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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 11 Giugno 2013 ore 14,00
Paragrafo n. 16
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2013-02012
INDIRIZZI PER LA GESTIONE DEI NIDI D'INFANZIA ESTERNALIZZATI E DI NIDI DI NUOVA APERTURA.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc.
201302012/007, presentata dalla Giunta Comunale in data 14 maggio 2013, avente
per oggetto:

"Indirizzi per la gestione dei nidi d'infanzia esternalizzati e di nidi di nuova
apertura"

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Comunico che in data 31/05/2013 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
Vi ricordo che gli emendamenti di cui abbiamo parlato prima li trovate a
disposizione sul tavolo degli Uffici del Consiglio.
Sono stati presentati un subemendamento dal Gruppo SEL e tre emendamenti da
parte della Giunta, mentre i 150 emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle
sono stati ritirati.
Procediamo con l'esame degli emendamenti.
Passiamo all'analisi del subemendamento n. 1 all'emendamento n. 59.
La parola all'Assessore Pellerino.

PELLERINO Mariagrazia (Assessore)
Questa proposta di deliberazione è stata discussa in via preventiva, cioè prima
dell'approvazione della Giunta, in V Commissione e successivamente
all'approvazione della Giunta è stata nuovamente discussa in V Commissione, per
approdare poi qui in Consiglio. A seguito di questa discussione abbiamo recepito
alcune indicazioni che sono venute dai componenti della V Commissione, che
ringrazio per il loro lavoro, così come ringrazio il Consigliere Appendino per aver
ritirato i suoi emendamenti ostruzionistici.
Ad illustrazione della proposta di deliberazione dico soltanto che, sostanzialmente,
questo atto contiene due buone notizie: la prima buona notizia è che, nella
Circoscrizione 8 (che ha sicuramente un gran bisogno di servizi educativi per
l'infanzia) a settembre apriremo un nuovo nido in corso Bramante, con circa
cinquanta posti per le nostre bambine ed i nostri bambini. L'altra buona notizia è che
in quattro nidi, che attualmente sono in appalto ed il cui contratto scadrà a giugno, si
passerà dallo strumento giuridico dell'appalto a quello della concessione, anche in
osservanza ed in sintonia con l'indirizzo politico espresso l'anno scorso da questo
Consiglio Comunale, vale a dire l'individuazione dello strumento giuridico della
concessione che consente all'Ente Locale di innestare quegli elementi di qualità del
servizio che sono maturati nel corso di questi quarant'anni di gestione diretta e con
personale proprio da parte del Comune. Mi riferisco a quello che è, naturalmente, il
progetto pedagogico, al fatto che questi nidi sono sotto la supervisione delle nostre
responsabili pedagogiche ed al fatto che abbiamo lo stesso tipo di forniture di derrate
alimentari, posto che queste vengono fornite dal servizio di ristorazione della Città.
Uno degli elementi di qualità che abbiamo previsto è il rapporto numerico
educatore/bambini, ma, in sintonia a quello che è stato l'indirizzo politico espresso
da questo Consiglio, ci siamo preoccupati anche di quello che è il trattamento
economico e normativo del contratto di lavoro di chi verrà impiegato dai
concessionari in questi servizi. Quello della concessione è sicuramente un passaggio
migliorativo che ci consente di ritenere assolutamente equiparabili questi nidi a quelli
che sono gestiti con personale dell'Ente Locale.
La Giunta ha presentato alcuni emendamenti, che naturalmente sono stati depositati e
che enuncerò brevemente: "a pagina 2, al punto b), in luogo della frase: 'rapporti
numerici educatore/bambino come da standard comunale', la proposta della Giunta è
di inserire il seguente testo: "rapporti numerici educatore/bambino come da
Regolamento Comunale". La ragione di questo emendamento, peraltro suggerito da
alcuni componenti della V Commissione, è un richiamo non generico agli standard
comunali, ma più prescrittivo a quello che è il rispetto del Regolamento. A tal
proposito voglio anche dire che, in osservanza a quanto la V Commissione ci chiese
questo autunno (vale a dire di portare avanti un monitoraggio costante in ordine
all'andamento del servizio in questi nove nidi), abbiamo costituito un gruppo
paritetico, composto dai nove genitori Presidenti dei Comitati di Gestione di questi
nidi che l'anno scorso avevamo dato in concessione, dai nostri responsabili
pedagogici, dai concessionari e dai responsabili pedagogici dei concessionari, con la
supervisione della Divisione Servizi Educativi; questo gruppo si è periodicamente
incontrato anche con me. Devo dire che, se la partenza è stata un po' difficoltosa,
anche in ragione del fatto che avevamo chiesto ai concessionari di organizzarsi in
poco tempo, i genitori, che - come dicevo - rappresentano il Comitato di gestione di
questi nidi, si sono dichiarati soddisfatti del servizio.
In ogni caso, il monitoraggio è continuato e va da sé che siamo disponibili, se il
Consiglio lo riterrà, ad implementare e rafforzare i momenti, la periodicità e, magari,
anche i criteri ed i profili di controllo, affinché sia pienamente rispettato quello che
chiediamo al concessionario con questa proposta di deliberazione e con quello che,
poi, sarà il capitolato d'appalto. Quindi, il riferimento stringente è a quanto previsto
dal Regolamento Comunale.
Il secondo emendamento propone: a pagina 2, dopo il punto d), nel rigo successivo
inserire il seguente capoverso: "Si prevede il mantenimento del modello di gestione
pubblica dei servizi per l'infanzia come prevalente, in misura superiore all'85% delle
strutture". Anche questo impegno è del tutto identico a quello che venne assunto
l'anno scorso con la deliberazione del Consiglio Comunale e, quindi, lo
riproponiamo.
L'ultimo emendamento è di natura tecnica. Si prevedeva l'acquisizione del parere del
Collegio dei Revisori prima dell'adozione da parte del Consiglio; questo parere è
pervenuto e, quindi, nel capoverso 4 si dà atto che è stato acquisito il parere del
Collegio dei Revisori, che è allegato.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Come Gruppo del PdL siamo favorevoli a questo aspetto, cioè alla possibilità di
rendere, da questo punto di vista, il privato sociale ed altri soggetti ad esso simili
compartecipi della responsabilità educativa e formativa dei nostri bambini.
Rimane sempre un nodo ed è per questo che - nonostante condivida questo trend che
chiamiamo esternalizzazioni, ma che, di fatto, è vivere la sussidiarietà in un certo
modo e cercare di utilizzarla anche come strumento di governo delle politiche sul
nostro territorio - siamo comunque scettici sull'impossibilità di applicare altre forme
contrattuali, come evidentemente l'Assessore sa; ne avevamo già parlato, ci sono
altre tipologie di contratti che, se fossero state previste all'interno di questa proposta
di deliberazione, avrebbero permesso ad altri soggetti che da tempo si occupano di
infanzia di poter partecipare.
Nonostante non ci sia assolutamente una pregiudiziale rispetto all'andamento di
questa politica sull'esternalizzazione, rimane però questo forte dubbio; a mio
giudizio, si preclude la possibilità di poter far parte di questo tentativo a soggetti che
da anni si occupano di queste attività (penso, uno su tutti, al contratto FISM).

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Intanto, mi corre l'obbligo di ringraziare la Commissione, l'Assessore e gli Uffici per
aver, in qualche modo, riportato la discussione degli scorsi mesi sul tema di questi
quattro appalti che avevamo ancora in corso; più volte la Commissione aveva
espresso l'orientamento di armonizzare (anche rispetto alle decisioni prese lo scorso
anno) e rilanciare il tema della gestione - almeno all'85% pubblica - diretta dei nostri
nidi d'infanzia.
Per questo motivo abbiamo aperto una discussione che non è ancora finita;
chiediamo all'Assessore Passoni, che è presente in Aula, di continuare la discussione
sul rapporto con i lavoratori a tempo indeterminato e sull'annoso tema del turnover,
ma non solo; il Sindaco sa quanto sarà difficile la questione per gli Enti Locali visto
il difficile oggetto dell'invecchiamento dei nostri educatori, che - come sapete - nei
prossimi anni si troveranno in una situazione quasi unica nella nostra storia, perché,
se pensiamo al report fatto dall'Assessore Pellerino qualche anno fa, oggi avremmo
potuto dire che 300 o 400 di essi nei prossimi anni sarebbero andati in pensione. Non
sarà così a causa della riforma Fornero e non sappiamo esattamente neanche quanti,
nei prossimi anni, dovranno effettivamente rigenerare la loro professionalità. È per
questo che anche con la riorganizzazione di ITER dovremo capire effettivamente i
fabbisogni dell'Amministrazione.
Per questo motivo abbiamo chiesto alla Giunta di ricordare parte degli accordi
sindacali fatti lo scorso anno, anche per ribadire che queste quattro concessioni,
diventate concessioni da appalti, non superano quegli accordi e, forse, oggi andrebbe
discussa meglio quella forma di governance che, come Sinistra Ecologia Libertà,
avevamo chiesto per arrivare ad un sistema di gestione integrato, ma unitario e
dentro il governo pubblico.
Siamo felici che, in qualche modo, si sia ribattuto e riorganizzato un sistema dove i
confini pedagogici rimangono presso il Comune della città. Era giusto armonizzare
un tema che lo scorso anno sembrava molto difficile da far digerire alle cooperative,
quello del contratto di Federcultura; oggi mi pare che nessuna cooperativa si sia
lamentata di questo oggetto, né, tanto meno, delle assunzioni a tempo indeterminato.
Però è diverso ragionare sugli standard e sui Regolamenti.
Ho chiesto a verbale all'Assessore (e l'Assessore lo ha fatto con un emendamento) di
specificare meglio il tema degli standard con quello del Regolamento. Tra l'altro, c'è
un subemendamento del nostro Gruppo - che spero verrà spiegato successivamente -
che porta delle parole molto semplici del Regolamento. Il Regolamento dice che in
pianta organica dobbiamo avere un certo numero di educatori in base agli iscritti e
poi, a seconda degli avvicendamenti o - meglio - di quello che in qualche modo viene
regolato dall'assenza del personale, si fa in base alle presenze. Successivamente
entreremo meglio nei termini del costo di questa operazione, ma, sinceramente, non
vogliamo né più né meno di quello che c'è scritto in quel Regolamento, cioè una
dotazione degli educatori nelle cooperative rispetto agli iscritti e poi dei lavoratori, in
qualche modo, in base alle persone presenti. Non credo che ci sia questa grande
contraddizione e credo che nessuno di noi intenda dire che gli educatori in base agli
iscritti debbano essere presenti anche se, in quel momento, di fatto i bambini sono
meno numerosi per malattia o per altri motivi. Non è questo l'oggetto. Sinceramente,
vorrei che esaminassimo meglio questo tema, che, in qualche modo, è quello del
rispetto dei nostri Regolamenti, senza affrontare subito il confine economico, che
pure è importante; credo che l'oggetto generale sia che le cooperative devono avere
un indirizzo e poi, dentro quell'indirizzo, possono giustamente gestire quei rapporti
numerici anche non in termini giornalieri, ma all'interno delle settimane e dei mesi di
concessione.
Spero che su questo oggetto arriveremo ad un incontro, visto che questo è stato anche
il senso degli emendamenti presentati dall'Assessore, e credo che su questo tema sarà
bene, come diceva giustamente l'Assessore Pellerino, continuare nel rapporto -
secondo me, proficuo - con le famiglie, perché, in qualche modo, le customer
satisfaction in questo tipo di servizi sono difficili da fare, sia verso i bambini che
verso le famiglie stesse. Ritengo però che sia giusto continuare il confronto che
queste famiglie trovano nei nidi della Città, come è stato fatto in questi mesi e ancora
di più, se c'è la disponibilità dell'Assessore a farlo, anche in questi cinque nidi
concessionati.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Innanzitutto, vorrei ricordare all'Aula quanto avvenuto in Commissione, visto che
queste sono le motivazioni che mi hanno portato a presentare i 150 emendamenti che
ho ritirato; vorrei dichiarare a verbale che li ho ritirati non perché, di fatto, si sia
risolta la questione per quanto mi riguarda in termini di metodo, bensì per senso di
responsabilità, poiché mi è stata posta una questione chiara dall'Assessore, cioè la
difficoltà ed il rischio eventuali per i bambini in caso di ritardo dell'apertura; in tal
senso, ho provveduto a ritirare gli emendamenti.
Di certo, per quanto mi riguarda, non si è conclusa la polemica, perché ritengo che lo
svolgimento della Commissione sia stato un atto abbastanza arrogante; uso questa
parola perché, visto che si tratta di un tema tanto importante, portare deliberazioni di
questo genere e discuterle in mezz'ora - e non apro qui la discussione su quanto è
accaduto e le motivazioni che hanno portato a quella situazione - penso che sia una
mancanza di rispetto non solo nei confronti del Consiglio e dei Consiglieri, bensì
anche della Città. Assessore, quando ho chiesto di approfondire certi temi che adesso
risolleverò (poiché, di fatto, a mio avviso non sono ancora risolti) ed ho dato la mia
disponibilità, insieme ad altri Consiglieri ed al Presidente della Commissione se non
sbaglio, di fare una Commissione straordinaria la mattina per poter effettivamente
votare la deliberazione in Aula, penso che sarebbe stato più corretto e rispettoso nei
confronti del Consiglio e della materia stessa dare la possibilità di proseguire con
l'approfondimento.
Alla fine, la discussione si è svolta (ricordo che in Commissione c'erano anche tanti
Consiglieri che adesso sono presenti in Aula) su due temi specifici, in parte ricordati
dall'Assessore e dal Consigliere Grimaldi. Il primo è il discorso dell'adeguata
copertura durante alcuni momenti della giornata, quindi dal punto di vista degli
educatori nei confronti dei bambini, mentre il secondo riguarda il percorso più ampio
che era nato quando, a fronte di un nostro emendamento votato dall'Aula su una
deliberazione che prevedeva l'esternalizzazione dei nidi, l'Assessore si era presa
l'impegno di venire a relazionare in Commissione per quanto concerne l'eventuale
costituzione di un'azienda speciale o comunque di un soggetto che, in qualche modo,
potesse rivedere l'intero sistema.
Dichiaro a verbale che non ero in Preventiva, quindi mi rendo conto che lei è andata
in Preventiva, ma, a mio avviso, non è sufficiente; ho sentito comunque la
registrazione e, visto che si era presa un impegno del genere un anno fa, trovo
irrispettoso - lo ribadisco - esaminare ogni volta a spizzichi una proposta di
deliberazione che deve essere liberata per l'Aula poco dopo, senza rivedere
comunque un insieme e fare un ragionamento ad ampio raggio.
In tal senso, ho comunque ritirato gli emendamenti ostruzionistici per le motivazioni
che ho già detto, ma le mie perplessità rimangono non tanto su questa proposta di
deliberazione, sulla quale mi asterrò, bensì sul complesso, che mi auguro che
l'Assessore, prima o poi (quando avrà tempo e modo), verrà a discutere in
Commissione.
Sul tema specifico, al di là della copertura degli educatori e degli orari, vorrei
ricordare che il 1° giugno è arrivata una lettera firmata dal Presidente del Coogen (e
sicuramente l'hanno ricevuta tutti i Consiglieri e anche l'Assessore) che pone
esattamente due questioni, poste anche dalla Commissione. La prima riguarda la
mancanza di un'adeguata copertura durante alcuni momenti della giornata nel
rapporto numerico educatori/bambini e la seconda è relativa alla mancanza di
materiale, quindi alla carenza delle dotazioni (questione che anche noi avevamo
sollevato in sede di Bilancio).
Sinceramente, mi rendo conto che ci siano delle esigenze e delle emergenze e che,
quindi, questa proposta di deliberazione debba andare avanti. Assessore, però vorrei
che lei si prendesse l'impegno (come aveva già fatto, esprimendo un parere
favorevole su quell'emendamento) di venire in Commissione, ma con un percorso
continuo, per portare avanti quello che è un progetto, oppure dichiari con coraggio
all'Aula che quel progetto è morto e che non si può portare avanti; però lo dica a
verbale, almeno ci mettiamo tutti una pietra sopra e agiamo di conseguenza.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Cassiani.

CASSIANI Luca
La proposta di deliberazione che esaminiamo quest'oggi è condivisibile ed ha avuto
un percorso importante. Innanzitutto, vi è stata una Commissione Preventiva, nella
quale non abbiamo soltanto discusso della proposta di deliberazione in questione, ma
è stata fatta anche una valutazione sulla deliberazione dello scorso anno, che per due
anni ha assegnato in concessione nove nidi della nostra Città.
La Commissione si è trovata a discutere con le associazioni dei genitori, anche
attraverso sopralluoghi ed incontri quando sono stati richiesti, ed ha valutato quel
tipo di attività e quel tipo di concessione ritenendole sostanzialmente confacenti ai
fini che la deliberazione poneva e, per quanto mi riguarda (lo dico personalmente, ma
anche come Presidente di Commissione), credo che l'esperimento della concessione
sia riuscito.
Quindi, la Città può essere soddisfatta di questo percorso; ovviamente, come tutti i
percorsi, deve trovare poi conferma nel lavoro e nell'impegno di tutti i giorni. Il
servizio ispettivo della Città ha funzionato e sono state messe in campo delle attività
importanti. Credo che possiamo essere soddisfatti di aver costruito, pur essendolo già
(ma lo è ancora di più con questo atto deliberativo), un sistema misto pubblico-
privato, cioè quel famoso sistema per il quale la nostra Città è da sempre uno dei fari
a livello nazionale per quanto riguarda il sistema educativo integrato.
Credo che non soltanto nel sistema tre-sei anni, ma, recentemente, anche nel sistema
educativo zero-tre anni (quindi, i nidi d'infanzia comunali) possiamo dire di avere, in
qualche modo, centrato gli obiettivi. La proposta di deliberazione odierna va proprio
nella direzione di continuare quel percorso, anche attraverso la concessione (quindi,
una forma diversa da quella dell'appalto, che ritengo sia più idonea a garantire i
diritti che abbiamo sempre rivendicato, sia in sede di Commissione che in Consiglio
Comunale.
Da esponente del Partito Democratico dichiaro che voteremo convintamente questa
proposta di deliberazione, in quanto crediamo che questa sia la strada. Ci auguriamo
che, nel percorso dei prossimi due anni, si possa valutare quello che è l'esito di
questo tipo di attività.
Ci sono state e ci sono alcune questioni che sono state poste dalle associazioni dei
genitori. Abbiamo effettuato personalmente delle verifiche, abbiamo fatto degli
incontri anche con le cooperative concessionarie e credo che, in ogni caso, sia stato
un percorso positivo ed utile a farci capire quali sono le difficoltà che tutto il sistema
deve affrontare anche per la necessaria - purtroppo - restrizione delle risorse da
mettere in campo; posso comunque dichiarare in modo molto chiaro che la qualità
del servizio non è mai venuta meno e la qualità di quello che la Città ha offerto
rimane tra le più alte a livello nazionale.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Credo che questa proposta di deliberazione debba essere ricondotta a quello che è: un
altro passaggio temporaneo rispetto ad un percorso che non sappiamo ancora -
almeno non mi sembra chiaro - in quale direzione sia tracciato.
L'anno scorso abbiamo fatto un processo di esternalizzazione di nove nidi che
abbiamo definito temporaneo e sperimentale, dicendo che, a causa dei vincoli del
Patto di Stabilità, non avevamo scelta alternativa a quella e soprattutto lasciando
sullo sfondo quelli che erano gli strumenti che il dibattito pubblico, ma anche il
confronto consiliare, aveva individuato come possibili soluzioni: la Fondazione e
l'Azienda pubblica speciale.
Come ci ha detto l'Assessore in Commissione, questa proposta di deliberazione
rinuncia volontariamente e, probabilmente, anche giustamente a riaprire quella
discussione, occupandosi di aggiungere comunque un pezzo a questo sistema, che,
per adesso, ha due strumenti differenti. Nel fare ciò, però non affronta - o, almeno,
non ho capito come ed è questo il punto - una delle criticità che è emersa da quella
che era l'esperienza sperimentale dello scorso anno. La criticità la farei descrivere
proprio al Comitato dei genitori e ad alcuni (mi risulta quattro per adesso) presidenti
di quel Comitato di controllo fra i genitori, che hanno avuto il compito di monitorare
e che dicono: "Gentile Assessore e gentili Dirigenti, abbiamo deciso di inviarvi
questa riflessione a seguito dei molti avvenimenti seguiti all'ultima convocazione del
Tavolo. I Presidenti dei Comitati di genitori interessati paiono in contrasto con
quanto discusso ed emerso nelle tre riunioni del suddetto tavolo. Il percorso del
confronto al Tavolo di monitoraggio ha posto in evidenza, da parte dei nostri nidi,
numerose criticità sintetizzabili nella mancanza di un'adeguata copertura durante
alcuni momenti della giornata nel rapporto numerico educatori/bambini, in
particolare nelle fasi di accoglienza, riposo e ricongiungimento".
La segnalazione avanzata dai genitori (insieme a tante altre) l'ho potuta constatare
personalmente, de visu, recandomi ai nidi esternalizzati e l'ho indicata anche al
Settore; ha portato, poi, ad una discussione in V Commissione, con richiesta di dati
precisi su tutto sistema pubblico e privato e pubblico e convenzionato, che al
momento non è ancora avvenuta.
Il Consorzio Torino Infanzia, in risposta a quella segnalazione, dice: "Riportato al
comma 3 dell'articolo sopracitato - e si riferisce al bando di esternalizzazione -, la
presenza di educatori corrispondente a sei ore al giorno di lavoro ogni sei bambini
presenti ed il costante rispetto degli standard regionali". In altre parole, il gestore
dice che ha rispettato quello che gli è stato chiesto contrattualmente; effettivamente è
così, perché all'articolo n. 24, che riguarda il personale, si parla di sei ore di lavoro al
giorno ogni cinque lattanti, ogni sei piccoli, ogni otto grandi, in proporzione alla
capacità ricettiva di ogni sede, e comunque, in caso di assenza, di sei ore al giorno di
lavoro ogni sei bambini presenti ed il costante rispetto degli standard regionali. Si fa
poi presente che la presenza media dei bambini è dell'80% degli iscritti.
Dove sta il problema? Assessore, mi permetta, dove sta la domanda che le faccio?
Lei ha predisposto un emendamento e la ringrazio, perché è un emendamento che
corregge la deliberazione dell'anno scorso; evidentemente, lei per prima ravvisa che
c'è una contraddizione fra quello che abbiamo detto l'anno scorso e quello che, come
indirizzo, dobbiamo dire quest'anno.
Che cosa dice il nostro Regolamento, che lei scrive che vuole rispettare? Parla di un
educatore ogni cinque lattanti iscritti, un educatore ogni sei piccoli iscritti, un
educatore ogni otto grandi iscritti e comunque, in caso di assenza, un educatore ogni
sei bambini e nessuno standard regionale. La differenza è semplice: il nostro appalto
parla di sei ore ogni sei bambini, mentre il nostro Regolamento parla di un educatore
ogni sei bambini. Facciamo un esempio concreto, come quello che abbiamo
riscontrato? Prendiamo una classe di dodici grandi: nel nostro sistema, sono
necessari due educatori pieni, mentre nel sistema convenzionato è necessario un
educatore al mattino e alla sera e un educatore che fa sei ore, più tre ore di
straordinario. In altri termini, c'è una differenza secca, perché, da una parte, ci sono
due educatori e, dall'altra parte, c'è un solo educatore.
Inoltre, l'altra prassi che ormai si è consolidata è che mentre noi parametriamo gli
organici sui bambini scritti, uno di loro almeno - non voglio citarlo perché non
sarebbe giusto - parametra gli organici sulla media delle presenze.
Delle due, l'una: insieme al Gruppo di Sinistra Ecologia Libertà abbiamo predisposto
un subemendamento che prova ad intervenire sul dato di fatto, cioè alza il monte ore,
cercando di evitare che si creino questi disservizi segnalati dai genitori. Se, invece, è
la logica quella che vuole cambiare (glielo chiedo, Assessore, perché non ho capito)
e se intendiamo rispettare il Regolamento e ritornare alla formulazione originaria del
Regolamento, che, a mio parere, non può essere derogata, cioè quella di un educatore
in carne ed ossa ogni sei bambini, sarei disponibile a ritirare il subemendamento.
Diversamente, credo che sia meglio una soluzione pratica rispetto ad una non
soluzione. Credo che quello che non è accettabile sia, in primo luogo, derogare al
nostro Regolamento sui nidi senza essercelo detti e, in secondo luogo, lasciar fare ai
dirigenti quello che, probabilmente, quest'Aula non ha intenzione di fare, cioè
interpretare la differenza che esiste fra sei ore di lavoro ed un educatore in carne ed
ossa.
Penso che nei nostri standard o, meglio, nelle nostre regole non stiamo dando ore di
lavoro, ma stiamo dando educatori, perché fa una grande differenza se con dodici
bambini ci sono due persone o nove ore di lavoro. Aspetto, quindi, una risposta
dall'Assessore per pronunciarmi sul subemendamento.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Vi sono altre richieste di intervento? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). La
parola all'Assessore Passoni, che ha chiesto di intervenire per rispondere ad alcune
sollecitazioni espresse dai Consiglieri.

PASSONI Gianguido (Assessore)
La vicenda del subemendamento appena citato dal Consigliere Curto interessa anche
un tema di risorse, in quanto, ovviamente, il parere è stato condizionato ad un
evidente incremento degli oneri derivanti dai contratti riferiti alla gestione del
servizio di nido d'infanzia. La ragione è abbastanza semplice e proverò, d'accordo
con l'Assessore, a ricostruire rapidamente la cronistoria ed il motivo di questo
emendamento di Giunta.
Se, alla fine, l'emendamento della Giunta riferiva a riportare il testo al rapporto
educatore/bambino come da Regolamento, non c'è dubbio che stiamo facendo
riferimento all'articolo n. 25 del Regolamento sui nidi d'infanzia, ovvero ad un
articolo che è composto da due parti, di cui una è riferita alla dotazione organica del
personale (e qui il parametro è riferito al fatto che, in un mondo in cui tutti i bambini
sono allocati nelle sezioni, il rapporto da garantirsi effettivo e teorico, effettivo e in
dotazione organica, è quello dell'articolo n. 25.1).
Che cosa può succedere? Può succedere, evidentemente, che scatti il caso di cui
all'articolo n. 25.1, lettera A, del secondo capoverso, cioè il caso in cui vi sia
personale assente. Il Regolamento - e qui scatta la ragione dell'emendamento che è
stato portato dalla Giunta - dice: "In caso di assenza di personale, viene così
sostituito: lettera B, nel restante periodo scolastico, in riferimento alle effettive
frequenze dei bambini - ripeto, in riferimento alle effettive frequenze dei bambini -
calcolando un rapporto educatore/bambino 1 a 6".
L'emendamento, o - meglio - il subemendamento, invece, reca la seguente
formulazione, ovvero dice, articolo n. 25: "Garantendo la presenza di almeno 1
educatore ogni 6 bambini commisurato al numero degli iscritti in servizio". Ecco, sì,
questo subemendamento è, in realtà, in deroga al Regolamento Comunale.
Quindi, se vogliamo dirla tutta, il problema non è il subemendamento; è che si sta
dicendo che il Regolamento Comunale non è adeguato a quella che è la situazione
dell'attuale servizio, cosa che invece la Giunta sostiene, perché, alla fine, in un
mondo non perfetto in cui non tutti i posti di utenza sono riempiti, sarebbe un po'
paradossale se, in un mondo in cui ci fosse il 10% dell'utenza, noi tenessimo degli
educatori in un rapporto teorico non presente sul proprio luogo di lavoro, con
educatori addirittura eccedenti rispetto al fabbisogno, con un effetto economico
perverso, per cui questa teorica segnalazione - sto esagerando, ovviamente, per fare
un esempio comprensibile a tutti - genererebbe una forza lavoro che non è impiegata
produttivamente nel servizio, ma che è assegnata ed è impegnata a presenziare il
servizio anche in assenza del suo rapporto, cioè in un rapporto evidentemente in quel
caso esorbitante.
Allora, è chiaro che la ratio dell'articolo 25, comma 1, secondo capoverso, lettera B,
era proprio quella di permettere l'adeguata organizzazione di chi dirige il servizio
secondo l'effettiva copertura dei posti, cioè assenze/presenze, ma di garantire che
quell'elemento dell'assenza non facesse comunque venir meno il rapporto di 1 a 6
che è la regola dello standard del servizio.
Quindi, per questa ragione, il subemendamento n. 1 non è soltanto non condivisibile,
ma è addirittura oltre il Regolamento.
Quindi, la Giunta si è giustamente orientata rispetto ad un rapporto economico che
non sacrifica però la qualità del servizio all'economia, anzi garantisce esattamente la
medesima impostazione di standard che avrebbe avuto qualunque tipo di servizio al
Regolamento vigente.
Quindi, perché dovrebbe cambiare in virtù di una deliberazione che si colloca in un
servizio già così organizzato?
Questa previsione, già abbondantemente prevista, permette le adeguate
commisurazioni del servizio all'effettiva copertura dei posti e non cambia, invece, il
Regolamento. Cosa che invece sta facendo il subemendamento n. 1, che,
sinceramente, non può essere pertanto condiviso sia per ragioni economiche sia
perché altera complessivamente l'equilibrio del Regolamento vigente.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola all'Assessore Pellerino.

PELLERINO Mariagrazia (Assessore)
Soltanto pochissime parole per chiarire i concetti che sono stati espressi in modo
molto efficace dall'Assessore Passoni.
Noi abbiamo - questo lo dico anche a beneficio di chi ci ascolta come pubblico - un
Regolamento Comunale sui nidi d'infanzia che fa riferimento ad una dotazione
organica di ciascun nido e che, poi, però fa riferimento, quanto al rapporto numerico
tra educatori e bambini, alle frequenze, cioè a quanti bambini sono effettivamente
presenti quel giorno. Questo, ovviamente, lo dico anche al Consigliere Curto che ha
proposto il subemendamento.
Perché c'è questa distinzione tra dotazione organica ed effettivo numero di bimbi
presenti? Perché stiamo parlando di un servizio che ha un'assenza media di bimbi
pari al 15%. In alcuni mesi, l'assenza media è pari al 30%.
Allora, è chiaro che, nell'ambito dell'organizzazione del lavoro e di
un'organizzazione del lavoro che sia efficace, bisogna tener conto di quelli che sono
i bimbi effettivamente presenti quel giorno.
Relativamente alle segnalazioni che sono state ricordate dal Consigliere Curto, in
merito al mancato rispetto, che, all'inizio, venivano da 4 nidi, ora non ci sono più
pervenute, se non da 2 nidi (uno è quello di via Maria Vittoria, l'altro, in questo
momento, non lo ricordo) e stiamo, comunque, intervenendo sul concessionario.
Proprio per evitare questi malfunzionamenti, abbiamo ritenuto di inserire il
riferimento non più agli standard comunali (standard è molto generico, perché il
Regolamento prevede diversi livelli di disciplina, uno è quello della dotazione
organica, l'altro, invece, è quello del parametro che ha come suo riferimento le
effettive presenze), ma il riferimento espresso al rispetto del Regolamento Comunale,
cioè che si faccia in quei nidi esattamente quello che si fa nei nostri.
Se il Consigliere o il Consiglio ritiene, possiamo fare riferimento anche all'articolo
25, che è stato testé letto, e questo sicuramente ci darà modo di intervenire, perché
avremo un criterio più stringente di quello che avevamo l'anno scorso nell'altra
nostra deliberazione.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Presidente, ho chiesto la parola in virtù del fatto che siamo firmatari del
subemendamento e mi sembra che stiamo discutendo di questo.
Chiedo la parola, perché avevo posto una domanda e mi sembra sia stata data una
risposta su altro; almeno possiamo capire insieme.
Il subemendamento è stato predisposto non in conseguenza di una valutazione sugli
indirizzi, ma in conseguenza dell'applicazione di quegli indirizzi.
Lo dico sia all'Assessore al Personale, Passoni, che all'Assessore all'Istruzione,
Pellerino, poi capite voi chi è il soggetto giusto a cui sono indirizzate le cose che vi
sto dicendo, in virtù del fatto che l'interpretazione di quegli indirizzi non è stata il
rispetto dello standard comunale e il rispetto del Regolamento Comunale, ma è stata
la traduzione di "1 educatore ogni 6 bambini" in "6 ore di lavoro ogni 6 bambini",
che non è la stessa cosa e che si è tradotto, all'interno delle strutture, peraltro in
forma diversa da parte della giusta fantasia di impresa che le imprese sociali pongono
(perché questo è il mercato, a me non piace, ma questo è il mercato), in due modi
differenti e uno dei due modi ha penalizzato l'utenza, in virtù dell'applicazione non
veritiera - a mio parere - del Regolamento.
Se questa è l'interpretazione e la ragione che ha portato l'Assessore Pellerino a
modificare la deliberazione dello scorso anno, integrando questa cosa, allora bene, ne
prendo atto. Resto comunque preoccupato, perché l'anno scorso pensavamo di aver
dato indirizzi chiari, invece ce li siamo trovati in forma differente; allora, vorrei
avvertire che il bando di gara dovrà essere coerente con l'impostazione che il
Consiglio sta oggi dibattendo, perché, diversamente, non potrà poi esserci da parte
del Consiglio una valutazione di eccesso di potere da parte di chi viola le indicazioni
del Consiglio e gli indirizzi del Consiglio.
Visto che è stato premurosamente conteggiato, a Bilancio non approvato, il valore di
un subemendamento del Consiglio Comunale, io vorrei sapere dall'Assessore
competente anche se questa impostazione ha dei sovracosti o non li ha, rispetto a
quello che è stato computato sulla cubatura di questa deliberazione.
A quel punto, a cuor leggero e felicemente, voterò la proposta di deliberazione con
tutto l'emendamento.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Il Consigliere Curto con il finale, di fatto, mi ha anticipato. A parte aver scoperto che
abbiamo un nuovo Assessore con le deleghe all'Istruzione, la prossima volta,
Presidente, lo inviti anche in Commissione, perché, oggettivamente, non capisco il
motivo per cui, a fronte di un Regolamento che riguarda le deleghe dell'Assessore
Pellerino, debba rispondere l'Assessore Passoni. Per carità, tutto bene.
Tolto ciò, per quanto l'Assessore Passoni sia Assessore al Bilancio, vorrei capire il
seguente punto. La scelta sottostante lo stanziamento, o meno, di 200.000,00 Euro in
più (mi sembra di aver capito, guardando il subemendamento del Consigliere Curto,
perché si tratta di 1,650-1,8 - l'ho letto velocemente, comunque, al di là della cifra -)
è politica.
Quindi, Assessore Pellerino, quando lei eventualmente farà il Bilancio e, poi,
l'Assessore - immagino - farà la somma dei Bilanci di tutti i singoli Assessorati
(perché così funziona), visto che la scelta politica è sua in tal senso, vorrei capire il
suo parere su questo subemendamento, perché, oggettivamente, proprio perché è un
momento in cui le risorse sono scarse, è proprio l'Assessore di riferimento su quelle
deleghe - in tal senso la mia battuta iniziale - che dovrebbe, a mio avviso, prendersi
le responsabilità e dare una risposta in tal senso, perché è oggettivo che qui, al di là
della questione regolamentare, si sta parlando anche di un problema di risorse che fa
capo evidentemente a lei.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Io accoglierei l'ipotesi dell'Assessore di scrivere esattamente quello che prevede il
Regolamento all'articolo 25. Il Regolamento prevede sostanzialmente che è definita
la dotazione organica degli educatori in quei rapporti numerici.
Cito l'ipotesi B dell'Assessore Passoni, che, giustamente, dice che qualche riga
successiva si dice che, in caso di assenza (poi, questo caso di assenza è diventato
scuola, perché, di fatto, ogni giorno così anche i nostri servizi svolgono ogni giorno
la propria missione educativa), nel restante periodo scolastico il riferimento è
all'effettiva frequenza dei bambini calcolando un rapporto educatore/bambino di 1 a
6. Stiamo lì.
Facciamo così, delle due ipotesi che abbiamo messo in campo, scegliamo questa
seconda, cioè quella, peraltro, prevista, immagino, dalla soluzione di passare da
standard a Regolamento, citiamo - come diceva l'Assessore - esattamente l'articolo
25 e in Commissione, visto che c'è la disponibilità del Presidente di Commissione,
Cassiani, avremo la possibilità di rivedere (come abbiamo fatto l'altr'anno), dopo che
i bandi sono pubblicati e dopo, ovviamente, che l'indirizzo del Consiglio sia stato
applicato. Credo che se su questo tema ci sono degli atteggiamenti diversi delle
cooperative, vuol dire, come diceva il Consigliere Curto, che o di fatto abbiamo
scritto qualcosa di sbagliato nel bando, oppure che non l'abbiamo applicato fino in
fondo con una non armonizzazione dell'oggetto.
Quindi, chiederei, se è possibile, alla Giunta di scrivere nero su bianco nel
subemendamento, che cita già il Regolamento, esattamente l'articolo 25 e chiuderei
qui questa discussione.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Chiaramente, dal punto di vista di SEL, questo emendamento è corretto, ma io
chiederei alla Giunta di non retrocedere di un passo, perché purtroppo SEL ha la
tendenza a parlare di cose fuori dalla realtà. Non comprende che il parametro
numerico 1 a 6 non è più proponibile purtroppo - sottolineo dieci volte "purtroppo" -,
se andiamo nella linea di esternalizzare questi asili.
La Legge sugli asili nido in Regione è bloccata per questioni ideologiche, rispetto
proprio a questo tipo di cose, tipo il parametro educatore/bambino.
Sapete per esempio, voi che sventolate tanto la bandiera della buona
Amministrazione di Collegno, quanto è il parametro numerico in alcune classi della
scuole materne? 1 a 10.
Quindi, io vi pregherei di tornare indietro rispetto alle vostre farneticazioni
ideologiche e chiederei alla Giunta, per favore, di non retrocedere rispetto a questo
parametro.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola all'Assessore Pellerino.

PELLERINO Mariagrazia (Assessore)
Intanto va ricordato che i rapporti numerici nei servizi per l'infanzia veramente si
distinguono a seconda se il servizio è diretto alla fascia 0-3, piuttosto che alla fascia
3-6, come tutti sappiamo, per ragioni che credo non sia neanche il caso di stare qui a
spiegare.
Per cui, la Giunta, mi pare, senza proprio deflettere da alcun principio, ma per quella
che invece è una coerenza rispetto a quelle che sono le regole che si è dato questo
Consiglio Comunale, propone di emendare ulteriormente il proprio emendamento in
questo modo: "Rapporti numerici educatore/bambino come da Regolamento
Comunale, articolo 25". Quindi, il richiamo in modo espresso questa volta non solo
al Regolamento, quindi non abbiamo più gli standard che erano quel parametro che
ha destato un'interpretazione che ha portato non sempre all'applicazione del
Regolamento Comunale; facciamo riferimento al Regolamento Comunale e alla
disposizione specifica che è quella dell'articolo 25.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo quindi alla votazione degli emendamenti.
La parola al Consigliere Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Chiedo se, in sede di votazione, può gentilmente chiedere di volta in volta il parere
della Giunta, perché ci siamo un po' persi nella discussione. Chiedo scusa.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Certo.
Relativamente al subemendamento n. 1 all'emendamento n. 59, ha chiesto di
intervenire il Consigliere Curto.

CURTO Michele
Alla luce del dibattito consiliare, io sarei nelle condizioni di ritirare questo
subemendamento, perché mi sembra migliorativo, almeno nella mia percezione,
l'interpretazione che è stata espressa in Aula dalla Giunta.
Non ho udito, forse me lo sono perso, la sostenibilità economica dello stesso, ma
credo sia già stato parerato. Per cui, se la Giunta è convinta, io non posso che esserne
contento, quindi ritiro il subemendamento.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
L'emendamento dell'Assessore è parerato, per cui...

CURTO Michele
Presidente, mi perdoni, visto che mi sembra ci sia stata una modifica in Aula, volevo
solo per precisione e per rispetto dell'Aula stessa... Peraltro, il dibattito non è mai
escluso.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Sì, nell'emendamento manca l'integrazione fatta testé dall'Assessore, articolo 25.

CURTO Michele
Certo. È per questo che dicevo che, in virtù delle modifiche, penso che si debba
acquisire il parere.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Lei chiede comunque di esprimersi con un parere sull'integrazione che ha fatto
l'Assessore al suo emendamento.
Viene confermato il parere dei tecnici? (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
Allora, l'Assessore ha integrato il suo emendamento n. 59, che termina con:
"Rapporti numerici educatore/bambino come da Regolamento Comunale", con
"come da articolo 25", che io recepisco.
Non modifica il parere dato già dagli Uffici, sia di regolarità tecnica che di regolarità
contabile, quindi viene confermato dagli Uffici.
In relazione a questa integrazione all'emendamento n. 59 da parte dell'Assessore, il
Gruppo di SEL ritira il subemendamento n. 1.
La parola al Consigliere Cassiani.

CASSIANI Luca
Scusi, Presidente, solo un chiarimento per me.
Poiché, qualora questo emendamento fosse approvato, si realizzerebbe, a mio parere
modestissimo, un'evidente discrepanza tra la precedente concessione dei 9 nidi e
questa, vorrei chiedere se lo stesso emendamento si estenda, in qualche modo,
retroattivamente anche a quella concessione o se valga solo per questi. Per non creare
situazioni di differenza che sarebbero palesemente incongruenti, secondo me, e
metterebbero dei bambini di serie A e di serie B all'interno della stessa città.
Io credo che si debba decidere una linea. O si fa per tutti, e sono d'accordo, con i
costi, i tempi e le opportunità che gli Assessori ci spiegheranno (quindi, ci
spiegheranno quanto è il costo che questo comporta per la Città a Bilancio, che quei
rapporti sono quelli previsti e quant'altro), ma se vale per questa concessione di 5
nidi e non vale per quella che abbiamo già approvato nella stessa Aula a condizioni
diverse, io credo che evidentemente non solo... Cioè, non voglio citare l'articolo 3
della Costituzione, non vorrei andare fin là per esprimere il concetto del principio di
uguaglianza, però mi pare che facciamo una cosa non particolarmente felice per i
nostri cittadini e i nostri bambini. Almeno, su questo c'è bisogno di un chiarimento.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola all'Assessore Pellerino.

PELLERINO Mariagrazia (Assessore)
Consigliere Cassiani, la ringrazio per aver espresso una preoccupazione, però credo
che questa precisazione non cambi assolutamente nulla rispetto a quelli che erano i
criteri indicati lo scorso anno, perché l'anno scorso noi abbiamo indicato standard
comunali, ma questa espressione "standard comunali" è quella che è stata utilizzata
poi nel bando e che ha portato a quella interpretazione nelle maglie della quale è
passato il mancato rispetto di quanto previsto dal Regolamento Comunale.
Oggi noi, cioè il Consiglio Comunale, per mettersi al riparo da questi che sono, a mio
avviso, degli inadempimenti, sia pure parziali, del contratto di concessione, prevede,
e lo scrive in un modo più stringente, il rispetto dello stesso criterio che era stato
indicato lo scorso anno, ma formulato con una lettera che è di maggiore precisione.
L'anno scorso si faceva riferimento, ripeto, nel bando agli standard comunali; nella
discussione - me la ricordo molto bene - il riferimento che il Consiglio aveva dato era
il Regolamento Comunale. Nel bando è stato scritto "standard comunali"; questo ha
dato luogo ad un'interpretazione in alcuni casi fuorviante rispetto a quello che noi
chiedevamo e oggi, proprio per evitare che questo accada, noi scriviamo "rispetto del
Regolamento Comunale", ma anche l'anno scorso l'avevamo chiesto al
concessionario. Quante volte lo abbiamo detto? Viene mantenuta la qualità, perché
chiediamo lo stesso rapporto numerico che è previsto dal Regolamento Comunale.
Ci siamo resi conto, però, che scrivere soltanto "standard comunali" non significava
che questo automaticamente, cioè il Regolamento e le sue prescrizioni per il rapporto
numerico, venisse correttamente seguito.
Quindi, oggi noi non chiediamo nulla di diverso al concessionario rispetto a quello
che chiedevamo l'anno scorso, semplicemente lo esprimiamo in un modo più chiaro
e più preciso. Chiediamo il rispetto del nostro Regolamento, esattamente come
chiedevamo l'anno scorso.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Hanno chiesto di intervenire, in ordine, da quello che ho rilevato, i Consiglieri
D'Amico, Cassiani, Tronzano, Appendino e Genisio.
La parola al Consigliere D'Amico.

D'AMICO Angelo
Assessore, io ho assistito a questo dibattito e ho compreso le motivazioni; non
comprendo però per quale motivo, a fronte della richiesta del Consigliere Cassiani,
lei risponde che, oggettivamente, questa specifica che viene apportata
all'emendamento non cambia nulla rispetto a quanto avevamo votato nella
deliberazione l'anno scorso.
Se non cambia nulla, perché inserirlo? Il motivo è esclusivamente politico, per dare il
solito contentino al Gruppo di SEL che vuole mettere la bandierina politica su questo
aspetto e dire: "Noi abbiamo voluto che l'Assessore scrivesse nell'emendamento che
venga rispettato l'articolo 25 del Regolamento Comunale". Perché se, come
giustamente lei ha ribadito, non cambia assolutamente nulla (nella precedente
deliberazione si chiedeva il rispetto del Regolamento in maniera standard), non si
comprende perché in questa circostanza, invece, debba esserci questa variazione.
Non lo comprendono i cittadini, lo comprendiamo noi addetti ai lavori: è un modo
per comprarsi il voto del Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà. Se siete contenti voi,
siamo contenti tutti.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Cassiani.

CASSIANI Luca
Comprendo il fatto che, evidentemente, c'è qualche difficoltà, perché i
subemendamenti agli emendamenti sono stati redatti successivamente alla
discussione della deliberazione in Commissione. Continuo, però, ad avere non chiaro
un punto. Io non sono d'accordo con il Consigliere Curto sulla questione degli
standard, ma, a questo punto, mi tocca dire che il Consigliere Curto, quando fece
notare quella che, a suo dire, era stata una lesione o, in qualche modo, un non rispetto
puntuale di quel Regolamento, avesse ragione. Cosa che io, personalmente, ritengo di
non dover dire, perché sono stato personalmente presente, abbiamo fatto più
audizioni e sopralluoghi e, quindi, ritengo che questo non fosse capitato.
Ora, delle due l'una. O nel passato aveva ragione il Consigliere Curto e quindi chi
ha, in qualche modo, non osservato quel Regolamento andava sanzionato, oppure, da
oggi in poi, tutti lo dovranno puntualmente osservare. E mi pare difficile che in certe
situazioni della giornata... Come anche il Consigliere Curto ha spiegato, ci sono
discussioni rispetto al fatto che ci sia la vigilanza dei bambini che dormono,
insomma, tutta una serie di questioni che non sto qui ad approfondire, perché ne
abbiamo discusso in Commissione.
Io ho una posizione diversa, nel senso che, in quelle occasioni, i rappresentanti delle
cooperative che gestiscono i nostri nidi in concessione ci hanno spiegato che, in
realtà, la vigilanza viene fatta in un certo modo e l'attività viene svolta, ovviamente,
con tutte le caratteristiche di sicurezza, in un modo diverso da quello che il nostro
Regolamento direbbe. E io lo trovavo, ovviamente, visto che non c'era un
riferimento puntuale, assolutamente nella legittimità e nella legalità.
Bisogna solo chiarire questo punto, perché altrimenti rischiamo di fare confusione e,
soprattutto, di creare discrepanze. Siccome non c'era puntualmente in quella
concessione, io sarei per non fare riferimenti che non fossero gli stessi dell'altra
volta, a meno che non andiamo, in qualche modo, puntualmente a modificare una
concessione già in atto, cosa che mi pare difficile.
Per cui, delle due l'una, o si lascia tutto come in quella o si cambia tutto come
diciamo in questa. Soltanto per non creare eventuali altre discrepanze che possono, in
qualche modo, sfavorire i soggetti giuridici, che possono, ovviamente, partecipare
alla gara, ma anche e soprattutto creare "discriminazione", tra virgolette, tra bambini
che hanno un trattamento numerico previsto dal Regolamento e altri che, invece, ne
hanno uno teorico previsto dal Regolamento.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Concordo pienamente con il Consigliere Cassiani su questa vicenda. Tra l'altro, a
memoria ricordo che il dibattito verteva su 1 a 8, più che su 1 a 6 nella scorsa
discussione dello scorso anno.
In più, vorrei chiedere se tutto questo alzarsi di scudi sull'1 a 6 nasca dall'ispezione
che il Consigliere Curto ha fatto negli asili, perché, se c'è qualcosa che non funziona
o se ha determinato qualcosa di questo genere, io vorrei capirlo in Aula, perché
l'ispettore - nel senso che ispeziona - Curto, se ha delle cose da dire, le dica
realmente, perché la discussione su 1 a 6 è prettamente ideologica.
Un criterio valido è quello che dice il Consigliere Cassiani ed è oggettivamente
assurdo oggi cambiare e modificare dei parametri, ad esempio "standard comunali",
perché quello aveva un senso che ha consentito probabilmente un giusto, legittimo e
qualitativamente valido rapporto numerico fra educatore e bambini.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Io invece non ho capito le motivazioni del ritiro eventuale del subemendamento del
Consigliere Curto, perché mi sembra - e qui ritorno anche a quanto dicevo in
premessa nel mio primo intervento - che, forse, se avessimo approfondito la
questione un po' di più in Commissione, avremmo evitato questa discussione in cui
non si capisce praticamente nulla. Di fatto, andremmo probabilmente a votare, a mio
avviso, senza aver approfondito nel modo giusto la proposta di deliberazione.
Mi sembra di capire che, in realtà, i due emendamenti non sono e non dicono la
stessa cosa. Cioè, l'emendamento con l'articolo 25 aggiunto, cioè il
subemendamento, e il subemendamento del Consigliere Curto non dicono la stessa
cosa e non capisco, a questo punto, come mai in questo caso, articolo 25, non ci sia il
problema della copertura finanziaria a cui facevo riferimento prima io nei confronti
dell'Assessore Pellerino.
Quindi, vorrei avere anzitutto una risposta in merito alla questione politica e
finanziaria. Cioè mi sta dicendo, Assessore Pellerino, che nel caso del suo
subemendamento, quindi l'aggiunta dell'articolo 25, si va effettivamente ad entrare
nel caso identico a quello del subemendamento scritto dal Consigliere Curto e quindi
che non ci sia di fatto una differenza sostanziale. Se non ho capito, chiedo che mi
venga rispiegato.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Genisio.

GENISIO Domenica
Io faccio che rivolgere una domanda direttamente all'Assessore Passoni, perché
anche a me sembra di dover avere maggiore contezza. L'emendamento della Giunta
così subemendato non mi sconvolge, perché fa già riferimento al Regolamento e
aggiunge un articolo del medesimo Regolamento, quindi non cambia assolutamente
nulla. Mi pare molto evidente che è una puntualizzazione; prendiamola così e può
andar bene.
Però, mi chiedo: l'emendamento della Giunta, rispetto alle previsioni della
deliberazione, comporta un maggior onere di spesa, oltre che a poter comportare
quelle differenze di trattamento di cui parlava prima il Consigliere Cassiani? Quindi,
volevo sapere se non c'è incremento di spesa con questa specifica, non dell'articolo
25, ma del riferimento al Regolamento tout court.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Credo che, per la qualità del nostro dibattito, sia necessario un minimo di
chiarimento.
Prima il Consigliere Cassiani diceva: capiamoci sull'impostazione da parte degli
attuali gestori dei nidi d'infanzia. Gli attuali gestori dei nidi d'infanzia hanno messo
per iscritto quella che è la loro impostazione, propria, da un punto di vista d'impresa
e io nulla ho a dire nei confronti delle imprese che gestiscono per noi i servizi
concessi.
Cosa dice una di queste imprese nella relazione che fornisce al Consiglio Comunale?
Dice, con precisione: "Siamo convinti di aver tempestivamente ed appropriatamente
organizzato il servizio nel rispetto dei rapporti numerici. Nella nostra organizzazione
è previsto che, anche in caso di assenza del personale, in sintonia con quanto
riportato al comma 3 dell'articolo sopracitato, si riesca a garantire la presenza di
educatori corrispondenti - sentite bene - a 6 ore al giorno di lavoro ogni 6 bambini
presenti e il costante rispetto degli standard regionali".
Cosa dice il soggetto sociale? Dice: questo è quello che mi ha chiesto tu, Comune. E
dove me l'hai chiesto? Me l'hai chiesto nel bando di concessione.
Cosa dice, infatti, il bando di concessione? 6 ore di lavoro ogni 6 bambini al netto di
qualunque assenza; 6 ore al giorno di lavoro ogni 6 bambini presenti ed il costante
rispetto degli standard regionali.
Come vedete, tanto il gestore quanto il bando non citano il Regolamento dei nidi
d'infanzia, anche perché la deliberazione che lo ispirava parlava di standard del
Regolamento dei nidi d'infanzia.
Cosa dice il Regolamento dei nidi d'infanzia? Parla di 1 educatore ogni 6 bambini,
non di 6 ore ogni 6 bambini. Questa è la grande differenza che poi porta al verificarsi
della differenza in loco.
Per questo - lo dico al Consigliere Appendino - se, da parte della Giunta, come
l'avevo capito e come mi sembra di capire, c'è il recepimento pieno del
Regolamento, quindi non più standard, ma del Regolamento, quindi 1 educatore ogni
6 bambini, allora, per quanto mi riguarda, mi ritengo soddisfatto, perché il mio
obiettivo non è fare in modo che il sistema sussidiario scavalchi il sistema a gestione
diretta, ma che ci sia la stessa capacità gestionale fra l'una e l'altra cosa. Per questo
mi stupivo che un progetto formativo, giustamente cubato dagli Uffici su uno
standard, che era quello dell'anno scorso, potesse, alla luce dell'emendamento,
restare lo stesso. Ma, detto questo, non sta a me valutarlo.
Se, diversamente, questa cosa non la si vuole fare e, di fatto, si ammette
implicitamente che non si è rispettato il Regolamento dei nidi d'infanzia della Città
di Torino quest'anno, sussidiariamente, attraverso un bando di concessione (quindi
riportiamo all'onore del mondo quello che è successo, non per cattiveria), allora in
quel caso io avevo predisposto un subemendamento che aumentava la capacità delle
ore dell'azienda, attraverso quello che era stato un altro meccanismo surrettizio di
impresa, cioè quello di calcolare la dotazione organica non sugli iscritti, ma sulla
media delle presenze. A mio parere di nuovo in violazione, ma non importa, non mi
appassiona.
Però, la via maestra mi sembra quella che ha indicato l'Assessore. Di fronte a quella
via maestra, io non posso che ritenermi soddisfatto e procedere, tenendo conto,
Presidente, che i dibattiti in Aula hanno un senso, non a caso vengono registrati e,
quindi, ripeto che laddove ci trovassimo di fronte ad un bando di concessione che
nuovamente, e questa volta palesemente, viola gli indirizzi del Consiglio, non
potremmo che valutarlo nei termini dell'eccesso di potere.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Quindi, il subemendamento di SEL è ritirato.
Per quanto riguarda l'emendamento n. 59, presentato dall'Assessore Pellerino, per la
replica ha chiesto di intervenire lo stesso Assessore.
Prego, Assessore Pellerino.

PELLERINO Mariagrazia (Assessore)
Intervengo ancora una volta per rassicurare il Consiglio che il riferimento che viene
proposto, a questo punto, dalla Giunta, in modo più preciso al Regolamento e
all'articolo 25, è un riferimento che noi proponiamo proprio perché ci sia
un'interpretazione contrattuale precisa e puntuale, che, invece, gli standard comunali
oggi non hanno consentito.
Quindi, al Consigliere Cassiani e anche al Consigliere Genisio credo di poter
rispondere semplicemente così: è un'indicazione stringente di rispetto del
Regolamento Comunale e, di conseguenza, anche del Consiglio Comunale.
Poi, se il Consiglio Comunale riterrà di modificare il Regolamento, ovviamente, lo
potrà sempre fare, però quello che noi proponiamo è che venga rispettato il
Regolamento.
È evidente che, se noi avessimo anche provato ad agire giudiziariamente,
probabilmente, ci sarebbe stato risposto che "standard comunali" è un'espressione
troppo generica.
Quanto ai rapporti, non è che la Giunta stia facendo qualche cosa di fuorviante
rispetto a quanto previsto dal Regolamento Comunale così, per ragioni di principio.
Il nostro Regolamento Comunale oggi prescrive, come sappiamo, un rapporto
numerico educatrice/bambini pari a 5 per quanto riguarda i lattanti, 1 educatore ogni
6 per quanto riguarda la fascia denominata piccoli e 1 educatore ogni 8 per quanto
riguarda i grandi. La media è 1 a 6, perché i maggiori frequentanti sono questa fascia
intermedia.
Quindi, confermo la nostra proposta e confermo anche che non determina un
ulteriore fabbisogno finanziario, perché è quello che noi avevamo già previsto lo
scorso anno, semplicemente lo diciamo in un modo più incisivo.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 59
così subemendato:
presenti 30, astenuti 2, favorevoli 22, contrari 6.
L'emendamento n. 59 è approvato.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
L'emendamento n. 60, presentato dall'Assessore Pellerino, recita:


FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 60:
presenti 29, favorevoli 23, contrari 6.
L'emendamento n. 60 è approvato.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
L'emendamento n. 153, presentato dall'Assessore Pellerino, recita:


FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 153:
presenti 27, favorevoli 22, contrari 5.
L'emendamento n. 153 è approvato.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo, quindi, alla proposta di deliberazione così emendata.
La parola, per dichiarazione di voto, al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Intervengo solo per dire che voterò contro la proposta di deliberazione, a differenza
di quanto avevo detto in premessa, prima che iniziasse la discussione, dichiarando
che mi sarei astenuta.
A parte le motivazioni che ho detto all'inizio, aggiungo quanto dicevo prima in modo
informale, ma anche a verbale, in riferimento al subemendamento che è stato ritirato.
Comunque, sia per le modalità, sia di fatto per il contenuto e anche per la non
risposta da parte dell'Assessore sulle questioni del progetto (perché mi aspettavo
almeno a verbale una dichiarazione da parte sua di voler riprendere quello che era il
progetto a medio-lungo termine), e non vedendo una strategia, voterò contrariamente
a questa proposta di deliberazione.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
deliberazione così emendata:
presenti 35, astenuti 1, favorevoli 23, contrari 11.
La proposta di deliberazione è approvata.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
presenti 23, astenuti 1, favorevoli 22.
L'immediata eseguibilità è concessa.

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