| Interventi |
FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc. 201301446/002, presentata in data 28 marzo 2013, avente per oggetto: "Richiesta chiarimenti sul previsto passaggio allo stato della scuola d'infanzia comunale di Villa Genero dall'anno scolastico 2014-2015" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Pellerino. PELLERINO Mariagrazia (Assessore) Come è stato introdotto dal Presidente, l'interpellanza ha per oggetto il passaggio allo Stato della scuola dell'infanzia di Villa Genero. Per comprendere la ragione di questo atto, dobbiamo fare una breve premessa che riguarda la situazione delle scuole dell'infanzia della Città di Torino. Come sappiamo, abbiamo 81 scuole dell'infanzia che sono gestite direttamente dalla Città, una cinquantina di scuole che, invece, sono gestite dallo Stato e una cinquantina di scuole dell'infanzia convenzionate. Poiché la scuola dell'infanzia è un vero e proprio segmento del percorso scolastico, la Città di Torino, ma anche le altre grandi città d'Italia, da tempo hanno avviato una interlocuzione con il Ministero, e di conseguenza a livello territoriale con l'Ufficio Scolastico Regionale, al fine di ottenere un maggiore equilibrio tra le scuole gestite dallo Stato (che, come dicevo prima, avrebbe la competenza, trattandosi di una porzione del percorso scolastico) e le scuole gestite dal Comune. Anche altre grandi città del nostro Paese, soprattutto nel Centro-Nord (ad esempio Milano, oppure Bologna), si occupano di gestire in modo diretto, o comunque con risorse proprie, la maggior parte delle scuole dell'infanzia. Così accade anche per la Città di Torino. Questa voce di spesa, se la vogliamo vedere da un punto di vista delle risorse della Città, è pari a circa 70 milioni di Euro ed è una delle voci più consistenti del nostro Assessorato. Quindi, non volendo assolutamente dismettere un patrimonio di servizi per l'infanzia, che nel corso degli anni si è andato a consolidare nella nostra Città, abbiamo però chiamato il Ministero a fare la propria parte rispetto alle competenze che riveste. Con questo protocollo d'intesa, siglato nell'ottobre del 2012, abbiamo ottenuto il passaggio allo Stato di 30 sezioni delle scuole dell'infanzia, nel prossimo quinquennio. Trenta sezioni vuol dire, sostanzialmente, una decina di scuole, sicché da 82 ne avremo 72. Lo Stato arriverà ad averne quindi una sessantina. Come si vede, comunque, lo squilibrio continuerà in parte ad esserci. Però, indubbiamente, un po' di sollievo lo avremo, senza ridurre l'offerta di servizi, perché sarà garantita in misura pari dalle scuole dello Stato. Questo è il senso del provvedimento. Naturalmente queste scuole andavano individuate. Ogni anno l'Amministrazione predispone il Piano di dimensionamento, con una deliberazione della Giunta Comunale. Questo Piano di dimensionamento scolastico (che non riguarda soltanto le scuole dell'infanzia, ma soprattutto le scuole dell'obbligo) lo presentiamo alla Provincia, che a sua volta lo raccoglie (tutte le Province raccolgono i Piani di dimensionamento dei Comuni), la Provincia lo propone alla Regione e, infine, la Regione lo delibera con proprio provvedimento. Perché c'entra il dimensionamento e che cos'è il dimensionamento? Adesso non vorrei intrattenervi su una materia che, almeno apparentemente, è un po' burocratica, ma sostanzialmente il dimensionamento è il numero di studenti necessari affinché un Istituto Comprensivo possa essere dotato di dirigente scolastico e della direzione amministrativa. Noi sappiamo che per lo scorso anno il numero è stato fissato a 600. Questo era stato previsto da una norma poi dichiarata incostituzionale. Molto probabilmente dal prossimo anno il numero di studenti iscritti per l'Istituto Comprensivo, affinché abbia un dirigente scolastico, sarà portato a 900, sulla base di una legge nazionale, che i Comuni e le Province devono applicare. Nel dimensionamento vengono calcolate (oltre le scuole primarie e le secondarie di primo grado) anche le scuole dell'infanzia, ma non le scuole dell'infanzia comunali. Quindi, questa voce di spesa non solo è a carico del Comune, ma non la possiamo neppure scomputare dal Patto di Stabilità, come sappiamo; inoltre, non possiamo neppure considerarla ai fini del dimensionamento, perché si considerano soltanto le scuole dello Stato. Il dimensionamento è, come sappiamo tutti, un momento molto delicato, perché si accorpano degli istituti scolastici, per formare l'Istituto comprensivo. È in questa fase, quindi, che si individuano le scuole dell'infanzia che vengono assegnate a un Comprensivo, che dovrebbe, in teoria, avere la funzione di garantire una continuità al progetto educativo dell'Istituto Comprensivo. Ma, con una eterogenesi dei fini, che è abbastanza usuale purtroppo nel nostro Paese, il dimensionamento è diventato il modo per risparmiare sul numero dei dirigenti scolastici. Ma, ripeto, questa è una normativa (tra le tante) che i Comuni comunque devono applicare. Detto questo, l'individuazione delle scuole dell'infanzia è stata fatta secondo criteri di razionalità all'interno del Piano di dimensionamento, che è stato approvato con una deliberazione dell'ottobre 2012. In questo Piano di dimensionamento, per l'anno scolastico 2013/2014, sono state individuate (naturalmente l'individuazione di queste scuole è stata discussa anche con le Circoscrizioni, oltre che con i Circoli Didattici, e anche con i genitori; per esempio, a Villa Genero ci sono già stati incontri con i genitori) le scuole dell'infanzia comunali di strada Castello di Mirafiori 45 e di via Cafasso 73. Invece, per l'anno 2014/2015, strada Santa Margherita 77, che va ad accorparsi alla Direzione Didattica D'Azeglio, perché la Direzione Didattica D'Azeglio è in una situazione di dimensionamento un po' precario, cioè rischiava di andare sotto ai 600 studenti e quindi di perdere la dirigenza. Per cui, abbiamo fatto delle scelte condivise, proprio per evitare che questo si verificasse. Naturalmente si è tenuto conto della collocazione geografica, quindi la vicinanza ad altri edifici scolastici; in questo caso, in alternativa ad altre sezioni dell'infanzia statale c'è soltanto la sezione di strada San Vincenzo. L'interpellanza, inoltre, chiede qual è il risparmio per la Città. Per la verità, la questione non si può porre in termini di risparmio, perché alla fine di queste operazioni i saldi (come diceva qualcuno) rimangono invariati. Nel senso che l'Amministrazione spenderà sempre la stessa cifra per il personale; però, questo personale (insegnante ed educativo), che veniva impegnato in questo caso a Villa Genero, lo impegneremo negli altri servizi che rimangono a gestione diretta della Città. Noi sappiamo che stiamo versando in una situazione di personale, per quanto riguarda i servizi educativi, particolarmente delicata, perché abbiamo personale che è avanti con gli anni. Questo è capitato perché i servizi sono stati istituiti negli anni Settanta, quando ci furono le grandi assunzioni che hanno permesso a questi servizi di funzionare bene, con una qualità che è sotto gli occhi di tutti. L'invecchiamento di questo personale determina l'inidoneità; quindi, si tratta di personale che non va ancora in pensione, perché non ha raggiunto i limiti di età, ma che diventa inidoneo a quel servizio. Ecco perché c'è una criticità di personale nei servizi educativi. Tra le altre cose, questa manovra che abbiamo messo in atto serve proprio per recuperare ai nostri servizi anche del personale. Quindi, sostanzialmente il risparmio non si verifica. Questo personale continuerà a essere in carico alla Città di Torino, ma lavorerà in altri servizi. Naturalmente, come avviene per le altre scuole dell'infanzia statali, il Comune si fa carico della manutenzione degli edifici, ordinaria e straordinaria, e del servizio di ristorazione. Per quanto riguarda il trasporto, visto che c'era un pulmino che portava fino alla scuola di Villa Genero, che dista alcune centinaia di metri dal passaggio delle auto, questo servizio di trasporto è confermato, continuerà esattamente come prima. Quindi, la Città si impegna a continuare a fornire il servizio di trasporto. Per quanto riguarda l'utilizzo per l'estate del 2015 (anno scolastico 2014/2015) non abbiamo alcun ostacolo per utilizzare questo parco per quanto riguarda l'Estate Bimbi. Ne abbiamo già parlato. Direi che queste sono le direzioni su cui ci siamo mossi. Naturalmente la gestione statale comporta che queste scuole apparterranno all'autonomia scolastica, così come il percorso della scuola statale prevede; quindi, è all'interno del singolo Istituto Comprensivo che saranno trovate le forme di funzionamento, che però sono quelle previste dalla legge dello Stato. Già oggi, comunque, 6.000 bambini della nostra Città frequentano scuole dell'infanzia dello Stato. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Ringrazio l'Assessore per la lunga risposta. In premessa, chiedo di calendarizzare la questione in Commissione (penso che l'Assessore sarà d'accordo), perché non mi risulta che ad oggi si sia discusso del tema. Non chiedo di rimandare l'interpellanza, ma se l'Assessore è disponibile chiedo al Presidente Cassiani di discutere il tema in Commissione, perché è evidente che si tratta di un argomento che ha rilevanza per l'intera città, al di là di questo caso specifico, perché non stiamo parlando solo di questa scuola. Per cui, sarebbe opportuno, in un'ottica di medio termine, affrontare il tema (con tranquillità, ovviamente) nella Commissione competente, anche perché adesso in Aula sono presente solo io della V Commissione, mentre si tratta di una discussione che interessa sicuramente tutti i Consiglieri. Ho solo un'osservazione da fare (per il resto penso che la Commissione sarà l'occasione corretta per poter discutere più approfonditamente) sul tema del coinvolgimento del territorio. L'interpellanza è nata perché mi risulta (da alcune segnalazioni) che molti genitori abbiano appreso che la scuola in cui erano iscritti i propri figli diventava statale tramite una postilla pubblicata su un sito internet. Quindi, ho l'impressione che molto spesso (non voglio dare una colpa all'Assessore) l'incontro con i genitori venga organizzato a posteriori di una scelta probabilmente già presa: come diceva l'Assessore, la deliberazione è stata adottata nell'ottobre 2012. Per cui ci si trova sempre in una situazione dove, di fatto, l'incontro con le persone più coinvolte, che sono ovviamente i genitori, avviene a posteriori, con situazioni che non sono state chiarite, perché in questo caso non è stata una scelta, ma una decisione imposta, perché era l'unica scuola possibile. Questo è il tema che vorrei approfondire in Commissione. Arrivando quasi sempre all'incontro a posteriori, secondo me viene a mancare il dialogo con i cittadini e anche con le Circoscrizioni, che non dovrebbe limitarsi a incontrare il Presidente della Circoscrizione. Ne avevamo già parlato in occasione dell'esternalizzazione dei 9 nidi. Credo che soprattutto per tematiche così importanti, dove sono coinvolti i genitori, che ovviamente sono preoccupati per il percorso educativo dei propri figli, sarebbe quantomeno auspicabile un coinvolgimento a priori e non solo a posteriori, in modo tale da poterli coinvolgere in tutto il processo. Mi rendo conto che gli strumenti e il tempo sono limitato per tutti, però si eviterebbero situazioni di incomprensione verso una scelta calata dall'alto, che causano ovviamente delle proteste. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Pellerino. PELLERINO Mariagrazia (Assessore) Il Consigliere Appendino mi sfida a replicare con due brevissime considerazioni in tema di partecipazione. Mi creda, Consigliere, che in questi due anni non sono mancati i momenti di interlocuzione, non soltanto con i Presidenti di Circoscrizione, nella loro Conferenza del martedì pomeriggio, ma con visite sul territorio. Credo, anzi, di aver dato buona prova, avendo fatto, a partire da questo autunno, un percorso in tutte le dieci le Circoscrizioni (cosa, credo, abbastanza inaudita), dove ho visitato tutti i servizi, Circoscrizione per Circoscrizione; ma su tutti i nostri progetti c'è una interlocuzione con il territorio. Cosa diversa è, invece, la discussione diretta con i cittadini, nel senso che seppure io sia una sostenitrice dei percorsi di partecipazione, per poter arrivare a una democrazia deliberativa, come l'ha chiamata Habermas in uno dei suoi più bei libri "Fatti e norme", è necessario che i cittadini abbiano le stesse informazioni e lo stesso atteggiamento di responsabilità verso il bene comune che hanno gli amministratori, magari non tutti, ma una larga parte degli amministratori pubblici. Perché se si guarda soltanto al proprio particolare, non saremo mai in grado di prendere delle decisioni che, invece, riguardano il collettivo. Questo è il punto di difficoltà. I genitori sono stati informati con largo anticipo, perché - come ho detto prima - siamo a maggio 2013 e questo provvedimento partirà nell'ottobre 2014. Li abbiamo anche già incontrati. Prima non potevamo farlo, perché neanche noi sapevamo ancora che avremmo fatto questo. Credo che averli incontrati un anno e mezzo prima sia più che sufficiente. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'interpellanza è discussa. |