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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Novembre 2013 ore 10,00
Paragrafo n. 17

Comunicazioni del Sindaco su: "Salone dell'auto a Rho".
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Proseguiamo con le comunicazioni, ossia con la seconda comunicazione che era stata
richiesta dal Consigliere Greco Lucchina, in relazione all'aver appreso dai quotidiani
locali la notizia che il Salone dell'Auto si svolgerà alla Fiera di Rho nel dicembre
2014, per la quale anche il Sindaco aveva chiesto di poter intervenire.
La parola al Sindaco.

SINDACO
Su questo tema, che negli ultimi giorni ha richiamato l'attenzione delle cronache, è
bene che ci sia un'informazione corretta, cosa che è necessaria, stante una versione
piuttosto caricaturale e infedele che il dottor Cazzola ha ritenuto di trasmettere ai
giornali.
Faccio una premessa. Ripetutamente, nel corso degli anni ritorna nel dibattito della
nostra Città l'eventualità di rieditare lo svolgimento del Salone dell'Auto a Torino
che, come sappiamo tutti, è stato per lungo periodo uno dei principali eventi della
nostra Città, nelle fasi, in particolare, in cui l'industria automobilistica italiana era
uno dei protagonisti del mercato mondiale di quel settore.
Ogni qualvolta questo tema è stato evocato, io come Sindaco mi sono premurato di
verificare se l'evocazione fosse puramente un auspicio o ci fossero delle condizioni
di praticabilità e, ogni volta che sono andato ad un approfondimento, ho dovuto
riscontrare che i soggetti più direttamente interessati ritenevano, e continuano a
ritenere, questa ipotesi una ipotesi, allo stato, di difficile praticabilità, perché il
mercato automobilistico sta spostando i suoi epicentri, non è più il mercato europeo,
il mercato strategico è costituito dai mercati emergenti, tanto è vero che il numero dei
Saloni internazionali dell'Auto che si svolgevano in Europa, si è drasticamente
ridotto sostanzialmente a tre (Parigi, Francoforte e Ginevra) e invece nuove iniziative
di questo genere vengono affermandosi sui mercati emergenti, in particolare nel
mercato asiatico e sudamericano. Questa è la cornice di riferimento.
Quando nelle settimane scorse questa ipotesi è stata nuovamente evocata in termini
più concreti dall'annuncio del dottor Cazzola di voler svolgere un Salone dell'Auto
(che negli ultimi giorni sta assumendo anche denominazioni diverse) a Milano nel
2014, naturalmente mi sono fatto premura di contattare il dottor Cazzola per
manifestargli una cosa che, il Sindaco di Torino, ma che chiunque fosse Sindaco
avrebbe fatto, ossia che se riteneva di dover organizzare il Salone dell'Auto, la città
di Torino era pronta ad ospitarlo, stante che l'auto sta nell'identità di questa città
molto più che in quella di qualsiasi altra città italiana e certamente più di quanto non
stia nell'identità di Milano che può rivendicare altri tratti nella sua identità.
Si è trattato di una telefonata molto tranquilla, in cui non vi è stato alcun particolare
tono accorato (mi pare che il tema lo richiedesse, si usano toni accorati per questioni
di maggiore rilievo) e neanche una forma di pressione, ma invece una manifestazione
di disponibilità.
Il dottor Cazzola ha ritenuto di dirmi che prendeva atto di questa mia disponibilità,
ma che la cosa era molto difficile, perché l'unico spazio che avrebbe potuto ospitare
un evento di questo genere, era il Lingotto il quale è gestito, però, da concorrenti, dal
punto di vista dell'attività professionale del dottor Cazzola, e che questo
rappresentava per lui un ostacolo, ovviamente quello di organizzare un evento di
questo genere ospite di uno che è direttamente concorrente sul mercato degli eventi
fieristici, ma che comunque avrebbe riflettuto sulla questione. Così la cosa è
terminata.
Nel corso della telefonata mi sono permesso anche di dire una cosa, che mi pare
anche questa semplice, ossia ho chiesto, di fronte al fatto che lui mi confermava la
volontà di realizzare il Salone nel dicembre del 2014 a Milano, se avesse già
contattato i costruttori per avere degli affidamenti e, con qualche stupore e sconcerto,
la risposta è stata che non aveva ancora contattato nessuno e che avrebbe a quel
punto adesso cominciato a contattarli.
Registro che annunciare che si svolgerà un Salone, addirittura indicandone la data
precisa, dicembre 2014, senza aver parlato con neanche un costruttore, è quanto
meno un modo curioso, se non dire avventato, di proporre la questione. Comunque, è
una questione che non riguarda noi, ma il dottor Cazzola. Questo è quanto è nelle
mie conoscenze.
Dopodiché, nei giorni scorsi c'è stata anche una presa di posizione della Fiat, che
l'azienda ha preso del tutto autonomamente, che ha confermato in realtà quello che,
l'ho detto prima, a me nel passato era già stato detto, ossia che non si ritiene ci siano
condizioni oggi per un Salone ulteriore in Europa, oltre a quello di Francoforte, di
Parigi e di Ginevra.
In questo caso, ho comunque fatto sapere alla Direzione Fiat e, in particolare, ai suoi
massimi dirigenti, che qualora invece ci fosse un avviso diverso, noi naturalmente -
come ho detto al dottor Cazzola - siamo interessati a che il Salone si faccia a Torino
e confermiamo questa disponibilità. Questo è quanto, staremo a vedere gli eventi.
Ovviamente, ribadisco che la Città, qualora questo evento davvero si concretizzasse,
avrebbe tutto l'interesse a farlo qui, ma non è nella disponibilità della Città decidere
una cosa di questo genere, dipende dalle decisioni di altri attori. Noi non possiamo
che dire che siamo pronti a fare tutto quello che è necessario e possibile, qualora ci
fossero le condizioni per farlo. Se però ci siano queste condizioni, questo non
dipende dalla nostra volontà.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Greco Lucchina.

GRECO LUCCHINA Paolo
Volevo, non formalmente, ringraziare anche la Conferenza dei Capigruppo, perché
inizialmente venerdì si era deciso di non concedere le comunicazioni su questo tema,
mentre stamattina ho appreso dai suoi Uffici, Sindaco, che era sua intenzione
comunicare e quindi la ringrazio di questo.
Sono anch'io fra quelli che sostiene che troppo si è detto su questa vicenda,
assolutamente. Ricostruendo la vicenda dal mio punto di vista, appresa la notizia,
apparsa, mi pare, sul giornale di qualche giorno fa, dell'ipotesi di questo nuovo
Salone dell'Auto, mi ero semplicemente premurato di prepararle un ordine del giorno
- non era una richiesta di comunicazioni - in cui facevo valutazioni che mi sono
sentito ripetere da lei stesso, ossia che Torino più di ogni altra città evidentemente ha
questa vocazione. Mi ero molto appassionato durante il suo intervento di rilancio
della fase 2 sulla pluralità di vocazioni e le avevo chiesto precisamente di non
abbandonare quella che è una vocazione storica per noi, che è quella evidentemente
dell'industria meccanica, dell'industria automobilistica e quindi di un rilancio di un
settore che a Torino è tanto caro.
In maniera molto semplice, poi, avendo appreso dai giornali della telefonata con il
dottor Cazzola e quindi del fatto che lei scongiurasse tutta questa situazione, mi sono
semplicemente premurato di chiedere che cosa ne pensava il Sindaco di Torino
rispetto a questa vicenda, perché nell'impegnativa del mio ordine del giorno c'era
scritta una cosa molto precisa, che era quella di adoperarsi per creare un tavolo di
lavoro istituzionale insieme alla Regione Piemonte, alle imprese locali e alle
Fondazioni bancarie, affinché fossero concentrate le risorse e gli sforzi per realizzare
un investimento così importante per lo sviluppo della nostra città. Il mio intento,
quindi, era semplicemente quello di porre la giusta attenzione nei confronti di un
Salone dell'Auto che avrebbe potuto avere delle ricadute importanti anche in termini
turistici nei confronti di questa città.
Ringrazio il Sindaco, perché ho visto in lei la disponibilità e soprattutto ho
apprezzato il fatto che sia evidentemente sulle mie stesse posizioni.
Sulla presa di posizione, evidentemente sul diniego di Fiat, probabilmente l'unica
cosa che bisogna fare è registrare ormai quelli che sono i rapporti della stessa Fiat
con la nostra Amministrazione Comunale, perché il disinteresse è ormai evidente,
costante e si manifesta ogni giorno.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Approfitto di questo dibattito, ringraziando il Sindaco per le comunicazioni che ha
concesso, per lasciare a verbale un'idea che comunque non è sicuramente
rivoluzionaria e neanche innovativa, immagino, ma che, secondo me, può essere
utile.
Invece che il Salone dell'Auto, Sindaco, proviamo ad ipotizzare un Salone
dell'Automotive, ossia tutto quello che ruota attorno all'auto, perché credo sia lì il
nostro know-how migliore, credo sia lì il numero di aziende più importanti. Pertanto,
approfitto di questa breve parentesi che mi è concessa in questo dibattito per parlare
al Sindaco del Salone dell'Automotive, perché a mio giudizio potrebbe essere quella
una chiave di volta diversa rispetto a quello che è sempre stato il Salone classico
dell'Auto che oggettivamente ormai ha perso appeal e anche potenzialità vere, in
quanto la crisi del settore è evidente, e lo dico anche all'Assessore Lavolta. Per
quanto riguarda, invece, il Salone dell'Automotive, il settore della componentistica,
in quel settore siamo fortissimi.
Allora, proviamo, Assessore e Sindaco, ad ipotizzare quello. Forse lì potrebbe starci
una chiave di volta interessante.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per una breve replica, al Sindaco.

SINDACO
Intervengo brevemente per dire al Consigliere Greco Lucchina e al Consigliere
Tronzano che naturalmente la Città è interessata a promuovere in ogni modo il suo
settore automotive, sia per ciò che attiene al produttore finale, sia per ciò che attiene
ai produttori di componenti e stiamo verificando la possibilità di mettere in campo
delle iniziative in questa direzione insieme alla Camera di Commercio e all'Unione
Industriale.
Nella misura in cui si creino le condizioni, che sono soprattutto condizioni di
sostenibilità finanziaria per questi eventi, la Città è assolutamente pronta a sostenerli
e anche a farsene parte diligente, diciamo, per promuoverli.

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