Interventi |
FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201300736/002, presentata dal Presidente del Consiglio Comunale in data 18 febbraio 2013, avente per oggetto: "Istituzione di una Commissione Consiliare Speciale di indagine denominata Commissione Consiliare d'indagine sull'ex CSEA". FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Come da Regolamento, il tempo previsto per gli interventi è di 10 minuti per un Consigliere del Gruppo, mentre gli altri componenti del Gruppo hanno a disposizione 5 minuti. La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Sbriglio. SBRIGLIO Giuseppe Pongo una domanda a lei, Presidente. Ho visto la composizione di questa Commissione e vedo che sono rappresentate tutte le forze politiche ad eccezione di quelle che hanno rinunciato. Premesso che, in relazione a questa Commissione, avevo dato la mia disponibilità nel parteciparvi, mi stupisce che, per quanto riguarda le forze di maggioranza, addirittura ci siano 3 esponenti del Partito Democratico. Credo che le Commissioni di indagine debbano essere a garanzia e debbano dare, soprattutto nell'esito finale, la massima trasparenza. Avevo sollevato alcune perplessità, però chiaramente queste non dovrebbero inficiare. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La prego di intervenire sull'ordine dei lavori, perché se entra nel merito... SBRIGLIO Giuseppe No, il mio intervento è sull'ordine dei lavori. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Però è entrato nel merito della proposta di deliberazione e, naturalmente, può comunque intervenire nel merito della proposta di deliberazione, però è meglio chiarirlo. SBRIGLIO Giuseppe Lo ritengo un intervento sull'ordine dei lavori, ma, se preferisce considerarlo nel merito della proposta di deliberazione, va bene lo stesso. Stavo dicendo che, indipendentemente dalle perplessità che uno esprime, credo che sull'esito finale una Commissione di indagine dovrebbe dare alcune garanzie di partecipazione. Il fatto che nelle forze di maggioranza si valuti un elemento cencelliano sulla Commissione, più che un ordine di garanzia, mi crea alcune perplessità, a maggior ragione e a fortiori avendo partecipato in passato ad una Commissione d'indagine; ricordo che sono stato Vicepresidente della Commissione di indagine sulle esumazioni nei cimiteri. Pur essendoci la volontà e la richiesta da parte di qualcuno - che ha una formazione da giurista - di partecipare a questa Commissione, il fatto che ciò non gli venga concesso mi crea anche qualche pensiero, perché credo che una Commissione di indagine debba portare le varie istanze e le varie sensibilità e potrebbe essere utile una simile preparazione all'interno della Commissione. Rimando al Presidente questa riflessione e credo che sia opportuno porre rimedio a questo elemento. In difformità, chiaramente le mie riflessioni saranno forti, perché credo che sia l'unica forza di maggioranza che chiede di rientrare e alla quale ciò non viene concesso; probabilmente o c'è un disegno di qualche natura su questo diniego, oppure all'interno di questa Commissione l'interesse non è quello di arrivare alla verità dei fatti, ma trovare una soluzione che sia politica. Io pongo l'attenzione su questo elemento, ma chiaramente non credo che sia così; se però le condizioni sono queste, non so se avrò nemmeno la serenità di votare una Commissione che poi magari non avrà alcun tipo di utilità, anzi magari troverà delle indicazioni che non copriranno tutte le conoscenze e le sensibilità. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Intervengo per illustrare questa proposta di deliberazione (visto che è a mia firma), cogliendo l'occasione delle domande del Consigliere Sbriglio. La settimana scorsa, a seguito di un lungo dibattito, è stata approvata a larga maggioranza una proposta di mozione che, da Regolamento, prevede che, entro il Consiglio successivo, il Presidente presenti una proposta di deliberazione del Consiglio Comunale per istituire la Commissione di indagine richiesta, secondo i dettami ed i parametri definiti dalla volontà del Consiglio stesso nella mozione (quindi, contenuti nel dispositivo votato ed emendato). Così è stato fatto, cioè è stata presentata una bozza molto informale nella Conferenza dei Capigruppo di martedì e la versione definitiva nella Conferenza dei Capigruppo di venerdì. Durante il dibattito in sede di Conferenza dei Capigruppo è emersa già martedì - ed è stata confermata venerdì - la presenza di una rappresentanza definibile dal Regolamento da un minimo di 5 ad un massimo di 9 componenti. Si è scelto di includere 7 componenti nella Commissione (quindi, una via mediata) e vi è stata l'approvazione della Conferenza dei Capigruppo in 2 momenti distinti (ricordo anche con votazione). È stata decisa quindi una rappresentanza che comprende 4 unità per la maggioranza e 3 unità per le minoranze; il Presidente, scelto tra le minoranze, è stato indicato dalla Conferenza dei Capigruppo, così come il Vicepresidente, scelto nella maggioranza. Consigliere Sbriglio, peraltro lei era presente, almeno in parte, al dibattito. Sono stati indicati dei nominativi - come ipotetici componenti - designati dalle forze di minoranza e di maggioranza, tra cui appariva in fieri anche il suo nome, dopodiché, in seguito al dibattito e alla presenza di quasi tutti i componenti dei Gruppi Consiliari rappresentati dai Capigruppo, si è stabilito quanto poi ho sottoscritto nella proposta di deliberazione. Le minoranze, così come la maggioranza, hanno ritenuto di rappresentarsi secondo quanto indicato e seguendo un principio assolutamente trasparente e democratico, quale è stato il dibattito che è avvenuto in Conferenza dei Capigruppo. A questa proposta di deliberazione si è giunti seguendo la volontà di tutti i partecipanti alla Conferenza dei Capigruppo e non ricordo che vi fosse qualche astensione... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, ma lei non c'era alla fine. Questo è quanto. Il Consigliere Ricca rinuncia al suo intervento. La parola al Consigliere D'Amico. D'AMICO Angelo Il Presidente ha fatto un breve excursus su come sono andate le cose durante la riunione della Conferenza dei Capigruppo di venerdì, ma vorrei ricordare - e mettere a verbale - in quest'Aula che la richiesta del sottoscritto nella seduta di venerdì è stata quella di portare a 9 il numero dei Commissari componenti di questa Commissione (tra l'altro, è un numero che trova anche il consenso del Regolamento Comunale, che prevede il numero massimo di 9 componenti) e ritengo che questa richiesta, nel momento in cui si istituisce una Commissione di indagine, rappresenti un elemento di massima garanzia, perché si dà la possibilità di partecipare al maggior numero di persone, in questo caso al maggior numero di Gruppi politici. Purtroppo c'è stato un atteggiamento di censura da parte del Partito Democratico, che, inizialmente, aveva addirittura proposto 5 componenti, per poi arrivare ad un accordo, in sede di Conferenza dei Capigruppo, che prevede 7 componenti. È vero che venerdì è stata richiesta la votazione per scegliere se questa Commissione doveva essere composta da 7 o da 9 Commissari; ha prevalso, seppur di misura, la proposta avanzata dal Partito Democratico e, quindi, di fatto, decidendo di portare a 7 i componenti di questa Commissione, ritengo che, da parte di qualche forza politica, ci sia l'intento di sottovalutarla o, perlomeno, di imbavagliarla. Dato che credo che, invece, questa Commissione sia utile e soprattutto seria (perché vogliamo comprendere che cosa è accaduto realmente all'interno di CSEA in questi anni), avremmo ritenuto opportuno avere un maggior numero di rappresentanti all'interno di questa Commissione. Ci è stato detto che tutto ciò non poteva avvenire, in quanto un minor numero di componenti avrebbe garantito maggiormente la discrezionalità della Commissione, ma non ritengo che il passaggio da 7 a 9 elementi avrebbe provocato questa grave possibilità di fuoriuscita di voci. Ribadisco che, purtroppo, il Partito Democratico ha posto questo veto in maniera forte ed ha detto che i componenti sarebbero dovuti essere 5 o 7 o, altrimenti, non se ne sarebbe fatto nulla. Il sottoscritto, che intendeva far parte di questa Commissione, ha dovuto, con senso di responsabilità, ritirare la propria candidatura (perché, altrimenti, venerdì saremmo stati costretti ad estrarre a sorte i nomi dei componenti della Commissione), però adesso vengo a scoprire che un'altra forza politica, tra l'altro di maggioranza, avrebbe voluto farne parte e tutto ciò non è stato possibile. In virtù di questo, pur ritenendo molto utile lo strumento di questa Commissione di indagine per capire come sono andate le cose all'interno di CSEA, dovrò purtroppo astenermi dal voto. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Quindi il suo intervento vale anche come dichiarazione di voto, Consigliere D'Amico. La parola al Consigliere Mangone. MANGONE Domenico Il mio intervento sarà molto veloce ed annuncio, come ha fatto il Consigliere D'Amico, la mia astensione. Le motivazioni della mia astensione sono le seguenti: ho già avuto modo di dichiarare, anche a chi me l'ha chiesto nei giorni scorsi, che ritengo questa Commissione una cosa molto seria ed uno strumento utile all'accertamento dei fatti e della verità. Presidente, i nomi che sono riportati nella sua proposta di deliberazione sono tutti in grado di espletare il mandato che, oggi, questo Consiglio gli conferisce. Tra queste persone, però, mancano - ad esclusione dei Capigruppo Curto e Bertola - i 3 Capigruppo dei maggiori Gruppi di questo Consiglio Comunale. Manca il Capogruppo Lo Russo, manca... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Infatti, il terzo è il Capogruppo Moretti. Come stavo dicendo, mancano anche il Capogruppo Marrone del PdL ed il Capogruppo e, addirittura, la rappresentanza del terzo partito, che è quello dei Moderati. È chiaro che non condivido la partenza di questa Commissione, anche perché il Consiglio Comunale avrebbe dovuto dare una risposta alle - come possiamo definirle - riflessioni del Sindaco della settimana scorsa. Quanto tempo ho a disposizione, Presidente? Notavo che mi guardava con una certa attenzione ed ero già preoccupato. Siccome l'altro giorno il Sindaco ha fatto una serie di riflessioni sulle capacità e sulle possibilità di questa Commissione, l'unica risposta che questo Consiglio poteva dare alle sue riflessioni di lunedì scorso era quella di far entrare in questa Commissione i suoi massimi rappresentanti politici, che sono ovviamente i Capigruppo di tutti i Gruppi, e, invece, è stata fatta una scelta diversa, a cominciare dal mio Gruppo - e, di conseguenza, il mio intervento tende a giustificare la mia astensione al momento del voto -; è una scelta che non ho condiviso, perché ritenevo e ritengo tuttora che nella Commissione debbano entrare tutti coloro che si sono occupati di questa vicenda in questo anno e mezzo. Ha fatto bene il PdL ad indicare, seguendo un po' questo ragionamento, il Consigliere Liardo come Presidente. Certo, anche in questo caso partiamo molto male, Consigliere Liardo (ho avuto modo di dirglielo personalmente e ci tengo a dichiararlo a verbale), in quanto non si può nominare un Presidente che ha espresso delle opinioni sui giornali come ha fatto lei nei giorni scorsi. Non si può dare uno strumento così importante in mano ad una persona che - magari ho sbagliato l'interpretazione - ha già la sentenza in tasca. Ovviamente, su questa Commissione di indagine o di inchiesta - anche sui termini bisogna fare molta attenzione - ci stiamo girando un po' intorno: che cosa dovrà fare questa Commissione? Che cosa non dovrà fare questa Commissione? Sappiamo che non dovrà fare indagini, che sono delegate alla Magistratura; questo lo sappiamo, ma, al di là di questo, non dovrà farle anche perché non ha le capacità e non ha le possibilità per fare le indagini che sta facendo la Magistratura. Si tratterà di andare a ricercare uno spazio che è stretto, Presidente Liardo, e andrà ad interessare solo i rapporti politici che ci sono stati tra CSEA e la Città di Torino. Mi rendo conto che è uno spazio molto stretto, nel quale sarà difficile lavorare; probabilmente, in questo spazio la politica prevarrà su tutte le altre cose ed è questa la ragione per cui sarebbe stato opportuno avere tutti i Capigruppo all'interno della Commissione. Mi auguro che, alla fine, prevarrà il buonsenso, che riconosco al futuro Presidente della Commissione, così come a tutti gli altri membri che ne faranno parte. Sono sicuro che non vi avvarrete di esperti e che, quindi, le notizie che apprenderete nell'esercizio delle funzioni rimarranno in quell'Aula, dove queste notizie verranno condivise con voi. Spero che non ci saranno speculazioni e che verrà rispettato il lavoro che, per anni, le persone hanno svolto in favore di questa Città. Mi auguro che non vi siano pregiudizi da parte di nessuno verso quel lavoro e, a prescindere da tutto, che si riconosca la possibilità a tutti quanti di esprimere in maniera libera la propria opinione. Mi auguro che la Commissione non sia uno strumento per creare intorno alla vicenda CSEA un clima politico teso oltre il normale ed oltre il dovuto. Concludo il mio intervento ribadendo la mia volontà di astenermi per le ragioni che ho espresso. È evidente che sono favorevole al fatto che il Presidente emendi la sua proposta di deliberazione (perché, come è noto, è solo sua, anche se lo Statuto ed il Regolamento prevedono l'obbligo di sentire i Capigruppo); sono d'accordo con chi mi ha preceduto: sarebbe stato opportuno avere 9 membri in Commissione, allargando la partecipazione anche alle altre forze politiche presenti in questo Consiglio Comunale. Essendo una sua decisione, lei decide ed io mi posso riservare solo il fatto di votare a favore, contro o di astenermi; in questo caso, mi asterrò. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Non essendo più Capogruppo del mio Gruppo, non ho seguito da vicino la vicenda, però esprimo un'opinione determinata dall'esperienza avuta precedentemente. Consigliere Mangone, se fossi stato Capogruppo, mi sarei rifiutato di partecipare alla Commissione. La Conferenza dei Capigruppo ed i Capigruppo sono un organo di questa Città e di questo Consiglio Comunale e, conseguentemente, hanno un ruolo ben preciso da svolgere, che, a mio giudizio, deve essere portato avanti esclusivamente per quel tipo di compito. Se lo sovrapponiamo ad un incarico così importante come quello di una Commissione di indagine - come è giusto che sia chiamata -, sicuramente si possono creare dei conflitti di interesse e anche delle modalità di gestione non completamente corrette rispetto invece al profilo che questa indagine deve avere. Inoltre, questa, giustamente, è una Commissione di indagine, quindi tranquillizzo coloro che pensano che questa Commissione abbia dei poteri diversi rispetto a quello che era previsto nel Regolamento vero e proprio e mi riferisco in particolare al Sindaco, che precedentemente aveva già rifiutato di istituire una Commissione di indagine credendo che questa potesse avere dei poteri particolari (cosa che, in realtà, in questo Consiglio Comunale non c'è). Le opinioni che ha espresso il Consigliere Liardo (che sarà il futuro Presidente di questa Commissione e che io sicuramente voterò) sono politiche, del tutto legittime, lecite e direi assolutamente rigorose e non polemiche superficialmente. Il Consigliere Liardo si occupa di questo Consorzio da circa 2 anni e quindi, essendo informato dei fatti, ha il diritto di esprimere le proprie opinioni politiche, però dimostrerà - ed è per questo motivo che lo votiamo convintamente - che il salto di qualità da Consigliere a Presidente di una Commissione così importante sarà un fatto molto rilevante anche per lui e per il nostro Gruppo, perché, chiaramente, la Presidenza di una Commissione di indagine di questo livello comporterà sicuramente delle responsabilità. Il Consigliere Liardo dimostrerà di avere le competenze e le capacità per farlo, soprattutto in maniera equilibrata; ci tengo a sottolinearlo, perché penso che sarà così. Pertanto tranquillizzo il Consigliere Mangone e, se vorrà votarlo e farlo convintamente, non sbaglierà, perché il Consigliere Liardo dimostrerà in questo frangente di Commissione di fare bene il proprio lavoro, senza alcun tipo di pregiudizio. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Sono convinto - e qui rubo una battuta che tradizionalmente è del Consigliere Curto, che, però, tarda ad intervenire - che questo sia un momento importante per il Consiglio Comunale. È un momento importante perché stiamo segnando un punto che era anche dovuto consequenzialmente rispetto alla votazione della mozione avvenuta nella scorsa seduta del Consiglio, ma è anche il momento di perfezionamento di quello che, attualmente, era solo un indirizzo politico. In questo dibattito è giusto ripercorrere brevemente anche l'iter, che, chiaramente, si è svolto interamente in Conferenza dei Capigruppo, come peraltro prevede lo Statuto, e che ha segnato un crescendo, degli alti e dei bassi. Questo lo voglio dire, perché - come è stato ricordato dagli interventi che mi hanno preceduto - effettivamente lo Statuto consente diverse ipotesi per quanto riguarda il numero dei componenti ed il Consigliere Mangone ricordava giustamente che sempre lo Statuto assegna la completa responsabilità della predisposizione della proposta di deliberazione al Presidente, che sente i Capigruppo. Vorrei che rimanesse a verbale un dato, cioè come - e, secondo me, c'è una profonda differenza di contegno e di linea - la maggioranza, rispetto all'opposizione, ha gestito questo percorso; sinceramente, non sono sorpreso ma sono un po' amareggiato dalla piega che sta prendendo questo dibattito. Dovremmo sempre ricordarci che l'obiettivo principe che dovrebbe muovere le nostre votazioni e le nostre decisioni politiche in questo momento è la necessità di approfondire i fatti o, per essere più preciso, di istituire uno strumento che raggiunga al meglio l'obiettivo di approfondire le vicende che hanno riguardato il crack CSEA. C'è chi, come l'opposizione, ha cercato (chiedendo unitariamente la composizione massima, quindi a 9 membri, della Commissione) di offrire un notevole coinvolgimento delle forze politiche (e dico senza nascondermi dietro un dito che nell'opposizione si sono presentate sin dall'inizio e, ahimè, questo orientamento di oggettiva frammentazione sta aumentando, ma solo da un punto di vista di composizione consiliare, non di linea politica), ma la garanzia di un maggiore coinvolgimento denota anche una maggiore responsabilizzazione (vorrei ricordare che chi entra a far parte della Commissione è legato ad un vincolo di segreto e ad un vincolo anche di condotta che chiaramente non investirà chi rimane fuori), e, soprattutto, di consentire una maggiore partecipazione, non solo nella metà campo della minoranza, ma anche in quello della maggioranza. Eppure c'è stato un braccio di ferro, questo si deve sapere, perché, per quanto riguarda la composizione, se si è arrivati ad una votazione e c'è stata una discussione che ha visto opinioni diverse in entrambe le sedute della Conferenza dei Capigruppo, evidentemente c'è stata una forzatura. C'è stata una votazione che, come ricordava il Consigliere D'Amico, ha visto prevalere di poco la richiesta dei 7 componenti invece dei 9. A fronte di tutto ciò, come Capogruppo di minoranza ci tengo a sottolineare che, in realtà, le forze dell'opposizione - dimostrando di non voler piantare bandierine, dimostrando che non si tratta di una questione di visibilità e dimostrando che la finalità è quella di accertare i fatti e di arrivare alla verità - sono riuscite a provare che non vi è stato alcun problema in termini di composizione, perché c'è chi, come il Consigliere D'Amico, con senso di responsabilità ha fatto un passo indietro e c'è chi, come il Gruppo attuale del PdL, non ha avuto alcuna frattura neanche minima interna e nessun dissenso interno nell'indicare il Vicecapogruppo Liardo, per due ordini di motivi: non solo perché già garantiva, con il suo incarico di Vicecapogruppo, una rappresentatività più che degna di tutta la nostra compagine, ma anche perché, oggettivamente ed innegabilmente, è il Consigliere del nostro Gruppo che, sin dall'inizio, ha preso a cuore ed ha approfondito la vicenda, dando un forte stimolo. Di conseguenza, abbiamo ritenuto che questa fosse la scelta naturale nel segno della coerenza, che non dipende solo dalla fiducia nelle sue capacità di saper gestire questo momento particolarmente delicato, ma soprattutto che vale - lo voglio dire - come riconoscimento rispetto all'impegno che ha profuso sin dall'inizio, quando c'era un'attenzione mediatica di gran lunga inferiore, soprattutto per quanto riguarda le sorti dei lavoratori ed il ruolo della Città nei confronti di questa vicenda ancora piuttosto oscura. Purtroppo, da parte della maggioranza non noto questo contegno: non solo vedo un Capogruppo di maggioranza (che, tra l'altro, avrà anche modo di partecipare alla Capigruppo) che avrà espresso (lo deduco, perché ammetto che all'ultima riunione mi sono fatto sostituire dal Vicecapogruppo) questo dissenso rispetto alla composizione, ma, addirittura, vedo che nel Gruppo del Partito Democratico le posizioni sono diverse. In particolare - e lo dico con tutto il rispetto, fuor di pelosa convenzione, che tributo ai membri del PD che faranno parte della Commissione -, a me ha stupito l'assenza del Consigliere Centillo, che è stata tra i promotori della mozione (e, quindi, dell'istanza politica) di istituzione di questa Commissione. Devo dire che ne sono dispiaciuto, perché ritengo che la sua presenza potesse essere un'ulteriore garanzia di stimolo e di lavoro all'interno di questo organismo particolarmente delicato. Non accetto che passi il messaggio che c'è stata una specie di incomprensione generale nel Consiglio, perché, se un'incomprensione c'è stata, è avvenuta nell'ambito della maggioranza. Concludo il mio intervento, ricordando un fattore pratico: questa è una proposta di deliberazione che viene predisposta dal Presidente, per cui è il Presidente - e non la Conferenza dei Capigruppo - che se ne assume la responsabilità; neanche i Capigruppo di maggioranza - questo lo sottolineo - si assumono la responsabilità della sua predisposizione, perché ognuno ha dato il suo indirizzo, che poi, in un modo o nell'altro, sarà stato valutato. Se, oggi, qualcuno espone delle criticità, vorrei ricordare che lo stesso Statuto prevede lo strumento dell'emendamento. Non accetto che questa proposta di deliberazione, cui noi teniamo come forze di opposizione, venga minata rispetto a delle polemiche che possono essere serenamente risolte in termini positivi con una formula emendativa. Non lo dobbiamo fare noi, perché, in Conferenza dei Capigruppo, ci siamo impegnati per allargare la partecipazione, ma se, oggi, qualcuno in maggioranza scopre di non condividere alcuni suoi aspetti fondamentali (come la composizione di questa Commissione), può prendere carta e penna - credo che lo possa fare ancora adesso, ma comunque il Presidente può consentire, come ha fatto ampiamente in passato, l'ammissibilità di emendamenti presentati fuori termine - e formulare un emendamento; mi sento di garantire che, se andrà nella direzione dell'ampliamento della partecipazione all'interno di questa Commissione, il voto da parte delle minoranze sarà sicuramente favorevole, anche se questa proposta proviene dai banchi della maggioranza. Però, se chi formula le criticità strumentali, o reali - chi lo sa -, a questa proposta di deliberazione poi non si comporta di conseguenza, utilizzando gli strumenti deliberativi assembleari che lo Statuto gli consente, allora oggettivamente non ritengo che queste polemiche siano così rilevanti da andare a minare quella che è la missione fondamentale di una Commissione che noi vogliamo difendere e a cui vogliamo pervenire, fino alla fine, alla sua istituzione. Se veramente non arriveranno emendamenti in tal senso - quindi, non essendo proposti, non verranno neanche approvati -, allora evidentemente l'unico codazzo che lasceranno queste polemiche sarà prendere atto delle divisioni che hanno connotato, anche in questo caso, la maggioranza rispetto alla formazione della Commissione, che, comunque, ricordo, si conclude non solo con l'assenza di alcuni Gruppi, non solo con l'assenza o meno - quella è una scelta opinabile - dei Capigruppo come membri, ma si chiude con un singolo partito che esprime quasi la metà dei componenti della Commissione, perché 3 su 7 si avvicina pericolosamente al 50%. Questo lo sottolineo. In conclusione, voglio dire che, però, ritengo che la Presidenza affidata non solo ad un membro dell'opposizione, ma al Consigliere Enzo Liardo, che è il nostro Vicecapogruppo e che ha seguito la vicenda sin dall'inizio, riuscirà - anche se veramente verrà approvata con questa composizione - a garantire, in ogni caso, che la Commissione possa pervenire ad un reale accertamento della verità, esercitando appieno quell'attività di indagine che le viene conferita non solo dal nostro voto, ma dallo stesso Statuto della Città di Torino. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Intervengo soltanto per ribadire che il Movimento 5 Stelle non ha avuto alcuna esitazione nel partecipare alla Commissione con il Capogruppo, ma, forse, la scelta del componente dipende più da una questione di competenza (come facciamo noi normalmente), che dall'essere Capogruppo, quindi è stata scelta la persona che ha seguito la vicenda CSEA sin dal principio e che, quindi, può dare il contributo migliore a questa Commissione. Per questo, onestamente, anche a noi spiace che, alla fine, il Consigliere Centillo non possa partecipare; immagino che ci sia un motivo più che valido per questa situazione, però credo che, comunque, avrebbe potuto contribuire per tutto quello che ha fatto in questo anno e mezzo. Spiace anche che, alla fine, ci sia stata questa preclusione - non da parte di tutta la maggioranza, ma dei due partiti maggiori della maggioranza - all'espansione a 9 membri, che avrebbe consentito di includere anche il Capogruppo Sbriglio e il Capogruppo D'Amico, che hanno legittimamente il desiderio di partecipare ai lavori. Detto questo, credo che l'importante sia che tutte le persone che partecipano a questa Commissione lo facciano con la voglia di fare e con lo spirito di collaborazione che servirà per svolgere la missione della Commissione, che non è quella di duplicare le attività della Magistratura, ma è quella di appurare le responsabilità politiche ed amministrative per evitare che uno scandalo del genere possa ripetersi ancora nella nostra città. Quindi, credo che sarà su questo che poi si misurerà la buona o cattiva volontà delle diverse forze politiche. Alla scadenza della Commissione, potremo magari tirare le somme e capire se chi vi ha partecipato lo ha fatto con lo spirito di arrivare al miglior risultato possibile e non con qualche altro spirito, magari opposto. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Io non posso che stare a guardare il dibattito di oggi, visto che il Consigliere Marrone mi ha rubato la scenica battuta, storicizzandolo rispetto ai dibattiti che abbiamo avuto su CSEA. Se dovessimo prendere il polso oggi a quello che è il livello di attenzione su questa vicenda, non potremmo che segnalare quello che negli scorsi mesi non era presente. La situazione è sempre stata chiara o almeno nei corridoi di CSEA si è sempre parlato molto e in termini chiarissimi, trovava un'assenza dal dibattito pubblico e giornalistico e un quasi irrilevante o molto scarso dibattito istituzionale. Oggi, invece, ci troviamo, comunque, davanti ad un'attenzione rimarcata su quello che io penso rischi di essere un po' un archetipo del rapporto fra cittadini lavoratori e Amministrazioni politiche. Per questa ragione, credo che l'approvazione da parte del Consiglio Comunale di Torino di questa Commissione di inchiesta sia un fatto molto importante e penso che sia tanto importante e delicato da farmi dire a tutti i Colleghi del Consiglio Comunale di ragionare profondamente se non dare alla Commissione, che oggi spero si insedi, un mandato pieno. Anch'io, come molti Colleghi prima di me, ero favorevole ad un allargamento quanto più ampio possibile della Commissione, convinto che, non essendo la Commissione rappresentativa di tutti i Gruppi politici - perché questo dice lo Statuto della Città -, sarebbe stato necessario allargarla a tutte quelle forze del Consiglio Comunale intese, tanto per cominciare, in forma di persone, che avessero voluto impegnarsi in questo che sarà un lavoro faticoso e silenzioso, perché così ci viene imposto dallo Statuto della Città. La valutazione da parte della maggioranza alla Conferenza dei Capigruppo è stata differente; la composizione della Commissione è certamente orfana di alcune capacità, peculiarità e anche di esperienza pregressa. In questa storia, che ha visto in questa consiliatura il lavoro su CSEA, sicuramente ci sono stati Colleghi che più di altri da subito si sono impegnati seguendo questa vicenda, però, dall'altra parte, mi sento di dire con forza che i 6 Colleghi con cui saremo impegnati in questo lavoro di ricerca sono quanto di meglio il Consiglio Comunale e, soprattutto, quanto di meglio la Città democratica possa esprimere in questa che non è la ricerca di una verità in uno spazio strettissimo (quindi, non condivido quello che dice il Consigliere Mangone). Anzi, io penso che il lavoro di questa Commissione abbia degli spazi importantissimi di costruzione di senso o, meglio, di ricerca di senso in una vicenda che di senso ne ha pochissimo. Proprio ieri, "La Repubblica" di Torino pubblicava un ampio stralcio di una dichiarazione spontanea dell'ex responsabile del personale di CSEA, ex dipendente Comunale, Alberto Canale, che dimostrava come intorno alla vicenda CSEA molte cose siano già state dette e non sempre la politica ha avuto la capacità di ascoltarle. Sempre negli atti di quel processo, che, credo, dovranno essere rapidamente acquisiti dalla Commissione, si riporta un'audizione dell'allora Assessore alla Formazione Professionale della Provincia di Torino, che era il professor Oliva, il quale dichiarava che lui quell'anno - penso si parli del 2004 - aveva mandato una missiva a tutte le Agenzie di formazione, informandole della volontà da parte della Provincia di Torino di procedere a controlli a campione sui corsi attivati. Una settimana dopo di allora, l'Assessore Oliva diceva (lo vedremo e lo riporteremo al Consiglio Comunale) che CSEA mandava una comunicazione con cui riduceva di un terzo la propria attività formativa. Questo vuol dire che, al di là delle responsabilità penali, che sono in capo alla Magistratura (lo abbiamo detto mille volte, mi sembra quasi ridondante ripeterlo), esistono amplissimi spazi di lavoro, di ricerca e di azione da parte di questa Commissione sulle omissioni amministrative, gestionali e sulle responsabilità politiche. Per queste ragioni, io credo che questa Commissione debba agire con la massima autorevolezza, con la massima rapidità - il mandato è chiaro - e anche con il massimo appoggio di questo Consiglio Comunale. Ho ascoltato bene l'intervento del Consigliere Sbriglio; io mi auguro che, nonostante l'amarezza per scelte che avrebbero potuto essere diverse, lui, così come gli altri, decida di dare un mandato autorevole a questa Commissione, perché questa Commissione ne ha bisogno. Vorrei concludere spendendo una parola per il Consigliere Liardo, che con me e con altri ha seguito questa vicenda fin dall'inizio dell'insediamento di questa consiliatura. Sono convinto che il Consigliere Liardo potrà svolgere un ottimo lavoro, gliene faccio non solo augurio, ma me ne faccio corresponsabile e sono anche convinto che il Consigliere Liardo potrà cercare di tenere insieme i due grandi portati di questa Commissione: da un lato, l'accertamento delle responsabilità e, dall'altro, la necessità della verità, quella verità che i lavoratori e le lavoratrici lo scorso anno, depositando un esposto alla Procura della Repubblica, pur essendo soggetti minacciati, che stavano perdendo il loro posto di lavoro o che l'avevano già perso, erano prima di tutto cittadini che, prima di tutti gli altri, chiedevano alla politica e a questo Consiglio Comunale chiarezza, verità e giustizia. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Carbonero. CARBONERO Roberto Io volevo esprimere il mio pensiero, sottolineando come, per l'ennesima volta, sia stata presa con assoluta superficialità la decisione sulla composizione di una Commissione, invece assolutamente importante. Quanto è accaduto credo sia proprio stato dettato dall'ennesima superficialità che il Presidente del Consiglio spesso ha in queste occasioni, perché lui ha semplicemente detto: "Il PD ne ha chiesti 5, il massimo era 9, facciamo 7 e va bene così, facciamo a forfait". Non ha considerato, però, la storia di questa Commissione e di CSEA stessa, perché vorrei ricordare che, un anno e mezzo fa, io, il Consigliere Curto, il Consigliere Centillo, il Consigliere Liardo e il Consigliere Bertola avevamo già preso in mano la situazione, andando perfino a casa del buon Perone a farci insultare e a sentirci dire che tanto lui poteva fare quello che voleva, perché lui faceva quello che voleva; questa era la risposta che ci era stata data. Se lei avesse esaminato la situazione con un po' più di attenzione, avrebbe potuto semplicemente considerare le 5 persone che avevano partecipato alle 7-8 sedute di Commissione (tra Controllo di Gestione e III Commissione) sull'argomento e, se voleva fare un forfait, con 7 persone, avrebbe potuto aggiungere i 2 Capigruppo dei 2 partiti principali, PD e PdL, e avrebbe composto la Commissione. Invece, per l'ennesima volta, come la buona gallina al guinzaglio del buonanima di Meroni, si è fatto portare al guinzaglio dal partito di maggioranza e ha fatto un guazzabuglio che non serve a niente, ma che per l'ennesima volta dimostrerà come i Consiglieri attenti e sul pezzo saranno capaci di portare a termine una Commissione, forse una delle più importanti che questa Città si è mai trovata davanti. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Viale. VIALE Silvio Io sono un po' confuso da questo dibattito, perché, dopo aver sentito l'arringa conclusiva del Consigliere Curto e l'intervento del Consigliere Carbonero sulla Commissione tipo inquisitoria, mi chiedo che cosa stiamo a fare la Commissione di indagine. Mi sembra che le conclusioni siano già chiare; erano già chiare da tempo, bisognava mettere gli inquisitori più bravi, cioè tutti i PM nella Commissione, e poi il Consiglio Comunale avrebbe forse incaricato un Difensore d'ufficio di vedere le conclusioni. Pertanto, se questo è il modo con cui si procede qui dentro, non funziona. Qui alcuni continuino a dire che le responsabilità di CSEA sono dell'Amministrazione Chiamparino e del suo Vicesindaco; questo lo sanno anche Cavour, Bellezia e Carlo Alberto, lo sa chiunque. Se questo è il punto e se queste sono le conclusioni, evitiamo di perdere tempo: trovatevi un paio di volte, votate a maggioranza il documento e venite in Aula, dove sarà respinto; contenti tutti, contenti i lavoratori CSEA, contento chiunque avrà alzato una bandiera per un po' di tempo. Il punto non è questo. Dico solo una cosa; io sono abbastanza contento che nella Commissione non ci sia prima di tutto nessuno che ha avuto a che fare con i Consigli Comunali e le Giunte incriminate. Questo mi pare un elemento, io non giro intorno alle parole. La Commissione CSEA non va ad esaminare il comportamento di CSEA e non va a dire che il Comune di Torino avrebbe dovuto ritirarsi da CSEA alcuni anni fa (2007, 2008), togliendo i propri 3 rappresentanti, e lasciare CSEA al suo destino. Non può farlo; potrebbe dirlo, ma finisce lì. In questa Commissione si andranno ad analizzare le vicende CSEA (dove 6 rappresentanti del Consiglio d'Amministrazione sono nominati da privati) ed essendo un'azienda estremamente sindacalizzata sarà necessario sentire le rappresentanze sindacali per capire che cosa sapevano e che cosa hanno fatto dal 1997 in poi (perché la vicenda nasce molto prima). Allora, se il discorso che "non poteva non sapere" vale per il Vicesindaco, per i Capigruppo e per il Consiglio Comunale, a maggior ragione vale per chi era a contatto continuamente con l'Azienda e non ha, forse, evidenziato in modo chiaro che cosa stava accadendo, o pensava stesse accadendo. Siamo tutti molto bravi a dire che la colpa è sempre di qualcun altro. Questa Commissione è composta da 7 persone di nuova nomina in questo Consiglio Comunale - e questo a loro merito -, alcuni schierati, perché hanno sostenuto pubblicamente che la responsabilità era del Vicesindaco e che i 70 lavoratori che non hanno trovato altre soluzioni devono essere assunti dal Comune di Torino, altri, pur forse condividendo questa o quell'altra affermazione, non hanno detto nulla e sono lì. Allora, io mi aspetto che i 7 rappresentanti di questa Commissione facciano un lavoro di approfondimento, istruiscano sui fatti in base al materiale che avranno a disposizione e ci portino una relazione. Mi aspetto questo, non altro, perché altrimenti rischiamo davvero di trovarci in una situazione in cui la sentenza è già annunciata e si trova solo un modo per arrivare alla sentenza. Ecco perché io non condivido il fatto che per fare una Commissione di inchiesta, ad esempio, sulla Juve sia necessario che siano tutti tifosi juventini o, se la facciamo sul Filadelfia, i componenti debbano essere iscritti tra i club granata, perché altrimenti non va bene. Noi dobbiamo fare una Commissione di indagine in cui chi vi partecipa lo farà ovviamente per posizioni politiche, ma, in ogni caso, dovrà essere disposto a valutare i fatti e la situazione. Quali siano i fatti non l'ho ancora ben capito. Vedrò la relazione che verrà portata e mi pronuncerò. Pongo un'ultima questione. Chiunque potrà proporre emendamenti per allargare il numero dei membri della Commissione, però - parliamoci chiaro e tondo - io sono convinto che le Commissioni che lavorano meglio siano quelle in cui ci sono poche persone, che si tirano su le maniche. Se questo Consiglio Comunale vuole fare una Commissione in cui tutti i Gruppi sono rappresentati e ai Gruppi principali gli si dà un po' di proporzione, le Commissioni non avranno mai meno di 18-20 elementi, quindi metà Consiglio, perché ci sono 12 Gruppi Consiliari, ammesso che il PdL sia ancora unificato e non si sia già diviso, perché altrimenti aumentano. Quindi, se ogni Gruppo ha diritto ad avere un proprio rappresentante in Commissione e il Gruppo principale PD ad averne almeno due o tre, avremmo delle Commissioni di inchiesta faraoniche di 15-20 elementi, che sono il Consiglio Comunale. Allora, è una pagliacciata. Una Commissione deve funzionare con pochi elementi, che abbiano voglia di lavorare e che abbiano il tempo e la possibilità di lavorare; il fatto che ci siano molti componenti fa sì che qualcuno manchi sempre. Ecco perché io confido in queste 7 persone, perché, al di là delle opinioni diverse e degli aspetti personali e caratteriali che ci caratterizzano, abbiano voglia di andare a vedere gli atti, di sentire le persone, di non partire da pregiudizi e di portarci una relazione il più possibile reale su quello che è successo per evitare che succeda in futuro e non andare a creare ghigliottine davanti a piazza Palazzo di Città e buttare teste dentro le cesta. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Greco Lucchina. GRECO LUCCHINA Paolo Intervengo molto brevemente. Mi riconosco in molte delle considerazioni che sono state fatte. Ha ragione il Consigliere Mangone, c'è probabilmente il tentativo di vedere in qualche modo depotenziata l'azione della Commissione, non considerando al suo interno le figure dei Capigruppo. Lo ha ricordato, perché è vero che la Commissione non si deve sostituire alla Magistratura nella sua indagine, ma, se non lo fa nel suo indirizzo politico, allora viene snaturata del tutto. Credo che abbia ragione anche il Consigliere Sbriglio, perché mi pare che con questi 7 componenti vengano rappresentati in Commissione solo 5 degli 11 Gruppi Consiliari (non considero, per evidenti motivi, l'amico Alberto), per cui va fatta anche questa considerazione. Mi pare che, oggi, da questo dibattito sia emerso un dato evidente: c'è una richiesta forte fatta a lei, Presidente. Lei è il Presidente dell'intera Aula e mi pare che sia stato depositato un emendamento, che dovrebbero diventare due: il primo chiede di allargare a 9 il numero dei componenti e l'altro terrà evidentemente conto dei 2 nuovi nominativi. Ritengo che siano scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti (ma non so se questo sia vero o meno), e, visto che lei è sovrano in quest'Aula, le chiedo di accogliere gli emendamenti che sono stati presentati. Questa è una richiesta che proviene dall'Aula, alla quale non si può sottrarre. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Presidente, capisco che, quando si è in fase di analisi degli emendamenti, c'è sempre l'Aula che rumoreggia, ma ritengo che i Gruppi di maggioranza, che - mi sembra di aver capito - propongono un emendamento, dovrebbero chiedere la sospensiva, perché diventa veramente difficile fare un intervento quando le persone si agitano da un banco all'altro. Io faccio questa richiesta, dopodiché, se il clima è questo, rinuncio anche all'intervento. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Lo Russo. LO RUSSO Stefano Non ho alcun emendamento in mano (quindi, non so di che cosa stiamo parlando), per cui mi ero iscritto a parlare e farò il mio intervento, poi valuteremo se dovesse venir presentato e distribuito un emendamento. Confesso che la discussione di oggi è un po' surreale, perché - lo ricordo a chi mi ha preceduto, in particolar modo dai banchi della minoranza consiliare, che adesso rivendica a gran forza l'aver proposto la Commissione di indagine - la Commissione di indagine aveva 2 Consiglieri del Partito Democratico tra i firmatari ed è stata approvata con i voti determinanti (quindi, non secondari) del Partito Democratico. Questo per fare un po' d'ordine, perché qui la questione surreale è che io ascolto il Collega D'Amico, che in virtù del fatto che non è in Commissione dichiara di non votare la deliberazione, il Collega Sbriglio, che in virtù del fatto che lui non è in Commissione, non avendo votato la mozione in quest'Aula, proponeva di istituire la Commissione, dichiara di non votare la deliberazione istitutiva, rilevo che vi sono Consiglieri delle forze di minoranza che, contravvenendo al basilare e minimo principio di rispetto di un'istituzione di forze politiche, si permettono di sindacare la composizione della Commissione, sulla base di giudizi personali e di giudizi politici, introducendosi nelle dinamiche, facendo nomi e cognomi a verbale e proponendo Consiglieri di altre forze politiche. Allora, tutta questa serie di elementi del dibattito di questi tre quarti d'ora ci porta a considerare la situazione, girando la buona fede che è stata messa fin qui da parte nostra in un contesto isolato. Perché il Partito Democratico ha affrontato questa discussione con grandissima serietà e con grandissima trasparenza e volontà di fare chiarezza fin dall'inizio. Io ricordo, quando martedì scorso alla Conferenza dei Capigruppo si è iniziato a discutere, a valle dell'approvazione della mozione, dell'oggetto della deliberazione e della composizione numerica della Commissione, che la nostra proposta era di restringere a 5 i componenti della Commissione di indagine, perché la Commissione d'indagine, non d'inchiesta, è una cosa molto seria, che richiede fiducia nei componenti, indipendenza il più possibile di giudizio e volontà chiara di accertare i fatti, non le responsabilità politiche sulla base dei fatti e condurre l'azione della Commissione in una certa direzione di indirizzo politico, perché altrimenti gli strumenti sono altri. Gli strumenti di sfiducia politica e di commento politico, cari signori, si fanno alla luce del sole, in quest'Aula, con chiarezza e con grande trasparenza, non giocando sulle pieghe del Regolamento, immaginando di utilizzare surrettiziamente un'istituzione seria come una Commissione di indagine. Venite allo scoperto. Se l'intento è un altro, venite allo scoperto, Colleghi. Consigliere Liardo (l'ha citato il Collega Mangone), lei a breve - come noi del Partito Democratico auspichiamo e abbiamo lavorato perché questo avvenisse - presiederà una Commissione che ha un oggetto chiaro: accertare i fatti. In un'intervista che lei ha voluto gentilmente rilasciare al quotidiano "Nordovest", qualche giorno fa, ha chiaramente indicato qual è la sua verità: cioè che l'accertamento dei fatti sarà finalizzato ad accertare una responsabilità politica. In virtù di questa intervista, nella discussione che abbiamo avuto all'interno del Gruppo Consiliare del PD, più di uno ha sollevato ragioni d'opportunità sulla sua designazione a Presidente di questa Commissione. Nonostante le sue opinioni personali, nonostante quello che lei ha esternato sui giornali, che gettano una potenziale ombra sul lavoro che lei potrà condurre nella Commissione, almeno questo lo consenta, in considerazione del fatto che lei ha già la sentenza in tasca, nonostante questo il PD si fa garante di un rispetto istituzionale che il nostro Statuto consegna al Consiglio Comunale, a ciascuno di noi, cioè che è la minoranza consiliare a esprimere la Presidenza, e il PD, nonostante le sue dichiarazioni, ben si è guardato dal mettere in discussione questa condizione nella Conferenza dei Capigruppo in cui è stato fatto il suo nome. Allora capisce che questo è un atteggiamento - mi si consenta - un po' strumentale, da parte delle forze di minoranza o da parte di chi, anche appartenendo alle forze della maggioranza Consiliare, si sente violato in un suo diritto, senza peraltro aver partecipato alla votazione della proposta di mozione che istituiva la Commissione. Nonostante questi atteggiamenti, noi siamo qui in quest'Aula e siamo disponibili a recedere rispetto all'impostazione, che avevamo proposto, di stringere molto questa Commissione per consentire la riservatezza, per evitare che questa Commissione diventasse una sorta di Tribunale del popolo. Abbiamo aderito alla proposta del Presidente del Consiglio Comunale, una proposta di buon senso e mediana tra i 9 componenti proposti dalla minoranza e i 5 componenti proposti da noi. Riteniamo che sia una proposta ragionevole. Guardate, il problema della rappresentanza dei Gruppi Consiliari è insolubile, perché in quest'Aula è formalmente costituito un numero di Gruppi Consiliari superiore a 9, quindi il problema della dignità e della rappresentanza è un problema insolubile. Esiste un procedimento, che si chiama "delega di rappresentanza", per cui, evidentemente, non trattandosi di una Commissione ordinaria (per la quale il nostro Regolamento e il nostro Statuto prevedono la rappresentanza di tutti i Gruppi), ma trattandosi di una Commissione Speciale di Indagine, il nostro Regolamento prevede un contingentamento dei Consiglieri, a prescindere dalla numerosità dei Gruppi. Nonostante tutti questi elementi, noi oggi siamo qui a votare questa proposta di deliberazione. Avremmo voluto farlo puntando al merito della deliberazione, perché ciò che sta a cuore al Partito Democratico è l'accertamento dei fatti, perché non dimentichiamo che noi stiamo avviando un'indagine conoscitiva del Consiglio Comunale per capire come mai il Consorzio CSEA sia fallito, quali siano i fatti che hanno prodotto questo fallimento e quali di questi fatti siano imputabili al Comune di Torino. Questo è lo spirito che ci ha mosso, e ci ha mosso dall'inizio in questo senso. Questo è lo spirito che ha mosso il Partito Democratico ad individuare i nominativi dei Consiglieri, che hanno tutto il nostro sostegno, mi spiace che forse non hanno il vostro, ma il nostro ce l'hanno, esattamente come lei, Consigliere Liardo, che andrà a presiedere questa Commissione, nonostante quanto ha dichiarato ai giornali. Perché esiste un principio di rispetto istituzionale. Noi abbiamo fatto una scelta, e la scelta che abbiamo fatto è stata quella di individuare delle persone che si approcciassero alla questione con il massimo possibile di serenità. Durante la discussione sulla proposta di mozione il Consigliere Viale aveva proposto addirittura un emendamento, che non fu accolto, per impedire ai Consiglieri dello scorso mandato e agli Assessori delle scorse Giunte di entrare in Commissione; noi, per eterogenesi dei fini, siamo arrivati ad una proposta di questo tipo. Io ringrazio tutti i Consiglieri che si sono occupati della questione CSEA, a partire dal Consigliere Centillo, e dal Consigliere Mangone, il quale in III Commissione e in questo Consiglio Comunale più volte si è occupato della vicenda CSEA. Per quanto compete al Partito Democratico, esprimo piena fiducia nel fatto che i Consiglieri, al di là delle legittime e personali opinioni, ancorché espresse a mezzo stampa, dal momento dell'approvazione di questa proposta di deliberazione - spero, auspico, ovviamente, è un auspicio, non si può fare diversamente - possano assumere quella serenità e quella possibile, potenziale indipendenza di giudizio, che - spero - condurrà la Commissione a quello che oggi noi deliberiamo, cioè all'accertamento dei fatti. Non al provare delle opinioni, ma all'accertamento dei fatti. Concludo dicendo che, per quanto ci riguarda, riteniamo che la proposta del Presidente del Consiglio Ferraris sulla numerosità sia una proposta di mediazione e, come tale, non ci trova pienamente convinti e pienamente soddisfatti, in quanto - come abbiamo ribadito sia martedì, quando abbiamo discusso per la prima volta, sia venerdì con il Consigliere Vicecapogruppo Paolino - avremmo preferito una composizione molto più snella di questa. Tuttavia, accettiamo la proposta di mediazione del Presidente di portarla a 7 e rinnoviamo l'invito ai futuri componenti di questa Commissione a svolgere il loro mandato nella piena serenità e ad accertare con chiarezza, pienezza e contezza, che cosa sia successo in questi anni riguardo alla vicenda CSEA, e come mai oggi noi qui siamo arrivati a questo punto. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Centillo. CENTILLO Maria Lucia Intervengo molto brevemente per dire che credo sia stato importante arrivare ad avere la Commissione. Quando la settimana scorsa sono intervenuta, ho detto che era necessario non avere posizioni precostituite, e credo che questo sia importante. Mi spiace, però, che ci sia una situazione, oggettivamente, così conflittuale, perché, mentre noi discutiamo della proposta di deliberazione, oggi i lavoratori hanno iniziato a ricevere le lettere di licenziamento. Ora, siccome la mia vita politica è sempre stata caratterizzata dalla tutela dei diritti delle persone, partendo dai miei doveri io dico che per me non è un problema essere dentro o fuori la Commissione, quindi rispetto quanto deciso in tal senso dai miei Colleghi di Gruppo e, ovviamente, quanto deciderà il Consiglio Comunale. Si sappia che, al di là della Commissione di indagine, che affronterà determinate questioni, rimane aperto il problema delle lavoratrici e dei lavoratori di un Consorzio - che era, peraltro, l'unica area di formazione laica di questa Città -, che io credo abbia comunque bisogno di rimanere ben in piedi, con i riflettori accesi, indipendentemente dalla Commissione di indagine. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Sull'ordine dei lavori? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lei è già intervenuto. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, non è chiuso il dibattito, ma lei è già intervenuto. La parola, per un'integrazione, al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Intervengo soltanto per dire a verbale che anche il PdL ci tiene ai lavoratori, tanto quanto il Consigliere Centillo, e noi siamo a fianco dei lavoratori da 2 anni a questa parte, da quando è iniziata la vicenda CSEA. Lo voglio dire a verbale, perché dall'intervento del Consigliere Centillo sembra quasi che la politica debba eliminare ogni sua liturgia, ogni suo dialogo, ogni suo dibattito, ogni sua camera di compensazione, e questo non è accettabile. Noi ci teniamo ai lavoratori tanto quanto il Consigliere Centillo e il Gruppo del PD. |