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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201302873/002, presentata in data 17 giugno 2013, avente per oggetto: "Tariffe per operatori mercatali" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) L'interpellanza, riferita alle tariffe per operatori mercatali, chiede: in base a quali criteri e parametri vengano calcolati gli importi TARSU da richiedere a ciascuna tipologia di operatori mercatali: con posto fisso, con posto di spunta e così via; quali siano gli importi incassati nel 2011 e 2012, divisi per tipologia di incasso; quali siano, nel dettaglio dei mesi e dei mercati, i costi sostenuti da AMIAT; in quali modalità e termini venga applicato l'articolo 19 quater del Regolamento n. 210 nei confronti degli operatori mercatali che utilizzano banchi attrezzati con vetrinetta per la vendita di carne o pesce; quali siano gli importi incassati per la COSAP e quali iniziative si intendano intraprendere per perseguire l'obiettivo delle tariffe. Spero di avere tutte le risposte, sinceramente. Siccome si tratta di più Settori, cercherò di ordinare la risposta in modo articolato. Innanzitutto, l'attuale importo del carico TARSU degli ambulanti 2012 è stato di 5.391.880,00 Euro e, al netto di sgravi, cioè di importi derivanti da modifiche avvenute in corso d'anno per 408.000,00 Euro (quindi sono rimasti circa 4.900.000,00 Euro), la riscossione ad oggi è di soli 3.400.000,00 Euro. Quindi, sostanzialmente, c'è stata una discreta mancanza di pagamenti. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il 2012, la richiesta riguarda il 2011 e il 2012. Nel 2011, invece, l'importo era di 5.291.641,00 Euro, gli sgravi da modifiche in corso d'anno erano di 291.000,00 Euro, quindi la differenza rimasta era di 5 milioni di Euro, la cifra riscossa è stata di 3.900.000,00 Euro, quindi ad oggi non è ancora stata riscossa la cifra di 1.100.000,00 Euro circa. Per quanto riguarda i voucher, cioè l'omnicomprensiva tariffa COSAP più TARSU, da spunta - quindi rispondendo ai due punti sugli spuntisti - l'incasso nel 2011 è stato di 1.844.000,00 Euro (in questo caso incasso e pagamenti corrispondono, perché la tariffa viene pagata sul momento), mentre l'incasso nel 2012 è stato di 1.845.000,00 Euro. L'estrapolazione dei due importi per le due tipologie non è ancora disponibile, perché in realtà vengono pagati unitariamente, quindi il dato è in fase di elaborazione e, se sarà necessario, lo forniremo successivamente. Eccolo, è arrivato nel frattempo, proprio tra lunedì scorso ed oggi. Allora, di questi incassi, relativamente al 2011, 1.198.000,00 Euro è l'importo relativo alla TARSU e 645.000,00 Euro è l'importo relativo alla COSAP. Nel 2012 sono stati riscossi 1.845.000,00 Euro, di cui 1.199.000,00 Euro relativamente alla TARSU e 646.000,00 Euro relativamente alla COSAP. Il principio più o meno è sempre un terzo e due terzi tra COSAP e TARSU negli spuntisti. Per quanto riguarda, invece, l'impostazione generale, la risposta è un po' più articolata. Già nel 1996 l'Amministrazione Regionale e la Provincia avevano commissionato all'IPLA S.p.A. uno studio specifico riguardante i rifiuti prodotti dalle varie categorie, domestiche e non domestiche, dei Comuni della Provincia di Torino e, in particolare, della città di Torino, nell'ottica di disporre dei dati quali-quantitativi utilizzabili nella prospettiva del nuovo sistema tariffario. Nel 2002 l'Amministrazione, in collaborazione con l'AMIAT, ha avviato un grosso processo di avvicinamento al sistema tariffario previsto dal Decreto Ronchi, in indici quali-quantitativi di produzione rifiuti al metro quadrato di superficie occupata, cioè in sostanza venne introdotto un sistema misto tra la vecchia impostazione della TARSU e il principio della contestualizzazione prevista con gli studi dell'AMIAT, basati sull'IPLA, che avevano come base di partenza proprio lo studio fatto dall'IPLA, opportunamente adeguato, ove i dati ivi indicati fossero risultati troppo difformi rispetto ad analoghi studi o dati desunti da altre realtà territoriali italiane comparabili. Pertanto, dal 2002 il sistema tariffario TARSU è stato strettamente collegato a questi indici, prevedendo quindi un metodo di commisurazione delle tariffe - tariffe intese come valore al metro quadrato - alla produzione quali-quantitativa dei rifiuti in linea con quanto disposto dall'articolo 65 del Decreto n. 507/93 e già in proiezione con gli indici espressi dal D.P.R. n. 158/99. Il processo di cambiamento e di adeguamento all'impostazione tariffaria ha richiesto, tra l'altro, la contestualizzazione degli indici quali-quantitativi dell'IPLA, cioè un'analisi della loro attendibilità. Il lavoro di indagine per la rilevazione degli indici delle categorie mercatali ha prodotto i seguenti risultati: la categoria 30, attualmente banchi di vendita al mercato all'aperto alimentari, tariffa annua per giorno settimanale di occupazione, al massimo sei giorni, coefficiente KC 17,93 chilogrammi al metro quadrato, coefficiente KD 147 chilogrammi al metro quadrato annuo. La categoria 31, che è l'altra categoria che interessa banchi vendita all'aperto non alimentari, tariffa annua per giorno settimanale di occupazione, al massimo sei giorni, il KC 1,29, il KD 10,59. La categoria 34, che riguarda i banchi di vendita all'aperto, produttori, al massimo sei giorni, tariffa annua per giorno per settimana di occupazione, al massimo sei giorni, il KC 4,08 chilogrammi, il KD 33,47. L'applicazione dei suddetti coefficienti all'interno dell'algoritmo di calcolo delle tariffe 2012 ha condotto alle seguenti tariffe annuali, pari a un giorno settimanale (quindi la risposta alla domanda su come si calcola è: un giorno, per sei giorni, per settimane, eccetera): per la categoria 30, 37,85 Euro al metro quadrato; per la categoria 31, 10,22 Euro al metro quadrato; per la categoria 34, 16,00 Euro al metro quadrato. Nel caso in cui tali tariffe siano riferite agli spuntisti, la Legge permette l'incremento fino al 100%; il nostro Regolamento prevede l'incremento fino ad un massimo del 50%, quindi la tariffa va presa, aumenta del 50% e applicata ai giorni di effettivo utilizzo. Per quanto riguarda i costi dei mercati, la tabella è un po' più complicata; c'è un allegato, che vado succintamente a leggere, ma forse farei prima a trasmetterlo al Consigliere: è una tabellina sintetica, ma comunque più facilmente riscontrabile che non tramite una lettura a verbale. Relativamente alla detassazione delle superfici produttive di rifiuti speciali per gli operatori mercatali che vendono carne o pesce, viene operata - questa in sede d'iscrizione a ruolo - la decurtazione della superficie destinata per un'area che nella prassi è pari a 3 metri quadrati, salvo diversamente comprovato da elaborato planimetrico con indicazione puntuale della superficie. Relativamente agli importi incassati dal pagamento della tariffa di occupazione del suolo pubblico da parte di operatori mercatali, la COSAP per le aree mercatali (quella non compresa, che abbiamo detto prima negli spuntisti, quelli dei banchi), gli avvisi ammessi tramite SORIS, ma di competenza 2011, 5.117.156, 00 Euro, di cui ancora da incassare al 20 giugno, quindi già due anni dopo, 948.000,00 Euro. Gli importi incassati tramite i voucher, sempre riferiti alla parte prima, invece, 872.000,00 Euro. Sul 2012, gli avvisi emessi 5.623.480,00 Euro, di cui ancora da incassare 1.446.000, 00 Euro. Quindi, in sintesi, sui mercati c'è anche un grosso problema di tardivo pagamento e, conseguentemente, di procedimenti coattivi in corso, perché di fatto, sia sulla COSAP che sulla TARSU, il livello di non pagamento è molto, molto alto. Come avviato dalla discussione sulla TARES, il modello della Città di Torino non sarà quello delle tabelle minime e massime del DPR n. 158, cioè la Città di Torino terrà il modello che deriverà, per effetto dello sviluppo delle tabelle sviluppate sia dall'IPLA che dall'AMIAT, un modello misto di tariffa, perché abbiamo gli studi quali-quantitativi specifici dei mercati. Il DPR n. 158 prevedeva dei KD e dei KC in un range previsto, ma sostanzialmente in questa Città prevedrebbe una messa a carico di un costo di smaltimento e raccolta molto più alto a carico dei nuclei familiari, delle famiglie e le altre categorie produttive, rispetto a quelli che invece sono i calcoli delle quantità analitiche calcolate sui mercati. Quindi, nel Tavolo che si è aperto a livello cittadino con le categorie del commercio fisso, del commercio ambulante e le categorie di natura spontanea, cioè, per capirci, quelle che hanno realizzato comitati, manifestazioni, che sono state ricevute tre volte dall'Assessorato dalla Collega Tedesco, è stato spiegato che il risultato finale non sarà comunque l'applicazione del DPR n. 158 tout court, dentro il range, ma un modello misto derivato dal modello di contestualizzazione previsto negli anni precedenti. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Ringrazio l'Assessore per la risposta. Visto che, evidentemente, l'Assessore ha snocciolato tutta una serie di elementi e dati, chiedo, se possibile, di poter acquisire tutto ciò che mi ha detto, anche perché mi è parso di capire questo, Assessore, ma spero che lei condivida: anche rispetto ai numeri che sono emersi, noi, di fatto, vediamo che più passano gli anni, più aumenta il delta tra quello che in teoria noi dovremmo acquisire da questi operatori e quello che effettivamente siamo riusciti ad avere. Inoltre, Assessore, sappiamo anche che, se queste persone non riescono ad essere in regola con il loro DURC e soprattutto con il pagamento della COSAP e della TARSU, che adesso è TARES, entro tot gli arriva la revoca della licenza. Questo è un dato che ho avuto modo di approfondire anche grazie ai nostri Regolamenti. Quindi, il vero dato che emerge è il fatto che il delta di morosi, che fino a tot anni fa era di una certa importanza, ora sta aumentando. Io ho presentato questa interpellanza non soltanto per attenzionare il problema, ma anche in via politica, per renderci conto che la morosità di questa gente porterà questa gente a perdere le licenze e quindi a perdere la possibilità di lavorare. Quindi, all'idea che si perda questa tipologia di settore, centinaia di persone, che riescono a vivere grazie a questo mestiere, a sfamare i figli e a dare magari un lavoro anche ai figli, da questo punto di vista, iniziano ad entrare veramente in fibrillazione. Non sono solito utilizzare i giornali, ma, alla luce delle recenti comunicazioni, pare che per l'anno a venire la TARES che impatterà su di loro aumenterà dal 10% al 30% per i non alimentari e per gli alimentari sarà ancora maggiore. Quindi, personalmente mi ritengo soddisfatto, nella misura in cui acquisirò questi dati. Tuttavia, sottolineo una forte preoccupazione per un settore che è anomalo rispetto agli altri Stati europei, quello nostro riguardo all'area dei mercati e a questo mestiere. Per cui, una volta acquisiti i dati, cercherò di capire - e in questo chiedo anche un aiuto all'Assessorato - quali misure possono essere messe in campo, poiché rischiamo, di fatto, l'estinzione e soprattutto la revoca di tutte quelle concessioni che noi abbiamo dato a queste persone per poter fare questo mestiere. Quindi, tra l'aumento dei costi alla Bolkestein, fino ad arrivare al fatto che, ad esempio, in Liguria hanno sospeso la certificazione DURC, perché le persone, essendo in ritardo, rischiano di perdere la propria concessione per fare questo mestiere, noi rischiamo, fra tre, quattro anni, di non avere più questa tipologia di mestiere. Questo mi preoccupa. Io ringrazio comunque l'Assessore per i dati forniti e, se me li fornisce subito, avrò modo di fare un approfondimento. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'interpellanza è discussa. |