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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201303045/002, presentata in data 26 giugno 2013, avente per oggetto: "Abusivismo in strada del Villaretto" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Su questa interpellanza, invece, rispetto alla precedente, ho più promemoria, quindi, eventualmente, se il Consigliere Magliano è d'accordo, gli consegnerò anche brevi manu qualche paio di promemoria. La costruzione di queste villette abusive, presenti in strada del Villaretto, nei pressi della sopraelevata della Tangenziale Sud, è già avvenuta da alcuni anni. I responsabili, tutti di origine slava, sono stati denunciati tutti all'Autorità Giudiziaria e, mentre un immobile è stato abbattuto, tutti gli altri sono stati posti sotto sequestro. Gli edifici sono comunque occupati da un gruppo di nomadi e le unità sono circa trenta. Al momento, non ci sono notizie in merito alla conclusione dell'iter giudiziario, oppure di modifiche legate alla condizione di abusivismo. L'interpellanza chiede espressamente quale sia il pagamento dovuto in merito all'occupazione di suolo pubblico, IMU, eccetera. Il 20 dicembre 2006, il Servizio IMU, allora ICI, richiedeva un sopralluogo al Nucleo di Polizia Tributaria per verificare la proprietà dei terreni e dei fabbricati esistenti in strada del Villaretto dal n. 66 al n. 68. Questo perché, nell'espletamento dell'attività di verifica fiscale, emergeva che il 2 novembre 2001 la Procura della Repubblica aveva emesso un'ingiunzione a demolire delle opere abusive. Nel febbraio 2007, il Servizio IMU/ICI trasmetteva l'esito di questi sopralluoghi, da cui sono stati ricavati tutti i nomi dei proprietari e in cui si confermava l'esistenza di fabbricati abusivi siti al n. 66 di strada del Villaretto, sia alla Divisione Urbanistica e quindi al Settore della Vigilanza Edilizia, sia al Servizio del Catasto. A seguito di questa segnalazione, ai proprietari degli immobili lì residenti, quindi in strada del Villaretto n. 66 e n. 68, veniva inviata una notifica ai sensi della Legge n. 311/2004, articolo n. 1 comma 366, che è la Finanziaria del 2005, chiedendo ai proprietari di provvedere all'accatastamento. Questa disposizione normativa fornisce - come ben si può immaginare - ai Comuni uno strumento capace di farli partecipare attivamente al processo di revisione, oppure di attribuzione delle rendite. In questo modo, è consentito al Comune di rivolgersi direttamente ai titolari degli immobili che non sono dichiarati nel Catasto e, quindi, che risultino registrati in maniera non più aderente alla realtà e li si può invitare a presentare una denuncia catastale. Era uno strumento che prima i Comuni non avevano. Il messo notificatore, il 20 aprile 2010, ha lasciato avviso di notifica presso la porta d'ingresso dello stabile in indirizzo. Trascorsi dieci giorni da quell'avviso, le notifiche sono state inviate al mittente, perché non sono state ritirate e, in ogni caso, il Settore del Catasto ha provveduto, trascorsi i novanta giorni dall'avviso di notifica, a comunicare all'Agenzia del Territorio, all'Ufficio Provinciale di Torino, la mancata presentazione delle richieste di aggiornamento catastale. A tutt'oggi, questi immobili non risultano accatastati. Io ho anche qui un promemoria da parte del Settore Edilizio, che veniva citato prima. È un promemoria molto tecnico, molto lungo e comprende anche la tipologia delle abitazioni, gli abusi e tutte le caratteristiche, oltre ai nomi e alle indicazioni di quali sono le procedure che bisogna seguire per acquisire le aree oggetto di ordinanza di demolizione. Se il Consigliere Magliano è d'accordo, glielo consegnerei; è un promemoria firmato dal direttore dell'Edilizia Privata, il dottor Cortese. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Sarà mia cura recepire tutti i documenti. Quindi, noi stiamo dicendo - e, da questo punto di vista, io libero politicamente l'Assessore dalle responsabilità, perché stiamo parlando di cose nate nel 2001 - che noi abbiamo, di fatto, correggetemi se sbaglio, alcuni soggetti che costruiscono completamente in modo abusivo delle strutture edili; le costruiscono in modo abusivo, dopodiché noi gli diciamo: "Facciamo una sanatoria", perché di fatto di quello si trattava, eravamo nel piano condoni... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). L'abbiamo segnalato; abbiamo detto che potevano essere accatastate. Cioè, gente che prende un pezzo di terra di altri, ci fa una casa e noi gli chiediamo addirittura se vogliono accatastarla, perché nel 2004 quello, secondo me, rientrava nei condoni edilizi, Assessore, per cui era stata data la possibilità dal Comune di accatastare e, quindi, di sanare questa situazione. Quindi, noi facciamo tutto quello che dobbiamo fare e arriviamo al 2013. La mia domanda è: chi è che ha il compito di abbattere quelle case? Se quelle case non vengono abbattute, chi lo deve fare? Questo è il primo punto. Il secondo punto, che mi lascia veramente allibito e che sarà un ulteriore argomento che solleverò qui in Sala Rossa, è come mai, nel periodo dei condoni, noi chiedevamo l'oblazione alle persone che volevano condonare, magari perché, per errore, avevano aumentano una tettoia, e quindi dicevano: "Ho commesso un errore, voglio sanarlo, do già l'oblazione" e, adesso, dopo 5-10 anni, lo stesso Ufficio, di quella persona che ha firmato quel documento, dice: "No, il condono non è accettato". Quindi, noi alle persone perbene, che, magari, hanno aumentato una tettoia, hanno fatto un errore, non dico un abuso, ma comunque non sono nella condizione di poter rimanere in quello stato, perché magari vogliono ancora mettere a posto casa loro, continuiamo a negare la possibilità di far andare avanti l'edilizia privata, mettendogli una serie interpretazioni restrittive, e invece lì abbiamo queste trenta case costruite dal niente. Quindi, se uno è un nomade può tranquillamente stare in una casa dove il Comune, o chi per esso... L'unica cosa che volevo chiederle, Assessore, e la ringrazio per la risposta, è: chi è che deve andare lì a tirare giù quelle case? Perché, altrimenti, non capiamo come mai centinaia di cittadini di questa città si vedono respinti i condoni, si vedono respinta la possibilità di costruire ancora, si vedono respinti la possibilità di utilizzare il Piano Casa. Io mi auguro che il nuovo Assessore all'Urbanistica e all'Edilizia privata intervenga, perché, altrimenti, non mi capacito del fatto che abbiamo dei cittadini che, oltre al campo rom di fianco, si vedono pure questo accampamento completamente abusivo e noi non abbiamo la forza di tirare giù quelle case, quando abbiamo però la forza di far impazzire le persone perbene dietro carte e cartaccia burocratica, quando chiedono di condonare casa loro, perché magari hanno fatto un errore. Mi scuso se mi accendo, però parliamo di anni; sono passati 10-15 anni. C'è gente che, a causa di quella situazione, non frequenta più quella zona, le case attorno hanno anche perso valore. Allora, da questo punto di vista, Assessore, io chiedo solo: chi deve intervenire? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lo so, Presidente, però non è che, tutte le volte che c'è da interloquire, mandiamo in Commissione. Io, come ho detto, libero politicamente l'Assessore dalla responsabilità, perché non c'era lei, però non sono assolutamente soddisfatto della risposta. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per un'integrazione, all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) A titolo esemplificativo, l'iter amministrativo è questo: ordinanza di ingiunzione a demolire, che viene notificata al proprietario e al responsabile dell'abuso; decorsi 90 giorni dalla notifica di questa ordinanza, in caso di inottemperanza, praticamente, il bene, l'area di sedime, nonché tutta quella necessaria per la realizzazione di opere analoghe, vengono acquisite di diritto gratuitamente al patrimonio disponibile del Comune. L'acquisizione si verifica ipso iure, poi, per il solo fatto dell'inottemperanza a titolo gratuito originario, anche se l'Amministrazione è però tenuta a notificare agli interessati un atto di accertamento dell'inottemperanza, che costituisce titolo per l'immissione nel possesso e per la trascrizione nei Registri immobiliari. Qui però è necessario l'intervento del Patrimonio, perché è un atto che si perfeziona con la notifica di questo atto di accertamento. A questo punto l'opera, che è acquisita, potrà essere o demolita a spese dei responsabili dell'abuso, oppure mantenuta con approvazione in Consiglio Comunale, se ci sono interessi pubblici al mantenimento e se non ci sono contrasti con interessi ambientali o di urbanistica, anche se non mi sembra questo il caso. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Questo io non glielo so dire. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Ringrazio l'Assessore per le precisazioni. L'interpellanza è discussa. |