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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di ordine del giorno n mecc. 201305491/002, presentata in data 7 novembre 2013, avente per oggetto: "I lavoratori precari del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario del Politecnico di Torino" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Questa proposta di ordine del giorno arriva in Aula ex articolo 93. La parola al Consigliere Scanderebech. SCANDEREBECH Federica Solo per illustrarlo e per spiegare all'Aula il perché dell'articolo 93. Quest'ordine del giorno è stato sollecitato da un'audizione della III Commissione Consiliare, alla quale si è poi dato adito e si è dato input ai Consiglieri che siamo riusciti a trovare nei giorni di giovedì, venerdì e stamattina, di presentare quest'ordine del giorno. L'ordine del giorno mette all'attenzione del Consiglio Comunale ciò che sta succedendo nell'ateneo torinese del Politecnico di Torino. Ossia 130 posti di lavoro, di cui 83 a tempo determinato e 47 con contratto di collaborazione che, per via della Legge di Stabilità, potrebbero non trovare più una collocazione all'interno dell'ateneo. Io invito, quindi, intanto l'Aula a votare quest'ordine del giorno, inoltre invito chi non l'ha sottoscritto, ovviamente a firmarlo, se è disponibile, perché farebbe un grosso favore non solo all'Aula, ma anche a questi 83 lavoratori. Mi preme ancora sottolineare che se venissero a mancare i lavoratori precari, si verrebbero a creare notevoli disagi al funzionamento delle strutture di servizio, alla ricerca, alla didattica e di supporto amministrativo, gestionale e tecnico di questo ateneo, fondamentale per la nostra Città. Inoltre il lavoro attualmente svolto dal personale precario, a parità di servizi erogati, ricadrebbe sul personale a tempo indeterminato, con le immaginabili conseguenze in termini di carico di lavoro e di qualità dei servizi forniti. Stiamo parlando, quindi, di una conseguenza che potrebbe derivare dalla Legge di Stabilità. Con quest'ordine del giorno si chiede alle forze parlamentari di intervenire, con un emendamento, con una loro attività politica in questo momento al Senato, per poter far sì che questi dipendenti del Politecnico possano continuare a lavorare come hanno sempre fatto. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Muzzarelli. MUZZARELLI Marco Aggiungo solo alcune informazioni rispetto a quanto ha riportato il Vicepresidente della III Commissione, il Consigliere Scanderebech, anche perché abbiamo cercato di presentare quest'ordine del giorno come III Commissione intera. Siamo costretti a fare un ordine del giorno, perché nonostante i lavoratori, ovviamente, siano sul territorio torinese nel Politecnico di Torino, molto dipende dalla Legislazione Nazionale. Veniva già evidenziato il fatto che alcuni settori del Politecnico - e questa è la cosa che ci preme di più, al di là del tema dei lavoratori, soprattutto per il fatto che incomincerebbero a configurarsi alcuni disservizi del Politecnico stesso - potrebbero andare, con l'uscita di questi lavoratori in situazione precaria, in cessazione, o addirittura in dimezzamento. Quando parlo di cessazione, sto parlando anche del settore AIT del Politecnico, che quindi non è una cosa da poco anche per l'Università. È in quest'ottica che abbiamo cercato di fare quest'ordine del giorno, non solo per preservare il posto di lavoro di alto livello a persone che ormai da anni lavorano comunque all'interno del Politecnico, ma soprattutto per preservare e continuare a mantenere un servizio che in questa fase potrebbe essere comunque compromesso. L'ottica è di provare a sensibilizzare l'opinione pubblica, anche attraverso le azioni del Consiglio Comunale, per agire sulla Legge di Stabilità, in particolare sulla stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione. Se non si dovesse riuscire attraverso questo canale, probabilmente l'unica strategia sarebbe quella di utilizzare… LEVI Marta (Vicepresidente) Consiglieri, per cortesia, un po' di silenzio! Lo chiedo a tutta l'Aula. Prego, Consigliere Muzzarelli. MUZZARELLI Marco L'ottica potrebbe essere quella di ragionare sull'utilizzo di quelli che vengono definiti "punti organico" all'interno delle varie Università, cercando di capire come questi "punti organico" possano essere assegnati più alle funzioni di servizio, piuttosto che alle funzioni di ricerca, comunque, e in ogni caso con una condizione di ulteriore disservizio sempre per il Politecnico stesso. Penso che la situazione, da come ci è stata descritta, sia diffusa su tutto il territorio nazionale, anche su altre Università, peraltro, anche qui a Torino. Credo che ragionare su questi temi e provare a dare un segnale, anche come Comune di Torino, sia essenziale. Probabilmente il segnale migliore, visto che è una condizione, mettiamola in questi termini, "super partes", potrebbe essere un voto all'unanimità dell'Aula, in questa direzione. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Spero che quest'ordine del giorno serva in qualche modo a dare una risposta. Fa piacere che questa risposta sia unitaria da parte di tutti i Consiglieri di quest'Aula e credo sia anche un po' il modo di dire che non c'è bisogno, in qualche modo, di salire sui tetti. In un Paese normale non dovrebbe essere questa la condizione in cui alla fine ci si trova, per avere risposta ai propri diritti. Come sapete, 80 di questi tecnici amministrativi che da anni svolgono quelle funzioni, in qualche modo che tutti gli studenti conoscono, si trovano in una situazione di difficoltà. Spesso costoro tengono aperti i siti dell'Università, sono le persone che stanno allo sportello, sono i tecnici amministrativi, sono forse le persone meno visibili in termini anche più politici e forse meno conosciute del mondo della ricerca, che già soffre degli stessi problemi, ma sono quelle persone che tengono aperta ogni giorno l'Università. Fa ancora più rabbia in questa vicenda, non solo sapere che spesso si tratta di precari che hanno anni e anni di precarietà alle spalle e hanno purtroppo, per questa precarietà, spesso rimandato alcuni sogni e quando parliamo della crisi di una generazione, qui forse abbiamo davanti più generazioni, forse sono state le prime a vedere questo tipo di blocco e anche lo stop della speranza nel proprio futuro, ma la cosa che, dicevo, fa più rabbia, è che il Rettore dica che in realtà i soldi ci sono. I soldi ci sono e basterebbe una deroga del Ministro Carrozza per far sì che questa stabilizzazione, questo inserimento negli organici a tempo indeterminato avvenga. Il Parlamento si è adoperato qualche mese fa, addirittura per delle vicende più complicate se volete, come quella dei precari della Regione. Io credo che ci voglia uno sforzo, minimo in questo caso, perché il Ministero riconosca questa necessità… LEVI Marta (Vicepresidente) Reitererei l'appello al Consiglio di abbassare il tono complessivo della chiacchiera. Grazie. Consigliere Cassiani, Consigliere Carretta, Consigliere Viale, per cortesia! GRIMALDI Marco Dicevo che lo sforzo è uno sforzo minimo, ma è uno sforzo importante. Noi, quindi, chiediamo al Sindaco di farsi promotore di questa richiesta e, che insieme al Rettore del Politecnico, chieda una deroga al Ministero, affinché questa vicenda si chiuda positivamente per i tanti lavoratori che in questi anni hanno, appunto, reso il Politecnico quello che è, cioè una struttura di eccellenza, una struttura che ha di sicuro portato alla ribalta, anche dell'opinione pubblica, la capacità di trasformazione e cambiamento, l'ha fatto sapendo attrarre tantissimi studenti da tutta Italia, da tutto il mondo e questo è stato reso possibile anche a quei lavoratori che spesso troppo poco vengono ringraziati. Io spero, quindi, che il Ministero se ne accorga di questa difficoltà che hanno tanti atenei, come diceva il Consigliere Muzzarelli, e che ascoltino le nostre richieste. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio A me spiace un po' del disinteresse di quest'Aula. Capisco che ognuno abbia le proprie vicende a cui scelga di interessarsi, però, anche se questo è un ordine del giorno che chiaramente ha, più che altro, un valore simbolico e sappiamo tutti che non sarà l'approvazione di questo atto a cambiare la determinazione del Parlamento, credo, però, sia importante che la Città si occupi anche di questi problemi. Sono rimasto basito, quando qualche giorno fa mi hanno girato l'immagine di un manifesto pubblicitario di una scuola professionale della Lombardia, dove si facevano vedere le foto di due persone, evidentemente modelli scelti, in cui si diceva: "lui dopo la scuola media è andato alla scuola professionale, lavora da quindici anni, ha uno stipendio fisso, ha una famiglia, ha una casa. Lui invece ha scelto di andare all'Università, ha la stessa età, dopo quindici anni è precario, non ha alcun futuro, fatica a trovare un lavoro, al massimo andrà a lavorare in un call-center". Questo purtroppo è l'approccio verso l'Università che ha ormai la società italiana. Uno dei motivi per cui ormai studiare è diventato quasi un disvalore, è anche legato al disinvestimento continuo da parte dello Stato Italiano, non solo culturale, ma anche fattivo nelle Università e nell'istruzione superiore. Questa ne è una prova, nel senso che qui oltretutto siamo veramente a livelli un po' kafkiani, perché stiamo parlando di un ateneo che è riconosciuto come uno dei migliori atenei italiani e che avrebbe tranquillamente le risorse per poter assumere queste persone, per cui non si tratta neanche di un problema economico, non è un problema di un baraccone che ha assunto, come purtroppo succede in tante Università, per le logiche clientelari, persone che magari non servivano, o non erano qualificate. Qui, anzi, arriviamo veramente all'assurdo, come ci hanno spiegato anche in Commissione e cioè che nella segreteria studenti metà del personale è precario e quindi ricade su questi che rischiano di andare a casa a breve, e quella metà è l'unica metà che parla inglese. Per cui, nel momento in cui dovessero andare a casa, non ci sarebbe più nessuno nella segreteria studenti in grado di parlare con le migliaia di studenti stranieri che vengono da tutto il mondo a studiare al Politecnico. Veramente, quindi, sembrerebbe assurdo che non si riesca a trovare una soluzione per permettere ad un ateneo, che i soldi li ha e avrebbe comunque la possibilità e anche la volontà, come già dichiarato, di assumere e di sistemare queste persone che sono spesso precarie, con una media di nove anni e mezzo di precariato, di farlo. Credo, però, al di là del voto unanime che auspico e che penso ci sarà anche, che l'impegno che possiamo prenderci noi, come io ho già fatto con i parlamentari del Movimento 5 Stelle, sia veramente sensibilizzare ognuno i parlamentari del proprio partito, in modo che poi, al di là della dichiarazione di simpatia e di solidarietà, ci sia magari anche una qualche possibilità in più di arrivare all'approvazione concreta di un provvedimento che regolarizzi perlomeno questi precari tecnici amministrativi. Ci sarebbe, poi, da aprire il discorso dei precari della ricerca, che purtroppo non possiamo fare qui, ma che è un discorso altrettanto importante. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione la proposta di ordine del giorno: Presenti 35, favorevoli 35. La proposta di ordine del giorno è approvata. |