Interventi |
FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione di iniziativa popolare n. mecc. 2013003236/002, presentata in data 22 gennaio 2013, avente per oggetto: "Adozione linee di indirizzo per la Giunta e l'Amministrazione Comunale che escludono la possibilità di realizzazione di un eventuale nuovo campo nomadi nella Circoscrizione 6". FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Continuiamo con l'analisi dell'accorpamento dei subemendamenti dal n. 1 al n. 13 all'emendamento n. 1. La parola al Consigliere D'Amico. D'AMICO Angelo Ho assistito a questo dibattito in merito a questa deliberazione e devo dire che sono rimasto basito, perché sentendo che questi emendamenti, presentati dalla maggioranza, rendono più armoniosa questa deliberazione, bisognerebbe capire qual è il concetto di armonia che ha, ad esempio, il Consigliere Genisio, che ha fatto questa affermazione. Perché - avrò modo di sottolinearlo anche in sede di discussione del primo e degli emendamenti successivi presentati dalla maggioranza - effettivamente c'è uno stravolgimento in alcuni punti di questa deliberazione anche abbastanza forte. Non si riesce a comprendere perché alcuni cittadini torinesi si prendono la briga di presentare un atto, di raccogliere un numero di firme tale da poter far sì che questo documento possa accedere alla votazione all'interno di quest'Aula, e dopo questo documento viene stravolto. C'è chi dice con l'accordo dei proponenti, ma anch'io ho avuto modo di seguire in Commissione l'iter di questa deliberazione e devo dire onestamente che, in alcuni magari sì, ma non in tutti questi emendamenti c'era proprio una concordia da parte dei presentatori. Questo non si comprende e non fa altro che determinare da parte del sottoscritto, ma credo anche degli altri Colleghi dell'opposizione, un duro ostruzionismo a questi emendamenti. Ripeto, ci sono alcuni emendamenti, che fra poco avrò modo di illustrarvi, che effettivamente stravolgono in maniera sostanziale questa proposta di deliberazione. Quindi, in virtù di questo, voterò in maniera positiva ai subemendamenti presentati dalla Lega Nord, ma voterò in maniera contraria l'emendamento n. 1 presentato da questa maggioranza, perché effettivamente stravolge in maniera sostanziale ciò che alcuni cittadini torinesi vi hanno chiesto. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Mi spiace non poter partecipare fino in fondo a questa discussione, ma come sapete sia il sottoscritto che i membri della Commissione di indagine stanno proficuamente lavorando. Quindi, ci saranno alcune interruzioni, per cui io non potrò partecipare a questo ostruzionismo. La scadenza imminente della Commissione condiziona tutti i componenti proprio nei lavori Consiliari dei prossimi giorni. Il mio intervento non è di natura ostruzionistica, voglio solo far rilevare alcuni aspetti. Io ho partecipato alla manifestazione sull'insediamento dei nomadi in Lungo Stura Lazio, ci fu una manifestazione che nel sentimento di tanti cittadini che sfilavano a Lungo Stura Lazio, ci fu subito, proprio per lo slogan che non ricordo bene se qualche Collega, sia di maggioranza o di opposizione, me lo può ricordare, comunque c'erano due riferimenti che tra loro non andavano d'accordo. Uno era tolleranza, rigore e solidarietà. Infatti, nel rispetto di tutti, ci mancherebbe, anche dei cittadini che erano convinti di questo slogan, fece ridere molto e notai proprio una spaccatura all'interno di quella iniziativa. Tanti dicevano, bene, impostata com'è, praticamente non produrrà nessun effetto e in effetti hanno poi avuto ragione. Io penso che nel sentimento di tutti coloro che stanno lavorando in maniera estremamente seria, ci sono due presupposti diversi, perché questo non l'abbiamo detto, Consigliere Curto; ci sono dei signori che probabilmente stanno seguendo dalla tribuna questi lavori, e tanti personaggi che non sono magari presenti, ma che hanno un'impostazione diversa e che fanno parte di quelle trecentosettanta firme che sono state messe all'interno del documento. Tutto ciò si traduce nel senso che una volontà popolare deve essere tale fino in fondo e non è giustificabile tutta questa serie di emendamenti, che alla fine stravolgono il principio della proposta di deliberazione. Perciò, anche questo "ostruzionismo", tra virgolette, a cui vorrei partecipare fino in fondo - lo dichiaro, così non mi nascondo, come dicevo all'inizio del mio intervento - si sarebbe potuto evitare. Bastava solo mantenere la volontà popolare. Cosa c'è di meglio di mantenere la volontà popolare? Non c'è nulla. Però, ripeto, con le solite alchimie che ormai conosco da anni, esperienza che è nata fin dalle Circoscrizioni, alla fine quando un documento vuole andare incontro a certe esigenze anche della cittadinanza, dopodiché chi governa in quel momento, cerca in qualche modo di ammorbidirle o farle proprie. Perciò ritengo che tutta questa situazione si sarebbe potuta evitare. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Consigliere Liardo, il tempo a sua disposizione è terminato. LIARDO Enzo Ho avuto modo di ascoltare tutti gli interventi e non ho registrato nessun discorso minimamente razzista, sia da una parte che dall'altra. Questo voglio proprio sottolinearlo. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Grazie, Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Perciò non ritengo che questo sia un ostruzionismo che mira a non far passare questa proposta di deliberazione perché ci possano essere degli atteggiamenti razzisti. Assolutamente no. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La invito a concludere, Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Io penso che in questo momento le opposizioni vogliano interpretare la volontà popolare più di quello che sta facendo la maggioranza. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione dell'accorpamento dei subemendamenti dal n. 1 al n. 13 all'emendamento n. 1: Presenti 22, contrari 22. L'accorpamento dei subemendamenti dal n. 1 al n. 13 all'emendamento n. 1 è respinto. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 1. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Innanzitutto mi fa un po' brivido il fatto che la maggioranza non abbia neanche il coraggio di leggere i propri emendamenti di una deliberazione di iniziativa popolare. Questo, oltre che uno schiaffo verso i presentatori dell'atto, è anche qualcosa di brutto nei confronti di una discussione, per quanto prima sia stata innegabilmente accesa. So che vi vergognate di emendare una proposta di deliberazione di iniziativa popolare, però almeno avere il coraggio di dire che si vuole addirittura emendare il titolo, perché si ha paura che i cittadini vogliano fare gli interessi del territori, ma che probabilmente gli interessi del territorio sono differenti rispetto ad alcuni interessi - magari penso male, ma probabilmente azzecco - anche economici da parte di associazioni, di cooperative, di aree che vivono di soldi pubblici stanziati da questa Amministrazione, per far fronte a un problema all'interno. Quindi, non si possono sgomberare, perché se si sgombrano si perdono i soldi. E per questo superiamoli. Come li superiamo? Li superiamo, mantenendo vivo un sistema clientelare, un sistema associazionistico. Quindi cosa fa il sistema associazionistico? Mantiene i soldi, magari li sposta di dieci metri e continua a rimanere grasso. Ed è per questo che eliminando il titolo "La possibilità di realizzazione di un nuovo campo nomadi nella Circoscrizione 6", noi andremo ad eliminare una parte comunque minima di soldi (adesso non so quantificare in Euro quanto fa) che alcune associazioni prendono per lavorare all'interno dell'area. Quindi, dal mio punto di vista, mi assumo la responsabilità di quello che dico, non fare un campo nomadi nella Circoscrizione 6 vuol dire perdere dei soldi. Ed è per questo che secondo me dietro a questo emendamento c'è un assolutamente diverso rispetto all'interesse dei cittadini. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Visto che la maggioranza, che pure ha sottoscritto gli emendamenti, è estremamente silenziosa, vorrei far notare non tanto ciò che con l'emendamento si inserisce, che è volto al superamento degli insediamenti spontanei non autorizzati di comunità rom, ma cosa rimane. Cioè una proposta di deliberazione di iniziativa popolare, che è stata portata avanti dai cittadini di un Comitato, tra l'altro Barca Bertolla, quindi localizzato anche territorialmente, che giustamente possono anche avere l'orgoglio di inserire il territorio a cui fanno riferimento nel titolo della deliberazione che hanno scritto, a prescindere che poi, com'era già nella versione originaria, prima che voi la stravolgeste, faccia riferimento anche a situazioni di campi nomadi di altre parti della città, la parte che voi lasciate sopravvivente, rispetto alla vostra azione emendativa, è "Adozione linee di indirizzo per la Giunta e l'Amministrazione Comunale". Non è niente, non so se vi rendete conto. Cioè voi cambiate il titolo della proposta di deliberazione. A parte che non è neanche utile, perché voi stessi, comunque, non andate a contraddire almeno questo unico principio, di non portare un nuovo campo nomadi in quell'area, non si capisce perché abbiate dovuto infierire addirittura sul titolo. Il mio convincimento è che sia proprio per le terminologie, perché anche se in sostanza si cerca di non cambiarne il senso, non avreste mai potuto votare qualcosa che dica no a un nuovo campo nomadi. Mentre invece usando tutta questa sorta di lessico politicamente corretto, diventa "volta a", perché così un impegno non c'è. Cioè voi volgete delle linee a. Non vi impegnate a realizzare qualcosa. "Superamento", che non è sgombero, non si capisce esattamente cosa debba essere, in cosa si distingua, e poi soprattutto "insediamenti spontanei non autorizzati", cioè campi. Qui c'è una differenza, invece, realmente di sostanza (questo voglio portarlo all'attenzione anche dei cittadini proponenti), che il titolo del loro testo dice "un nuovo campo nomadi", che sia autorizzato o che sia abusivo. Invece, come lo modificate voi, l'impegno al superamento è solo per gli insediamenti non autorizzati. Quindi il paradosso - lo dico ai cittadini - è che con questa modifica l'impegnativa di non fare un nuovo campo, autorizzato, viene meno, perché le parole in italiano hanno un significato e il titolo dice questo. Negli ultimi dieci secondi che ho a disposizione, mi limito a chiedermi come mai ci sono solo alcune firme di Consiglieri di maggioranza e non di altri? Ah, sono solo i Presidenti di Commissione? Quindi, comunque il Capogruppo Curto condivide la sostanza degli emendamenti, anche se non ha posto la sua firma. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Intanto la non costruzione di un campo c'è nell'impegnativa. inoltre, abbiamo condiviso che queste linee di indirizzo, e lo dico a chi ha fatto l'ignorante, perché ignora il dato di fondo e il dato di fondo è che invece di parlare solo della non costruzione del campo, abbiamo voluto invece raccogliere una discussione che è stata ben più ampia, dicendo che queste sono linee di indirizzo per tutta la città, non solo per la Circoscrizione 6, volte al superamento dei campi spontanei nella città di Torino. Io credo che non tolga nulla, anzi aggiunga. E ricordo che al fondo rimaniamo convinti che nell'impegnativa ci debba essere il fatto che non verranno fatti nuovi campi. |