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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 11 Giugno 2013 ore 14,00
Paragrafo n. 22
MOZIONE 2013-02664
(MOZIONE N. 39/2013) "INDIRIZZI PER PROCEDERE ALL'ALIENAZIONE DI GTT S.P.A." PRESENTATA DAI CONSIGLIERI LO RUSSO ED ALTRI IN DATA 7 GIUGNO 2013.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Riprendiamo l'esame della proposta di mozione n. mecc. 201302664/002, presentata
dai Consiglieri Lo Russo, Curto, Altamura, Paolino, Ventura, Grimaldi, Cassiani,
Levi, Alunno, Genisio, Centillo, Carretta, Onofri, Muzzarelli, Viale e Nomis in data
7 giugno 2013, avente per oggetto:

"Indirizzi per procedere all'alienazione di GTT S.p.A.".

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Presidente, non sarebbe male (se no non intervengo, non è un problema) avere un
clima un po' diverso all'interno di quest'Aula, non perché parla il sottoscritto, ma per
rispetto di un luogo istituzionale.
Ormai stiamo quasi in dirittura d'arrivo per quanto concerne questa proposta di
mozione, che è l'ennesima conferma che questa maggioranza non guarda il bene
comune, non effettua scelte strategiche, equilibrate, ma va incontro a scelte che io
ritengo sconsiderate. Per questa maggioranza l'importante è trovare gli equilibri
interni, molte volte non avendo neanche coscienza di cosa fa, perché spesso è
talmente lacerata al suo interno, che per trovare una mediazione molte volte gli
sfugge la reale situazione in cui si trovano certe municipalizzate.
Volevo anche sottolineare un aspetto. Non voglio togliergli il merito, ma ricordo al
Sindaco (che sicuramente lo ricorda) che fu un opposizione della minoranza sugli
emendamenti di fine anno. Se non lo ricorda, lo vada a rivedere.
Volevo solo sottolineare alcuni aspetti. La litania di questa maggioranza è sempre la
stessa, dove si vanno a determinare delle situazioni in cui, non prevedendo le scelte
programmatiche e strategiche, si rischia poi inevitabilmente di gonfiare i Bilanci e di
aumentare in maniera stratosferica i deficit delle aziende. Dopodiché la ricetta è fatta
e non si salvaguardano assolutamente i lavoratori, come questa sinistra dice di fare.
Infatti, abbiamo degli esempi che sono sotto gli occhi di tutti.
Ci ritroviamo in una situazione in cui questa Città non dà risposte, tant'è che effettua
continui tagli, anche nell'ambito dei trasporti, e continua a navigare a vista. In futuro,
questa situazione (voglio dirlo anche ai lavoratori presenti in Aula) la pagheremo
tutti, in particolare... spero che ciò non avvenga, ma è successo in altre società e
purtroppo lo stiamo vivendo proprio in questi giorni.
Naturalmente, ricordo (l'ha già fatto bene il mio Capogruppo) che il Gruppo PdL
abbandonerà l'Aula in segno di protesta. Penso ci siano altri Gruppi che lo faranno.
Questa proposta di mozione votatevela voi.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Ovviamente la posizione del Movimento 5 Stelle è chiara e lo è stata in occasione di
tutte le deliberazioni (a partire da FCT) che riguardavano dismissioni. La nostra
posizione è sempre stata coerente ovviamente con gli esiti referendari e anche oggi
voteremo contrari alla mozione.
Però, oggi mi sento di dire che questa proposta di mozione di fatto non rispetta due
soggetti, che sono i principali attori. Da una parte l'azienda GTT. Io ricordo che,
quando discutemmo della prima deliberazione, il Sindaco disse che GTT è una delle
migliori aziende di trasporto italiane. Bene, penso che questo trattamento GTT non
se lo meriti, proprio perché è una delle maggiori aziende di trasporto italiane.
Dall'altra parte, Sindaco, non rispetta l'altro soggetto, nonché attore principale, che è
il Consiglio Comunale, non solo per il metodo, lo hanno già detto altri Consiglieri
prima di me.
Io non so se a GTT bisogna ormai associare il termine "operazione porcata", perché
non voglio ricordare cosa è successo l'altra volta, con una deliberazione stravolta,
riscritta, emendata totalmente in Aula. Io non so se GTT evochi questo, però
evidentemente anche in questo caso il secondo attore principale, che è il Consiglio
Comunale, è stato totalmente disatteso, perché, come ha ricordato il Consigliere
Tronzano, è stata disattesa una mozione che esprimeva un indirizzo.
Il Consiglio Comunale non solo è stato disatteso politicamente, ma non viene
neanche ascoltato. Signor Sindaco, la nostra posizione è netta e quindi probabilmente
non sarebbe cambiata, però è inaccettabile che un'operazione di tanta importanza
venga discussa senza dettagli, senza numeri, senza analisi, in due Commissioni
velocissime; per cui probabilmente in maggioranza l'avete discussa, ma il Consiglio
Comunale non è fatto solo di maggioranza, esiste anche un'opposizione che vorrebbe
entrare nel merito delle questioni e che questa volta non ha potuto farlo. E su un
provvedimento tanto importante, perché non riguarda solo noi Consiglieri, ma ha un
impatto evidente su un servizio pubblico essenziale, io lo ritengo un atto gravissimo.
Mi spiace che l'Assessore Lubatti non sia presente, perché non stiamo solo
discutendo di vendere o non vendere, se sia giusto vendere il 49%, il 60%, o l'80%,
ognuno avrà le sue posizioni, ma stiamo discutendo di un'operazione che ha un
impatto su un servizio pubblico. Per questo vorrei che l'Assessore Lubatti fosse
presente e ci dicesse, ad esempio, quali sono le valutazioni che sono state fatte
(magari ce lo dirà il Sindaco) in merito all'esigenza di estendere le strisce blu. Perché
venerdì, in Conferenza dei Capigruppo in congiunta con la I Commissione, noi
abbiamo chiesto dei dettagli e non ci è stato detto nulla; sabato, l'abbiamo letto sui
giornali. Ennesima mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio Comunale.
Allora, io vorrei capire perché si sta facendo questa operazione. Per aumentare
l'appetibilità di quello che andremo a vendere? Oppure c'è uno studio secondo il
quale l'estensione delle strisce blu non è solo una questione di redditività, ma serve a
migliorare la mobilità cittadina? Queste risposte le avrei volute quantomeno
dall'Assessore Lubatti e avrei voluto discuterle in Commissione.
Allo stesso modo (l'ha sollevato Consigliere Grimaldi prima di me) il tema degli
investimenti. Il tema degli investimenti l'abbiamo trattato quando abbiamo parlato
dell'altra procedura; era un tema fondamentale, tant'è che, se non ricordo male, c'era
stato anche un emendamento che dava valore a eventuali investimenti. Allora, la
Giunta come terrà conto di tale indirizzo in questo processo?
Un'ultima domanda, che immagino non avrà risposta. Che garanzia avrà il Consiglio
Comunale di poter delineare e controllare la politica della mobilità? Ribadisco che
(torno a dire che l'assenza dell'Assessore Lubatti è grave) stiamo discutendo della
percentuale (discussione che in realtà è già stata fatta, perché il Consiglio Comunale
ha già dato un indirizzo, autorizzando a vendere il 49%), ma l'operazione che stiamo
facendo avrà un impatto netto, che a me non è noto, sull'erogazione di un servizio
che è composto da più parti. Quindi, su questo vorrei delle risposte nette e precise;
cosa che fino a oggi non ho avuto.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Ambrogio.

AMBROGIO Paola
Io credo che la presentazione della mozione che oggi ci troviamo a discutere sia una
grande sconfitta per il Consiglio Comunale, che oggi dimostra di essere comunque
piegato di fronte a una Giunta che, pur di portare a casa un risultato, oltre tutto nei
tempi utili per il Consiglio d'Amministrazione che ci sarà domani in GTT, si
presenta oggi in Aula con una mozione che parte da uno spacchettamento di
un'azienda, nonostante ci sia stato tutto un percorso in questi mesi che noi abbiamo
portato avanti in quest'Aula e che è stato approvato dal Consiglio Comunale.
Siamo partiti dalla vendita del 49%, cui peraltro anche il nostro Gruppo non si è
opposto, abbiamo proseguito con una modifica dello Statuto della società e poi siamo
arrivati a questa proposta di mozione. Mi stupisce non sentire alcun intervento da
parte di qualche Consigliere della maggioranza, come il Consigliere Mangone, che
peraltro era proprio firmatario di una mozione che andava contro lo scorporo, che
oggi è il punto essenziale della mozione che ci troviamo ad approvare. Però, il
Consigliere Mangone oggi non interviene. Evidentemente, a distanza di non più di un
mese, l'aria dell'estate ha schiarito un po' le idee, ha fatto cambiare idea anche a
qualcuno della maggioranza.
Quindi, noi riteniamo che sia inaccettabile procedere in questo modo rispetto a
un'azienda che è florida, come il Sindaco ha detto in varie occasioni. Anche in vista
dell'approvazione di una Legge Regionale per la creazione della bacinizzazione, che
potrebbe dare nuove opportunità a questa azienda e a quelle che in futuro si
occuperanno del servizio del Trasporto Pubblico Locale.
La domanda sorge spontanea: se questa Amministrazione ha ritenuto assolutamente
inaccettabile la proposta per la vendita della prima gara relativa al 49%, pur avendo
all'interno di questo pacchetto anche il ramo parcheggi, quando procederemo allo
scorporo, signor Sindaco, qual è la vostra strategia? Quella di andare assolutamente a
svendere, perché è evidente che il ramo di GTT che rende economicamente è quello
dei parcheggi. Tanto è vero che la vostra idea di aumentare il numero degli stalli a
poche settimane dalla vendita che volete attuare del ramo parcheggi, una volta che lo
scorporiamo, che offerta potremo sperare di avere.
Io spero che il Sindaco ci illumini rispetto a questo, perché se qualche mese fa
abbiamo ritenuto inaccettabile quella proposta, non so cosa possa essere cambiato
oggi, considerando tra l'altro che non abbiamo più un elemento di cassa così forte
come il ramo parcheggi.
Quindi, noi riteniamo che svendere questa società sia inaccettabile per la nostra
Amministrazione. Per queste ragioni non parteciperemo al voto di questa mozione.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Il Consigliere Grimaldi ha ampiamente spiegato la prospettiva di questa mozione, ma
l'intervento del Consigliere Ambrogio mi dà lo spunto per dire alcune cose, che
penso siano fondamentali.
Io non credo che si tratti di schizopatia la decisione di sostenere questa mozione di
indirizzo dopo aver sostenuto, un mese fa, l'altra. Non si tratta di una sindrome
psicologica se si parte da un assunto che voglio dire con precisione in quest'Aula: la
gestione di questo processo non compete al Consiglio Comunale, ma compete al
governo della Città e a chi ha il compito di governare le partecipate.
In termini industriali lo scorporo del ramo parcheggi non solo non sarebbe un danno
per il Trasporto Pubblico Locale e GTT, ma per certi versi addirittura un'opportunità.
Non sarebbe un danno in termini di flusso di cassa, in quanto relativo; soprattutto
non sarebbe un danno in termini patrimoniali, in quanto il differenziale fra il canone
riconosciuto alla Città e quello introitato da GTT sarebbe quotabile in 2 milioni di
Euro all'anno. Mentre un ramo d'azienda trasformato in società, liberata da mission
differenti, permetterebbe ad entrambe le società di giovare l'una dell'indipendenza
presso l'altra.
Consigliere Ambrogio, sarò sincero da questo punto di vista, io non so più fino in
fondo quali siano gli indirizzi a cui credere, perché è vero che in questi mesi abbiamo
visto film diversi. Prima ci è stato detto che la scelta giusta era un prestito ponte,
quindi una trasmissione di quote al 100%, di cui il 40% da proporre al mercato
finanziario, quindi alla ricerca di un partner finanziario; potremmo dire nella nostra
ricerca di risorse finanziarie per non uscire dal Patto di Stabilità. Poi, ci è stata
proposta una cessione al 49%, valutata non da noi, ma dagli advisor pagati da noi;
una cifra che poi, nel confronto con il corpo del mercato, si è dimostrata inesistente.
Vero è che c'è stato un cambio delle politiche di trasporto locale; la dico così per
gentilezza, perché dovrei parlare di un pesante taglio da parte del Governo centrale e
del Governo regionale. Però (anche questo lo dico per onestà di dibattito, perché
visto che parliamo della seconda azienda della città, credo che il dibattito debba
essere franco, visto che stiamo parlando anche della seconda azienda per occupati di
questa città), la quotazione che il mercato ci ha restituito non può essere soltanto
ricondotta alle politiche di trasporto fatte dalla Regione, perché se no giochiamo un
gioco che, secondo me, non ha senso: noi accusiamo la Regione, la Regione accusa
noi. Non funziona.
Io credo che lì ci sia stata una sottovalutazione del mercato e una differenza sicura di
valutazione patrimoniale fra noi e il mercato stesso. Mi piacerebbe incontrare le
società di consulenza, che abbiamo pagato per il loro lavoro, per chiedergli indietro i
soldi, visto che vengono pagate per quello.
Abbiamo in corso d'opera modificato lo Statuto e oggi ci diciamo una cosa diversa.
È vero, sono tre film diversi, però credo che anche per l'onere a cui noi siamo
chiamati, cioè quello di governare la Città, noi abbiamo il dovere di immaginare un
film. Questo lo disgiungerei dal ragionamento sul 49% e l'80%: sono due cose
diverse, perché se è vero l'assunto industriale che lo scorporo dei parcheggi non solo
non è un danno, ma è un'opportunità, questo è vero al 49% e all'80%. Almeno su
questo credo possiamo convenire tutti.
Tenevo a fare questa precisazione, perché penso che il Consiglio Comunale, anche
questa volta (mi sembra un po' la discussione fatta poc'anzi sul tema del sistema
educativo), possa anche cambiare i propri indirizzi, che è quello di cui stiamo
discutendo oggi...

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La invito a concludere.

CURTO Michele
...ma sempre ricordando che la gestione industriale dei processi sta in capo alle
aziende e a chi dovrebbe non controllare ma partecipare quelle aziende.
Devo dire che oggi non mi è chiaro fino in fondo chi incarna questo ruolo. Però,
partendo dalla convinzione che c'è una economicità, una preferenzialità e un
interesse, non possiamo che accordare politicamente questo scorporo e speriamo che
questa sia la volta buona.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Con tutto il rispetto per il Gruppo SEL, però 6 + 6 sono 12 minuti. Se ci sono queste
deroghe, devono esserci per tutti.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Invito i Consiglieri a controllare, durante l'intervento, il tempo che hanno a
disposizione.
La parola al Consigliere D'Amico.

D'AMICO Angelo
Cos'altro aggiungere alla discussione che abbiamo avuto modo di ascoltare, insieme
ai cittadini e ai lavoratori? Ben poco. Oggi abbiamo assistito a una scelta molto
chiara del Sindaco, che in maniera legittima ha scelto di mantenere compatta la sua
maggioranza, dando dei contentini sparsi a tutte le anime che lo sostengono, a scapito
delle reali esigenze dei lavoratori di GTT e dei cittadini torinesi.
Perché, Sindaco, se si fosse andati incontro alle istanze proposte dalla minoranza,
accolte anche da una larga parte della maggioranza, oggi voteremmo una mozione
che sicuramente potrebbe ottenere un numero maggiore di voti a favore. Il problema
è che le forze presenti in quest'Aula che io chiamo "extraparlamentari", si sarebbero
messe di traverso; quindi, era necessario trovare una quadra.
Qual era l'unica via d'uscita di questa maggioranza per poter addivenire alla
mozione che oggi voi voterete? Quella di dare dei contentini, come è già stato
spiegato da altri Consiglieri molto meglio di me, così tutti sono contenti per aver
ricevuto la propria parte e si può procedere con la votazione della mozione.
Ebbene, anche il Gruppo di Progett'Azione non ci sta a questo gioco; per cui, non
parteciperà al voto, non solo perché riteniamo non corretto il metodo con cui questa
proposta di mozione è stata portata in Aula, ma anche perché crediamo che
l'approvazione di questa proposta mozione non sia conveniente né per i cittadini né
per i lavoratori di GTT.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Sindaco.

SINDACO
Ho ascoltato tutto il dibattito e naturalmente ringrazio tutti i Consiglieri. La mia
prima considerazione è che in molti interventi si continua ad affrontare il tema
prescindendo del tutto dal quadro finanziario in cui la nostra Città, come l'insieme
degli Enti Locali, deve operare. Questo è un elemento di quadro fondamentale, che
peraltro, non per responsabilità di questa Amministrazione, è complesso e con molti
elementi di incertezza e di precarietà. Perché non solo la Città di Torino ha
conosciuto una riduzione dei trasferimenti dal 2010 al 2012 che ha portato il
trasferimento dallo Stato a questa Città da 364 milioni di Euro all'anno a 112 milioni
di Euro all'anno. Forse bisognerebbe che tutti facessimo i conti con questi dati.
Questo sarebbe avvenuto anche con una Giunta diversa da questa e anche con un
Sindaco diverso da quello che c'è. Anche un Sindaco di centrodestra avrebbe dovuto
fare i conti con il fatto che si è passati da 364 a 112 milioni di Euro. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Non sto discutendo della Regione; sto dicendo che questo è
un quadro che incide. Quindi, si continua totalmente a non considerare questo
elemento, che invece incide pesantemente sugli equilibri finanziari della Città.
Non solo. Ad oggi, il quadro di finanza locale su scala nazionale del 2013 non è
definito, tanto è vero che si è prolungato al 30 settembre la presentazione dei Bilanci
dei Comuni. Nel frattempo si è aggravato il taglio relativo alla spending review, per
cui si è passati da 2 miliardi di taglio previsti dal Governo Monti a 2 miliardi e 250
milioni, cosa su cui tutta l'ANCI chiede di tornare indietro ed ha aperto una trattativa
con il Governo. Peraltro, non sono definiti flussi finanziari fondamentali per il 2013 e
il 2014, come i flussi relativi al TPL.
Tutto questo lo richiamo, perché non è che tutto questo non c'è; c'è e incide
pesantemente sui nostri equilibri di Bilancio. E allora abbiamo il dovere, per
responsabilità, auspicando che il Governo nel corso di questi mesi, sulla base dei
rapporti che stabilirà con l'ANCI e con le altre organizzazioni che rappresentano le
Autonomie Locali, prenda dei provvedimenti migliorativi, nel frattempo dobbiamo
metterci dalla parte della ragione. Metterci dalla parte della ragione significa mettere
in sicurezza la condizione finanziaria della Città, sia per ciò che riguarda il Bilancio
di Esercizio, sia per ciò che riguarda la liberazione di risorse che ci consentano di
onorare l'impegno a stare nel Patto di Stabilità e ad avere risorse che siano
utilizzabili sia per ridurre l'indebitamento, sia per quella quota minima di
investimenti che sono necessari. Perché visto che tutti dicono che dobbiamo mettere
a posto le buche, io sono d'accordo, però per mettere a posto le buche ci vogliono
delle risorse, perché se no con la bacchetta magica le buche non si mettono a posto.
Quindi, bisogna fare i conti con il fatto che la nostra Città, come gran parte dei
Comuni italiani, è in una condizione di grande sofferenza dal punto di vista
finanziario e questo presuppone anche delle manovre di finanza straordinaria che ci
consentano di acquisire quelle risorse necessarie a garantire che ai cittadini sia
mantenuta inalterata l'offerta dei servizi di cui dispongono.
Le dismissioni (l'ho detto più volte, ma capisco che per ragioni di polemica si fa
finta che questo non sia stato mai detto) non corrispondono soltanto all'obiettivo di
liberare risorse. Lo dico per l'ennesima volta, sono sicuro che tanto non servirà,
perché per ragioni di polemica politica si fa finta di credere che sia solo così, ma non
è così.
Le dismissioni, sia quelle che abbiamo fatto, sia quelle che intendiamo fare,
corrispondono a tre finalità e tutt'e tre vanno tenute insieme. Primo: certamente
liberare delle risorse, di cui la Città ha necessità, perché l'esercizio di Bilancio non è
in grado da solo di affrontare problemi che la riduzione dei trasferimenti dallo Stato
rende più acuti.
Secondo: garantire che, soprattutto per ciò che riguarda le società partecipate, siano
collocate in ragione tale da garantire una configurazione di politica industriale che
garantisca efficienza e competitività a queste aziende. Terzo: garantire la qualità del
servizio.
Tutti e tre questi obiettivi sono importanti. Nel fare le dismissioni, noi abbiamo il
dovere di guardare a tutti e tre questi obiettivi ed è quello che abbiamo fatto, perché
nel momento in cui abbiamo dismesso il 49% di AMIAT e l'80% di TRM, non ci
siamo posti solo il problema di liberare risorse, ma anche di determinare modalità e
condizioni di svolgimento di gare che consentissero che chi acquisiva quei due beni,
li acquisisse essendo un operatore industriale, con progetti di politica industriale che
ne consentissero lo sviluppo. E non c'è dubbio che il fatto che oggi
quell'acquisizione abbia visto il soggetto acquisitore in una società multiutility come
IREN, garantisce che sia AMIAT che TRM abbiano avuto una destinazione che non
è puramente di acquisizione da parte di un soggetto finanziario, bensì da un soggetto
di politica industriale che ha tutto l'interesse a sviluppare quelle società. Lo stesso
abbiamo fatto per l'aeroporto e lo stesso intendiamo far per GTT.
Per cui, sia quando abbiamo fatto la gara con GTT come soggetto onnicomprensivo
delle sue attività, sia oggi che proponiamo un'articolazione diversa che articola la
cessione, noi ci proponiamo l'obiettivo di allocare quote di nostra proprietà di GTT a
partner che abbiano un profilo industriale e non un profilo finanziario. Non è una
cosa di poco conto, perché il rischio, o i pericoli che vengono evocati nel dibattito in
Aula e anche fuori di qui, cambiano di segno a seconda se GTT è acquisita da un
partner di politica industriale oppure da un soggetto finanziario che poi si pone il
problema semplicemente di rivenderlo e fare cassa. Sono due cose radicalmente
diverse. Noi ci proponiamo di condurre un percorso di dismissione che abbia come
destinatari dei soggetti di politica industriale.
Peraltro, non credo siano misteri, l'abbiamo già visto nella gara precedente. Chi ha
partecipato alla gara precedente? Ferrovie dello Stato, che ha manifestato interesse,
anche se alla fine, per ragioni diverse, non ha avanzato l'offerte, e Riva, cioè due
soggetti che operano nel settore dei trasporti in termini di soggetti di politica
industriale.
Nel momento in cui riteniamo che sia più profittevole per la Città, dal punto di vista
finanziario, andare a una dismissione di parcheggi che separa i parcheggi dal TPL,
come interlocutori avremo i principali operatori di gestione dei parcheggi su scala
nazionale e internazionale. Quindi, non fondi pensione che comprano il parcheggio e
poi lo vendono, ma gruppi che fanno della gestione dei parcheggi la loro attività
professionale, quindi soggetti di politica industriale.
Inoltre, facciamo l'operazione di dismissione non solo per liberare risorse, ma nel
momento in cui ci rivolgiamo a soggetti di politica industriale, perseguiamo così il
terzo obiettivo che è quello di garantire che questi servizi, anche se non sono più
gestiti dal Comune al 100%, siano però in grado di mantenere inalterata la qualità
dell'offerta di cui i cittadini dispongono. Perché un partner di politica industriale che
diventa socio di una società e la vuole gestire, ha interesse a sviluppare il servizio,
non ha interesse a chiuderlo. Liberiamoci anche da questa visione, che francamente
mi pare curioso che ci venga proposta perfino dalla destra, per cui la prima
preoccupazione che ha un imprenditore che compra un'azienda è quella di liquidarla.
Io che sono un uomo di sinistra non ho mai pensato così. Io penso che se un
imprenditore compra un'azienda, tende a fare un investimento e lavorerà per
sviluppare quell'impresa, o no? È curioso che sia la destra a spiegarmi il contrario.
Quindi, penso francamente che molte delle obiezioni non abbiano il fondamento che
viene accreditato.
Dopodiché, la soluzione che proponiamo è diversa da quella che abbiamo perseguito
l'anno scorso. È diversa dal punto di vista dell'articolazione delle dismissioni ed è
diversa anche, per ciò che riguarda il TPL, dalla metodologia che intendiamo
perseguire.
Abbiamo un'articolazione che consente di massimizzare il valore dei parcheggi,
perché i soggetti che gestiscono parcheggi in termini industriali non sono
tendenzialmente i soggetti che gestiscono il Trasporto Pubblico Locale. Basta
guardare nelle Città italiane, senza andare nel mondo. Ci sono Città italiane
importanti (Brescia, Trieste, Treviso se non ricordo male, Firenze) dove la gestione
dei parcheggi è nettamente distinta dalla gestione dei trasporti. In queste Città si è
ricorso ad operatori privati, professionalmente distinti e specifici nella gestione dei
parcheggi, rispetto alla gestione del Trasporto Pubblico Locale.
Qui sono stati evocati tanti rischi. Attenzione, ve ne evoco io uno al contrario: se il
TPL viene acquisito insieme ai parcheggi da un operatore del TPL che non è
interessato ai parcheggi, il giorno dopo se la rivende, realizzando quella plusvalenza
che invece può realizzare direttamente l'Amministrazione Comunale rivolgendosi a
un operatore che ha specifici interessi a gestire i parcheggi. Quello che sto dicendo è
già accaduto in un'altra Città italiana, dove un soggetto ha comperato tutto, e il
giorno dopo, non avendo interessi ai parcheggi, se li è venduti, guadagnandoci sopra;
chi ci ha rimesso è stata l'Amministrazione che aveva fatto l'operazione.
Quindi, una dismissione articolata ci consente di massimizzare la valorizzazione
degli asset.
Per ciò che riguarda le reti informatiche di cui GTT dispone e per ciò che riguarda gli
asset immobiliari, non li dismettiamo, li portiamo in capo al Comune, per poi
realizzare, sulla base di scelte strategiche che la Città avrà, il massimo di valore.
Quindi, da questo punto di vista non si svende assolutamente niente. Torniamo
direttamente in proprietà di una parte degli asset della società.
Per ciò che riguarda il TPL, la cessione è certamente resa più complessa dal fatto che
c'è un quadro relativo ai flussi finanziari, di cui oggi gode il TPL, che è complesso e
precario, che anche solo negli ultimi mesi è cambiato in rapporto, per esempio, a
mutamenti che sono intervenuti nelle disponibilità finanziarie del Fondo Nazionale
per il Trasporto Pubblico Locale.
Questa è la ragione per cui noi riteniamo di andare a una dismissione che adotti il
metodo non della gara con indicazione di prezzo prefissato, come abbiamo fatto
l'altra volta, ma il metodo del dialogo competitivo, che è una metodologia più
negoziale, che consenta, con tutti coloro che parteciperanno naturalmente a questa
gara di evidenza pubblica, sulla base di una valutazione negoziale, di verificare quali
sono le offerte in campo.
Decidiamo di vendere il 49%. Naturalmente se vendessimo di più, la capacità di
realizzo sarebbe più alta, su questo non c'è il minimo dubbio, ed è una valutazione
che certamente è giusto evocare. Dopodiché, c'è un pronunciamento maggioritario di
questo Consiglio Comunale che ritiene che in questa fase si debba cedere il 49% e io
ne prendo atto. Il che non esclude che in sede di dialogo competitivo non si possa
decidere un'altra cosa, che non sarebbe possibile, ma si possa verificare se
effettivamente la cessione di quote superiori consentirebbe un introito maggiore.
Dopodiché, qualora questo emergesse, sarà mia responsabilità e della Giunta portare
queste valutazioni all'esame del Consiglio Comunale, che deciderà se confermare la
vendita del 49%, indipendentemente da quello che gli può essere offerto con una
vendita maggiore, oppure esaminerà anche le possibilità che ci sono con una vendita
maggiore. E deciderà sovranamente, perché è vero che il Sindaco è eletto
direttamente dai cittadini, ma ci sono delle decisioni che il Sindaco da solo non può
prendere. Quindi, il Consiglio Comunale si assumerà la responsabilità di fare la
scelta che riterrà e il Sindaco naturalmente ne prenderà atto.
Infine, voglio ricordare che qualunque siano le modalità con cui andiamo alle
dismissioni, noi abbiamo sempre messo - e continueremo a mettere - le clausole
sociali in ogni forma di contratto, come una condizione per noi irrinunciabile.
Clausole sociali significano tutela dell'occupazione per tutti coloro che sono
attualmente dipendenti delle attività che sono in capo a GTT, comunque siano
riallocate.
Per queste ragioni, penso che la proposta di mozione che è stata presentata richiami
sostanzialmente questi indirizzi.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Moretti.

MORETTI Gabriele
Noi abbiamo presentato una mozione che propone di votare per parti separate la
mozione. Probabilmente vale la pena precisare il motivo per cui chiediamo di votare
il punto relativo alla cessione del 49% indipendentemente dagli altri tre, che non è
affatto un motivo ideologico. Nel senso che 49 non è un numero brutto o bello,
semplicemente è il numero con cui si è cercato di vendere GTT, un anno fa, senza
successo.
Quindi, vista l'importanza dell'operazione e visto che condividiamo tutti gli altri
indirizzi indicati nella mozione principale, riteniamo di poter votare i primi tre punti,
mentre il quarto punto crediamo che sia assolutamente superato dalla storia.

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