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LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Vicesindaco per le comunicazioni urgenti. DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco) Domani ci sarà l'udienza preliminare. La Città di Torino sarà presente con l'Avvocatura, in qualità di difensore della persona offesa. Ovviamente, in questo caso, la persona offesa è la Città di Torino. La costituzione di parte civile avverrà, in caso di rinvio a giudizio, alla prima udienza dibattimentale. Questa scelta deriva dalla valutazione degli atti del fascicolo processuale. Infatti, a fronte della richiesta di archiviazione del PM, il GIP ha deciso di imporre la formulazione di una imputazione coatta. Ovviamente, a questo punto, si tratta di una situazione processuale oggettivamente particolare, che, unita alla decisione - a quanto ci risulta - dell'ingegner Vaciago di non richiedere riti alternativi (ad esempio il giudizio abbreviato), consente di costituirsi all'inizio del dibattimento, in caso di rinvio a giudizio. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Innanzitutto, il fatto che ci sia stata un'imputazione coatta, nonostante la richiesta di archiviazione del PM, aggrava la situazione, non è che la rende più leggera, perché vuol dire che l'Organo giudicante non ha condiviso una richiesta di non procedere, formulata dalla Pubblica Accusa. Per cui, sinceramente, io non citerei questa atipicità processuale come una ragione per aspettare a costituirsi. In realtà, dovrebbe essere un incentivo a farlo, a maggior ragione. Io poi ricordo ancora un elemento. Non vorrei che questa valutazione da farsi con l'Avvocatura si riconducesse ad una delle due mozioni che sono state approvate sull'argomento. Vorrei ricordare - non è un accenno polemico, è proprio veramente per ripercorrere un attimo i fatti - che le mozioni approvate sono state due: una riconduceva alla decisione di formulare la costituzione di parte civile ad una valutazione di merito da verificare con l'Avvocatura dello Stato rispetto agli atti dei fascicoli, e ricordo che era quella che infatti aveva ricevuto il via libera della Giunta. Nonostante fosse stata respinta dalla Giunta, è stata però approvata da questo Consiglio l'altra mozione, di cui vado a leggere l'impegnativa, perché tanto sono due righe, quindi ci metto poco: "Impegna il Sindaco e la Giunta a formalizzare tempestivamente la costituzione di parte civile della Città di Torino nel procedimento". Per cui non c'è alcuna condizione sospensiva, è un mandato che è stato dato, senza se e senza ma. Quindi io, in realtà, spero di interpretare l'intervento del Vicesindaco come una promessa, nel primo momento utile, di costituire la Città parte civile, senza attendere evoluzioni nel procedimento penale, più che altro perché è questo il mandato che ha dato la Sala Rossa con un voto - è vero -, magari risicato, però comunque favorevole e quindi impegnativo per la Giunta. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Come ricordava il Consigliere Marrone, il Consiglio Comunale aveva approvato due mozioni di indirizzo sul tema della costituzione di parte civile: la prima, quella da me presentata e votata a maggioranza, chiedeva all'Amministrazione di acquisire gli atti del processo, coinvolgere la Civica Avvocatura e, conseguentemente, costituire il Comune parte civile. Oggi ci troviamo all'alba del processo a Cesare Vaciago e la nostra Amministrazione ha deciso di attendere l'udienza preliminare. Io sono entrato in possesso, nella disponibilità del decreto di archiviazione formulato dal Pubblico Ministero, che veniva citato dal Vicesindaco Tommaso Dealessandri; decreto di archiviazione che è stato smentito, perché c'era una richiesta del Pubblico Ministero, da parte del Giudice delle Indagini Preliminari, che ha deciso di rimandare a giudizio. E fin qui il fatto giuridico e tecnico. Ritenevo importante acquisire quel documento in forma ufficiale per portare alla discussione pubblica e soprattutto alla discussione politica quello che io ritengo un documento molto significativo in termini politici, laddove non significativo in termini penali. Acquisito questo documento, ho valutato di trasmetterne una copia al Sindaco della Città di Torino, ai Capigruppo della mia maggioranza, all'ex Segretario del Partito Democratico regionale e all'ex Segretario provinciale del Partito Democratico, oltre che ai sindacati, convinto che all'interno di quel documento ci fossero dei fatti interessanti, rilevanti e credo che siano fatti rilevanti anche per questo Consiglio Comunale, anche per quello che sta succedendo in queste ore. Vorrei leggerne un paio di passaggi. Fanno riferimento alle intercettazioni. Ad un certo punto viene chiesto alla dottoressa Angela La Rotella e lei risponde: "Il mio direttore è Anna Martina. Ricordo che, prima della firma dei contratti e dunque dopo che il concorso era terminato, l'ingegner Vaciago incontrò i vincitori del concorso e ci tranquillizzò sugli esiti della ricorso, dicendo che l'Ufficio Legale del Comune stava lavorando e non c'erano problemi. Fu un incontro rapidissimo di pochi minuti. Non ricordo di aver mai parlato con la Martina o con Vaciago della decisione sulla firma del contratto. Non ricordo ulteriori commenti di Vaciago sul concorso dei mesi successivi. Ci ha convocato dopo la recente decisione del TAR. Ha detto di non preoccuparsi, di pensare ai nostri obiettivi, in quanto il Consiglio di Stato avrebbe badato alla sostanza". A quel punto il Magistrato decide di far ascoltare alla dottoressa La Rotella un'intercettazione telefonica fra lei e la dottoressa Martina. "Martina chiama Angela La Rotella; Angela chiede conferma per l'appuntamento alle 14.15 alle OGR e Martina conferma. Angela gli dice che vorrebbe parlargli, perché è un po' incazzata con Vaciago. Martina le chiede il perché e lei gli dice che Vaciago la deve smettere con questa storia che abbiamo vinto il concorso, come se ci avesse fatto un regalo Martina. Lei dice che questo atteggiamento lo tiene per tutti e anche Angela dice che non è vero, perché non vale per Bosco e qualunque altro non vale. Angela si lamenta perché viene equiparata ad altre figure, nonostante la mole di lavoro". Questo è solo un passaggio, ce ne sono molti altri. Ce ne sarebbe un altro, secondo me molto significativo, in cui... LEVI Marta (Vicepresidente) Consigliere Curto, posso segnalare che però discutiamo sul tema della costituzione a giudizio e non stiamo facendo un processo? CURTO Michele Non è un processo. Ripeto, questo è un documento che io ritengo significativo in termini politici e, ritenendolo significativo in termini politici, ho valutato di trasmetterlo al Sindaco della mia Città e ai Capigruppo della maggioranza, oltre che ai cosiddetti interessati. Peraltro, è un documento che mi sembra che sia in possesso anche degli organi di informazione, perché ne vengono riportati stralci anche nella discussione odierna. Perché dico questa cosa? Perché è chiaro che l'attesa nella costituzione di parte civile della Città di Torino in un procedimento penale, in cui avviene quello che dice il Vicesindaco, cioè c'è stata una valutazione tra GIP e il Pubblico Ministero, rappresenta una scelta politica e come tale va valutata. Così come io penso - ed è per questo che avevo chiesto oggi le comunicazioni in Aula su questo punto - che questa scelta, a mio parere in violazione degli indirizzi dettati dal Consiglio Comunale su un procedimento di evidenza pubblica rispetto alla nomina del Direttore della Fondazione per la Cultura, sia una scelta politica. Oggi forse non c'è tempo per discuterla. Io mi sarei aspettato che la Città fosse già presente domani a questo processo con una scelta precisa, quella di costituzione di parte civile, che mi sembra che non ci sia ad oggi. Ne prendo atto. Per mia decisione, proprio per facilitare la presa di coscienza politica su quella che io penso rischi di essere una scelta sbagliata, a mio parere, è mia intenzione mettere il documento a disposizione dei Colleghi che ne faranno richiesta e nelle prossime ore pubblicarlo, in maniera che sia accessibile a tutti. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Viale. Vi ricordo che disponete di 5 minuti per Consigliere. VIALE Silvio Io non faccio il Pubblico Ministero, né il Giudice, nella vita civile faccio il medico e qui faccio il Consigliere Comunale. Quindi, la risposta del Vicesindaco mi soddisfa pienamente - io avevo votato difformemente dalla maggior parte dei Consiglieri -, perché, guardate, rispetta pienamente i documenti che avete approvato. Se poi c'è l'abitudine di scrivere alcune cose e pensarne altre o interpretarne altre, chiunque è libero, lo può fare, ma si sappia che è un'interpretazione, perché, per quanto riguarda il documento del Consigliere Marrone e altri, tempestivo è che si verifichi il fatto e si agisca nel momento migliore, in modo utile e nel modo più opportuno. Il Vicesindaco l'ha detto: quando ci sarà e sarà tempestivo. Per cui l'aggettivo è quello, non c'è scritto immediatamente e subito. Per quanto riguarda il dispositivo del Consigliere Curto - l'avevo già fatto notare l'altra volta -, non dice assolutamente quello che il Consigliere Curto interpreta, perché dice che l'avvocato di cui in premessa, deve esercitare i diritti e la facoltà riconosciuta dalla legge alla persona offesa ed in particolare lo impegna a nominare un difensore, scelto tra gli avvocati, eccetera, che possa richiedere e ottenere copia degli atti e conseguentemente costituire il Comune di Torino parte civile. Non dice immediatamente e subito. Conseguentemente, l'ho fatto notare l'altra volta. Guardate, se noi usiamo un politichese e un burocratese e pensiamo che questo ci assolva e ci permetta di dire poi tutto quello che vogliamo fuori politicamente, siamo liberi di farlo, ma per quanto riguarda l'italiano e per quanto riguarda le questioni di giustizia, valgono le cose precise. Per cui, se l'impegno per il Vicesindaco e l'Avvocatura era di farlo conseguentemente e tempestivamente, mi pare che, nel rispetto di tutti, compreso della presunzione di innocenza dell'ingegner Vaciago, l'Avvocatura, il Sindaco e il Vicesindaco si siano comportati correttamente per quanto riguarda la Città di Torino, riservandosi. Il Vicesindaco non ha detto "Non lo faremo" o "Lo faremo a tutti i costi". Ha detto: "Nel momento in cui sarà opportuno, lo faremo". E mi pare che rispetti perfettamente i due documenti di indirizzo, che io non condividevo, nonostante avessi potuto votarli, perché questa è l'interpretazione letterale, perché dice non quello che qualcuno voleva dire dietro le parole. Impariamo a scrivere quello che vogliamo, far approvare quello che c'è scritto e non a lasciare frasi ambigue, per poi giocare e pensare di fare quello che vogliamo. |