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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 3 Giugno 2013 ore 18,00
Paragrafo n. 4
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2012-05868
SOPPRESSIONE DEL COMMA 2 DELL'ARTICOLO 28 DEL NUOVO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CONTRATTI.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc.
201205868/002, presentata in data 2 ottobre 2012, avente per oggetto:

"Soppressione del comma 2 dell'articolo 28 del nuovo Regolamento
per la disciplina dei contratti"

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Comunico che in data 31/05/2013 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
La parola al Consigliere Cassiani.

CASSIANI Luca
Cercherò di riassumere il percorso che abbiamo fatto per arrivare qui oggi. Credo che
sia stato un esercizio di democrazia partecipata importante, perché non spesso capita
che i Consiglieri Comunali inizino un percorso come quello di una deliberazione di
iniziativa consiliare e abbiano la fortuna di avere un rapporto diretto con i Consigli di
Circoscrizione. Abbiamo fatto ben sette incontri nelle sedi di Circoscrizione che ci
hanno invitato (ringrazio i Colleghi Viale e Carretta). Incontri molto interessanti, nei
quali si è discusso nel merito e si sono affrontati i problemi del Regolamento dei
contratti della Città di Torino.
Questa discussione, fossimo in una Città come Roma, come Milano, come Firenze,
sarebbe surreale, perché in quelle città, come in moltissime città d'Europa, non
vigono questi Regolamenti; tant'è che in quelle città si sono potuti permettere degli
esempi, secondo me, di grande mecenatismo culturale tra associazioni, enti e società
che hanno deciso di adottare monumenti, iniziative culturali o, come a Roma, per
esempio, il Parco della Musica, l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che sono
finanziate e sponsorizzate da società private, ovviamente legate al Monopolio di
Stato, quindi AAMS, che è un Ente statale che controlla e garantisce la regolarità di
tutto ciò che è il gioco nel nostro Paese, dalla Sisal al Lotto e quant'altro. Per cui,
quel tipo di ragionamenti e discussioni in quelle città non avrebbero molto senso.
Mi chiedo perché noi Consiglieri dobbiamo umilmente porre oggi all'attenzione del
Consiglio Comunale e della Giunta la modifica di un Regolamento, che con il
buonsenso, con il ragionamento collettivo avremmo potuto modificare all'epoca.
Parlo di oltre sei mesi fa, perché il percorso per arrivare a questa deliberazione è
stato caratterizzato da sei mesi di discussione.
Lo dico perché (faccio un esempio, ma ne potrei fare mille) nello sport, nella cultura,
nei monumenti, nella tutela del patrimonio architettonico, culturale e storico del
nostro Paese, moltissimi sono gli esempi di mecenatismo che, in qualche modo, in
questi anni hanno salvaguardato dalla decadenza e dalla rovina il nostro patrimonio.
L'esempio è quello che facevo prima, di città come Roma, come Firenze, che devono
molto a questi sponsor e che purtroppo nella nostra Città, a causa di questo
Regolamento che, come ha spiegato prima il Consigliere Viale, non ci consente di
accettare alcun tipo di sponsorizzazione, contrattualizzandola, da parte di chi ha nel
suo DNA societario... Scusate, sento pochissimo, Presidente.
Gli sponsor istituzionali di alcune istituzioni culturali importantissime come
l'Auditorium Parco della Musica e l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
dimostrano come solo grazie a interventi di società private che si occupano di questo
tipo di sponsorizzazioni, possono rimanere in piedi.
Nessuno nega il valore delle cose che i Colleghi dicono riguardo la ludopatia,
riguardo i problemi che riguardano l'alcolismo e che, in qualche modo, possono
essere fonte di problemi per le persone e per la società; ma da qui a indicare come
ludopatico colui che gioca la schedina, o gioca al lotto, o che qualche volta ha
l'occasione di bere un bicchiere di vino o qualcos'altro, ne passa.
Ecco perché ritengo che molte delle compagnie, nazionali e internazionali, che
sponsorizzano grandi eventi culturali, in Italia ce ne sono alcuni, non voglio fare
nomi per pubblicizzarli, ma per esempio l'Heineken Jammin Festival è uno dei più
grandi festival musicali d'Europa, ecco che questi potrebbero essere, in qualche
modo, impediti alla nostra Città. In un momento come questo, credo che noi non ce
lo possiamo permettere.
Stringo, dicendo che lasciare alla valutazione del Sindaco e della Giunta stabilire
quali sono le sponsorizzazioni che ritengono opportune in una Città come Torino, sia
un fatto assolutamente di civiltà. A Firenze è successo questo, a Roma e a Milano
altrettanto. Non devo essere io a raccontare come si chiamano i palazzetti dello sport
di quelle città, che hanno nomi tipo Palalottomatica, o quant'altro, non soltanto a
Roma. E non devo venire io qui a spiegare che cosa vuol dire sostenere istituzioni
come l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia da una parte o il Parco della Musica di
Roma, dove le attività culturali possono svolgersi grazie a questo tipo di iniziative.
Credo che non ci debba essere contrapposizione. Nessuno vuole sponsorizzare la
ludopatia da una parte o l'alcolismo dall'altra; certamente il buonsenso e il fatto di
delegare alla Giunta la scelta, ci fa uscire da quella demagogia un po' farisaica nella
quale ci nascondiamo in questi anni.
La Martini & Rossi, membro della Consulta torinese per la tutela del patrimonio
artistico e architettonico della Città, ogni anno destina una parte del suo patrimonio
per tutelare i nostri beni, tra cui per esempio Palazzo Civico, recentemente. Continue
sono le sponsorizzazioni di questo tipo di società, che, in qualche modo, sarebbero
impedite.
Ora, non vorrei che questa discussione fosse riportata anche in altri Consigli
Comunali dove risulterebbe un po' fuori luogo, perché in quei Consigli Comunali i
Regolamenti dei contratti non impediscono assolutamente questo tipo di
sponsorizzazioni.
Mi auguro che questo Consiglio Comunale voglia valutare le nostre richieste nel
merito, senza preclusioni ideologiche e demagogie. Noi non vogliamo fare favori a
nessuno e non vogliamo che la gente stia peggio. Vorremmo che voi capiste che quel
tipo di rappresentazioni sono assolutamente legittime e non portano alcun tipo di
problema.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Anch'io, come il Consigliere Cassiani, sono stupita di discutere questa deliberazione
oggi, ma esattamente per la motivazione apposta, perché quest'Aula (adesso
ripercorrerò anche l'iter, come ho fatto in Commissione) si è già espressa tre volte in
merito a tale questione. Ha iniziato quasi un anno fa, con una mozione che prendeva
una posizione netta, colta dall'Assessore Tedesco, per contrastare il fenomeno del
gioco d'azzardo.
Poco dopo emerge una sponsorizzazione: Win Sisal, che ricordate tutti, quindi è
inutile che la ricordi io all'Aula, causando indignazione, non solo del Consiglio
Comunale, ma anche dei cittadini e, di nuovo, con una mozione presentata dalla Lega
Nord, il Consiglio Comunale si è espresso contro le sponsorizzazioni di questo
genere. Ma non finisce qui, perché poi c'è un altro atto, un emendamento a una
deliberazione, presentata dall'Assessore Spinosa e nuovamente il Consiglio si
esprime nella stessa direzione, quindi contro le sponsorizzazioni.
Poi, di recente, a febbraio 2013, addirittura la Giunta fa una deliberazione con cui
aderisce al "Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d'azzardo".
Riprendo quanto ha detto il Consigliere Viale ossia che questa è carta straccia; io
invece sono ben contenta che il Consiglio Comunale esprima un suo indirizzo e
metta dei paletti su una questione tanto importante, anche perché (oggi non l'ha detto
in Aula, ma l'ha detto in Commissione e mi rivolgo al Consigliere Cassiani ) il fatto
di prendere una posizione del genere non ha nulla a che vedere con il proibizionismo,
nulla a che vedere con l'essere bacchettoni, si tratta di far prevalere - cosa che invece
lei ha detto in Aula - alla logica dell'incasso (quindi al dover fare cassa) della
sponsorizzazione di certe aziende, la logica della tutela dei cittadini. Stiamo dicendo
questo.
Quindi, a mio avviso, anche dal punto di vista del messaggio, il fatto di fare un passo
indietro su una questione del genere è gravissimo. È gravissimo che lo faccia
un'Istituzione, è gravissimo che nel Consiglio Comunale, a mio avviso - poi
ovviamente la mia è una posizione personale, del nostro Gruppo, ognuno è libero di
votare come vuole, possa esprimere... (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
Ognuno è libero di votare come vuole. Io esprimo la posizione del mio Gruppo.
Sinceramente, mi auguro e auspico, in realtà, che il Consiglio Comunale non voti,
ovviamente, questa deliberazione, anche perché il fatto che la Città associ la sua
immagine ad aziende o a enti che hanno un impatto indiretto sulla salute dei cittadini,
perché non devo spiegare io qui che cos'è la ludopatia... (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). C'entra, Consigliere Cassiani.
Penso che questo sia assolutamente da evitare, quindi sono ben contenta che ci siano
quei paletti; quello che fa Roma non mi interessa sinceramente, io mi preoccupo di
quello che fa la Città di Torino (rappresento i cittadini, quelli che ci hanno votato,
della Città di Torino e non quelli di Roma) e sono ben contenta che la Città di Torino
sia posizionata diversamente rispetto ad altre Città.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Carretta.

CARRETTA Domenico
Bigotti, moralisti, bacchettoni, proibizionisti, ipocriti, castigatori di costumi, sono
solo alcune delle cose che ho sentito nella discussione in Commissione o anche oggi.
In realtà, non erano rivolte a noi, Consigliere.
Non voglio utilizzare questi termini. L'ho spiegato bene alla fine del mio intervento
in Commissione; il punto non è quello di autorizzare o meno delle sponsorizzazioni,
il punto è dare fiducia all'Assessore, a quelle che sono le sensibilità dell'Assessore e
non imporre la fiducia e la morale di un singolo Assessore con dei paletti, anche
perché in quel decalogo che abbiamo, mancano alcune cose, che onestamente
potremmo anche escludere dalle sponsorizzazioni.
Penso che non si parli di armi; quindi, è lecito accettare sponsorizzazioni sulle armi?
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Neanche maltrattamento animali. Noi qui
abbiamo ribadito un concetto, poi lo facciamo secondo quelle che sono le nostre
diverse sensibilità (mie, del Consigliere Cassiani e del Consigliere Viale), però
ribadiamo un concetto, ossia la necessità che ogni Assessore si assuma le sue
responsabilità.
A me fa piacere che il Consigliere Appendino abbia richiamato... (INTERVENTO
FUORI MICROFONO)... alcuni passaggi, come il fatto che il Consiglio si era
espresso contro delle singole sponsorizzazioni.
Il punto è proprio questo, il Consiglio può e deve esprimersi contro, in questo caso,
singole sponsorizzazioni; quello che non può fare è deliberare sulla morale.
Quello che non possiamo fare è davvero imporre dei paletti a quella che è la nostra
morale.
Se domani siamo d'accordo nel dire che è giusto che non venga accettata la
sponsorizzazione di una marca perché produce alcolici, benissimo, forse anch'io
voterò a favore di quel provvedimento.
Il problema è deliberare, a priori, quella che deve essere l'etica che un Consiglio
deve adottare.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Come molti di voi sanno, sono un antiproibizionista e credo che tantissime vicende
ancora in Italia vivano di un arretramento culturale, eppure - e non mi vergogno a
dirlo in Aula - anche se sono a favore della legalizzazione delle droghe leggere (e
spero che questo Consiglio Comunale approvi presto una deliberazione in tal senso),
non sarei per nulla d'accordo a far sì che il futuro Monopolio di Stato o la futura
azienda che produce marijuana sponsorizzi le Politiche Giovanili della Città, come
non sono d'accordo che una multinazionale delle armi sostenga un asilo nido, come
non sono d'accordo che una multinazionale del tabacco sostenga un nostro Centro
per gli anziani.
Mi pare abbastanza semplice capire la differenza fra il proibizionismo e quello che
non riteniamo opportuno serva a sponsorizzare attività normali della nostra Città,
soprattutto se si tratta di servizi pubblici.
Il caso della Sisal e del Bike sharing (posto che quella è una complicazione in più che
abbiamo dovuto rivedere in una convenzione), era emblematico, perché ci sono
soggetti che contribuiscono, certo, all'Erario, attraverso le tassazioni e attraverso
quello che è il grande mercato e il business delle ludopatie. Diciamocelo, anche lo
Stato sta facendo un ripensamento su questo.
Non è un caso che il Ministero della Salute tre volte abbia cercato di capire come si
riesca a far sì che non si ritorni indietro sul proibizionismo sul gioco d'azzardo e
quindi non si ritorni a quello che era il gioco in nero, ma dall'altra si pensi a quello
che è l'enorme business della comunicazione che c'è lì dietro.
Credo che in questo abbia molta ragione il Consigliere Appendino, ossia che è un po'
assurdo essere ritornati (a pochissimi mesi da un'espressione democratica di questo
Consiglio) di nuovo indietro, per mistificare un pezzo della discussione che è già
stata fatta e che è stata tra l'altro trascritta in tutta la documentazione della
Commissione Antimafia.
Sapete benissimo, infatti, che cosa c'è dietro al gioco d'azzardo, ossia a gran parte di
quel circuito che vede il gioco legale da una parte, ma, in qualche modo, infiltrazioni
di tantissimi operatori dall'altra.
Credo che quello che state facendo non sia più solo una battaglia culturale, ma uno
schiaffo al Consiglio Comunale. E vi dico di più, qualora venisse approvato, che cosa
si direbbe domani sui giornali di mezza nazione, dicendo che sono autorizzate le
sponsorizzazioni del gioco d'azzardo, dei superalcolici, ma di più, perché l'articolo 2
dice qualcosa di più. La questione della discrezionalità è utilizzata in questo Paese,
tanto è vero che non mi pare (poi fatelo magari con un ordine del giorno) ci sia in
discussione il fatto che le multinazionali del tabacco o delle armi possano, nei
prossimi giorni, chiedere a GTT addirittura uno spazio pubblicitario, la pubblicità,
non la sponsorizzazione, la pubblicità! Questo è vietato!
Allora, può un Consiglio Comunale dire che non c'è prezzo per tutto? Mi dispiace,
questa cultura liberista è in contrapposizione anche all'antiproibizionismo, perché
non vuol dire che se sei favorevole alla legalizzazione di un dato, quel dato deve, non
solo fare pubblicità, ma addirittura sponsorizzarsi e lavarsi la faccia con i servizi
pubblici locali.
Questo è un pezzo del senso della nostra proposta e credo che sarebbe assai sbagliato
tornare indietro su un orientamento che il Consiglio Comunale, così con fermezza, ha
espresso negli scorsi mesi.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Centillo.

CENTILLO Maria Lucia
Mi trovo molto d'accordo con gli interventi che mi hanno preceduto dei Consiglieri
Appendino e Grimaldi.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Per cortesia!

CENTILLO Maria Lucia
Questo Consiglio Comunale ha approvato la deliberazione che oggi si chiede di
modificare attraverso un percorso che non è stato un percorso burocratico, asettico o
inutile, ma siamo arrivati ad approvare quella deliberazione, anche in contrasto con
alcuni Colleghi, dopo aver approfondito in Commissione e in più ambiti - così come
diceva il Consigliere Appendino - le questioni che erano sottese rispetto
all'argomento in questione.
Trovo davvero offensivo il fatto che alcuni Colleghi ci taccino di moralismo o di
atteggiamenti da bacchettoni, perché, personalmente, ritengo di essere una persona
che ha fatto dei diritti e delle libertà la propria bandiera di vita e politica, mentre è
diverso assumersi la responsabilità, come Istituzione, di dire che non è accettabile
avere finanziamenti, anche in buona fede (senza che dietro ci siano necessariamente
dei giri loschi), per manifestazioni pubbliche che portano a sponsorizzare ed a
pubblicizzare un prodotto che è dannoso per la salute e per la vita delle persone.
Infatti, non si è liberi se ci si ammazza per il gioco d'azzardo o per l'alcol; anzi, è
proprio il contrario, in quanto si diventa schiavi di queste situazioni.
Quindi, non è vietato il consumo, l'obiettivo non è vietare il consumo; mi pare che la
deliberazione dica esattamente la frase legata al gioco, cioè che induca al gioco
d'azzardo.
Le valutazioni sono oggettive e responsabili e sono valutazioni per le quali sarebbe
molto più facile far finta di niente e delegare all'Assessore (che, oggi, è l'Assessore
al Decentramento e, domani, potrebbe essere un altro Assessore di un'altra area
politica e di un'altra Giunta), mentre il Consiglio si è preso la responsabilità di
specificare che cosa è sì e che cosa è no; naturalmente, lo fa sapendo di rischiare di
non essere compreso. Ritengo che si debba spiegare la situazione e che si debba dire
che la Città di Torino ha deciso di non fare sconti per quanto riguarda il gioco
d'azzardo, l'alcolismo e la pornografia. Tutto ciò che passa di lì e che viene
legalizzato per noi è un atto di responsabilità che ci assumiamo, ma non perché
siamo bacchettoni, bensì perché riteniamo che la Città debba prendere le distanze da
qualsiasi forma che dà dei soldi e, poi, ne fa spendere altri, perché i soldi che si
spendono per curare le persone malate o sul lastrico sono comunque pubblici.
È una piccola responsabilità quella di una Città quando permette che su un cartellone
ci sia il logo di una ditta che promuove un prodotto che può essere dannoso per la
salute? Bene, penso che nel circuito istituzionale questa valutazione vada fatta e vada
detto di no, per cui voterò contro questa proposta di deliberazione.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Effettivamente, anch'io sono un po' stupito, non per il merito (perché ne abbiamo
discusso più volte e sono assolutamente contrario), ma per la persistenza con cui
vengono proposte determinate cose; ne abbiamo parlato in fase di atti di indirizzo, ne
abbiamo parlato quando facevamo il Regolamento per gli appalti e, oggi, rivedere
una cosa di questo tipo, dopo aver saputo che anche nelle Circoscrizioni non ci sono
stati tutti questi pareri favorevoli… (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
Appunto, 7 su 10, quando c'è una maggioranza probabilmente di 10 su 10, mi fa
pensare che si siano accesi dei campanelli d'allarme. Fortunatamente, poi sono stati
votati favorevolmente quegli atti che precludevano la possibilità a determinati tipi di
sponsorizzazione.
Penso che debba essere assolutamente pleonastico il voto negativo a questa proposta
di deliberazione, anche solo per un discorso di messaggio; infatti, la parte importante
l'abbiamo fatta quando abbiamo votato il Regolamento per gli appalti ed il
messaggio che ne uscirebbe fuori è che probabilmente quel sistema a noi non è
piaciuto quando, per esempio, un servizio televisivo ha fatto vedere un sistema
lobbistico che lavorava all'interno del Parlamento e sono stato contento che il mio
Sindaco abbia girato uno spot assolutamente contrario a questo tipo di direzione. È
per questo motivo che invito i sottoscrittori del documento (che, probabilmente, non
l'hanno visto) a guardarlo ed a documentarsi, perché, purtroppo, il fenomeno delle
ludopatie in questo Paese è molto più grave di quello che sembra.
È un discorso di principio, perché il messaggio che stiamo lanciando e che verrebbe
lanciato nel caso in cui - mi auguro di no - questa proposta di deliberazione venisse
votata favorevolmente è che c'è una controtendenza. In un momento in cui il
Ministero della Sanità e molti Sindaci si esprimono in maniera assolutamente
contraria, questa Città va nella direzione opposta.
Per quanto riguarda Roma, a me non interessa e, in questo momento, non voglio
esprimere il mio punto di vista su quello che fanno altri Consigli Comunali, perché
non è nelle mie more fare un'operazione di questo tipo, ma ritengo fondamentale che
Torino si esprima di nuovo in maniera negativa di fronte a sponsorizzazioni di questo
tipo.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Genisio.

GENISIO Domenica
Anch'io plaudo alla pervicacia dei nostri Consiglieri che, nell'arco di un anno, si
sono così interessati a modificare un Regolamento che avevamo discusso ed
approfondito e mi sembra che avessero applaudito quando la Regione ha approvato
la Legge contro la ludopatia. Avevamo detto tutti che era stato un atto molto
importante.
Se non sbaglio, lo ha approvato l'Amministrazione Regionale lo scorso anno.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lo so che non c'entra niente, ma era per
richiamare, tanto posso anche dire che non siamo bacchettoni…

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Per cortesia, permettiamo al Consigliere di intervenire.

GENISIO Domenica
Ovviamente, ognuno è libero di esprimere le proprie volontà ed i propri desideri, ma
mi stupisce che il Consigliere Carretta, che è sempre così documentato ed attento,
abbia detto che non si fa menzione della tutela degli animali; ricordo che c'è un
Regolamento sulla tutela degli animali, approvato la scorsa Consiliatura, riaggiornato
che, forse, tutela più gli animali delle persone. Magari, non avrò capito.
Vorrei soltanto fare un piccolo accenno, perché le sponsorizzazioni sono
sponsorizzazioni, nessuno dice che si deve chiudere il locale o che non si possono
bere i superalcolici e nessuno impedisce di giocare; semplicemente, il Consiglio (e
sono molto contenta che sia in capo al Consiglio Comunale, perché è una scelta dei
rappresentanti di tutti i cittadini torinesi e non deve essere lasciata alla discrezionalità
della Giunta, in quanto sarebbe comunque una scelta parziale), ha dato degli indirizzi
che vietano di acquisire sponsorizzazioni economiche da parte di realtà che
producono o sostengono determinati percorsi o promuovono determinati progetti o
prodotti.
Non capisco perché siete così convinti di dire che si è antiliberali, bacchettoni o
perbenisti. Non si tratta di essere perbenisti, ma di essere semplicemente
responsabili, perché non si può considerare la ludopatia con enorme leggerezza.
Non mi piace e credo che non piaccia alla maggior parte di noi (perché l'abbiamo già
approvato e per 3 volte abbiamo fatto dei percorsi) il fatto che si debba insistere,
considerando tutta l'attività che ha svolto il Consiglio e le Commissioni che sono
state fatte con degli esperti che ci hanno aiutato a comprendere come alcuni messaggi
lanciati dalla Città (che ritiene - credo, con tutte le ragioni - di essere anche una Città
educativa e se ne vanta) vadano contro la salute delle persone. Non mi interessa se
arricchiscono o non arricchiscono qualcuno, questo è un problema secondario, a me
interessa il messaggio che lanciamo ai nostri cittadini.
Tutti continueranno a fare quello che vogliono. Possono la Città ed il Consiglio
Comunale chiedere di non accettare finanziamenti che promuovono percorsi che
sono negativi sia sotto l'aspetto educativo, che nei confronti della salute dei cittadini?
Per questo motivo, il mio voto sarà contrario.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Vorrei soltanto aggiungere qualcosa a quanto già detto dal Consigliere Appendino,
che condivido pienamente. Intanto, non ho capito la logica per cui sarebbe moralista
mettere un elenco - come c'è adesso nel Regolamento - di cose che non vogliamo e,
invece, non sarebbe moralista bocciarle di volta in volta o farle bocciare
dall'Assessore.
Poi, francamente non capisco come, domani, la Città o il Consiglio Comunale
potrebbe andare davanti ai cittadini e dire che la priorità era passare 4 ore per
rovesciare una decisione di 6 mesi fa per permettere alle società del gioco d'azzardo
di farsi pubblicità e di sponsorizzare le nostre iniziative.
Però, credo che, alla fine, il punto vero e proprio sia decidere che cosa vogliamo fare,
perché non stiamo parlando di proibire o non proibire, stiamo semplicemente
parlando dell'opportunità di accettare sponsorizzazioni e di accettare il denaro di
queste società, appartenenti a questa industria, con l'esempio che è stato fatto da due
proponenti relativamente al Palazzetto dello Sport di Roma.
Credo che sappiamo tutti che questa è un'industria che ogni anno fattura qualcosa
come 86 miliardi di Euro, dati 2012, di cui soltanto il 10%, se va bene, finisce poi
nell'Erario, e che questi soldi sono presi sostanzialmente dalla sofferenza delle
persone, in gran parte da persone che vanno a giocare, ma che, dopo un po',
diventano dipendenti e finiscono per rovinarsi e sottoporre se stessi e le proprie
famiglie a grandi sofferenze, a cui poi peraltro l'Ente pubblico deve rimediare.
Stiamo parlando di un'industria che è stata multata per oltre 98 miliardi di Euro
(quattro Finanziarie o giù di lì), perché le macchinette, in realtà, non erano collegate,
come dovevano essere, alla rete di controllo; poi ha negoziato e questa multa di 98
miliardi di Euro è magicamente diventata una multa di 2 miliardi e mezzo di Euro,
che è stata pagata così, come fosse l'argent de poche, senza nessun problema.
Credo che qualunque cifra noi possiamo mai ottenere da questa industria per la
sponsorizzazione di un nostro palazzetto, di un nostro evento, eccetera, sia sempre
troppo poco rispetto a quelli che sono i costi di questa attività per la società e per le
persone perbene.
Quindi, con questa industria noi non vogliamo avere niente a che fare e credo che la
nostra Città debba prendere posizione per dire che, nonostante questa attività sia
legale, quindi va benissimo che si continui a fare, noi non vogliamo soldi da queste
società e non vogliamo associare l'immagine della città con questa industria.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Intervengo velocemente per dare la motivazione della nostra astensione a questa
proposta di deliberazione. Noi siamo naturalmente contro lo Stato etico, questo è
chiaro, e siamo anche per la libertà delle persone; le libertà sono sacre, inviolabili,
ognuno sceglie di fare quello che vuole e non devono essere dirette ovviamente dallo
Stato.
È chiaro, però, che, in certi momenti, bisogna fare i conti con la realtà (lo dico al
Consigliere Cassiani e al Consigliere Viale). La realtà, oggi, che cosa vede? Vede la
disperazione delle persone; oggi, molte persone hanno problemi nel lavoro e nel
mantenere la propria famiglia, problemi di varie dimensioni che, fino a qualche anno
fa, non era neanche pensabile immaginare che ci sarebbero stati. Quindi, fare i conti
con la realtà significa non tramutare gli ideali, che pure sono liberali, in ideologie,
quindi in dogmi e quindi in cose intoccabili.
Oggi, la disperazione per noi è il punto focale; il gioco d'azzardo per noi oggi è una
malattia, qualcosa all'interno del quale il Comune si deve porre per dare il buon
esempio. È una malattia. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Anche il Bingo
può essere una malattia, se diventa patologia e se - come diceva il Consigliere Viale -
diventa compulsività. La compulsività diventa malattia.
Allora, che cosa bisogna fare, a mio giudizio, in questo momento come Comune?
Bisogna dare il buon esempio. È chiaro che privare della libertà le persone non è mai
bello, però è chiaro che, forse, oggi, l'interesse superiore è rivolto alla disperazione
delle persone. Dobbiamo cercare, come Comune, di dare il buon esempio.
Per questo motivo, siamo sicuri che la nostra astensione sia il voto giusto per questa
proposta di deliberazione, perché sugli alcolici e sui tabacchi la libertà è una scelta
personale (fumo o bevo, sono libero di farlo e sono in grado di gestirmi
tranquillamente da solo), quando invece subentra la disperazione e la speranza in una
vittoria che mi risolve i problemi economici, diventiamo tutti più vulnerabili e,
quindi, anche più aggredibili.
Dopodiché, avendo anche sentito (come qualche Consigliere prima citava) il discorso
in Parlamento di qualche deputato che identificava le lobby del gioco d'azzardo
come incidenti sulla realtà legislativa e sulla realtà del Parlamento, sicuramente, in
questo momento, non mi ha aperto il cuore.
Io sono favorevole alle lobby. Credo che le lobby siano il giusto interesse di una
giusta azienda e che, se gli interessi sono leciti e legittimi, vadano difese. Però, in
questo momento, una lobby sul gioco d'azzardo è sicuramente pregiudiziale e, a mio
giudizio, nefasta per il tipo di società che oggi ci si presenta davanti.
Pertanto, per queste ragioni, Presidente, credo che il nostro voto di astensione sia
quello corretto e sia quello che consenta di non tramutare l'ideale liberale in
un'ideologia e in un dogma.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marrone, che però non vedo in Aula.
Se gentilmente lo cercate. (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Chiedo scusa per il ritardo. Io, in realtà, dopo l'intervento del Collega del PdL, che
mi sono perso, volevo solo sottolineare un elemento, cioè che, leggendo questa
proposta di deliberazione e, soprattutto, la parte di Regolamento che si intende
stralciare, si è parlato solo di gioco d'azzardo e non si è parlato di politica, filosofia e
religione che vengono inseriti come causa discriminatoria, quindi, di divieto di
sponsorizzazione al pari del gioco d'azzardo, dell'alcol o del tabacco, come se
fossero cose sporche che contaminano i cittadini. Io la trovo una cosa veramente
agghiacciante ed intollerabile.
Per cui, se devo essere sincero, io non mi sono appassionato fino adesso a questi
ragionamenti, perché, ascoltando questo dibattito, sembra quasi che stiamo
ragionando se autorizzare o no le licenze di quegli esercizi, quando, in realtà, stiamo
veramente ragionando di altro, perché stiamo ragionando delle sponsorizzazioni.
Per cui, sinceramente, mi sembra un po' l'atteggiamento dell'infilare la testa sotto la
sabbia come gli struzzi, del tipo: a me non importa che quei soggetti lucrino,
l'importante è che al Comune non arrivi nulla, per carità.
Sinceramente, non riesco ad appassionarmi a questo dibattito, però volevo,
comunque, sottolineare quantomeno gli intenti di questa proposta di deliberazione,
che vogliono andare a premiare il buon senso della valutazione caso per caso e non a
fissare delle categorie del male assoluto, che quindi vengono squadrate. Mi chiedo:
ma con questo Regolamento, se una casa editrice di filosofia vuole sponsorizzare la
Città di Torino lo può fare? Direi di no. La lettera dice di no. E se una confessione
religiosa vuole sponsorizzare la Città e finanziare un evento lo può fare?
Evidentemente, no.
Qui ci stiamo quasi immaginando a livello mentale solo veramente le slot machine,
quando, in realtà, in questo articolo di Regolamento parliamo di tantissimo altro.
Quindi, io non è che chiaramente auspichi che questi loschi traffici diventino i
principali finanziatori della Città o che ne monopolizzino l'immagine, questo no, ma
voglio anche affidarmi al buon senso di un'Amministrazione che riesca a distinguere
tra una lotteria di Stato, come quella che fa la nonnina una volta al mese o quando si
scommette la data di nascita senza vendersi il patrimonio, rispetto invece alla slot
machine o, per esempio, al "Compro oro" o a tutti questi altri esercizi di sfruttamento
della crisi. Su questi, invece, non vogliamo dire niente? Secondo me, il fatto di
cristallizzare delle categorie non fa un favore all'apertura mentale di andare ad
individuare caso per caso gli sponsor opportuni e quelli no.
Ci tenevo ad intervenire solo per sottolineare come io trovi assurdo - avrò sbagliato a
non averlo sollevato nei passati passaggi di dibattito - che categorie nobilissime, che
io auspicherei che diventassero sponsorizzazioni della Città, come la filosofia, la
politica o la religione, siano parificate ad elementi di devianza piuttosto che di
abbassamento dell'etica pubblica.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Grazie all'iniziativa dei Colleghi del Partito Democratico, siamo tornati a parlare
della vicenda delle sponsorizzazioni e del Regolamento delle sponsorizzazioni di
questa Città. Credo che abbiamo fatto bene a riportare la discussione su un tema che,
ovviamente, è di carattere sicuramente amministrativo, ma che assume connotati - e
credo che il dibattito di questa sera lo stia a dimostrare - che hanno anche attinenza
ad una dimensione squisitamente politica e, in alcuni casi, se vogliamo, etica, di
come il soggetto pubblico deve relazionarsi rispetto a delle innegabili dinamiche di
mercato e tra queste dinamiche di mercato il tema delle sponsorizzazioni.
L'attuale formulazione del Regolamento, che è stata oggetto di una robusta
discussione in quest'Aula quando fu presentata la proposta di deliberazione nella
versione originale, evidentemente individua nel comma 2, che i Colleghi si
propongono e pongono all'attenzione dell'Aula (l'intenzione di cassare), alcuni
livelli di incompatibilità - chiamiamola così - assoluta, relativamente ad un primo
comma che, invece, individua correttamente nella discrezionalità
dell'Amministrazione Comunale la valutazione in ordine alle ragioni di opportunità
amministrativa nell'accettazione di eventuali sponsorizzazioni.
Ora, è chiaro che l'eventuale accoglimento di questa proposta di deliberazione da
parte dell'Aula, in realtà, non produrrebbe alcun effetto di carattere amministrativo,
perché, andando ad agire unicamente sul comma 2 dell'articolo n. 28 e lasciando
quindi inalterato il comma 1 del medesimo articolo, lascerebbe alla discrezionalità
dell'Amministrazione la valutazione caso per caso. Quindi, in quest'ottica, la
proposta di deliberazione in sé non porrebbe alcuna problematica di carattere
amministrativo, anche in caso di accoglimento.
È però del tutto evidente che, sulla base di come è maturato il dibattito in questi mesi
(dibattito che, peraltro, ha visto i proponenti della deliberazione andarla ad illustrare
nei Consigli di Circoscrizione della Città di Torino, quindi è stato un dibattito che ha
coinvolto i livelli istituzionali decentrati di questa Città in maniera molto viva e
molto forte), questa discussione ha assunto dei caratteri tipicamente politici. Ed è
chiaro che il messaggio esterno, che passerebbe a valle dell'eventuale accoglimento
di questa deliberazione, non sarebbe tanto quello di costruire un maggior grado di
libertà, perché questo grado di libertà è già vincolato dal comma 1, ma sarebbe
certamente quello di sdoganare, dal punto di vista politico - poi ciascuno qui ha le
sue ragioni, se questo sia corretto o non corretto -, alcuni argomenti che sono
evidentemente molto delicati.
Peraltro, degli elementi elencati nel comma 2 dell'articolo 28, non tutti hanno
analogo livello di criticità, perché è evidente che, se nulla quaestio rispetto al fatto
che la Città eviti di accettare la propaganda di messaggi di natura politica (cerco di
farmi reale interprete dell'intenzione dei medesimi proponenti, poi se sbaglio,
ovviamente, saranno loro a correggermi, ma credo che i medesimi proponenti non
abbiano nulla da ridire, ad esempio, sul tema del divieto o comunque della
valutazione politica di non accettare la propaganda di messaggi di natura politica,
che, per un'Istituzione come la Città di Torino, mi parrebbe ovviamente una cosa da
respingere), sicuramente il tema che ha posto la questione sul tema delle dipendenze
da sostanze alcoliche, e in particolar modo per quanto riguarda la questione delle
ludopatie del gioco d'azzardo, credo che questo sia l'elemento centrale.
Per questa ragione, come peraltro si è evidenziato nell'ambito del dibattito, il Gruppo
del Partito Democratico, sulla base delle valutazioni emerse nell'ambito della
discussione in questi mesi, essendo una questione tipicamente politica che riguarda
anche l'impostazione generale di come immaginiamo debba relazionarsi la Città
relativamente a questi temi, voterà sulla base di valutazioni personali dei singoli
Consiglieri.
Lascio a verbale un auspicio: in ogni caso, l'eventuale accoglimento di questa
deliberazione certamente non produrrà effetti altri rispetto a quelli politici;
l'eventuale respingimento - lo dico ai Consiglieri sottoscrittori -, ovviamente,
altrettanto.
Quindi, credo che questa discussione debba rimanere nell'alveo di una normale
dialettica politica, in cui ci si confronta con le proprie e le altrui posizioni ed
evidentemente, non essendo stato possibile arrivare ad un testo di mediazione
condivisa rispetto ad un eventuale articolato di deliberazione, ribadisco che, per
quanto ci riguarda, ciascun Consigliere del Partito Democratico voterà secondo
quanto gli suggeriscono la propria coscienza e la propria sensibilità politica.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola all'Assessore Spinosa.

SPINOSA Maria Cristina (Assessore)
Come già specificato nel corso della Commissione Bilancio, questa proposta di
deliberazione è scaturita da un lungo percorso, che è durato da gennaio a settembre
dell'anno scorso, un percorso durante il quale ci sono stati ovviamente interventi,
sono state presentate delle mozioni anche dalla minoranza, votate a livello anche
della maggioranza. Quindi è stato un percorso molto partecipato, fino a quando
siamo arrivati, il 10 settembre, alla votazione del testo finale, inserito nel
Regolamento.
Come diceva il Consigliere Lo Russo, la soppressione del comma 2 dell'articolo 28
consentirebbe una scelta discrezionale da parte della Giunta, caso per caso, di
qualsivoglia offerta di sponsorizzazione, senza alcun indirizzo minimo vincolante da
parte del Consiglio Comunale. Quindi, da un punto di vista tecnico, non cambierebbe
assolutamente nulla, perché sarebbe poi la Giunta a decidere, volta per volta, se
accettare o meno la sponsorizzazione.
Per quanto mi riguarda, ovviamente io ritengo che l'Aula sia sovrana, quindi con
questa votazione sarà l'Aula - i Consiglieri - a decidere se sopprimere o meno questo
comma dell'articolo 28, delegando poi in toto la Giunta nella scelta.
Tuttavia, per parlare di gioco d'azzardo e soprattutto della dipendenza da gioco
d'azzardo, penso che lo Stato italiano abbia un'enorme responsabilità, in quanto è il
principale beneficiario degli introiti del settore, che arrivano a 100 miliardi di
fatturato, fruttando 8 miliardi di tasse.
Il responsabile delle politiche di protezione dei cittadini dovrebbe essere il Ministero
della Salute o degli Affari Sociali, cioè un settore diverso da colui che incamera il
denaro, e non i Monopoli di Stato.
Sicuramente, come Comune, dovremmo farci parte attiva nel denunciare perlomeno
uno stato di cose che coinvolgono molte famiglie. Molte famiglie, molte persone -
più di 400.000 sono anche donne - cadute in questa rete. Quindi, il fatto che il
Consiglio Comunale, nell'esercizio dei suoi poteri, abbia espresso un orientamento,
personalmente ritengo che sia una cosa che un Consiglio Comunale può fare e forse
deve anche fare.
Per quanto mi riguarda, la scelta della direzione di questa decisione adesso va al
Consiglio Comunale, essendo - come ho già detto prima - l'Aula sovrana.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento, presentato dal Consigliere Viale.
La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Intervengo sull'emendamento, perché i 7 Consigli di Circoscrizione che hanno votato
a favore, con maggioranze variabili e consistenti, avevano ben presente che, se c'è un
po' di coerenza - al di là del singolo tema, che sono tantissimi, perché si va dal fatto
che, se da domani la Chiesa Valdese chiede di sponsorizzare un monumento,
dobbiamo distinguere se è propaganda o se fa parte di un bando predisposto, e vale lo
stesso per qualsiasi altro sindacato o parte politica in senso lato, non sono solo i
partiti perché si tratta di politica -, bisognerà chiedere al Sindaco di non andare alla
cena di gala della Camera di Commercio francese con l'Ambasciatore, perché uno
degli sponsor è la Chivas.
Per questo i Consigli di Circoscrizione ci mandano questo messaggio. Ecco perché io
sono favorevole all'emendamento, e lo dichiaro.
Se riteniamo davvero che la Chivas non possa sponsorizzare il rifacimento della
facciata, dobbiamo chiedere al Sindaco di non andare a una cena dove la Chivas
sponsorizza, e questo per la coerenza di tutto il Consiglio Comunale, altrimenti
questa è la politica della doppia morale, di anime belle, di sepolcri imbiancati!

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento:
presenti 29, astenuti 10, favorevoli 3, contrari 16.
L'emendamento è respinto.
In seguito alla votazione di cui sopra, l'originale dell'emendamento è inserito nel
presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificato con il
n. .

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Se non ci sono dichiarazioni, possiamo procedere con la votazione della proposta di
deliberazione.

VIALE Silvio
Scusi Presidente, ma senza l'emendamento delle Circoscrizioni non è più valido il
documento, quindi la votazione non ha senso.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Dobbiamo votare la proposta di deliberazione.

VIALE Silvio
Io non voto, Presidente. Come si fa a votare una proposta di deliberazione senza...?

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Per cortesia! Per cortesia, Consigliere Viale, ha avuto il suo tempo per intervenire.
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione la proposta di
deliberazione:
presenti 30, astenuti 10, favorevoli 3, contrari 17.
La proposta di deliberazione è respinta.

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