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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Maggio 2013 ore 10,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2013-01736
"DEGRADO PER TORINO ESPOSIZIONI, UNO DEI LUOGHI SIMBOLO DELLA CITT?" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MAGLIANO IN DATA 16 APRILE 2013.
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201301736/002, presentata in
data 16 aprile 2013, avente per oggetto:

"Degrado per Torino Esposizioni, uno dei luoghi simbolo della Città"

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Nell'interpellanza viene chiesto (naturalmente accertate alcune circostanze legate
all'importanza del luogo e alla difficoltà di manutenzione di conservazione
dell'immobile) quale sia lo stato attuale dei padiglioni e quali azioni si
intraprenderebbero per restituire alla Città una grande struttura.
È evidente che questa discussione è complicata e in realtà va oltre le mie
competenze, stante un compendio in cui hanno trovato destinazione più attività
complementari, culturali, espositive, universitarie, sportive, teatrali e quant'altro.
Tuttavia è chiaro che l'Amministrazione ha presente la complessità del compendio,
che è temporaneamente utilizzato (partendo da nord, il quinto padiglione sotterraneo,
che è un parcheggio pubblico, mentre temporaneamente ha altri utilizzi temporanei.
Parcheggio pubblico sotto utilizzato attualmente, lo dico io, nel senso che non è
assolutamente utilizzato secondo le capienze che potrebbe avere) come sede logistica
della Città per le elezioni, come area per intrattenimenti, come area per "Natale in
giostra", a dicembre e a gennaio di ogni anno, e le strutture che si affacciano verso il
Valentino sono oggetto di concessione amministrativa che ospita una discoteca di
nome "Cacao".
Il corpo principale vede la presenza di una concessione amministrativa a un soggetto
privato, la discoteca "La Rotonda". Mentre la parte interna è utilizzata
dall'Università degli Studi di Torino per attività didattiche: le aule e i luoghi di
studio, che sono da anni utilizzate dall'Università.
Il grande padiglione Nervi, quello aulico, è stato saltuariamente utilizzato per eventi
e manifestazioni a carattere prevalentemente non-profit; quindi, esposizioni o
manifestazioni di natura non economica.
Il Teatro e i soprastanti locali (a destra rispetto all'ingresso) sono oggetto di una
concessione amministrativa e ospitano, oltre al Teatro, anche le attività didattiche del
Liceo coreutico.
Il terzo padiglione, ex Palazzetto del Ghiaccio, unitamente all'appendice del Parco
del Valentino, che chiameremmo "ex Rotellieri" (in quanto quando ero giovane si
andava a pattinare), non sono attualmente utilizzati, anche perché attualmente sono
grandi vani di difficile utilizzazione, e vengono utilizzati soltanto come sede di
mostre temporanee. Questa è la fotografia ad oggi dello stato di utilizzo,
naturalmente a macchia di leopardo, in base un po' alle circostanze e alle
opportunità.
È chiaro che la complessità e l'entità dei metri quadrati del progetto per l'utilizzo
unitario (stante l'impossibilità dopo tanti anni di avere una gestione unitaria in chiave
espositiva, che evidentemente non è più compatibile né con la presenza di altre
attività espositive, né con la carenza di infrastrutture di collegamento viabilistico,
parcheggi e soprattutto collegamenti di viabilità di trasporto pubblico di forza) è
naturalmente quella di valutare che alcune concessioni non recenti, ma tuttora in
essere, sono in scadenza intorno al 2015-2016. Ad esempio la discoteca "La
Rotonda" che è nel 2016. Nonché naturalmente le esigenze dell'Università, che al
momento non ha ritenuto di lasciare gli immobili e le aule attualmente utilizzate,
naturalmente come polmone per ristrutturazioni universitarie o di altri compendi, per
i quali le aule vengano rese disponibili e l'Università si appoggia a queste aule.
Il terzo elemento fondamentale è che l'immobile è tutelato, in quanto è un bene
architettonico di pregio. Quindi, l'intervento di recupero ovviamente viene misurato
e monitorato secondo i vincoli della Sovrintendenza, stante anche la complessità di
un intervento di quella fattispecie, di quell'epoca storica, di quella delicatezza
infrastrutturale e tecnica.
La valutazione ad oggi è in corso; c'è uno studio di fattibilità per valutare se sarà
possibile utilizzare il grande padiglione come sede provvisoria, o forse definitiva,
della Biblioteca Civica Centrale della Città, nel momento in cui ovviamente fosse
necessario avviare interventi di adeguamento impiantistico. Cioè se fosse necessario
da una parte rendere disponibile una parziale dislocazione della biblioteca stessa per
interventi sull'immobile attuale, o addirittura il superamento dell'attuale immobile in
via definitiva.
Gli Uffici tecnici stanno valutando i costi di adeguamento di gestione dell'immobile
come compendio di centro culturale o biblioteca della Città, naturalmente utilizzando
ogni risorsa disponibile quali bandi europei, meccanismi per la valutazione di altri
mobili o attività che possano confluire nel nuovo centro culturale, qualora liberate
dalle attuali funzioni.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Ringrazio l'Assessore. Di fatto la ricostruzione dell'Assessore è la visione dello stato
dell'arte, di come questa struttura è stata evidentemente suddivisa, perché non poteva
essere più utilizzata in modo unitario.
La cosa che però mi lascia un po' perplesso nella risposta dell'Assessore è che
sembra che quello che abbiamo letto sui giornali non sia mai accaduto, cioè che
questo bene, pur essendo tutelato e vincolato, non è assolutamente messo sotto
controllo. Se non erro, abbiamo letto sui giornali di centinaia di metri di rame portati
via, è stato sventrato dal punto di vista delle attrezzature, di tutto quello che poteva
essere portato via, senza che nessuno facesse nulla. Dalle ricostruzioni (spero di non
sbagliarmi, Assessore) questi soggetti hanno operato per più giorni per portar via
quella quantità di beni e di materiale che era all'interno. Alla faccia della tutela.
Noi abbiamo una struttura di pregio, che ha i suoi anni e che è stata utilizzata in
modo polifunzionale; durante l'università spesso abbiamo fatto lì l'accoglienza delle
matricole. Quindi, una struttura che effettivamente serve in maniera opportuna, però
è stata depredata per giorni, uno dopo l'altro, e nessuno ha fatto niente; ci siamo
accorti dopo di questo danno.
Mi sarebbe piaciuto sentire quantomeno una stima del danno, per la noncuranza e
l'assenza di un controllo attento e preciso, anche perché parliamo di oltre 48 ore di
intervento da parte dei ladri, non parliamo di venti minuti, mezz'ora. Anche perché
se non erro, Assessore, la struttura è nostra, quindi ogni bene sottratto da quella
struttura, soprattutto se stiamo parlando dei fili di rame, è un bene del Comune.
Da questo punto di vista, Assessore, mi pare che gli Uffici non le abbiano
comunicato alcun tipo dato. Per cui mi piacerebbe riproporre questa interpellanza per
chiedere (senza utilizzare lo strumento dell'interrogazione) qual è il danno
economico subito dalla Città, per un bene con le caratteristiche esposte
dall'Assessore.
Inoltre, vorrei sapere se qualcuno risponderà di questa mancata vigilanza e di questo
ammanco di denaro.
Accolgo positivamente, invece, la prospettiva che quel luogo diventi sede della
Biblioteca Civica Centrale, oppure di un polo culturale di un certo rilievo.
Non nego che mi sarei aspettato innanzitutto che l'Amministrazione conteggiasse il
danno, che ci dicesse in che modo intende tutelare quel che rimane di quella
struttura, se vi sono dei passaggi di controllo da parte dei Vigili da quando è successo
questo fatto, ma questo non riguarda l'Assessore Passoni.
Per cui, mi piacerebbe sapere se riusciamo ad avere dei dati più precisi relativi al
danno e alle azioni messe in campo per tutelare quella zona. Prendo atto, in modo
positivo, che c'è un percorso e una possibilità di dare vita a quel luogo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Per amor di precisione del verbale, in realtà l'interpellanza non richiedeva il dato dei
danni, anzi la circostanza delle razzie è nel "rilevato che" come circostanza
istruttoria... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Quello d'accordo, ma io non
posso fare l'esegeta: nell'interpellanza c'è scritto "si leggono in alcuni giorni notizie
sulle razzie, lasciando dietro queste deprecabili azioni una scia di desolazione".
Punto.
Per quanto riguarda la Giunta, ho risposto ai punti che mi erano attribuiti.
Penserei di fornire al Consigliere una relazione (che ovviamente c'è, perché è stata
espletata denuncia e c'è uno stato di consistenza del danno, eccetera.) perché, nel
novero dell'interpellanza, questo era riferito, a mia lettura, come una circostanza
concomitante di degrado e non come specifica risposta.
Premetto, però, che tutta l'attività è legata a un problema generale, ossia al tema della
semi-impossibilità di garantire la sicurezza degli accessi di una struttura che
perimetralmente misura migliaia di metri.
Credo che tutti voi conosciate bene Torino Esposizioni: su quanti lati affaccia, su
quali lati e su quali spazi pubblici, compreso il retro che si affaccia su un parco e che,
in orari notturni, per definizione, si presta ad attività, tra virgolette, "non monitorate",
in quanto non ha passaggio e non ha viabilità.
Il tema, quindi, non è il degrado o il tempo, ma sono la struttura, i livelli seminterrati,
il piano calpestio, i piani superiori, la dimensione e la oggettiva non vigilanza mirata.
La Città non sostiene 150 mila Euro di costi all'anno per una vigilanza armata in un
immobile vuoto (perché questi sono i costi medi di una vigilanza).
Tuttavia, purtroppo, il deprecabile fenomeno delle razzie di rame ha colpito anche
questo immobile comunale, così come colpisce le grondaie dei cittadini comuni in
zone della Città molto più abitate e residenziali.
Forniremo, se il Consigliere è d'accordo, una memoria specifica sul dato del
danneggiamento, sugli interventi effettivamente effettuati per il ripristino, necessari
al funzionamento minimo delle strutture e su questo, se siamo d'accordo, rilascerei
un documento, quasi fosse una sezione di interrogazione, all'interpellanza, in modo
che il Consigliere abbia contezza di questi aspetti, che però, in buona fede, non avevo
ritenuto oggetto di risposte, pertanto non avevo richiesto di allegare la risposta scritta
e di ciò chiedo scusa.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Saranno date al Consigliere Magliano le informazioni che mancano.
L'interpellanza è discussa.

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