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LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201301736/002, presentata in data 16 aprile 2013, avente per oggetto: "Degrado per Torino Esposizioni, uno dei luoghi simbolo della Città" LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Nell'interpellanza viene chiesto (naturalmente accertate alcune circostanze legate all'importanza del luogo e alla difficoltà di manutenzione di conservazione dell'immobile) quale sia lo stato attuale dei padiglioni e quali azioni si intraprenderebbero per restituire alla Città una grande struttura. È evidente che questa discussione è complicata e in realtà va oltre le mie competenze, stante un compendio in cui hanno trovato destinazione più attività complementari, culturali, espositive, universitarie, sportive, teatrali e quant'altro. Tuttavia è chiaro che l'Amministrazione ha presente la complessità del compendio, che è temporaneamente utilizzato (partendo da nord, il quinto padiglione sotterraneo, che è un parcheggio pubblico, mentre temporaneamente ha altri utilizzi temporanei. Parcheggio pubblico sotto utilizzato attualmente, lo dico io, nel senso che non è assolutamente utilizzato secondo le capienze che potrebbe avere) come sede logistica della Città per le elezioni, come area per intrattenimenti, come area per "Natale in giostra", a dicembre e a gennaio di ogni anno, e le strutture che si affacciano verso il Valentino sono oggetto di concessione amministrativa che ospita una discoteca di nome "Cacao". Il corpo principale vede la presenza di una concessione amministrativa a un soggetto privato, la discoteca "La Rotonda". Mentre la parte interna è utilizzata dall'Università degli Studi di Torino per attività didattiche: le aule e i luoghi di studio, che sono da anni utilizzate dall'Università. Il grande padiglione Nervi, quello aulico, è stato saltuariamente utilizzato per eventi e manifestazioni a carattere prevalentemente non-profit; quindi, esposizioni o manifestazioni di natura non economica. Il Teatro e i soprastanti locali (a destra rispetto all'ingresso) sono oggetto di una concessione amministrativa e ospitano, oltre al Teatro, anche le attività didattiche del Liceo coreutico. Il terzo padiglione, ex Palazzetto del Ghiaccio, unitamente all'appendice del Parco del Valentino, che chiameremmo "ex Rotellieri" (in quanto quando ero giovane si andava a pattinare), non sono attualmente utilizzati, anche perché attualmente sono grandi vani di difficile utilizzazione, e vengono utilizzati soltanto come sede di mostre temporanee. Questa è la fotografia ad oggi dello stato di utilizzo, naturalmente a macchia di leopardo, in base un po' alle circostanze e alle opportunità. È chiaro che la complessità e l'entità dei metri quadrati del progetto per l'utilizzo unitario (stante l'impossibilità dopo tanti anni di avere una gestione unitaria in chiave espositiva, che evidentemente non è più compatibile né con la presenza di altre attività espositive, né con la carenza di infrastrutture di collegamento viabilistico, parcheggi e soprattutto collegamenti di viabilità di trasporto pubblico di forza) è naturalmente quella di valutare che alcune concessioni non recenti, ma tuttora in essere, sono in scadenza intorno al 2015-2016. Ad esempio la discoteca "La Rotonda" che è nel 2016. Nonché naturalmente le esigenze dell'Università, che al momento non ha ritenuto di lasciare gli immobili e le aule attualmente utilizzate, naturalmente come polmone per ristrutturazioni universitarie o di altri compendi, per i quali le aule vengano rese disponibili e l'Università si appoggia a queste aule. Il terzo elemento fondamentale è che l'immobile è tutelato, in quanto è un bene architettonico di pregio. Quindi, l'intervento di recupero ovviamente viene misurato e monitorato secondo i vincoli della Sovrintendenza, stante anche la complessità di un intervento di quella fattispecie, di quell'epoca storica, di quella delicatezza infrastrutturale e tecnica. La valutazione ad oggi è in corso; c'è uno studio di fattibilità per valutare se sarà possibile utilizzare il grande padiglione come sede provvisoria, o forse definitiva, della Biblioteca Civica Centrale della Città, nel momento in cui ovviamente fosse necessario avviare interventi di adeguamento impiantistico. Cioè se fosse necessario da una parte rendere disponibile una parziale dislocazione della biblioteca stessa per interventi sull'immobile attuale, o addirittura il superamento dell'attuale immobile in via definitiva. Gli Uffici tecnici stanno valutando i costi di adeguamento di gestione dell'immobile come compendio di centro culturale o biblioteca della Città, naturalmente utilizzando ogni risorsa disponibile quali bandi europei, meccanismi per la valutazione di altri mobili o attività che possano confluire nel nuovo centro culturale, qualora liberate dalle attuali funzioni. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Ringrazio l'Assessore. Di fatto la ricostruzione dell'Assessore è la visione dello stato dell'arte, di come questa struttura è stata evidentemente suddivisa, perché non poteva essere più utilizzata in modo unitario. La cosa che però mi lascia un po' perplesso nella risposta dell'Assessore è che sembra che quello che abbiamo letto sui giornali non sia mai accaduto, cioè che questo bene, pur essendo tutelato e vincolato, non è assolutamente messo sotto controllo. Se non erro, abbiamo letto sui giornali di centinaia di metri di rame portati via, è stato sventrato dal punto di vista delle attrezzature, di tutto quello che poteva essere portato via, senza che nessuno facesse nulla. Dalle ricostruzioni (spero di non sbagliarmi, Assessore) questi soggetti hanno operato per più giorni per portar via quella quantità di beni e di materiale che era all'interno. Alla faccia della tutela. Noi abbiamo una struttura di pregio, che ha i suoi anni e che è stata utilizzata in modo polifunzionale; durante l'università spesso abbiamo fatto lì l'accoglienza delle matricole. Quindi, una struttura che effettivamente serve in maniera opportuna, però è stata depredata per giorni, uno dopo l'altro, e nessuno ha fatto niente; ci siamo accorti dopo di questo danno. Mi sarebbe piaciuto sentire quantomeno una stima del danno, per la noncuranza e l'assenza di un controllo attento e preciso, anche perché parliamo di oltre 48 ore di intervento da parte dei ladri, non parliamo di venti minuti, mezz'ora. Anche perché se non erro, Assessore, la struttura è nostra, quindi ogni bene sottratto da quella struttura, soprattutto se stiamo parlando dei fili di rame, è un bene del Comune. Da questo punto di vista, Assessore, mi pare che gli Uffici non le abbiano comunicato alcun tipo dato. Per cui mi piacerebbe riproporre questa interpellanza per chiedere (senza utilizzare lo strumento dell'interrogazione) qual è il danno economico subito dalla Città, per un bene con le caratteristiche esposte dall'Assessore. Inoltre, vorrei sapere se qualcuno risponderà di questa mancata vigilanza e di questo ammanco di denaro. Accolgo positivamente, invece, la prospettiva che quel luogo diventi sede della Biblioteca Civica Centrale, oppure di un polo culturale di un certo rilievo. Non nego che mi sarei aspettato innanzitutto che l'Amministrazione conteggiasse il danno, che ci dicesse in che modo intende tutelare quel che rimane di quella struttura, se vi sono dei passaggi di controllo da parte dei Vigili da quando è successo questo fatto, ma questo non riguarda l'Assessore Passoni. Per cui, mi piacerebbe sapere se riusciamo ad avere dei dati più precisi relativi al danno e alle azioni messe in campo per tutelare quella zona. Prendo atto, in modo positivo, che c'è un percorso e una possibilità di dare vita a quel luogo. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Per amor di precisione del verbale, in realtà l'interpellanza non richiedeva il dato dei danni, anzi la circostanza delle razzie è nel "rilevato che" come circostanza istruttoria... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Quello d'accordo, ma io non posso fare l'esegeta: nell'interpellanza c'è scritto "si leggono in alcuni giorni notizie sulle razzie, lasciando dietro queste deprecabili azioni una scia di desolazione". Punto. Per quanto riguarda la Giunta, ho risposto ai punti che mi erano attribuiti. Penserei di fornire al Consigliere una relazione (che ovviamente c'è, perché è stata espletata denuncia e c'è uno stato di consistenza del danno, eccetera.) perché, nel novero dell'interpellanza, questo era riferito, a mia lettura, come una circostanza concomitante di degrado e non come specifica risposta. Premetto, però, che tutta l'attività è legata a un problema generale, ossia al tema della semi-impossibilità di garantire la sicurezza degli accessi di una struttura che perimetralmente misura migliaia di metri. Credo che tutti voi conosciate bene Torino Esposizioni: su quanti lati affaccia, su quali lati e su quali spazi pubblici, compreso il retro che si affaccia su un parco e che, in orari notturni, per definizione, si presta ad attività, tra virgolette, "non monitorate", in quanto non ha passaggio e non ha viabilità. Il tema, quindi, non è il degrado o il tempo, ma sono la struttura, i livelli seminterrati, il piano calpestio, i piani superiori, la dimensione e la oggettiva non vigilanza mirata. La Città non sostiene 150 mila Euro di costi all'anno per una vigilanza armata in un immobile vuoto (perché questi sono i costi medi di una vigilanza). Tuttavia, purtroppo, il deprecabile fenomeno delle razzie di rame ha colpito anche questo immobile comunale, così come colpisce le grondaie dei cittadini comuni in zone della Città molto più abitate e residenziali. Forniremo, se il Consigliere è d'accordo, una memoria specifica sul dato del danneggiamento, sugli interventi effettivamente effettuati per il ripristino, necessari al funzionamento minimo delle strutture e su questo, se siamo d'accordo, rilascerei un documento, quasi fosse una sezione di interrogazione, all'interpellanza, in modo che il Consigliere abbia contezza di questi aspetti, che però, in buona fede, non avevo ritenuto oggetto di risposte, pertanto non avevo richiesto di allegare la risposta scritta e di ciò chiedo scusa. LEVI Marta (Vicepresidente) Saranno date al Consigliere Magliano le informazioni che mancano. L'interpellanza è discussa. |