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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 22 Luglio 2013 ore 10,00
Paragrafo n. 20
INTERPELLANZA 2013-02873
"TARIFFE PER OPERATORI MERCATALI" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MAGLIANO IN DATA 17 GIUGNO 2013.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201302873/002, presentata in
data 17 giugno 2013, avente per oggetto:

"Tariffe per operatori mercatali"

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
L'interpellanza, riferita alle tariffe per operatori mercatali, chiede: in base a quali
criteri e parametri vengano calcolati gli importi TARSU da richiedere a ciascuna
tipologia di operatori mercatali: con posto fisso, con posto di spunta e così via; quali
siano gli importi incassati nel 2011 e 2012, divisi per tipologia di incasso; quali
siano, nel dettaglio dei mesi e dei mercati, i costi sostenuti da AMIAT; in quali
modalità e termini venga applicato l'articolo 19 quater del Regolamento n. 210 nei
confronti degli operatori mercatali che utilizzano banchi attrezzati con vetrinetta per
la vendita di carne o pesce; quali siano gli importi incassati per la COSAP e quali
iniziative si intendano intraprendere per perseguire l'obiettivo delle tariffe.
Spero di avere tutte le risposte, sinceramente.
Siccome si tratta di più Settori, cercherò di ordinare la risposta in modo articolato.
Innanzitutto, l'attuale importo del carico TARSU degli ambulanti 2012 è stato di
5.391.880,00 Euro e, al netto di sgravi, cioè di importi derivanti da modifiche
avvenute in corso d'anno per 408.000,00 Euro (quindi sono rimasti circa
4.900.000,00 Euro), la riscossione ad oggi è di soli 3.400.000,00 Euro. Quindi,
sostanzialmente, c'è stata una discreta mancanza di pagamenti. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Il 2012, la richiesta riguarda il 2011 e il 2012.
Nel 2011, invece, l'importo era di 5.291.641,00 Euro, gli sgravi da modifiche in
corso d'anno erano di 291.000,00 Euro, quindi la differenza rimasta era di 5 milioni
di Euro, la cifra riscossa è stata di 3.900.000,00 Euro, quindi ad oggi non è ancora
stata riscossa la cifra di 1.100.000,00 Euro circa.
Per quanto riguarda i voucher, cioè l'omnicomprensiva tariffa COSAP più TARSU,
da spunta - quindi rispondendo ai due punti sugli spuntisti - l'incasso nel 2011 è stato
di 1.844.000,00 Euro (in questo caso incasso e pagamenti corrispondono, perché la
tariffa viene pagata sul momento), mentre l'incasso nel 2012 è stato di 1.845.000,00
Euro.
L'estrapolazione dei due importi per le due tipologie non è ancora disponibile,
perché in realtà vengono pagati unitariamente, quindi il dato è in fase di elaborazione
e, se sarà necessario, lo forniremo successivamente.
Eccolo, è arrivato nel frattempo, proprio tra lunedì scorso ed oggi. Allora, di questi
incassi, relativamente al 2011, 1.198.000,00 Euro è l'importo relativo alla TARSU e
645.000,00 Euro è l'importo relativo alla COSAP. Nel 2012 sono stati riscossi
1.845.000,00 Euro, di cui 1.199.000,00 Euro relativamente alla TARSU e 646.000,00
Euro relativamente alla COSAP. Il principio più o meno è sempre un terzo e due
terzi tra COSAP e TARSU negli spuntisti.
Per quanto riguarda, invece, l'impostazione generale, la risposta è un po' più
articolata.
Già nel 1996 l'Amministrazione Regionale e la Provincia avevano commissionato
all'IPLA S.p.A. uno studio specifico riguardante i rifiuti prodotti dalle varie
categorie, domestiche e non domestiche, dei Comuni della Provincia di Torino e, in
particolare, della città di Torino, nell'ottica di disporre dei dati quali-quantitativi
utilizzabili nella prospettiva del nuovo sistema tariffario.
Nel 2002 l'Amministrazione, in collaborazione con l'AMIAT, ha avviato un grosso
processo di avvicinamento al sistema tariffario previsto dal Decreto Ronchi, in indici
quali-quantitativi di produzione rifiuti al metro quadrato di superficie occupata, cioè
in sostanza venne introdotto un sistema misto tra la vecchia impostazione della
TARSU e il principio della contestualizzazione prevista con gli studi dell'AMIAT,
basati sull'IPLA, che avevano come base di partenza proprio lo studio fatto
dall'IPLA, opportunamente adeguato, ove i dati ivi indicati fossero risultati troppo
difformi rispetto ad analoghi studi o dati desunti da altre realtà territoriali italiane
comparabili.
Pertanto, dal 2002 il sistema tariffario TARSU è stato strettamente collegato a questi
indici, prevedendo quindi un metodo di commisurazione delle tariffe - tariffe intese
come valore al metro quadrato - alla produzione quali-quantitativa dei rifiuti in linea
con quanto disposto dall'articolo 65 del Decreto n. 507/93 e già in proiezione con gli
indici espressi dal D.P.R. n. 158/99.
Il processo di cambiamento e di adeguamento all'impostazione tariffaria ha richiesto,
tra l'altro, la contestualizzazione degli indici quali-quantitativi dell'IPLA, cioè
un'analisi della loro attendibilità.
Il lavoro di indagine per la rilevazione degli indici delle categorie mercatali ha
prodotto i seguenti risultati: la categoria 30, attualmente banchi di vendita al mercato
all'aperto alimentari, tariffa annua per giorno settimanale di occupazione, al massimo
sei giorni, coefficiente KC 17,93 chilogrammi al metro quadrato, coefficiente KD
147 chilogrammi al metro quadrato annuo.
La categoria 31, che è l'altra categoria che interessa banchi vendita all'aperto non
alimentari, tariffa annua per giorno settimanale di occupazione, al massimo sei
giorni, il KC 1,29, il KD 10,59.
La categoria 34, che riguarda i banchi di vendita all'aperto, produttori, al massimo
sei giorni, tariffa annua per giorno per settimana di occupazione, al massimo sei
giorni, il KC 4,08 chilogrammi, il KD 33,47.
L'applicazione dei suddetti coefficienti all'interno dell'algoritmo di calcolo delle
tariffe 2012 ha condotto alle seguenti tariffe annuali, pari a un giorno settimanale
(quindi la risposta alla domanda su come si calcola è: un giorno, per sei giorni, per
settimane, eccetera): per la categoria 30, 37,85 Euro al metro quadrato; per la
categoria 31, 10,22 Euro al metro quadrato; per la categoria 34, 16,00 Euro al metro
quadrato.
Nel caso in cui tali tariffe siano riferite agli spuntisti, la Legge permette l'incremento
fino al 100%; il nostro Regolamento prevede l'incremento fino ad un massimo del
50%, quindi la tariffa va presa, aumenta del 50% e applicata ai giorni di effettivo
utilizzo.
Per quanto riguarda i costi dei mercati, la tabella è un po' più complicata; c'è un
allegato, che vado succintamente a leggere, ma forse farei prima a trasmetterlo al
Consigliere: è una tabellina sintetica, ma comunque più facilmente riscontrabile che
non tramite una lettura a verbale.
Relativamente alla detassazione delle superfici produttive di rifiuti speciali per gli
operatori mercatali che vendono carne o pesce, viene operata - questa in sede
d'iscrizione a ruolo - la decurtazione della superficie destinata per un'area che nella
prassi è pari a 3 metri quadrati, salvo diversamente comprovato da elaborato
planimetrico con indicazione puntuale della superficie.
Relativamente agli importi incassati dal pagamento della tariffa di occupazione del
suolo pubblico da parte di operatori mercatali, la COSAP per le aree mercatali
(quella non compresa, che abbiamo detto prima negli spuntisti, quelli dei banchi), gli
avvisi ammessi tramite SORIS, ma di competenza 2011, 5.117.156, 00 Euro, di cui
ancora da incassare al 20 giugno, quindi già due anni dopo, 948.000,00 Euro. Gli
importi incassati tramite i voucher, sempre riferiti alla parte prima, invece,
872.000,00 Euro. Sul 2012, gli avvisi emessi 5.623.480,00 Euro, di cui ancora da
incassare 1.446.000, 00 Euro.
Quindi, in sintesi, sui mercati c'è anche un grosso problema di tardivo pagamento e,
conseguentemente, di procedimenti coattivi in corso, perché di fatto, sia sulla
COSAP che sulla TARSU, il livello di non pagamento è molto, molto alto.
Come avviato dalla discussione sulla TARES, il modello della Città di Torino non
sarà quello delle tabelle minime e massime del DPR n. 158, cioè la Città di Torino
terrà il modello che deriverà, per effetto dello sviluppo delle tabelle sviluppate sia
dall'IPLA che dall'AMIAT, un modello misto di tariffa, perché abbiamo gli studi
quali-quantitativi specifici dei mercati.
Il DPR n. 158 prevedeva dei KD e dei KC in un range previsto, ma sostanzialmente
in questa Città prevedrebbe una messa a carico di un costo di smaltimento e raccolta
molto più alto a carico dei nuclei familiari, delle famiglie e le altre categorie
produttive, rispetto a quelli che invece sono i calcoli delle quantità analitiche
calcolate sui mercati.
Quindi, nel Tavolo che si è aperto a livello cittadino con le categorie del commercio
fisso, del commercio ambulante e le categorie di natura spontanea, cioè, per capirci,
quelle che hanno realizzato comitati, manifestazioni, che sono state ricevute tre volte
dall'Assessorato dalla Collega Tedesco, è stato spiegato che il risultato finale non
sarà comunque l'applicazione del DPR n. 158 tout court, dentro il range, ma un
modello misto derivato dal modello di contestualizzazione previsto negli anni
precedenti.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Ringrazio l'Assessore per la risposta. Visto che, evidentemente, l'Assessore ha
snocciolato tutta una serie di elementi e dati, chiedo, se possibile, di poter acquisire
tutto ciò che mi ha detto, anche perché mi è parso di capire questo, Assessore, ma
spero che lei condivida: anche rispetto ai numeri che sono emersi, noi, di fatto,
vediamo che più passano gli anni, più aumenta il delta tra quello che in teoria noi
dovremmo acquisire da questi operatori e quello che effettivamente siamo riusciti ad
avere.
Inoltre, Assessore, sappiamo anche che, se queste persone non riescono ad essere in
regola con il loro DURC e soprattutto con il pagamento della COSAP e della
TARSU, che adesso è TARES, entro tot gli arriva la revoca della licenza. Questo è
un dato che ho avuto modo di approfondire anche grazie ai nostri Regolamenti.
Quindi, il vero dato che emerge è il fatto che il delta di morosi, che fino a tot anni fa
era di una certa importanza, ora sta aumentando.
Io ho presentato questa interpellanza non soltanto per attenzionare il problema, ma
anche in via politica, per renderci conto che la morosità di questa gente porterà
questa gente a perdere le licenze e quindi a perdere la possibilità di lavorare.
Quindi, all'idea che si perda questa tipologia di settore, centinaia di persone, che
riescono a vivere grazie a questo mestiere, a sfamare i figli e a dare magari un lavoro
anche ai figli, da questo punto di vista, iniziano ad entrare veramente in fibrillazione.
Non sono solito utilizzare i giornali, ma, alla luce delle recenti comunicazioni, pare
che per l'anno a venire la TARES che impatterà su di loro aumenterà dal 10% al
30% per i non alimentari e per gli alimentari sarà ancora maggiore.
Quindi, personalmente mi ritengo soddisfatto, nella misura in cui acquisirò questi
dati. Tuttavia, sottolineo una forte preoccupazione per un settore che è anomalo
rispetto agli altri Stati europei, quello nostro riguardo all'area dei mercati e a questo
mestiere.
Per cui, una volta acquisiti i dati, cercherò di capire - e in questo chiedo anche un
aiuto all'Assessorato - quali misure possono essere messe in campo, poiché
rischiamo, di fatto, l'estinzione e soprattutto la revoca di tutte quelle concessioni che
noi abbiamo dato a queste persone per poter fare questo mestiere.
Quindi, tra l'aumento dei costi alla Bolkestein, fino ad arrivare al fatto che, ad
esempio, in Liguria hanno sospeso la certificazione DURC, perché le persone,
essendo in ritardo, rischiano di perdere la propria concessione per fare questo
mestiere, noi rischiamo, fra tre, quattro anni, di non avere più questa tipologia di
mestiere. Questo mi preoccupa.
Io ringrazio comunque l'Assessore per i dati forniti e, se me li fornisce subito, avrò
modo di fare un approfondimento.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
L'interpellanza è discussa.

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