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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 29 Ottobre 2013 ore 18,00
Paragrafo n. 8
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2013-03941
BILANCIO DI PREVISIONE 2013. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA. BILANCIO PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2013-2015. APPROVAZIONE.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201303941/024,
presentata dalla Giunta Comunale in data 24 settembre 2013, avente per oggetto:

"Bilancio di Previsione 2013. Relazione Previsionale e Programmatica. Bilancio
Pluriennale per il triennio 2013-2015. Approvazione"

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Potrei richiamarvi, siccome è arrivata una copia dell'emendamento, per evitare,
razionalizzare anche, oltre il tempo anche il costo, e fornirvi… vi leggerei il dispositivo,
l'emendamento delle Risorse Finanziarie. L'emendamento n. 1041 alla deliberazione:
"A seguito degli emendamenti approvati dal Consiglio Comunale nella seduta del 29
ottobre 2013, le pagine 2, 3, 4, 5, 6 e 7 vengono sostituite dalle pagine 2A, 3A, 4A, 5A,
6A, 7A, 8A e 9A". Questo è l'emendamento, con allegato - scusate - e lo verbalizziamo,
anche il parere dell'organo di revisione sulla proposta di Bilancio di Previsione 2013 e
documenti allegati, coordinato con gli emendamenti poc'anzi approvati.
L'emendamento n. 1041, presentato dell'Assessore Passoni, recita:


FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1041:
Presenti 24, favorevoli 24.
L'emendamento n. 1041 è approvato.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per dichiarazione di voto, al Consigliere Curto.

CURTO Michele
In termini di dichiarazione di voto. Non possiamo che dichiararci soddisfatti della fase
emendativa, perché sono state recepite tutte le nostre proposte e, al di là di queste, è
stato recepito quello che noi consideravamo uno spirito per provare a fare quel poco che
si può fra le pieghe di questo Bilancio.
Non posso che ringraziare ancora una volta gli Uffici e l'Assessore al Bilancio per gli
sforzi che sono stati fatti nel cercare di trovare quel margine, per quanto stretto in questo
momento, per coprire questi che consideriamo interventi importanti.
In particolare, la soddisfazione va alle risorse dedicate ai senza dimora e ai progetti sulla
tratta che crediamo, anche in un momento difficile, segnano non solo un Bilancio
economico, ma soprattutto un Bilancio civile della Città.
In questa fase, però, di dichiarazione di voto non possiamo non segnalare alcune delle
ombre, la principale probabilmente Assessore, come abbiamo già fatto in fase di
dibattito, quella che riguarda i dipendenti della Città di Torino. Lei sa che la
predisposizione del Bilancio che avete immaginato è una predisposizione che si fonda, o
si fonderebbe, sull'accordo sindacale, accordo sindacale che in questo momento è
contestato da parte delle organizzazioni sindacali e soprattutto… (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Due, C.S.A. e UIL. Che, per numeri di iscritti, sono
significativi. A me non interessa, però, prendere posizione fra le organizzazioni, mi
interessa segnalare che noi stiamo facendo la nostra parte, ma che c'è una discussione
forte fra i nostri dipendenti che sfocerà in un referendum.
Questo per dire che dobbiamo avere coscienza, che il margine rispetto alle nostre
maestranze è un margine stretto che chiede un'azione programmatoria che è stata fatta,
ma che andrà approfondita il prossimo anno, come già ci dicevamo in termini di
dibattito e che però in questo momento non può che portare ad una responsabile
approvazione di quello che è un piano economico dell'Ente inevitabilmente e
incolpevolmente per questa Amministrazione, questo Consiglio, in ritardo.
Ad oggi questa è sicuramente la cosa migliore che si può fare, speriamo, auspichiamo
che si abbia subito dopo una discussione sui prossimi anni, nonostante il quadro
economico nazionale e nonostante il quadro normativo nazionale sia in continua
modifica.
In questo, tutto il nostro sostegno all'azione del Sindaco Fassino, come Presidente
dell'ANCI, nel cercare di scardinare, di far capire che i Comuni debbano essere messi
nelle condizioni di fornire i servizi essenziali e di provare anche a mettere in campo
iniziative anticicliche contro quella che è una situazione economica che, diversamente,
vedrebbe ulteriormente penalizzati i nostri cittadini.
Positiva anche l'impostazione, Assessore, sul tema della TARES; lei lo sa qual è la
nostra posizione, ma chiaro che immediatamente dopo l'approvazione del Bilancio e
dopo l'approvazione delle deliberazioni, bisognerà aprire quel piano di lavoro e quel
tavolo di lavoro che si è impegnato durante il dibattito a riconoscere.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per dichiarazione di voto, al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Assessore Passoni, le riconosco un grande merito, che è quello di sapere dove vuole
arrivare. E questo è già un grande pregio per un Assessore, glielo riconosco, e voglio
farlo nonostante le situazioni che in questo Consiglio ogni tanto si verificano e che sono
incomprensibili.
In ogni caso, la sua impostazione che, ripeto, è chiara, non è la nostra ed è giusto che sia
così, perché noi, su alcuni temi in particolare, non condividiamo quello che la Giunta sta
portando avanti. E quali sono i due cardini sulle cose che noi non condividiamo?
Una sono le dismissioni, sulle quali noi avremmo avuto, e voluto, più coraggio da parte
del Sindaco e della Giunta - non è stato possibile, a seguito di problemi oggettivi interni
alla sua maggioranza, signor Sindaco - noi avremmo voluto che lei avesse rispettato le
parole che disse verso metà dell'anno, in cui diceva: GTT la venderemo anche fino
all'80%.
Il secondo cardine sono le tasse. Dai dati in mio possesso, le tasse sono sostanzialmente
quadruplicate - no, raddoppiate, perdonatemi - raddoppiate negli ultimi quattro anni.
Il terzo aspetto che non ci vede favorevoli a questo Bilancio, è ancora l'incognita, la
grave incognita sul Patto di Stabilità. Non vorremo, signor Sindaco e signor Assessore,
e spero che non sia così, che il 31/12/2013 la Giunta comunicasse nuovamente l'uscita
dal Patto di Stabilità.
Per coerenza, noi diciamo - l'abbiamo detto allora, lo diciamo oggi - che sarebbe
nuovamente un grave danno a carico di questa Città e pertanto speriamo che la
questione GTT, in particolare la questione vendita parcheggi, ci consenta di introitare
quello che il Bilancio di previsione 2013 dice con numeri risicati, che sono circa 80
milioni di Euro che ci consentono di mantenerci all'interno del Patto di Stabilità.
Speriamo, e auspichiamo tutti, sia per i dipendenti, sia per i servizi, sia per i cittadini
torinesi, che questi numeri saranno rispettati all'interno dell'anno in corso. Lo
auspichiamo vivamente.
Il quarto aspetto che voglio sottolineare, è ancora una debolezza strutturale che
l'Assessore ha comunque confutato, dal suo punto di vista correttamente, noi riteniamo
che l'avanzo di amministrazione utilizzato per mantenere l'equilibrio del conto
economico sia, a nostro giudizio, un danno per questa Città; noi crediamo che gli avanzi
di amministrazione vadano usati per gli investimenti e infatti gli investimenti sono il
quinto tema che io sottopongo all'attenzione.
Siamo in ristrettezze economiche, c'è la spending review, ci sono tagli oggettivi
dappertutto, però vediamo che gli investimenti pubblici che in questo momento
sarebbero una manna per l'economia della nostra Città, sono ancora in calo anche in
questo 2013.
Altri ragionamenti che mi preme fare, ed è l'ultimo che voglio fare, è la riduzione della
spesa corrente che non è in linea, Assessore, secondo noi, con l'aumento delle tasse che
c'è stato, che sono raddoppiate nell'ultimo quadriennio e quindi la spesa corrente, a
nostro giudizio, secondo i dati che sono in nostro possesso, risulta addirittura aumentata
rispetto al 2012.
L'unico elemento positivo, ma non me ne voglia l'Assessore, non me ne voglia il
Sindaco, perché riconosco loro una chiarezza di intenti, che però, ripeto, non sono i
nostri, è l'aspetto del debito che è anche per quest'anno in diminuzione. Questo è
sicuramente un elemento positivo che noi apprezziamo e che speriamo nel 2014 si
determini con sempre maggiore vigore e che il 2014 realmente sia l'anno di
superamento della fase critica acuta delle difficoltà finanziarie del Comune, e sia un
anno in cui possano ripartire gli investimenti, si possano ridurre le tasse, si possa
diminuire ancora la spesa corrente e quindi i cittadini possano godere di qualche soldo
in più nelle loro tasche.
Voteremo no, pertanto, a questo bilancio e ringraziamo comunque l'Assessore per aver
accettato alcuni nostri emendamenti e per il chiaro, franco, a volte aspro, dibattito che
abbiamo avuto in Commissione su alcuni argomenti che ci stanno a cuore.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Scanderebech.

SCANDEREBECH Federica
Presidente, penso che in un momento così difficile di crisi economica e sociale, non si
possa che assumersi delle responsabilità, delle responsabilità in un momento in cui vi è
un quadro normativo di sacrifici, di restrizioni, di tagli, questo bilancio di previsione
cerca di creare uno slancio, un respiro seppure dentro molti limiti d'azione che ci
impongono, in cui è possibile operare.
Quindi il fatto stesso, che ha citato ad esempio il Capogruppo del PdL, che riguarda i
debiti che devono scendere sotto i 5 miliardi, è un fatto che non può passare inosservato
in questa Sala e che è un fatto assolutamente positivo, perché dobbiamo prendere atto
degli indebitamenti di questo Comune e dobbiamo prendere atto che questa
Amministrazione Fassino non ha fatto altro in questi due anni, che cercare di abbassare
quella cifra, che purtroppo è troppo grande ancora per la nostra Città.
Quindi in questo momento di responsabilità, annuncio il mio voto favorevole a questo
bilancio di previsione, sperando che il prossimo bilancio possa essere veramente come
questa previsione. Quindi, signor Presidente, il mio non può che essere un voto
favorevole.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Non ripeterò l'intervento, anche abbastanza lungo e corposo, che ho fatto in sede di
discussione di bilancio, e mi dispiace che allora né Sindaco, né la Giunta fossero
presenti, mi limito a fare delle brevi considerazioni anche in seguito alla discussione che
c'è stata oggi, e voglio partire dal riconoscere quelli che sono i lati positivi di questo
bilancio, l'ho fatto l'altra volta, oggi forse perché siamo in conclusione di dibattito,
parto proprio da quello e quindi il debito che è stato citato effettivamente che è in
decremento, il non ricorso alle entrate una tantum per le spese correnti, altre questioni
su cui più volte siamo intervenuti, anche non dimentichiamoci la politica attenta sui
residui, altro grande tema che quest'Aula più volte ha affrontato, immagino anche il
Consiglio Comunale abbia affrontato in passato. E questi però sono gli aspetti positivi.
Ora però passiamo ai negativi, signor Sindaco. Innanzitutto - l'ho detto l'altra volta, lo
ridico qui, e mi rendo conto che non è responsabilità della Giunta - rendiamoci conto
che stiamo discutendo un pre-consuntivo, siamo a dieci dodicesimi, ho detto
chiaramente che non è responsabilità della Giunta, però questo di fatto, prendiamone
atto, non ci ha permesso di entrare nel merito delle questioni e ha fatto sì che molte
volte quest'Aula, e quando ho fatto l'intervento più lungo, sono entrata nel merito e ho
fatto casi specifici, non ha potuto fare altro che prendere atto di decisioni vostre, signor
Sindaco. Aveva citato il "Jazz Festival", sarebbe interessante riaprire un dibattito su
quel tema.
Sono convinta che se si riaprisse il dibattito su quel tema, altri Consiglieri, oltre a me,
avrebbero qualcosa da ridire. E questo è un caso. Però non voglio ripetere qui i venti
minuti di intervento fatto la scorsa volta.
Secondo tema. A mio avviso, e l'assenza di oggi della Giunta, ennesima, e vorrei
ricordare l'intervento del Consigliere Capogruppo Paolino che aveva chiesto alla Giunta
di essere presente oggi, ed è il motivo per cui difatti abbiamo riaperto il dibattito, non fa
altro che confermare, dal mio punto di vista, che questo bilancio è stato adottato come
un atto meramente tecnico e non politico, perché, signor Sindaco - l'ha detto anche il
Consigliere Grimaldi prima di me - questo è il momento teoricamente, tra l'altro
l'ostruzionismo è stato ritirato e sul bilancio non c'è stata alcuna discussione
ostruzionistica la scorsa settimana, è il momento in cui teoricamente dovrebbe esserci
un confronto politico.
Mi permetta di dire che l'assenza totale, al secondo tentativo, perché questo è il secondo
tentativo, della Giunta, a parte, mi scuso, adesso ho visto l'Assessore Gallo un po' un
ritardo, il Vicesindaco Tisi ammetto che c'è stata oggi, però è grave, signor Sindaco -
mi associo a quanto diceva il Consigliere Grimaldi - e mi auguro che lei si faccia carico
e stigmatizzi questo atto e che per il futuro questo non avvenga, perché è totale
mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio Comunale.
Terzo punto. A mio avviso, è un atto - ma non lo dico solo io, anche tecnicamente - di
difficile comprensione il bilancio. E guardi, io non ho ancora ben capito, forse lo capirò
nel tempo, per carità, il fatto che siamo a dieci dodicesimi ci aiuta, ma io non ho ancora
ben capito cosa è stato ridisegnato - e uso una parola che lei solitamente utilizza - quindi
cosa è stato ridisegnato e cosa è stato tagliato, perché guardi che la differenza - lo sa
meglio di me - è sostanziale.
E lo dico, perché a me ha fatto specie, mi spiace che non ci sia l'Assessore
Braccialarghe presente, ma sono contenta che c'è lei oggi, sentire un venerdì mattina un
Assessore in Aula che ci dice che non ci sono i soldi praticamente, e lunedì mattina il
Sindaco presente magicamente ci dice che i soldi ci sono, e che di fatto gli eventi non
sono stati tagliati. Capisce che se il dubbio viene a me, non oso immaginare i cittadini
cosa possano capire di questa vicenda. Quindi, ribadisco, un atto di difficile
comprensione.
Poi mi permetta di dire che, a mio avviso, è anche frutto della mancanza di dialogo con
la Città. E lo dico, perché ho fatto esempi l'altra volta, non rientro nel merito, però io
sinceramente - l'ho detto anche nell'emendamento sul caso delle scuole paritarie - non
condivido assolutamente la scelta per cui sembrerebbe - e questa è la mia opinione,
ovviamente lei può avere la sua - che il dialogo si costituisca tramite i media, dove chi
più urla, chi ha più spazio sui media, ottiene l'emendamento. E io a questo gioco non ci
sto.
E non ci sto sinceramente - e concludo - al fatto che si arrivi nella situazione per cui
anche in Consiglio Comunale chi urla di più, ottiene. Signor Sindaco, e lo dico anche
all'Assessore al Bilancio, avrei apprezzato, mia posizione personale, molto di più se si
fosse detto in modo schietto e trasparente che c'era negli interessi passivi, su qualche
voce, una riserva, perché alla fine stiamo parlando di riserve, non è che dobbiamo
girarci tanto intorno, da un milione e mezzo, da 2 milioni, da 3 milioni, allora su quello
la politica si esercitava, perché così diventa che chi più urla, più ottiene. E non è
trasparente, dal mio punto di vista. Quindi io questo metodo non lo condivido.
Ovviamente mia posizione personale.
Poi conclude dicendo - e l'ho detto anche in Commissione, quando era presente il
Sindaco - sulla cultura che soffre di un grande deficit informativo, perché come lei
solitamente dice, quando parla di perimetro, la Città utilizza Enti esterni evidentemente
al bilancio, o meglio, al Comune di Torino, per attuare delle politiche che sono ad
esempio della cultura, e sono le Fondazioni, faccio un esempio, ma sono anche altri Enti
esterni.
Ora, io - e in questo senso si è anche inserita la mozione di accompagnamento - ritengo
che per poter fare una valutazione effettiva di merito in senso lato, sia necessario - lo
ribadisco qua in Aula, l'ho detto anche in Commissione alla presenza del Sindaco -
avere i bilanci previsionali degli altri Enti. E lo dico perché se no non si capisce più
quanto spende la Città ad esempio nella cultura, se dall'altra parte un anno prima sono
state spostate delle entrate che prima erano della Città, invece adesso sono introitate
dalla Fondazione ad esempio. E non voglio aprire il capitolo.
Ma questo non lo possiamo più valutare, quindi è necessario, vista la scelta della Città,
che in parte non condivido, ma ne prendo atto, di utilizzare Enti esterni per gestire le
politiche della Città, perché queste sono, penso che questi bilanci dovremo trattarli
insieme ai bilanci previsionali della Città. Penso che le linee programmatiche di questi
Enti dovrebbero essere discusse insieme alle linee programmatiche di questo Comune,
perché se no diventa che si prende sempre atto di. E noi quindi in tutto questo, e per
queste motivazioni, ovviamente voteremo contrari al bilancio.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Avremmo un milione di motivi per votare contro a questo bilancio, prima di tutto
perché è già stato dalla Giunta dichiarato che ci saranno variazioni di bilancio, e a
dichiarare durante la discussione in fase di bilancio che ci saranno variazioni di bilancio,
questo sicuramente non ci fa che mal pensare di un lavoro lasciato a questo punto a
metà, e quindi che questo bilancio non vada approvato oggi, perché dato che abbiamo
tempo, abbiamo ancora un mese di tempo fino al 30 novembre, a questo punto
prendiamoci, dato che dovremo fare delle variazioni, ragioniamo e magari entriamo
ulteriormente nel merito, dato che tutte quelle che sono state le possibilità di variazione
sono state riservate esclusivamente ad alcuni Consiglieri di maggioranza, per non si sa
bene quale motivo, senza dare l'opportunità a tutti di poter intervenire in maniera non
strutturale, perché un bilancio in dieci dodicesimi non si può cambiare in maniera, o
comunque lavorarci in maniera strutturale, ma tentare di fare qualche modifica
migliorativa.
La tranquillità che abbiamo, è quella che non vedremo, essendo stato fatto in dieci
dodicesimi, non potremo vedere cose strane, le definisco cose strane, perché siamo
vincolati a quella che è la spesa dell'anno scorso.
Però, Sindaco, le lancio un invito, quello di aderire ad una campagna che molti, sempre
più Sindaci stanno intraprendendo, che si chiama "Rompi il Patto", che non è uscire dal
Patto di Stabilità, sono chiaro, è quello di, soprattutto lei, in veste di Presidente
dell'ANCI, ampliare quella che è la lotta contro il Patto di Stabilità che ci sta uccidendo,
perché lo sa meglio di me che il prossimo anno saremo ancora più in difficoltà sotto
questo aspetto, di aderire fortemente a questo tipo di campagna e andare verso questa
direzione, quello che è il Patto di Stabilità, così come funziona, è una stupidaggine. Va
cambiata.
Va cambiata in fretta, perché se no, viste le dismissioni di quest'anno, mi chiedo cosa
dovremo vendere il prossimo anno se ci tagliano ancora qualcosa. Questa è una
domanda chiaramente retorica, perché abbiamo venduto tutto, e metterci nella
condizione di dover rischiare ancora sui destini dei torinesi, perché da Roma decidono
che i Comuni possono vivere anche senza i soldi che non hanno più, o senza poter
spendere i soldi che hanno in cassa, è una cosa che probabilmente può pensare
solamente chi non ha mai gestito un'Amministrazione Comunale, ed ecco che lei ha la
possibilità di poterlo fare da primo cittadino dei Sindaci, e sarà fondamentale per quelle
che saranno le sorti del prossimo bilancio.
Vorrei però anche dall'Assessore Passoni un po' più coraggio, provare il prossimo anno
a fare un bilancio in tempi più ragionevoli, magari spingendo un pochino di più
sull'acceleratore e provare ad essere per una volta i primi non dei problemi, ma delle
soluzioni.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Intanto voglio tranquillizzare il Consigliere Ricca sul fatto che se l'Assessore ha parlato
di aggiustamenti, sicuramente non erano aggiustamenti, ha parlato di assestamento, che
è obbligatorio per Legge entro il 30 novembre. Quindi variazione che è assestamento di
bilancio obbligatorio per Legge.
Però, al di là anche della difficoltà di espressione tecnica, mi rendo conto che questa
problematica può essere affrontata in molti modi, si può dire che abbiamo un problema
di bilancio per il futuro immediato? No. È un pre-consuntivo, l'ha definito qualcuno, è
vero, per cui, se non sbaglio, Consigliere Appendino, quando diciamo che andiamo ad
approvare i termini che il Governo ci ha dato per tutti gli Enti locali, al 30 novembre, ci
rendiamo conto di quale sia stata la situazione che ha vissuto questa Giunta, il Sindaco,
Presidente dell'ANCI, e mi sembra che come Presidente dell'ANCI si sia battuto non
solo per la questione Patto di Stabilità.
E a questo proposito ricordo oltre tutto il tema molto delicato che è quello del taglio dei
trasferimenti. L'ho già ribadito in un intervento la settimana scorsa, ma è giusto e
corretto sottolinearlo. Noi negli ultimi trenta mesi abbiamo avuto quasi 300 milioni di
tagli di trasferimenti annui alla Città di Torino, come Stato e come Governo.
Credo che questi siano temi che non possono essere marginalizzati, a fronte di due
questioni che abbiamo affrontato in Commissione, e a questo proposito colgo anche
l'occasione per ringraziare la dichiarazione di voto che ha fatto la Consigliere
Scanderebech, oltre che l'attenzione che ha posto a molti di questi temi in queste
settimane di discussione, quindi è un apprezzamento fatto non solamente dal Gruppo del
Partito Democratico, ma a nome di tutta la maggioranza, per la disponibilità a votare
favorevolmente. E colgo in questo anche un lavoro che già nel recente passato l'ha vista
collaborare su molti temi, segnalando anche quand'era necessario una posizione
differente che nella dialettica della politica non solo è necessaria, ma è utile e valorizza
e premia le persone, che su questi temi si impegnano per portare un risultato.
Ringrazio anche il Consigliere Coppola che non mi fa mancare il suo entusiastico
sostegno per quanto riguarda questo intervento. D'altronde sono tredici anni che
vicendevolmente ci sosteniamo, quindi non possiamo che dire che è una piccola
fotocopia di quanto avviene a Roma oggi con il Governo Enrico Letta. Almeno
scherzosamente lo possiamo dire, Consigliere Coppola.
Ringrazio il Consigliere Tronzano per la dichiarazione della settimana scorsa, quando
nel dibattito generale sul bilancio abbiamo affrontato alcuni temi che, secondo me, è
utile sottolineare.
Il primo tema è come questa Amministrazione approva, e ringrazio ovviamente
l'Assessore Passoni che in queste settimane con me, e con tutta la Commissione, ha
lavorato per trovare ovviamente una quadra su conti molto difficile e complicati e
sull'aspetto tariffario su cui abbiamo già abbondantemente discusso.
Aggiungiamo anche che l'applicazione degli oneri di urbanizzazione, lo diciamo ancora
una volta, perché secondo me è fondamentale anche per il futuro di questo Ente, non
vengono più applicati rispetto alla spesa corrente, ma agli investimenti. Tema
importante se viene collegato, a maggior ragione, con il fatto che rispetto alla spesa
dell'anno scorso per welfare, in particolare per assistenza ai servizi scolastici educativi,
la spesa resta inalterata.
È evidente che qualunque Ente locale, indipendentemente dal colore politico che guida
le Amministrazioni, deve confrontarsi con questo tema. A maggior ragione davanti ad
una gravissima crisi sociale ed economica che sta piegando il Paese da tanti anni. E
questo è un tema su cui noi non possiamo esimerci, come maggioranza e come
minoranza, di avere almeno su questo punto una visione comune che è quella dell'etica
della responsabilità. Sapere che oggi in questo modo riusciamo a dare delle risposte alle
fasce più deboli della popolazione torinese, che non meritano evidentemente di subire
ulteriormente danno da una crisi sociale già gravissima.
Oltre a ringraziare la Giunta e il Sindaco per il lavoro svolto e ribadire anche rispetto al
futuro che la strada intrapresa che percorreremo insieme della diminuzione
dell'indebitamento di questo Ente e di questa Città, ci vede ovviamente tutti impegnati e
il previsionale mi auguro che sul 2014 confermi l'inversione di tendenza che abbiamo
abbondantemente consolidato in questi ultimi due anni; è evidente che il Gruppo del
Partito Democratico non potrà che votare favorevolmente a questo bilancio, ovviamente
ringraziando anche i revisori dei conti che hanno collaborato con il Presidente della
Commissione in queste settimane e hanno inviato una relazione assolutamente utile ad
affrontare anche alcune questioni, tipo i residui attivi e passivi che, come sappiamo,
sono un tema che abbiamo mantenuto sotto la lente di ingrandimento della
Commissione Bilancio.
Quindi ringrazio tutti coloro che hanno lavorato, inclusi gli Uffici e i Settori che hanno
dato una mano in Commissione, insieme ovviamente a tutto il Consiglio Comunale,
all'Assessore Passoni e al Sindaco Fassino.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola all'Assessore Passoni, per le conclusioni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
La conclusione del dibattito ovviamente ha posto in luce alcuni altri aspetti importanti,
francamente non credo che l'attività emendativa fatta in Aula assuma necessariamente
una connotazione positiva o negativa, credo che invece il Consiglio abbia il dovere nella
discussione Consiliare per l'appunto, di trattare il suo bilancio, perché questo in effetti è
il bilancio che la Giunta propone, ma che il Consiglio può in qualche modo modificare,
naturalmente avendo conto del fatto che le disponibilità per le modifiche si rendono
disponibili secondo una scaletta di tempistiche non sempre agevole.
Potrei dire che un mese fa io stesso avrei avuto caratteristiche e informazioni diverse
rispetto all'andamento delle entrate e della spesa, tali da non rendere possibile alcuni
interventi che oggi sono stati possibili come approvazioni in modifica.
Credo anche che il bilancio debba lasciare alcune caratteristiche essenziali. La prima è
quella di un dato fondamentale, devo dire rilevato onestamente da tutti gli interventi
anche di questa sera, cioè il bilancio, devo dire finalmente non solo in spesa corrente,
consolida un valore che comunque al netto dei trasferimenti dei fondi è inferiore
all'anno precedente, ma sostanzialmente lo fa senza il ricorso ad entrate di natura
straordinaria. E il fatto che comunque la normativa permettesse di ripristinare l'uso
degli oneri di urbanizzazione in spesa corrente e l'Amministrazione comunque non
l'abbia voluto fare, è un dato significativo. Cioè in pratica abbiamo comunque scelto di
ridurre la spesa, anche se avremmo potuto in qualche modo utilizzare risorse di tipo
diverso.
L'abbiamo fatto per prudenza, per cautela, per ottemperanza alle raccomandazioni dei
revisori dei conti e della Corte dei Conti, ma sicuramente anche perché abbiamo piena
responsabilità sullo stato del necessario miglioramento dei conti e della continuazione di
questa politica.
Credo anche, e qui il giornale di oggi mi assiste, in quanto è uscito questa mattina su un
quotidiano nazionale, ma di tiratura locale, cioè La Stampa, che ha sostanzialmente
affermato che questa Città - è a pagina 12 della tabella - sia la Città che sulla spesa
corrente abbia uno scostamento di virtuosità rispetto alla media dei fabbisogni standard
e dei servizi generali di entrate tributarie, Uffici Tecnici, Anagrafe, Elettorale e Statistici
del meno 58,5%, cioè dice una cosa che noi banalizziamo, ma che vuol dire che noi,
nonostante dobbiamo fronteggiare - ed è un dato oggettivo - il servizio al debito, cioè
risorse per rimborsare i prestiti contratti negli anni 2001-2006 in particolare, nonostante
dobbiamo remunerare i costi fissi, che comunque sono in alleggerimento, il Consigliere
Curto ha citato di nuovo il personale nel suo intervento, ricordo che non per non
consapevolezza dell'attenzione che bisogna avere verso le risorse umane, ma per il fatto
che anche questo è un valore di spesa rigida che bisogna fronteggiare responsabilmente
e nel rispetto dei contratti e del principio dei lavoratori naturalmente, questa è una delle
grandi questioni di quest'anno, di questi anni.
Il fatto di aver potuto aggredire la spesa del personale, dico aggredire, perché bisogna
dirsela con estrema franchezza, bisogna controllarla, monitorarla, ed è un atto di
responsabilità farlo, sarebbe irresponsabile non farlo, questo consente a questo Ente di
essere uno che su questi parametri rasenta la migliore virtuosità nazionale.
Questo riassume condizioni di serenità e tranquillità? No, questo mai. Ha ragione
Tronzano, aumenta comunque la pressione fiscale, non aumenta però per scelta politica
di questo Ente, aumenta, perché in questo momento l'autonomia fiscale e il federalismo
fiscale è stato visto come il trasferimento del carico fiscale, della pressione fiscale sugli
Enti Locali a fronte di riduzioni di spesa a livello nazionale.
Potrei dirla così. Potrei dire che noi potremmo cancellare dalla spesa 8 milioni di Euro
per il decentramento, facendo sì che i Quartieri possano diventare impositori fiscali. Lo
Stato fa così con i Comuni, quindi non è colpa di nessuno, è una fotografia reale, non mi
sottraggo a questa valutazione, ma credo che non sia in realtà quello che rappresenta la
linea politica di questo Ente riferita al 2013.
Credo che sia evidente che la Giunta guardi all'assestamento di novembre non come
l'aggiustamento che umili il dibattito che abbiamo affrontato in questi giorni, ma come
l'adempimento necessario per mettere a posto il bilancio, alla luce del fatto che a trenta
giorni dalla fine dell'esercizio, noi abbiamo il dovere di assestare e valutare i capitoli
che sono carenti o pingui, e viceversa quelli che hanno saldo inverso, e dobbiamo farlo
con una grande attenzione, cioè con la cultura e l'attenzione che ci sia oggi credo nel
Paese più di una volta dell'attenzione alla valutazione dell'impatto delle nostre scelte
anche sui conti pubblici e anche sul consolidamento.
Devo dire che credo che il bilancio renda giustizia del fatto che ci sia un'attenzione
quest'anno particolare anche agli Enti terzi. Mi riferisco in particolare non solo alla
spesa che noi finanziamo per Enti assistiti o contribuiti da risorse Comunali, partecipate
o Cultura, ma penso anche che questa Città - ce lo dimentichiamo troppo spesso - sia
l'unica Città che da quattro anni a questa parte, anche con il settore no-profit
complessivo, pubblichi e faccia dottrina in materia di contabilità e consolidamento dei
conti pubblici, di bilancio consolidato del gruppo pubblico locale con dentro anche i
dati del no-profit che, come sapete, ogni anno migliora, tra l'altro tra poco presenteremo
i dati del 2012.
Quindi in conclusione ringrazio per la discussione, l'Aula, tutti coloro che hanno
partecipato, ringrazio anche per il senso di responsabilità che alla fine si è imposto sul
dibattito d'Aula che ha evitato l'ostruzionismo, credo che alla fine negli emendamenti si
possa dire abbiano affrontato anche questioni politiche di un certo spessore e questo sia
stato possibile anche perché si è potuto parlare di merito e non soltanto di metodo o di
resistenza all'approvazione.
Apprezzabile è il fatto che ci sono forze politiche che approvano il bilancio insieme alla
maggioranza, apprezzabile il fatto che la maggioranza e la minoranza insieme votano
emendamenti di segno politico neutro, cioè per il bene della Città e non per il bene di
una maggioranza o dell'opposizione. E naturalmente fronteggeremo presto un 2014 che
costruiremo, spero, insieme, con tempi e modalità, senso di responsabilità e attenzione
rinnovato in un clima penso positivo per la Città, ma anche nell'attenzione dei conti
pubblici e alle valutazioni che questi hanno sulla vita politica delle nostre Città e del
nostro Paese.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Sindaco.

SINDACO
Desidero naturalmente prima di tutto ringraziare l'Assessore Passoni, che anche in
questa occasione ha dovuto sobbarcarsi l'onere di gestire un bilancio complesso e molto
articolato, e desidero naturalmente ringraziare tutti i Consiglieri Comunali, sia di
maggioranza che di opposizione, per il contributo che hanno dato alla discussione e
anche all'assunzione delle decisioni.
È evidente che la nostra discussione soffre di un limite; il limite è che noi approviamo il
Bilancio Preventivo il 30 ottobre. Non è colpa ovviamente, lo sappiamo bene, di
nessuno che sta in quest'Aula, non credo neanche che sia facilmente risolvibile, dicendo
che è colpa di qualcuno che sta fuori da quest'Aula, c'è una situazione complessa,
difficile dal punto di vista della finanza pubblica dello Stato e sappiamo tutti quali sono
le complessità con cui si dibatte il Governo per gestirla.
Quanto naturalmente ci auguriamo è che questa condizione eccezionale sia
effettivamente eccezionale e perché sia tale, è necessario avere un quadro di riferimento
sul piano normativo e finanziario da parte, diciamo nazionalmente, che consenta ad ogni
Comune di affrontare il 2014 con un quadro di riferimento più certo, più sicuro, tale che
consenta di redigere il Bilancio in tempi giusti.
Devo dire che la Legge di Stabilità, che da ieri, in Commissione, ha cominciato l'iter
parlamentare, delinea alcuni elementi di certezza nuovi, che naturalmente ci auguriamo
siano confermati e che, se possibile, migliorati in sede di conversione del Disegno di
Legge in Parlamento.
Mi riferisco al fatto che la Legge di Stabilità prevede per il 2014 che non ci siano
ulteriori tagli ai trasferimenti agli Enti Locali, mentre fino a quest'anno noi abbiamo -
come sappiamo tutti - costantemente subito riduzioni di trasferimenti. Mi riferisco al
fatto che la Legge di Stabilità prevede per il 2014 un alleggerimento del Patto di
Stabilità per 1 miliardo di Euro, per cui se il contributo dei Comuni con il Patto di
Stabilità l'anno scorso era di circa 4 miliardi e mezzo di Euro, nel 2014 dovrebbe essere
di 3 miliardi e mezzo, e ovviamente questo libera risorse a disposizione dei Comuni, in
primo luogo per gli investimenti.
Mi riferisco al fatto che è stata avviata, e questo è il punto che in sede di conversione, in
Parlamento, andrà ulteriormente chiarito e definito, si è avviato in ogni caso, si è ripresa
una strada di Federalismo Fiscale attraverso l'introduzione della Service Tax come
tributo di esclusiva competenza locale.
Sapete tutti e sappiamo tutti qual è il nodo. La Service Tax, così si è detto, e comunque
così ha sostenuto l'ANCI, va configurata in ragione da realizzare due obiettivi. Da un
lato, l'obiettivo di garantire che effettivamente i contribuenti paghino di meno di quanto
avrebbero pagato con IMU e TARES, perché, se non c'è questo vantaggio fiscale, non
si capisce perché sia stata superata l'IMU, e, in secondo luogo, che però questo
vantaggio fiscale non sia scaricato sui Comuni, e che quindi ci sia la sicurezza per i
Comuni di introitare le risorse che avrebbero introitato da IMU e TARES.
Nella Legge di Stabilità è previsto 1 miliardo di fondo contributivo compensativo da
parte dello Stato a favore dei Comuni, perché si possa conseguire questo duplice
obiettivo. Ho dichiarato a Firenze in sede di Congresso ANCI, e anche prima, che le
simulazioni e le verifiche che noi stiamo facendo, dicono che questo miliardo può non
essere sufficiente e che quindi noi chiediamo al Parlamento di verificare attentamente le
cifre. Anzi, su nostra proposta è stata istituita una task-force tecnica al Ministero
dell'Economia, ANCI, che accompagnerà l'iter in Parlamento facendo le simulazioni e
le verifiche necessarie, perché se effettivamente le nostre verifiche fossero confermate e
quel miliardo non fosse sufficiente, è chiaro che il Parlamento, in sede di conversione,
deve affrontare questo nodo. O perché aumenta il fondo contributivo, che è quello
compensativo, che è quello che noi chiediamo, oppure rimodula le aliquote in qualche
modo. Ma in ogni caso deve affrontare il problema.
Dico questo, perché è evidente che il Bilancio 2014 sarà una cosa o l'altra, a seconda di
come queste cose si definiranno, perché sono il quadro di riferimento dentro il quale
dobbiamo agire.
Nella Legge di Stabilità ci sono una serie di altre cose, alcune vanno bene, altre non
vanno bene affatto e, come ANCI, stiamo lavorando, a partire da oggi, per proporre ai
Gruppi parlamentari una serie di emendamenti che migliorino la Legge e diano ai
Comuni un quadro di maggiori certezze e garanzie.
Detto questo, è chiaro che il Bilancio 2013 l'abbiamo fatto ancora in un quadro
finanziario di finanza locale, di finanza nazionale molto precario con un Patto di
Stabilità che quest'anno è ancora rigido e che ha inciso, e incide. Io ricordo che il Patto
di Stabilità costa alla Città di Torino più o meno 120 milioni all'anno; leviamo 120
milioni dal nostro Bilancio che ridiamo allo Stato per il Patto di Stabilità. Non è una
piccola cifra.
Ricordo che noi siamo impegnati in una strategia di riduzione dell'indebitamento, che è
stata anche riconosciuta come efficace dal Consigliere Tronzano. Vale la pena di sapere
cosa costa al netto dell'operazione di finanza straordinaria sul Bilancio di esercizio; noi
votiamo 250 milioni di pagamento di oneri finanziari, dico bene? Quindi sono altri 250
milioni che ogni anno se ne vanno per rimborsare quote di capitale e quote di interesse
dei mutui che dobbiamo rimborsare. Quindi abbiamo delle rigidità significative.
Teniamo conto delle rigidità che sono date dalle spese obbligatorie, teniamo conto delle
rigidità che sono date dal rispetto delle normative contrattuali in materia di lavoro. Alla
fine la parte di Bilancio disponibile su cui si può agire, non è rilevante più di tanto, ma è
quella che è. E nell'ambito, negli spazi che avevamo, abbiamo cercato di fare quello che
abbiamo annunciato; l'Assessore Passoni dichiarò, io più volte ho dichiarato, cioè
perseguire una strategia di riduzione dell'indebitamento, di riduzione ulteriore della
spesa corrente, agendo in modo tale che però l'insieme dei servizi che noi eroghiamo ai
cittadini non subisca delle penalizzazioni. Ed è quello che abbiamo fatto.
Nessun servizio significativo ha conosciuto delle riduzioni, né sul fronte dei Servizi
Educativi, né sul fronte dei Servizi Socio-Assistenziali, così come le consistenti
riduzioni dei trasferimenti di Stato e di Regioni sul TPL le abbiamo governate cercando
di fare in modo che l'offerta del Trasporto Pubblico Locale nell'insieme non subisse
significative penalizzazioni.
Naturalmente per fare questo, abbiamo per un verso agito sulla spesa corrente; io
ricordo, poi spero di non sbagliare le cifre, anche se c'è l'Assessore Passoni che può
correggermi, che noi dal 2011 ad oggi siamo venuti riducendo sul Bilancio di esercizio
la spesa corrente di 25 milioni nel 2011, di 50 milioni nel 2012 e di 80 milioni nel 2013.
È così? Non è così? Quali sono le cifre esatte? 46 l'anno scorso e 40 quest'anno, chiedo
scusa. Più le operazioni di finanza straordinaria con cui abbiamo ridotto
l'indebitamento.
Ovviamente per fare questo, abbiamo per un verso agito sulla spesa, per altro verso
agito anche - e vengo ad una cosa che ha posto Tronzano - sulla fiscalità e sulle tariffe.
Io voglio dire qui una cosa che vale per Torino, ma vale per tutti i Comuni italiani.
Nelle ultime settimane noi abbiamo avuto articoli sui giornali il cui tenore è: sì, va beh,
i Comuni, lo Stato riduce le tasse, ma i Comuni le riaumentano. È una vulgata un po'
troppo semplice, perché quando si parla di fiscalità locale, bisogna comparare la
fiscalità locale con i tagli che gli Enti Locali hanno subito. Se si fa la comparazione
nazionale, e anche in sede locale, tra i tagli che abbiamo subito e l'incremento della
fiscalità locale, si vede che l'incremento della fiscalità locale copre meno del 50% dei
tagli che abbiamo subito. Questo vale nazionalmente e vale anche in sede locale.
Quindi noi abbiamo cercato di contenere al massimo l'incremento o della fiscalità o
della parafiscalità, cioè le tariffe, là dove proprio era necessario. In ogni caso in misura
che non copre assolutamente i tagli, che noi abbiamo subito dei trasferimenti dello
Stato. Questo bisogna averlo molto chiaro. Ripeto, vale per Torino, ma siccome io
adesso sono Presidente dell'ANCI, mi sono fatto tirare fuori tutti i dati, e in tutte le Città
italiane è così. I tagli subiti sono nettamente superiori al recupero che i Comuni hanno
cercato di fare, là dove era necessario con tariffe e fiscalità.
Dopodiché noi vogliamo continuare una strada di stabilizzazione finanziaria, di
riduzione dell'indebitamento; la riduzione dell'indebitamento vogliamo continuare a
perseguirla non solo con una riduzione della spesa corrente, anche con la riduzione del
debito attraverso operazioni di finanza straordinaria. È chiaro che tutto questo ha
sacrificato molto le politiche di investimento. Qui non c'è il minimo dubbio: non è che
si può volere la botte piena e la moglie ubriaca, neanche facendo il Bilancio degli Enti
Locali.
Il Patto di Stabilità così stringente ha determinato in tutte le Città italiane, in tutti i
Comuni italiani una drastica riduzione delle politiche di investimento. È una delle
ragioni per cui noi abbiamo chiesto la modifica del Patto di Stabilità e il suo
allentamento, esattamente per recuperare spazi e margini di politica di investimento.
Dopodiché, noi - vorrei finire - ci siamo anche posti il problema, proprio perché
l'obiettivo è quello di mantenere una politica, di perseguire una politica di stabilità
finanziaria senza penalizzare i servizi, di ricorrere per il più possibile a quella formula
che io uso spesso, la riuso anche qui perché è chiara, laddove fosse necessario e sia
possibile anche ad un allargamento del perimetro delle risorse disponibili attingendo su
molti fronti ad una aggiuntività di risorse private rispetto alle risorse pubbliche. Lo
abbiamo fatto sulla cultura, l'abbiamo fatto sul welfare, l'abbiamo fatto sulle
infrastrutture, lo facciamo in tutti i campi.
Vorrei dire al Consigliere Appendino che quella aggiuntività è verificabile in qualsiasi
momento, non c'è nessun problema, perché sono risorse aggiuntive che, aggiungendosi
a quelle previste dal Bilancio, vanno a finanziare l'attività del Comune.
Peraltro, alcune di queste risorse finanziarie affluiscono ad Enti di controllo totale del
Comune, perché le Fondazioni culturali sono di controllo del Comune, quindi non c'è
nessun problema a rendere conto, informare, dare senso, anche in occasione della
discussione del Bilancio, in modo tale che si abbia un quadro di ordine globale e
sinottico.
Quindi, da questo punto di vista, io penso che anche quest'anno si sia fatto uno sforzo
significativo; penso che stiamo, con coerenza, perseguendo una strategia di riduzione
del debito, di razionalizzazione della spesa e al tempo stesso di mantenimento
dell'offerta. È chiaro che tutto questo comporta una gestione che è complessa, difficile,
che deve fare i conti giorno per giorno anche con molti fattori, che cambiano lo scenario
mentre si agisce.
Io vorrei solo segnalare che con gli ultimi decreti adottati dal Governo nell'ultimo mese,
dal novembre 2011 ad oggi la decretazione che ha investito gli Enti Locali assomma a
32 Decreti. Vuol dire che c'è stato più di un Decreto al mese che ha modificato in corso
d'opera il quadro normativo e finanziario dentro cui i Comuni devono agire.
Ognuno si rende conto della complessità, perché ogni volta che un Decreto cambia
qualche cosa, tu in qualche modo devi ridisegnare il Bilancio, perché ti cambia delle
variabili. 32 Decreti in 24 mesi danno il senso della difficoltà e della complessità nella
quale abbiamo dovuto agire, non solo noi a Torino, tutti i Comuni italiani.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
deliberazione così emendata:
Presenti 36, favorevoli 25, contrari 11.
La proposta di deliberazione è approvata.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
L'immediata eseguibilità è concessa.

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