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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Maggio 2013 ore 10,00
Paragrafo n. 22
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2013-01656
APPROVAZIONE DELL'AGGIORNAMENTO DELLA GOVERNANCE, DEL NUOVO STATUTO E DELLE RELATIVE MODIFICHE AI PATTI PARASOCIALI RELATIVI AD IREN S.P.A. E PROVVEDIMENTI CONSEGUENTI.
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo all’esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201301656/064,
presentata dalla Giunta Comunale in data 12 aprile 2013,
avente per oggetto:
\\\"Approvazione dell’aggiornamento della governance, del nuovo Statuto e
delle relative modifiche ai patti parasociali relativi ad IREN S.p.A.
e provvedimenti conseguenti”.
LEVI Marta (Vicepresidente)
Comunico che in data 06/05/2013 la competente Commissione e la Conferenza
dei Capigruppo hanno rimesso il provvedimento in Aula.
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 10.
Il parere tecnico è favorevole.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 1 al n. 10:
contrari 25, presenti 25.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 10 è respinto.

LEVI Marta (Vicepresidente)
In seguito alla votazione di cui sopra, gli emendamenti originali dal n. 1 al n. 10,
sono inseriti nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificati
sequenzialmente dal n. al n. .
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 11 al n. 2.352.
Il parere tecnico è favorevole.
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Riprendiamo la discussione da dove era stata interrotta, proprio da lei, Presidente, mi
spiace, per tutta una serie di cose che lei andava a disquisire rispetto all'impostazione
che io avevo chiesto.
Ripartirei proprio dalle affermazioni che, in qualche modo, mi hanno turbato rispetto
a quello che diceva il mio Capogruppo, anche se nei prossimi emendamenti penso
che l'indirizzo del PdL vada nella stessa direzione.
Ritornerei un po' da dove siamo partiti, da dove praticamente abbiamo iniziato tutta
una serie di considerazioni che, comunque, non ci trovano d'accordo, tant'è che
questa sera ci ritroviamo qui a fare un ostruzionismo, perché, comunque, noi
abbiamo notato un atteggiamento di intransigenza rispetto a quella che era la nostra
posizione, la nostra mozione di accompagnamento. Questo è dovuto anche magari, a
volte, nel considerare le posizioni a livello nazionale con le posizioni locali, che
comunque potrebbero vedere il Popolo della Libertà all'interno del Comune e il PD
magari convergere su alcune posizioni. Poi, se lo dico io, vuol dire che
effettivamente potremmo anche fare una valutazione più approfondita.
Tra l'altro, Presidente, scusi se faccio questo appunto, però questo fa parte del gioco,
come lo sto esercitando io, l'ha esercitato lei poc'anzi, noi eravamo usciti dall'Aula
un attimo per valutare una proposta che ci veniva posta da parte della maggioranza e
lei, in maniera fulminea, ricordando lo Speedy Gonzales degli anni Settanta, è
riuscita a far passare la cosa senza che si potesse discutere. Mi spiace di questo,
comunque recupereremo nei prossimi emendamenti.
Capogruppo Tronzano, va bene se parlo io 5 minuti? Perché vorrei riprendere la
lettura rispetto agli emendamenti. Però, vorrei tornare un po' indietro, in maniera
retroattiva, partendo proprio dall'allegato 1, dall'emendamento n. 3.096
all'emendamento n. 3.099...

LEVI Marta (Vicepresidente)
Consigliere Liardo, chiedo scusa, stiamo discutendo dall'emendamento n. 11
all'emendamento...

LIARDO Enzo
Sì, però io volevo ripercorrere...

LEVI Marta (Vicepresidente)
Pensavo avesse chiaro che ci si fermava prima. Prego.

LIARDO Enzo
Se vuole, vado avanti. Ma io volevo ripercorrere un po' quelle che sono state le tappe
che hanno determinato comunque questo atteggiamento da parte nostra.
Se non vuole che leggo gli allegati, posso andare all'interno della delibera, se
preferisce.

LEVI Marta (Vicepresidente)
No, vorrei solo...

LIARDO Enzo
No, mi dica.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Le segnalo che, per quanto riguarda gli emendamenti, stiamo trattando dal n. 11 al
2.352. Siccome lei ha citato il 3.000, le volevo segnalare dove eravamo.

LIARDO Enzo
Scusi, dall'11?

LEVI Marta (Vicepresidente)
Dall'11 al 2.352.

LIARDO Enzo
Ho capito. Allora, sotto questo aspetto mi trovo impreparato, di conseguenza dovrò
affrontare la discussione in maniera diversa, le chiedo scusa.
Non solo in questa fase mi trovo impreparato, mi trovo impreparato rispetto a quello
che il contatto con la gente comune, la gente che molte volte giudica l'operato di
questa Giunta e le scelte che ha fatto questa Giunta, che, comunque, come chi mi ha
preceduto, ha determinato un deficit... Ormai, non riesco più neanche starci con le
cifre: chi dice 5 miliardi di Euro, chi dice 6 e mezzo, il mio manifesto diceva 7, non
si riesce a capire nulla, anche rispetto ad altre vicende che questa Città sta patendo,
perché poi, quando voglio fare la persona seria, riesco anche a farla all'interno di un
ostruzionismo, perché anche su altre vicende questa Città sta pagando 15 anni non
dico di malgoverno, perché è una cosa sempre usata dalla sinistra e a me non piace,
ma delle scelte che comunque hanno determinato questa situazione all'interno di
questa Città e, come molte volte il Sindaco ci ha ricordato, che i trasferimenti da
parte dello Stato non sono mai stati adeguati, io mi sono trovato ad andare, ad
esempio, in una Città che fa parte dell'Italia che si chiama Brescia, che non aveva
una buca per le strade. Non ci hanno accolto bene, devo dire, perché ritorno al
minuto che mi è stato concesso gentilmente dal Presidente...

LEVI Marta (Vicepresidente)
Ne sono passati 5, però, Consigliere Liardo. La tolgo dall'imbarazzo.

LIARDO Enzo
Grazie.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Greco Lucchina.

GRECO LUCCHINA Paolo
Intanto, volevo intervenire prima sull'ordine dei lavori, perché ho trovato pertinente
la richiesta anche di una breve interruzione, ovviamente, dei lavori del Consiglio per
cercare...

LEVI Marta (Vicepresidente)
Scusi, Consigliere Greco Lucchina. Volevo solo segnalare che, giustamente, mi
hanno fatto notare che i tempi sugli emendamenti sono 3 minuti, uno per Gruppo, 2
gli altri.
Pertanto, i 5 minuti del Consigliere Liardo sono colpa mia... (INTERVENTO FUORI
MICROFONO).
No, era sulla mozione. Prima era la mozione, adesso sono gli emendamenti. È colpa
mia. Quindi, le segnalo che ha 2 minuti. Grazie.
Prego, può riprendere.

GRECO LUCCHINA Paolo
Grazie, Presidente. Allora, riprendo, avendo capito bene che ho 2 minuti a mia
disposizione.
Dicevo prima che non volevo esagerare e abusare della sua pazienza e anche della
pazienza dell'Aula, ma la richiesta del Vicecapogruppo Liardo mi sembrava
pertinente, nel senso che anch'io volevo capire, essendo ovviamente un Consigliere
al primo mandato, nonostante io mi debba studiare bene il Regolamento del
Consiglio, quali dovessero essere i tempi ed eventualmente la possibilità di
intervenire anche sulla dichiarazioni di voto sulle mozioni.
Tornando a noi, alla nostra deliberazione, già molto è stato detto, ma non abbastanza.
Ne approfitto per ricordare e, in qualche modo, invogliare la Conferenza dei
Capigruppo ad essere più attenta nei confronti di quelle che sono soprattutto le
richieste delle minoranze Consiliari sulla possibilità di audire chi, di volta in volta, in
base alla richiesta, si desidera audire.
Lo dico perché ero già intervenuto in fase di dibattito della deliberazione stessa,
perché avevo considerato ingenerosa la mancata attenzione rispetto all'audizione dei
vertici di FSU. L'avevo detto, perché era stata forte la richiesta sia da parte del
Gruppo del Popolo della Libertà e ricordo anche la richiesta fatta dal Capogruppo di
Fratelli d'Italia, Marrone.
Lo dico, perché, secondo me, quando si affrontano deliberazioni così importanti c'è
la necessità di meglio comprendere e, quando c'è la necessità di meglio
comprendere, probabilmente potrebbe essere cosa buona avere tutti gli elementi che
ti portano evidentemente a chiarire meglio le idee, visto che abbiamo definito fin
dall'inizio questa deliberazione estremamente complicata.
Presidente, io sono sempre molto attento alle sue richieste, quindi non voglio abusare
e finisco qui il mio intervento.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Grazie, molto gentile.
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Ho 2 minuti, giusto?

LEVI Marta (Vicepresidente)
Sì, 2 minuti.

TRONZANO Andrea
Allora, IREN multiutility è quotata alla borsa italiana ed è nata il 1° luglio 2010
dall'unione tra IREN ed ENIA. Opera nel settore dell'energia elettrica, dell'energia
termica per teleriscaldamento - un successone -, del gas, dei servizi idrici integrati,
dei servizi ambientali, tra i quali anche la raccolta dei rifiuti e, prossimamente, con
questo Statuto, anche i servizi cimiteriali, quindi vedremo che cosa succederà anche
con AFC.
IREN è strutturata sul modello di una holding industriale con sede direzionale a
Reggio Emilia, sede operativa a Genova, Parma, Piacenza e Torino.
IREN è strutturata in una holding cui fanno capo le attività strategiche di sviluppo,
coordinamento e controllo e 5 società operative che garantiscono il coordinamento e
lo sviluppo delle linee di business: IREN Acqua e Gas, IREN Energia, IREN
Mercato, IREN Emilia, IREN Ambiente.
L'azionariato di IREN S.p.A., sempre per ricordarlo ai Colleghi Consiglieri, è
composto da Finanziaria Sviluppo Utilities per il 33,3%, Comune di Reggio Emilia
per il 7,17% Comune di Parma per il 6,11%, Intesa Sanpaolo S.p.A. per il 2,75%,
Fondazione Cassa di Risparmio di Torino per il 2,32%, poi abbiamo altri azionisti
per il 40,84%.
Questa è una breve storia per quanto riguarda IREN e naturalmente continueremo a
leggere che cos'è IREN.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Io mi ricollego ad un intervento che mi ha preceduto, quello del Consigliere Greco
Lucchina, che ricordava correttamente quelle che sono state le istanze di audizione
avanzate a più riprese e anche motivate dai Consiglieri di minoranza che partecipano
alla I Commissione Consiliare permanente.
Abbiamo ottenuto - e di questo ne diamo atto alla Presidenza della I Commissione -
di avere comunque invitato i vertici, nel senso però di Presidente e Amministratore
delegato di IREN. Devo dire che, dopo un'illustrazione piuttosto dettagliata e lunga
su quello che era il Piano industriale, che curiosamente è proprio la materia che il
Partito Democratico intende invece stralciare con un emendamento della
deliberazione IREN, al netto di quell'approfondimento, poi in realtà, quando
abbiamo chiesto un commento sulla riforma statutaria della governance, da quel
vertice audito abbiamo sentito un'imbarazzata risposta in chiave negativa, cioè di
mancato coinvolgimento e di scarsa condivisione, peraltro, nel merito, per quel che
potesse dirci, senza ulteriormente entrare in imbarazzo nei confronti della Giunta,
che comunque ha provveduto a nominarlo.
È stata invece rifiutata la richiesta di audire quell'ingegner Cantarella che, da
membro del CdA di IREN, è stato indicato dal Sindaco Fassino per andare poi a
delineare, quantomeno nel gruppo di lavoro, le linee guida della successiva e futura
modifica statutaria. Soprattutto l'evento che, con grande nonchalance, ci è stato
rivendicato addirittura in Commissione dal Vicesindaco Dealessandri, il motivo per
cui veniva rifiutata l'audizione dei vertici di FSU, che comunque rimane la
Finanziaria con la quale la Città di Torino compartecipa insieme a Genova per la
definizione dei vertici IREN, in un momento in cui la Presidenza era in via di
definizione, senza che la Giunta ci dicesse alcunché sulle intenzioni in merito alla
definizione della Presidenza di FSU, nonostante rimanesse un membro componente
di CdA, ci è stata comunque negata questa audizione, perché dalla Giunta abbiamo
dovuto sentire che, essendo una società meramente veicolo, quei membri, quindi
nominati dalla Città di Torino, avrebbero indicato i nomi in assemblea IREN
suggeriti dal Vicesindaco Dealessandri, senza alcun filtro.
Allora ci chiediamo se sia davvero accettabile che venga rivendicata così
smaccatamente un'assoluta ininfluenza di quelle che sono le professionalità che
dovrebbero essere, invece, individuate con grande attenzione. Se indichiamo
qualcuno Presidente di una Finanziaria o membro di CdA, una Finanziaria che
dovrebbe mediare gli interessi della Città e quantomeno avere anche un ruolo
nell'indicazione dei nomi, il fatto che siano semplicemente - non voglio offenderli,
ma è un dato di fatto - dei manichini da ventriloquo, animati dalla mano (diciamo la
mano) o dall'indicazione vocale del Vicesindaco Dealessandri (si vede che, tra i tanti
compiti sgradevoli, gli spetta anche questo), di fatto ci ha un po' sbigottiti.
A quel punto varrebbe la pena sciogliere FSU, dire che Torino indica una quota
paritaria a quella di Genova e risparmiare (anche se una quota simbolica male non
farebbe di sicuro) i gettoni di presenza e anche tutti i costi di gestione di questa
società del tutto inutile.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Io continuo il ragionamento, che avevo iniziato prima, rispetto alla possibilità e
all'opportunità persa che di fatto questo metodo di gestione del rapporto tra
maggioranza e opposizione, peraltro un metodo di gestione che in altre sedi forse, in
qualche modo, addirittura più importanti, le forze più grandi e responsabili del Paese
hanno saputo trovare, rivendico quindi la mancanza, la carenza di una lungimiranza
che poteva permetterci, su un tema così importante, di trovare una sintesi.
Quando vedo i banchi della maggioranza non agitarsi più, mi viene da pensare che si
è trovata una quadra che poco ha a che fare con il futuro e il benessere delle scelte
politiche di questa Città, ma che invece ha a che fare con gli appetiti, gli strapuntini e
le richieste - legittime o illegittime che siano - di ogni Consigliere, ogni componente.
Da quello che abbiamo potuto notare e ho potuto notare in questi pochi mesi, 16
componenti e almeno 19 correnti. Questa è una delle cose che, in qualche modo, mi
ha insegnato il Consiglio Comunale in questo anno e mezzo.
Non vorrei neanche - e questo, invece, me lo auguro veramente di cuore - che la
sintesi che si è trovata su questa scelta legata alla deliberazione di IREN finisca nello
stesso modo di quanto abbiamo visto poche ore fa in Sala Carpanini, cioè che alla
fine si trovi una soluzione politica che metta d'accordo tutti, ma che di fatto non
cambia nulla. Non cambia nulla nella misura in cui non si trovano delle soluzioni
veramente utili e quantomeno efficaci ed efficienti per il nostro sistema cittadino.
Per cui, io non voglio rubare altro tempo (anche perché ne avremmo, di due minuti di
intervento, come ogni Consigliere), ma continuo a sostenere che si potevano trovare
delle formule di collaborazione un po' più importanti che l'eliminazione di qualche
paroletta da qualche mozione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Ambrogio.

AMBROGIO Paola
Io vorrei ritornare nuovamente sugli emendamenti a questa deliberazione, che, come
abbiamo già detto, è una deliberazione che non ci ha convinto.
A questo proposito abbiamo presentato, insieme al Capogruppo Marrone, ben 4.000
emendamenti, oltre agli altri. Tra l'altro, chiedo nuovamente al Presidente se ci fa
sapere quali sono quelli che non sono stati accolti (vedo dall'elenco che qualcuno
non è stato accolto) e per quali ragioni.
Come dicevo, gli emendamenti sono molti perché effettivamente non abbiamo
condiviso non solo il merito e il contenuto, rispetto alla definizione del nuovo
Statuto, della governance e delle modifiche ai patti parasociali della società IREN,
ma anche l'iter che è stato seguito e portato avanti in Commissione in tutti questi
mesi (l'ha già detto qualcuno, forse anche il Consigliere Marrone), anche rispetto alle
audizioni che erano state richieste in I Commissione e che non sono state accolte.
Anche rispetto a questo chiediamo una maggiore partecipazione della minoranza,
proprio per arrivare anche in Aula, in fase di approvazione delle proposte di
deliberazione, con accordi e maggior consenso anche da parte della minoranza.
Invece ci siamo trovati costretti ad intervenire anche con questi numerosi
emendamenti, ma, ripeto, la situazione non ci ha consentito di muoverci
diversamente.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere D'Amico.

D'AMICO Angelo
Visto che oggi dobbiamo perdere una parte della nostra giornata discutendo del nulla,
vorrei fin d'ora chiedere scusa di questo a tutti i cittadini torinesi che sono presenti in
Aula o che ci stanno seguendo in streaming. È doveroso chiedere loro le scuse, ma
dobbiamo anche affermare che quella dell'ostruzionismo è l'unica arma che il
Regolamento ci concede per cercare di far tornare sui propri passi
l'Amministrazione, quindi, anche se a malincuore, ogni tanto siamo obbligati ad
utilizzarla.
In virtù di questo, dovendo occupare il tempo e cercando anche di farvi comprendere
quello che è il vostro atteggiamento in Aula, scorrendo alcuni miei documenti ho
ritrovato un atto che ho avuto il piacere di leggervi l'anno scorso, legato a quella
famosa università di New York; quindi, è con piacere che intendo intervenire in
questo consesso per spiegare anche le motivazioni che mi hanno portato a sostenere
l'emendamento in oggetto.
Innanzitutto intendo sottolineare, con disappunto, la costante mancanza di volontà di
questa maggioranza di concedere ai Consiglieri di opposizione la possibilità di
esprimere liberamente la propria volontà, utilizzando in ogni occasione l'antipatico
strumento dell'accorpamento degli emendamenti.
In virtù di questo, la ricerca di questa famosa università di New York ha prodotto un
interessante risultato, applicabile sicuramente al comportamento che questa
maggioranza tiene in rapporto alle volontà di scontro con l'opposizione. Gli studiosi
americani, infatti, sostengono che le persone dotate di potere sono poco propense ad
ascoltare i consigli degli altri, innescando così un circolo vizioso per cui il potere si
autoalimenta, favorendo un'eccessiva sicurezza nella propria capacità di analisi, delle
situazioni e del proprio giudizio, tanto che in taluni casi le decisioni prese risultano
essere sbagliate e comunque carenti.
Direi che oggi ci troviamo proprio nella fattispecie presa in considerazione da questi
studiosi americani: una maggioranza arrogante, incapace di ascoltare i consigli di chi
cerca, in ogni modo, di fare gli interessi dei cittadini.
Oggi ci troviamo nuovamente nell'assurda situazione di dover votare un atto
predisposto da questa maggioranza, con evidenti lacune prodotte da menti offuscate e
dall'autoreferenzialità che li contraddistingue.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Consigliere D'Amico, la ringrazio.

D'AMICO Angelo
Grazie a lei, Presidente.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Se non ci sono altri interventi, possiamo procedere con la votazione. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Consigliere Liardo, lei hai già parlato.

LIARDO Enzo
Chiedo la parola per dichiarazione di voto per difformità.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Va bene. La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Anch'io tendo a scusarmi con i cittadini, giustamente (come ha fatto il Consigliere
D'Amico), però io spero perlomeno di farli divertire, almeno magari passeranno...

LEVI Marta (Vicepresidente)
Consigliere Liardo, però, veramente, io la prego...

LIARDO Enzo
Presidente, non mi tolga la parola.

LEVI Marta (Vicepresidente)
No, non le tolgo la parola, però lei è già intervenuto e ha già detto quello che doveva
dire!

LIARDO Enzo
No, non è vero.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Come no?! Su questo blocco di emendamenti è già intervenuto!

LIARDO Enzo
Presidente, le chiudo scusa, sono...

LEVI Marta (Vicepresidente)
Allora o fa la dichiarazione di voto, ma per rifare l'intervento, non lo fa! Non sono
d'accordo!

LIARDO Enzo
Va bene, la faccio. Però, Presidente, con tutto il rispetto che io ho per lei...

LEVI Marta (Vicepresidente)
Lo so benissimo, però si attenga alla dichiarazione di voto.

LIARDO Enzo
Presidente, le chiedo scusa, sono già reduce da sabato del fatto di non aver potuto
esprimere la mia libertà. Non mi tolga anche lei la parola, Presidente.
Comunque, adesso io concludo il mio intervento di 2 minuti dicendo che su quello
che è stato... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). No, però, Presidente, lei
conduce bene, non c'è bisogno dell'ausilio degli altri Consiglieri. Io sto arrivando
alla conclusione dei 2 minuti e poi rilascerò la parola.
Le dicevo, appunto, che io su questa votazione praticamente voterò contrariamente,
mentre ho appreso, da parte del mio Capogruppo, che il suo voto sarà di astensione o
di non partecipazione al voto.
Di conseguenza volevo far presente questo aspetto: nonostante ci sia un
ostruzionismo dettato dalla minoranza, anche all'interno dell'ostruzionismo ci
possono essere delle differenze.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Grazie, Consigliere.

LIARDO Enzo
Grazie a lei, Presidente.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Io però, veramente, faccio un accorato appello, perché l'ostruzionismo va bene, ma
bisogna stare all'interno del buonsenso e delle regole che ci dà il Consiglio
Comunale.
Io credo che sia francamente incomprensibile dover fare una dichiarazione di voto in
difformità, quando, in realtà, ci sono più di 70 votazioni da fare (75 o 76), per cui ne
avremo fino a dopodomani. Quindi, vi prego veramente, atteniamoci a quanto
stabilisce il Regolamento. E la dichiarazione di voto, per cortesia, sia una
dichiarazione di voto!
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 11 al n. 2.352:
contrari 26, presenti 26.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 11 al n. 2.352 è respinto.
In seguito alla votazione di cui sopra, gli emendamenti originali, dal n. 11 al n. 2.352,
sono inseriti nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificati
sequenzialmente dal n. al n. .

LEVI Marta (Vicepresidente)
Fornisco una risposta al Consigliere Ambrogio: come già aveva detto il Presidente,
non mi risultano emendamenti presentati da voi che non siano stati accolti. Risultano
esclusivamente emendamenti presentati dalla Lega Nord che sono stati dichiarati
inammissibili, perché non si riusciva ad identificare il punto su cui intervenivano.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 2.353 al n. 3.094
(siamo al dispositivo della deliberazione), esclusi gli emendamenti n. 2.711 e n.
2.787, perché sono emendamenti presentati dalla Giunta.
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Ovviamente, in corso di trattative, che vedo comunque andare avanti tra Gruppi di
maggioranza e altri Gruppi di minoranza, noi Fratelli d'Italia portiamo avanti questo
ostruzionismo con coerenza. Per carità, noi condividiamo le proposte di mozione
presentate, però abbiamo anche cercato di rafforzarle con un emendamento che
prima ricordava anche il Consigliere D'Amico. Tuttavia, riteniamo che siano tutte
mozioni che non arrivano oggettivamente all'impegnativa che vorremmo, ovvero
l'impegnativa - a prescindere dalla modifica statutaria - di pervenire ad una
completa, reale e programmata vendita delle quote IREN. Di questo siamo convinti.
Tra l'altro, dobbiamo anche tener conto che in diverse occasioni anche gli indirizzi
dati dalla Sala Rossa alla Giunta non sono stati mantenuti, per cui dobbiamo anche
partire (e se ne arrabbierà il Sindaco, che spesso si rammarica di questo
atteggiamento) da un legittimo sospetto, perché è un sospetto fondato, ahimè, su
esempi pratici che abbiamo collezionato in questi due anni di mandato.
Per cui continuiamo con questo ostruzionismo per denunciare quella che è
un'operazione che è partita con dei presupposti nei lavori di inizio Commissione e
che, impantanandosi in tutte le difficoltà relazionali, anche di equilibrio, tra le varie
Amministrazioni (tutte di colore immancabilmente rosso, tranne quella stellata di
Parma, che infatti è stata poi del tutto defenestrata dai procedimenti rilevanti della
governance societaria), riteniamo che sia veramente un processo di ristrutturazione
societaria che non avrà alcuna conseguenza positiva per i cittadini e di cui Torino
non si accorgerà.
Io veramente vorrei sfidare, anche da un punto di vista comunicativo, a interrogare
un qualunque cittadino fermato a caso nella nostra città per chiedergli se sia a
conoscenza di quello che è il processo di modifica statutaria di IREN, o forse
addirittura che cos'è IREN, o se la Città di Torino possieda IREN: sono convinto che
le risposte sarebbero immancabilmente dubitative, se non addirittura negative.
Questo avverrebbe perché oggettivamente tutto il castello di carte che si è costruito,
rispetto all'Amministrazione della multiutility, è diventato talmente farraginoso da
sfuggire alla comprensione di qualunque cittadino, addirittura di quelli più informati,
a meno che non sia un addetto ai lavori.
Sottolineo anche che la volontà, quantomeno annunciata dalla Giunta, di andare in
una direzione di maggiore snellezza del processo decisionale, di maggiore peso alle
competenze dei vertici apicali di futura indicazione, piuttosto che invece ai pesi
indirettamente fatti, appunto, pesare - scusate il bisticcio di parole - dalle
Amministrazioni Comunali, in realtà riteniamo che sia stata tradita nell'evoluzione
delle trattative tra le Amministrazioni stesse e che quindi non vada a garantire questa
finalità, che di per sé sarebbe stata anche positiva.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Ambrogio.

AMBROGIO Paola
Come ha ricordato il Consigliere Marrone, noi di Fratelli d'Italia rimaniamo fermi
sulle nostre posizioni.
Il Presidente ricorderà che abbiamo presentato 4.000 emendamenti, e questi 4.000
emendamenti stanno lì dove sono. Nonostante le varie fasi che stanno interessando
altri Consiglieri, altri Partiti anche delle minoranze, noi rimaniamo fermi sulla nostra
posizione.
Come ha ricordato anche il Consigliere Marrone, noi voteremo anche alcune delle
proposte di mozione che sono state presentate dalla minoranza, però riteniamo che
sia necessario far capire, anche attraverso questo processo e questa fase di
ostruzionismo, la nostra contrarietà a questa proposta di deliberazione.
Abbiamo anche detto che i passaggi che ci sono stati in Commissione, con la
Presidenza del Consigliere Altamura, sono state delle fasi di approfondimento, però,
allo stesso tempo, anche la minoranza aveva avanzato delle richieste, che non hanno
trovato risposta. Per esempio, era stata richiesta un'audizione e mi risulta (io non
faccio parte della I Commissione, però mi risulta dal Consigliere Marrone) che
comunque non sia stata data una risposta, e quindi un esito favorevole, alla richiesta
avanzata.
Quindi, più in generale, rispetto alla proposta di deliberazione che vedrà quindi
l'aggiornamento della governance, del nuovo Statuto e delle modifiche ai patti
parasociali, noi abbiamo espresso e ribadiamo la nostra contrarietà.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere D'Amico.

D'AMICO Angelo
In attesa di eventuali sviluppi, che possono nascere da incontri che si stanno tenendo
nei corridoi di questo Comune, con l'auspicio che si possa addivenire ad una
soluzione positiva e che, soprattutto, possa andare incontro a quelle che sono le reali
esigenze di tutti i cittadini torinesi che oggi stanno combattendo con questa grave
crisi che sta attanagliando il nostro Paese, e non solo il nostro Paese, mi auguro che
questi colloqui che si stanno intrattenendo portino a far sì che la maggioranza di
quest'Aula, con il confronto, possa perlomeno riuscire a trovare una via d'uscita a
questa situazione, che è molto paradossale.
Nel frattempo, in attesa che ciò accada, ripeto, con l'augurio che si possa trovare la
soluzione, vorrei ancora ribadire alcuni concetti legati alle motivazioni per le quali
oggi ci troviamo a porre il nostro ostruzionismo, all'interno di quest'Aula, nel merito
di questa deliberazione.
Oggi ci troviamo nuovamente nell'assurda situazione di dover votare un atto
predisposto da questa maggioranza che, a nostro modo di vedere, ha evidenti lacune.
Soltanto una maggioranza cieca e presuntuosa potrebbe adottare un provvedimento
di questo tipo, a cui sono state poste delle osservazioni puntuali e ragionate da parte
dell'opposizione, a cui sono stati presentati degli emendamenti, in alcuni casi
puntuali e ragionati, che neppure per un momento, però, si è pensato di prendere in
considerazione e, come sempre, anche se il Regolamento lo concede e lo permette,
questa maggioranza ha utilizzato e continua ad utilizzare il fastidioso strumento
dell'accorpamento per far sì che questo confronto continui a mancare.
Quindi, il mio compito qui oggi, come rappresentante dell'opposizione, è quello di
tutelare i cittadini e soprattutto è quello di utilizzare ogni mezzo utile per contrastare
questa tracotante e spudorata boria con cui questa maggioranza pensa di prendere in
giro chi paga onestamente le tasse per avere in cambio dei servizi.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La invito a concludere.

D'AMICO Angelo
Guardi, facciamo una cosa: anticipo il mio intervento, quindi non utilizzando i tre
minuti a mia disposizione, cercando di venire incontro a quelle che sono le esigenze
della maggioranza.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Effettivamente esistono queste trattative. È chiaro che, per quanto ci riguarda,
dobbiamo cercare di ottenere questo risultato politico, che secondo noi è
indispensabile per la Città di Torino e, conseguentemente, è chiaro che anche la
maggioranza ha le sue giuste considerazioni da fare.
Noi stiamo lavorando per fare in modo che la nostra proposta di mozione possa
passare e non crediamo di fare una cosa illegittima, anzi, la riterrei molto opportuna,
in quanto sarebbe per noi un successo politico, ma sarebbe anche per la maggioranza
una penalizzazione non troppo forte rispetto alle giuste esigenze che questa
maggioranza ha.
È chiaro che noi, signor Sindaco, stiamo ragionando da tempo, attraverso questa
proposta di mozione, rispetto anche alle frasi che lei stesso ha detto all'interno di
quest'Aula. Riteniamo di avere ragione ed è per questo che stiamo cercando di fare
di tutto perché questa mozione possa essere approvata.
Pertanto, ritenendo di avere ragione, senza naturalmente avere la verità in tasca,
riteniamo che questa sia l'unica strada vera per poter diminuire il debito di questa
Città, che, ricordo tutti, è ancora di 3 miliardi e mezzo di Euro.
Quindi, avendo ancora 3 miliardi e mezzo di Euro da smaltire, se non vendiamo le
nostre partecipate, che comunque ci creano un debito sul debito, difficilmente
riusciremo a garantire i servizi nel prossimo futuro, vista anche la spending review.
Credo che, oltre a questo, ci sia anche un ragionamento di concorrenza che andrebbe
a beneficio delle tariffe dei cittadini ed è per questo che noi stiamo cercando, con
tutte le nostre forze, di ottenere il via libera dalla maggioranza sulla nostra proposta
di mozione.
Non vogliamo stravincere, perché stravincere non ha mai senso, però vogliamo
cercare di ottenere un risultato politico, che ha un senso per un partito come il nostro,
che rappresenta il 40% all'interno di questa Città.
Quindi è per questo che stiamo lavorando per arrivare a questa mediazione.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Prima, in maniera disattenta, ho votato con la maggioranza. Me ne sono reso conto,
qualcuno ha voluto fare dell'ironia gratuita, ma in questo momento quello che a noi
serve è fare tutte le forme di ostruzionismo possibili.
Considerato che io posseggo tanti difetti, ma uno non lo posseggo, quello
dell'ipocrisia, è giusto che dica fino in fondo l'esercizio che sto effettuando
all'interno di quest'Aula, che sicuramente a noi non fa piacere, però bisognerebbe
sempre vedere le cose dall'inizio, perché adesso io vorrei fare un intervento di una
certa pacatezza e serietà, visto che noi comunque all'inizio... (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). È impossibile...! Non faccia sempre l'ironico, perché ogni
tanto so fare anche la persona seria, perciò non stia lì a fare commenti gratuiti.
Grazie, Consigliere Cassiani.
Ripeto, se proprio voi della maggioranza (ma non è un'accusa diretta) aveste
condotto diversamente tutta una serie di questioni che noi, come PdL, abbiamo
proposto anche in direzione di quelle che erano le linee politiche del Sindaco - e mi
sembra che queste siano state ribadite più volte dal mio Capogruppo Tronzano -,
forse ci saremmo trovati in una situazione diversa.
Adesso si sta tentando di trovare eventualmente una mediazione e io spero e mi
auguro che si possa trovare tra i Gruppi, però ovviamente, rispetto a come si è
sviluppata nella trattativa e nell'argomentazione di questa deliberazione, purtroppo
c'è stata una totale chiusura da parte del PD. Questo noi l'abbiamo registrato e, a
meno che capiti qualcosa che possa, in qualche modo, aiutare sia il nostro Gruppo, in
linea di massima, la minoranza e la maggioranza, per trovare una soluzione che può
essere in qualche modo condivisa e compensata dalle aspettative di tutti, sicuramente
potremmo porre fine a questo atteggiamento che stiamo tenendo in Aula.
Qui adesso concludo il mio intervento...

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La invito a concludere.

LIARDO Enzo
Sì. Non so per quanto sia intervenuto il Consigliere Tronzano, se per 3 minuti, perché
io ero fuori.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non faccio i conti. Sono 3 e 2...

LIARDO Enzo
Perché uno è 3 minuti...

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Lei ha già quasi...

LIARDO Enzo
Due minuti, allora posso concludere. (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
No, non è a piacere, Consigliere Viale.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La invito a concludere.

LIARDO Enzo
Dico solo che ero fuori, perché stavo parlando con il suo Capogruppo, Consigliere
Viale, e non sapevo quanto fosse intervenuto il Consigliere Tronzano.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Grazie, Consigliere.

LIARDO Enzo
Grazie. Ho fatto solo una domanda.

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