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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Maggio 2013 ore 10,00
Paragrafo n. 13

Comunicazioni del Sindaco su "Nomina segretario generale della Fondazione Cultura della Città".
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
È iscritta all'Ordine del Giorno la richiesta di comunicazioni del Sindaco inerente la
nomina del segretario generale della Fondazione Cultura della Città.
La parola all'Assessore Braccialarghe.

BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore)
Lo Statuto della Fondazione per la Cultura Torino Onlus, così come approvato dal
Consiglio Comunale, prevede all'articolo n. 11 che il Consiglio Direttivo della
Fondazione possa nominare un segretario generale, stabilendone i compiti, la natura,
la qualifica e la retribuzione dell'incarico.
L'articolo n. 15 del medesimo Statuto recita testualmente: "Il segretario generale può
essere nominato dal Consiglio Direttivo tra persone di comprovata professionalità ed
esperienza nell'ambito delle attività svolte dalla Fondazione, individuato anche tra il
personale direttivo del Comune di Torino; resta in carica 3 esercizi e può essere
confermato; all'atto della nomina vengono conferiti i compiti, i poteri, la natura, la
qualifica e la retribuzione dell'incarico. Il segretario generale è responsabile
operativo della Fondazione sulla base della delega ad esso conferita".
Sulla scorta di quanto ho appena illustrato, nella seduta dell'8 marzo del corrente
anno il Consiglio Direttivo ha individuato la dottoressa Angela La Rotella in qualità
di segretario generale per la specifica esperienza maturata nell'ambito di
manifestazioni culturali cittadine, nella capacità di gestire una consolidata relazione
con partner istituzionali e sponsor privati e per la spiccata attitudine al problem
solving legata all'approfondita conoscenza delle diverse realtà culturali. La stessa,
come è noto, si occupa da tempo di importanti manifestazioni culturali della Città
(quali, tra le altre, Biennale Democrazia e MITO SettembreMusica) ed offre un
curriculum di assoluto valore. La conoscenza del settore e la comprovata capacità
tecnica e relazionale offrono le migliori garanzie circa il positivo disimpegno del
ruolo di segretario generale di questa Fondazione.
Tuttavia, il Comitato Direttivo ha subordinato l'eventuale assunzione alla contestuale
cessazione del rapporto dirigenziale in corso tra la dottoressa La Rotella ed il
Comune, stabilendo una retribuzione che doveva essere in linea con i trattamenti
economici previsti per i dirigenti che hanno la seconda fascia del Comune di Torino.
Pertanto, in data 17 aprile si è tenuto un ulteriore Consiglio Direttivo che, prendendo
atto delle condizioni acquisite ed assunto il parere di conformità retributiva da parte
dell'Amministrazione Comunale, ha definitivamente autorizzato il Vicepresidente -
che è colui che vi sta parlando in questo momento - con delega a procedere alla
formalizzazione del rapporto di lavoro. Tale rapporto di lavoro, ai sensi e per gli
effetti dell'articolo 30 della Legge n. 183, prevede un'assunzione con qualifica
dirigenziale, con l'applicazione del contratto dirigenti di aziende terziarie, con
espressa clausola di decadenza qualora la dottoressa Angela La Rotella non svolga
più la funzione di segretario generale.
Ai sensi della medesima normativa, in data 2 maggio 2013 si è tenuto il necessario
passaggio, previsto dalla Legge, alla commissione di certificazione dei contratti di
lavoro presso la Direzione Territoriale del Lavoro, al fine di rendere edotte le parti
preventivamente della tipizzazione di questo rapporto di lavoro, che, come ricordo e
come ho appena detto, cesserà automaticamente nel momento in cui non dovesse
ricoprire la carica di segretario generale.
Tale rapporto prevede una retribuzione annua lorda di Euro 93.004,00, pari ad una
retribuzione annua netta di 49.000,00 Euro e ad un importo mensile netto di 3.500,00
Euro per 14 mensilità; il trattamento è in linea con le posizioni dei dirigenti di
seconda fascia in forza al Comune ed appare assolutamente in linea anche con le
condizioni di mercato per posizioni di tale responsabilità.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Sbriglio.

SBRIGLIO Giuseppe
Ho sentito dei commenti sottovoce, quando, durante le comunicazioni, questa cifra
veniva rilevata come un nulla.
Credo che anche su questo tema l'Amministrazione debba fare una seria riflessione,
perché, molte volte, vengono affidati degli incarichi e si parla del netto senza sapere
che, nel mercato, i liberi professionisti e tutti quelli che in questo momento lavorano
con la partita IVA ragionano sul lordo e, spesso, è difficile che si riesca ad ottenere a
fine anno un fatturato pari a 90.000,00 Euro. Ci sono tantissimi giovani che lavorano
ed hanno delle retribuzioni molto basse, intorno ai 1.000,00 Euro netti, pur
svolgendo mansioni molto forti.
Credo che anche queste riflessioni debbano essere fatte con la dovuta attenzione,
soprattutto per chi ha incarichi nel vero mercato, dove ormai riuscire ad ottenere uno
stipendio di questa natura diventa molto difficile, anche per alti dirigenti.
Assessore, forse queste sue comunicazioni me le sarei aspettate da un dirigente o da
un direttore, perché lei ha messo a confronto gli articoli... Scusate, ma con questo
brusio non si riesce a comunicare all'Aula.
Dicevo che sono stati letti gli articoli dello Statuto per informare l'Aula che le cose
sono state fatte regolarmente. Io, però, rimanderei l'Aula al dibattito che c'è stato
prima della votazione di questa Fondazione, che sicuramente... Presidente, rinuncio
all'intervento, perché non è possibile. Ci sono persone in piedi ed un forte brusio.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Invito cortesemente i Colleghi ad uscire dall'Aula se vogliono parlare, per permettere
a chi interviene di essere ascoltato.

SBRIGLIO Giuseppe
Le comunicazioni di oggi non dovrebbero essere solo collegate alla formalità dello
Statuto, ma a tutto il dibattito che c'è stato; Assessore, questo dibattito ha chiesto
delle cose ben precise. Non ricapitolerò tutto quello che era stato chiesto, però, tra le
varie cose che erano state chieste e che sono state recepite, ricordo di aver presentato
ben 14 emendamenti, che poi sono stati recepiti dalla Giunta in maniera soft, e mi era
stato assicurato che all'interno della Fondazione, soprattutto per questi incarichi, le
procedure di ricerca del personale sarebbero avvenute nella massima trasparenza.
Non metto in dubbio il valore della persona nominata, la conosciamo tutti, però
vorrei che nella replica l'Assessore mi dicesse se ritiene opportuna questa nomina in
questo momento, perché usciamo da situazioni in cui abbiamo avuto delle
informazioni sugli organi di stampa e mi piacerebbe capire se questa nomina ha
avuto una seria concorrenza, cioè se sono stati confrontati curricula per capire se era
la miglior nomina per questa Fondazione.
Assessore, non le nascondo che quando è nata la modifica dello Statuto della
Fondazione per la Musica, che poi è diventata la Fondazione per la Cultura, molti -
ma, probabilmente, sono malelingue - ritenevano che fosse una Fondazione creata ad
hoc per farvi entrare all'interno alcune persone e questo nome era già in auge.
Credo che, soprattutto in questo momento (nel quale vogliamo dimostrare all'esterno
che nella nostra Città prevale la meritocrazia e la creazione di una classe dirigente),
mettere in concorrenza o, comunque, creare delle valutazioni serie ed obiettive
poteva essere un elemento importante. Poi, naturalmente, il risultato poteva essere lo
stesso, non lo metto in dubbio, però anche solo la forma che si concreta in sostanza
può essere un segnale vero.
Il Sindaco ha dato un esempio importante con la nomina del nuovo Direttore
Generale del Comune di Torino, perché in questo caso abbiamo avuto un confronto
importante soprattutto con l'esterno. Credo che le risorse interne debbano essere
valorizzate, però siamo arrivati ad un punto in cui non ci deve essere alcun tipo di
sospetto e alcun tipo di dubbio che questa sia la scelta migliore. Però, trattandosi di
un Consiglio Direttivo di una Fondazione nata da pochissimo e che ha creato tante
polemiche, vi è stata anche una sua rassicurazione in Commissione che alcune
procedure venivano fatte proprio per garantire questo, ma ritengo che il risultato,
Assessore, non sia stato dei migliori, non per la figura in sé, perché nessuno la mette
in dubbio...

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La invito a concludere il suo intervento, Consigliere Sbriglio.

SBRIGLIO Giuseppe
...ma proprio sul fatto che non siamo nelle condizioni di capire se, magari, all'interno
di questa Fondazione c'erano altri 99 curriculum che sono stati esaminati, perché
durante le comunicazioni questo l'Assessore non ce l'ha detto. La prego
cortesemente di farci capire se c'è stata una selezione o se è stato dato un incarico
esterno ad una società o a qualcuno per selezionare la classe dirigente di questa
Fondazione. Altrimenti, rimane il dubbio che, prima ancora di votare lo Statuto, vi
fosse già l'intenzione di far andare così le cose.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Ricordo che per questa comunicazione il tempo a disposizione per intervenire è di 5
minuti.
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Dopo aver ascoltato la spiegazione durante le comunicazioni dell'Assessore
Braccialarghe, ritengo che, in realtà, la risposta sia più grave del tema posto, nel
senso che c'è una specie di arroganza di rivendicare il fatto di avere scelto, in modo
del tutto autoreferenziale, qual era il soggetto da inserire.
Non metto in discussione la persona della dottoressa La Rotella, ma il metodo con
cui è stata scelta, cioè una valutazione unilaterale della Giunta e, tra l'altro,
nell'ambito di un processo di continua esternalizzazione di tutte le erogazioni dei
servizi e di tutti quelli che sono i compiti tassativi e tipici dell'Assessorato alla
Cultura; di fatto, ha sottratto al Consiglio Comunale e alla funzione dei Consiglieri
quella che è anche la possibilità di indirizzo e controllo. Lo fa sconfessando un
preciso indirizzo della Sala Rossa, che, peraltro, proveniva da emendamenti del
centrosinistra (anzi, del Partito Democratico, per essere più precisi) che ritenevano,
esigevano ed inserivano nello Statuto (quindi, con emendamento), come indirizzo
preciso della Sala Rossa - lo ribadisco -, l'indicazione di procedere con evidenza
pubblica (sono due parole che credo che a questa Giunta risultino veramente quasi
sconosciute a livello lessicale: evidenza pubblica) per individuare la persona giusta
per ricoprire questo incarico. Non metto in discussione che non sia la persona giusta,
ma non doveva essere questo il meccanismo di scelta. Soprattutto rilevo l'estrema
inopportunità di andare a selezionare persone in un momento in cui vi è addirittura
un procedimento penale in corso, che riguarda la vicenda di quel concorso annullato,
e di andare quindi a dare addirittura un perseverare diabolico rispetto all'errare
umano di aver continuato ad intendere valido un concorso di questo tipo, che ormai è
stato dichiarato del tutto invalido praticamente da tutte le Autorità Giudiziarie e
contabili che si sono espresse in merito.
Ritengo che i migliori assertori e testimoni dell'esistenza di un \"Sistema Torino\" non
sia l'opposizione che lo denuncia, ma sia la Giunta che continua ad inserire sempre
gli stessi nomi, sempre con le stesse modalità, in questo caso addirittura contro le
previsioni statutarie e quindi - visto che lo Statuto è una fonte interna - di fatto contra
legem, per cui bisognerà anche andare a vedere le eventuali ripercussioni.
Da un punto di vista politico, ci si può solo limitare a denunciare il fatto che,
oggettivamente, è stato sconfessato un indirizzo della Sala Rossa (che, tra l'altro, non
veniva dal centrodestra, ma addirittura dal centrosinistra) e che quindi è stata
perseverata la prassi di avocare a se stessi la valutazione di dire chi merita e chi no,
chi ha la professionalità e chi no, e lo si fa sempre con i medesimi nomi.
Di sicuro queste comunicazioni avranno almeno il merito di portare all'attenzione dei
torinesi quello che invece si cerca di fare sempre un po' alla chetichella con le
determine, con le nomine e con gli atti di cui non si dà minimamente pubblicità o
notizia anche da parte degli organi di informazione interni a questa Istituzione
Comunale.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Il mio intervento sarà breve, solo per mettere in evidenza 2 aspetti; il primo è di
merito e mi consente di dire che, come al solito, il Partito Democratico e questa
maggioranza applicano 2 pesi e 2 misure. È di questi giorni la discussione interna
alla maggioranza sul rinnovamento delle cariche e sullo svecchiamento delle cariche;
non si tratta di uno svecchiamento di età, ma di uno svecchiamento all'interno di un
mondo di tutto ciò che sono le funzioni di gestione di questa Città (quindi, gli
Amministratori Delegati) e di tutto il sistema di potere, senz'altro importante,
all'interno di questa Città.
Sulla FAM, invece, andiamo nella direzione di confermare una di quelle figure
cardine all'interno del mondo della cultura che, ormai, domina questa Città da un
ventennio, se vogliamo utilizzare un termine un po' ridondante, o, se vogliamo essere
addirittura più chiari, da un trentennio. La figura della dottoressa La Rotella, che è
sicuramente una persona professionalmente capace, non mi inquieta, ma mi inquieta
quello che c'è attorno a questo mondo, che non riusciamo a scardinare. Il mondo
della cultura, dal momento in cui l'Assessore Alfieri ha iniziato il suo percorso
all'interno di questa Giunta, è diventato pian piano il dominio di pochi. Continuando
a nominare persone che fanno parte di quel mondo non riusciamo a svecchiare e ad
andare nella direzione del rinnovamento che lo stesso PD sta cercando di chiedere a
gran voce, soprattutto in questi giorni su IREN. Quindi, ci sono 2 pesi e 2 misure.
Il secondo aspetto, invece, è un po' più sostanziale e lo sottolineo all'Assessore: mi
risulta, non so se sia vero e chiedo all'Assessore di verificare, che la dottoressa La
Rotella stia utilizzando personale del Comune in straordinario e non in distacco,
come, in realtà, dovrebbe essere. Questo mi sembra grave e fa il paio con l'utilizzo
degli uffici da parte della dottoressa Martina, nonostante non fosse più direttore
all'interno del Comune.
Credo che questo malcostume magari sia oggettivamente lecito - può essere -, ma
sicuramente è illegittimo dal punto di vista dell'opportunità, perché non ritengo che
sia la cosa giusta da fare.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Mi rivolgo al Sindaco ed all'Assessore: penso che, oggi, non solo il Consiglio
Comunale, ma tutta la città si dovrebbe complimentare con voi; a mio avviso, con un
solo atto siete riusciti a raggiungere il vertice, l'apoteosi della spudoratezza.
Anche in seguito alle recenti vicende che coinvolgono la Procura, partendo dal
concorso annullato per arrivare alla nota vicenda - ad oggi ancora in corso - degli
affidamenti diretti, la città e i cittadini vi chiedono 2 cose: trasparenza e meritocrazia.
Voi come rispondete? Con questa nomina, per la quale non riesco davvero ad
esprimere parole sufficienti per descrivere il mio sdegno.
Come ben sapete, più volte in quest'Aula abbiamo sollevato parecchi dubbi sulla
gestione di questa Fondazione per la Cultura, già Fondazione per le Attività
Musicali; abbiamo cercato di venire a capo di una matassa così complessa che lo
stesso Presidente Chianale non comprendeva. Spero che la memoria vi aiuti a
ricordare le sue parole nella lettera di dimissioni, dove dichiarava apertamente di non
avere contezza di ciò che accadeva.
Durante tutto il lungo iter della deliberazione (che ne ha sancito le modifiche
statutarie e che i Consiglieri prima di me hanno ricordato) abbiamo cercato di
comprendere le ragioni che spingevano la Città a creare questo nuovo contenitore. Ci
avete fatto credere che questo nuovo corso, iniziato con la Presidenza della
Fondazione da parte del medesimo Sindaco della Città, dovesse essere all'insegna
della trasparenza, della meritocrazia, del buon governo e dell'utilità pubblica; ci
avete illusi e con questa nomina ne abbiamo avuto la conferma.
Questa Fondazione, nata per cercare fantomatici sponsor privati (che, ad oggi,
sembrerebbero essere gli stessi che per più di un decennio hanno dato fondi alla Città
di Torino, ma che improvvisamente - non si sa per quale ragione, a me non è ancora
chiara - non potevano più darli e necessitavano di una Fondazione), al momento non
ha neppure un dipendente, non ha un ufficio, non ha una struttura o, meglio, ha un
solo dipendente: il segretario generale, il cui stipendio è di quasi 100.000,00 Euro
all'anno. Come ha operato sino ad oggi, Assessore? Chi ha gestito sino ad oggi
l'operatività ordinaria, come ad esempio quella bancaria? Assessore, firmava lei le
operazioni del conto?
Personalmente, in questa Fondazione non riesco a non vedere altro che un bel
giocattolino con cui, tra le altre cose, avete assegnato oggi - o, meglio, poche
settimane fa - una bella poltrona. Ora ci avete anche chiarito chi sia la persona; non è
più un pettegolezzo dei corridoi, come ricordava il Consigliere Sbriglio prima di me,
o uno spiffero che si legge su Internet, ma è un nome e un cognome ben preciso, è
noto a Palazzo e - mi permetto di dire - ormai non solo più a Palazzo Civico.
Caro Assessore e caro Sindaco, gli unici criteri che dovrebbero caratterizzare le
vostre scelte del personale sono la trasparenza, la parità di accesso ed opportunità e la
meritocrazia. Il concorso per dirigenti annullato dalla sentenza del Consiglio di Stato
è stato la dimostrazione che, già in passato, questi principi non sono sempre stati
seguiti come dovrebbe essere. Oggi, invece di dare un segno di discontinuità, avete
dato nuovamente la prova di agire in perfetta continuità con il passato. Oppure - per
carità, ditelo pure a verbale - avete il coraggio di dire che questa nomina rispetta
effettivamente i principi di trasparenza, parità di accesso e meritocrazia?
A mio avviso, questi fatti sono un insulto per tutti quei dipendenti che, ogni giorno,
svolgono con professionalità e passione il loro lavoro, per uno stipendio di gran
lunga inferiore rispetto a quei 93.000,00 Euro. Inoltre, non accettiamo che vi
attacchiate alla lettera dell'articolo dello Statuto per giustificare il vostro operato,
come hanno detto alcuni Consiglieri prima di me; infatti, era chiarissimo l'indirizzo
del Consiglio Comunale per il quale avreste dovuto usare una procedura pubblica.
Questa pratica dissente anche dalla natura medesima della Fondazione, che, ricordo,
è pubblica. Anche se in realtà la risposta l'ho già avuta, vi chiedo: quale procedura
pubblica avete usato?
Signor Sindaco - mi rivolgo a lei -, non era forse lei che, alcuni mesi fa, aveva detto
in Aula che riassumeva questi dirigenti con il contratto fiduciario ex articolo 110
perché erano indispensabili per l'attività del Comune e pertanto i loro Settori non
potevano restare scoperti? Mi spiega perché la dirigente in questione è stata esentata
nel periodo di preavviso? Se fosse stata così indispensabile, si sarebbe dovuto usare
tutto il tempo contrattualmente previsto per cercare un sostituto o sbaglio?
Che cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi mesi? Di vedere, pian piano che ci
avviciniamo verso la famigerata scadenza di agosto, i vari dirigenti Bassanini -
passatemi il termine brutale - piazzati nei vari Enti controllati dalla Città?
Con questa nuova Fondazione, nella quale transiteranno tutte le professionalità che
finora si sono occupate in Comune di sponsorizzazioni, di contrattualistica e di
eventi, qual è l'utilità che avete portato per la Città di Torino? Quale valore aggiunto
si è creato?
Sindaco e Assessore, non fate altro che confermare quello che dicevamo mesi fa in
quest'Aula quando è stata discussa la deliberazione. Chiudo il mio intervento con un
appello: Assessore, dimostri senso civico chiudendo immediatamente questa
Fondazione e dimostri rispetto per il lavoro dei tanti impiegati di questa Istituzione e
dei cittadini della città facendo un passo indietro e ritirando immediatamente questa
nomina.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Paolino.

PAOLINO Michele
Lo spirito della lettera e gli emendamenti che ho presentato insieme al Consigliere
Ventura quando abbiamo discusso e, poi, votato lo Statuto della Fondazione per la
Cultura. Innanzitutto, la lettera diceva che, per quanto riguarda il personale - ed è da
intendersi tutto il personale -, bisognava ricercare risorse all'interno, con una
chiamata interna all'Amministrazione, o, in alternativa, non poteva esserci una
chiamata senza una evidenza pubblica. Naturalmente, la ricerca all'interno
dell'Amministrazione doveva essere fatta nello stesso modo, cioè dando
l'opportunità a tutti i dipendenti di poter presentare curriculum.
Assessore, all'interno della nostra Amministrazione ci sono persone che hanno una
grande professionalità per quanto riguarda il lavoro che stanno svolgendo
direttamente, ma anche in prospettiva, rispetto a percorsi personali (anche fuori
dall'Amministrazione) che gli permettono di acquisire esperienza, e, spesso, i loro
responsabili non le sanno valorizzare appieno.
Lo spirito di quegli emendamenti, se la lettera era molto chiara, era altrettanto chiaro.
Tutto nasce da una serie di preoccupazioni che abbiamo già rappresentato in molti
modi. Soprattutto nel mondo della cultura torinese vediamo degli orizzonti un po'
chiusi, una difficoltà di andare al di là del proprio naso, un'incapacità di spalancare
le finestre e di far entrare aria nuova all'interno di giri che sono sempre gli stessi,
mentre vi è la necessità di andare oltre le relazioni abitudinarie.
Noi abbiamo a che fare con una compagnia di giro che è diventata autoreferenziale,
un mondo molto piccolo che, avendo il compito di sprovincializzare Torino, non
riesce a sprovincializzare se stesso e rischia di essere come quelle comunità montane
con pochi abitanti che, a furia di matrimoni tra consanguinei, rischiano di creare
nuove generazioni con eccessive tare genetiche. Questo è un po' il limite di un
mondo che non sa aprirsi e che ha l'obbligo di aprirsi e che, nel momento in cui si
apre al mondo, deve sapersi aprire alla città e alle nuove generazioni. Sono sempre
gli stessi che girano negli stessi posti, mentre ci sono professionalità e capacità
straordinarie che abbiamo l'obbligo di valorizzare.
Nei giorni scorsi, il Sindaco ha avuto modo di fare l'esempio di Artissima. Quello è
l'esempio da seguire ed è il modo attraverso il quale andiamo a trovare
professionalità che fanno crescere le nostre strutture ed il mondo della cultura
torinese. Quello è il sistema attraverso il quale attraiamo persone che non
conosciamo direttamente che hanno professionalità e capacità, che, invece, sappiamo
valorizzare e che sanno portare valore aggiunto alle nostre Istituzioni.
Assessore, non è un giudizio sulla persona, che è sicuramente capace, ma sul metodo.
In questa stagione, abbiamo l'obbligo di percorrere strade nuove e diverse rispetto al
passato. Quel passato non appartiene a questo Consiglio e quella metodologia non
appartiene a questa stagione della Città. Chiediamo di condividere ed assecondare
questo percorso. Dopo una lunga discussione, abbiamo votato convintamente quello
Statuto e pensavamo di essere stati molto chiari ed espliciti.
Le chiediamo di accompagnare con noi questo passaggio: vuol dire rinnovare nelle
Istituzioni culturali e cercare, con le nostre Istituzioni culturali, di percorrere strade
nuove, che portino nuove idee, nuove passioni e nuove relazioni e che non siano
sempre le relazioni tra consanguinei, che, invece, ci porterebbero a scomparire e ad
appesantirci ulteriormente, più di quanto già non siamo.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Il Consigliere Paolino ha già detto molte cose e condivido gran parte del suo
intervento.
Se si fosse scelta una strada diversa (la strada che a me sembrava che il Consiglio e
soprattutto questa maggioranza avessero tracciato con chiarezza), oggi non ci
troveremmo a discutere delle persone - in questo caso, della persona - in termini di
rapporto fiduciario; la strada che invece è stata seguita non può che ricondurre la
scelta ad un rapporto strettamente fiduciario.
Assessore, l'altro giorno, quando abbiamo discusso sulle comunicazioni in Aula
relativamente alla costituzione di parte civile della Città di Torino nel processo all'ex
Direttore Generale Vaciago, ho letto uno dei passaggi del documento che abbiamo
acquisito legittimamente, essendo considerati parte lesa in quel procedimento, in cui
la dottoressa Angela La Rotella si trovava in una situazione nella quale, di fatto,
aveva mentito al Magistrato che la stava ascoltando. Assessore, questo crea un
imbarazzo che è il medesimo, cioè l'imbarazzo di dover valutare, come Consiglio
Comunale, un rapporto fiduciario, che, quindi, stringe il campo della nostra
possibilità di operare.
Noi avremmo voluto - lo avevamo detto - una scelta differente. Per quale motivo?
Perché abbiamo il piacere di guardare dal buco della serratura questa forma
organizzativa della cultura, che, forse più di altra, rappresenta una gestione della cosa
pubblica e del potere in un periodo storico che, come diceva il Consigliere Paolino,
era differente? Non credo che sia questo o che sia l'elemento di violazione del senso
del pudore; credo che, invece, sia un fatto di efficacia ed efficienza amministrativa.
Dal 2001 al 2011 - lo dico spesso - questa Città ha mobilitato, in termini di debito
pubblico, 3 miliardi e 700 milioni di Euro (quindi, 370 milioni di Euro all'anno, un
milione di Euro al giorno, un Euro a cittadino) e, di questi, in 9 anni 450 milioni di
Euro sono fondi alle Fondazioni culturali della Città, debiti contratti nei confronti dei
cittadini torinesi per sviluppare il sistema culturale della Città.
Il lavoro che stiamo facendo all'interno della Commissione Controllo di Gestione
dimostra che per tanto buon lavoro che è stato svolto, per tanta efficacia che è stata
generata, per tanto cambiamento che è stato animato, ci sono state, però, anche delle
aree di opacità e ci sono state anche e soprattutto delle aree di inefficienza.
Faccio un esempio preciso: su Turismo Torino abbiamo verificato che, in alcuni
anni, il 40% degli affidamenti sono stati dati in modo diretto e laddove, invece, della
formula diretta o a ristretto mercato - non voglio anticipare il risultato di quella
Commissione - si è affiancato un regolare concorso, una regolare gara, la scontistica
media è stata del 22%. Assessore, se si applica quella scontistica a quella parte,
invece, scelta in modo diverso, sempre alle stesse persone, sempre alle stesse reti,
sempre alle stesse organizzazioni, sempre agli stessi soggetti, il 22% di 3 o 4 milioni
di Euro all'anno fa alcune centinaia di migliaia di Euro. Un pezzo di acqua che, in
questo momento, serve al nostro Bilancio, che sia controllato direttamente dalla Città
di Torino o sia esternalizzato dal sistema delle Fondazioni. In altri termini, il
problema non è soltanto una legittima questione di trasparenza, ma è soprattutto una
questione di efficienza, che abbiamo paura di non riuscire a ritrovare.
L'altro giorno è stato nostro ospite il dottor Vanelli che ci ha raccontato - parlavamo
del Comitato "Italia 150" - del passaggio (anche quello ricostruito) che riguarda la
gara per le ex OGR e per la mostra "Fare gli Italiani" (che ha sicuramente vinto in
termini culturali, per la qualità dell'offerta e per il riscontro di pubblico); scoprire,
però, che ad alcuni soggetti non è stato permesso di partecipare a quella gara e che,
in particolare, quei soggetti non avrebbero partecipato perché, in quel momento,
stava succedendo altro, in quanto avevano rapporti di familiarità con chi avrebbe
dovuto gestire quel sistema culturale, e quei rapporti di familiarità andavano a
banalizzare l'efficienza, l'efficacia e l'interesse pubblico è anche solo un'ombra che
credo, nel 2013, la Città - non parlo della Torino del 2011 - non può più permettersi.
Per questa ragione, aggiungo una cosa a quanto detto dagli altri Consiglieri:
Assessore, nell'interesse della dottoressa La Rotella, valuti lei, nel rapporto di fiducia
con il Consiglio Comunale, se non sia il caso di tornare indietro sulle proprie azioni e
consegnare l'autorevolezza a quella struttura di una scelta fatta in un regime di
confronto e concorrenza. Diversamente, il Consiglio Comunale avrà coscienza che
un indirizzo preciso (e mi sembra unanime il confronto)...

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La invito a concludere, Consigliere Curto.

CURTO Michele
…è stato, purtroppo, disatteso.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Cassiani.

CASSIANI Luca
Non entrerò nel merito del dibattito esplicito sulle questioni che riguardano
personalmente il ruolo e la funzione della dottoressa La Rotella, però vorrei dire 2
cose rispetto a quello che ho sentito, anche perché ho seguito direttamente l'evolversi
della vicenda che riguarda la Fondazione per le Attività Musicali e la sua
trasformazione in Fondazione per le Attività Culturali della Città di Torino e vorrei
rivendicare la scelta del Consiglio Comunale ed il fatto che ritengo che questa scelta
sia vincente, perché credo che questo strumento sia utile.
Non entrerei nel merito di come viene utilizzato e quali sono le procedure che
attualmente sono state messe in campo per la scelta del segretario generale, perché è
un altro discorso; voglio però rivendicare il fatto che questo strumento ha consentito,
consente e consentirà di avere un apporto di sponsor e di denaro che, diversamente,
in questa situazione economica la Città non avrebbe potuto avere. Quindi, questo mi
pare che sia un punto da rivendicare.
Per quanto riguarda il secondo punto, la scelta non è stata della Giunta - lo dico al
Consigliere Appendino - e neanche del Consiglio Comunale, ma del Consiglio di
Amministrazione della Fondazione. Lo preciso solo perché è stato detto che è stata
una scelta della Giunta, ma, in realtà, ritengo che sia necessario dividere i piani e fare
verità rispetto a quello che è successo: non è stata una scelta discussa nelle
Commissioni e in Consiglio, né, tanto meno, discussa informalmente nella Giunta;
questo per rimanere ai fatti formali.
Relativamente alla terza questione, ritengo di dire quello che penso nel merito della
scelta che avrei fatto anch'io; per quanto riguarda quella professionalità, avrei fatto
lo stesso tipo di scelta, probabilmente con un iter diverso, se avessi dovuto effettuarla
personalmente, in quanto ritengo che avesse ed abbia le caratteristiche per ricoprire
quel ruolo. Lo affermo assumendomene la responsabilità, perché ritengo che, in
questo momento, in questa Città, con l'esperienza, le capacità e le competenze che
sono state in qualche modo messe in campo negli anni scorsi - seguo da 7 anni
questo Settore -, sia una scelta giusta, pur credendo che da questo punto di vista ci
possano essere opinioni diverse. Le modalità con le quali è avvenuta possono essere
ovviamente discusse e anche io ne ho discusso con i Colleghi in Commissione;
infatti, credo che un'evidenza pubblica o una call pubblica anche all'interno del
personale dipendente della Città avrebbe in qualche modo evitato questo tipo di
problemi. Avremmo potuto fare una call pubblica interna con i curricula, ma, dal
mio punto di vista, credo che, se avessi dovuto fare quel tipo di scelta, sarei arrivato
alla stessa decisione.
Sicuramente sarebbe stato molto più trasparente e rispondente a quelle che sono le
mozioni del Consiglio Comunale e a quelle che sono le scelte che avrei voluto fare.
Ritengo che si sarebbe potuto ottenere lo stesso risultato attraverso un percorso che,
forse, non ci avrebbe consentito di fare questo tipo di dibattito; sarebbe stato molto
più trasparente e senza che nessuno potesse metterlo in dubbio e, in qualche modo,
senza dare la croce addosso a chi invece, secondo me, ha ben operato nella nostra
città (nel suo ruolo di dirigente e anche nel ruolo che gli è stato affidato). A mio
parere, per parlare delle persone bisogna sempre confrontarsi con quello che hanno
fatto e con le loro competenze, qualità e capacità.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Carbonero.

CARBONERO Roberto
Non ho tanti discorsi da fare, però mi vengono sicuramente 2 domande secche e
precise, perché credo che questa sia l'ennesima puntata dell'ennesima dimostrazione.
La domanda è molto semplice: è l'ennesima azione di forza dove, come Giunta e
come Sindaco, dimostrate che voi ve ne "impippate" di quello che è il Consiglio e di
quella che è l'opinione di noi Consiglieri? Quindi, per l'ennesima volta dimostrate
che fate quello che volete senza problemi? O è l'ennesima dimostrazione che, forse,
una certa dirigenza ha, in ogni caso, anche la possibilità e la capacità di tenervi
comunque in scacco e costringervi a determinate scelte?
Voglio capire; senza nulla togliere - poi, magari, qualcosa potrei anche togliere - alla
dottoressa La Rotella, ci sono molte persone probabilmente 100 volte più capaci di
lei.
È chiaro che la scelta è volutamente mirata e, secondo me - lo ripeto -, è mirata solo
da 2 condizioni: a dimostrare che fate quello che volete e che non vi interessa
qualunque pensiero o suggerimento, perché la stessa operazione è stata fatta al
momento di scegliere il City Manager; c'erano da risparmiare altri 150.000,00 Euro,
c'erano da fare delle scelte interne (e credo che le possibilità vi fossero, magari la
stessa La Rotella) e, invece, si è voluta fare l'ennesima azione di forza scegliendone
uno esterno. Di chi è stata la scelta? Del Sindaco. Lui dimostra che, a prescindere, fa
ciò che vuole. Di questo ne prendiamo atto tutti, perché la situazione è questa e
speriamo che, un giorno, qualcuno ci saprà spiegare qualcosa di meglio.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Sindaco.

SINDACO
Riconducendomi a quanto detto dall'Assessore Braccialarghe, su 2 considerazioni
aggiungo pochi elementi per interloquire con i Consiglieri.
La prima considerazione riguarda il fatto che l'articolo n. 15 dello Statuto della
Fondazione è esplicito: "Il segretario generale può essere nominato dal Consiglio
Direttivo tra persone di comprovata professionalità ed esperienza nell'ambito delle
attività svolte dalla Fondazione, individuato anche tra il personale direttivo del
Comune di Torino". La dottoressa La Rotella corrisponde a questo profilo e quindi,
da questo punto di vista, noi abbiamo dato corso ad una procedura che è prevista
dall'articolo n. 15 dello Statuto.
Per quanto riguarda la seconda considerazione, che è relativa al merito, tutti dicono
che, prescindendo dalla dottoressa La Rotella, non si vuole mettere in discussione,
però ormai sono troppo vecchio per non sapere che, quando non si vuole discutere
del merito, si invoca il metodo. Voglio sapere se la dottoressa La Rotella ha o non ha
le competenze per esercitare quella funzione. In questi anni, la dottoressa La Rotella
ha dimostrato ampiamente di avere capacità di direzione nei Settori culturali -
peraltro prima ancora che io diventassi Sindaco - ed è unanimemente apprezzata da
coloro che sono i suoi interlocutori nelle attività che svolge; vi potrei citare lettera
esplicita che, qualche mese fa (quando fu annullato il concorso e si era di fronte
all'eventualità che la dottoressa La Rotella abbandonasse immediatamente
l'incarico), mi ha inviato una persona certamente rispettabile come il Presidente
Emerito della Corte Costituzionale e Presidente di Biennale Democrazia
Zagrebelsky, oppure il Direttore Generale di MITO Settembre Musica, oppure il
curatore che abbiamo scelto per il Festival Internazionale del Jazz che, quando
abbiamo terminato, ringraziandomi, ha voluto esplicitamente ringraziare il contributo
fornito dalla dottoressa La Rotella.
Quindi, ho contezza di un giudizio e di una valutazione di merito non miei (che sono
gli stessi), ma di persone che si occupano ed hanno titolo per esprimere giudizi nelle
materie in cui la dottoressa La Rotella ha operato ed opera e sulla qualità
professionale, sulla competenza e sulla dedizione alle sue funzioni.
Siccome mi muovo non per piazzare qualcuno, perché questo non mi appartiene e in
tutta la mia storia non mi sono mai preoccupato di piazzare qualcuno, ma la mia
unica preoccupazione è garantire che questa Città eserciti le sue attività al meglio e
siccome questa è una Città che sta investendo molto sulla cultura - e chiamo a
testimone anche l'Assessore Coppola, con il quale lavoriamo tutti i giorni - e stiamo
facendo diventare la cultura una cifra di identità di questa Città, più di quanto non sia
mai stato, che questo Settore così strategico per la vita della Città sia guidato da
persone che hanno esperienza, capacità e riconoscibilità non è cosa di secondo piano
ai fini dell'esito e del successo delle iniziative che mettiamo in campo. Questo è.
Per quello che mi riguarda la scelta è stata determinata unicamente da queste
valutazioni, che sono riferite alla competenza, alla professionalità ed alla qualità
della persona, dopodiché, quando si dice che ce ne sono tante altre, vale per qualsiasi
incarico. È certo che per qualsiasi funzione ci può essere qualcun altro. Il mondo è
fatto di 7 miliardi di persone, figuriamoci se non c'è qualcun altro! Questo però non
è mica un ragionamento. Il problema è se questo Comune disperde delle competenze
e delle professionalità che sono venute accumulandosi nella sua attività, se le
valorizza al meglio e se le utilizza al meglio.
Siccome la dottoressa La Rotella è cresciuta nelle sue competenze come dirigente di
questa Amministrazione, perché l'Amministrazione deve disfarsene e disperdere un
patrimonio di conoscenze e di esperienza a cui ha contribuito, anche dal punto di
vista della valorizzazione delle sue risorse? Per queste ragioni, penso che questa
scelta sia stata corretta (almeno lo è dal punto di vista formale e, ne sono convinto,
dal punto di vista sostanziale); ribadisco che ne ho avuto dei riscontri anche
recentemente in una serie di eventi che la Fondazione ha organizzato o sta
organizzando e penso che la dottoressa La Rotella sia in grado di assicurare la guida
più efficace alla Fondazione.
Quanto alla considerazione che ha fatto il Consigliere Marrone, cioè che noi
avremmo esternalizzato sottraendo, non corrisponde al vero, perché la Fondazione è
al 100% del Comune di Torino; il Presidente è il Sindaco e quando si è discusso in
Commissione... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Quando si è discusso in
Commissione della Fondazione, di fronte a precise e giuste sollecitazioni dei
Consiglieri, si è stabilito che semestralmente la Fondazione rende conto della sua
attività alla Commissione Consiliare. Quindi, non si sottrae alcunché.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Dichiaro concluse le comunicazioni.

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