Cittą di Torino

Consiglio Comunale

Cittą di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 22 Luglio 2013 ore 10,00
Paragrafo n. 19
INTERPELLANZA 2013-03045
"ABUSIVISMO IN STRADA DEL VILLARETTO" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MAGLIANO IN DATA 26 GIUGNO 2013.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201303045/002, presentata in
data 26 giugno 2013, avente per oggetto:

"Abusivismo in strada del Villaretto"

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Su questa interpellanza, invece, rispetto alla precedente, ho più promemoria, quindi,
eventualmente, se il Consigliere Magliano è d'accordo, gli consegnerò anche brevi
manu qualche paio di promemoria.
La costruzione di queste villette abusive, presenti in strada del Villaretto, nei pressi
della sopraelevata della Tangenziale Sud, è già avvenuta da alcuni anni. I
responsabili, tutti di origine slava, sono stati denunciati tutti all'Autorità Giudiziaria
e, mentre un immobile è stato abbattuto, tutti gli altri sono stati posti sotto sequestro.
Gli edifici sono comunque occupati da un gruppo di nomadi e le unità sono circa
trenta.
Al momento, non ci sono notizie in merito alla conclusione dell'iter giudiziario,
oppure di modifiche legate alla condizione di abusivismo.
L'interpellanza chiede espressamente quale sia il pagamento dovuto in merito
all'occupazione di suolo pubblico, IMU, eccetera.
Il 20 dicembre 2006, il Servizio IMU, allora ICI, richiedeva un sopralluogo al
Nucleo di Polizia Tributaria per verificare la proprietà dei terreni e dei fabbricati
esistenti in strada del Villaretto dal n. 66 al n. 68. Questo perché, nell'espletamento
dell'attività di verifica fiscale, emergeva che il 2 novembre 2001 la Procura della
Repubblica aveva emesso un'ingiunzione a demolire delle opere abusive.
Nel febbraio 2007, il Servizio IMU/ICI trasmetteva l'esito di questi sopralluoghi, da
cui sono stati ricavati tutti i nomi dei proprietari e in cui si confermava l'esistenza di
fabbricati abusivi siti al n. 66 di strada del Villaretto, sia alla Divisione Urbanistica e
quindi al Settore della Vigilanza Edilizia, sia al Servizio del Catasto.
A seguito di questa segnalazione, ai proprietari degli immobili lì residenti, quindi in
strada del Villaretto n. 66 e n. 68, veniva inviata una notifica ai sensi della Legge n.
311/2004, articolo n. 1 comma 366, che è la Finanziaria del 2005, chiedendo ai
proprietari di provvedere all'accatastamento.
Questa disposizione normativa fornisce - come ben si può immaginare - ai Comuni
uno strumento capace di farli partecipare attivamente al processo di revisione, oppure
di attribuzione delle rendite.
In questo modo, è consentito al Comune di rivolgersi direttamente ai titolari degli
immobili che non sono dichiarati nel Catasto e, quindi, che risultino registrati in
maniera non più aderente alla realtà e li si può invitare a presentare una denuncia
catastale. Era uno strumento che prima i Comuni non avevano.
Il messo notificatore, il 20 aprile 2010, ha lasciato avviso di notifica presso la porta
d'ingresso dello stabile in indirizzo. Trascorsi dieci giorni da quell'avviso, le
notifiche sono state inviate al mittente, perché non sono state ritirate e, in ogni caso,
il Settore del Catasto ha provveduto, trascorsi i novanta giorni dall'avviso di notifica,
a comunicare all'Agenzia del Territorio, all'Ufficio Provinciale di Torino, la mancata
presentazione delle richieste di aggiornamento catastale. A tutt'oggi, questi immobili
non risultano accatastati.
Io ho anche qui un promemoria da parte del Settore Edilizio, che veniva citato prima.
È un promemoria molto tecnico, molto lungo e comprende anche la tipologia delle
abitazioni, gli abusi e tutte le caratteristiche, oltre ai nomi e alle indicazioni di quali
sono le procedure che bisogna seguire per acquisire le aree oggetto di ordinanza di
demolizione.
Se il Consigliere Magliano è d'accordo, glielo consegnerei; è un promemoria firmato
dal direttore dell'Edilizia Privata, il dottor Cortese.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Sarà mia cura recepire tutti i documenti. Quindi, noi stiamo dicendo - e, da questo
punto di vista, io libero politicamente l'Assessore dalle responsabilità, perché stiamo
parlando di cose nate nel 2001 - che noi abbiamo, di fatto, correggetemi se sbaglio,
alcuni soggetti che costruiscono completamente in modo abusivo delle strutture edili;
le costruiscono in modo abusivo, dopodiché noi gli diciamo: "Facciamo una
sanatoria", perché di fatto di quello si trattava, eravamo nel piano condoni...
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). L'abbiamo segnalato; abbiamo detto che
potevano essere accatastate. Cioè, gente che prende un pezzo di terra di altri, ci fa
una casa e noi gli chiediamo addirittura se vogliono accatastarla, perché nel 2004
quello, secondo me, rientrava nei condoni edilizi, Assessore, per cui era stata data la
possibilità dal Comune di accatastare e, quindi, di sanare questa situazione.
Quindi, noi facciamo tutto quello che dobbiamo fare e arriviamo al 2013. La mia
domanda è: chi è che ha il compito di abbattere quelle case? Se quelle case non
vengono abbattute, chi lo deve fare? Questo è il primo punto.
Il secondo punto, che mi lascia veramente allibito e che sarà un ulteriore argomento
che solleverò qui in Sala Rossa, è come mai, nel periodo dei condoni, noi
chiedevamo l'oblazione alle persone che volevano condonare, magari perché, per
errore, avevano aumentano una tettoia, e quindi dicevano: "Ho commesso un errore,
voglio sanarlo, do già l'oblazione" e, adesso, dopo 5-10 anni, lo stesso Ufficio, di
quella persona che ha firmato quel documento, dice: "No, il condono non è
accettato".
Quindi, noi alle persone perbene, che, magari, hanno aumentato una tettoia, hanno
fatto un errore, non dico un abuso, ma comunque non sono nella condizione di poter
rimanere in quello stato, perché magari vogliono ancora mettere a posto casa loro,
continuiamo a negare la possibilità di far andare avanti l'edilizia privata, mettendogli
una serie interpretazioni restrittive, e invece lì abbiamo queste trenta case costruite
dal niente. Quindi, se uno è un nomade può tranquillamente stare in una casa dove il
Comune, o chi per esso... L'unica cosa che volevo chiederle, Assessore, e la
ringrazio per la risposta, è: chi è che deve andare lì a tirare giù quelle case? Perché,
altrimenti, non capiamo come mai centinaia di cittadini di questa città si vedono
respinti i condoni, si vedono respinta la possibilità di costruire ancora, si vedono
respinti la possibilità di utilizzare il Piano Casa.
Io mi auguro che il nuovo Assessore all'Urbanistica e all'Edilizia privata intervenga,
perché, altrimenti, non mi capacito del fatto che abbiamo dei cittadini che, oltre al
campo rom di fianco, si vedono pure questo accampamento completamente abusivo e
noi non abbiamo la forza di tirare giù quelle case, quando abbiamo però la forza di
far impazzire le persone perbene dietro carte e cartaccia burocratica, quando
chiedono di condonare casa loro, perché magari hanno fatto un errore. Mi scuso se
mi accendo, però parliamo di anni; sono passati 10-15 anni. C'è gente che, a causa di
quella situazione, non frequenta più quella zona, le case attorno hanno anche perso
valore.
Allora, da questo punto di vista, Assessore, io chiedo solo: chi deve intervenire?
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lo so, Presidente, però non è che, tutte le
volte che c'è da interloquire, mandiamo in Commissione.
Io, come ho detto, libero politicamente l'Assessore dalla responsabilità, perché non
c'era lei, però non sono assolutamente soddisfatto della risposta.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per un'integrazione, all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
A titolo esemplificativo, l'iter amministrativo è questo: ordinanza di ingiunzione a
demolire, che viene notificata al proprietario e al responsabile dell'abuso; decorsi 90
giorni dalla notifica di questa ordinanza, in caso di inottemperanza, praticamente, il
bene, l'area di sedime, nonché tutta quella necessaria per la realizzazione di opere
analoghe, vengono acquisite di diritto gratuitamente al patrimonio disponibile del
Comune.
L'acquisizione si verifica ipso iure, poi, per il solo fatto dell'inottemperanza a titolo
gratuito originario, anche se l'Amministrazione è però tenuta a notificare agli
interessati un atto di accertamento dell'inottemperanza, che costituisce titolo per
l'immissione nel possesso e per la trascrizione nei Registri immobiliari. Qui però è
necessario l'intervento del Patrimonio, perché è un atto che si perfeziona con la
notifica di questo atto di accertamento. A questo punto l'opera, che è acquisita, potrà
essere o demolita a spese dei responsabili dell'abuso, oppure mantenuta con
approvazione in Consiglio Comunale, se ci sono interessi pubblici al mantenimento e
se non ci sono contrasti con interessi ambientali o di urbanistica, anche se non mi
sembra questo il caso.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Questo io non glielo so dire.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Ringrazio l'Assessore per le precisazioni.
L'interpellanza è discussa.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)