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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201302947/126, presentata dalla Giunta Comunale in data 21 giugno 2013, avente per oggetto: "Estate 2013 - Grandi concerti presso lo Stadio Olimpico. Deroga al Regolamento Comunale per la tutela dall'inquinamento acustico" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Comunico che in data 27/06/2013 le competenti Commissioni hanno rimesso il provvedimento in Aula. È stata convocata questa seduta straordinaria di Consiglio in riferimento alla necessità di trattare e votare questa deliberazione. Per la stessa, ieri pomeriggio, è stata convocata una Commissione congiunta che ha sortito anche due emendamenti i quali, contrariamente a quanto era stato richiesto e concordato in Conferenza dei Capigruppo, non sono firmati da me, bensì dagli Assessori, perché sono stati protocollati soltanto questa mattina e vi sono stati distribuiti in Aula. Gli Assessori possono illustrare il provvedimento. La parola all'Assessore Lavolta. LAVOLTA Enzo (Assessore) Sarò breve perché si sono susseguite, negli ultimi giorni, diverse Commissioni Consiliari e la Conferenza dei Capigruppo, ossia tutte sedute utili ad approfondire un provvedimento che, in realtà, è molto semplice. Come i Consiglieri sanno, in data 21 maggio 2013, questa Giunta ha approvato l'accoglimento delle richieste, per l'assegnazione dello Stadio Olimpico, da parte delle società Setup Live S.r.l. e Vivo Concerti S.p.A., approvando contestualmente specifici schemi di convenzione che riportavano diritti e obblighi intercorrenti tra Città e soggetti organizzatori degli eventi, ivi compresi i benefici economici per la Città conseguenti al piano tariffario. Questo calendario, come i Consiglieri sanno, prevede, per il periodo giugno- settembre, un importante carico di eventi nel sito dello Stadio Olimpico e, in particolare, eventi di richiamo nazionale e internazionale: quattro serate Vasco Rossi, che si sono già svolte; due serate i Muse; una serata Jovanotti; per complessivi 7 giorni nel periodo che intercorre dal 9 giugno al 16 luglio, oltre alle relative prove. Come i Consiglieri sanno, il Consiglio Comunale, nel marzo del 2006, aveva approvato il Regolamento per la tutela dell'inquinamento acustico e questo Regolamento, tra l'altro, prevede che le attività di spettacolo, quali i concerti, possano essere oggetto di autorizzazioni comunali a derogare i limiti vigenti per le sorgenti sonore, anche in siti diversi da quelli individuati dall'allegato che venne approvato contestualmente al Regolamento. In particolare, l'articolo 15 del Regolamento citato, al comma 4, dispone che - cito testualmente -: \"I limiti di cui ai precedenti commi possono essere elevati fino a 80 decibel su 30 minuti per un massimo di 5 giorni per ogni sito, anche non consecutivi, nell'arco dell'anno solare, previa - questo è l'elemento importante - deliberazione di Giunta Comunale che esprima parere favorevole sulla base di documentate motivazioni di carattere artistico e socioculturale o comunque di interesse pubblico\". Sulla base di questa disposizione, la Giunta Comunale ha approvato le deroghe che il Regolamento consente nella misura di 5 per il concerto di Vasco Rossi che si è già svolto; successivamente, quindi in data 17 giugno, il legale rappresentante di Vivo Concerti S.p.A. (quindi, qualche giorno fa) ha chiesto di essere autorizzato al superamento dei limiti vigenti per le sorgenti sonore per il concerto dei Muse. Per questo motivo la Giunta Comunale ha richiesto il coinvolgimento del Consiglio Comunale, per poter procedere ad una deroga ulteriore, per cui riteniamo opportuno, per il solo sito Stadio Olimpico e per il solo anno 2013, quindi per la sola programmazione citata in premessa, di derogare alle disposizioni di cui all'articolo 15. Nel frattempo, così come richiesto da alcuni Consiglieri Comunali, abbiamo provveduto ad un coinvolgimento dell'ARPA (Agenzia Regionale per l'Ambiente del Piemonte), chiedendo alla stessa delucidazioni rispetto all'impatto di questi ulteriori decibel sul sito dello Stadio. La prescrizione, che, tra l'altro, è oggetto anche di un emendamento specifico dell'ARPA, è quella - naturalmente - di limitare l'orario degli spettacoli e i concerti entro le ore 24.00 e di adottare adeguate forme di comunicazione e pubblicità preventive, ma devo dire che il dibattito, anche mediatico di questi giorni, ne ha favorito la comunicazione. Nel corso degli ultimi giorni, sia in sede di Conferenza dei Capigruppo, ma soprattutto nelle Commissioni Consiliari, grazie al contributo di tutte le forze politiche dell'Aula, si è provveduto a immaginare modifiche puntuali a questa proposta di deliberazione Consiliare che, in realtà, spostano la responsabilità, ossia ritrasferiscono la responsabilità di ulteriori deroghe alla Giunta. Questo è il senso principale degli emendamenti. Insieme a questo, oltre al recepimento delle osservazioni dell'ARPA, il dibattito importante delle Commissioni Consiliari e della Conferenza dei Capigruppo ha portato anche, però, a verificare la necessità di avviare un iter di modifica del Regolamento n. 318, utile a verificare come, sostanzialmente, questo nuovo carico di eventi (che noi ci auguriamo non sia solo straordinario per quest'anno, ma possa rientrare all'interno di una ordinarietà nella programmazione culturale della Città), possa essere riconosciuto anche da un rinnovato Regolamento e, pertanto, da un appropriato dibattito che coinvolga le Commissioni Consiliari competenti e l'intero Consiglio Comunale. Per cui, ci siamo preoccupati di recepire alcune osservazioni e abbiamo provato a concordare gli emendamenti di cui spero vi sia stata data copia. Nel corso dell'ultima Commissione Consiliare, in particolare quella della giornata di ieri, tra l'altro, si è provveduto anche ad evidenziare come la necessità di provvedere a una verifica ed eventualmente a una conseguente modifica del Regolamento Comunale, possa essere anche caratterizzata dalla ridefinizione dei siti di interesse per lo svolgimento di ulteriori manifestazioni di carattere musicale. Pertanto, la deliberazione, così come è stata presentata al Consiglio Comunale, verrebbe modificata con questi emendamenti e io ringrazio le forze politiche, i Capigruppo e i membri delle Commissioni Consiliari competenti per il contributo che hanno dato e soprattutto per l'approvazione, se lo vorranno, della deliberazione che consentirà, già questa sera, lo svolgimento regolare, così come richiesto dagli organizzatori, del concerto dei Muse e successivamente le altre manifestazioni già programmate. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Viale. VIALE Silvio Userò dei decibel per non superare, per l'ennesima volta, i limiti di tolleranza. Volevo soltanto dire che questa deliberazione è da ripresentare, all'inizio di gennaio, tale e quale per il 2014, perché se noi pensiamo che il problema sia risolto in modo estemporaneo, va bene, ma c'è un problema strutturale che non può non permettere ai Consiglieri Comunali di riflettere, perché altrimenti in questa Città vietiamo qualunque cosa. Se noi riteniamo che per un concerto di 2 ore la soglia di 80 decibel, che può dare fastidi, sia non tollerabile e crei un problema per la salute e quindi necessiti di un provvedimento, soglie di 110, 120 decibel, durante le manifestazioni, impongono un'ordinanza del Sindaco di sospensione immediata. Noi non possiamo pensare di usare metri di misura completamente differenti. Stasera e domani sera, quelli che andranno al concerto saranno esposti, i più vicini in particolare, a soglie di 120-130 decibel, sopra i 100 di sicuro, che possono portare fastidio, dolore, nausea, vomito. Se noi prendiamo sul serio questi argomenti, dovremmo vietare certi tipi di esposizione. La stessa cosa vale per le partite allo stadio: normalmente, in una partita all'interno dello stadio si superano i 100 decibel in più occasioni (non solo durante l'annuncio dei giocatori, ma anche nel corso della partita); così come per i matrimoni o in qualunque altro luogo in cui si ritiene che la soglia dei 72 o 80 decibel non debba essere superata. O riteniamo che la città debba diventare un mortorio, o troviamo un sistema valido di tolleranza per fare in modo di ospitare le manifestazioni. Una cosa è l'esposizione acuta a decibel molto elevati, mentre un'altra cosa è l'esposizione temporanea - per alcune ore o decine di minuti - ad alcuni decibel. Di conseguenza, l'anno prossimo, quando faremo i fuochi d'artificio, dovremo tenere la gente ad almeno cinquecento metri di distanza, perché, da molto vicino, i fuochi d'artificio hanno soglie altissime (150-160 decibel), addirittura superiori ai colpi di pistola; chiaramente, più lontani bisogna abbassarsi un po'. Se prendiamo sul serio la questione dei decibel durante le manifestazioni, chiediamo un parere alle ASL competenti e, se l'ASL dirà che c'è una soglia di rischio, vieteremo le manifestazioni. Torino sarà la prima città mortorio del mondo, stabilirà un record e, probabilmente, porterà fortuna in futuro, ma questo non può essere. Quindi, credo che sia nostro interesse ospitare i concerti in questa città; non è che Vasco Rossi, i Muse e Jovanotti ci fanno un favore a venire a Torino. Scusatemi, ho un'ultima considerazione e la devo ricordare in quest'Aula: se non ci fosse stato un ostruzionismo vincente dodici anni fa, in quella zona avremmo avuto lo stadio Filadelfia che avrebbe potuto ospitare i concerti. Chi è il "deficiente", tra virgolette (scusate il termine, ma è una domanda retorica), o lo sprovveduto che costruisce uno stadio privato - mettiamo la Juventus - con 30-40.000 posti e, poi, rifiuta i potenziali clienti? Dice: "Solo i Testimoni di Geova, che pregano in silenzio; gli altri invece no". Non esiste; ad un certo punto, questa città stava per fare tre stadi, di cui due in quella zona. Adesso, quando faranno il nuovo Filadelfia, mi auguro (oltre a sperare nel riscatto della squadra del Torino, così il derby sarà garantito quasi sempre) che questo ospiti anche concerti ed altre attività, perché è legittimo ed è normale. Chi è contrario a fare i concerti al Filadelfia, lo dico alla Circoscrizione ed ai palazzi lì attorno, lo dica adesso, non che adesso va ai cortei ed applaude dicendo: "Viva il Filadelfia" e domani, al primo rumore un po' più alto (compresi quello dei tifosi), comincerà a presentare petizioni e a cambiare idea. Sono stufo di un atteggiamento (che, ormai, è diffuso tra la gente, tra i giornalisti, tra chi scrive e tra i politici) per cui si cambia opinione a seconda della giacchetta e della cravatta o a seconda di chi parla. Credo che la Città debba mantenere un atteggiamento di coerenza. La prima scelta - e chiudo il mio intervento - che il Consiglio Comunale deve fare è decidere se vogliamo i concerti ed i grandi eventi a Torino; non li vogliamo all'Olimpico? Benissimo. Inventiamoci un'altra zona, li diamo tutti in appalto alla Juventus, tanto lì c'è Venaria, che, al massimo, protesterà. Non mi parlate dell'Arena Rock o di altre invenzioni surrogate, perché non possiamo pensare che Torino non possa ospitare grandi eventi (compresa piazza San Carlo). Mi viene in mente quando Vattimo protestò insieme ad altri per delle iniziative in centro e tutti dissero: "Trasferiamole in periferia", una volta trasferite in periferia (magari per rivalutarle), protestano quelli della periferia e non si capisce il motivo per cui il Vattimo che abita alle Vallette debba essere contento di avere il rumore ed il Vattimo che abita in piazza Castello no. Usiamo un criterio, modifichiamo il Regolamento e pensiamo a lungo, perché - scusate la chiusura, ma, ormai, è consueta - il Regolamento del 2006 è una cagata pazzesca, come "La corazzata Potemkin". FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Abbia pazienza, le ho appena inviato una lettera, Consigliere Viale. La prego di essere rispettoso di quest'Aula; se non si sente di esserlo, la invito ad uscire. VIALE Silvio Presidente, per fatto personale... FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) No, abbia pazienza! VIALE Silvio Presidente, o applica il Regolamento o non mi invita ad uscire perché ho detto "cagata" (che fa parte del linguaggio italiano e non è un'offesa); non è colpa mia se si ritiene offeso e se lei, per motivi politici, nel 2006 c'era ed ha approvato quel Regolamento del cavolo! FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Al di là dello streaming e delle registrazioni, sono dell'idea che, se i cittadini avessero veramente contezza di come avvengono le sedute in Aula, pagherebbero il biglietto non per andare a vedere i Muse, ma per assistere al Consiglio Comunale e, soprattutto, per vedere clown come il Consigliere Viale (che, peraltro, si sta anche adeguando a livello di divisa al ruolo che, evidentemente, si sta ritagliando in Sala Rossa). Per entrare nel merito, in realtà non cambio tema, perché non si può non partire da una considerazione sullo scarsissimo livello di serietà che questa maggioranza ha già dimostrato e sta dimostrando sull'argomento. Stiamo partecipando ad una seduta straordinaria del Consiglio Comunale perché la Giunta ha sbagliato e questo ce lo dobbiamo dire; evidentemente, c'è stato - come ha già ammesso la Giunta nelle Commissioni precedenti - un errore di valutazione e di calcolo rispetto al numero degli sforamenti. Questo è qualcosa che può avvenire, nell'iter amministrativo non è necessariamente uno scandalo, nella misura in cui, magari, è anche sintomo della maggiore attrattività di grandi eventi musicali che la Città sta progressivamente avendo. Qual è il vero problema? La completa incapacità che, neanche tanto dalla Giunta, ma dai banchi del Consiglio questa maggioranza ha saputo dimostrare nel gestire la situazione, a fronte di una deliberazione che, oggettivamente, dava (vuoi per la fretta, vuoi magari per la necessità di dare subito delle risposte concrete agli organizzatori) impropriamente delle indicazioni dei soggetti organizzatori e addirittura di chi neanche aveva formalizzato la richiesta di ottenere lo sforamento dei decibel. Di fronte al compito a cui sono chiamati i Consiglieri Comunali (cioè dare un contributo anche emendativo rispetto ad una proposta che arriva dalla Giunta), nella migliore delle ipotesi, da questa maggioranza ho visto il silenzio, nella peggiore, l'isterismo e la fretta e, nel resto dei casi, l'assenza. Vorrei veramente limitarmi a ricordare che nell'affrontare un percorso - che l'opposizione ha raccolto con maturità - di confronto nel merito per cercare di trasformare una deliberazione in qualche cosa che fosse consona ai compiti di quest'Aula (cioè, secondo il Regolamento, dare una valutazione sui criteri di sforamento e, quindi, andare a dire che, se effettivamente all'Olimpico sono programmati più eventi e c'è maggiore richiesta, bisogna consentire più sforamenti), invece che cosa è avvenuto? Siamo in tempi di urgenza nella convocazione e questa maggioranza non riesce neanche a garantire il numero legale? Il dibattito si apre con questi show indecenti del Consigliere Viale, che continuano a ripetersi? Nel merito mi limito a dire che posso ritenermi soddisfatto, perché bisogna anche dare valore, poi, al conseguimento degli obiettivi dell'iter che la Giunta ha scelto di condividere, all'approfondimento nelle Commissioni e anche al recepimento delle modifiche richieste (sia nel dispositivo, che nella narrativa). Intendiamoci: nonostante rimanga un rattoppo, diventa un rattoppo sostenibile e non più un mostro da Procura, come, invece, mi ero permesso di segnalare nelle iniziali sedute della Conferenza dei Capigruppo. Intanto, vorrei ricordare ancora un paio di elementi, soprattutto per il dibattito futuro in vista della riforma del Regolamento stesso. Il parere è stato richiesto, un po' tardivamente, all'ARPA, anche perché stiamo parlando di sforamento dei decibel ed è chiaro che il riferimento è la tutela della quiete e della salute dei cittadini (per quanto, evidentemente, al Consigliere Viale tutto ciò non importi, probabilmente perché non ci abita vicino); l'ARPA fornisce delle risposte che, comunque, dobbiamo tenere in considerazione, perché aggiunge che il livello sonoro massimo previsto, cioè 80 decibel, è riferito presumibilmente alla facciata dei ricettori più esposti e, però, costituisce un valore decisamente elevato, che potrebbe essere causa di alcune segnalazioni di disturbo. Naturalmente, questo non significa che bisogna vietare i concerti o rinunciare a delle grandi occasioni per la città, però chiedo di raccogliere l'invito dell'ARPA, che, appunto, ci sollecita a valutare con attenzione la reale necessità di adottare tale soglia limite. Questo lo dico perché prima di consentire a Vasco Rossi, che di sicuro ha portato un grande afflusso di persone e quindi anche di risorse e di indotto turistico alla Città, cinque sforamenti (addirittura non solo per le date aperte al pubblico, ma anche per le prove e per i concerti ristretti per i fan più accaniti e quant'altro), forse per il futuro sarebbe il caso di fare una valutazione complessiva, anche tenendo conto di questi rilievi ambientali e sonori. Concludendo, mi limito a ritornare (punto dal quale sono partito) sulla scarsa serietà che la maggioranza sta dimostrando. Abbiamo accettato di confrontarci nel corso di una calendarizzazione straordinaria, siamo qui dalle 9.00 del mattino, eppure tra i banchi della maggioranza ci sono tante assenze e, sinceramente, mi permetto di dubitare sulla loro reale giustificazione. Anche perché se - come è successo - sui giornali si agita per una settimana il dramma della perdita di chance e di grandi occasioni imprenditoriali e di sviluppo turistico per la Città, allora poi uno il sedere lo deve portare in Consiglio quando viene convocato e non deve, invece, andare sempre a piatire il contributo del numero legale dall'opposizione, che, per quanto mi riguarda e riguarda il Gruppo di Fratelli d'Italia, oggi non arriverà, perché non ve lo meritate. C'è già stato un incontro tra maggioranza ed opposizione per evitare una figuraccia ed accettare un iter straordinario di approfondimento, ma, evidentemente, voi non siete neanche all'altezza di questo iter di approfondimento, perché non riuscite a garantire - pur avendo nei numeri la maggioranza - la presenza in Aula dei vostri Consiglieri. Sinceramente, posso annunciare che dovreste già leccarvi le dita e ringraziare che la minoranza abbia rinunciato ad una linea di opposizione ostruzionistica, ma che addirittura dobbiate fare affidamento su questa stampella e su questo soccorso azzurro del numero legale da parte dei banchi dell'opposizione è, secondo me, veramente un elemento indecente, che merita di rilevare, da tutti i punti di vista (soprattutto politico ed amministrativo), tutte le manchevolezze di questa maggioranza, evidentemente troppo concentrata a guardarsi l'ombelico sul rimpasto di Giunta, piuttosto che dare seguito e peso alle vicende amministrative fondamentali per la Città. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Prima di concedere la parola agli altri Consiglieri, vorrei far notare che nell'emendamento n. 2, all'ultima riga, vi è un errore materiale; viene citata una mozione approvata in Consiglio Comunale con una data sbagliata (non è il 21, ma il 18 gennaio 2010). Per indicare la mozione correttamente suggerisco agli Uffici di integrarla con "mecc. 200907300", in modo tale che non sia in discussione il contenuto di quella mozione. La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Quanto amiamo questa Città come opposizione? Tantissimo. Adesso è emerso un errore materiale all'ultimo secondo. In ogni caso, amiamo la nostra Città e su questo abbiamo basato la nostra attenzione nel corso del dibattito, pertanto agiremo con responsabilità. Abbiamo cercato di sottolineare - come diceva giustamente il Capogruppo Marrone prima - che la Giunta, con la sua maggioranza, ha comunque commesso degli errori di sottovalutazione e, conseguentemente, si è assunta anche, correttamente e con onestà intellettuale, la negativa responsabilità di questa proposta di deliberazione arrivata all'ultimo secondo all'attenzione del Consiglio Comunale. Questo per noi è un dato oggettivo, che non possiamo sottacere e che dobbiamo mettere in evidenza, ma che non deve farci fermare rispetto ad un percorso, invece, molto più importante, che ha una doppia valenza: la valenza a favore dei cittadini e la valenza a favore della vocazione internazionale della nostra città. Questi sono i due pilastri sui quali l'opposizione o, perlomeno, il PdL si è battuto in questi pochi giorni di dibattito. Noi siamo sempre stati a favore dei concerti; mai abbiamo detto no ai concerti e non so neanche perché alcuni organi di stampa abbiano messo in evidenza che il centrodestra cittadino, compresi i Fratelli d'Italia e la Lega Nord, mettesse in dubbio la realizzazione dei concerti stessi. Nessuno ha mai citato questo e nessuno si è mai permesso di dire che i concerti non si dovessero realizzare, almeno io non l'ho sentito in Capigruppo. Sicuramente abbiamo sottolineato, sia con Fratelli d'Italia sia con il PdL, due aspetti; il primo, che ha già citato il Capogruppo Marrone, e il secondo è quello che sto citando io in questo momento, cioè il fatto che i concerti si devono svolgere, ma che, al tempo stesso, è necessario iniziare una discussione sul Regolamento datato 2006 affinché subisca delle modifiche, perché oggettivamente, come ha detto lo stesso Assessore Lavolta, è datato. La Città ha subito delle modificazioni sostanziali in questi sei-sette anni e, conseguentemente, il Regolamento è assolutamente prioritario. Pertanto, bene accogliamo l'emendamento n. 2, ancorché modificato il 18 gennaio invece che il 21, perché credo che sia il fulcro vero sul quale la nostra attività di Consiglieri Comunali debba basarsi nei prossimi mesi. Al contrario di quanto dice il Consigliere Viale, cioè che nel 2014 questa deliberazione dovrà essere ripresentata, credo invece che questa deliberazione non sarà ripresentata, perché avremo un nuovo Regolamento. Questa è la nostra sfida, perché i cittadini fuori non possono più aspettare. Allora, questo Regolamento dovrà tenere in considerazione della vocazione internazionale della città, ma dovrà tenere anche in considerazione il diritto al riposo che i cittadini oggettivamente meritano e necessitano. Pertanto, la discussione sarà sicuramente importante. Sottolineo ancora un aspetto, che riguarda il parere dell'ARPA. L'ARPA chiede, anzi suggerisce, di limitare l'orario degli spettacoli e concerti entro le ore 24.00. Questo mi sembra un passaggio epocale, perché finalmente ci allinea con il resto dell'Europa. Non so se sia vero o meno, ma ho letto - non so dire se sia una fonte certa, comunque l'articolo che ho letto mi sembrava assolutamente autorevole - che Bruce Springsteen alle ore 23.00 è stato interrotto, cioè alle ore 23.00, a Wembley, gli hanno staccato la corrente, perché doveva chiudere il concerto. Quindi, quanto sottolinea l'ARPA, relativamente alle ore 24.00, è oggettivamente un fatto fondamentale, di cui dovremo tenere conto nel Regolamento e che, sicuramente, ci allineerà al resto dell'Europa. Infine, Presidente, Assessori, Consiglieri di maggioranza, come Gruppo del PdL, abbiamo deciso di garantire questa mattina il numero legale. Quindi, noi parteciperemo a tutte le votazioni. Naturalmente, il nostro voto sulla deliberazione complessiva sarà di astensione per tutta una serie di questioni; ciò non significa un pregiudizio contro questa proposta di deliberazione, ma è soltanto una presa d'atto, che per noi è l'astensione. Abbiamo messo insieme le cose, cercando di bilanciare, ed è chiaro che un voto favorevole, rispetto a tutto il percorso che c'è stato così d'urgenza, non ci stava del tutto. Secondo me, è sicuramente importante sottolineare come l'opposizione, in questo caso il PdL, manterrà il numero legale per far andare avanti questo Consiglio e farlo eventualmente concludere in mattinata; al tempo stesso, crediamo di aver dato dei suggerimenti corretti, che sono stati anche condivisi dalla Giunta e che credo saranno propedeutici, finalmente, ad aiutare i cittadini ad avere quel meritato diritto al riposo che essi stanno cercando ormai da tempo. Quindi, bene le modifiche ottenute all'interno della deliberazione; bene il fatto che si svolgano i concerti. Adesso al lavoro, nei prossimi cinque mesi, per cercare di modificare questo Regolamento del 2006. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Credo che ci sia stata molta - forse troppa - attenzione mediatica su questa vicenda. Con molti Consiglieri Comunali, sia di maggioranza che di opposizione, da tempo chiediamo una riflessione più generale, che, in qualche modo, dovrà essere fatta nella Città per individuare i siti più idonei ad ospitare grandi eventi culturali, convegnistici, sportivi e quant'altro. Forse, abbiamo sottovalutato questo aspetto. È un aspetto che abbiamo affrontato con un Assessore che non è qui presente, l'Assessore Braccialarghe, relativamente al fatto che da tempo la Città non ha più ripensato i grandi luoghi che dovranno ospitare questi eventi. Di fatto, lo stadio Olimpico è rimasto - in questo ha ragione l'Assessore Gallo - forse l'unica vera alternativa ai palazzetti di questa città. Non dobbiamo ritornare al tema dell'Arena Rock, però, come sapete, c'è stato anche un fallimento pubblico - che dobbiamo ammettere - di una struttura che non è mai decollata e che doveva essere pensata, tra l'altro, per questo tipo di finalità. Ci sono alcuni parchi della città che non hanno più quelle funzioni; penso alla Pellerina, che, però, fino a qualche anno fa, ha ospitato eventi, ovviamente quelli senza biglietto, perché, oggettivamente, i parchi non sono infrastrutturati per fare altri tipi di eventi. Questa discussione, se l'avessimo anticipata, ci avrebbe portato a rivedere, in termini logistici, ambientali e, a quel punto, anche per quanto riguarda l'impatto acustico, quelle che sono le poche sedi rimaste. Penso alle piazze auliche della città, che spesso vengono utilizzate per grandi eventi e che hanno, certo, la facilitazione di essere in punti - come dice spesso l'Assessore Lavolta - infrastrutturati già dal punto di vista ambientale. Penso ai mezzi pubblici, alla capacità di AMIAT sulla raccolta rifiuti, una conoscenza sistemica del centro della città. Perché vi faccio questa premessa? Perché è chiaro, io sono felice che insieme alla Conferenza dei Capigruppo siamo riusciti a trovare un punto di accordo, che è quello di dare mandato alla Commissione che presiedo di avviare l'iter di modifica del Regolamento n. 318, a partire dal comma 15. Credo che sia giusto e legittimo e, come ci diceva l'Assessore Gallo, speriamo che quella di quest'anno non sia un'eccezione, nel senso che, negli scorsi anni, non si è ravvisato il problema di derogare alle cinque deroghe, cioè della doppia deroga, in quanto lo stadio Olimpico non è mai stato richiesto per così tante date. Devo dire, però, anche in risposta ad alcuni interventi, tra cui quello del Consigliere Marrone, che la Città ha saputo della richiesta della deroga qualche settimana fa. La dico, però, anche al contrario e non lo dico tanto per l'Assessore Lavolta, quanto per l'Assessore Gallo, è anche vero che, per quanto la richiesta di deroga sia stata fatta nelle ultime settimane, degli ultimi trenta concerti fatti allo stadio, tutti hanno avuto una deroga perché, come sapete, 73 decibel non sono, in qualche modo, idonei. Basta dire che il buon Consigliere Viale sfiorava più o meno i 100 a pochi metri di distanza. Allora, che cosa voglio dire? Certo, potevamo pensarci prima a rivedere quel Regolamento. Potevamo arrivare non all'ultimo giorno, a qualche ora dall'inizio del concerto dei Muse, per dirci che, oggettivamente, la richiesta di prelazione di sette- otto date dello Stadio ci avrebbero automaticamente portato fuori dal Regolamento. Credo che, forse, sia stato questo l'errore più politico. Dopodiché, dagli errori politici si prendono delle lezioni. Credo che la lezione che abbiamo imparato non sia tanto solo il fatto che quel Regolamento non fosse aggiornato ai tempi o ai luoghi, ma che la Città avesse bisogno di un design più sistemico nell'organizzare i grandi eventi. Altrimenti, spesso sembra che la responsabilità ricada solo sull'Assessore che, in quel momento, è competente. Penso, in questo caso, alle deroghe acustiche all'Assessore Lavolta. Non è così; ognuno di noi si deve far carico del fatto che attrarre eventi complessi porta a delle risposte complesse, e le risposte complesse devono venire dal Consiglio, ma soprattutto devono essere, in qualche modo, sostenute dalla Giunta di questa Città. È per questo che sono felice - e ringrazio il Consigliere Piera Levi-Montalcini - che, proprio sul tema del design sistemico, riproduciamo e rimettiamo in una deliberazione del Consiglio Comunale il tema delle emissioni, dell'impronta ambientale e quella che, di fatto, era la mozione del 2010. Prendo spunto da questa riflessione, anticipando il Consigliere Ventura (che riferirà su altri temi, cioè quello delle compensazioni e della restituzione sociale dei territori), per dire che questi grandi eventi, certo, provocano e generano delle opportunità, ma possono anche provocare alcuni disagi. Per questo, noi dobbiamo, intanto, fare un appello ai privati e al pubblico, che organizzano questi eventi, affinché inizino a fare questa rendicontazione ambientale e sociale. Molti l'hanno fatto in Europa. I primi, tra l'altro, sono nati qui in questa città. Penso alla grande discussione che il Salone del Gusto e Terra Madre hanno lanciato qualche anno fa, proprio in accordo con la Città di Torino. Credo che la riduzione di quella impronta ambientale passi certamente dal tema acustico, ma passi anche da tantissime altre scelte che gli eventi possono, più o meno, promuovere. La mozione, che partiva dal 2010, addirittura partiva da un tema anche aulico o, addirittura, sensibile, come ad esempio quello di rendere più ecocompatibile la Sindone. Quella discussione ci ha portato a ragionare su una possibile ecotassa da aggiungere a tutti i pullman che arrivavano alla città. Il Consigliere Ventura vi parlerà di altri oggetti di discussione; io, invece, vi lancio questo messaggio: pensate che questa non possa essere anche un'opportunità per rilanciare alcuni luoghi dove quei pullman devono arrivare o per rilanciare alcuni mezzi pubblici che possono mettersi a sistema con questo tipo di logistica avanzata? Penso che quella tassa ambientale non sia solo una tassa, in realtà, agli imprenditori; è un modo per dire che, se alcune conseguenze ambientali non si affrontano prima, poi, alla fine, rimane la compensazione. Ma l'obiettivo non è compensare, l'obiettivo è ridurre l'impronta ambientale, cioè ridurre la possibilità che questi grandi eventi rechino dei danni all'ambiente e alle persone. Per questo, secondo me, questa discussione, per quanto nata male, è finita meglio di quanto potessimo immaginare. Anzi, credo che sia servita a questo Consiglio Comunale per riragionare non solo sui grandi eventi, ma, in qualche modo, anche sulla vocazione della città stessa. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Se siamo qui oggi, onestamente, è per l'approssimazione dimostrata da parte dell'Amministrazione Comunale, che ha concesso lo Stadio per fare un evento di questa portata, come appunto il concerto dei Muse, non pensando che, come in tutti i quaranta concerti precedenti, ci sarebbe voluta, probabilmente, questa deroga e non accorgendosi che la cosa era impedita dal Regolamento. Il che dimostra, appunto, che probabilmente le modalità che ha la Città attualmente di regolamentare questo genere di problemi sono del tutto inapplicabili, perché non ha nessun senso avere un Regolamento che fissa dei limiti, sia di numero che di emissioni, per i concerti allo stadio Olimpico, che poi devono, per forza, essere derogati nel numero e anche nelle emissioni stesse, perché altrimenti non si riescono a fare i concerti. Allora, che senso ha introdurre questa regolamentazione, se tanto tutti i concerti poi sono in deroga? A questo punto, ben venga l'idea di rivedere il Regolamento, scrivendo qualcosa di più applicabile, dato che noi condividiamo che questi concerti sono una grande occasione di promozione per la città. Quindi hanno comunque un valore culturale, anche se popolare, secondo alcuni, ma anche un valore economico, turistico e anche di aggregazione sociale per i giovani e anche meno giovani, a seconda dell'artista, di questa città. Per cui, assolutamente, credo che la Città abbia già perso troppo tempo. Forse, semmai, la politica cittadina ha fatto veramente una brutta figura con la città, perché se parliamo con qualcuno per strada e gli diciamo che abbiamo concesso lo stadio per fare il concerto, ma in realtà ci voleva una deroga e, quindi, stiamo discutendo - la mattina prima del concerto - per fare la deliberazione, affinché il concerto possa svolgersi, la gente ci dice che potevate pensarci quando è stata chiesta l'autorizzazione per il concerto. Quindi, sicuramente c'è da fare anche una riflessione in questa direzione. L'altra cosa che appare un po' assurda, onestamente, è che ci sia stato tutto questo clamore per il fatto che si facciano più di cinque concerti, se ne facciano magari sette, otto, dieci in un anno, allo stadio Olimpico, quando c'è mezza città, decine di migliaia di persone, che convive per tre, quattro mesi di fila, tutte le sere, con i disco- pub, le attività di intrattenimento, i locali, eccetera, che hanno emissioni comparabili, almeno se percepite per chi ci abita sopra, che vanno avanti tutte le sere, per tre mesi di fila, fino alle tre, quattro, cinque di mattina. Per cui, chiaramente, diventa anche un po' ridicolo. Comprendiamo pienamente le lamentele di chi abita vicino allo stadio Olimpico, anche se, secondo me, più che il rumore lì il problema è di organizzazione generale, di viabilità, di gestione dell'afflusso e del deflusso delle persone. Forse si dovrebbe investire un po' di più sul trasporto pubblico per arrivare allo stadio non necessariamente con l'auto; bisognerebbe capire dove vanno le auto, perché avete realizzato uno stadio in mezzo al quartiere senza fare i parcheggi, dicendo che ci saranno, probabilmente, dei servizi di Park and Ride, che poi di fatto non funzionano e nessuno usa. Per cui, anche su questa vicenda sicuramente dobbiamo fare qualcosa. Quindi, ben venga anche l'idea delle compensazioni con una parte del ricavato di questi concerti, con la ricaduta sul Quartiere, probabilmente concentrate sulla mobilità e sulla gestione dell'afflusso e del deflusso delle persone. Però, detto questo, credo che il rapporto tra il disturbo arrecato alle persone e alla Città e i benefici, di questi concerti, sia infinitamente superiore rispetto a tutto il resto, che viene tranquillamente autorizzato da questa Città, per mesi, con deroghe a tappeto, che portano il limite per l'emissione della musica da due giorni a settimana a sette giorni a settimana, da mezzanotte alle quattro di mattina. Quindi, deroghe che permettono di fare praticamente quello che si vuole. Per questo motivo, noi ringraziamo l'Assessore Lavolta e anche l'Assessore Gallo, che ieri erano in Commissione, per aver scritto esplicitamente questa cosa come da noi richiesto. Nel senso che ieri, in Commissione, in questo impegno che era stato concordato per rivedere il Regolamento, abbiamo voluto che fosse scritto esplicitamente che la revisione del Regolamento non è - come c'era scritto - solo per garantire la possibilità di svolgere concerti, ma anche per rivedere più in generale le emissioni di tutti i locali notturni per l'intrattenimento della città. Senza voler spegnere la Città, perché nessuno vuole tornare a una città morta, in cui non si può uscire la sera e tutti sono chiusi in casa; però, cercando di trovare una soluzione, specialmente per le attività che si svolgono nel bel mezzo di quartieri residenziali, che permetta una convivenza civile tra l'attività che genera rumore e chi abita vicino a questi locali. Credo che questo sia il vero impegno e forse il risultato più positivo della giornata di oggi, al di là della deroga doverosa per permettere lo svolgimento del concerto dei Muse. Ma mi auguro che si apra finalmente una revisione generale costruttiva di tutta la vicenda delle emissioni sonore, specialmente notturne, invece di andare avanti, come succede adesso, con le deroghe da una parte, i comitati dei cittadini infuriati e le interpellanze in Consiglio Comunale che noi presentiamo a tappeto, ne abbiamo appena presentate tre su tre diversi locali notturni, però non è una soluzione produttiva. Quindi, auspico che nel giro di uno o due mesi (ormai questa stagione è a buon punto) una revisione del Regolamento che permetta, per il futuro, di arrivare a una gestione molto più tranquilla, condivisa e pacifica dei due interessi, di chi vuole uscire la sera e fare attività rumorose e di chi vuole vivere tranquillamente e dormire la notte. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Ventura. VENTURA Giovanni Io voglio dire che è vero che oggi siamo qui perché c'è stata una mancata programmazione dei concerti che avvengono in questa città; però, è anche vero che noi oggi possiamo dire grazie a questa mancata programmazione, perché rimettiamo in discussione un Regolamento che nessuno dei Consiglieri qui presenti, che hanno sollevato problemi su questo Regolamento, ha mai richiesto di rivederlo. Quindi, oltre a ringraziare l'Assessore Lavolta, che si è dato disponibile nel rivedere questo Regolamento, che potrebbe portare anche delle migliorie per la vivibilità di queste attività nella città e migliorare anche la qualità della vita dei nostri cittadini, io devo ringraziarvi, perché abbiamo avuto due giorni di Commissione che ci hanno portato a fare delle riflessioni importanti, che ci hanno permesso, a me e al Consigliere Paolino, di presentare una mozione che oggi non possiamo discutere, perché non è una mozione d'accompagnamento, ma sarà una mozione che nel seguito di questi lavori potrebbe portare dei benefici sul territorio. Perché è vero che i concerti portano risorse e servono per una città viva, ma è anche vero che queste risorse dobbiamo spenderle sul territorio che ospita questi concerti. Quindi, credo che queste riflessioni siano importanti per tutti, perché mettono in moto un meccanismo che potrebbe portare dei risultati a quelle persone che, giustamente, dicono: "Io al concerto non ci vado, non mi interessa, però ho migliorato la qualità della vita nel mio territorio, perché alcune risorse vengono spese sul mio territorio". Pertanto, devo ringraziare la Giunta perché ha sbagliato e grazie a questo errore ci permette oggi di fare delle cose importanti. Non credo che siano state giuste queste polemiche sui giornali, perché nessun Consigliere si è permesso di dire che i concerti non sono una risorsa o non sono importanti in questa città. Abbiamo solo avuto delle polemiche sterili che potevamo evitare. Ringrazio nuovamente gli Assessori. Auspico che queste Commissioni vengano programmate più in fretta possibile, per poter proseguire i lavori e per discutere anche di questa mozione che io e il Consigliere Paolino abbiamo presentato, perché vorremmo che anche per il 2013 alcune risorse che la Città ha introitato per i concerti vengano spese proprio nel territorio che ha ospitato questi concerti. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Io voglio solo specificare alcuni aspetti, perché un conto sono i fenomeni della movida e un conto sono gli aspetti estemporanei di un concerto. Sinceramente, sentendo l'intervento del Consigliere Grimaldi (mi spiace menzionarlo in maniera negativa), se io fossi un organizzatore di concerti escluderei Torino dal panorama dei concerti. Bisogna stare attenti. Ogni volta che questa città vuole ospitare qualcosa di importante ci sono sempre delle polemiche e inevitabilmente questa città non diventa più appetibile. Ripeto, un conto è la movida, che bisogna governare bene, come fanno a Roma e in altre città. Torino, ovviamente, ha dei picchi: prima aveva il Quadrilatero Romano, che adesso pare stia perdendo colpi a favore di San Salvario. Perciò, governati beni, in maniera razionale, questi fenomeni possono anche avere una distribuzione omogenea all'interno della città. Diventa estremamente pericoloso che, ogni volta che ci troviamo di fronte a un evento importante, questa Città debba porsi il problema di come governarlo. Io ricordo che quando ero molto più giovane ci furono delle polemiche anche in occasione del concerto di Madonna, che è stato un avvenimento importante per la nostra città, ancora oggi ne parliamo. Per cui, non dobbiamo precludere questi eventi, ma dobbiamo trovarci preparati. Come diceva giustamente il Capogruppo Magliano, dobbiamo cercare di andare incontro a un Regolamento definitivo, affinché anche gli organizzatori di eventi importanti sappiano che Torino ha un Regolamento che disciplina le modalità per organizzare queste manifestazioni. Se questo non avviene e alla fine Torino diventa la città in cui si scoprono sempre degli aspetti negativi (ovviamente, i giornali non ci risparmiano, compresi i giornali non locali), diventa veramente pericoloso, perché Torino rischia di avere sempre questa connotazione di città dormitorio, di città in cui non bisogna avvicinarsi perché si va incontro a determinate problematiche. Comunque, il voto di astensione, che ha già annunciato il mio Capogruppo, mi sembra una posizione giusta. Ma, ripeto, un conto è la movida, che non riusciamo a governare bene. Recentemente sono stato a Roma, dove ci sono tante piazze interessate da questo fenomeno, che però è governato in maniera diversa. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, passiamo all'analisi degli emendamenti. L'emendamento n. 1, presentato dagli Assessori Lavolta e Gallo, recita: FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1: Presenti 22, astenuti 4, favorevoli 18. L'emendamento n. 1 è approvato. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'emendamento n. 2, presentato dagli Assessori Lavolta e Gallo, comprensivo del subemendamento presentato dal Presidente Ferraris, recita: FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2 così subemendato: Presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 2 è approvato. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione così emendata: Presenti 23, astenuti 6, favorevoli 17. La proposta di deliberazione è approvata. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento: Presenti 24, favorevoli 24. L'immediata eseguibilità è concessa. |