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LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201301109/002, presentata in data 11 marzo 2013, avente per oggetto: "Gabbiotto Giardini Montanaro: da spazio sociale a rudere abbandonato. Ma non doveva essere abbattuto?" LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) L'interpellanza cita le circostanze del gabbiotto Giardini Montanaro, ricordando la vicenda dell'immobile legato all'inserimento nel contesto della Barriera di Milano, del progetto Urban e quant'altro, e chiede per quale ragione non si siano rispettate le tempistiche e se, alla luce di questi ritardi, fosse giustificata l'urgenza per lo sgombero dell'immobile. Naturalmente io rispondo per competenza, per le informazioni di cui dispongo. Il Settore Urbanizzazioni (dirigente dottor Serra) informa che i lavori della demolizione del basso fabbricato nei pressi dei giardini di via Montanaro sono compresi nel progetto PISU Barriera di Milano, riqualificazione del Borgo Storico e area Sesia/Montanaro, con affidamento dei lavori attraverso procedura aperta, con bando di gara del 27 febbraio 2013, la cui prima seduta di gara è prevista per il 27 marzo 2013. Nelle more del tempo, naturalmente, mi sono premurato di farmi dire cos'era successo dopo il 27 marzo, perché ovviamente è decorso il termine. L'Ufficio comunica, innanzitutto, che il 27 del mese scorso, per quanto riguarda i lavori del PISU, sono pervenute 6 offerte di imprese partecipanti, risultate superiori alla soglia dell'anomalia, pertanto sono ora in corso le verifiche di giustificativi di prezzo, ai sensi dell'articolo 87, comma 1, e dell'articolo 88, comma 1, del Decreto Legislativo 163/2006. Quindi, riepilogo: è stata esperita la gara bandita con bando 3/2013 del 27 febbraio 2013 e la seduta ha avuto luogo il 27 marzo; l'esito della seduta è stato di 6 offerte, che però sono superiori alla soglia dell'anomalia, pertanto, come procedura richiesta dal Decreto Legislativo 163/2006, si stanno verificando i giustificativi di prezzo nella procedura ancora aperta di verifica della gara. Circa il punto successivo, nel quale si chiede se si ritenga giustificata l'urgenza di provvedere agli sgomberi, naturalmente ricordo che, per quanto attiene l'aspetto normativo, per essere avviata la progettazione e il bando, l'immobile deve essere libero da persone e cose. Non riesco a ricordare la consecutio temporum dei fatti, ma sostanzialmente, se non fosse stato libero, non si sarebbe potuta esperire la procedura, come da Legge, dal momento che la prima dichiarazione che il dirigente responsabile del procedimento tecnico fa per poter bandire la gara è quella della disponibilità dell'immobile libero da persone e cose. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Ringrazio l'Assessore per la risposta, che, tra l'altro, aggiunge anche degli elementi informativi importanti. Ricordo che il motivo per cui questo gabbiotto per qualche giorno aveva tenuto banco, a paginate, anche sulle cronache locali, era il fatto che fosse stato utilizzato abusivamente come narco-sala o bivacco dalla parte meno sana della cittadinanza che frequenta quel giardinetto, dopo che alcune associazioni, di propria iniziativa, avevano recuperato l'immobile, cercando di attivare delle iniziative di carattere sociale, a fronte di un accanimento non di questa Amministrazione, bensì di quella della Circoscrizione 6. A fronte di tre sgomberi (poi non si possono neanche definire "sgomberi" perché, di fatto, è un immobile che non è sgomberabile, essendo del tutto aperto all'ingresso di chicchessia, dal momento che non ha delle chiusure) disposti dal Presidente della Circoscrizione 6, Conticelli, che aveva inviato la Polizia Municipale, di fronte alla desistenza di tali associazioni, che, dopo aver speso del proprio denaro, anche solo per rimettere a posto i muri interni, vedevano questo trattamento da parte dell'Amministrazione comunale decentrata, purtroppo è ormai da oltre un anno che questo immobile è diventato di nuovo ostaggio di delinquenti, che lo utilizzano come fattore di disagio e di ulteriore degrado per la cittadinanza. Per cui, pur ritenendomi soddisfatto della risposta per la parte di pertinenza dell'Assessore, chiedo, in ogni caso, alla Presidenza il rinvio in Commissione per poter continuare a verificare la prosecuzione di questa opera, quantomeno di demolizione. Perché, se - come è stato affermato - non può essere affidata ad altre associazioni, perché fa parte di una riqualificazione del giardino, intendiamo vigilare affinché questa riqualificazione avvenga nei tempi promessi. Per cui, chiedo il rinvio alla competente Commissione per vedere il futuro prosieguo di quest'opera. LEVI Marta (Vicepresidente) Ovviamente nulla osta, tranne il fatto che, se si tratta di riqualificazione del giardino, sarebbe da trattare non come interpellanza sul gabbiotto, ma come riqualificazione del giardino, anche perché, se l'interpellanza rimanesse così com'è in Commissione, poi verrebbe a rispondere l'Assessore Passoni, che non credo abbia competenza alcuna sulla riqualificazione complessiva del giardino. Io consiglierei - come ho fatto più volte - di dare per discussa l'interpellanza in Aula e di concordare poi con il Presidente della II Commissione, o II più VI, il tema specifico della riqualificazione del giardino, se siamo d'accordo. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Benissimo. L'interpellanza è discussa. |