Interventi |
FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Procediamo con la terza delle comunicazioni, relativamente alle informazioni ricevute, segnalate dal Consigliere Grimaldi e sottoscritte anche dal Consigliere Bertola, circa una casa di proprietà ATC in via Arquata dove la SMAT sarebbe in procinto, se non è già stato fatto, di scollegare l'acqua per morosità. Si chiedeva un intervento da parte della Giunta in tal senso; probabilmente, non seguirà il dibattito, ma se vi saranno degli interventi in merito, non saranno esclusi. La parola all'Assessore Lavolta. LAVOLTA Enzo (Assessore) Comincio subito con il rassicurare i firmatari di questa richiesta di comunicazioni, pervenuta pochi minuti fa. In pochi minuti, SMAT, che ringrazio, ci ha già fornito delucidazioni rispetto all'ipotesi di un'eventuale chiusura - cito testualmente - "dei contatori delle case ATC di via Arquata"; immagino che i Consiglieri si riferissero naturalmente alla chiusura dell'erogazione dell'acqua. Nella nota testé arrivata, SMAT ci riferisce, relativamente all'utenza interessata, denominata Condominio Quartiere 10 e domiciliata presso lo studio Bruzzese di via Spalato, 84, che, a fronte del mancato pagamento della bolletta del primo trimestre 2013, pari a 7.510,00 Euro, dopo aver inviato all'amministratore, senza esito, un sollecito di pagamento, tramite raccomandata del 24 settembre 2013, in data 24 ottobre, in effetti, la stessa SMAT ha inviato all'amministratore l'avviso di chiusura, affisso dall'amministratore stesso presso il condominio per garantire la corretta informazione agli abitanti dello stabile. In data 08 novembre 2013 la bolletta però è stata pagata, per cui il provvedimento di chiusura non ha avuto luogo. Credo però di interpretare il senso più ampio delle richieste di comunicazioni del Consigliere Grimaldi e degli altri Consiglieri richiedenti, evidenziando il principio più generale della solidarietà collettiva, richiamato in particolare dal Consigliere Grimaldi. Comincio con il dire che questa Amministrazione segue con attenzione, ad esempio, il dibattito scaturito dal recente Disegno di Legge proposto dal Ministro Orlando (il Ddl Ambiente collegato alla Legge di Stabilità, approvato recentemente dal Consiglio dei Ministri), secondo il quale il distacco per morosità - e si sottolinea questo principio - non sia solo a discrezione dell'azienda, ma sia garantita una minima erogazione e si valuti la situazione a seconda delle condizioni del soggetto interessato. Questa Amministrazione sta seguendo con attenzione il Ddl, a tal punto che io stesso sarò presente nelle Commissioni congiunte VIII e X (la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e Attività Produttive) e sarò audito insieme ad altre Amministrazioni proprio nella giornata del 22 prossimo. Tale audizione sarà utile non solo ad approfondire questo tema specifico, ma più in generale i temi del pacchetto di norme, a 360 gradi utili a sviluppare la green economy nel nostro territorio e quindi sarà mia cura riportare anche l'attenzione di questo Consiglio Comunale rispetto a questo tema specifico. È una norma quella proposta, contenuta all'interno del Ddl, che dà un indirizzo all'Autorità garante che, come sapete, ha il compito di disciplinare le tariffe, che sostanzialmente indica l'obiettivo di avere delle tariffe sociali. Da questo punto di vista, questa Amministrazione continua a considerare che l'acqua è un bene che deve essere garantito universalmente a tutti, quindi deve essere garantito ad un prezzo contenuto anche alle fasce più deboli della popolazione, in particolare a coloro che hanno difficoltà economiche. Questa richiesta di comunicazioni mi consente anche di ricordare che cosa sta facendo questa Amministrazione. Infatti, dal 2010 il Regolamento per l'applicazione delle agevolazioni in base alla situazione economica equivalente, quindi in base all'ISEE, prevedeva già il principio secondo il quale ogni cittadino, godendo di pari dignità ai fini dell'accesso all'erogazione dell'acqua, è garantito attraverso un cosiddetto bonus - l'avevamo chiamato così - che è stato poi riconfermato nel 2011 e nel 2012. La novità del 2013, quindi approfitto di questa occasione per ridarne comunicazione, è che proprio la Città di Torino, all'interno dell'Autorità d'Ambito che gestisce il Servizio idrico integrato, ha richiesto l'innalzamento del parametro ISEE precedentemente fissato in 9.000,00 Euro. Tale innalzamento è stato poi recepito dall'Autorità d'Ambito, per cui ad oggi, nel 2013, il bonus per la bolletta dell'acqua per le famiglie in condizioni di disagio economico viene garantito ad un parametro ISEE inferiore o uguale a 12.000,00 Euro. Quindi, nel corso del 2013 siamo riusciti ad innalzare ulteriormente questa soglia per ampliare la platea degli interlocutori, ossia dei cittadini meritevoli di attenzione. Ricordo che entro il 31 dicembre 2013 è possibile ottenere l'agevolazione sulla bolletta 2013 e va richiesta quindi l'agevolazione secondo le procedure che sono tra l'altro pubblicate anche sul sito della Città di Torino. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Ringrazio il Sindaco e l'Assessore Lavolta per la rapida risposta. Ovviamente, l'allarme delle famiglie era alto, anche perché da poche settimane (occupandoci ogni settimana di tantissimi sfratti) il Consiglio, addirittura sulla TARES, ha chiesto la sospensione temporanea dei pagamenti TARES e, in caso di morosità incolpevole, addirittura l'annullamento del pagamento della TARES stessa. Per l'acqua, questa discussione si aggrava; è una discussione non solo più teorica e molti movimenti ci chiedono di astrarre questa teoricità e andare nel profondo, tra l'altro, delle radici del nostro Statuto Comunale. Io lo ricordo, perché l'abbiamo votato noi; fa bene l'Assessore a ricordare la discussione nazionale, ma vorrei dire che Torino è arrivata prima di quella discussione, nel senso che addirittura, come si dice nel nostro Statuto, l'articolo principale nelle nostre finalità, per intenderci il comma 1 dell'articolo 2, ricorda a tutti noi che dobbiamo assicurare il diritto universale all'acqua potabile attraverso la garanzia dell'accesso individuale e collettivo dei cittadini a questa risorsa. Nell'articolo 80, non solo diciamo che questo deve essere fatto e la Città si impegna per garantire che la gestione del Servizio idrico integrato sia operata senza scopo di lucro, ma noi addirittura al comma 3 diciamo: "Il Comune assicura ai propri abitanti, attraverso strumenti compatibili con la normativa vigente, il diritto alla disponibilità di un quantitativo minimo vitale giornaliero per persona". Un quantitativo minimo vitale giornaliero per persona. Lo dico così e dico una cosa che SMAT non riesce a comunicare e a dire così esplicitamente: non si possono chiudere i tubi dell'acqua, perché anche qualora ci fossero delle morosità, lasciamo perdere in questo momento se colpevoli o incolpevoli, l'acqua è un diritto universale e la Città e SMAT riconoscono che un quantitativo minimo giornaliero venga comunque dato a tutti i propri cittadini. Quindi, quel tipo di comunicazione probabilmente è stata più una sollecitazione all'amministratore di condominio, è stata più che altro un'informativa; questo allarmismo, soprattutto in un momento di crisi e di sfratti, dobbiamo metterlo da parte e riconoscere che SMAT, che è una società al 100% pubblica, riconosce il diritto universale di ogni nostro cittadino a godere di un servizio come l'acqua. Non entro nei casi singoli, in cui probabilmente c'è anche la difficoltà di amministratori di condominio di raccogliere le quote, perché, in questo caso, se ho capito bene, c'è una difficoltà in più, non ci sono solo dei morosi, ma c'è un amministratore che paga per tutti la bolletta, però io credo che sia importante che il Consiglio abbia ribadito un principio, che, in questo momento, se pure di crisi, l'acqua non viene tolta a nessuno, perché l'acqua non è un servizio come altri e non è certo una merce. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Ringrazio l'Assessore per la risposta, devo dire, celere e anche in breve tempo. Noi stavamo in realtà elaborando un'interpellanza, ma siamo riusciti in questo modo a risolvere la questione ancora prima. Effettivamente, credo che sia opportuna una riflessione, forse anche con più calma, adesso (tamponata questa emergenza, che di fatto scopriamo si era già risolta), in generale sulla situazione delle morosità delle bollette dell'acqua, perché, per quanto ci possano essere poi sicuramente casi di morosità anche magari colpevole e voluta (ed è giusto che tutti contribuiscano al Servizio idrico e quindi è giusto anche che ci sia la capacità di far pagare le bollette, perché se no a questo punto nessuno le pagherebbe più), però in casi come questo, dove palesemente la difficoltà di pagamento è legata a famiglie, molte, che hanno difficoltà economiche e che sono vittime della morosità incolpevole, è assurdo pensare comunque di chiudere i rubinetti come prima minaccia per ottenere il pagamento. Devo dire che comunque, in qualunque caso, almeno il minimo di accesso vitale dovrebbe essere garantito, a maggior ragione nel momento in cui noi stessi l'abbiamo riconosciuto e nel momento in cui ci viene detto che, nonostante tutte le discussioni in corso sulla forma societaria di SMAT e la posizione della Provincia e probabilmente anche dell'Amministrazione cittadina di non procedere alla modifica della natura societaria di SMAT, ci viene detto che comunque anche in questa situazione siamo garantiti sul bene comune, sul rispetto dell'interesse pubblico, però poi scopriamo casi di questo genere. Forse, c'è da fare comunque una riflessione sulla distanza che c'è tra tutto quello che viene detto, scritto negli Statuti, eccetera, e poi il comportamento ordinario di un'azienda che ragiona da azienda e, forse, se fosse l'amministratore delegato di una S.p.A., capirei che la logica sarebbe quella, ma l'acqua non può essere oggetto di una S.p.A. che ragiona con l'obiettivo numero uno di far pagare le bollette a qualunque costo, se no stacca il servizio, proprio perché si tratta di una necessità vitale assolutamente imprescindibile. Quindi, almeno in quella misura, stabilita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità in 50 litri a persona al giorno, deve essere comunque garantita e quindi che si stacchi la fornitura onestamente non ha proprio senso. Sono stati citati gli strumenti, quindi gli strumenti per aiutare le famiglie in difficoltà ci sono e un'azienda che comunque è prospera, che garantisce degli utili e così via, dovrebbe avere al proprio interno i mezzi anche per farsi carico della morosità della parte più in difficoltà della nostra città. Forse, su questo, quindi, vale la pena poi con calma in Commissione di fare un approfondimento, perché a me piacerebbe capire quante sono le situazioni simili, quindi a quanto ammontano le sofferenze di SMAT nell'incasso delle bollette del Servizio idrico, per capire le dimensioni del fenomeno e assicurarci che non si arrivi più ad una situazione di questo genere. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, consideriamo conclusa anche questa comunicazione. |