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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Maggio 2013 ore 10,00
Paragrafo n. 28

Comunicazioni del Vicesindaco Dealessandri su costituzione parte civile del Comune nel processo a carico di Cesare Vaciago.
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Vicesindaco per le comunicazioni urgenti.

DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
Domani ci sarà l'udienza preliminare. La Città di Torino sarà presente con
l'Avvocatura, in qualità di difensore della persona offesa. Ovviamente, in questo
caso, la persona offesa è la Città di Torino.
La costituzione di parte civile avverrà, in caso di rinvio a giudizio, alla prima udienza
dibattimentale.
Questa scelta deriva dalla valutazione degli atti del fascicolo processuale. Infatti, a
fronte della richiesta di archiviazione del PM, il GIP ha deciso di imporre la
formulazione di una imputazione coatta.
Ovviamente, a questo punto, si tratta di una situazione processuale oggettivamente
particolare, che, unita alla decisione - a quanto ci risulta - dell'ingegner Vaciago di
non richiedere riti alternativi (ad esempio il giudizio abbreviato), consente di
costituirsi all'inizio del dibattimento, in caso di rinvio a giudizio.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Innanzitutto, il fatto che ci sia stata un'imputazione coatta, nonostante la richiesta di
archiviazione del PM, aggrava la situazione, non è che la rende più leggera, perché
vuol dire che l'Organo giudicante non ha condiviso una richiesta di non procedere,
formulata dalla Pubblica Accusa.
Per cui, sinceramente, io non citerei questa atipicità processuale come una ragione
per aspettare a costituirsi. In realtà, dovrebbe essere un incentivo a farlo, a maggior
ragione.
Io poi ricordo ancora un elemento. Non vorrei che questa valutazione da farsi con
l'Avvocatura si riconducesse ad una delle due mozioni che sono state approvate
sull'argomento. Vorrei ricordare - non è un accenno polemico, è proprio veramente
per ripercorrere un attimo i fatti - che le mozioni approvate sono state due: una
riconduceva alla decisione di formulare la costituzione di parte civile ad una
valutazione di merito da verificare con l'Avvocatura dello Stato rispetto agli atti dei
fascicoli, e ricordo che era quella che infatti aveva ricevuto il via libera della Giunta.
Nonostante fosse stata respinta dalla Giunta, è stata però approvata da questo
Consiglio l'altra mozione, di cui vado a leggere l'impegnativa, perché tanto sono due
righe, quindi ci metto poco: "Impegna il Sindaco e la Giunta a formalizzare
tempestivamente la costituzione di parte civile della Città di Torino nel
procedimento". Per cui non c'è alcuna condizione sospensiva, è un mandato che è
stato dato, senza se e senza ma.
Quindi io, in realtà, spero di interpretare l'intervento del Vicesindaco come una
promessa, nel primo momento utile, di costituire la Città parte civile, senza attendere
evoluzioni nel procedimento penale, più che altro perché è questo il mandato che ha
dato la Sala Rossa con un voto - è vero -, magari risicato, però comunque favorevole
e quindi impegnativo per la Giunta.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Come ricordava il Consigliere Marrone, il Consiglio Comunale aveva approvato due
mozioni di indirizzo sul tema della costituzione di parte civile: la prima, quella da me
presentata e votata a maggioranza, chiedeva all'Amministrazione di acquisire gli atti
del processo, coinvolgere la Civica Avvocatura e, conseguentemente, costituire il
Comune parte civile.
Oggi ci troviamo all'alba del processo a Cesare Vaciago e la nostra Amministrazione
ha deciso di attendere l'udienza preliminare.
Io sono entrato in possesso, nella disponibilità del decreto di archiviazione formulato
dal Pubblico Ministero, che veniva citato dal Vicesindaco Tommaso Dealessandri;
decreto di archiviazione che è stato smentito, perché c'era una richiesta del Pubblico
Ministero, da parte del Giudice delle Indagini Preliminari, che ha deciso di rimandare
a giudizio. E fin qui il fatto giuridico e tecnico.
Ritenevo importante acquisire quel documento in forma ufficiale per portare alla
discussione pubblica e soprattutto alla discussione politica quello che io ritengo un
documento molto significativo in termini politici, laddove non significativo in
termini penali.
Acquisito questo documento, ho valutato di trasmetterne una copia al Sindaco della
Città di Torino, ai Capigruppo della mia maggioranza, all'ex Segretario del Partito
Democratico regionale e all'ex Segretario provinciale del Partito Democratico, oltre
che ai sindacati, convinto che all'interno di quel documento ci fossero dei fatti
interessanti, rilevanti e credo che siano fatti rilevanti anche per questo Consiglio
Comunale, anche per quello che sta succedendo in queste ore.
Vorrei leggerne un paio di passaggi. Fanno riferimento alle intercettazioni. Ad un
certo punto viene chiesto alla dottoressa Angela La Rotella e lei risponde: "Il mio
direttore è Anna Martina. Ricordo che, prima della firma dei contratti e dunque dopo
che il concorso era terminato, l'ingegner Vaciago incontrò i vincitori del concorso e
ci tranquillizzò sugli esiti della ricorso, dicendo che l'Ufficio Legale del Comune
stava lavorando e non c'erano problemi. Fu un incontro rapidissimo di pochi minuti.
Non ricordo di aver mai parlato con la Martina o con Vaciago della decisione sulla
firma del contratto. Non ricordo ulteriori commenti di Vaciago sul concorso dei mesi
successivi. Ci ha convocato dopo la recente decisione del TAR. Ha detto di non
preoccuparsi, di pensare ai nostri obiettivi, in quanto il Consiglio di Stato avrebbe
badato alla sostanza". A quel punto il Magistrato decide di far ascoltare alla
dottoressa La Rotella un'intercettazione telefonica fra lei e la dottoressa Martina.
"Martina chiama Angela La Rotella; Angela chiede conferma per l'appuntamento
alle 14.15 alle OGR e Martina conferma. Angela gli dice che vorrebbe parlargli,
perché è un po' incazzata con Vaciago. Martina le chiede il perché e lei gli dice che
Vaciago la deve smettere con questa storia che abbiamo vinto il concorso, come se ci
avesse fatto un regalo Martina. Lei dice che questo atteggiamento lo tiene per tutti e
anche Angela dice che non è vero, perché non vale per Bosco e qualunque altro non
vale. Angela si lamenta perché viene equiparata ad altre figure, nonostante la mole di
lavoro".
Questo è solo un passaggio, ce ne sono molti altri. Ce ne sarebbe un altro, secondo
me molto significativo, in cui...

LEVI Marta (Vicepresidente)
Consigliere Curto, posso segnalare che però discutiamo sul tema della costituzione a
giudizio e non stiamo facendo un processo?

CURTO Michele
Non è un processo. Ripeto, questo è un documento che io ritengo significativo in
termini politici e, ritenendolo significativo in termini politici, ho valutato di
trasmetterlo al Sindaco della mia Città e ai Capigruppo della maggioranza, oltre che
ai cosiddetti interessati.
Peraltro, è un documento che mi sembra che sia in possesso anche degli organi di
informazione, perché ne vengono riportati stralci anche nella discussione odierna.
Perché dico questa cosa? Perché è chiaro che l'attesa nella costituzione di parte civile
della Città di Torino in un procedimento penale, in cui avviene quello che dice il
Vicesindaco, cioè c'è stata una valutazione tra GIP e il Pubblico Ministero,
rappresenta una scelta politica e come tale va valutata.
Così come io penso - ed è per questo che avevo chiesto oggi le comunicazioni in
Aula su questo punto - che questa scelta, a mio parere in violazione degli indirizzi
dettati dal Consiglio Comunale su un procedimento di evidenza pubblica rispetto alla
nomina del Direttore della Fondazione per la Cultura, sia una scelta politica.
Oggi forse non c'è tempo per discuterla. Io mi sarei aspettato che la Città fosse già
presente domani a questo processo con una scelta precisa, quella di costituzione di
parte civile, che mi sembra che non ci sia ad oggi. Ne prendo atto.
Per mia decisione, proprio per facilitare la presa di coscienza politica su quella che io
penso rischi di essere una scelta sbagliata, a mio parere, è mia intenzione mettere il
documento a disposizione dei Colleghi che ne faranno richiesta e nelle prossime ore
pubblicarlo, in maniera che sia accessibile a tutti.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Viale. Vi ricordo che disponete di 5 minuti per Consigliere.

VIALE Silvio
Io non faccio il Pubblico Ministero, né il Giudice, nella vita civile faccio il medico e
qui faccio il Consigliere Comunale. Quindi, la risposta del Vicesindaco mi soddisfa
pienamente - io avevo votato difformemente dalla maggior parte dei Consiglieri -,
perché, guardate, rispetta pienamente i documenti che avete approvato.
Se poi c'è l'abitudine di scrivere alcune cose e pensarne altre o interpretarne altre,
chiunque è libero, lo può fare, ma si sappia che è un'interpretazione, perché, per
quanto riguarda il documento del Consigliere Marrone e altri, tempestivo è che si
verifichi il fatto e si agisca nel momento migliore, in modo utile e nel modo più
opportuno.
Il Vicesindaco l'ha detto: quando ci sarà e sarà tempestivo. Per cui l'aggettivo è
quello, non c'è scritto immediatamente e subito.
Per quanto riguarda il dispositivo del Consigliere Curto - l'avevo già fatto notare
l'altra volta -, non dice assolutamente quello che il Consigliere Curto interpreta,
perché dice che l'avvocato di cui in premessa, deve esercitare i diritti e la facoltà
riconosciuta dalla legge alla persona offesa ed in particolare lo impegna a nominare
un difensore, scelto tra gli avvocati, eccetera, che possa richiedere e ottenere copia
degli atti e conseguentemente costituire il Comune di Torino parte civile. Non dice
immediatamente e subito. Conseguentemente, l'ho fatto notare l'altra volta.
Guardate, se noi usiamo un politichese e un burocratese e pensiamo che questo ci
assolva e ci permetta di dire poi tutto quello che vogliamo fuori politicamente, siamo
liberi di farlo, ma per quanto riguarda l'italiano e per quanto riguarda le questioni di
giustizia, valgono le cose precise.
Per cui, se l'impegno per il Vicesindaco e l'Avvocatura era di farlo
conseguentemente e tempestivamente, mi pare che, nel rispetto di tutti, compreso
della presunzione di innocenza dell'ingegner Vaciago, l'Avvocatura, il Sindaco e il
Vicesindaco si siano comportati correttamente per quanto riguarda la Città di Torino,
riservandosi. Il Vicesindaco non ha detto "Non lo faremo" o "Lo faremo a tutti i
costi". Ha detto: "Nel momento in cui sarà opportuno, lo faremo". E mi pare che
rispetti perfettamente i due documenti di indirizzo, che io non condividevo,
nonostante avessi potuto votarli, perché questa è l'interpretazione letterale, perché
dice non quello che qualcuno voleva dire dietro le parole.
Impariamo a scrivere quello che vogliamo, far approvare quello che c'è scritto e non
a lasciare frasi ambigue, per poi giocare e pensare di fare quello che vogliamo.

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