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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Marzo 2013 ore 10,00
Paragrafo n. 3
INTERPELLANZA 2013-00429
"SISTEMAZIONE VIABILE E CICLABILE DI PIAZZA BALDISSERA" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BERTOLA ED APPENDINO IN DATA 28 GENNAIO 2013.
Interventi

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201300429/002, presentata in data
28 gennaio 2013, avente per oggetto:
"Sistemazione viabile e ciclabile di piazza Baldissera"

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Lubatti.

LUBATTI Claudio (Assessore)
Per quanto riguarda questa interpellanza, segnalo al Consigliere che la sistemazione di
piazza Baldissera è del tutto provvisoria; non si tratta di una nuova strada, ma del
ripristino di un collegamento che era preesistente in sopraelevata e che è stato realizzato
a cura di RFI nell'ambito delle opere ferroviarie al termine dei lavori che hanno imposto
la demolizione della sopraelevata e la realizzazione del cavalcaferrovia provvisorio di
via Stradella.
La provvisorietà delle opere ci fa pensare che ci siano i tempi ed i modi - e dirò
qualcosa ancora in chiusura - per trovare una soluzione a quanto segnalato dal
Consigliere; in particolare, in effetti allo stato attuale non esistono i percorsi ciclabili
che sviluppano da piazza Baldissera, ma nella progettazione definitiva della
sistemazione del viale della Spina sarà mia cura - ho già fatto qualche verifica con gli
Uffici - che venga risolto il nodo e che, quindi, venga messo in sicurezza
l'attraversamento.
Rispetto invece al punto 3, che è più generico e di più ampio respiro, vorrei segnalare al
Consigliere che anche con l'approvazione del Bici Plan (che, in questo momento, è in
corso di valutazione da parte delle Circoscrizioni e delle associazioni competenti e che,
tra l'altro, ho anche avuto l'onore di presentare nella giornata di sabato a Firenze
durante il convegno nazionale della "Federazione Italiana degli Amici della Bicicletta",
che hanno apprezzato, tra le altre città, l'operato della Città di Torino), che sono
abituato a chiamare - anche in maniera un po' impropria dal punto di vista tecnico - il
Piano Regolatore della mobilità ciclabile, dovremo affrontare numerose questioni che
riguardano le rotonde pericolose e gli attraversamenti dei grandi assi di scorrimento che
dovranno essere messi in sicurezza a beneficio dei ciclisti. Piazza Baldissera è uno di
questi esempi, ma potrei citarne altri ed il Consigliere potrebbe fare altrettanto: penso a
piazza Rivoli e a piazza Bernini, che vengono anche citate nell'interpellanza e che
troveranno una loro soluzione.
È evidente che - voglio citarlo e dichiararlo a verbale -, nel momento in cui verrà
approvato il Bici Plan, dovremo individuare una priorità di interventi nella nostra città
(come il Consigliere sa, visto che ha avuto modo di seguire la relazione già in sede di
Commissione). All'interno del Bici Plan esiste già una mappatura precisa di quelli che
sono i black point, li abbiamo chiamati così, cioè i punti più insicuri per quanto riguarda
l'attraversamento dei grandi assi da parte della mobilità ciclabile e le stesse
Associazioni hanno segnalato all'Amministrazione 15 attraversamenti pericolosi; 14 di
questi hanno già trovato una soluzione condivisa con le Associazioni ed alcuni di questi
sono già stati oggetto di intervento e siamo giunti ad una soluzione definitiva. Ho voluto
rispondere subito al punto 3, che è più generale.
A proposito del punto 2, se il Consigliere e la Presidenza sono d'accordo, essendoci
anche una nota dettagliata (che non starò a descrivere a verbale), vorrei mettere a
disposizione la documentazione che la Direzione Infrastrutture e Mobilità mi ha
preparato per rispondere a questa interpellanza.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente)
Non ho nulla in contrario all'acquisizione dei documenti da parte del Consigliere.
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Siamo d'accordo e, se potremo visionare il progetto definitivo, potremo anche fare delle
osservazioni, condividerlo e cercare di migliorarlo (naturalmente, se avrà bisogno di
essere migliorato).
Il punto che vogliamo sollevare è comunque effettivamente più generale, nel senso che
ormai il traffico ciclabile è fortunatamente in crescita e rappresenta una percentuale già
significativa del traffico torinese, ma si continuano ad aprire cantieri e a fare
sistemazioni senza preoccuparsi minimamente di dove passeranno le biciclette. Un
esempio è piazza Baldissera; non è solo un grosso asse di scorrimento (quindi con
grande traffico, ma anche con grande passaggio sia di bici che di auto), ma è un punto
su cui insistono già delle piste ciclabili (c'è la pista ciclabile di via Stradella e quella di
Lungo Dora), per cui, sostanzialmente, piazza Baldissera è sempre stata un po' il buco
nero per il collegamento di queste 2 piste. Chiaramente, chi utilizza quell'asse per
andare dal centro verso Madonna di Campagna e Venaria (e anche nel senso inverso),
quando arriva lì è costretto da sempre a passare in mezzo ad un cantiere.
Dato che, onestamente, lo spazio non mancherebbe, anche se la sistemazione è
provvisoria (pur sapendo che, almeno in questo cantiere, le sistemazioni provvisorie
durano ognuna 4, 5 o 6 anni) magari si sarebbe potuto prevedere di tracciare della
segnaletica (anche solo una corsia con una vernice); nel momento in cui RFI spende -
credo - centinaia di migliaia di Euro per fare un lavoro del genere, aggiungere un po' di
vernice e un po' di segnalazioni non avrebbe fatto cambiare in maniera significativa il
costo, ma avrebbe permesso di evitare una situazione pericolosa che si trascinerà per
molti anni. Non so quando sarà prevista la sistemazione definitiva, ma rischia di essere
tra diversi anni e, quindi, è un po' questo che lascia perplessi, nel senso che, nonostante
ci sia una Legge che lo richiede, nel momento in cui si fa una nuova sistemazione a
Torino ci si continua a dimenticare delle biciclette. Non è solo il caso di piazza
Baldissera e di sistemazioni, tra virgolette, "provvisorie", ma è anche il caso di
sistemazioni definitive come quelle che citavamo prima, piazza Rivoli e piazza Bernini,
cioè tutte situazioni in cui c'è un controviale o, addirittura, una pista ciclabile che arriva
nella piazza e poi il ciclista è costretto ad immettersi o in mezzo alla rotonda e fare a
gomitate con le automobili, oppure a passare sui passaggi pedonali facendo a gomitate
con i pedoni, che giustamente poi si lamentano.
È chiaro che, a fronte del traffico che cresce, è necessario che si tenga conto di queste
situazioni e si preveda un passaggio per le biciclette, come avviene in tutte le rotonde
del Nord Europa; se uno va a vederle, quando si fa una rotonda, viene sempre previsto il
passaggio per le biciclette, quasi sempre in sede separata rispetto alla rotonda delle
automobili, ma, anche quando si tratta di passare nella rotonda, c'è una corsia segnalata
e ci sono delle indicazioni per tutelare la sicurezza dei ciclisti. Credo che si tratti
semplicemente di questo: alla fine, la mobilità ciclistica, a parole (ma credo anche in
sostanza), è auspicata da tutti, perché ci aiuta a limitare l'inquinamento, a ridurre i
consumi energetici ed ha una serie di grandi vantaggi, però, se vogliamo che continui a
diffondersi, non possiamo contare soltanto sull'effetto crisi e sulla buona volontà di chi
non vuole inquinare, ma dobbiamo cercare veramente di renderla possibile e in
sicurezza dovunque sia il caso e, quindi, dobbiamo prevederla come uno dei normali
modi di utilizzo delle strade cittadine.
Quando si aprono o chiudono i cantieri e si fanno le sistemazioni, chiediamo per favore
che gli Uffici pensino, si mettano nella testa del ciclista e dicano: "Il ciclista qui dove
dovrà passare? Come possiamo fare per semplificargli la vita?".

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente)
L'interpellanza è discussa.
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