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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Novembre 2013 ore 10,00
Paragrafo n. 27
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2013-04602
EDIFICIO SITO IN CORSO UNIONE SOVIETICA, 493 - DEMOLIZIONE DI FABBRICATO ESISTENTE (EX BOWLING) E COSTRUZIONE DI UN NUOVO EDIFICIO COMMERCIALE. RICHIESTE AI SENSI DELLA LEGGE 106/2011 - APPROVAZIONE DEROGA AI SENSI DELL'ARTICOLO 14 D.P.R. 380/2001.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201304602/020,
presentata dalla Giunta Comunale in data 8 ottobre 2013, avente per oggetto:

"Edificio sito in corso Unione Sovietica, 493 - Demolizione di fabbricato esistente (ex
bowling) e costruzione di un nuovo edificio commerciale. Richieste ai sensi della Legge
106/2011 - Approvazione deroga ai sensi dell'articolo 14 D.P.R. 380/2001"

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Comunico che in data 24/10/2013 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
A questa proposta di deliberazione erano stati presentati alcuni emendamenti dalla Lega
Nord che sono stati ritirati. Chiedo conferma di questo al Consigliere Ricca.
Vi sono, inoltre, due emendamenti, arrivati fuori termine, a firma del Consigliere
Grimaldi che sono stati comunque accettati dal Presidente, ma che non hanno
riscontrato il parere tecnico… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Va bene,
hanno riscontrato anche parere favorevole.
La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Con oggi il Consiglio Comunale inizia l'esame, ai sensi della Legge n. 106/2011 ossia il
cosiddetto Decreto Sviluppo, del primo dei provvedimenti che sono in itinere presso gli
Uffici Comunali e su cui il Consiglio Comunale è chiamato ad esprimersi.
Il riferimento puntuale della deliberazione in oggetto è quello del fabbricato situato in
corso Unione Sovietica, 493, all'interno della Circoscrizione 10, più noto come
"Bowling Mirafiori". In Commissione Urbanistica abbiamo a lungo trattato la
deliberazione, di cui abbiamo fornito, credo, in maniera abbastanza esauriente il quadro
giuridico di riferimento che qui sommariamente riassumerò ed evidentemente sono stati
esplorati gli elementi fattuali del progetto, su cui il Consiglio Comunale, in deroga ai
sensi dell'articolo 14 del D.P.R. n. 380/2001 (che peraltro è riportato nel titolo della
medesima deliberazione) è chiamato ad esprimersi.
Quello che in gergo è chiamato "Decreto Sviluppo", e che, in realtà, è la Legge n.
106/2011, introduce (ovviamente con il fine di rilanciare l'economia del Paese,
evidentemente attraverso la leva dell'edilizia e la leva della riqualificazione, e quindi in
qualche modo provando a mettere in pista nuove risorse economiche e liberare nuove
risorse economiche) una particolare fattispecie che non esisteva ex ante l'approvazione
della Legge, che è quella di cui oggi il Consiglio Comunale sta esaminando e che
fondamentalmente prevede un iter, direi semplificato, in talune e limitate circostanze, in
cui si rileva, nella fattispecie dell'intervento edilizio, l'intento della riqualificazione.
La Legge disciplina, in maniera generica, il concetto di riqualificazione, quindi
evidentemente introduce alcune fattispecie generali e astratte, ma che devono essere
intercluse in questo perimetro, e consente al Consiglio Comunale la possibilità di
derogare, rispetto alle norme di attuazione del proprio Piano Regolatore, proprio se
sussistono gli elementi di riqualificazione in essere.
In particolar modo, la deliberazione in esame riassume e semplifica gli iter di Variante
urbanistica che in condizioni normali noi avremmo dovuto seguire, cioè li riassumo, ai
sensi dell'articolo 17 della Legge Urbanistica Regionale: una prima deliberazione di
adozione della Variante; una successiva deliberazione, di nuovo di Consiglio Comunale,
di approvazione della Variante; la redazione, la predisposizione dello strumento
esecutivo convenzionato, evidentemente attraverso il quale veniva, e viene, stipulata
una convenzione con il soggetto attuatore dell'intervento e, a valle di questi tre passaggi
(quest'ultimo ad oggi, ai sensi di Legge, in capo alla Giunta Comunale), il rilascio
(qualora conforme alle norme d'attuazione, alle norme igienico-edilizie e ovviamente a
tutti gli strumenti di pianificazione sovraordinati, intorno ai quali occorre verificare la
compatibilità dell'intervento) del permesso di costruire.
Questo corposo iter normativo, previsto dalla nostra Legge Urbanistica Regionale, viene
riassunto nella deliberazione che stiamo invece esaminando - come peraltro ho avuto
modo di illustrare diffusamente in Commissione - in questo atto deliberativo che
sostanzialmente è atto autorizzatorio agli Uffici dell'Edilizia Privata al rilascio
dell'ultimo passaggio che ho illustrato in premessa, cioè il rilascio del permesso di
costruire.
Il quadro normativo di applicazione di questa Legge è ovviamente quindi in via di
definizione, non avendo noi una giurisprudenza consolidata in materia, relativamente a
come si gestiscono questo tipo di operazioni. La Giunta Comunale in una prima
deliberazione di febbraio, integrata poi in una seconda deliberazione di Giunta
Comunale, approvata il 1° ottobre, individua alcune linee guida orientative ed
applicative della medesima Legge.
In particolar modo, tra le impostazioni che la Giunta Comunale propone di seguire,
relativamente a questo tipo di intervento, viene individuata la fattispecie degli interventi
del Decreto Sviluppo aventi valenza urbanistica. Parliamo, quindi (come nel caso di
specie che stiamo affrontando in questo momento del bowling di Mirafiori) di tutto quel
complesso di interventi che, per essere realizzati, avrebbero dovuto trovare, per
rilevanza, per dimensioni e anche per impatto, una procedura tipicamente urbanistica.
Per questo tipo di interventi (ed è la ragione per cui a pagina 5 della deliberazione si
trova puntualmente narrata la dinamica della questione di valorizzazione),
l'orientamento dell'Amministrazione, proposta in questi termini al Consiglio Comunale,
è quello di individuare una formulazione analoga, o comunque simile, a quella che
viene di norma proposta negli iter normali di Variante, cioè una perizia estimativa che
quantifichi la valorizzazione economico-patrimoniale legata all'intervento che viene
proposta all'avente titolo in termini, tra virgolette, "deliberativi" e "cogenti".
Nel caso di specie, come ho avuto modo anche qui di illustrare diffusamente in
Commissione, la valutazione in ordine a una riduzione significativa della SLP,
generabile dall'intervento, in realtà, era sostanzialmente non positiva, per cui, in virtù di
questa dinamica, nell'interlocuzione avvenuta con il proponente (che quindi in questo
caso avrebbe avuto titolo a non erogare un contributo di valorizzazione rispetto alla
valutazione stessa) i nostri Uffici hanno accolto, risultando accoglibile - e questa è la
formulazione che si individua nella deliberazione -, la proposta unilaterale fatta dal
proponente, di valorizzazione pari a 100.000,00 Euro.
Ovviamente, lo do per scontato, ma forse vale la pena di ribadire che, essendo questa la
prima volta che affrontiamo questo tipo di deliberazioni, nulla toglie ovviamente ai
consueti oneri che sono in carico al proponente, classificabili come oneri di
urbanizzazione e costo di costruzione.
In questi termini, quindi, il Consiglio Comunale determinando con esito favorevole la
deliberazione, autorizzerà gli Uffici Tecnici Comunali al rilascio del permesso di
costruire direttamente ed evidentemente autorizzerà all'incasso connesso a queste
somme.
Nella discussione in Commissione, è emersa, in particolar modo nell'interlocuzione con
la Circoscrizione, l'esigenza di individuare formule, tra virgolette, "compensative",
analoghe a quelle che vengono individuate, quando si ragiona di Varianti che seguono
iter tradizionali, da far ricadere sul territorio.
Questa è la ragione per cui credo che il Consigliere Grimaldi, che è stato latore di questa
sollecitazione, abbia predisposto i due emendamenti che sono arrivati fuori termine e
che, però, gli Uffici hanno valutato accoglibili dal punto di vista tecnico e contabile e
che io, come ho già avuto modo di ribadire in Commissione, ritengo assolutamente
condivisibili anche sul piano politico. Si tratta di emendamenti - ovviamente poi credo
che sarà il Consigliere Grimaldi che li illustrerà - che mi trovano pienamente
consenziente e che prevedono di destinare prioritariamente ad interventi sulla
Circoscrizione 10 - che è quella che ospita, di fatto, l'intervento - le somme derivanti da
questa valorizzazione extra oneri ed extra costo di costruzione, pari a 100.000,00 Euro.
Credo di aver fornito tutti gli elementi salienti della deliberazione che integrano quanto
già descritto e discusso in Commissione; ovviamente, mi riservo, se il dibattito lo
richiederà, di replicare in conclusione.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Hanno chiesto di intervenire in ordine i Consiglieri Levi-Montalcini, Ricca, Bertola e
Liardo.
La parola al Consigliere Levi-Montalcini.

LEVI-MONTALCINI Piera
Assessore, dalla sua descrizione fatta qui in Consiglio (che mi pare pochi Consiglieri
siano stati a sentire e che pochi abbiano potuto, credo, capire fino in fondo),
emergerebbe che questo Decreto Sviluppo ci tolga le Varianti. Siccome abbiamo visto
in Commissione e abbiamo capito che non è che si toglie la Variante e non si fa più
l'iter per avere una Variante, ma si utilizza temporaneamente un immobile (che ha certe
caratteristiche di degrado, di possibilità di essere un'enclave di mal utilizzo) per altri
scopi, che non sono una Variante urbanistica, ritorno a dire quello che ho detto in
Commissione: siccome non c'è Variante urbanistica e siccome non c'è Variante di
destinazione d'uso (che sarebbe l'iter della Variante: adozione, approvazione e poi
permesso di costruire, che quello viene dopo), questo significa che noi dobbiamo
meglio capire che cosa vuol dire questo Decreto Sviluppo, perché se Decreto Sviluppo
vuol dire aiutare a recuperare degli edifici fatiscenti, se Decreto Sviluppo vuol dire
agevolare i privati, perché si "muova" un'area che oggi è in crisi, se Decreto Sviluppo
vuol dire non utilizzo di aree oggi incontaminate e quindi non consumo del suolo
pubblico, ma vuol dire temporaneo utilizzo per altri scopi, per evitare il degrado, io
continuo a non capire perché noi vogliamo chiedere una valorizzazione, perché chi
venderà quel bene, non lo venderà valorizzato, ma lo venderà con la stessa destinazione
d'uso che aveva prima.
Allora, o noi ci mettiamo nell'ottica che questo nuovo strumento che è stato dato, pur
governandolo, deve dare una strada di velocizzazione a tutte quelle che sono le pratiche
urbanistiche per riuscire a recuperare zone degradate e per riuscire a muovere
l'economia, oppure lo togliamo e diciamo che la Città di Torino non lo vuole applicare,
perché mi sembra più corretto.
Vorrebbe dire che quello che oggi investe per un recupero di un'area degradata, nel
momento in cui la voglia vendere, pagherà per la seconda volta la valorizzazione,
perché questa valorizzazione, oggi, viene messa come un contributo, ma non dà alcuna
agevolazione e alcun utile maggiore al proprietario dell'immobile.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Questa potremmo chiamarla quasi la Variante dei pochi spiccioli, perché per 100.000,00
Euro cambiamo completamente quello che… Sì, è vero, la Legge lo prevede, ma
andiamo ad intervenire in maniera forte in una zona in difficoltà che ha obiettivamente
anche dei problemi strutturali a livello di commercio, perché dietro quel centro
commerciale c'è un mercato con due altri supermercati, senza prevedere quello che è un
piano per ammortizzare quella che è la ricaduta del centro commerciale sul mercato che
c'è dietro.
Non è previsto alcun intervento strutturale per salvaguardare quelli che sono i posti di
lavoro. Questo è un piccolo centro commerciale, ma è il più grande, a livello di
codificazione, che si possa fare tra i piccoli centri commerciali, quindi quello che ci
viene detto sul fatto che non è così impattante sulla zona, non è proprio così come è
stato descritto durante la discussione della deliberazione in Commissione o così come è
stato fatto adesso.
È vero che c'è una superficie di 800 metri quadrati, ma l'area commerciale è di 2.000
metri quadrati, quindi questo può comportare, per quello che è il commercio adesso
della zona, una ricaduta negativa, anche perché sappiamo quello che è il peso della
grande distribuzione in termini di prezzo. La grande distribuzione mette nella
condizione la proprietà di poter fare dei prezzi diversi rispetto a quello che è il dettaglio.
Via Cesare Pavese è in grave difficoltà oggi e lo sarà ancora di più dopodomani, quando
questo centro commerciale sarà realizzato, perché? Perché la forza e il potere d'acquisto
è diverso e chiaramente i cittadini, in una zona già povera, ma in un momento di forte
crisi, guarderanno purtroppo il centesimo e andranno a togliere il pane da quelle che
sono le famiglie che oggi mangiano grazie al mercato e all'area di via Cesare Pavese.
Credo che questo sia un aspetto fondamentale che nessuno oggi ha preso in
considerazione.
Sappiamo che un centro commerciale quando nasce, per ogni persona che assume, fa
perdere cinque posti di lavoro. Questi non sono dati che dice Fabrizio Ricca, ma sono
dati che dà l'ISTAT. Questo è importantissimo.
Dico pochi spiccioli, perché noi ci guadagniamo un milione di Euro, è vero, faremo una
variazione al Bilancio, andremo a regalare a "Supermercati Ecologia e Libertà"
100.000,00 Euro da poter spendere nella zona, perché sappiamo che ci sono Gruppi di
maggioranza che vanno in giro nei mercati a dire quanto è importante salvaguardare,
poi, tutte le volte che si votano colate di cemento, sono lì a premere "sì" con il bottone.
Eviteremo, quindi, in futuro moralismi di persone che ci vengono a raccontare quanto è
bella l'ecologia a Torino e poi la riempiono di cemento.
Detto questo, credo che si debba fare invece un'operazione un po' più lungimirante. Lì
andava fatta una Caserma dei Vigili della Polizia Municipale (ossia in una zona con
gravi problemi anche a livello di sicurezza, perché sappiamo tutti che Mirafiori Sud è
una realtà parecchio difficile), questa non sarà fatta.
Questo è dovuto alla miopia dell'Amministrazione, io dico di tutta quanta la Giunta che
preferisce incassare un milione di Euro, pochi spiccioli, come dicevo prima, rispetto a
quelle che sono le reali esigenze della Città e che rimetterà in circolo davvero
pochissimi soldi. Poi, sarei curioso, in fase di variazione di Bilancio, di sentire
l'Assessore Passoni che dice che quei 100.000,00 Euro li diamo davvero alla
Circoscrizione per poter intervenire in maniera strutturale, cosa che con 100.000,00
Euro è davvero impossibile.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Questa è la storia un po' peculiare di un'azienda particolarmente fortunata, la catena di
ipermercati "Dimar S.p.A.". Prima, quest'area non era di sua proprietà e credo che sia
inutilizzata dalla metà degli anni Duemila ed è rimasta inutilizzata, perché, essendo
vincolata ad impianti sportivi a uso privato, chiaramente più che un bowling non ci si
poteva fare. C'è stata l'ipotesi di farci il Commissariato, che poi è finita sostanzialmente
nel nulla.
Poi, nel novembre 2010 questa società ha acquistato l'area ed è stata molto fortunata,
perché nel maggio 2011 questa Legge ha addirittura facilitato il cambiamento di
destinazione d'uso, che altrimenti avrebbe richiesto una Variante per poter realizzare lì
un supermercato. Tale società è stata davvero molto lungimirante, perché essendo una
società che di mestiere fa ipermercati e non fa bowling, l'acquisto di un bowling che era
vincolato a farci un bowling è stato sicuramente un azzardo, ma poi per fortuna è
arrivato il Decreto Sviluppo che permette oggi (sostanzialmente neanche facendo una
Variante, quindi neanche con tutte le salvaguardie previste per le Varianti urbanistiche),
di trasformare l'area a destinazione commerciale, o meglio, di permettere una
destinazione commerciale senza nemmeno modificare il Piano Regolatore.
Speriamo che magari abbiano altrettanta fortuna, dato che risultano i proprietari anche
al 50% dell'Immobiliare Regio Parco che possiede i terreni sullo scalo Vanchiglia della
"Variante 200".
Comunque, a parte queste strane coincidenze (per carità, poi in fondo gli operatori
immobiliari a Torino sono sempre gli stessi, come diceva anche l'ex Sindaco Castellani,
a Torino ci si conosce tutti, quindi lavorano sempre gli stessi), vorrei solo rimarcare che
questo è il primo caso dell'applicazione del Decreto Sviluppo ed è subito emerso un
dubbio interpretativo, visto che la Regione con una circolare, con una nota
interpretativa, ha sottolineato in tutti i modi che il Decreto Sviluppo permette di avere
delle deroghe alle Leggi e alle normative urbanistiche, ma non alle normative in materia
commerciale.
Gli esperti che noi abbiamo consultato ci dicono che non è possibile aprire un'attività
commerciale in quella zona dove chiaramente, essendoci un bowling fino a questo
momento, non era prevista una cosiddetta media struttura di vendita, visto che la
superficie è di 1.966 metri quadri, però secondo gli Uffici, invece, è tutto regolare,
perché non è necessaria una modifica della pianificazione commerciale. Su questo non
sono competente, non lo so, penso che qualcuna delle Associazioni del Quartiere o delle
Associazioni ambientaliste andrà a chiedere alla Regione se poi è veramente legittimo
questo cambio. E poi di lì non lo so. Non lo so veramente, non sono in grado di
giudicare, però sicuramente come primo esordio del Decreto Sviluppo non è
particolarmente bello.
Arrivando alla sostanza, chiaramente, questo atto conferma la politica di aprire
ipermercati e supermercati. Per quanto riguarda questo, essendo sui 2.000 metri
quadrati, si può discutere se è un grosso supermercato o un piccolo ipermercato, però di
sicuro è una cosa che andrà ad ammazzare il retrostante mercato e il commercio del
quartiere. Quindi, anche sul fatto che ci veniva detto che naturalmente questa cosa
creerà 50 posti di lavoro da commessi o da magazzinieri, commessi che lavoreranno
sicuramente anche la domenica, la notte, eccetera, però se ne perderanno non si sa
quanti in operatori mercatali, in piccoli commercianti, nei commessi dei piccoli negozi,
in tutte le attività del quartiere.
Non lo so, magari se ne perderanno meno di quelli che si creano, magari in realtà questi
posti da commesso saranno di qualità superiore rispetto ai posti che si vanno a perdere,
non lo so, però sicuramente questo mito del fatto che apriamo i supermercati e creiamo
lavoro, io credo che sarebbe ora di cominciare un po' a ripensarci, perché non
corrisponde alla realtà delle cose.
Poi, oltretutto è anche un po' preoccupante l'idea stessa che sta alla base di questo
Decreto Sviluppo, perché si dice: visto che quella è un'area degradata e altrimenti non si
sa cosa farne, è decaduta al degrado, allora ti permettiamo di fare una cosa che non si
potrebbe fare, che ti permette di valorizzarla e quindi di investirci. Posso anche capire
tale ragionamento, però allora io mi chiedo, ma se io domani mi compro un capannone
abbandonato in qualsiasi angolo di questa città, lo lascio andare in degrado, non ci
investo niente, anzi, spero che crolli il tetto, eccetera, lo lascio lì cinque anni, in modo
che sia totalmente degradato, poi allora, visto che è degradato, posso farci un
ipermercato? Mi pare che quello che stiamo sancendo con questa deliberazione sia
esattamente questo principio e credo che questa deliberazione farà scuola a questo
punto.
Sicuramente, capisco l'esigenza di riqualificare, anche se purtroppo riqualificare non è
mai il polo aggregativo, l'intrattenimento, quello che vuole il quartiere, ma è sempre un
supermercato, però sicuramente questo metodo mi lascia molto perplesso e quindi credo
che questa interpretazione del Decreto Sviluppo sia estremamente preoccupante;
aggiungendoci poi la posizione che ho trovato un po' imbarazzante, anche se forse
obbligata, della Circoscrizione, che dice: "Noi siamo assolutamente contrari, ma se ci
date 100.000,00 Euro, poi diventiamo favorevoli". Capisco tra l'altro l'emendamento
del Consigliere Grimaldi, che scrive esplicitamente che i 100.000,00 Euro verranno
utilizzati prioritariamente per interventi sulla Circoscrizione 10. Su questo avrei anche
una domanda per gli Uffici, perché io leggo il parere di conformità contabile dove c'è
scritto: "si esprime parere sfavorevole sulla regolarità contabile", poi viene trasformata
la "S" in una "F" e viene cancellata con una riga la motivazione del parere sfavorevole
che era "in quanto in contrasto con il principio dell'unità del Bilancio". Questa è la
motivazione che ci è stata data tutte le volte che noi, dall'opposizione, abbiamo
proposto di destinare dei soldi e vincolarli in qualche modo.
Vorrei capire se quella motivazione valga soltanto per gli emendamenti
dell'opposizione e come sia stato possibile che il responsabile, il Direttore Finanziario,
abbia prima scritto un parere sfavorevole e poi come mai sia stato cancellato con una
riga sopra e trasformato in un parere favorevole, perché mi sembra una procedura anche
questa, purtroppo, piuttosto peculiare. Quindi, le peculiarità si sommano.
Credo sia più o meno tutto. Sono contento che si discuta questa deliberazione un po' nel
dettaglio; credo che ne risentiremo parlare e sono curioso di sentire anche le posizioni
degli altri Gruppi, perché c'erano degli altri Gruppi politici che un anno fa esprimevano
una posizione di totale contrarietà all'apertura del nuovo supermercato che ucciderà il
commercio e poi, oggi, magari voteranno a favore.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Penso che le ultime frasi del Consigliere Bertola non siano riferite al PdL, perché
ricordo perfettamente che in Commissione io ebbi un giudizio su questa vicenda
relativamente al fatto che non è stato un passaggio veloce, Consigliere Bertola.
Non è stato un passaggio attraverso il quale, oggi, si passa ad una semplificazione della
Legge sullo sviluppo. Assolutamente no. C'è stato tutto un percorso difficile, bisogna
un po' rassegnarsi a questa logica, perché io - come dissi in Commissione, lo
riconfermo qua in Consiglio - purtroppo la realtà è quella, il futuro è quello.
Non sono d'accordo neanche io sul discorso degli ipermercati, soprattutto se si
sovrappongono l'uno con l'altro. Nella realtà in cui io vivo, c'è una situazione del
genere. Lì è una realtà diversa.
Poi, comunque, non è detto, e questo è provato, che un supermercato (perché non è un
ipermercato, un superstore, come viene definito) non possa essere complementare ad un
mercato rionale. Ricordo che quando ero bambino c'era il supermercato Conti, me lo
ricordo ancora, in via Pergolesi; ci fu quasi una rivoluzione degli ambulanti del
mercatino di via Pergolesi. In realtà, andarono serenamente avanti, perché comunque
potevano essere complementari.
Poi, io dico anche che più si creano opportunità commerciali, più passaggio c'è. Un mio
amico ha una grandissima birreria, spera che gli aprano un'altra birreria vicina, perché
dice che poi, alla fine, in qualche modo, c'è tanto passaggio e tutti quanti possono avere
delle ricadute economiche.
Cari colleghi anche dell'opposizione (comunque rispetto la vostra posizione), Torino è
diventata una città difficile per l'imprenditoria; Torino è una città che se non si rapporta
un po' alle altre realtà metropolitane della nostra Nazione (iniziando a semplificare un
po' tutta una serie di questioni burocratiche che purtroppo affliggono questa città, e ciò
sarebbe meglio per tutti) diventa una città non appetibile, una città dove gli imprenditori
scappano, perché se devono poi, alla fine, affrontare tutta una serie di procedure
burocratiche, dopo un po' si stufano e vanno a investire da un'altra parte. Questo
dobbiamo tenerlo in conto.
Perciò, io non è che ho avuto una riconversione; vedo una città che sta morendo giorno
per giorno. Sta morendo. Non sta morendo, perché qualche ambulante chiude. Lì ci
sarebbe da fare un altro discorso e questo discorso noi abbiamo cercato di affrontarlo
per quanto riguarda la TARSU, per quanto riguarda tutta una serie di provvedimenti che
quest'Aula ha prodotto. Purtroppo, le istanze che la minoranza faceva a favore degli
ambulanti, non sono state raccolte.
Però, penso che una realtà del genere possa, non dico aiutare il commercio, ma neanche
distruggerlo, come si può pensare.
Ripeto che un mercato rionale e un supermercato possano essere complementari. Questo
non lo dice Liardo Enzo, ma lo dicono anche degli studi di natura commerciale.
Faccio anche dichiarazione di voto a questo punto. Se non vengo chiamato in causa,
voglio già premettere al Presidente del Consiglio che noi come Gruppo PdL voteremo in
maniera favorevole.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Innanzitutto, vorrei dire che, per quanto questa sia la prima volta che ci capita di
analizzare un caso, di fatto, che utilizza il Decreto Sviluppo, vorrei però togliere un po'
questa idea di fondo dell'obbligo dell'Amministrazione di svolgere le funzioni che
abbiamo qui davanti. Nel senso che è legittimo che la Giunta faccia la proposta, nel
rispetto delle Leggi, però, credo, che il Consiglio continui ad avere un'autonomia sul
fatto se questo tipo di interventi sia consono o meno a quella che è la normativa vigente.
In particolare, il nostro dubbio iniziale era proprio nell'interpretazione della Legge che
dice di tenere conto anche delle necessità dello sviluppo, nella riqualificazione degli
oggetti in campo, e per esempio dello sviluppo dell'efficienza energetica e delle fonti
rinnovabili. In questo caso, per esempio, l'immobile verrebbe addirittura abbattuto e
fatto ex novo.
Credo anch'io che ci sia un po' il rischio di fondo e per questo chiedo attentamente alla
Giunta di valutare caso per caso che la rendita dell'attesa venga poi premiata. Non è la
rendita dell'attesa che deve essere premiata, deve essere la capacità di rigenerare e
riqualificare dei luoghi.
Per quanto riguarda questo, vorrei che fosse fatta un'analisi con il Patrimonio sul tema
delle valorizzazioni. Mi pare che sia stato detto a verbale dall'Assessore, e ribadito
anche oggi, e nella deliberazione, che non ci sarebbero stati, qualora ci fosse stato un
altro tipo di procedimento, valorizzazioni urbanistiche.
Vorrei anche dire che la Circoscrizione non è impazzita da un momento all'altro nel
rivendicare le sue posizioni in Commissione, semplicemente con loro era aperta
un'interlocuzione. Questo tipo di Variante avrebbe portato, almeno così, a una
discussione su opere a scomputo fatte nella Circoscrizione; questo non è stato più
possibile e mi pare che la formulazione che abbia ribadito l'Assessore (ossia che il
soggetto privato si è obbligato a corrispondere), faccia sì che noi non le possiamo - così
ha detto l'Assessore - chiedere di più di quello che sia obbligata a fare; allora, noi
abbiamo ipotizzato un emendamento che dice che questi fondi verranno prioritariamente
utilizzati per interventi della Circoscrizione.
Quindi, dico, ai Consiglieri che potrebbero avere dei dubbi, che è chiaro che il problema
non è la Circoscrizione che rivendica quei fondi, perché, messa così, sembra che ad ogni
Variante chiediamo che i fondi vengano utilizzati e che se si fosse proceduto con una
Variante urbanistica tradizionale, avremmo convenuto (e così è almeno la trattativa in
corso) nella realizzazione di opere a scomputo o di valorizzazioni urbanistiche che
rientravano nel territorio.
Così non è stato, io lascio questo piccolo emendamento, però con un appello, ossia che
tutte le discussioni non vengano fatte così, che ci sia la possibilità di discernere fra
quella che è la possibilità di fare Varianti urbanistiche o utilizzare questo tipo di Decreto
Sviluppo che acceleri le procedure, facendo tutto in un'unica Commissione. Quindi, in
questo, chiedo che la Commissione venga calendarizzata per tempo, ci sia la discussione
per operare anche una discussione della tessitura di questo tipo di decisione nel contesto
urbano, perché, per quanto ci sia poca discrezionalità secondo la Giunta, per noi esiste
ancora la discrezionalità di discernere fra quella che è o meno una riqualificazione.
Su questo do ragione all'Assessore; se gli Uffici tecnicamente hanno detto - per
rispondere anche al Consigliere Bertola - che non ci vogliono autorizzazioni
commerciali di diverso tipo, credo che gli Uffici sappiano di che cosa parlino ed hanno
messo a verbale che non ci sono ulteriori procedure da chiedere. Chiedo, però, il
coinvolgimento delle Circoscrizioni (che, a questo punto, senza Variante, rischia di
essere compromesso) e che, quindi, vengano comunque chiamate a svolgere quel ruolo
di indirizzo e controllo che spesso svolgono. Quindi, se la Circoscrizione ci spiega che a
pochi metri ci sono già supermercati, per carità, possono magari svolgere delle
considerazioni pleonastiche o irrilevanti dal punto di vista procedurale, però sono
comunque analisi che servono alla contestualizzazione di queste deliberazioni.
Quindi, spero che, più che un caso scuola - come dicevamo all'inizio -, sia più che altro
un'occasione per iniziare a discutere, forse anche profondamente, di quelli che sono
alcuni rischi del Decreto Sviluppo, perché non vorrei che con la rendita dell'attesa poi si
accelerassero dei processi che non sono quelli della rigenerazione e della
riqualificazione della città.
Con questo, spero che presto il Presidente della Commissione Urbanistica ci richiami
anche a una discussione più generale sulle opere in essere e sulle azioni che vogliamo
intraprendere.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere La Ganga.

LA GANGA Giuseppe
Quando ho trovato questa proposta di deliberazione in Commissione, la prima cosa che
mi ha colpito sono stati i tempi.
Il Decreto Sviluppo nasce oltre due anni fa in funzione anticiclica, ossia per combattere
la crisi economica e per favorire investimenti e occupazione. È talmente rapido che
dopo oltre due anni stiamo a discutere il primo provvedimento che Torino intende
adottare in applicazione del Decreto Sviluppo.
Dico francamente che questa è la vera situazione imbarazzante e personalmente chiedo
che l'Assessore e la Giunta, il più rapidamente possibile, mettano in cantiere altre
iniziative, possibilmente non nel settore commerciale, ma che, applicando il Decreto
Sviluppo, muovano altre risorse e altre iniziative, perché francamente la causa
principale di imbarazzo è per l'appunto l'aver passato due anni.
Detto questo, credo sia comunque un piccolo intervento che sani una situazione
indecorosa e non approvarlo significherebbe mantenere - in attesa che si facciano gli
studi, che si faccia la Variante, eccetera - la situazione indecorosa. Un piccolo
intervento che attiva almeno 50, 60 posti di lavoro, secondo il Business Plan presentato,
che mette in moto alcuni milioni di Euro di investimenti, che io spero, se la procedura
sarà accelerata, possano iniziare già all'inizio del prossimo anno, aiutando quindi, per
quella goccia che è, una possibile ripresa economica l'anno prossimo. Mi pare, quindi,
che il provvedimento meriti di essere approvato, con la raccomandazione che non sia
l'unico, ma che la Giunta ne porti altri il più in fretta possibile.
Quanto alla considerazione che questa piccola o media struttura commerciale uccida il
commercio, dico la verità, condivido quello che diceva il Consigliere Liardo prima: non
è sempre vero. A volte l'apertura di una struttura commerciale di queste dimensioni,
quindi non ciclopica, innesca un processo di polarizzazione intorno a quel centro, delle
attenzioni della gente e dei cittadini e quindi tutte le altre attività contermini, anziché
essere danneggiate, sono addirittura in qualche modo stimolate anch'esse a competere e
hanno opportunità di sviluppo anche loro.
Certo, non sempre è così, ma nella fattispecie non mi sembra improbabile che così
possa essere. Credo, quindi, che la deliberazione debba essere approvata. Ribadisco: con
la raccomandazione che non sia figlia unica.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non ho altri iscritti a parlare, quindi possiamo procedere con la votazione degli
emendamenti.
L'emendamento n. 1, presentato dal Consigliere Grimaldi, recita:


FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Assessore Lo Russo, se intende replicare, mi deve... No, non intende replicare. È chiaro,
mi sembra siano stati chiari anche gli interventi, però, Assessore, se gentilmente mi
esprime il suo parere sul primo emendamento a firma Grimaldi...
Qual è il parere della Giunta?

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1:
Presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 1 è approvato.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
L'emendamento n. 2, presentato dal Consigliere Grimaldi, recita:


FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Inizio questo mio intervento con un sorriso, in quanto è venuto giovedì scorso il
Presidente della Circoscrizione 10, Novello, che è eletto credo in quota "Supermercati
Ecologia e Libertà", dicendoci che era assolutamente contrario a questo tipo di
intervento, perché non rispettava quelle che erano le esigenze della Circoscrizione. La
Circoscrizione aveva bisogno di qualcosa di più di un Centro commerciale; aveva
bisogno di una Caserma della Polizia Municipale, di un presidio di Polizia, di interventi
che andassero a favore della cittadinanza. Il Presidente della Circoscrizione 10 ha fatto
anche un bell'intervento, infervorato, spiegando quali erano le esigenze della
Circoscrizione e quanto non serviva questo tipo di deliberazione. Anzi, gli andava molto
contro.
Durante la Commissione poi, qualcuno si è accorto che questo Decreto di Sviluppo -
come ci illustrava il Consigliere La Ganga - dà un "in più" che sono i 100.000,00 Euro.
Questi sono i soldi che, volendo, si possono dare per velocizzare il compimento della
deliberazione.
Quando qualcuno ha capito che c'erano 100.000,00 Euro in più, ha capito che forse si
poteva fare una trattativa. Perché? Perché magari quei 100.000,00 Euro potevano essere
utilizzati non si sa bene per cosa, perché tanto il progetto andava fatto esattamente
com'era e quindi ha deciso di porre una bella bandierina per poter portare a compimento
la deliberazione con voto favorevole, quindi cambiando idea. Tant'è che alla fine della
Commissione il Presidente di Circoscrizione ha cambiato idea e oggi arriva fuori
termine, quindi anche facendo capire quanto la cosa sia stata presa con il dovuto
impegno, fuori tempo massimo.
Prima il Collega Bertola ci spiegava come sono stati cancellati e riproposti i pareri. Io
dico ai proponenti che questi 100.000,00 Euro il Presidente Novello non li vedrà mai.
Semmai li dovesse vedere, non li vedrà comunque, perché troveranno, io son curioso,
ho visto anche l'Assessore Passoni prima, ecco, se magari ha piacere di spiegarmi come
questi 100.000,00 Euro verranno prioritariamente utilizzati per interventi sulla
Circoscrizione 10, nella variazione di Bilancio che l'Assessore ci sta preparando. Perché
c'è circa un milione di Euro che il Comune di Torino incassa, quindi la variazione di
Bilancio è prossima, probabilmente è anche prossima perché vedremo delle altre
deliberazioni, come alla fine di tutti gli anni. Vorrei che l'Assessore Passoni spiegasse a
me e anche al proponente, Consigliere Grimaldi, come verranno prioritariamente
utilizzati questi 100.000,00 Euro per la Circoscrizione, perché a me sembra davvero
buttare fumo negli occhi.
Io credo che abbiano, con questi finti 100.000,00 Euro, comprato il voto di una parte
della maggioranza, comprato anche in maniera abbastanza... (INTERVENTO FUORI
MICROFONO).

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Prego, Consigliere.

RICCA Fabrizio
Io credo che questo emendamento sia un modo per comprare i voti di una parte di
maggioranza, che di fuori…

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La prego, Consigliere, di ponderare bene quello che sta dicendo.

RICCA Fabrizio
Presidente, normalmente di fronte all'approvazione di emendamenti, io penso possano
cambiare gli esiti della votazione; il mio pensiero è che, probabilmente, approvando
quest'emendamento, qualcuno nella maggioranza possa decidere di votare
favorevolmente alla deliberazione. Questo era il senso che volevo dare al mio
intervento, giusto per mettere a tacere qualsiasi tipo di dubbio.
Quindi, dal mio punto di vista, quest'emendamento è assolutamente inutile e il nostro
voto sarà contrario.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Lei, Consigliere Grimaldi, è il proponente. Prego.
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Come lei sa, Presidente, la discussione è unitaria, mentre invece ho appena ascoltato un
intervento sul merito. La invito, Presidente però, quando un Gruppo politico…

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Siamo ad un emendamento, Consigliere...

GRIMALDI Marco
Appunto.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Stiamo valutando, stiamo analizzando l'emendamento.

GRIMALDI Marco
Sì, la invito però, Presidente, quando un Gruppo dell'opposizione, o della maggioranza
storpia i nomi degli altri Gruppi, facendone degli indecenti ed indegni apprezzamenti, o
dileggi e quando un Gruppo della maggioranza o della minoranza dice ad un altro
Gruppo che si è venduto, o che si sta, attraverso un emendamento, comprando il voto di
quel Gruppo, o di altri esponenti, lei deve interrompere e chiedere spiegazioni, perché
queste sono cose gravi, dette a verbale.
Non vale il revisionismo ex post che ci porta a dire che la compravendita è
"un'induzione", come dire che il nazismo è uguale all'antidemocrazia o
all'antiliberalismo. Lei, Presidente, o fa il Presidente, o è invitato lei stesso ad uscire
dall'Aula, se non mi rappresenta, perché è lei l'esponente in qualche modo in più in
quest'Aula.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Le chiedo di concludere.
Sull'ordine dei lavori, non le do più la parola, perché non è sull'ordine dei lavori,
Consigliere. Abbia pazienza. Pareva dovesse rispondere invece sul merito
dell'emendamento, ma questo non è avvenuto. Procediamo…
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere D'Amico.

D'AMICO Angelo
Presidente, io le chiedo di censurare l'atteggiamento avuto in quest'istante dal
Consigliere Grimaldi nei suoi confronti, perché non si può permettere, come nessun
componente di questo Consiglio, di rivolgersi alla sua Presidenza e dire: "O lei è in
grado di tenere l'Aula, o esce fuori da quest'Aula". Questo è gravissimo, perché,
attenzione, se va bene per tutti questo, siamo liberi tutti poi di dire - e qua mi faccio
censurare - il cazzo che ci pare!

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Invito tutti a mantenere i toni composti, ma d'altro canto se qualcuno non ci riesce, cosa
posso fare, Consigliere?
Prego, procediamo… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Applicare il
Regolamento, allora invito alcuni Consiglieri ad uscire dall'Aula. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Scusate, ci sono altre modalità di relazionarsi, che non sono
queste. Io non sono nelle condizioni…
La parola, sul merito, al Consigliere Carbonero.

CARBONERO Roberto
Io inviterei il Consigliere Grimaldi di "Supermercati Ecologia e Libertà", anziché farci
da catechismo a tutti, di spiegarci molto serenamente qual è il destino dei 100.000,00
Euro…

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Per cortesia, Consigliere…

CARBONERO Roberto
...così mi permette di poter votare in tutta serenità l'emendamento. Lui spiega cosa ne
fanno di questi 100.000,00 Euro, che gli è stato spiegato che verranno dati. Anziché
spiegarci come si vive, perché lui ci spiega sempre come si vive.
Una volta che io ho capito esattamente come verranno utilizzati questo 100.000,00
Euro, sono a posto e sarò pronto anche a votare con cognizione, perché altrimenti non
ha detto niente, si è solo ritenuto offeso per una cosa, che però non ha chiarito e non ha
dimostrato come ha cambiato idea il Presidente della Circoscrizione 10.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2:
Presenti 23, favorevoli 22, astenuti 1.
L'emendamento n. 2 è approvato.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione la proposta di
deliberazione così emendata:
Presenti 32, astenuti 1, favorevoli 25, contrari 6.
La proposta di deliberazione è approvata.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
Presenti 26, favorevoli 26.
L'immediata eseguibilità è concessa.

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