| Interventi |
FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo all'esame congiunto della proposta di mozione n. mecc. 201301959/002, presentata dai Consiglieri Mangone, Alunno, Muzzarelli, Genisio, Tricarico e Sbriglio in data 30 aprile 2013, avente per oggetto: "Indirizzi sulla politica di dismissioni delle quote azionarie di proprietà della Città di Torino". e della proposta di mozione n. mecc. 201302030/002, presentata dai Consiglieri Tronzano, Liardo, Greco Lucchina, Magliano, D'Amico e Ricca in data 6 maggio 2013, avente per oggetto: "Indirizzi sulla vendita delle quote di aziende a partecipazione pubblica a rilevanza economica". FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Paolino. PAOLINO Michele Noi adesso dobbiamo discutere congiuntamente due proposte di mozioni arrivate direttamente in Aula senza essere passate dalla Commissione, senza aver avuto la possibilità di confrontarle, di analizzarle con più attenzione, in particolare per quella presentata dai Colleghi del PdL. Soprattutto, abbiamo bisogno che il Vicesindaco sia presente in Aula per poter fare alcune considerazioni. Visto che al Vicesindaco abbiamo anche chiesto di rispondere d'urgenza a una comunicazione, se gli diamo il tempo di rispondere alla comunicazione... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Se c'è il Vicesindaco possiamo affrontare la questione. Senza Vicesindaco mi sembra sbagliato, perché manca un interlocutore. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Quello che il Consigliere Paolino voleva dire era di aspettare il Vicesindaco. Nel frattempo il Vicesindaco è arrivato. La parola al Consigliere Mangone. MANGONE Domenico Un lungo elenco di Consiglieri appartenenti al PD e non solo (non ho ben compreso se le firme di SEL sono ancora apposte, o sono state tolte; lo diranno loro) ha presentato questa proposta di mozione, che tenta di affrontare un problema che ormai discutiamo da diverso tempo. È noto come la Città di Torino, indebitata da una serie di investimenti, stia cercando di rientrare, o comunque di diminuire l'esposizione debitoria attraverso le dismissioni. Tant'è che nel 2012, quando la Città era uscita dal Patto di Stabilità, ha ceduto importantissime società, tipo TRM, SAGAT e AMIAT. Ovviamente, tutto questo è stato un momento di dibattito importante per il Consiglio Comunale, che ha più volte discusso tali questioni. Però, è stato chiesto diverse volte, almeno dal sottoscritto, di fare un po' il quadro della situazione dei beni di proprietà di questa Città, perché appare di tutta evidenza che il problema dell'esposizione debitoria non sia stato risolto nel 2012 con la vendita di tutta una serie di importantissime società. Quindi, è probabile che anche nel 2013 si riproporrà la stessa identica questione. Allora, io credo (e con me quelli che hanno sottoscritto questa proposta di mozione) che sia arrivato anche il momento di fare un po' il quadro dei beni di proprietà della Città, per quel poco che ormai è rimasto di proprietà della Città. Quindi, il primo punto dell'impegnativa di questa mozione chiede di fare un apposito documento dove definiamo la strategicità delle proprietà e delle partecipazioni della Città. Questo consente a tutti i Consiglieri Comunali di avere un'idea chiara sul cammino che dobbiamo percorrere. In base a questo documento siamo in grado di fare delle scelte politiche, perché l'anno scorso abbiamo ceduto le partecipate avendo un unico obiettivo, che era quello di rientrare nel Patto di Stabilità, e abbiamo tenuto in secondo piano le funzioni di queste società. Oggi, per quel poco che è rimasto ancora di proprietà della Città di Torino, ma che comunque è un patrimonio considerevole, bisogna che tutti quanti, Giunta e Consiglio Comunale, facciano il quadro, tenendo conto di una circostanza importante, che è proprio quel concetto di strategicità che noi abbiamo voluto esprimere nella nostra proposta di mozione. Cosa significa strategicità degli asset di proprietà della Città di Torino? È evidente che anche quella è una scelta politica ed è evidente che anche su quello dobbiamo aprire un confronto, perché ci sono Consiglieri Comunali che ritengono strategici alcuni asset ed altri che, invece, ritengono strategici altri asset. Per quanto mi riguarda, ritengo che tutte le società che forniscono servizi ai cittadini, anche in situazione di monopolio, siano delle partecipazioni strategiche. Partecipazione strategica era, ad esempio, la società SAGAT, era (ricordo la deliberazione sulla quale avevo votato in maniera non favorevole) TRM ed era AMIAT. Questi sono servizi ai cittadini per i quali e sui quali il cittadino non può che rivolgersi a queste società per ottenerne le prestazioni. In questa mozione, abbiamo fondamentalmente detto che IREN, dal punto di vista dei servizi ai cittadini, non è società strategica per la Città di Torino. Anche perché se il cittadino torinese vuole prendere il tram, non ha che scegliere GTT e non può fare altro; se invece deve fare il contratto di fornitura di energia elettrica o di gas, sul mercato cittadino ci sono diverse società che forniscono lo stesso identico servizio. Abbiamo detto, in questa mozione, che, se le esigenze di bilancio lo richiedono, prima valutiamo la dismissione delle quote di IREN, dopodiché valutiamo GTT. Perché GTT è una delle questioni che abbiamo voluto, in questa mozione, considerare con maggiore attenzione? Perché credo sia l'unica società rimasta, forse, al 100% della Città di Torino. Abbiamo ancora SMAT, però non è al 100% della Città di Torino; c'è ancora Soris (un'altra di quelle che dobbiamo considerare anche nell'eventualità dovesse essere utile). GTT è una società storica del trasporto pubblico della Città di Torino che in sé assomma una serie di linee di business (visto che in altre deliberazioni abbiamo usato questa dizione); ci sono i parcheggi, ci sono gli immobili e ci sono le reti per la fibra ottica. È un ragionamento che su GTT va tenuto come ultima istanza. Nella mozione c'è scritto in maniera chiara: non cediamo GTT. Ho avuto modo, in diverse occasioni, di fare un esempio semplicissimo: se una famiglia è in crisi e ha due abitazioni, una dove abita e l'altra dove ci va in ferie, prima vende la casa dove va a passare le ferie, la casa al mare, la casa in montagna; se quella non dovesse bastare, si vende anche la casa dove si abita. Per quanto mi riguarda, la casa dove si abita è GTT; la casa dove invece si va in ferie è IREN. Nel documento che delineerà la strategicità degli asset della Città, teniamo conto di queste priorità. Non c'è un'esclusione assoluta o un tabù rispetto alla cessione delle partecipazioni in GTT; c'è una valutazione di buonsenso che dice: prima altre cose e poi, eventualmente, se le condizioni continuano a persistere, valutiamo anche GTT. Però, non può essere in primis GTT la società che verrà ceduta al posto di altri asset che la Città ha. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente) La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Volevo soltanto chiederle, visto che l'argomento è importante, se ci sono dei meccanismi regolamentari che consentano un aumento del tempo a disposizione. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente) Visto che la Conferenza dei Capigruppo non ha, da questo punto di vista, scelto di derogare le misure, come ha visto, erano 5 minuti. Rendendosi conto dell'importanza, la Presidenza non ha tolto la parola. Per cui, vi sarebbero 5 minuti per l'illustrazione e la discussione; un solo Consigliere per Gruppo 5 minuti e gli altri Consiglieri 3. Se il provvedimento fosse andato in Commissione, in questo caso non è andato, il Presidente competente ne avrebbe 3. Per la replica, uno dei presentatori 10 minuti e poi sugli emendamenti. La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Volevo intervenire ancora sull'ordine dei lavori. Lei può convocare una Conferenza dei Capigruppo in questo momento e chiedere se eventualmente è possibile dilatare il tempo? MAGLIANO Silvio (Vicepresidente) Come Presidente, se nessuno ha niente in contrario, visto che ho lasciato parlare praticamente il doppio del tempo uno dei presentatori, raddoppierei i tempi a 10 minuti per presentatore, idem per un Consigliere a Gruppo. Quindi, andremmo a 10 e 10. Per gli altri Consiglieri 6 minuti, in modo tale che non dobbiamo fare una Conferenza dei Capigruppo e possiamo lavorare. |