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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201301656/064, presentata dalla Giunta Comunale in data 12 aprile 2013, avente per oggetto: \"Approvazione dell'aggiornamento della governance, del nuovo Statuto e delle relative modifiche ai Patti Parasociali relativi ad IREN S.p. A. e provvedimenti conseguenti\". FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Possiamo iniziare con le dichiarazioni di voto. La parola al Consigliere Lo Russo. LO RUSSO Stefano Ci apprestiamo a votare una importante deliberazione che avrà esiti rilevanti per quanto riguarda il futuro della IREN Holding S.p.A. e soprattutto per quello che riguarda il futuro delle società che da quest'ultima dipendono e che hanno grande importanza per i nostri servizi pubblici locali in molti settori, sulla base di quanto è accaduto l'anno scorso, in sede di gara ad evidenza pubblica per le quote dell'inceneritore e per le quote della gara a doppio oggetto di AMIAT, anche per quanto riguarda il ciclo integrato dei rifiuti sul territorio della Provincia di Torino e, per quanto riguarda il servizio di raccolta, sul territorio della Città di Torino. È una deliberazione, da questo punto di vista, che il Partito Democratico condivide nell'impianto generale, perché va nell'ottica, come è anche precisato nella premessa e nella narrativa, di rendere maggiormente svincolate da una logica puramente territoriale, le decisioni in ordine alla dinamica di vita dell'azienda. Il Gruppo del Partito Democratico (e da questo punto di vista siamo contenti che questa impostazione sia stata largamente condivisa, tanto da diventare una mozione dell'intera maggioranza Consiliare) ha individuato alcuni punti molto rilevanti che non cito per ragioni di tempo a mia disposizione, ma che sono a disposizione e agli atti di quest'Aula. Tra i punti che riteniamo di maggior rilievo, c'è sicuramente quello di individuare, nel superamento del vincolo statutario del 51% di proprietà pubblica, uno degli elementi, a nostro modo di vedere, più rilevante. Un altro punto qualificante la proposta di mozione riguarda la valutazione, in ordine alla futura cessione o alla conversione delle azioni del 7%, delle azioni risparmio detenute nella Finanziaria Città di Torino attualmente in carico alla Città medesima. Dopodiché, ci sono alcuni punti, alcuni passaggi all'interno della mozione, che fanno specifico riferimento ad alcuni criteri: il Sindaco che, a valle dell'approvazione di questa deliberazione, sarà il soggetto che rappresenterà la Città, sia per quanto riguarda il potere di nomina nella finanziaria FSU sia soprattutto per quanto riguarda la modalità, innovativa e nuova, con cui verranno individuati i tre vertici apicali. La maggioranza Consiliare si è unita individuando alcuni punti specifici (peraltro richiamanti anche l'emendamento precedentemente presentato e approvato dal Consigliere Mangone) che vanno nell'ottica di tutelare e di garantire il ruolo che la Città di Torino ha sempre storicamente avuto e che ha l'ambizione di voler continuare ad avere in futuro. L'ultimo punto che ritengo qualificante far rilevare, riguarda l'individuazione, in un auspicio, in una forte azione, che deve poi avere il futuro consiglio d'amministrazione (ovviamente su mandato del Sindaco a cui la mozione si rivolge), in ordine alla prosecuzione delle operazioni di merger e delle operazioni di espansione, sia in termini di business sia in termini di realtà territoriali, proprio perché riteniamo che la dimensione ampia di una multiutility che si occupa di servizi pubblici locali, sia uno dei fattori chiave, insieme alla governance, che ne contribuiscono a definire il valore e soprattutto a definire un percorso che va verso la costituzione e la costruzione di un soggetto che ha, per dimensioni di scala, per differenziazione di business e soprattutto per dimensioni, la capacità di reggere l'urto del mercato ed evitare quello che potrebbe invece venire a verificarsi, qualora questo continuo processo di aggregazioni successive si dovesse interrompere e cioè una sostanziale difficoltà rispetto ai competitor stranieri, che invece hanno dimensioni - come ben sappiamo - molto rilevanti, nel mercato dei servizi pubblici locali, ovviamente quelli regolamentati su base del mercato e quindi, ad eccezione del servizio idrico integrato. Questi sono i punti salienti. Come ho già avuto modo di anticipare precedentemente, riteniamo che le mozioni presentate da alcune forze della minoranza, siano, per le ragioni che non riprendo, condivisibili. Pertanto, voteremo anche queste mozioni nei testi così come emendati, sia sul punto 2 dell'impegnativa del testo proposto dal Popolo della Libertà sia sul testo proposto, anche a valle dell'emendamento del Consigliere Ricca, per quanto riguarda la mozione presentata dalla Lega Nord. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Ritengo che in queste innumerevoli ore di ostruzionismo, condotto orgogliosamente (anche perché è sempre rimasto nel merito negli interventi), siano chiare le ragioni di opposizione a questa deliberazione da parte del Gruppo di Fratelli d'Italia. Volendolo riassumere: il fatto di non credere nella reale finalità annunciata in questa riforma statutaria; di credere che le finalità iniziali siano state tradite dalle modifiche successive, dallo stralcio del piano industriale e dagli indirizzi e di non credere che inserire questi indirizzi di piano industriale in una mozione di accompagnamento che impegna solo la Giunta e non impegna i vertici IREN sia solo uno specchietto per le allodole e quindi non avrà alcun effetto pratico. Non crediamo nemmeno che l'indirizzo di superare il 51% avrà un seguito pratico, perché non riteniamo che questa Giunta voglia darvi seguito. Riteniamo che da parte della Sala Rossa, anche con i suggerimenti (la mozione di accompagnamento, proposta dalla maggioranza), di fatto vi sia una specie di omologazione e mera accettazione acritica del testo posto dalla Giunta. Per quanto riguarda la mozione della maggioranza, tolte le prime due righe di impegnativa originale che andavano quantomeno a dare un segnale un po' rivoluzionario, ribelle rispetto ad un iniziale, presunto, indirizzo della Giunta nella nomina di certi soggetti ai vertici… Quello forse è l'unico elemento da salvare. Tutto il resto riteniamo che sia sostanzialmente fuffa. Tengo anche ad approfittare del tempo che ho per commentare anche le altre mozioni di accompagnamento e anche per anticipare un ragionamento sulle votazioni per punti. Voglio solo ricordare che la settima parte, se non sbaglio (quella che ha richiesto la divisione per punti) era una vera modifica sostanziale, proposta dal Consigliere Mangone, che è stata votata da gran parte di questa maggioranza. Io attenderò, annunciando che voteremo positivamente quella parte, come abbiamo votato positivamente l'emendamento; attendiamo con curiosità di vedere quali saranno le votazioni di quella parte da parte della maggioranza, perché è una parte che questa maggioranza ha voluto inserire con un voto. Se era un voto inconsapevole, la dice lunga sulla qualità dell'impegno in Aula di questa maggioranza. Se invece è una votazione di carattere consapevolmente distinto, allora siete in grado di cambiare ragione e anche visione nell'indirizzo politico da dare nell'arco di una mezz'ora. Non so quale sia il segnale peggiore da dare alla Città. Voteremo favorevolmente per quella parte, nella speranza che chi l'ha proposta e chi l'ha sostenuta, abbia uno stimolo di coerenza. Nell'annunciare, invece, il voto negativo per tutto il resto della deliberazione, manteniamo quello che è un parere di contrarietà che si fonda sulla consapevolezza che la volontà (originariamente emersa da un indirizzo che è stato mantenuto da parte di questa Sala Rossa di vendere IREN) vada esattamente nella direzione opposta a tutto quanto è contenuto in questa deliberazione e in parte anche nella mozione di accompagnamento. Si tratta di una mozione di accompagnamento che rivendica la centralità torinese in IREN e che quindi va completamente in controtendenza rispetto a quello che era l'indirizzo di dismissione di IREN, perché è un ragionamento logico e non c'è nient'altro da aggiungere. Mi limito anche ad aggiungere un altro elemento. Per quanto riguarda la mozione di accompagnamento, quella presentata dai Colleghi del PdL presenta un elemento di criticità che abbiamo anche rilevato in separata sede, ovvero l'indirizzo di vendere indistintamente le società municipalizzate. È vero che la visione, rimaneggiata su indirizzo della maggioranza, si divide tra strategica e non strategica, a maggior ragione non ci fidiamo di chi dovrebbe dare questo giudizio di strategicità. Non credo che abbia senso dare l'ennesima delega in bianco alla maggioranza e rivendicarla come una vittoria politica. Semplicemente credo che non sia reale. Non ritengo che sia una vittoria inserire in una mozione di accompagnamento il passaggio del 51, perché era già stato inserito precedentemente nella mozione di maggioranza, di accompagnamento. L'elemento invece che presenta un interesse, è la mozione della Lega Nord, che è quella che riporta di nuovo la centralità della vendita di quelle quote nel dibattito di oggi. Noi ci siamo limitati a cercare di rafforzarla ulteriormente, perché l'impegnativa crea un indirizzo vincolante sulla valutazione delle quote, ma dice: \"al fine di consentirne la vendita\", quindi lascia ancora un margine di discrezionalità rispetto al passaggio successivo della vendita. Per cui, con un indirizzo simile, la Giunta potrebbe tranquillamente dire di avervi adempiuto solo disponendo la valutazione, dicendo - come ha già detto il Sindaco Fassino senza questa valutazione - che si ritiene che non sia patrimonialmente conveniente per la Città vendere, e che quindi non si vende. Per cui, l'emendamento presentato da Fratelli d'Italia, da me e dal Consigliere Ambrogio, va nella direzione invece di rendere non condizionale, ma imperativo, anche l'elemento della vendita. Mi rivolgo al Consigliere Mangone e ai Consiglieri che hanno condiviso con lui questo indirizzo (che hanno dato l'indirizzo di vendere) e mi auguro che si accorgano di quell'emendamento e, se vogliono essere coerenti con l'indirizzo dato in precedenza, lo votino favorevolmente. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Nella discussione complessiva toccherei due temi in particolare, uno è la nostra mozione che, dopo una lunga riflessione da parte della maggioranza, è stata accettata nel suo contenuto sostanziale e che per noi è un successo politico importante, anche se nell'ambito delle giuste mediazioni che la politica deve avere, non abbiamo voluto stravincere, come giustamente non deve succedere (perché quando uno stravince, non vince mai fino in fondo) ma abbiamo voluto dare un segnale di responsabilità nei confronti di un atteggiamento della maggioranza, a nostro giudizio, di chiusura in un primo momento e poi di successiva apertura, anche a seguito del nostro ostruzionismo. Pertanto, questa mozione che abbiamo presentato prevede due questioni essenziali e la prima è continuare nel processo di dismissioni. Ripeto con grande forza e attenzione che noi, sull'aspetto energia, non pretendiamo che si parta togliendo il tabù del 51 per scendere allo 0% in mano pubblica. Il settore dell'energia è un settore in forte espansione che ha grandi margini di miglioramento e anche una capacità e una necessità di riassettare o di allineare i vari pezzi del puzzle che ancora non sono chiari. Pertanto, non sarebbe corretto e responsabile da parte nostra pretendere troppo, rispetto ad un settore come quello dell'energia, che dovrà guidare IREN, che ad oggi non merita di non essere guidato, almeno per una forte percentuale, con la maggioranza pubblica. Sicuramente il tabù del 51% per noi è importante e lo tasselliamo, lo inchiodiamo alla questione del bilancio della Città di Torino che, ricordo a tutti, è ancora di 3 miliardi e mezzo; in ogni caso, il consolidato (che dal prossimo anno diventerà un aspetto importante dei nostri bilanci) è di 7 miliardi 800 milioni di Euro, pertanto, credo sia giusto ricordare questo elemento per consentire a tutta la maggioranza anche di valutare positivamente sempre con criterio la nostra mozione. Il secondo aspetto sul quale individuiamo la nostra attenzione, è senz'altro quello della salvaguardia dell'occupazione. Ossia non siamo così, tra virgolette, "cattivi" da non pensare che queste società, compresa anche GTT che poi si andrà forse a dismettere, debbano avere una salvaguardia dell'occupazione. Ci sono dipendenti che devono essere rassicurati; la Legge ci consente di mettere, come abbiamo fatto per le altre, una clausola sociale che impedisca il licenziamento dell'attuale personale. Questo è un altro aspetto che noi riteniamo importante. Sicuramente, la sentenza della Corte Costituzionale ci mette in una condizione di ragionare con attenzione ed è per questo che abbiamo dato il nostro avallo alla richiesta della maggioranza di inserire… nel rispetto del referendum popolare, perché, pur non condividendolo, il PdL sa con certezza che il voto popolare deve essere rispettato e, avendo avuto questo referendum il 70% dei consensi, è assolutamente doveroso da parte di una forza politica responsabile rispettare questa indicazione della popolazione e quindi dire che il servizio idrico integrato non debba essere inserito all'interno di queste dismissioni. All'interno di queste dismissioni, però, sarà presente GTT, perché i servizi pubblici locali a rilevanza economica comprendono anche il trasporto pubblico locale e, all'interno di GTT, dove il settore è maturo per una vendita e dove è possibile anche arrivare al 100% della vendita delle quote (questo non è un dogma, ma anche con un 80% e un 20% in mano pubblica, credo si possa fare una buona politica industriale e dare un buon indirizzo alla partecipata che dismetteremo), sicuramente possiamo pretendere di andare in quella direzione. Credo, quindi, sia giusto e lungimirante da parte del Consiglio, come promesso dalla maggioranza, approvare questa mozione. Sulla deliberazione in sé, Sindaco, non credo che potremo dare il nostro voto favorevole. Come Gruppo abbiamo deciso di votare in modo contrario a questa deliberazione per due essenziali motivi che voglio sottolineare. Anzi, direi tre. Il primo di questi è l'articolo 9 dello Statuto, che prevede che il 51% rimanga in mano pubblica. Penso che questo tema, anche se il nostro indirizzo a livello torinese sarà quello di scendere sotto questa quota, non potrà essere accettato da una Città come Genova che oggettivamente si è dimostrata, in questo periodo, almeno dalle voci che mi sono arrivate, intransigente su tutte le richieste che Torino ha fatto, rispetto alle dismissioni o ai tentativi di individuare un percorso che sorpassasse un po' le identità territoriali. Genova, in questo caso, ha voluto anche rimarcare con la propria votazione una differenziazione che, a mio giudizio, non è positiva. Per quanto riguarda il secondo aspetto, la troppa confusione fra i tre attori principali di questa deliberazione, ossia Torino, Genova e Reggio Emilia, sia a livello esterno, interregionale sia a livello interno, con la maggioranza in fibrillazione su ogni questione determinante, ha determinato una confusione che, a nostro giudizio, non ci può permettere di dare un segnale di astensione o un voto positivo a questa deliberazione, perché ha troppi punti interrogativi. Poi c'è il terzo aspetto che vorrei sottolineare, ossia che il progetto di questa super holding del Nord (anche se è un settore importante e da rendere chiaro complessivamente come quello dell'energia) non credo sia il progetto che noi amiamo e che vogliamo cercare di portare avanti. Pertanto, per queste tre ragioni, il nostro voto su questa deliberazione sarà contrario, nella speranza che, nel continuare la discussione successivamente, nelle prossime puntate delle varie situazioni che si verificheranno all'interno di questo Consiglio sulle dismissioni, si possa arrivare, anche da parte del PdL, a dare un sostegno vero, attraverso un percorso chiaro che eventualmente la maggioranza vorrà tracciare, alle attività di dismissione delle quote partecipate. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Intervengo per ribadire la nostra contrarietà a questa deliberazione. Come abbiamo già più volte spiegato durante questa discussione, devo dire che lo svolgimento dei lavori in Aula dell'ultima settimana ha un po' dimostrato che forse quanto dicevamo sul fatto che la deliberazione non era proprio matura e anche un po' raffazzonata all'ultimo, era effettivamente vero, visto che ancora stasera siamo arrivati a inserire da parte della maggioranza un nuovo paragrafo nello Statuto per poi cercare il modo di toglierlo precipitosamente. Per cui, da questo punto di vista, riteniamo di aver fatto bene a non dare la nostra fiducia a questa deliberazione. Voteremo, invece, la mozione firmata per prima dal Consigliere Genisio, che condividiamo; non voteremo le mozioni presentate dal centrodestra che vanno nella direzione opposta a quella che noi riteniamo opportuna. Anzi, siamo un po' curiosi di vedere questo "parto" finale di accordo di questa sera che ha garantito il ritiro degli emendamenti da parte delle principali forze del centrodestra, perché onestamente sembra veramente un giro di parole che non vuol dire niente. Il centrodestra, quindi, dirà di aver ottenuto la vendita fino anche al 100%, che vuol dire qualunque cosa tra lo 0 e il 100%, delle società partecipate dal Comune; il centrosinistra potrà dire di aver difeso il risultato del referendum (anche se poi tra le persone che voteranno la mozione non c'è accordo su cosa voglia dire il risultato del referendum: se si riferisca soltanto all'acqua o anche a tutti gli altri servizi pubblici locali), e quindi sarà di nuovo un bel lavoro di un Consiglio Comunale che ha perso tempo a scrivere un testo che vuol dire poco o nulla e che sarà interpretato da ognuno un po' a proprio beneficio. Per questo motivo, noi sicuramente non lo voteremo. Ci auguriamo, invece, che venga votata la nostra mozione di accompagnamento, che è quella che riguarda la tutela della proprietà pubblica del servizio idrico integrato, che non riguarda Torino, ma le altre Città servite dal gruppo IREN e su questo confidiamo che la maggioranza voglia accogliere la mozione, condividendola credo in base anche alle dichiarazioni già dette in passato. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Da tutto questo dibattito, durato quasi due settimane, viene fuori che questo Consiglio Comunale è favorevole alla dismissione o comunque al tentativo nel tempo di poter andare a togliere dalla "pancia" della Città le quote di IREN, per poterne fare qualcosa di meglio. In che forma, mi auguro di poterlo vedere il più rapidamente possibile. Mi auguro che si possa aprire in questo Consiglio Comunale il dibattito su quello che sarà il futuro delle partecipate, quella che sarà la governance e quelli che saranno anche i piani industriali delle partecipate del Comune di Torino, dirette e indirette. Su questo abbiamo presentato una mozione di accompagnamento, dove chiediamo che le quote di IREN vengano valutate e poi, al momento giusto, messe in vendita, perché riteniamo giusto che Torino dismetta un qualcosa che non è strategico, esattamente come è stato espresso in queste settimane di dibattito, per i cittadini; riteniamo che i cittadini torinesi meritino un'attenzione maggiore e che si lasci fare business a chi fa business e servizio e amministrazione a chi fa amministrazione. Voteremo contrari a tutta la deliberazione, perché, nonostante abbiamo ritirato i nostri emendamenti, domani non sarà effettiva quella che è una dismissione che noi ritenevamo opportuna e, nonostante sarà accolta la nostra mozione di accompagnamento, il Sindaco non si è mai espresso favorevolmente in maniera assolutamente dichiarata sul tema. Per questo motivo il nostro voto è negativo. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non ho registrato altre dichiarazioni. Possiamo procedere con la votazione delle 13 parti. La prima, in sequenza, arriva fino a pagina 6 della deliberazione. La prima parte va da "oggetto" al punto 1 del dispositivo, che è alla pagina 6 della deliberazione. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la prima parte della proposta di deliberazione: presenti 32, astenuti 1, favorevoli 25, contrari 6. La prima parte della proposta di deliberazione è approvata. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La seconda parte della votazione per parti separate riguarda l'Allegato 1 fino a pagina 24, articolo 25.4. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la seconda parte della proposta di deliberazione: presenti 38, astenuti 1, favorevoli 25, contrari 12. La seconda parte della proposta di deliberazione è approvata. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La terza parte della votazione per parti separate riguarda sempre l'Allegato 1, la lettera i) del punto 25.4. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la terza parte della proposta di deliberazione: presenti 35, favorevoli 11, contrari 24. La terza parte della proposta di deliberazione è respinta. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La quarta parte della votazione per parti separate riguarda sempre l'Allegato 1, la pagina 24 consequenziale, fino alla… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la quarta parte della proposta di deliberazione: presenti 38, astenuti 1, favorevoli 25, contrari 12. La quarta parte della proposta di deliberazione è approvata. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La quinta parte della votazione per parti separate riguarda il dispositivo della deliberazione, tra pagina 6 e pagina 7, fino a "nuovo Statuto 2013". Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la quinta parte della proposta di deliberazione. presenti 38, astenuti 1, favorevoli 25, contrari 12. La quinta parte della proposta di deliberazione è approvata. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La sesta parte della votazione per parti separate riguarda l'Allegato 2.1, dalla pagina 1 alla pagina 14, in alto, ossia a "Consiglio di Amministrazione". Non essendoci altre richieste di intervento pongo in votazione la sesta parte della proposta di deliberazione: presenti 36, favorevoli 25, contrari 11. La sesta parte della proposta di deliberazione è approvata. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La settima parte della votazione per parti separate riguarda sempre l'Allegato 2.1; sarebbe il provvedimento votato prima con l'emendamento, per cui l'esito dovrebbe essere inverso e quindi è da sopprimere. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la settima parte della proposta di deliberazione: presenti 31, astenuti 1, favorevoli 6, contrari 24. La settima parte della proposta di deliberazione è respinta. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'ottava parte della votazione per parti separate, riguarda sempre l'Allegato 2.1, da pagina 24, lettera i), alla fine dell'Allegato. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'ottava parte della proposta di deliberazione: Presenti 37, astenuti 1, favorevoli 25, contrari 11. L'ottava parte della proposta di deliberazione è approvata. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La nona parte della votazione per parti separate riguarda la pagina 7 del dispositivo, della proposta di deliberazione, da "Allegato (G)" a "organizzativo". Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione la nona parte della proposta di deliberazione: presenti 37, astenuti 1, favorevoli 25, contrari 11. La nona parte della proposta di deliberazione è approvata. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La decima parte della votazione per parti separate riguarda l'Allegato 6.4. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la decima parte della proposta di deliberazione: Presenti 36, astenuti 1, favorevoli 25, contrari 10. La decima parte della proposta di deliberazione è approvata. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'undicesima parte della votazione per parti separate riguarda sempre l'Allegato 6.4. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'undicesima parte della proposta di deliberazione: presenti 32, astenuti 1, favorevoli 6, contrari 25. L'undicesima parte della proposta di deliberazione è respinta. |