Interventi |
FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Riprendiamo l'esame della proposta di mozione n. mecc. 201302664/002, presentata dai Consiglieri Lo Russo, Curto, Altamura, Paolino, Ventura, Grimaldi, Cassiani, Levi, Alunno, Genisio, Centillo, Carretta, Onofri, Muzzarelli, Viale e Nomis in data 7 giugno 2013, avente per oggetto: "Indirizzi per procedere all'alienazione di GTT S.p.A.". FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Presidente, non sarebbe male (se no non intervengo, non è un problema) avere un clima un po' diverso all'interno di quest'Aula, non perché parla il sottoscritto, ma per rispetto di un luogo istituzionale. Ormai stiamo quasi in dirittura d'arrivo per quanto concerne questa proposta di mozione, che è l'ennesima conferma che questa maggioranza non guarda il bene comune, non effettua scelte strategiche, equilibrate, ma va incontro a scelte che io ritengo sconsiderate. Per questa maggioranza l'importante è trovare gli equilibri interni, molte volte non avendo neanche coscienza di cosa fa, perché spesso è talmente lacerata al suo interno, che per trovare una mediazione molte volte gli sfugge la reale situazione in cui si trovano certe municipalizzate. Volevo anche sottolineare un aspetto. Non voglio togliergli il merito, ma ricordo al Sindaco (che sicuramente lo ricorda) che fu un opposizione della minoranza sugli emendamenti di fine anno. Se non lo ricorda, lo vada a rivedere. Volevo solo sottolineare alcuni aspetti. La litania di questa maggioranza è sempre la stessa, dove si vanno a determinare delle situazioni in cui, non prevedendo le scelte programmatiche e strategiche, si rischia poi inevitabilmente di gonfiare i Bilanci e di aumentare in maniera stratosferica i deficit delle aziende. Dopodiché la ricetta è fatta e non si salvaguardano assolutamente i lavoratori, come questa sinistra dice di fare. Infatti, abbiamo degli esempi che sono sotto gli occhi di tutti. Ci ritroviamo in una situazione in cui questa Città non dà risposte, tant'è che effettua continui tagli, anche nell'ambito dei trasporti, e continua a navigare a vista. In futuro, questa situazione (voglio dirlo anche ai lavoratori presenti in Aula) la pagheremo tutti, in particolare... spero che ciò non avvenga, ma è successo in altre società e purtroppo lo stiamo vivendo proprio in questi giorni. Naturalmente, ricordo (l'ha già fatto bene il mio Capogruppo) che il Gruppo PdL abbandonerà l'Aula in segno di protesta. Penso ci siano altri Gruppi che lo faranno. Questa proposta di mozione votatevela voi. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Ovviamente la posizione del Movimento 5 Stelle è chiara e lo è stata in occasione di tutte le deliberazioni (a partire da FCT) che riguardavano dismissioni. La nostra posizione è sempre stata coerente ovviamente con gli esiti referendari e anche oggi voteremo contrari alla mozione. Però, oggi mi sento di dire che questa proposta di mozione di fatto non rispetta due soggetti, che sono i principali attori. Da una parte l'azienda GTT. Io ricordo che, quando discutemmo della prima deliberazione, il Sindaco disse che GTT è una delle migliori aziende di trasporto italiane. Bene, penso che questo trattamento GTT non se lo meriti, proprio perché è una delle maggiori aziende di trasporto italiane. Dall'altra parte, Sindaco, non rispetta l'altro soggetto, nonché attore principale, che è il Consiglio Comunale, non solo per il metodo, lo hanno già detto altri Consiglieri prima di me. Io non so se a GTT bisogna ormai associare il termine "operazione porcata", perché non voglio ricordare cosa è successo l'altra volta, con una deliberazione stravolta, riscritta, emendata totalmente in Aula. Io non so se GTT evochi questo, però evidentemente anche in questo caso il secondo attore principale, che è il Consiglio Comunale, è stato totalmente disatteso, perché, come ha ricordato il Consigliere Tronzano, è stata disattesa una mozione che esprimeva un indirizzo. Il Consiglio Comunale non solo è stato disatteso politicamente, ma non viene neanche ascoltato. Signor Sindaco, la nostra posizione è netta e quindi probabilmente non sarebbe cambiata, però è inaccettabile che un'operazione di tanta importanza venga discussa senza dettagli, senza numeri, senza analisi, in due Commissioni velocissime; per cui probabilmente in maggioranza l'avete discussa, ma il Consiglio Comunale non è fatto solo di maggioranza, esiste anche un'opposizione che vorrebbe entrare nel merito delle questioni e che questa volta non ha potuto farlo. E su un provvedimento tanto importante, perché non riguarda solo noi Consiglieri, ma ha un impatto evidente su un servizio pubblico essenziale, io lo ritengo un atto gravissimo. Mi spiace che l'Assessore Lubatti non sia presente, perché non stiamo solo discutendo di vendere o non vendere, se sia giusto vendere il 49%, il 60%, o l'80%, ognuno avrà le sue posizioni, ma stiamo discutendo di un'operazione che ha un impatto su un servizio pubblico. Per questo vorrei che l'Assessore Lubatti fosse presente e ci dicesse, ad esempio, quali sono le valutazioni che sono state fatte (magari ce lo dirà il Sindaco) in merito all'esigenza di estendere le strisce blu. Perché venerdì, in Conferenza dei Capigruppo in congiunta con la I Commissione, noi abbiamo chiesto dei dettagli e non ci è stato detto nulla; sabato, l'abbiamo letto sui giornali. Ennesima mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio Comunale. Allora, io vorrei capire perché si sta facendo questa operazione. Per aumentare l'appetibilità di quello che andremo a vendere? Oppure c'è uno studio secondo il quale l'estensione delle strisce blu non è solo una questione di redditività, ma serve a migliorare la mobilità cittadina? Queste risposte le avrei volute quantomeno dall'Assessore Lubatti e avrei voluto discuterle in Commissione. Allo stesso modo (l'ha sollevato Consigliere Grimaldi prima di me) il tema degli investimenti. Il tema degli investimenti l'abbiamo trattato quando abbiamo parlato dell'altra procedura; era un tema fondamentale, tant'è che, se non ricordo male, c'era stato anche un emendamento che dava valore a eventuali investimenti. Allora, la Giunta come terrà conto di tale indirizzo in questo processo? Un'ultima domanda, che immagino non avrà risposta. Che garanzia avrà il Consiglio Comunale di poter delineare e controllare la politica della mobilità? Ribadisco che (torno a dire che l'assenza dell'Assessore Lubatti è grave) stiamo discutendo della percentuale (discussione che in realtà è già stata fatta, perché il Consiglio Comunale ha già dato un indirizzo, autorizzando a vendere il 49%), ma l'operazione che stiamo facendo avrà un impatto netto, che a me non è noto, sull'erogazione di un servizio che è composto da più parti. Quindi, su questo vorrei delle risposte nette e precise; cosa che fino a oggi non ho avuto. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Ambrogio. AMBROGIO Paola Io credo che la presentazione della mozione che oggi ci troviamo a discutere sia una grande sconfitta per il Consiglio Comunale, che oggi dimostra di essere comunque piegato di fronte a una Giunta che, pur di portare a casa un risultato, oltre tutto nei tempi utili per il Consiglio d'Amministrazione che ci sarà domani in GTT, si presenta oggi in Aula con una mozione che parte da uno spacchettamento di un'azienda, nonostante ci sia stato tutto un percorso in questi mesi che noi abbiamo portato avanti in quest'Aula e che è stato approvato dal Consiglio Comunale. Siamo partiti dalla vendita del 49%, cui peraltro anche il nostro Gruppo non si è opposto, abbiamo proseguito con una modifica dello Statuto della società e poi siamo arrivati a questa proposta di mozione. Mi stupisce non sentire alcun intervento da parte di qualche Consigliere della maggioranza, come il Consigliere Mangone, che peraltro era proprio firmatario di una mozione che andava contro lo scorporo, che oggi è il punto essenziale della mozione che ci troviamo ad approvare. Però, il Consigliere Mangone oggi non interviene. Evidentemente, a distanza di non più di un mese, l'aria dell'estate ha schiarito un po' le idee, ha fatto cambiare idea anche a qualcuno della maggioranza. Quindi, noi riteniamo che sia inaccettabile procedere in questo modo rispetto a un'azienda che è florida, come il Sindaco ha detto in varie occasioni. Anche in vista dell'approvazione di una Legge Regionale per la creazione della bacinizzazione, che potrebbe dare nuove opportunità a questa azienda e a quelle che in futuro si occuperanno del servizio del Trasporto Pubblico Locale. La domanda sorge spontanea: se questa Amministrazione ha ritenuto assolutamente inaccettabile la proposta per la vendita della prima gara relativa al 49%, pur avendo all'interno di questo pacchetto anche il ramo parcheggi, quando procederemo allo scorporo, signor Sindaco, qual è la vostra strategia? Quella di andare assolutamente a svendere, perché è evidente che il ramo di GTT che rende economicamente è quello dei parcheggi. Tanto è vero che la vostra idea di aumentare il numero degli stalli a poche settimane dalla vendita che volete attuare del ramo parcheggi, una volta che lo scorporiamo, che offerta potremo sperare di avere. Io spero che il Sindaco ci illumini rispetto a questo, perché se qualche mese fa abbiamo ritenuto inaccettabile quella proposta, non so cosa possa essere cambiato oggi, considerando tra l'altro che non abbiamo più un elemento di cassa così forte come il ramo parcheggi. Quindi, noi riteniamo che svendere questa società sia inaccettabile per la nostra Amministrazione. Per queste ragioni non parteciperemo al voto di questa mozione. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Il Consigliere Grimaldi ha ampiamente spiegato la prospettiva di questa mozione, ma l'intervento del Consigliere Ambrogio mi dà lo spunto per dire alcune cose, che penso siano fondamentali. Io non credo che si tratti di schizopatia la decisione di sostenere questa mozione di indirizzo dopo aver sostenuto, un mese fa, l'altra. Non si tratta di una sindrome psicologica se si parte da un assunto che voglio dire con precisione in quest'Aula: la gestione di questo processo non compete al Consiglio Comunale, ma compete al governo della Città e a chi ha il compito di governare le partecipate. In termini industriali lo scorporo del ramo parcheggi non solo non sarebbe un danno per il Trasporto Pubblico Locale e GTT, ma per certi versi addirittura un'opportunità. Non sarebbe un danno in termini di flusso di cassa, in quanto relativo; soprattutto non sarebbe un danno in termini patrimoniali, in quanto il differenziale fra il canone riconosciuto alla Città e quello introitato da GTT sarebbe quotabile in 2 milioni di Euro all'anno. Mentre un ramo d'azienda trasformato in società, liberata da mission differenti, permetterebbe ad entrambe le società di giovare l'una dell'indipendenza presso l'altra. Consigliere Ambrogio, sarò sincero da questo punto di vista, io non so più fino in fondo quali siano gli indirizzi a cui credere, perché è vero che in questi mesi abbiamo visto film diversi. Prima ci è stato detto che la scelta giusta era un prestito ponte, quindi una trasmissione di quote al 100%, di cui il 40% da proporre al mercato finanziario, quindi alla ricerca di un partner finanziario; potremmo dire nella nostra ricerca di risorse finanziarie per non uscire dal Patto di Stabilità. Poi, ci è stata proposta una cessione al 49%, valutata non da noi, ma dagli advisor pagati da noi; una cifra che poi, nel confronto con il corpo del mercato, si è dimostrata inesistente. Vero è che c'è stato un cambio delle politiche di trasporto locale; la dico così per gentilezza, perché dovrei parlare di un pesante taglio da parte del Governo centrale e del Governo regionale. Però (anche questo lo dico per onestà di dibattito, perché visto che parliamo della seconda azienda della città, credo che il dibattito debba essere franco, visto che stiamo parlando anche della seconda azienda per occupati di questa città), la quotazione che il mercato ci ha restituito non può essere soltanto ricondotta alle politiche di trasporto fatte dalla Regione, perché se no giochiamo un gioco che, secondo me, non ha senso: noi accusiamo la Regione, la Regione accusa noi. Non funziona. Io credo che lì ci sia stata una sottovalutazione del mercato e una differenza sicura di valutazione patrimoniale fra noi e il mercato stesso. Mi piacerebbe incontrare le società di consulenza, che abbiamo pagato per il loro lavoro, per chiedergli indietro i soldi, visto che vengono pagate per quello. Abbiamo in corso d'opera modificato lo Statuto e oggi ci diciamo una cosa diversa. È vero, sono tre film diversi, però credo che anche per l'onere a cui noi siamo chiamati, cioè quello di governare la Città, noi abbiamo il dovere di immaginare un film. Questo lo disgiungerei dal ragionamento sul 49% e l'80%: sono due cose diverse, perché se è vero l'assunto industriale che lo scorporo dei parcheggi non solo non è un danno, ma è un'opportunità, questo è vero al 49% e all'80%. Almeno su questo credo possiamo convenire tutti. Tenevo a fare questa precisazione, perché penso che il Consiglio Comunale, anche questa volta (mi sembra un po' la discussione fatta poc'anzi sul tema del sistema educativo), possa anche cambiare i propri indirizzi, che è quello di cui stiamo discutendo oggi... FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La invito a concludere. CURTO Michele ...ma sempre ricordando che la gestione industriale dei processi sta in capo alle aziende e a chi dovrebbe non controllare ma partecipare quelle aziende. Devo dire che oggi non mi è chiaro fino in fondo chi incarna questo ruolo. Però, partendo dalla convinzione che c'è una economicità, una preferenzialità e un interesse, non possiamo che accordare politicamente questo scorporo e speriamo che questa sia la volta buona. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Con tutto il rispetto per il Gruppo SEL, però 6 + 6 sono 12 minuti. Se ci sono queste deroghe, devono esserci per tutti. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Invito i Consiglieri a controllare, durante l'intervento, il tempo che hanno a disposizione. La parola al Consigliere D'Amico. D'AMICO Angelo Cos'altro aggiungere alla discussione che abbiamo avuto modo di ascoltare, insieme ai cittadini e ai lavoratori? Ben poco. Oggi abbiamo assistito a una scelta molto chiara del Sindaco, che in maniera legittima ha scelto di mantenere compatta la sua maggioranza, dando dei contentini sparsi a tutte le anime che lo sostengono, a scapito delle reali esigenze dei lavoratori di GTT e dei cittadini torinesi. Perché, Sindaco, se si fosse andati incontro alle istanze proposte dalla minoranza, accolte anche da una larga parte della maggioranza, oggi voteremmo una mozione che sicuramente potrebbe ottenere un numero maggiore di voti a favore. Il problema è che le forze presenti in quest'Aula che io chiamo "extraparlamentari", si sarebbero messe di traverso; quindi, era necessario trovare una quadra. Qual era l'unica via d'uscita di questa maggioranza per poter addivenire alla mozione che oggi voi voterete? Quella di dare dei contentini, come è già stato spiegato da altri Consiglieri molto meglio di me, così tutti sono contenti per aver ricevuto la propria parte e si può procedere con la votazione della mozione. Ebbene, anche il Gruppo di Progett'Azione non ci sta a questo gioco; per cui, non parteciperà al voto, non solo perché riteniamo non corretto il metodo con cui questa proposta di mozione è stata portata in Aula, ma anche perché crediamo che l'approvazione di questa proposta mozione non sia conveniente né per i cittadini né per i lavoratori di GTT. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Sindaco. SINDACO Ho ascoltato tutto il dibattito e naturalmente ringrazio tutti i Consiglieri. La mia prima considerazione è che in molti interventi si continua ad affrontare il tema prescindendo del tutto dal quadro finanziario in cui la nostra Città, come l'insieme degli Enti Locali, deve operare. Questo è un elemento di quadro fondamentale, che peraltro, non per responsabilità di questa Amministrazione, è complesso e con molti elementi di incertezza e di precarietà. Perché non solo la Città di Torino ha conosciuto una riduzione dei trasferimenti dal 2010 al 2012 che ha portato il trasferimento dallo Stato a questa Città da 364 milioni di Euro all'anno a 112 milioni di Euro all'anno. Forse bisognerebbe che tutti facessimo i conti con questi dati. Questo sarebbe avvenuto anche con una Giunta diversa da questa e anche con un Sindaco diverso da quello che c'è. Anche un Sindaco di centrodestra avrebbe dovuto fare i conti con il fatto che si è passati da 364 a 112 milioni di Euro. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non sto discutendo della Regione; sto dicendo che questo è un quadro che incide. Quindi, si continua totalmente a non considerare questo elemento, che invece incide pesantemente sugli equilibri finanziari della Città. Non solo. Ad oggi, il quadro di finanza locale su scala nazionale del 2013 non è definito, tanto è vero che si è prolungato al 30 settembre la presentazione dei Bilanci dei Comuni. Nel frattempo si è aggravato il taglio relativo alla spending review, per cui si è passati da 2 miliardi di taglio previsti dal Governo Monti a 2 miliardi e 250 milioni, cosa su cui tutta l'ANCI chiede di tornare indietro ed ha aperto una trattativa con il Governo. Peraltro, non sono definiti flussi finanziari fondamentali per il 2013 e il 2014, come i flussi relativi al TPL. Tutto questo lo richiamo, perché non è che tutto questo non c'è; c'è e incide pesantemente sui nostri equilibri di Bilancio. E allora abbiamo il dovere, per responsabilità, auspicando che il Governo nel corso di questi mesi, sulla base dei rapporti che stabilirà con l'ANCI e con le altre organizzazioni che rappresentano le Autonomie Locali, prenda dei provvedimenti migliorativi, nel frattempo dobbiamo metterci dalla parte della ragione. Metterci dalla parte della ragione significa mettere in sicurezza la condizione finanziaria della Città, sia per ciò che riguarda il Bilancio di Esercizio, sia per ciò che riguarda la liberazione di risorse che ci consentano di onorare l'impegno a stare nel Patto di Stabilità e ad avere risorse che siano utilizzabili sia per ridurre l'indebitamento, sia per quella quota minima di investimenti che sono necessari. Perché visto che tutti dicono che dobbiamo mettere a posto le buche, io sono d'accordo, però per mettere a posto le buche ci vogliono delle risorse, perché se no con la bacchetta magica le buche non si mettono a posto. Quindi, bisogna fare i conti con il fatto che la nostra Città, come gran parte dei Comuni italiani, è in una condizione di grande sofferenza dal punto di vista finanziario e questo presuppone anche delle manovre di finanza straordinaria che ci consentano di acquisire quelle risorse necessarie a garantire che ai cittadini sia mantenuta inalterata l'offerta dei servizi di cui dispongono. Le dismissioni (l'ho detto più volte, ma capisco che per ragioni di polemica si fa finta che questo non sia stato mai detto) non corrispondono soltanto all'obiettivo di liberare risorse. Lo dico per l'ennesima volta, sono sicuro che tanto non servirà, perché per ragioni di polemica politica si fa finta di credere che sia solo così, ma non è così. Le dismissioni, sia quelle che abbiamo fatto, sia quelle che intendiamo fare, corrispondono a tre finalità e tutt'e tre vanno tenute insieme. Primo: certamente liberare delle risorse, di cui la Città ha necessità, perché l'esercizio di Bilancio non è in grado da solo di affrontare problemi che la riduzione dei trasferimenti dallo Stato rende più acuti. Secondo: garantire che, soprattutto per ciò che riguarda le società partecipate, siano collocate in ragione tale da garantire una configurazione di politica industriale che garantisca efficienza e competitività a queste aziende. Terzo: garantire la qualità del servizio. Tutti e tre questi obiettivi sono importanti. Nel fare le dismissioni, noi abbiamo il dovere di guardare a tutti e tre questi obiettivi ed è quello che abbiamo fatto, perché nel momento in cui abbiamo dismesso il 49% di AMIAT e l'80% di TRM, non ci siamo posti solo il problema di liberare risorse, ma anche di determinare modalità e condizioni di svolgimento di gare che consentissero che chi acquisiva quei due beni, li acquisisse essendo un operatore industriale, con progetti di politica industriale che ne consentissero lo sviluppo. E non c'è dubbio che il fatto che oggi quell'acquisizione abbia visto il soggetto acquisitore in una società multiutility come IREN, garantisce che sia AMIAT che TRM abbiano avuto una destinazione che non è puramente di acquisizione da parte di un soggetto finanziario, bensì da un soggetto di politica industriale che ha tutto l'interesse a sviluppare quelle società. Lo stesso abbiamo fatto per l'aeroporto e lo stesso intendiamo far per GTT. Per cui, sia quando abbiamo fatto la gara con GTT come soggetto onnicomprensivo delle sue attività, sia oggi che proponiamo un'articolazione diversa che articola la cessione, noi ci proponiamo l'obiettivo di allocare quote di nostra proprietà di GTT a partner che abbiano un profilo industriale e non un profilo finanziario. Non è una cosa di poco conto, perché il rischio, o i pericoli che vengono evocati nel dibattito in Aula e anche fuori di qui, cambiano di segno a seconda se GTT è acquisita da un partner di politica industriale oppure da un soggetto finanziario che poi si pone il problema semplicemente di rivenderlo e fare cassa. Sono due cose radicalmente diverse. Noi ci proponiamo di condurre un percorso di dismissione che abbia come destinatari dei soggetti di politica industriale. Peraltro, non credo siano misteri, l'abbiamo già visto nella gara precedente. Chi ha partecipato alla gara precedente? Ferrovie dello Stato, che ha manifestato interesse, anche se alla fine, per ragioni diverse, non ha avanzato l'offerte, e Riva, cioè due soggetti che operano nel settore dei trasporti in termini di soggetti di politica industriale. Nel momento in cui riteniamo che sia più profittevole per la Città, dal punto di vista finanziario, andare a una dismissione di parcheggi che separa i parcheggi dal TPL, come interlocutori avremo i principali operatori di gestione dei parcheggi su scala nazionale e internazionale. Quindi, non fondi pensione che comprano il parcheggio e poi lo vendono, ma gruppi che fanno della gestione dei parcheggi la loro attività professionale, quindi soggetti di politica industriale. Inoltre, facciamo l'operazione di dismissione non solo per liberare risorse, ma nel momento in cui ci rivolgiamo a soggetti di politica industriale, perseguiamo così il terzo obiettivo che è quello di garantire che questi servizi, anche se non sono più gestiti dal Comune al 100%, siano però in grado di mantenere inalterata la qualità dell'offerta di cui i cittadini dispongono. Perché un partner di politica industriale che diventa socio di una società e la vuole gestire, ha interesse a sviluppare il servizio, non ha interesse a chiuderlo. Liberiamoci anche da questa visione, che francamente mi pare curioso che ci venga proposta perfino dalla destra, per cui la prima preoccupazione che ha un imprenditore che compra un'azienda è quella di liquidarla. Io che sono un uomo di sinistra non ho mai pensato così. Io penso che se un imprenditore compra un'azienda, tende a fare un investimento e lavorerà per sviluppare quell'impresa, o no? È curioso che sia la destra a spiegarmi il contrario. Quindi, penso francamente che molte delle obiezioni non abbiano il fondamento che viene accreditato. Dopodiché, la soluzione che proponiamo è diversa da quella che abbiamo perseguito l'anno scorso. È diversa dal punto di vista dell'articolazione delle dismissioni ed è diversa anche, per ciò che riguarda il TPL, dalla metodologia che intendiamo perseguire. Abbiamo un'articolazione che consente di massimizzare il valore dei parcheggi, perché i soggetti che gestiscono parcheggi in termini industriali non sono tendenzialmente i soggetti che gestiscono il Trasporto Pubblico Locale. Basta guardare nelle Città italiane, senza andare nel mondo. Ci sono Città italiane importanti (Brescia, Trieste, Treviso se non ricordo male, Firenze) dove la gestione dei parcheggi è nettamente distinta dalla gestione dei trasporti. In queste Città si è ricorso ad operatori privati, professionalmente distinti e specifici nella gestione dei parcheggi, rispetto alla gestione del Trasporto Pubblico Locale. Qui sono stati evocati tanti rischi. Attenzione, ve ne evoco io uno al contrario: se il TPL viene acquisito insieme ai parcheggi da un operatore del TPL che non è interessato ai parcheggi, il giorno dopo se la rivende, realizzando quella plusvalenza che invece può realizzare direttamente l'Amministrazione Comunale rivolgendosi a un operatore che ha specifici interessi a gestire i parcheggi. Quello che sto dicendo è già accaduto in un'altra Città italiana, dove un soggetto ha comperato tutto, e il giorno dopo, non avendo interessi ai parcheggi, se li è venduti, guadagnandoci sopra; chi ci ha rimesso è stata l'Amministrazione che aveva fatto l'operazione. Quindi, una dismissione articolata ci consente di massimizzare la valorizzazione degli asset. Per ciò che riguarda le reti informatiche di cui GTT dispone e per ciò che riguarda gli asset immobiliari, non li dismettiamo, li portiamo in capo al Comune, per poi realizzare, sulla base di scelte strategiche che la Città avrà, il massimo di valore. Quindi, da questo punto di vista non si svende assolutamente niente. Torniamo direttamente in proprietà di una parte degli asset della società. Per ciò che riguarda il TPL, la cessione è certamente resa più complessa dal fatto che c'è un quadro relativo ai flussi finanziari, di cui oggi gode il TPL, che è complesso e precario, che anche solo negli ultimi mesi è cambiato in rapporto, per esempio, a mutamenti che sono intervenuti nelle disponibilità finanziarie del Fondo Nazionale per il Trasporto Pubblico Locale. Questa è la ragione per cui noi riteniamo di andare a una dismissione che adotti il metodo non della gara con indicazione di prezzo prefissato, come abbiamo fatto l'altra volta, ma il metodo del dialogo competitivo, che è una metodologia più negoziale, che consenta, con tutti coloro che parteciperanno naturalmente a questa gara di evidenza pubblica, sulla base di una valutazione negoziale, di verificare quali sono le offerte in campo. Decidiamo di vendere il 49%. Naturalmente se vendessimo di più, la capacità di realizzo sarebbe più alta, su questo non c'è il minimo dubbio, ed è una valutazione che certamente è giusto evocare. Dopodiché, c'è un pronunciamento maggioritario di questo Consiglio Comunale che ritiene che in questa fase si debba cedere il 49% e io ne prendo atto. Il che non esclude che in sede di dialogo competitivo non si possa decidere un'altra cosa, che non sarebbe possibile, ma si possa verificare se effettivamente la cessione di quote superiori consentirebbe un introito maggiore. Dopodiché, qualora questo emergesse, sarà mia responsabilità e della Giunta portare queste valutazioni all'esame del Consiglio Comunale, che deciderà se confermare la vendita del 49%, indipendentemente da quello che gli può essere offerto con una vendita maggiore, oppure esaminerà anche le possibilità che ci sono con una vendita maggiore. E deciderà sovranamente, perché è vero che il Sindaco è eletto direttamente dai cittadini, ma ci sono delle decisioni che il Sindaco da solo non può prendere. Quindi, il Consiglio Comunale si assumerà la responsabilità di fare la scelta che riterrà e il Sindaco naturalmente ne prenderà atto. Infine, voglio ricordare che qualunque siano le modalità con cui andiamo alle dismissioni, noi abbiamo sempre messo - e continueremo a mettere - le clausole sociali in ogni forma di contratto, come una condizione per noi irrinunciabile. Clausole sociali significano tutela dell'occupazione per tutti coloro che sono attualmente dipendenti delle attività che sono in capo a GTT, comunque siano riallocate. Per queste ragioni, penso che la proposta di mozione che è stata presentata richiami sostanzialmente questi indirizzi. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Moretti. MORETTI Gabriele Noi abbiamo presentato una mozione che propone di votare per parti separate la mozione. Probabilmente vale la pena precisare il motivo per cui chiediamo di votare il punto relativo alla cessione del 49% indipendentemente dagli altri tre, che non è affatto un motivo ideologico. Nel senso che 49 non è un numero brutto o bello, semplicemente è il numero con cui si è cercato di vendere GTT, un anno fa, senza successo. Quindi, vista l'importanza dell'operazione e visto che condividiamo tutti gli altri indirizzi indicati nella mozione principale, riteniamo di poter votare i primi tre punti, mentre il quarto punto crediamo che sia assolutamente superato dalla storia. |