| Interventi |
FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201301656/064, presentata dalla Giunta Comunale in data 12 aprile 2013, avente per oggetto: \"Approvazione dell'aggiornamento della governance, del nuovo Statuto e delle relative modifiche ai patti parasociali relativi ad IREN S.p.A. e provvedimenti conseguenti\". FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 7613. La parola al Sindaco. SINDACO Chiedo al Consigliere Mangone se può ritirare questo emendamento, visto che la mozione predisposta dal Capogruppo Lo Russo assorbe in qualche modo questo tema, e visto che ho già dichiarato ripetutamente, anche nel dibattito della scorsa settimana, che sul tema del 51% non c'è alcun elemento pregiudiziale da parte mia e della Giunta. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Mangone. MANGONE Domenico In considerazione delle parole del Sindaco, ritiro l'emendamento. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Comunico al Consiglio Comunale che l'emendamento n. 7613 è stato ritirato. Passiamo all'esame del documento presentato poco fa dal Consigliere Lo Russo. La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Lo Russo. LO RUSSO Stefano La mozione, come i Colleghi possono vedere, prevede di riportare in votazione il testo precedentemente introdotto con l'approvazione dell'emendamento n. 3438, presentato dal Consigliere Mangone. Quindi, nella sequenza di votazione per parti separate, lo inserisce nella terza parte (allegato 1), che è lo Statuto, nel quadro sinottico, quello in due colonne. Poi, sempre su questo passaggio, riporta la votazione sul punto precedentemente introdotto in virtù dell'emendamento n. 3438, precedentemente votato, che è quello chiamato \"settima parte\" nella sequenza di votazione (allegato 2.1). Questa individuazione sostanzialmente consente di ritornare sulla votazione precedentemente svolta. Porrei, invece, l'attenzione, e chiederei l'attenzione dei Colleghi, su quella che viene chiamata undicesima parte, a pagina 3, che è quella che agisce sull'allegato 6.4 dell'addendum, relativa al piano industriale che, se ricordiamo, in fase di discussione generale sulla deliberazione, avevamo proposto all'Aula di stralciare dall'allegato medesimo. Questo è quanto contenuto nella mozione di accompagnamento, del primo firmatario Consigliere Genisio, poi emendata in maniera sostanziale e strutturale con un ricco emendamento che vi è stato distribuito, che individua nella mozione di accompagnamento alla deliberazione, e non nell'addendum, gli indirizzi in ordine, per i nostri futuri rappresentanti nel C.d.A. di IREN S.p.A. Holding, relativamente al piano industriale. Per cui, riassumendo, la mozione presuppone la terza parte sull'Allegato 1 e la settima parte dell'Allegato 2.1, che tornano sul punto precedentemente approvato e l'undicesima parte che provvede allo stralcio dell'articolazione prima di \"business\" dall'Allegato 2.5, o meglio dall'Allegato 6.4 all'Addendum. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Intervengo brevemente, perché questa mozione è frutto di un errore di distrazione di una maggioranza, che probabilmente questa sera è stata troppo impegnata a pensare ai fatti propri. Vi chiedo un po' più di responsabilità, perché si tratta di atti importanti per una Città seriamente in difficoltà e non vi state dimostrando, e questo errore lo dimostra, all'altezza di guidare una Città come Torino. Mi auguro che questa sia l'ultima delle tante sviste a cui fino ad oggi siamo stati obbligati ad assistere. Augurandomi di vedere più responsabilità, mi asterrò. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio In realtà, più che frutto di un infortunio, è frutto del caos politico che regna in questa maggioranza, perché l'emendamento del Consigliere Mangone dava un indirizzo ben preciso che rivoluzionava questa governance. Alcuni Consiglieri l'hanno votato condividendolo e, dopo l'ennesima riunione lacrime e sangue e urla in Sala matrimoni (a cui forse dovremmo cambiare il nome dopo questa sera, e chiamarla Sala spargimenti di sangue), ritengo che questa mozione, forse, era l'unico atto che poteva andare a cercare di recuperare questo scivolone. Voglio soltanto sottolineare (l'ho già fatto nella Conferenza dei Capigruppo "volante", mi sono già confrontato con gli Uffici, non dubito assolutamente della loro risposta da un punto di vista formale) e lasciare a verbale che anche nel caso il punto n. 7 (la parte 7 che viene inserita apposta per stralciare l'emendamento Mangone) sia poi votato negativamente e quindi sia espunto, la numerazione rimarrà conseguentemente con un salto di un più uno; ciò può sembrare una sciocchezza, ma sarà una piccola macchia indelebile di quello che è successo questa sera in questa Sala Rossa. Arriverà, infatti, sul tavolo di alleati, chiedo scusa, di soci della società IREN, altre Amministrazioni, che crederanno che sia forse un errore di stampa e invece noi sappiamo cosa c'è dietro e ci tenevo anche a lasciarlo a verbale. Concludo solo rammaricandomi del fatto che il Collega Mangone abbia poi ritirato anche l'ultimo emendamento, perché, per quanto andasse di nuovo ad impattare sullo Statuto e quindi a creare tutti i problemi alla Giunta che abbiamo già visto, avrebbe poi incarnato l'indirizzo di superare il 51% non un domani e forse, ma ora e adesso. Era un messaggio chiaro lanciato agli altri partner di IREN, ed era un indirizzo, che, se fosse stato condiviso da questa Giunta, che è la Giunta che rappresenta voi della maggioranza, sarebbe stato già portato in sede di trattative e quindi ce lo saremmo già trovato nella proposta originaria di modifica dello Statuto. Visto che voi questo confronto su temi fondamentali non l'avete svolto, o se è stato svolto, non è stato recepito, il fatto di vedere un passo indietro su un emendamento che poteva quantomeno recuperare questo errore, conferisce un po' di amarezza, perché lascia di nuovo intendere che il massimo del livello di critica costruttiva (perché in questo caso era oggettivamente costruttiva, niente di ostruzionistico), non ha cittadinanza nelle modifiche sostanziali, negli atti portanti all'oggetto di questa deliberazione, e quindi trova spazio solo in un piccolo indirizzo, che poi sfido veramente di vederne l'applicazione in futuro, perché il Sindaco Fassino ci ha detto chiaramente che non condivide la vendita di IREN e che non ritiene che sia patrimonialmente e strategicamente sensato per questa Città procedere con la vendita. Per cui, non raccontiamoci che quella mozione di indirizzo andrà veramente a vedere realizzato quell'indirizzo politico, perché il 51% non verrà modificato in Statuto, perché la Giunta a cui state dando l'indirizzo, non ha alcuna intenzione di darvi seguito. Concludendo, mi limito solo a rilevare quanto dice il Consigliere Lo Russo (anticipo questo discorso e poi ne parlerò meglio nel commento alla loro mozione di accompagnamento). Il Consigliere Lo Russo afferma di inserire gli indirizzi per il piano industriale (e questo ha un senso) ossia dice: "Non è giusto tenerli nello Statuto, per cui li diamo, visto che non c'è consenso tra i vari soci, come indirizzo, a quelli che la Città di Torino nominerà in IREN". Non è vero, perché da un punto di vista formale, i destinatari dell'indirizzo, di una mozione o di un ordine del giorno, sono i membri della Giunta. Non sono i soggetti che saranno indicati in IREN. Dobbiamo dire questo, perché gli strumenti di verifica, semmai saranno attivati, vedranno come destinatari i membri della Giunta, mentre, da un punto di vista formale, i membri nominati in IREN (perché se no non so cosa stiamo votando), vengono indicati da FSU. Dico questo anche solo per precisione. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Carbonero. CARBONERO Roberto Sono un po' dispiaciuto, perché in queste settimane ho visto, e lo dico con assoluta simpatia, quel fervore meridionale che mi ricordava un po' il Principe De Curtis, il migliore dei meridionali che, secondo me, esista, che ha sciorinato il Consigliere Mangone, al quale ho creduto anch'io, tanto è vero che gli siamo andati dietro in questa votazione, perché eravamo veramente convinti che quello che proponeva il Consigliere Mangone fosse assolutamente valido e ne siamo ancora tuttora convinti. Questa improvvisa frenata non è nel suo stile e davvero me ne dispiaccio, perché ho visto (per la prima volta si lascia da parte un attimo la becera politica, quella fatta di partiti che comprano e vendono) una volontà amministrativa e delle scelte amministrative vere e sane per aiutare la Città. L'ho visto, invece, sommesso a dire "ritiro", come il peggiore dei generali alla disfatta di Waterloo. Quindi, assolutamente va bene così. Questa è la conferma che ci sono uomini e caporali, e lo diceva il grande De Curtis, quindi siamo uomini o caporali? Chi vivrà, giudicherà. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Intervengo soltanto per sottolineare alcuni aspetti di questa maggioranza, la quale (dall'alto della professionalità che ritiene di avere, la padronanza di linguaggio e l'arroganza di prendere in giro sempre tutti), dovrebbe iniziare a guardarsi dentro e pensare a quello che è il suo valore reale. Non voglio essere offensivo, ma la realtà che si vive all'interno di questo Palazzo ogni giorno - e vorrei fosse messo a verbale - è che ci sono persone che pensano di camminare in alto, rispetto ad altre e poi ci troviamo di fronte a situazioni del genere. Volevo solo dichiarare questo. Non si è neanche capito cosa si va a votare per parti o non parti. Comunque - continuate pure - visto che avete questa grande preparazione, questa grande padronanza di linguaggio, dovreste essere un attimo un po' più umili. È un suggerimento che un Consigliere umile vi può dare. Consigliere Viale, smetta di fare l'oracolo, perché poi si inciampa su una buccia di banana. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la mozione di votazione per parti separate: presenti 33, nessun astenuto, favorevoli 26, contrari 7. La mozione è approvata. |