Interventi |
FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201302012/007, presentata dalla Giunta Comunale in data 14 maggio 2013, avente per oggetto: "Indirizzi per la gestione dei nidi d'infanzia esternalizzati e di nidi di nuova apertura" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Comunico che in data 31/05/2013 la competente Commissione ha rimesso il provvedimento in Aula. Vi ricordo che gli emendamenti di cui abbiamo parlato prima li trovate a disposizione sul tavolo degli Uffici del Consiglio. Sono stati presentati un subemendamento dal Gruppo SEL e tre emendamenti da parte della Giunta, mentre i 150 emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle sono stati ritirati. Procediamo con l'esame degli emendamenti. Passiamo all'analisi del subemendamento n. 1 all'emendamento n. 59. La parola all'Assessore Pellerino. PELLERINO Mariagrazia (Assessore) Questa proposta di deliberazione è stata discussa in via preventiva, cioè prima dell'approvazione della Giunta, in V Commissione e successivamente all'approvazione della Giunta è stata nuovamente discussa in V Commissione, per approdare poi qui in Consiglio. A seguito di questa discussione abbiamo recepito alcune indicazioni che sono venute dai componenti della V Commissione, che ringrazio per il loro lavoro, così come ringrazio il Consigliere Appendino per aver ritirato i suoi emendamenti ostruzionistici. Ad illustrazione della proposta di deliberazione dico soltanto che, sostanzialmente, questo atto contiene due buone notizie: la prima buona notizia è che, nella Circoscrizione 8 (che ha sicuramente un gran bisogno di servizi educativi per l'infanzia) a settembre apriremo un nuovo nido in corso Bramante, con circa cinquanta posti per le nostre bambine ed i nostri bambini. L'altra buona notizia è che in quattro nidi, che attualmente sono in appalto ed il cui contratto scadrà a giugno, si passerà dallo strumento giuridico dell'appalto a quello della concessione, anche in osservanza ed in sintonia con l'indirizzo politico espresso l'anno scorso da questo Consiglio Comunale, vale a dire l'individuazione dello strumento giuridico della concessione che consente all'Ente Locale di innestare quegli elementi di qualità del servizio che sono maturati nel corso di questi quarant'anni di gestione diretta e con personale proprio da parte del Comune. Mi riferisco a quello che è, naturalmente, il progetto pedagogico, al fatto che questi nidi sono sotto la supervisione delle nostre responsabili pedagogiche ed al fatto che abbiamo lo stesso tipo di forniture di derrate alimentari, posto che queste vengono fornite dal servizio di ristorazione della Città. Uno degli elementi di qualità che abbiamo previsto è il rapporto numerico educatore/bambini, ma, in sintonia a quello che è stato l'indirizzo politico espresso da questo Consiglio, ci siamo preoccupati anche di quello che è il trattamento economico e normativo del contratto di lavoro di chi verrà impiegato dai concessionari in questi servizi. Quello della concessione è sicuramente un passaggio migliorativo che ci consente di ritenere assolutamente equiparabili questi nidi a quelli che sono gestiti con personale dell'Ente Locale. La Giunta ha presentato alcuni emendamenti, che naturalmente sono stati depositati e che enuncerò brevemente: "a pagina 2, al punto b), in luogo della frase: 'rapporti numerici educatore/bambino come da standard comunale', la proposta della Giunta è di inserire il seguente testo: "rapporti numerici educatore/bambino come da Regolamento Comunale". La ragione di questo emendamento, peraltro suggerito da alcuni componenti della V Commissione, è un richiamo non generico agli standard comunali, ma più prescrittivo a quello che è il rispetto del Regolamento. A tal proposito voglio anche dire che, in osservanza a quanto la V Commissione ci chiese questo autunno (vale a dire di portare avanti un monitoraggio costante in ordine all'andamento del servizio in questi nove nidi), abbiamo costituito un gruppo paritetico, composto dai nove genitori Presidenti dei Comitati di Gestione di questi nidi che l'anno scorso avevamo dato in concessione, dai nostri responsabili pedagogici, dai concessionari e dai responsabili pedagogici dei concessionari, con la supervisione della Divisione Servizi Educativi; questo gruppo si è periodicamente incontrato anche con me. Devo dire che, se la partenza è stata un po' difficoltosa, anche in ragione del fatto che avevamo chiesto ai concessionari di organizzarsi in poco tempo, i genitori, che - come dicevo - rappresentano il Comitato di gestione di questi nidi, si sono dichiarati soddisfatti del servizio. In ogni caso, il monitoraggio è continuato e va da sé che siamo disponibili, se il Consiglio lo riterrà, ad implementare e rafforzare i momenti, la periodicità e, magari, anche i criteri ed i profili di controllo, affinché sia pienamente rispettato quello che chiediamo al concessionario con questa proposta di deliberazione e con quello che, poi, sarà il capitolato d'appalto. Quindi, il riferimento stringente è a quanto previsto dal Regolamento Comunale. Il secondo emendamento propone: a pagina 2, dopo il punto d), nel rigo successivo inserire il seguente capoverso: "Si prevede il mantenimento del modello di gestione pubblica dei servizi per l'infanzia come prevalente, in misura superiore all'85% delle strutture". Anche questo impegno è del tutto identico a quello che venne assunto l'anno scorso con la deliberazione del Consiglio Comunale e, quindi, lo riproponiamo. L'ultimo emendamento è di natura tecnica. Si prevedeva l'acquisizione del parere del Collegio dei Revisori prima dell'adozione da parte del Consiglio; questo parere è pervenuto e, quindi, nel capoverso 4 si dà atto che è stato acquisito il parere del Collegio dei Revisori, che è allegato. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Come Gruppo del PdL siamo favorevoli a questo aspetto, cioè alla possibilità di rendere, da questo punto di vista, il privato sociale ed altri soggetti ad esso simili compartecipi della responsabilità educativa e formativa dei nostri bambini. Rimane sempre un nodo ed è per questo che - nonostante condivida questo trend che chiamiamo esternalizzazioni, ma che, di fatto, è vivere la sussidiarietà in un certo modo e cercare di utilizzarla anche come strumento di governo delle politiche sul nostro territorio - siamo comunque scettici sull'impossibilità di applicare altre forme contrattuali, come evidentemente l'Assessore sa; ne avevamo già parlato, ci sono altre tipologie di contratti che, se fossero state previste all'interno di questa proposta di deliberazione, avrebbero permesso ad altri soggetti che da tempo si occupano di infanzia di poter partecipare. Nonostante non ci sia assolutamente una pregiudiziale rispetto all'andamento di questa politica sull'esternalizzazione, rimane però questo forte dubbio; a mio giudizio, si preclude la possibilità di poter far parte di questo tentativo a soggetti che da anni si occupano di queste attività (penso, uno su tutti, al contratto FISM). FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Intanto, mi corre l'obbligo di ringraziare la Commissione, l'Assessore e gli Uffici per aver, in qualche modo, riportato la discussione degli scorsi mesi sul tema di questi quattro appalti che avevamo ancora in corso; più volte la Commissione aveva espresso l'orientamento di armonizzare (anche rispetto alle decisioni prese lo scorso anno) e rilanciare il tema della gestione - almeno all'85% pubblica - diretta dei nostri nidi d'infanzia. Per questo motivo abbiamo aperto una discussione che non è ancora finita; chiediamo all'Assessore Passoni, che è presente in Aula, di continuare la discussione sul rapporto con i lavoratori a tempo indeterminato e sull'annoso tema del turnover, ma non solo; il Sindaco sa quanto sarà difficile la questione per gli Enti Locali visto il difficile oggetto dell'invecchiamento dei nostri educatori, che - come sapete - nei prossimi anni si troveranno in una situazione quasi unica nella nostra storia, perché, se pensiamo al report fatto dall'Assessore Pellerino qualche anno fa, oggi avremmo potuto dire che 300 o 400 di essi nei prossimi anni sarebbero andati in pensione. Non sarà così a causa della riforma Fornero e non sappiamo esattamente neanche quanti, nei prossimi anni, dovranno effettivamente rigenerare la loro professionalità. È per questo che anche con la riorganizzazione di ITER dovremo capire effettivamente i fabbisogni dell'Amministrazione. Per questo motivo abbiamo chiesto alla Giunta di ricordare parte degli accordi sindacali fatti lo scorso anno, anche per ribadire che queste quattro concessioni, diventate concessioni da appalti, non superano quegli accordi e, forse, oggi andrebbe discussa meglio quella forma di governance che, come Sinistra Ecologia Libertà, avevamo chiesto per arrivare ad un sistema di gestione integrato, ma unitario e dentro il governo pubblico. Siamo felici che, in qualche modo, si sia ribattuto e riorganizzato un sistema dove i confini pedagogici rimangono presso il Comune della città. Era giusto armonizzare un tema che lo scorso anno sembrava molto difficile da far digerire alle cooperative, quello del contratto di Federcultura; oggi mi pare che nessuna cooperativa si sia lamentata di questo oggetto, né, tanto meno, delle assunzioni a tempo indeterminato. Però è diverso ragionare sugli standard e sui Regolamenti. Ho chiesto a verbale all'Assessore (e l'Assessore lo ha fatto con un emendamento) di specificare meglio il tema degli standard con quello del Regolamento. Tra l'altro, c'è un subemendamento del nostro Gruppo - che spero verrà spiegato successivamente - che porta delle parole molto semplici del Regolamento. Il Regolamento dice che in pianta organica dobbiamo avere un certo numero di educatori in base agli iscritti e poi, a seconda degli avvicendamenti o - meglio - di quello che in qualche modo viene regolato dall'assenza del personale, si fa in base alle presenze. Successivamente entreremo meglio nei termini del costo di questa operazione, ma, sinceramente, non vogliamo né più né meno di quello che c'è scritto in quel Regolamento, cioè una dotazione degli educatori nelle cooperative rispetto agli iscritti e poi dei lavoratori, in qualche modo, in base alle persone presenti. Non credo che ci sia questa grande contraddizione e credo che nessuno di noi intenda dire che gli educatori in base agli iscritti debbano essere presenti anche se, in quel momento, di fatto i bambini sono meno numerosi per malattia o per altri motivi. Non è questo l'oggetto. Sinceramente, vorrei che esaminassimo meglio questo tema, che, in qualche modo, è quello del rispetto dei nostri Regolamenti, senza affrontare subito il confine economico, che pure è importante; credo che l'oggetto generale sia che le cooperative devono avere un indirizzo e poi, dentro quell'indirizzo, possono giustamente gestire quei rapporti numerici anche non in termini giornalieri, ma all'interno delle settimane e dei mesi di concessione. Spero che su questo oggetto arriveremo ad un incontro, visto che questo è stato anche il senso degli emendamenti presentati dall'Assessore, e credo che su questo tema sarà bene, come diceva giustamente l'Assessore Pellerino, continuare nel rapporto - secondo me, proficuo - con le famiglie, perché, in qualche modo, le customer satisfaction in questo tipo di servizi sono difficili da fare, sia verso i bambini che verso le famiglie stesse. Ritengo però che sia giusto continuare il confronto che queste famiglie trovano nei nidi della Città, come è stato fatto in questi mesi e ancora di più, se c'è la disponibilità dell'Assessore a farlo, anche in questi cinque nidi concessionati. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Innanzitutto, vorrei ricordare all'Aula quanto avvenuto in Commissione, visto che queste sono le motivazioni che mi hanno portato a presentare i 150 emendamenti che ho ritirato; vorrei dichiarare a verbale che li ho ritirati non perché, di fatto, si sia risolta la questione per quanto mi riguarda in termini di metodo, bensì per senso di responsabilità, poiché mi è stata posta una questione chiara dall'Assessore, cioè la difficoltà ed il rischio eventuali per i bambini in caso di ritardo dell'apertura; in tal senso, ho provveduto a ritirare gli emendamenti. Di certo, per quanto mi riguarda, non si è conclusa la polemica, perché ritengo che lo svolgimento della Commissione sia stato un atto abbastanza arrogante; uso questa parola perché, visto che si tratta di un tema tanto importante, portare deliberazioni di questo genere e discuterle in mezz'ora - e non apro qui la discussione su quanto è accaduto e le motivazioni che hanno portato a quella situazione - penso che sia una mancanza di rispetto non solo nei confronti del Consiglio e dei Consiglieri, bensì anche della Città. Assessore, quando ho chiesto di approfondire certi temi che adesso risolleverò (poiché, di fatto, a mio avviso non sono ancora risolti) ed ho dato la mia disponibilità, insieme ad altri Consiglieri ed al Presidente della Commissione se non sbaglio, di fare una Commissione straordinaria la mattina per poter effettivamente votare la deliberazione in Aula, penso che sarebbe stato più corretto e rispettoso nei confronti del Consiglio e della materia stessa dare la possibilità di proseguire con l'approfondimento. Alla fine, la discussione si è svolta (ricordo che in Commissione c'erano anche tanti Consiglieri che adesso sono presenti in Aula) su due temi specifici, in parte ricordati dall'Assessore e dal Consigliere Grimaldi. Il primo è il discorso dell'adeguata copertura durante alcuni momenti della giornata, quindi dal punto di vista degli educatori nei confronti dei bambini, mentre il secondo riguarda il percorso più ampio che era nato quando, a fronte di un nostro emendamento votato dall'Aula su una deliberazione che prevedeva l'esternalizzazione dei nidi, l'Assessore si era presa l'impegno di venire a relazionare in Commissione per quanto concerne l'eventuale costituzione di un'azienda speciale o comunque di un soggetto che, in qualche modo, potesse rivedere l'intero sistema. Dichiaro a verbale che non ero in Preventiva, quindi mi rendo conto che lei è andata in Preventiva, ma, a mio avviso, non è sufficiente; ho sentito comunque la registrazione e, visto che si era presa un impegno del genere un anno fa, trovo irrispettoso - lo ribadisco - esaminare ogni volta a spizzichi una proposta di deliberazione che deve essere liberata per l'Aula poco dopo, senza rivedere comunque un insieme e fare un ragionamento ad ampio raggio. In tal senso, ho comunque ritirato gli emendamenti ostruzionistici per le motivazioni che ho già detto, ma le mie perplessità rimangono non tanto su questa proposta di deliberazione, sulla quale mi asterrò, bensì sul complesso, che mi auguro che l'Assessore, prima o poi (quando avrà tempo e modo), verrà a discutere in Commissione. Sul tema specifico, al di là della copertura degli educatori e degli orari, vorrei ricordare che il 1° giugno è arrivata una lettera firmata dal Presidente del Coogen (e sicuramente l'hanno ricevuta tutti i Consiglieri e anche l'Assessore) che pone esattamente due questioni, poste anche dalla Commissione. La prima riguarda la mancanza di un'adeguata copertura durante alcuni momenti della giornata nel rapporto numerico educatori/bambini e la seconda è relativa alla mancanza di materiale, quindi alla carenza delle dotazioni (questione che anche noi avevamo sollevato in sede di Bilancio). Sinceramente, mi rendo conto che ci siano delle esigenze e delle emergenze e che, quindi, questa proposta di deliberazione debba andare avanti. Assessore, però vorrei che lei si prendesse l'impegno (come aveva già fatto, esprimendo un parere favorevole su quell'emendamento) di venire in Commissione, ma con un percorso continuo, per portare avanti quello che è un progetto, oppure dichiari con coraggio all'Aula che quel progetto è morto e che non si può portare avanti; però lo dica a verbale, almeno ci mettiamo tutti una pietra sopra e agiamo di conseguenza. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca La proposta di deliberazione che esaminiamo quest'oggi è condivisibile ed ha avuto un percorso importante. Innanzitutto, vi è stata una Commissione Preventiva, nella quale non abbiamo soltanto discusso della proposta di deliberazione in questione, ma è stata fatta anche una valutazione sulla deliberazione dello scorso anno, che per due anni ha assegnato in concessione nove nidi della nostra Città. La Commissione si è trovata a discutere con le associazioni dei genitori, anche attraverso sopralluoghi ed incontri quando sono stati richiesti, ed ha valutato quel tipo di attività e quel tipo di concessione ritenendole sostanzialmente confacenti ai fini che la deliberazione poneva e, per quanto mi riguarda (lo dico personalmente, ma anche come Presidente di Commissione), credo che l'esperimento della concessione sia riuscito. Quindi, la Città può essere soddisfatta di questo percorso; ovviamente, come tutti i percorsi, deve trovare poi conferma nel lavoro e nell'impegno di tutti i giorni. Il servizio ispettivo della Città ha funzionato e sono state messe in campo delle attività importanti. Credo che possiamo essere soddisfatti di aver costruito, pur essendolo già (ma lo è ancora di più con questo atto deliberativo), un sistema misto pubblico- privato, cioè quel famoso sistema per il quale la nostra Città è da sempre uno dei fari a livello nazionale per quanto riguarda il sistema educativo integrato. Credo che non soltanto nel sistema tre-sei anni, ma, recentemente, anche nel sistema educativo zero-tre anni (quindi, i nidi d'infanzia comunali) possiamo dire di avere, in qualche modo, centrato gli obiettivi. La proposta di deliberazione odierna va proprio nella direzione di continuare quel percorso, anche attraverso la concessione (quindi, una forma diversa da quella dell'appalto, che ritengo sia più idonea a garantire i diritti che abbiamo sempre rivendicato, sia in sede di Commissione che in Consiglio Comunale. Da esponente del Partito Democratico dichiaro che voteremo convintamente questa proposta di deliberazione, in quanto crediamo che questa sia la strada. Ci auguriamo che, nel percorso dei prossimi due anni, si possa valutare quello che è l'esito di questo tipo di attività. Ci sono state e ci sono alcune questioni che sono state poste dalle associazioni dei genitori. Abbiamo effettuato personalmente delle verifiche, abbiamo fatto degli incontri anche con le cooperative concessionarie e credo che, in ogni caso, sia stato un percorso positivo ed utile a farci capire quali sono le difficoltà che tutto il sistema deve affrontare anche per la necessaria - purtroppo - restrizione delle risorse da mettere in campo; posso comunque dichiarare in modo molto chiaro che la qualità del servizio non è mai venuta meno e la qualità di quello che la Città ha offerto rimane tra le più alte a livello nazionale. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Credo che questa proposta di deliberazione debba essere ricondotta a quello che è: un altro passaggio temporaneo rispetto ad un percorso che non sappiamo ancora - almeno non mi sembra chiaro - in quale direzione sia tracciato. L'anno scorso abbiamo fatto un processo di esternalizzazione di nove nidi che abbiamo definito temporaneo e sperimentale, dicendo che, a causa dei vincoli del Patto di Stabilità, non avevamo scelta alternativa a quella e soprattutto lasciando sullo sfondo quelli che erano gli strumenti che il dibattito pubblico, ma anche il confronto consiliare, aveva individuato come possibili soluzioni: la Fondazione e l'Azienda pubblica speciale. Come ci ha detto l'Assessore in Commissione, questa proposta di deliberazione rinuncia volontariamente e, probabilmente, anche giustamente a riaprire quella discussione, occupandosi di aggiungere comunque un pezzo a questo sistema, che, per adesso, ha due strumenti differenti. Nel fare ciò, però non affronta - o, almeno, non ho capito come ed è questo il punto - una delle criticità che è emersa da quella che era l'esperienza sperimentale dello scorso anno. La criticità la farei descrivere proprio al Comitato dei genitori e ad alcuni (mi risulta quattro per adesso) presidenti di quel Comitato di controllo fra i genitori, che hanno avuto il compito di monitorare e che dicono: "Gentile Assessore e gentili Dirigenti, abbiamo deciso di inviarvi questa riflessione a seguito dei molti avvenimenti seguiti all'ultima convocazione del Tavolo. I Presidenti dei Comitati di genitori interessati paiono in contrasto con quanto discusso ed emerso nelle tre riunioni del suddetto tavolo. Il percorso del confronto al Tavolo di monitoraggio ha posto in evidenza, da parte dei nostri nidi, numerose criticità sintetizzabili nella mancanza di un'adeguata copertura durante alcuni momenti della giornata nel rapporto numerico educatori/bambini, in particolare nelle fasi di accoglienza, riposo e ricongiungimento". La segnalazione avanzata dai genitori (insieme a tante altre) l'ho potuta constatare personalmente, de visu, recandomi ai nidi esternalizzati e l'ho indicata anche al Settore; ha portato, poi, ad una discussione in V Commissione, con richiesta di dati precisi su tutto sistema pubblico e privato e pubblico e convenzionato, che al momento non è ancora avvenuta. Il Consorzio Torino Infanzia, in risposta a quella segnalazione, dice: "Riportato al comma 3 dell'articolo sopracitato - e si riferisce al bando di esternalizzazione -, la presenza di educatori corrispondente a sei ore al giorno di lavoro ogni sei bambini presenti ed il costante rispetto degli standard regionali". In altre parole, il gestore dice che ha rispettato quello che gli è stato chiesto contrattualmente; effettivamente è così, perché all'articolo n. 24, che riguarda il personale, si parla di sei ore di lavoro al giorno ogni cinque lattanti, ogni sei piccoli, ogni otto grandi, in proporzione alla capacità ricettiva di ogni sede, e comunque, in caso di assenza, di sei ore al giorno di lavoro ogni sei bambini presenti ed il costante rispetto degli standard regionali. Si fa poi presente che la presenza media dei bambini è dell'80% degli iscritti. Dove sta il problema? Assessore, mi permetta, dove sta la domanda che le faccio? Lei ha predisposto un emendamento e la ringrazio, perché è un emendamento che corregge la deliberazione dell'anno scorso; evidentemente, lei per prima ravvisa che c'è una contraddizione fra quello che abbiamo detto l'anno scorso e quello che, come indirizzo, dobbiamo dire quest'anno. Che cosa dice il nostro Regolamento, che lei scrive che vuole rispettare? Parla di un educatore ogni cinque lattanti iscritti, un educatore ogni sei piccoli iscritti, un educatore ogni otto grandi iscritti e comunque, in caso di assenza, un educatore ogni sei bambini e nessuno standard regionale. La differenza è semplice: il nostro appalto parla di sei ore ogni sei bambini, mentre il nostro Regolamento parla di un educatore ogni sei bambini. Facciamo un esempio concreto, come quello che abbiamo riscontrato? Prendiamo una classe di dodici grandi: nel nostro sistema, sono necessari due educatori pieni, mentre nel sistema convenzionato è necessario un educatore al mattino e alla sera e un educatore che fa sei ore, più tre ore di straordinario. In altri termini, c'è una differenza secca, perché, da una parte, ci sono due educatori e, dall'altra parte, c'è un solo educatore. Inoltre, l'altra prassi che ormai si è consolidata è che mentre noi parametriamo gli organici sui bambini scritti, uno di loro almeno - non voglio citarlo perché non sarebbe giusto - parametra gli organici sulla media delle presenze. Delle due, l'una: insieme al Gruppo di Sinistra Ecologia Libertà abbiamo predisposto un subemendamento che prova ad intervenire sul dato di fatto, cioè alza il monte ore, cercando di evitare che si creino questi disservizi segnalati dai genitori. Se, invece, è la logica quella che vuole cambiare (glielo chiedo, Assessore, perché non ho capito) e se intendiamo rispettare il Regolamento e ritornare alla formulazione originaria del Regolamento, che, a mio parere, non può essere derogata, cioè quella di un educatore in carne ed ossa ogni sei bambini, sarei disponibile a ritirare il subemendamento. Diversamente, credo che sia meglio una soluzione pratica rispetto ad una non soluzione. Credo che quello che non è accettabile sia, in primo luogo, derogare al nostro Regolamento sui nidi senza essercelo detti e, in secondo luogo, lasciar fare ai dirigenti quello che, probabilmente, quest'Aula non ha intenzione di fare, cioè interpretare la differenza che esiste fra sei ore di lavoro ed un educatore in carne ed ossa. Penso che nei nostri standard o, meglio, nelle nostre regole non stiamo dando ore di lavoro, ma stiamo dando educatori, perché fa una grande differenza se con dodici bambini ci sono due persone o nove ore di lavoro. Aspetto, quindi, una risposta dall'Assessore per pronunciarmi sul subemendamento. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Vi sono altre richieste di intervento? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). La parola all'Assessore Passoni, che ha chiesto di intervenire per rispondere ad alcune sollecitazioni espresse dai Consiglieri. PASSONI Gianguido (Assessore) La vicenda del subemendamento appena citato dal Consigliere Curto interessa anche un tema di risorse, in quanto, ovviamente, il parere è stato condizionato ad un evidente incremento degli oneri derivanti dai contratti riferiti alla gestione del servizio di nido d'infanzia. La ragione è abbastanza semplice e proverò, d'accordo con l'Assessore, a ricostruire rapidamente la cronistoria ed il motivo di questo emendamento di Giunta. Se, alla fine, l'emendamento della Giunta riferiva a riportare il testo al rapporto educatore/bambino come da Regolamento, non c'è dubbio che stiamo facendo riferimento all'articolo n. 25 del Regolamento sui nidi d'infanzia, ovvero ad un articolo che è composto da due parti, di cui una è riferita alla dotazione organica del personale (e qui il parametro è riferito al fatto che, in un mondo in cui tutti i bambini sono allocati nelle sezioni, il rapporto da garantirsi effettivo e teorico, effettivo e in dotazione organica, è quello dell'articolo n. 25.1). Che cosa può succedere? Può succedere, evidentemente, che scatti il caso di cui all'articolo n. 25.1, lettera A, del secondo capoverso, cioè il caso in cui vi sia personale assente. Il Regolamento - e qui scatta la ragione dell'emendamento che è stato portato dalla Giunta - dice: "In caso di assenza di personale, viene così sostituito: lettera B, nel restante periodo scolastico, in riferimento alle effettive frequenze dei bambini - ripeto, in riferimento alle effettive frequenze dei bambini - calcolando un rapporto educatore/bambino 1 a 6". L'emendamento, o - meglio - il subemendamento, invece, reca la seguente formulazione, ovvero dice, articolo n. 25: "Garantendo la presenza di almeno 1 educatore ogni 6 bambini commisurato al numero degli iscritti in servizio". Ecco, sì, questo subemendamento è, in realtà, in deroga al Regolamento Comunale. Quindi, se vogliamo dirla tutta, il problema non è il subemendamento; è che si sta dicendo che il Regolamento Comunale non è adeguato a quella che è la situazione dell'attuale servizio, cosa che invece la Giunta sostiene, perché, alla fine, in un mondo non perfetto in cui non tutti i posti di utenza sono riempiti, sarebbe un po' paradossale se, in un mondo in cui ci fosse il 10% dell'utenza, noi tenessimo degli educatori in un rapporto teorico non presente sul proprio luogo di lavoro, con educatori addirittura eccedenti rispetto al fabbisogno, con un effetto economico perverso, per cui questa teorica segnalazione - sto esagerando, ovviamente, per fare un esempio comprensibile a tutti - genererebbe una forza lavoro che non è impiegata produttivamente nel servizio, ma che è assegnata ed è impegnata a presenziare il servizio anche in assenza del suo rapporto, cioè in un rapporto evidentemente in quel caso esorbitante. Allora, è chiaro che la ratio dell'articolo 25, comma 1, secondo capoverso, lettera B, era proprio quella di permettere l'adeguata organizzazione di chi dirige il servizio secondo l'effettiva copertura dei posti, cioè assenze/presenze, ma di garantire che quell'elemento dell'assenza non facesse comunque venir meno il rapporto di 1 a 6 che è la regola dello standard del servizio. Quindi, per questa ragione, il subemendamento n. 1 non è soltanto non condivisibile, ma è addirittura oltre il Regolamento. Quindi, la Giunta si è giustamente orientata rispetto ad un rapporto economico che non sacrifica però la qualità del servizio all'economia, anzi garantisce esattamente la medesima impostazione di standard che avrebbe avuto qualunque tipo di servizio al Regolamento vigente. Quindi, perché dovrebbe cambiare in virtù di una deliberazione che si colloca in un servizio già così organizzato? Questa previsione, già abbondantemente prevista, permette le adeguate commisurazioni del servizio all'effettiva copertura dei posti e non cambia, invece, il Regolamento. Cosa che invece sta facendo il subemendamento n. 1, che, sinceramente, non può essere pertanto condiviso sia per ragioni economiche sia perché altera complessivamente l'equilibrio del Regolamento vigente. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola all'Assessore Pellerino. PELLERINO Mariagrazia (Assessore) Soltanto pochissime parole per chiarire i concetti che sono stati espressi in modo molto efficace dall'Assessore Passoni. Noi abbiamo - questo lo dico anche a beneficio di chi ci ascolta come pubblico - un Regolamento Comunale sui nidi d'infanzia che fa riferimento ad una dotazione organica di ciascun nido e che, poi, però fa riferimento, quanto al rapporto numerico tra educatori e bambini, alle frequenze, cioè a quanti bambini sono effettivamente presenti quel giorno. Questo, ovviamente, lo dico anche al Consigliere Curto che ha proposto il subemendamento. Perché c'è questa distinzione tra dotazione organica ed effettivo numero di bimbi presenti? Perché stiamo parlando di un servizio che ha un'assenza media di bimbi pari al 15%. In alcuni mesi, l'assenza media è pari al 30%. Allora, è chiaro che, nell'ambito dell'organizzazione del lavoro e di un'organizzazione del lavoro che sia efficace, bisogna tener conto di quelli che sono i bimbi effettivamente presenti quel giorno. Relativamente alle segnalazioni che sono state ricordate dal Consigliere Curto, in merito al mancato rispetto, che, all'inizio, venivano da 4 nidi, ora non ci sono più pervenute, se non da 2 nidi (uno è quello di via Maria Vittoria, l'altro, in questo momento, non lo ricordo) e stiamo, comunque, intervenendo sul concessionario. Proprio per evitare questi malfunzionamenti, abbiamo ritenuto di inserire il riferimento non più agli standard comunali (standard è molto generico, perché il Regolamento prevede diversi livelli di disciplina, uno è quello della dotazione organica, l'altro, invece, è quello del parametro che ha come suo riferimento le effettive presenze), ma il riferimento espresso al rispetto del Regolamento Comunale, cioè che si faccia in quei nidi esattamente quello che si fa nei nostri. Se il Consigliere o il Consiglio ritiene, possiamo fare riferimento anche all'articolo 25, che è stato testé letto, e questo sicuramente ci darà modo di intervenire, perché avremo un criterio più stringente di quello che avevamo l'anno scorso nell'altra nostra deliberazione. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Presidente, ho chiesto la parola in virtù del fatto che siamo firmatari del subemendamento e mi sembra che stiamo discutendo di questo. Chiedo la parola, perché avevo posto una domanda e mi sembra sia stata data una risposta su altro; almeno possiamo capire insieme. Il subemendamento è stato predisposto non in conseguenza di una valutazione sugli indirizzi, ma in conseguenza dell'applicazione di quegli indirizzi. Lo dico sia all'Assessore al Personale, Passoni, che all'Assessore all'Istruzione, Pellerino, poi capite voi chi è il soggetto giusto a cui sono indirizzate le cose che vi sto dicendo, in virtù del fatto che l'interpretazione di quegli indirizzi non è stata il rispetto dello standard comunale e il rispetto del Regolamento Comunale, ma è stata la traduzione di "1 educatore ogni 6 bambini" in "6 ore di lavoro ogni 6 bambini", che non è la stessa cosa e che si è tradotto, all'interno delle strutture, peraltro in forma diversa da parte della giusta fantasia di impresa che le imprese sociali pongono (perché questo è il mercato, a me non piace, ma questo è il mercato), in due modi differenti e uno dei due modi ha penalizzato l'utenza, in virtù dell'applicazione non veritiera - a mio parere - del Regolamento. Se questa è l'interpretazione e la ragione che ha portato l'Assessore Pellerino a modificare la deliberazione dello scorso anno, integrando questa cosa, allora bene, ne prendo atto. Resto comunque preoccupato, perché l'anno scorso pensavamo di aver dato indirizzi chiari, invece ce li siamo trovati in forma differente; allora, vorrei avvertire che il bando di gara dovrà essere coerente con l'impostazione che il Consiglio sta oggi dibattendo, perché, diversamente, non potrà poi esserci da parte del Consiglio una valutazione di eccesso di potere da parte di chi viola le indicazioni del Consiglio e gli indirizzi del Consiglio. Visto che è stato premurosamente conteggiato, a Bilancio non approvato, il valore di un subemendamento del Consiglio Comunale, io vorrei sapere dall'Assessore competente anche se questa impostazione ha dei sovracosti o non li ha, rispetto a quello che è stato computato sulla cubatura di questa deliberazione. A quel punto, a cuor leggero e felicemente, voterò la proposta di deliberazione con tutto l'emendamento. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Il Consigliere Curto con il finale, di fatto, mi ha anticipato. A parte aver scoperto che abbiamo un nuovo Assessore con le deleghe all'Istruzione, la prossima volta, Presidente, lo inviti anche in Commissione, perché, oggettivamente, non capisco il motivo per cui, a fronte di un Regolamento che riguarda le deleghe dell'Assessore Pellerino, debba rispondere l'Assessore Passoni. Per carità, tutto bene. Tolto ciò, per quanto l'Assessore Passoni sia Assessore al Bilancio, vorrei capire il seguente punto. La scelta sottostante lo stanziamento, o meno, di 200.000,00 Euro in più (mi sembra di aver capito, guardando il subemendamento del Consigliere Curto, perché si tratta di 1,650-1,8 - l'ho letto velocemente, comunque, al di là della cifra -) è politica. Quindi, Assessore Pellerino, quando lei eventualmente farà il Bilancio e, poi, l'Assessore - immagino - farà la somma dei Bilanci di tutti i singoli Assessorati (perché così funziona), visto che la scelta politica è sua in tal senso, vorrei capire il suo parere su questo subemendamento, perché, oggettivamente, proprio perché è un momento in cui le risorse sono scarse, è proprio l'Assessore di riferimento su quelle deleghe - in tal senso la mia battuta iniziale - che dovrebbe, a mio avviso, prendersi le responsabilità e dare una risposta in tal senso, perché è oggettivo che qui, al di là della questione regolamentare, si sta parlando anche di un problema di risorse che fa capo evidentemente a lei. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Io accoglierei l'ipotesi dell'Assessore di scrivere esattamente quello che prevede il Regolamento all'articolo 25. Il Regolamento prevede sostanzialmente che è definita la dotazione organica degli educatori in quei rapporti numerici. Cito l'ipotesi B dell'Assessore Passoni, che, giustamente, dice che qualche riga successiva si dice che, in caso di assenza (poi, questo caso di assenza è diventato scuola, perché, di fatto, ogni giorno così anche i nostri servizi svolgono ogni giorno la propria missione educativa), nel restante periodo scolastico il riferimento è all'effettiva frequenza dei bambini calcolando un rapporto educatore/bambino di 1 a 6. Stiamo lì. Facciamo così, delle due ipotesi che abbiamo messo in campo, scegliamo questa seconda, cioè quella, peraltro, prevista, immagino, dalla soluzione di passare da standard a Regolamento, citiamo - come diceva l'Assessore - esattamente l'articolo 25 e in Commissione, visto che c'è la disponibilità del Presidente di Commissione, Cassiani, avremo la possibilità di rivedere (come abbiamo fatto l'altr'anno), dopo che i bandi sono pubblicati e dopo, ovviamente, che l'indirizzo del Consiglio sia stato applicato. Credo che se su questo tema ci sono degli atteggiamenti diversi delle cooperative, vuol dire, come diceva il Consigliere Curto, che o di fatto abbiamo scritto qualcosa di sbagliato nel bando, oppure che non l'abbiamo applicato fino in fondo con una non armonizzazione dell'oggetto. Quindi, chiederei, se è possibile, alla Giunta di scrivere nero su bianco nel subemendamento, che cita già il Regolamento, esattamente l'articolo 25 e chiuderei qui questa discussione. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Chiaramente, dal punto di vista di SEL, questo emendamento è corretto, ma io chiederei alla Giunta di non retrocedere di un passo, perché purtroppo SEL ha la tendenza a parlare di cose fuori dalla realtà. Non comprende che il parametro numerico 1 a 6 non è più proponibile purtroppo - sottolineo dieci volte "purtroppo" -, se andiamo nella linea di esternalizzare questi asili. La Legge sugli asili nido in Regione è bloccata per questioni ideologiche, rispetto proprio a questo tipo di cose, tipo il parametro educatore/bambino. Sapete per esempio, voi che sventolate tanto la bandiera della buona Amministrazione di Collegno, quanto è il parametro numerico in alcune classi della scuole materne? 1 a 10. Quindi, io vi pregherei di tornare indietro rispetto alle vostre farneticazioni ideologiche e chiederei alla Giunta, per favore, di non retrocedere rispetto a questo parametro. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola all'Assessore Pellerino. PELLERINO Mariagrazia (Assessore) Intanto va ricordato che i rapporti numerici nei servizi per l'infanzia veramente si distinguono a seconda se il servizio è diretto alla fascia 0-3, piuttosto che alla fascia 3-6, come tutti sappiamo, per ragioni che credo non sia neanche il caso di stare qui a spiegare. Per cui, la Giunta, mi pare, senza proprio deflettere da alcun principio, ma per quella che invece è una coerenza rispetto a quelle che sono le regole che si è dato questo Consiglio Comunale, propone di emendare ulteriormente il proprio emendamento in questo modo: "Rapporti numerici educatore/bambino come da Regolamento Comunale, articolo 25". Quindi, il richiamo in modo espresso questa volta non solo al Regolamento, quindi non abbiamo più gli standard che erano quel parametro che ha destato un'interpretazione che ha portato non sempre all'applicazione del Regolamento Comunale; facciamo riferimento al Regolamento Comunale e alla disposizione specifica che è quella dell'articolo 25. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo quindi alla votazione degli emendamenti. La parola al Consigliere Lo Russo. LO RUSSO Stefano Chiedo se, in sede di votazione, può gentilmente chiedere di volta in volta il parere della Giunta, perché ci siamo un po' persi nella discussione. Chiedo scusa. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Certo. Relativamente al subemendamento n. 1 all'emendamento n. 59, ha chiesto di intervenire il Consigliere Curto. CURTO Michele Alla luce del dibattito consiliare, io sarei nelle condizioni di ritirare questo subemendamento, perché mi sembra migliorativo, almeno nella mia percezione, l'interpretazione che è stata espressa in Aula dalla Giunta. Non ho udito, forse me lo sono perso, la sostenibilità economica dello stesso, ma credo sia già stato parerato. Per cui, se la Giunta è convinta, io non posso che esserne contento, quindi ritiro il subemendamento. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'emendamento dell'Assessore è parerato, per cui... CURTO Michele Presidente, mi perdoni, visto che mi sembra ci sia stata una modifica in Aula, volevo solo per precisione e per rispetto dell'Aula stessa... Peraltro, il dibattito non è mai escluso. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Sì, nell'emendamento manca l'integrazione fatta testé dall'Assessore, articolo 25. CURTO Michele Certo. È per questo che dicevo che, in virtù delle modifiche, penso che si debba acquisire il parere. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Lei chiede comunque di esprimersi con un parere sull'integrazione che ha fatto l'Assessore al suo emendamento. Viene confermato il parere dei tecnici? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Allora, l'Assessore ha integrato il suo emendamento n. 59, che termina con: "Rapporti numerici educatore/bambino come da Regolamento Comunale", con "come da articolo 25", che io recepisco. Non modifica il parere dato già dagli Uffici, sia di regolarità tecnica che di regolarità contabile, quindi viene confermato dagli Uffici. In relazione a questa integrazione all'emendamento n. 59 da parte dell'Assessore, il Gruppo di SEL ritira il subemendamento n. 1. La parola al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca Scusi, Presidente, solo un chiarimento per me. Poiché, qualora questo emendamento fosse approvato, si realizzerebbe, a mio parere modestissimo, un'evidente discrepanza tra la precedente concessione dei 9 nidi e questa, vorrei chiedere se lo stesso emendamento si estenda, in qualche modo, retroattivamente anche a quella concessione o se valga solo per questi. Per non creare situazioni di differenza che sarebbero palesemente incongruenti, secondo me, e metterebbero dei bambini di serie A e di serie B all'interno della stessa città. Io credo che si debba decidere una linea. O si fa per tutti, e sono d'accordo, con i costi, i tempi e le opportunità che gli Assessori ci spiegheranno (quindi, ci spiegheranno quanto è il costo che questo comporta per la Città a Bilancio, che quei rapporti sono quelli previsti e quant'altro), ma se vale per questa concessione di 5 nidi e non vale per quella che abbiamo già approvato nella stessa Aula a condizioni diverse, io credo che evidentemente non solo... Cioè, non voglio citare l'articolo 3 della Costituzione, non vorrei andare fin là per esprimere il concetto del principio di uguaglianza, però mi pare che facciamo una cosa non particolarmente felice per i nostri cittadini e i nostri bambini. Almeno, su questo c'è bisogno di un chiarimento. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola all'Assessore Pellerino. PELLERINO Mariagrazia (Assessore) Consigliere Cassiani, la ringrazio per aver espresso una preoccupazione, però credo che questa precisazione non cambi assolutamente nulla rispetto a quelli che erano i criteri indicati lo scorso anno, perché l'anno scorso noi abbiamo indicato standard comunali, ma questa espressione "standard comunali" è quella che è stata utilizzata poi nel bando e che ha portato a quella interpretazione nelle maglie della quale è passato il mancato rispetto di quanto previsto dal Regolamento Comunale. Oggi noi, cioè il Consiglio Comunale, per mettersi al riparo da questi che sono, a mio avviso, degli inadempimenti, sia pure parziali, del contratto di concessione, prevede, e lo scrive in un modo più stringente, il rispetto dello stesso criterio che era stato indicato lo scorso anno, ma formulato con una lettera che è di maggiore precisione. L'anno scorso si faceva riferimento, ripeto, nel bando agli standard comunali; nella discussione - me la ricordo molto bene - il riferimento che il Consiglio aveva dato era il Regolamento Comunale. Nel bando è stato scritto "standard comunali"; questo ha dato luogo ad un'interpretazione in alcuni casi fuorviante rispetto a quello che noi chiedevamo e oggi, proprio per evitare che questo accada, noi scriviamo "rispetto del Regolamento Comunale", ma anche l'anno scorso l'avevamo chiesto al concessionario. Quante volte lo abbiamo detto? Viene mantenuta la qualità, perché chiediamo lo stesso rapporto numerico che è previsto dal Regolamento Comunale. Ci siamo resi conto, però, che scrivere soltanto "standard comunali" non significava che questo automaticamente, cioè il Regolamento e le sue prescrizioni per il rapporto numerico, venisse correttamente seguito. Quindi, oggi noi non chiediamo nulla di diverso al concessionario rispetto a quello che chiedevamo l'anno scorso, semplicemente lo esprimiamo in un modo più chiaro e più preciso. Chiediamo il rispetto del nostro Regolamento, esattamente come chiedevamo l'anno scorso. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Hanno chiesto di intervenire, in ordine, da quello che ho rilevato, i Consiglieri D'Amico, Cassiani, Tronzano, Appendino e Genisio. La parola al Consigliere D'Amico. D'AMICO Angelo Assessore, io ho assistito a questo dibattito e ho compreso le motivazioni; non comprendo però per quale motivo, a fronte della richiesta del Consigliere Cassiani, lei risponde che, oggettivamente, questa specifica che viene apportata all'emendamento non cambia nulla rispetto a quanto avevamo votato nella deliberazione l'anno scorso. Se non cambia nulla, perché inserirlo? Il motivo è esclusivamente politico, per dare il solito contentino al Gruppo di SEL che vuole mettere la bandierina politica su questo aspetto e dire: "Noi abbiamo voluto che l'Assessore scrivesse nell'emendamento che venga rispettato l'articolo 25 del Regolamento Comunale". Perché se, come giustamente lei ha ribadito, non cambia assolutamente nulla (nella precedente deliberazione si chiedeva il rispetto del Regolamento in maniera standard), non si comprende perché in questa circostanza, invece, debba esserci questa variazione. Non lo comprendono i cittadini, lo comprendiamo noi addetti ai lavori: è un modo per comprarsi il voto del Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà. Se siete contenti voi, siamo contenti tutti. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca Comprendo il fatto che, evidentemente, c'è qualche difficoltà, perché i subemendamenti agli emendamenti sono stati redatti successivamente alla discussione della deliberazione in Commissione. Continuo, però, ad avere non chiaro un punto. Io non sono d'accordo con il Consigliere Curto sulla questione degli standard, ma, a questo punto, mi tocca dire che il Consigliere Curto, quando fece notare quella che, a suo dire, era stata una lesione o, in qualche modo, un non rispetto puntuale di quel Regolamento, avesse ragione. Cosa che io, personalmente, ritengo di non dover dire, perché sono stato personalmente presente, abbiamo fatto più audizioni e sopralluoghi e, quindi, ritengo che questo non fosse capitato. Ora, delle due l'una. O nel passato aveva ragione il Consigliere Curto e quindi chi ha, in qualche modo, non osservato quel Regolamento andava sanzionato, oppure, da oggi in poi, tutti lo dovranno puntualmente osservare. E mi pare difficile che in certe situazioni della giornata... Come anche il Consigliere Curto ha spiegato, ci sono discussioni rispetto al fatto che ci sia la vigilanza dei bambini che dormono, insomma, tutta una serie di questioni che non sto qui ad approfondire, perché ne abbiamo discusso in Commissione. Io ho una posizione diversa, nel senso che, in quelle occasioni, i rappresentanti delle cooperative che gestiscono i nostri nidi in concessione ci hanno spiegato che, in realtà, la vigilanza viene fatta in un certo modo e l'attività viene svolta, ovviamente, con tutte le caratteristiche di sicurezza, in un modo diverso da quello che il nostro Regolamento direbbe. E io lo trovavo, ovviamente, visto che non c'era un riferimento puntuale, assolutamente nella legittimità e nella legalità. Bisogna solo chiarire questo punto, perché altrimenti rischiamo di fare confusione e, soprattutto, di creare discrepanze. Siccome non c'era puntualmente in quella concessione, io sarei per non fare riferimenti che non fossero gli stessi dell'altra volta, a meno che non andiamo, in qualche modo, puntualmente a modificare una concessione già in atto, cosa che mi pare difficile. Per cui, delle due l'una, o si lascia tutto come in quella o si cambia tutto come diciamo in questa. Soltanto per non creare eventuali altre discrepanze che possono, in qualche modo, sfavorire i soggetti giuridici, che possono, ovviamente, partecipare alla gara, ma anche e soprattutto creare "discriminazione", tra virgolette, tra bambini che hanno un trattamento numerico previsto dal Regolamento e altri che, invece, ne hanno uno teorico previsto dal Regolamento. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Concordo pienamente con il Consigliere Cassiani su questa vicenda. Tra l'altro, a memoria ricordo che il dibattito verteva su 1 a 8, più che su 1 a 6 nella scorsa discussione dello scorso anno. In più, vorrei chiedere se tutto questo alzarsi di scudi sull'1 a 6 nasca dall'ispezione che il Consigliere Curto ha fatto negli asili, perché, se c'è qualcosa che non funziona o se ha determinato qualcosa di questo genere, io vorrei capirlo in Aula, perché l'ispettore - nel senso che ispeziona - Curto, se ha delle cose da dire, le dica realmente, perché la discussione su 1 a 6 è prettamente ideologica. Un criterio valido è quello che dice il Consigliere Cassiani ed è oggettivamente assurdo oggi cambiare e modificare dei parametri, ad esempio "standard comunali", perché quello aveva un senso che ha consentito probabilmente un giusto, legittimo e qualitativamente valido rapporto numerico fra educatore e bambini. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Io invece non ho capito le motivazioni del ritiro eventuale del subemendamento del Consigliere Curto, perché mi sembra - e qui ritorno anche a quanto dicevo in premessa nel mio primo intervento - che, forse, se avessimo approfondito la questione un po' di più in Commissione, avremmo evitato questa discussione in cui non si capisce praticamente nulla. Di fatto, andremmo probabilmente a votare, a mio avviso, senza aver approfondito nel modo giusto la proposta di deliberazione. Mi sembra di capire che, in realtà, i due emendamenti non sono e non dicono la stessa cosa. Cioè, l'emendamento con l'articolo 25 aggiunto, cioè il subemendamento, e il subemendamento del Consigliere Curto non dicono la stessa cosa e non capisco, a questo punto, come mai in questo caso, articolo 25, non ci sia il problema della copertura finanziaria a cui facevo riferimento prima io nei confronti dell'Assessore Pellerino. Quindi, vorrei avere anzitutto una risposta in merito alla questione politica e finanziaria. Cioè mi sta dicendo, Assessore Pellerino, che nel caso del suo subemendamento, quindi l'aggiunta dell'articolo 25, si va effettivamente ad entrare nel caso identico a quello del subemendamento scritto dal Consigliere Curto e quindi che non ci sia di fatto una differenza sostanziale. Se non ho capito, chiedo che mi venga rispiegato. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Genisio. GENISIO Domenica Io faccio che rivolgere una domanda direttamente all'Assessore Passoni, perché anche a me sembra di dover avere maggiore contezza. L'emendamento della Giunta così subemendato non mi sconvolge, perché fa già riferimento al Regolamento e aggiunge un articolo del medesimo Regolamento, quindi non cambia assolutamente nulla. Mi pare molto evidente che è una puntualizzazione; prendiamola così e può andar bene. Però, mi chiedo: l'emendamento della Giunta, rispetto alle previsioni della deliberazione, comporta un maggior onere di spesa, oltre che a poter comportare quelle differenze di trattamento di cui parlava prima il Consigliere Cassiani? Quindi, volevo sapere se non c'è incremento di spesa con questa specifica, non dell'articolo 25, ma del riferimento al Regolamento tout court. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Credo che, per la qualità del nostro dibattito, sia necessario un minimo di chiarimento. Prima il Consigliere Cassiani diceva: capiamoci sull'impostazione da parte degli attuali gestori dei nidi d'infanzia. Gli attuali gestori dei nidi d'infanzia hanno messo per iscritto quella che è la loro impostazione, propria, da un punto di vista d'impresa e io nulla ho a dire nei confronti delle imprese che gestiscono per noi i servizi concessi. Cosa dice una di queste imprese nella relazione che fornisce al Consiglio Comunale? Dice, con precisione: "Siamo convinti di aver tempestivamente ed appropriatamente organizzato il servizio nel rispetto dei rapporti numerici. Nella nostra organizzazione è previsto che, anche in caso di assenza del personale, in sintonia con quanto riportato al comma 3 dell'articolo sopracitato, si riesca a garantire la presenza di educatori corrispondenti - sentite bene - a 6 ore al giorno di lavoro ogni 6 bambini presenti e il costante rispetto degli standard regionali". Cosa dice il soggetto sociale? Dice: questo è quello che mi ha chiesto tu, Comune. E dove me l'hai chiesto? Me l'hai chiesto nel bando di concessione. Cosa dice, infatti, il bando di concessione? 6 ore di lavoro ogni 6 bambini al netto di qualunque assenza; 6 ore al giorno di lavoro ogni 6 bambini presenti ed il costante rispetto degli standard regionali. Come vedete, tanto il gestore quanto il bando non citano il Regolamento dei nidi d'infanzia, anche perché la deliberazione che lo ispirava parlava di standard del Regolamento dei nidi d'infanzia. Cosa dice il Regolamento dei nidi d'infanzia? Parla di 1 educatore ogni 6 bambini, non di 6 ore ogni 6 bambini. Questa è la grande differenza che poi porta al verificarsi della differenza in loco. Per questo - lo dico al Consigliere Appendino - se, da parte della Giunta, come l'avevo capito e come mi sembra di capire, c'è il recepimento pieno del Regolamento, quindi non più standard, ma del Regolamento, quindi 1 educatore ogni 6 bambini, allora, per quanto mi riguarda, mi ritengo soddisfatto, perché il mio obiettivo non è fare in modo che il sistema sussidiario scavalchi il sistema a gestione diretta, ma che ci sia la stessa capacità gestionale fra l'una e l'altra cosa. Per questo mi stupivo che un progetto formativo, giustamente cubato dagli Uffici su uno standard, che era quello dell'anno scorso, potesse, alla luce dell'emendamento, restare lo stesso. Ma, detto questo, non sta a me valutarlo. Se, diversamente, questa cosa non la si vuole fare e, di fatto, si ammette implicitamente che non si è rispettato il Regolamento dei nidi d'infanzia della Città di Torino quest'anno, sussidiariamente, attraverso un bando di concessione (quindi riportiamo all'onore del mondo quello che è successo, non per cattiveria), allora in quel caso io avevo predisposto un subemendamento che aumentava la capacità delle ore dell'azienda, attraverso quello che era stato un altro meccanismo surrettizio di impresa, cioè quello di calcolare la dotazione organica non sugli iscritti, ma sulla media delle presenze. A mio parere di nuovo in violazione, ma non importa, non mi appassiona. Però, la via maestra mi sembra quella che ha indicato l'Assessore. Di fronte a quella via maestra, io non posso che ritenermi soddisfatto e procedere, tenendo conto, Presidente, che i dibattiti in Aula hanno un senso, non a caso vengono registrati e, quindi, ripeto che laddove ci trovassimo di fronte ad un bando di concessione che nuovamente, e questa volta palesemente, viola gli indirizzi del Consiglio, non potremmo che valutarlo nei termini dell'eccesso di potere. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Quindi, il subemendamento di SEL è ritirato. Per quanto riguarda l'emendamento n. 59, presentato dall'Assessore Pellerino, per la replica ha chiesto di intervenire lo stesso Assessore. Prego, Assessore Pellerino. PELLERINO Mariagrazia (Assessore) Intervengo ancora una volta per rassicurare il Consiglio che il riferimento che viene proposto, a questo punto, dalla Giunta, in modo più preciso al Regolamento e all'articolo 25, è un riferimento che noi proponiamo proprio perché ci sia un'interpretazione contrattuale precisa e puntuale, che, invece, gli standard comunali oggi non hanno consentito. Quindi, al Consigliere Cassiani e anche al Consigliere Genisio credo di poter rispondere semplicemente così: è un'indicazione stringente di rispetto del Regolamento Comunale e, di conseguenza, anche del Consiglio Comunale. Poi, se il Consiglio Comunale riterrà di modificare il Regolamento, ovviamente, lo potrà sempre fare, però quello che noi proponiamo è che venga rispettato il Regolamento. È evidente che, se noi avessimo anche provato ad agire giudiziariamente, probabilmente, ci sarebbe stato risposto che "standard comunali" è un'espressione troppo generica. Quanto ai rapporti, non è che la Giunta stia facendo qualche cosa di fuorviante rispetto a quanto previsto dal Regolamento Comunale così, per ragioni di principio. Il nostro Regolamento Comunale oggi prescrive, come sappiamo, un rapporto numerico educatrice/bambini pari a 5 per quanto riguarda i lattanti, 1 educatore ogni 6 per quanto riguarda la fascia denominata piccoli e 1 educatore ogni 8 per quanto riguarda i grandi. La media è 1 a 6, perché i maggiori frequentanti sono questa fascia intermedia. Quindi, confermo la nostra proposta e confermo anche che non determina un ulteriore fabbisogno finanziario, perché è quello che noi avevamo già previsto lo scorso anno, semplicemente lo diciamo in un modo più incisivo. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 59 così subemendato: presenti 30, astenuti 2, favorevoli 22, contrari 6. L'emendamento n. 59 è approvato. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'emendamento n. 60, presentato dall'Assessore Pellerino, recita: FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 60: presenti 29, favorevoli 23, contrari 6. L'emendamento n. 60 è approvato. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'emendamento n. 153, presentato dall'Assessore Pellerino, recita: FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 153: presenti 27, favorevoli 22, contrari 5. L'emendamento n. 153 è approvato. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo, quindi, alla proposta di deliberazione così emendata. La parola, per dichiarazione di voto, al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Intervengo solo per dire che voterò contro la proposta di deliberazione, a differenza di quanto avevo detto in premessa, prima che iniziasse la discussione, dichiarando che mi sarei astenuta. A parte le motivazioni che ho detto all'inizio, aggiungo quanto dicevo prima in modo informale, ma anche a verbale, in riferimento al subemendamento che è stato ritirato. Comunque, sia per le modalità, sia di fatto per il contenuto e anche per la non risposta da parte dell'Assessore sulle questioni del progetto (perché mi aspettavo almeno a verbale una dichiarazione da parte sua di voler riprendere quello che era il progetto a medio-lungo termine), e non vedendo una strategia, voterò contrariamente a questa proposta di deliberazione. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione così emendata: presenti 35, astenuti 1, favorevoli 23, contrari 11. La proposta di deliberazione è approvata. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento: presenti 23, astenuti 1, favorevoli 22. L'immediata eseguibilità è concessa. |