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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Marzo 2013 ore 10,00
Paragrafo n. 32
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2012-07672
NUOVO PROGETTO INTEGRATO D'AMBITO E REGOLAMENTO DEL COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO. APPROVAZIONE.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo alla discussione congiunta della proposta di deliberazione n. mecc.
201207672/115, presentata dalla Giunta Comunale in data 18 dicembre 2012, avente per
oggetto:
\"Nuovo progetto integrato d'ambito e Regolamento del complesso dei Murazzi del Po.
Approvazione\".
della proposta di mozione n. mecc. 201300852/002, presentata dai Consiglieri Ricca,
Carbonero e Cervetti in data 22 febbraio 2013, avente per oggetto:
\"Procedimenti giudiziari ai Murazzi - Collegata a deliberazione
n. mecc. 201207672/115\".
e della proposta di mozione n. mecc. 201300992/002, presentata dai Consiglieri Bertola,
Appendino e Liardo in data 4 marzo 2012, avente per oggetto:
\"Accompagnamento alla deliberazione (n. mecc. 201207672/115) - Coinvolgimento dei
cittadini nella realizzazione del Piano d'ambito Murazzi\".

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Sono stati presentati 4 subemendamenti dal Consigliere Viale, 1 subemendamento dalla
Lega Nord e 7 emendamenti dalla Giunta Comunale.
La parola all'Assessore Curti.

CURTI Ilda (Assessore)
Nel presentare questa deliberazione relativa al Piano Integrato d'Ambito, intanto vorrei
ringraziare il Consiglio Comunale e le quattro Commissioni (la I, la II, la V e la VI) che
hanno dedicato sei sedute congiunte per poter approfondire e analizzare una delle sfide
più significative che in questi ultimi mesi hanno visto impegnata l'Amministrazione,
che è quella del rilancio del complesso dei Murazzi, attraverso una serie di dispositivi e
strumenti, di cui il Piano Integrato d'Ambito è uno dei tasselli fondamentali, ma non
l'unico.
Quindi, in questo mio intervento non entrerò nel dettaglio di una discussione che è stata
molto approfondita, che ha visto anche audizioni dei Comitati dei cittadini,
dell'Associazione Sviluppo Murazzi e delle associazioni ambientaliste, quindi di una
pluralità di soggetti, che naturalmente hanno punti di vista diversi.
Vorrei però richiamare brevemente quali sono gli obiettivi dell'Amministrazione, che
vedono nel Piano Integrato d'Ambito uno degli strumenti fondamentali. Intanto quello
di riqualificare lo spazio pubblico del complesso dei Murazzi a beneficio della
collettività; non a beneficio di qualcuno, ma a beneficio della collettività, della città.
Migliorare la percezione e la fruibilità dei Murazzi. Valorizzarne il patrimonio
ambientale e architettonico. Riorganizzare lo spazio pubblico, aumentando anche la
fruizione e la fruibilità diurna. Definire regole, dispositivi e garantirne il rispetto.
Ridurre il disagio per i residenti dell'area, anche attraverso una riqualificazione dello
spazio pubblico. Diversificare le attività delle arcate. Mantenere una vocazione culturale
giovanile riducendo, però, lo spazio della cosiddetta movida selvaggia. Promuovere le
attività culturali, sportive di loisir, che aumentino la fruizione di diversi target di
popolazione, pur mantenendo un genius loci, un'identità forte, che è legata alla storia di
questa Città e anche a generazioni che hanno visto nell'area dei Murazzi un luogo di
creatività ed espressività; sicuramente la diversificazione della fruizione anche a diversi
target di popolazione non può che rendere migliore la fruizione complessiva. Quindi,
favorendo anche l'insediamento di attività complementari a quelle della
somministrazione. Infine, non ultimo, aumentare la sicurezza e il controllo di ordine
pubblico in una zona che, per le sue fragilità e problematicità, spesso sfugge di mano.
Le potenzialità dell'area dei Murazzi sono note a tutti: la centralità dell'area; una
bellezza architettonica, ambientale e paesaggistica di straordinario livello; una
vocazione giovanile, un mix sociale che ha costituito uno degli elementi anche di
cambiamento del senso di appartenenza delle giovani generazioni negli ultimi decenni;
una attrattività e una notorietà internazionale ed europea; la presenza anche di realtà di
eccellenza nel panorama musicale cittadino e nazionale; un punto di riferimento della
cultura underground di livello nazionale e un forte senso di appartenenza.
I Murazzi fanno discutere, ovviamente sono anche un elemento di conflitto, ma questo
dimostra anche un forte senso di appartenenza della Città, nel suo complesso, a
quell'area.
Però, le criticità di quell'area sono altrettanto note: il degrado dello spazio pubblico; una
forte fragilità ambientale: è un luogo speciale per via della vicinanza con il fiume, con i
problemi legati alle piene causate dalle alluvione. Il fatto che in questi anni il
progressivo spostamento della fruizione giovanile nelle ore tarde o tardissime della
notte, anche per la competizione con altre aree della Città, ha reso difficile,
insostenibile, conflittuale, faticosa la convivenza con i residenti. La presenza - non
possiamo negarlo - di attività illegali, come lo spaccio, l'abusivismo; insomma, una
serie di fenomeni sicuramente noti. Infine, il fatto che in questi anni la fruizione diurna,
diversificata rispetto a quella esclusivamente della somministrazione, si è ridotta o non è
mai partita in modo significativo.
All'interno di questo quadro, come si colloca il Piano Integrato d'Ambito, che vede
impegnata tutta la Giunta, nelle sue diverse competenze, e tutta l'Amministrazione? Il
Piano Integrato d'Ambito è uno strumento di riorganizzazione dello spazio pubblico, è
un Regolamento, uno strumento che la Città adotta per definire la qualità e la modalità
di occupazione dello spazio pubblico in zone speciali. Zone speciali per tanti motivi, in
quanto auliche, particolari, in quanto hanno la necessità di avere un'attenzione
particolare.
Nel 2006 il Consiglio Comunale ha approvato il primo Piano Integrato d'Ambito dei
Murazzi, che ha avuto come merito quello di occuparsi per la prima volta, e finalmente,
della riorganizzazione della qualità dello spazio pubblico in quell'area; ma per una serie
di ragioni (che non richiamerò, perché sono note, ne abbiamo discusso molto) non è
stato attuato. Uno degli elementi fondamentali per cui non è stato attuato è che
presupponeva che il soggetto attuatore fosse un Consorzio, costituito dalla Città (51%) e
dai gestori delle arcate (49%), che avrebbe dovuto attuare la realizzazione degli
elementi di arredo previsti.
Il Consorzio non si è costituito, anche per conflitti, contenziosi e morosità da parte di un
numero rilevante di gestori delle arcate, per cui alla fine del 2009 la scorsa
Amministrazione, con una deliberazione, ha revocato la deliberazione che avrebbe
costituito il Consorzio. Quindi, nell'assenza di regole definite e specifiche, si è assistito
a quello che conosciamo: occupazioni disordinate, in alcuni casi non autorizzate del
suolo pubblico.
Questo Piano Integrato d'Ambito, quindi, intanto riprende la parte diagnostica,
conoscitiva prevista nel Piano del 2006. Prende atto del fatto che non è necessario avere
un unico soggetto attuatore per la realizzazione della riqualificazione dei Murazzi, ma
definisce un insieme di regole, di modalità con cui ciascun gestore delle arcate deve
confrontarsi nel momento in cui vuole occupare lo spazio pubblico.
Non avendo moltissimo tempo, non entrerò nel merito delle scelte che sono state fatte.
Quello che voglio dire però è che anche le scelte sono state fatte tenendo conto dei
pareri anche preventivi. Abbiamo lavorato in maniera molto intensa, anche con la
Sovrintendenza, da un lato, che ha seguito e poi ha dato il suo parere finale; così come
abbiamo lavorato in modo molto proficuo con la Prefettura, perché l'organizzazione
dello spazio pubblico necessita anche di un'attenzione al suo controllo e alla possibilità
che non contenga degli elementi difficilmente regolabili e controllabili.
Sono arrivati i pareri che hanno costituito parte degli emendamenti che verranno
approvati, perché gli Enti interessati a esprimere pareri sull'area dei Murazzi sono
molti: la Soprintendenza, l'Autorità di Bacino, l'Agenzia Interregionale per il Po
(AIPo), l'Ente Parco, la Regione e altri Enti competenti. I pareri, quindi, sono arrivati e
hanno reso necessario modificare alcune parti del Piano Integrato d'Ambito.
Abbiamo letto e approfondito gli emendamenti i quali sono anche molto tecnici, perché
entrano nel merito di singole scelte, in alcuni casi addirittura di parole, ma non li
illustrerei tutti e sette.
L'ultimo emendamento è la sostituzione dell'allegato 2 con l'allegato 2 bis che, per
facilità, come è stato già detto nelle sedute delle Commissioni, sostituisce il primo
allegato e riprende una serie di indicazioni, sia discusse nelle Commissioni, sia frutto
dei pareri degli Enti che dovevano esprimere parere.
Direi che, per il momento, l'illustrazione è questa. Poi, naturalmente, se ogni singolo
emendamento dovrà essere illustrato, sono a disposizione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Ambrogio.

AMBROGIO Paola
L'approvazione di questa deliberazione, relativa al Nuovo Progetto Integrato d'Ambito,
è un passo avanti che si attendeva da tempo, dopo che si sono sviluppate, nel corso degli
anni, tutta una serie di attività, dedicate alle ore notturne, per i giovani e a vocazione
quasi prevalentemente commerciale di somministrazione.
In assenza di regole ben precise, queste attività commerciali si sono sviluppate con
forme particolari, spesso anche un po' troppo fantasiose, probabilmente, per essere
accettate dalla Soprintendenza la quale, infatti, nei mesi passati, è intervenuta.
Con questo nuovo progetto siamo, almeno, a un punto di partenza che dovrebbe fissare
regole ben precise e che credo possa andare a risolvere, almeno in parte, la questione in
oggetto, con tutta una serie di regole che sono state individuate e che tendono
soprattutto a prevedere (come chiesto a gran voce non solo dal Consiglio, ma anche dai
molti cittadini e residenti della zona che intendevano e intendono poter utilizzare l'area
dei Murazzi nell'ora diurna) uno sviluppo anche diurno di quest'area.
Spero, quindi, che, con questo nuovo progetto, la situazione possa migliorare un po'
sotto tutti gli aspetti e anche relativamente alle difficoltà dovute alla convivenza tra le
attività commerciali (i locali) e i residenti (non solo nella piazza Vittorio, ma in tutta
l'area limitrofa) i quali subiscono questo flusso e questo forte passaggio, oltre alla
presenza di moltissimi giovani soprattutto nelle ore notturne.
Spero che la situazione possa cambiare. Mi sembra che con gli ultimi emendamenti che
sono stati aggiunti, forse nel corso dell'ultima Commissione, si siano delineate delle
regole e si siano fissati, credo un po' tutti insieme, dei paletti ancora più precisi,
ascoltando il Consiglio e i residenti.
Chiedo, quindi, all'Amministrazione che, una volta che questi paletti saranno fissati, ci
sia un controllo preciso e puntuale. Chiedo, inoltre, che, per quanto riguarda il rispetto
dei termini, si possa andare incontro alle attività commerciali già esistenti che hanno
osservato tutti i pagamenti previsti e dovuti alla nostra Amministrazione e che, quindi,
non vengano sfavoriti coloro che intenderanno proseguire, nei limiti di quanto delineato
dall'Amministrazione, con la loro attività.
Chiedo, quindi, che i tempi vengano rispettati (considerando che alla fine di agosto le
concessioni previste arriveranno a scadenza), e inoltre che, da adesso in poi, da parte
dell'Amministrazione, ci sia un monitoraggio continuo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Chiediamo che i locali dei Murazzi siano restituiti alla nostra Città che non vuol dire a
noi Amministrazione, ma alla comunità.
Credo si sia arrivati molto tardi a ripensare questo Piano d'Ambito e va dato onore al
merito all'Assessore Curti per avere ripreso in mano una vicenda molto complicata.
Dico ciò essendo cosciente di questo fatto. Avevamo scritto, già in una mozione nel
2010, che il vecchio Piano d'Ambito andava superato, in quanto la Città si assumeva
responsabilità che non era in grado di prendersi, fra cui quella della rigenerazione
urbana di un pezzo di quell'area e la copertura della stessa. Credo ci si debba assumere
tutte le responsabilità del fatto che anche alcuni abusivismi, avvenuti negli ultimi anni,
siano responsabilità di un Piano d'Ambito sbagliato. Questo ritengo vada detto.
Da anni chiediamo la rigenerazione di quell'area. Da anni i privati che hanno investito
in quell'area, e non entrerei nel merito di chi ha pagato e chi non ha pagato...
Occorre, però, fornire un dato, ossia che, innanzitutto, per tutti i cittadini che hanno
frequentato i Murazzi e quindi per il fatto che si abbia l'idea che questi ultimi siano
diventati uno scolo e un luogo di attività illegali non presidiate dalle Forze dell'Ordine
(e non parlo dei Vigili Urbani, perché a me fa piacere che sia presente l'Assessore
Tedesco con cui abbiamo interloquito più volte su questo argomento), credo che la
Prefettura di Torino, a fronte di questo nuovo Piano d'Ambito, debba dire che è finito
un pezzo di storia per cui ai Murazzi si poteva fare quello che si voleva.
Non sto parlando dei privati che hanno investito ai Murazzi, ma di chi ha spacciato,
rubato, di chi, in quella zona, ha attività illegali che nuocciono all'attività normale della
nostra Città, dei suoi cittadini, degli utenti, di chi investe, eccetera.
Questo Piano d'Ambito mette assieme più argomenti. Il primo dato è che cerca di far sì
che siano i privati a fare un investimento su quell'area, a fronte di un'occupazione del
suolo pubblico, che deve diventare parte essenziale di un progetto di riorganizzazione
dello spazio pubblico.
Troppo spesso si dice che i Murazzi non hanno colto, in questi anni, la possibilità di una
vita diversa da quella della notte. Questo è vero. Se, però, non si parte dal fatto che i
Murazzi hanno bisogno di investimenti anche per la parte diurna... Per questo, avevamo
pensato, qualche anno fa, ad un'aula studio che doveva affacciarsi in quell'area (della
quale solo fra pochi mesi vedremo la realizzazione); per questo, diciamo, da tempo, che
serve un investimento che porti a pensare a delle panchine, all'area Wi-Fi e anche a un
riallestimento del manto, che è uno degli oggetti di rigenerazione di quell'area.
Credo che questo Piano d'Ambito cerchi di mettere un tassello fondamentale che dica,
innanzitutto, di togliere gli abusivismi dai Murazzi, di mettere delle strutture che
valorizzino la grande opera architettonica che dialoga con il fiume e quindi di provare a
diversificare.
Diversificare, non vuol dire - e questa era la speranza di alcuni prima di questo Piano
d'Ambito - mortificare la vocazione notturna di quell'area.
I Murazzi non sono solo l'argine delle piene del centro di questa Città, sono stati, sono -
e speriamo saranno - un pezzo della cultura di questa Città, un pezzo di quella frontiera
che ha cercato di unire diversità, ragazzi di generazioni diverse e anche di estrazione
sociale diversa.
Di tutto ci si può accusare, tranne che fosse sbagliata l'idea per la quale si attraeva, in
una parte del centro della Città - e i Murazzi ne sono la prova -, e si accoglieva una parte
della cittadinanza che veniva anche da altri paesi e dalla prima cintura di Torino.
Molti ci hanno criticato per questo e per il fatto che abbiamo introdotto i mezzi di
trasporto notturno. Prima di allora, non è che quei ragazzi non si andassero a divertire in
giro per la Provincia; spesso, si schiantavano nelle strade provinciali verso le
"macellerie del divertimento" che non erano molto migliori di alcune derive che hanno
preso poi i Murazzi qualche anno dopo.
Siamo tutti convinti che questo sia un piccolo tassello e lo dico all'Assessore Passoni. È
chiaro che, rispetto al bando del 2007, se vogliamo evitare i "benzinai del
divertimento", quindi le chupiterie facili, e vogliamo introdurre elementi di
diversificazione, il punto non è - come dicono alcune forze politiche - quello di fare le
gelaterie e i ristorantini. Non è quello il punto.
Innanzitutto, il punto è far sì che di giorno i Murazzi abbiano una chance, una
possibilità; è far sì, come abbiamo chiesto in molti, come Consiglieri (ed anche il
Consigliere Ventura, ma tantissimi si sono impegnati), che la cultura e lo sport vivano
anche di giorno e poi, però, anche di notte.
Il problema maggiore è che questa Città non ha ancora saputo dividere la movida, la
night life dalla cultura della notte. Non è tutto uguale. Ci sono persone che hanno
investito e hanno portato i migliori talenti del mondo ai Murazzi e non sono tutti uguali.
Possiamo mettere le migliori intelligenze di questa Città - credo che l'Assessore Passoni
questo lo possa e lo sappia fare - per dire che quel bando non è soltanto un bando al
massimo rialzo, per incassare qualche Euro in più, quando possiamo dire che l'offerta
tecnica può essere un pezzo della strategia? Non mi dite che non è possibile.
In un'offerta tecnica ho visto fare e dire dagli Uffici dell'Assessore Passoni tantissime
cose: che bisogna stabilizzare parte dei dipendenti, che si deve aprire in orari diurni, che
si deve investire in cultura e che bisogna avere un progetto. Credo che la Città di questo
si debba assumere la responsabilità.
Non mettiamo sulle spalle di un Piano d'Ambito più di quello che si può fare. Credo
che, però, si sia equilibrata bene la destinazione d'uso, con la possibilità sia di servizi
pubblici sia di attività nuove a carattere sportivo e culturale, oltre la vocazione notturna,
che non deve essere cancellata, ma che deve ritrovare un'armonia, perché la notte è di
tutti. In questo hanno ragione i cittadini che chiedono che la notte sia di tutti. È per
questo che abbiamo cercato di rendere le strutture fonoassorbenti e chiederemo che le
arcate siano insonorizzate. È per questo, inoltre, che diciamo che bisogna rispettare il
Regolamento dei dehors, in cui è impedito l'utilizzo di strutture di amplificazione
esterna. Non diciamo questo per reprimere qualcuno, ma perché si deve essere in
conformità con la Città. Dei Murazzi sono belle proprio quelle arcate che contengono il
suono ed è lì che il suono deve restare. Non vogliamo desertificare l'esterno, ma ciò che
riguarda l'esterno deve essere preventivamente richiesto, in quanto non si tratta di
filodiffusione; quella sopraccitata può essere cultura e la cultura può richiedere delle
deroghe che, secondo me, se staranno in un progetto di rigenerazione dell'area, saranno
attuate.
Credo si abbia davanti un'idea semplice: salvare i Murazzi. Credo che le migliaia di
ragazzi che sono andati in giro, dopo la chiusura e il sequestro, non volessero l'impunità
per chi ha trasgredito le regole ma, semplicemente che non si desertificasse questa Città,
perché ogni Città si contrappone ai deserti.
Se vogliamo, quindi, far sì che i Murazzi non diventino di nuovo un deserto, dobbiamo
ridare a quella zona speranza e credo che questo Piano d'Ambito sia il primo passo per
questo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Auspichiamo che questa deliberazione possa accontentare la Città e i suoi cittadini che,
in questi anni, hanno vissuto malamente quella zona, come anche e soprattutto i
residenti, per le ragioni che conosciamo e delle quali abbiamo parlato più volte.
Bisogna essere estremamente attenti alle concessioni che si rilasciano ai locali che
vengono inseriti in quell'ambito, perché è da lì che si valuta la qualità del divertimento.
La qualità del divertimento, infatti, non è data dalla massa che frequenta quella zona,
ma dal turismo (visto che la zona è molto frequentata nei periodi primaverili ed estivi) e,
quindi, è logico che i locali dovrebbero essere consoni ai turisti che si recano nella
nostra Città.
Secondo me, la trasformazione dei Murazzi deve essere a vocazione turistica e non per
il divertimento di massa che chi mi ha preceduto prima evocava.
Ci sono però degli aspetti da chiarire, Assessore, che vorremmo sottoporre ancora una
volta all'attenzione. Non sono ancora chiari gli orari di chiusura di questi locali, perché
questo è sicuramente un aspetto importante. Rispetto alla chiusura dei locali c'è una
connotazione del tipo di commercio e di divertimento che si vuole realizzare in quella
zona. Infatti, se ci sarà la possibilità di chiudere alle quattro o alle cinque del mattino, si
sa benissimo che da qualche locale uscirà gente che facilmente genererà degli
schiamazzi e, soprattutto, chi abita nei dintorni ne sarà disturbato.
Non si è ancora capita la questione dell'insonorizzazione dei locali, perché questo non è
stato chiarito fino in fondo, nonostante la sua importanza.
Penso che l'Assessore possa rispondere a due mie domande; inoltre, vorrei anche
parlare di un presidio.
È stato richiesto dai Comitati di spostare il Comando dei Vigili Urbani direttamente in
quella zona. Un presidio dei Vigili, o di qualche altro Corpo, mi sembra doveroso, visto
che quella zona attrarrà, spero, ripeto, un \"divertimento\", tra virgolette, sereno e tranquillo
e più votato ad un punto di aggregazione turistica e non un divertimento di massa, come
è avvenuto negli anni passati.
Fin da subito - ripeto - bisognerà fare in modo che i locali abbiano una certa
connotazione, una certa specificità nell'offrire ai cittadini torinesi un certo tipo di
divertimento, che non deve sicuramente sfociare in locali che abbiamo conosciuto in
passato.
Spero che l'Assessore, prima di arrivare al voto, possa dare una risposta a queste mie
domande, non ancora chiarite nelle sedi di Commissione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Ci siamo detti più volte nel dibattito, in sede di Commissione sul Piano d'Ambito, che
un conto è il Piano d'Ambito, un conto sono invece i bandi, le concessioni e le
vocazioni. Non mi voglio dilungare su questo tema. Lo farò, però, solo negli elementi
che rientrano in quella che è una riassegnazione di arcate. Vorrei parlare, per esempio,
del coinvolgimento del mondo studentesco universitario.
Noi partiamo da un progetto, quello della sala studio nella Lega dei Furiosi, che era
partito con una finalità e che, diciamocelo, è inciampato e si è arenato per strada.
Oggettivamente, infatti, l'EDISU, e comunque il mondo universitario, si è ritirato. A
quel punto, rimane una realtà teoricamente pubblica che ha impiegato mesi a iniziare e
che, di fatto, ha perso la sua componente universitaria, accademica, inoltre, c'erano
esercenti privati che, in completa autonomia, si erano inventati le sale studio, che sono
state classificate come abusi edilizi, e sono stati addirittura sanzionati. Mi auguro che,
nei passi successivi al nuovo Piano d'Ambito, si vada a dare una vocazione a quelle che
sono le arcate, dando spazio al mondo studentesco.
Su questo, il Piano d'Ambito registra una positiva novità (che, non so se, in
maggioranza o in generale, i Colleghi hanno registrato e quindi approvano o se, invece,
gli è passata sotto il naso, senza che se ne accorgessero), ovvero la riassegnazione delle
arcate del centro sociale Murazzi - di cui l'Assessore stamattina mi chiariva durante
un'interpellanza - oggetto di assegnazione (quindi legale), da parte della Giunta
Comunale, nel lontano 1989 e soggetta a una concessione a uso gratuito di tre anni
rinnovabili, ma non rinnovati. Per cui, di fatto, siamo di fronte a venti anni di
abusivismo.
Registro con piacere e mi chiedo se i Colleghi della sinistra (soprattutto SEL) si siano
accorti del fatto che l'area attualmente occupata dal centro sociale, rispetto alle altre
adibite ad esercizio pubblico (quindi con somministrazione), sia adesso colorata con il
colore che, in legenda, corrisponde ad attività commerciali e/o sportive, senza
somministrazione. Si tratta di un utilizzo, ovviamente, che una volta che il Piano
d'Ambito sarà approvato ne postulerà, in seguito, una riassegnazione, perché
ovviamente, se viene corrisposta una destinazione, poi, va anche assegnata. Si tratta di
un'assegnazione che non può essere compatibile con l'attuale uso, che, di fatto, è una
discoteca abusiva, dove si fanno feste, si vendono alcolici a prezzi commerciali, senza
pagare autorizzazioni, licenze, canone e SIAE.
Questo, quindi, è un ulteriore elemento positivo che mi piace voler sottolineare per una
battaglia anche personale che ho condotto negli anni per il ripristino della legalità sul
centro sociale Murazzi. Quindi, un passo fondamentale per la riqualificazione di tutta
l'area passa dallo sgombero del centro sociale. Finalmente, prendiamo atto di questo
cambio di indirizzo che questa Amministrazione Comunale, per la prima volta, sancisce
con una diversa destinazione delle arcate, a cui poi dovranno conseguire gli atti consoni,
opportuni e coerenti e annunciamo, fin da adesso, che ci sarà una vigilanza molto stretta
sui passi successivi.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Se dovessi analizzare questa deliberazione e dare dei voti, darei cinque e mezzo
all'Assessore per l'impegno, perché, dopo tante aspettative su un Piano d'Ambito e
dopo inchieste della Magistratura, Torino ha i riflettori sempre accesi sui Murazzi, che
sono una realtà davvero bella e difficile allo stesso tempo, con tutta una serie di
situazioni che, se gestite in un certo modo, possono trasformare quella zona in un
gioiello, se gestite male, come oggi, lasciano che sia una semi-discarica a cielo aperto.
Il mio voto à cinque e mezzo perché, finalmente, qualcuno ha provato a fare qualcosa e
io sono contento che, dopo vent'anni di assoluto abbandono, qualcuno abbia provato,
con tutta la difficoltà del caso, a mettervi le mani e non ci siamo trovati nella situazione
di altre deliberazioni, dove una pioggia di emendamenti andava a cambiarne
completamente il senso.
Purtroppo, però, mi trovo a sottolineare che l'impegno non coincide con il risultato,
perché si doveva e si poteva fare di più, perché abbiamo provato ad accontentare tutti e
di solito quando si tenta di accontentare tutti, non si fa felice nessuno o, forse, questa
volta, qualcuno l'abbiamo fatto felice, ossia i proprietari dei locali, perché avranno la
possibilità di poter continuare la loro attività in maniera... poi approfondiremo come.
Chi conosce la realtà dei Murazzi, infatti, sa che quello che è successo, quello che hanno
rivelato le indagini, probabilmente, in un futuro non troppo prossimo, si andrà a
ripetere, perché a gestire quelle aree, probabilmente, saranno sempre le stesse persone,
con la stessa fame di denaro e che si troveranno, di nuovo, nella condizione di mettere
questa loro fame davanti a quelle che sono le reali necessità della Città. Questo
l'Amministrazione non l'ha preso in considerazione, non ha posto dei limiti sui quali
poter andare ad agire.
Avevo proposto, in Commissione, una riflessione su quelle che erano le indagini, su
quello che poteva essere il responso e su come poter andare, in futuro, a mettere le mani
avanti su una situazione che, ripeto, dal mio punto di vista, sicuramente si andrà a
ripetere.
In più, non vi è alcuna tutela verso i cittadini che abitano nella zona, perché, di nuovo,
lasciamo la zona in maniera assolutamente scoperta. Abbiamo provato, con un
emendamento, a chiedere che vengano inseriti dei presidi fissi di Polizia, ovviamente
coordinati con la Prefettura e con la Polizia di Stato, affinché non sia più una zona di
confine, non sia più una zona bianca, dove tutto è lecito e dove, purtroppo, ad oggi, si
assiste a scene molto raccapriccianti. Ci si racconta che, ogni tanto, si interviene in
maniera forte, ma che poi forte non è, perché i dati che ci sono stati propinati negli
scorsi mesi sottolineano una situazione davvero di zona franca.
Chiediamo che il Comune si costituisca parte civile, per quanto riguarda le indagini in
corso, al momento in cui saranno appurate, al fine di tutelare gli interessi diffusi dei suoi
cittadini, perché, alla fine, si tratta di patrimonio pubblico, di soldi spesi da parte dei
cittadini e riteniamo assolutamente di buonsenso che questo sia un inizio, ma ci
auspichiamo che sia sempre così e che tutte le volte che ci si trovi in una situazione di
questo tipo, il Comune si metta dalla parte del giusto e dia un segnale di non tutela
dell'abusivismo e dell'illegalità.
Chiediamo, inoltre, di monitorare il risultato delle indagini, al fine di ritirare qualsiasi
licenza o autorizzazione a soggetti che siano condannati in giudicato. È chiaro che noi
non possiamo metterci nella condizione di far sì che chi, magari, oggi, subisce una
condanna, domani, possa continuare a lavorare nella stessa zona, con una licenza valida,
e reiterare un reato che, se viene stoppato, nel giro di poco, sarà ripreso.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Bertola e, poi, al Consigliere Viale.

BERTOLA Vittorio
Innanzitutto, cominceremo con il ribadire qual è la nostra posizione sul tema movida,
perché è stato strumentalizzato e manipolato in tutti i modi, per cui vorremmo
semplicemente che si arrivasse ad una sana convivenza tra le attività notturne, chi abita
in quelle zone e chi le vuole utilizzare per altri scopi.
Nessuno vuole spegnere la Città, però nessuno neanche pretende che lì si possa vivere
come se si fosse in campagna. È chiaro che chi abita in quella zona, deve sapere che ci
sarà sempre un po' più di vita, un po' più di rumore, anche notturno, rispetto alla media;
ma lo sa benissimo, basta parlarne con le persone che abitano lì. C'è, però, un limite
ossia bisogna che chi vive in quella zona ci possa vivere tranquillamente e che vengano
rispettate le normative in materia di rumore, di sicurezza, di viabilità e di legalità, in
generale, perché non è accettabile avere zone della Città che di notte, e anche fino
all'alba, sono completamente fuori controllo.
In questo senso, è sicuramente positivo che l'Amministrazione metta mano e cominci a
cercare di rimettere un po' d'ordine in quello che era un disastro totalmente abusivo e
lasciato alla libera iniziativa di chi c'era in quella zona, che poi era legata soltanto
all'esigenza di fare soldi.
Per cui, ben venga se la Città, finalmente, si dota di un Piano d'Ambito che abbia
qualche speranza in più d'essere realizzato, rispetto al tentativo precedente che - come
sappiamo - è naufragato miseramente. Onestamente, però, credo che gli aspetti positivi
si fermino un po' qui, nel senso che abbiamo già trovato un po' imbarazzante la
discussione in Commissione, perché per la maggior parte del tempo si è svolta tra
diversi elementi della maggioranza i quali discutevano soprattutto sul fatto che chi è già
dentro debba avere una qualche forma di prelazione o comunque debba venire
privilegiato per poter restare lì, oppure sul fatto che si debba ripartire da capo, eccetera.
Comunque, risolto questo tema, adesso si arriva in Aula. Segnalo, tra l'altro, che basta
chiedere a chi si trova in quella zona. A noi sono arrivate segnalazioni non solo di
illegalità ormai note a tutti, ossia sul fatto che chi era lì non pagava l'occupazione del
suolo pubblico e, in passato, non pagava neanche gli affitti e tutte le costruzioni erano
abusive e così via, ma addirittura, ci è stato detto, da alcune persone, che alcuni gestori
di questi locali sono pregiudicati direttamente e che in alcuni di questi locali circolavano
persone considerate latitanti, ossia di tutto. Credo, veramente, che si sia creato ai
Murazzi uno spazio di illegalità talmente diffuso, che in alcuni di questi posti veramente
si è andati oltre qualunque limite accettabile.
Innanzitutto, vorrei dire che abbiamo molto apprezzato il lavoro della Soprintendenza,
perché almeno ha cercato di mettere un limite alla costruzione, come funghi, di strutture
e strutturine, chiringuitos, pedanine, serrette, eccetera che poi erano tutti dehors, ma
chiamati con i nomi più fantasiosi possibili, perché non sembrassero tali. Alla fine,
comunque, la versione definitiva è un po' meno invasiva di com'era quella iniziale e
anche questo è un lato positivo.
Il problema vero del Piano d'Ambito, però, che è arrivato in Aula, secondo noi è che
spinge ancora troppo poco sugli usi alternativi alla vita notturna, per cui va benissimo
che continui ad esserci una vita notturna, però manca un po', secondo noi, la volontà di
spingere su tutto il resto.
Per cui, ben vengano le aree commerciali, sportive, culturali, eccetera, però poi bisogna
trovare un modo di assegnarle che sia veramente tale da spingere attività che siano
davvero culturali e non negozi travestiti da attività culturale e lo stesso vale per le
attività sportive.
In fondo, noi vorremmo che i Murazzi fossero uno spazio da poter utilizzare anche di
giorno per svolgere tante altre attività, in particolare, legate al fiume, perché in questo
Piano si è un po' perso il rapporto con il fiume, per cui in quella zona, innanzitutto,
dovrebbero essere previste attività sportive, dove possa recarsi chi vuole andare a
noleggiare una canoa, un pedalò e quindi vorremmo che si recuperasse questo rapporto
con il fiume, e poi, possibilmente, si realizzassero anche delle attività diurne. Va bene,
quindi, la somministrazione, ma non si capisce perché l'unico modello di
somministrazione possibile sia la discoteca con l'alcol venduto per tutta la notte. In
quella zona, infatti, ci potrebbe stare anche qualche ristorantino. Capisco la difficoltà di
installarvi una cucina (ci sono una serie di problemi tecnici), ma non si capisce perché
non si possa puntare, un po' in generale, su una vera diversificazione delle attività.
La sensazione, invece, è che, alla fine, se non resteranno proprio gli attuali assegnatari,
o più che altro subassegnatari, subaffittuari e via via in una catena di scatole cinesi, però
resteranno attività che hanno quell'attitudine che citavo precedentemente.
Questo, secondo me, è quello che non dobbiamo evitare completamente, nel senso che è
giusto che ci siano anche quelle attività, che, però, dobbiamo ridurre, per ridurre
l'impatto sulla Città e su chi ci vive intorno.
Spero che le regole verranno fatte rispettare, perché, alla fine, credo che il vero
problema non sia tanto approvare un nuovo Regolamento per i Murazzi, ma far
rispettare le regole. In questi anni, la Città (bene o male, volontariamente o non
volontariamente, più o meno negligentemente), uno può discutere, ma, in sostanza, non
è riuscita a far rispettare ai Murazzi alcun tipo di regola, né edilizia, né in termini di
pagamenti, né in termini di comportamento delle persone che li frequentano. Diventa,
quindi, anche un po' inutile approvare un nuovo Regolamento, se poi non ci si mette
nell'ottica di farlo rispettare alla lettera.
È soprattutto su questo che ci vorrebbe un impegno, anche dell'Assessore Tedesco e,
comunque, in generale, di tutta l'Amministrazione, ossia sul fatto che le nuove misure,
anche sull'inquinamento acustico e sulle costruzioni, eccetera, non rimangano poi
lettera morta o non vengano stravolte durante la realizzazione, sfruttando qualche piega
del Regolamento, per poi tornare alla sistemazione iniziale.
Infine, abbiamo presentato una mozione di accompagnamento che chiede una cosa,
secondo noi, molto importante, non come punto politico - adesso arriverà il Consigliere
Lo Russo a parlare di bandierine - ma perché uno dei problemi della sistemazione dei
Murazzi è che non si è mai dato ascolto veramente alle persone che lì ci abitano.
Per cui, se si vuole arrivare ad una situazione in cui non ci siano conflitti, è chiaro che
bisogna parlare non solo con chi vi si reca di notte, con i gestori dei locali, eccetera, ma
anche con chi ci abita.
A noi ha un po' preoccupato vedere in Commissione la presentazione dell'Assessore
Curti che diceva che i cittadini potranno parlare con la Circoscrizione e che poi magari
la Circoscrizione riporterà anche la loro voce. Secondo noi, è necessario che i cittadini
siano coinvolti direttamente, in particolare nelle consultazioni, nelle forme di gestione,
di cui parla il Regolamento all'articolo 4, e quindi che ci siano i gestori dei locali e tutte
le altre parti coinvolte, ma che ci sia anche una rappresentanza di chi abita sopra i
Murazzi e di chi abita dall'altra parte del Po, quindi delle Circoscrizioni 7 e 8 e non
soltanto della Circoscrizione 1.
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