale, un concorso internazionale di idee, come diceva il Consigliere Marta Levi. Insomma, se voi volete scegliere il fatto che sia redatto in collaborazione con la Città o che, come dice giustamente il Consigliere Levi, di fatto sia rivolto alla partecipazione anche di giovani, con prescrizioni fornite dalla Città, per noi è lo stesso. Io lo dico, per me è lo stesso. Quindi se la Città, se la Giunta, se il Sindaco Fassino - che mi pare fosse disponibile ad accogliere il senso di fondo - ha voglia di dirci qual è quello più vicino alle linee di indirizzo della Città, noi siamo lieti anche di ritirare uno dei due. Se così non fosse, chiediamo di andare al voto e chiediamo alla maggioranza di sostenere quella che è una battaglia che noi chiediamo da anni e che, tra l'altro, tanti professionisti, tanti designer e tanti architetti ci chiedono, cioè, sia nel pubblico, sia nel privato, se è possibile aprire alle opportunità. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) Io ribadisco in Aula quanto ho avuto modo di illustrare in Commissione su questo specifico punto. L'articolazione dell'emendamento n. 549 e dell'emendamento n. 550, in realtà, di fatto trova due formulazioni diverse sul medesimo tema, per cui l'argomento è di merito, a prescindere dal contenuto lessicale. Io raccolgo con disponibilità, ribadisco quanto ho avuto modo di dire in seno alla Commissione relativamente all'esigenza - diciamolo pure - di invertire una politica che questa Città ha seguito anche in questi anni. Io credo che sia giunto il momento di aprire una riflessione sulle modalità con cui i lavori di sistemazione, più o meno grandi, di questa Città sono stati fatti in questi anni, in ordine alla scelta e dei professionisti e delle soluzioni progettuali. Credo che in tal senso vada inteso l'auspicio, che mi è parso essere mosso dagli interventi del Consigliere La Ganga e dal Consigliere Carretta, ad aprire una riflessione - e non ho alcun problema a dire che sono d'accordo - relativamente a quelle che sono le operazioni di carattere territoriale, di sistemazione, di messa a disposizione della Città di porzioni di sedime pubblico, più largamente intese in quelle che sono le operazioni derivanti dalle Varianti urbanistiche derivanti da aree private. Noi abbiamo una cospicua fetta di aree pubbliche, messe a disposizione da operazioni di carattere urbanistico, a vantaggio di operatori privati, che quindi, a valle delle Varianti urbanistiche, hanno ceduto e cedono alla Città porzioni di territorio, che la Città risistema con opere a scomputo, cioè a scomputo degli oneri di urbanizzazione. Tradizionalmente in questi anni, per una scelta dell'Amministrazione, queste opere sono state, in molti casi, largamente progettate da professionisti individuati all'interno dell'Amministrazione, non facendo ricorso a concorsi di progettazione. Non ho alcun problema a dire che credo che questo possa, invece, essere superato, e credo che sia utile individuare, attraverso un concorso di progettazione, in quelle specifiche circostanze una modalità con cui favorire quell'apertura, anche culturale e architettonica, che larga parte o comunque una parte consistente di professionisti torinesi reclama come cambio di passo e come cambio di marcia relativamente ad un'impostazione. Nel caso di specie, però, non ho fatto mistero in Commissione e non lo faccio neanche in Aula nel ritenere una formulazione di stimolo al soggetto che vincerà la gara, come auspicio, che possa individuare, attraverso un concorso di progettazione, la migliore realizzazione architettonica. Credo che introdurre - così come viene fatto - in maniera coercitiva l'obbligo in capo al soggetto privato che partecipa ad una gara ad evidenza pubblica per trasformare un'area, non consentendogli ex ante la scelta del professionista a cui appoggiarsi, mi pare un problema corretto posto nella sede sbagliata. Quindi, come ho auspicato in Commissione, qualora ci fosse una riformulazione che introducesse il principio dell'auspicio che il soggetto vincitore della gara possa individuare il professionista attraverso una gara ad evidenza pubblica, io non avrei nulla in contrario. Mentre nell'attuale formulazione, in cui c'è un obbligo in carico al soggetto privato, mi parrebbe una ingerenza molto forte, nelle scelte autonome del soggetto privato, che in qualche modo personalmente non mi sento di condividere. La mia proposta è quella di una riformulazione, individuando, invece che il "dovrà", il "potrà" individuare attraverso una gara di progettazione, che mi pare colga il senso politico della questione. Poi, qualora l'Aula approvasse gli emendamenti, in assenza di riformulazione, ovviamente noi ci atterremo al deliberato del Consiglio Comunale. Pertanto, nell'attuale formulazione, non mi sento di condividere l'auspicio, di condividere il fatto e di affermare pubblicamente che su altre operazioni certamente adotteremo il criterio del concorso di progettazione come criterio orientativo prevalente, nel caso di specie mi pare questa la sede sbagliata dove porre questo problema attraverso la lettura di questi emendamenti. Pertanto invito i proponenti a riformulare l'emendamento con un "potrà" invece che un "dovrà". FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Presidente, accogliendo lo spirito che l'invito deve essere fatto, poi, l'abbiamo già detto, non è un obbligo, è un invito che la Città ha fatto a più soggetti, che tra l'altro i soggetti hanno accolto, io sono d'accordo per accogliere lo spirito. Io credo che ai privati si possano dare degli indirizzi, e questo è un indirizzo. Come loro ci fanno delle richieste e noi ne valutiamo la congruità e l'interesse pubblico, noi crediamo che sia di interesse pubblico (come è successo nel caso Nuvola della Lavazza, come è successo nel caso Intesa-Sanpaolo per il bando internazionale che ha visto dei progettisti partecipare) che vengano invitati caldamente a fare quel concorso di idee, e credo che la Città non possa averne che un vantaggio. Per questo ritiriamo l'emendamento. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Diamo atto a verbale che l'emendamento n. 549 è ritirato. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 550, presentato dal Consigliere Levi. La parola al Consigliere Levi. LEVI Marta Nell'emendamento di cui io sono la prima firmataria, se invece di "l'aggiudicatario dovrà bandire", "l'aggiudicatario sarà invitato a bandire" potrebbe andare bene? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Grazie. Presidente, può accoglierlo come subemendamento? Grazie. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Quindi, l'emendamento n. 550 è stato modificato con "sarà invitato a", anziché "dovrà". La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Noi accettiamo il subemendamento presentato dal Consigliere Levi. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Visto che sta mutando il tono dell'emendamento in corsa, vorrei che mi lasciasse il tempo di formulare anch'io un subemendamento, per invitare l'aggiudicatario anche a combattere la fame nel mondo e a investire nella ricerca contro brutti mali. Giusto così. Già che gli diamo dei buoni auspici, magari diamo degli auspici anche più generali. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) Spiego dove cambia la sostanza. Siccome l'oggetto-progetto è figlio della convenzione, ex articolo 19, e quindi è figlio di una interlocuzione tra Città di Torino e soggetto aggiudicatario dell'intervento, la riformulazione consente di governare il processo in termini propositivi. Ovviamente sarà decisione ultima dell'aggiudicatario se ritenere di dover fare un concorso o non ritenerlo, ma non metterlo in termini coercitivi attraverso il "dovrà" mi pare che risolva il problema, affermando il principio dell'esigenza sollevata dai Consiglieri e, nel contempo, demandando alla Convenzione ex articolo 19 l'interlocuzione progettuale, che sarà - non solo su questo punto, ma su tutta una serie di altri punti - di dettaglio tra Città di Torino e soggetto aggiudicatario. Questa è la ragione per cui, con questa riformulazione che coglie lo spirito, l'emendamento è accoglibile. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 550, così come subemendato dal Consigliere Levi: Abbiamo votato tutti? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ma lei intendeva sull'emendamento n. 550? Siccome quello lei ha detto a verbale, l'ha detto ridendo, abbia pazienza, bisogna capire se ha un senso o no. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Allora sospendiamo un attimo la votazione di questo emendamento. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, no, sospendo la votazione. Abbiate pazienza, si è discusso fino adesso. Adesso non andiamo a fare le pulci sul Regolamento per una cosa che è stata emendata fuori dai termini. Io l'ho accettata e posso accettare anche questo. Sospendo la votazione, perché ci deve essere un chiarimento da parte del Consigliere Marrone. Consigliere Marrone, prego, lo vuole illustrare lei? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Allora, do lettura della richiesta del Consigliere Marrone: "L'invitato sarà altresì invitato a contribuire attivamente alla lotta contro la fame nel mondo". Questo subemendamento, però, non è stato presentato dai firmatari dell'emendamento, quindi lo devo porre in votazione. Qual è il parere della Giunta? LO RUSSO Stefano (Assessore) Il parere della Giunta sul subemendamento all'emendamento n. 550 presentato dal Consigliere Marrone è negativo. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Araldi. ARALDI Andrea Chiedo al Consigliere Marrone di ritirare il subemendamento. Mi sembra che sia lesivo della dignità di tutti. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Certo, ha fatto la provocazione, ma andarlo a votare, secondo me... FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Io non l'ho ritenuto ammissibile, per la pertinenza dei dati contenuti. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Scusate, o parlo io o parlate voi! Io avevo pensato ad un gioco di parole nell'intervento del Consigliere, quindi non credevo che consegnasse un subemendamento. Visto che ho consentito un subemendamento, lo consento anche a lei, ma non lo ritengo ammissibile, perché non è contestualizzato nella deliberazione in essere, non è pertinente, quindi procediamo con la votazione, come proposto dai Consiglieri Grimaldi e Levi. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Io però chiedo al Presidente di non decidere se un subemendamento è ammissibile o meno guardando il merito, perché l'emendamento - se lasciasse al proponente la possibilità di contestualizzarlo - potrebbe essere inserito all'interno della proposta di deliberazione. Quindi, io chiedo al Presidente di chiedere qual è il parere degli Uffici sul subemendamento e poi di metterlo in votazione. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Abbia pazienza, l'ha già detto. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Procediamo con la votazione. Non l'abbiamo accettato. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non ritengo che sia pertinente, gliel'ho già spiegato, Consigliere. Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 550, così come subemendato dal Consigliere Levi: presenti 35, astenuti 2, favorevoli 27, contrari 6. L'emendamento n. 550 è approvato. |