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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Febbraio 2013 ore 10,00
Paragrafo n. 9
DELIBERAZIONE DI NOMINA 2013-00736
ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE CONSILIARE SPECIALE DI INDAGINE DENOMINATA "COMMISSIONE CONSILIARE D'INDAGINE SULL'EX CSEA".
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201300736/002,
presentata dal Presidente del Consiglio Comunale in data 18 febbraio 2013, avente
per oggetto:
"Istituzione di una Commissione Consiliare Speciale di indagine denominata
Commissione Consiliare d'indagine sull'ex CSEA".

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Come da Regolamento, il tempo previsto per gli interventi è di 10 minuti per un
Consigliere del Gruppo, mentre gli altri componenti del Gruppo hanno a disposizione
5 minuti.
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Sbriglio.

SBRIGLIO Giuseppe
Pongo una domanda a lei, Presidente. Ho visto la composizione di questa
Commissione e vedo che sono rappresentate tutte le forze politiche ad eccezione di
quelle che hanno rinunciato. Premesso che, in relazione a questa Commissione,
avevo dato la mia disponibilità nel parteciparvi, mi stupisce che, per quanto riguarda
le forze di maggioranza, addirittura ci siano 3 esponenti del Partito Democratico.
Credo che le Commissioni di indagine debbano essere a garanzia e debbano dare,
soprattutto nell'esito finale, la massima trasparenza. Avevo sollevato alcune
perplessità, però chiaramente queste non dovrebbero inficiare.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La prego di intervenire sull'ordine dei lavori, perché se entra nel merito...

SBRIGLIO Giuseppe
No, il mio intervento è sull'ordine dei lavori.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Però è entrato nel merito della proposta di deliberazione e, naturalmente, può
comunque intervenire nel merito della proposta di deliberazione, però è meglio
chiarirlo.

SBRIGLIO Giuseppe
Lo ritengo un intervento sull'ordine dei lavori, ma, se preferisce considerarlo nel
merito della proposta di deliberazione, va bene lo stesso.
Stavo dicendo che, indipendentemente dalle perplessità che uno esprime, credo che
sull'esito finale una Commissione di indagine dovrebbe dare alcune garanzie di
partecipazione. Il fatto che nelle forze di maggioranza si valuti un elemento
cencelliano sulla Commissione, più che un ordine di garanzia, mi crea alcune
perplessità, a maggior ragione e a fortiori avendo partecipato in passato ad una
Commissione d'indagine; ricordo che sono stato Vicepresidente della Commissione
di indagine sulle esumazioni nei cimiteri.
Pur essendoci la volontà e la richiesta da parte di qualcuno - che ha una formazione
da giurista - di partecipare a questa Commissione, il fatto che ciò non gli venga
concesso mi crea anche qualche pensiero, perché credo che una Commissione di
indagine debba portare le varie istanze e le varie sensibilità e potrebbe essere utile
una simile preparazione all'interno della Commissione.
Rimando al Presidente questa riflessione e credo che sia opportuno porre rimedio a
questo elemento. In difformità, chiaramente le mie riflessioni saranno forti, perché
credo che sia l'unica forza di maggioranza che chiede di rientrare e alla quale ciò non
viene concesso; probabilmente o c'è un disegno di qualche natura su questo diniego,
oppure all'interno di questa Commissione l'interesse non è quello di arrivare alla
verità dei fatti, ma trovare una soluzione che sia politica. Io pongo l'attenzione su
questo elemento, ma chiaramente non credo che sia così; se però le condizioni sono
queste, non so se avrò nemmeno la serenità di votare una Commissione che poi
magari non avrà alcun tipo di utilità, anzi magari troverà delle indicazioni che non
copriranno tutte le conoscenze e le sensibilità.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Intervengo per illustrare questa proposta di deliberazione (visto che è a mia firma),
cogliendo l'occasione delle domande del Consigliere Sbriglio. La settimana scorsa, a
seguito di un lungo dibattito, è stata approvata a larga maggioranza una proposta di
mozione che, da Regolamento, prevede che, entro il Consiglio successivo, il
Presidente presenti una proposta di deliberazione del Consiglio Comunale per
istituire la Commissione di indagine richiesta, secondo i dettami ed i parametri
definiti dalla volontà del Consiglio stesso nella mozione (quindi, contenuti nel
dispositivo votato ed emendato). Così è stato fatto, cioè è stata presentata una bozza
molto informale nella Conferenza dei Capigruppo di martedì e la versione definitiva
nella Conferenza dei Capigruppo di venerdì.
Durante il dibattito in sede di Conferenza dei Capigruppo è emersa già martedì - ed è
stata confermata venerdì - la presenza di una rappresentanza definibile dal
Regolamento da un minimo di 5 ad un massimo di 9 componenti. Si è scelto di
includere 7 componenti nella Commissione (quindi, una via mediata) e vi è stata
l'approvazione della Conferenza dei Capigruppo in 2 momenti distinti (ricordo anche
con votazione). È stata decisa quindi una rappresentanza che comprende 4 unità per
la maggioranza e 3 unità per le minoranze; il Presidente, scelto tra le minoranze, è
stato indicato dalla Conferenza dei Capigruppo, così come il Vicepresidente, scelto
nella maggioranza.
Consigliere Sbriglio, peraltro lei era presente, almeno in parte, al dibattito.
Sono stati indicati dei nominativi - come ipotetici componenti - designati dalle forze
di minoranza e di maggioranza, tra cui appariva in fieri anche il suo nome,
dopodiché, in seguito al dibattito e alla presenza di quasi tutti i componenti dei
Gruppi Consiliari rappresentati dai Capigruppo, si è stabilito quanto poi ho
sottoscritto nella proposta di deliberazione.
Le minoranze, così come la maggioranza, hanno ritenuto di rappresentarsi secondo
quanto indicato e seguendo un principio assolutamente trasparente e democratico,
quale è stato il dibattito che è avvenuto in Conferenza dei Capigruppo.
A questa proposta di deliberazione si è giunti seguendo la volontà di tutti i
partecipanti alla Conferenza dei Capigruppo e non ricordo che vi fosse qualche
astensione... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, ma lei non c'era alla fine.
Questo è quanto.
Il Consigliere Ricca rinuncia al suo intervento.
La parola al Consigliere D'Amico.

D'AMICO Angelo
Il Presidente ha fatto un breve excursus su come sono andate le cose durante la
riunione della Conferenza dei Capigruppo di venerdì, ma vorrei ricordare - e mettere
a verbale - in quest'Aula che la richiesta del sottoscritto nella seduta di venerdì è
stata quella di portare a 9 il numero dei Commissari componenti di questa
Commissione (tra l'altro, è un numero che trova anche il consenso del Regolamento
Comunale, che prevede il numero massimo di 9 componenti) e ritengo che questa
richiesta, nel momento in cui si istituisce una Commissione di indagine, rappresenti
un elemento di massima garanzia, perché si dà la possibilità di partecipare al maggior
numero di persone, in questo caso al maggior numero di Gruppi politici.
Purtroppo c'è stato un atteggiamento di censura da parte del Partito Democratico,
che, inizialmente, aveva addirittura proposto 5 componenti, per poi arrivare ad un
accordo, in sede di Conferenza dei Capigruppo, che prevede 7 componenti.
È vero che venerdì è stata richiesta la votazione per scegliere se questa Commissione
doveva essere composta da 7 o da 9 Commissari; ha prevalso, seppur di misura, la
proposta avanzata dal Partito Democratico e, quindi, di fatto, decidendo di portare a
7 i componenti di questa Commissione, ritengo che, da parte di qualche forza
politica, ci sia l'intento di sottovalutarla o, perlomeno, di imbavagliarla. Dato che
credo che, invece, questa Commissione sia utile e soprattutto seria (perché vogliamo
comprendere che cosa è accaduto realmente all'interno di CSEA in questi anni),
avremmo ritenuto opportuno avere un maggior numero di rappresentanti all'interno
di questa Commissione. Ci è stato detto che tutto ciò non poteva avvenire, in quanto
un minor numero di componenti avrebbe garantito maggiormente la discrezionalità
della Commissione, ma non ritengo che il passaggio da 7 a 9 elementi avrebbe
provocato questa grave possibilità di fuoriuscita di voci.
Ribadisco che, purtroppo, il Partito Democratico ha posto questo veto in maniera
forte ed ha detto che i componenti sarebbero dovuti essere 5 o 7 o, altrimenti, non se
ne sarebbe fatto nulla. Il sottoscritto, che intendeva far parte di questa Commissione,
ha dovuto, con senso di responsabilità, ritirare la propria candidatura (perché,
altrimenti, venerdì saremmo stati costretti ad estrarre a sorte i nomi dei componenti
della Commissione), però adesso vengo a scoprire che un'altra forza politica, tra
l'altro di maggioranza, avrebbe voluto farne parte e tutto ciò non è stato possibile.
In virtù di questo, pur ritenendo molto utile lo strumento di questa Commissione di
indagine per capire come sono andate le cose all'interno di CSEA, dovrò purtroppo
astenermi dal voto.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Quindi il suo intervento vale anche come dichiarazione di voto, Consigliere
D'Amico.
La parola al Consigliere Mangone.

MANGONE Domenico
Il mio intervento sarà molto veloce ed annuncio, come ha fatto il Consigliere
D'Amico, la mia astensione. Le motivazioni della mia astensione sono le seguenti:
ho già avuto modo di dichiarare, anche a chi me l'ha chiesto nei giorni scorsi, che
ritengo questa Commissione una cosa molto seria ed uno strumento utile
all'accertamento dei fatti e della verità.
Presidente, i nomi che sono riportati nella sua proposta di deliberazione sono tutti in
grado di espletare il mandato che, oggi, questo Consiglio gli conferisce. Tra queste
persone, però, mancano - ad esclusione dei Capigruppo Curto e Bertola - i 3
Capigruppo dei maggiori Gruppi di questo Consiglio Comunale. Manca il
Capogruppo Lo Russo, manca... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Infatti, il
terzo è il Capogruppo Moretti. Come stavo dicendo, mancano anche il Capogruppo
Marrone del PdL ed il Capogruppo e, addirittura, la rappresentanza del terzo partito,
che è quello dei Moderati.
È chiaro che non condivido la partenza di questa Commissione, anche perché il
Consiglio Comunale avrebbe dovuto dare una risposta alle - come possiamo definirle
- riflessioni del Sindaco della settimana scorsa.
Quanto tempo ho a disposizione, Presidente? Notavo che mi guardava con una certa
attenzione ed ero già preoccupato.
Siccome l'altro giorno il Sindaco ha fatto una serie di riflessioni sulle capacità e sulle
possibilità di questa Commissione, l'unica risposta che questo Consiglio poteva dare
alle sue riflessioni di lunedì scorso era quella di far entrare in questa Commissione i
suoi massimi rappresentanti politici, che sono ovviamente i Capigruppo di tutti i
Gruppi, e, invece, è stata fatta una scelta diversa, a cominciare dal mio Gruppo - e, di
conseguenza, il mio intervento tende a giustificare la mia astensione al momento del
voto -; è una scelta che non ho condiviso, perché ritenevo e ritengo tuttora che nella
Commissione debbano entrare tutti coloro che si sono occupati di questa vicenda in
questo anno e mezzo.
Ha fatto bene il PdL ad indicare, seguendo un po' questo ragionamento, il
Consigliere Liardo come Presidente. Certo, anche in questo caso partiamo molto
male, Consigliere Liardo (ho avuto modo di dirglielo personalmente e ci tengo a
dichiararlo a verbale), in quanto non si può nominare un Presidente che ha espresso
delle opinioni sui giornali come ha fatto lei nei giorni scorsi. Non si può dare uno
strumento così importante in mano ad una persona che - magari ho sbagliato
l'interpretazione - ha già la sentenza in tasca.
Ovviamente, su questa Commissione di indagine o di inchiesta - anche sui termini
bisogna fare molta attenzione - ci stiamo girando un po' intorno: che cosa dovrà fare
questa Commissione? Che cosa non dovrà fare questa Commissione? Sappiamo che
non dovrà fare indagini, che sono delegate alla Magistratura; questo lo sappiamo, ma,
al di là di questo, non dovrà farle anche perché non ha le capacità e non ha le
possibilità per fare le indagini che sta facendo la Magistratura. Si tratterà di andare a
ricercare uno spazio che è stretto, Presidente Liardo, e andrà ad interessare solo i
rapporti politici che ci sono stati tra CSEA e la Città di Torino.
Mi rendo conto che è uno spazio molto stretto, nel quale sarà difficile lavorare;
probabilmente, in questo spazio la politica prevarrà su tutte le altre cose ed è questa
la ragione per cui sarebbe stato opportuno avere tutti i Capigruppo all'interno della
Commissione. Mi auguro che, alla fine, prevarrà il buonsenso, che riconosco al
futuro Presidente della Commissione, così come a tutti gli altri membri che ne
faranno parte.
Sono sicuro che non vi avvarrete di esperti e che, quindi, le notizie che apprenderete
nell'esercizio delle funzioni rimarranno in quell'Aula, dove queste notizie verranno
condivise con voi. Spero che non ci saranno speculazioni e che verrà rispettato il
lavoro che, per anni, le persone hanno svolto in favore di questa Città. Mi auguro che
non vi siano pregiudizi da parte di nessuno verso quel lavoro e, a prescindere da
tutto, che si riconosca la possibilità a tutti quanti di esprimere in maniera libera la
propria opinione.
Mi auguro che la Commissione non sia uno strumento per creare intorno alla vicenda
CSEA un clima politico teso oltre il normale ed oltre il dovuto.
Concludo il mio intervento ribadendo la mia volontà di astenermi per le ragioni che
ho espresso. È evidente che sono favorevole al fatto che il Presidente emendi la sua
proposta di deliberazione (perché, come è noto, è solo sua, anche se lo Statuto ed il
Regolamento prevedono l'obbligo di sentire i Capigruppo); sono d'accordo con chi
mi ha preceduto: sarebbe stato opportuno avere 9 membri in Commissione,
allargando la partecipazione anche alle altre forze politiche presenti in questo
Consiglio Comunale. Essendo una sua decisione, lei decide ed io mi posso riservare
solo il fatto di votare a favore, contro o di astenermi; in questo caso, mi asterrò.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Non essendo più Capogruppo del mio Gruppo, non ho seguito da vicino la vicenda,
però esprimo un'opinione determinata dall'esperienza avuta precedentemente.
Consigliere Mangone, se fossi stato Capogruppo, mi sarei rifiutato di partecipare alla
Commissione. La Conferenza dei Capigruppo ed i Capigruppo sono un organo di
questa Città e di questo Consiglio Comunale e, conseguentemente, hanno un ruolo
ben preciso da svolgere, che, a mio giudizio, deve essere portato avanti
esclusivamente per quel tipo di compito. Se lo sovrapponiamo ad un incarico così
importante come quello di una Commissione di indagine - come è giusto che sia
chiamata -, sicuramente si possono creare dei conflitti di interesse e anche delle
modalità di gestione non completamente corrette rispetto invece al profilo che questa
indagine deve avere.
Inoltre, questa, giustamente, è una Commissione di indagine, quindi tranquillizzo
coloro che pensano che questa Commissione abbia dei poteri diversi rispetto a quello
che era previsto nel Regolamento vero e proprio e mi riferisco in particolare al
Sindaco, che precedentemente aveva già rifiutato di istituire una Commissione di
indagine credendo che questa potesse avere dei poteri particolari (cosa che, in realtà,
in questo Consiglio Comunale non c'è).
Le opinioni che ha espresso il Consigliere Liardo (che sarà il futuro Presidente di
questa Commissione e che io sicuramente voterò) sono politiche, del tutto legittime,
lecite e direi assolutamente rigorose e non polemiche superficialmente. Il Consigliere
Liardo si occupa di questo Consorzio da circa 2 anni e quindi, essendo informato dei
fatti, ha il diritto di esprimere le proprie opinioni politiche, però dimostrerà - ed è per
questo motivo che lo votiamo convintamente - che il salto di qualità da Consigliere a
Presidente di una Commissione così importante sarà un fatto molto rilevante anche
per lui e per il nostro Gruppo, perché, chiaramente, la Presidenza di una
Commissione di indagine di questo livello comporterà sicuramente delle
responsabilità. Il Consigliere Liardo dimostrerà di avere le competenze e le capacità
per farlo, soprattutto in maniera equilibrata; ci tengo a sottolinearlo, perché penso
che sarà così.
Pertanto tranquillizzo il Consigliere Mangone e, se vorrà votarlo e farlo
convintamente, non sbaglierà, perché il Consigliere Liardo dimostrerà in questo
frangente di Commissione di fare bene il proprio lavoro, senza alcun tipo di
pregiudizio.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Sono convinto - e qui rubo una battuta che tradizionalmente è del Consigliere Curto,
che, però, tarda ad intervenire - che questo sia un momento importante per il
Consiglio Comunale. È un momento importante perché stiamo segnando un punto
che era anche dovuto consequenzialmente rispetto alla votazione della mozione
avvenuta nella scorsa seduta del Consiglio, ma è anche il momento di
perfezionamento di quello che, attualmente, era solo un indirizzo politico.
In questo dibattito è giusto ripercorrere brevemente anche l'iter, che, chiaramente, si
è svolto interamente in Conferenza dei Capigruppo, come peraltro prevede lo Statuto,
e che ha segnato un crescendo, degli alti e dei bassi. Questo lo voglio dire, perché -
come è stato ricordato dagli interventi che mi hanno preceduto - effettivamente lo
Statuto consente diverse ipotesi per quanto riguarda il numero dei componenti ed il
Consigliere Mangone ricordava giustamente che sempre lo Statuto assegna la
completa responsabilità della predisposizione della proposta di deliberazione al
Presidente, che sente i Capigruppo.
Vorrei che rimanesse a verbale un dato, cioè come - e, secondo me, c'è una profonda
differenza di contegno e di linea - la maggioranza, rispetto all'opposizione, ha gestito
questo percorso; sinceramente, non sono sorpreso ma sono un po' amareggiato dalla
piega che sta prendendo questo dibattito. Dovremmo sempre ricordarci che
l'obiettivo principe che dovrebbe muovere le nostre votazioni e le nostre decisioni
politiche in questo momento è la necessità di approfondire i fatti o, per essere più
preciso, di istituire uno strumento che raggiunga al meglio l'obiettivo di approfondire
le vicende che hanno riguardato il crack CSEA.
C'è chi, come l'opposizione, ha cercato (chiedendo unitariamente la composizione
massima, quindi a 9 membri, della Commissione) di offrire un notevole
coinvolgimento delle forze politiche (e dico senza nascondermi dietro un dito che
nell'opposizione si sono presentate sin dall'inizio e, ahimè, questo orientamento di
oggettiva frammentazione sta aumentando, ma solo da un punto di vista di
composizione consiliare, non di linea politica), ma la garanzia di un maggiore
coinvolgimento denota anche una maggiore responsabilizzazione (vorrei ricordare
che chi entra a far parte della Commissione è legato ad un vincolo di segreto e ad un
vincolo anche di condotta che chiaramente non investirà chi rimane fuori), e,
soprattutto, di consentire una maggiore partecipazione, non solo nella metà campo
della minoranza, ma anche in quello della maggioranza.
Eppure c'è stato un braccio di ferro, questo si deve sapere, perché, per quanto
riguarda la composizione, se si è arrivati ad una votazione e c'è stata una discussione
che ha visto opinioni diverse in entrambe le sedute della Conferenza dei Capigruppo,
evidentemente c'è stata una forzatura. C'è stata una votazione che, come ricordava il
Consigliere D'Amico, ha visto prevalere di poco la richiesta dei 7 componenti invece
dei 9.
A fronte di tutto ciò, come Capogruppo di minoranza ci tengo a sottolineare che, in
realtà, le forze dell'opposizione - dimostrando di non voler piantare bandierine,
dimostrando che non si tratta di una questione di visibilità e dimostrando che la
finalità è quella di accertare i fatti e di arrivare alla verità - sono riuscite a provare
che non vi è stato alcun problema in termini di composizione, perché c'è chi, come il
Consigliere D'Amico, con senso di responsabilità ha fatto un passo indietro e c'è chi,
come il Gruppo attuale del PdL, non ha avuto alcuna frattura neanche minima interna
e nessun dissenso interno nell'indicare il Vicecapogruppo Liardo, per due ordini di
motivi: non solo perché già garantiva, con il suo incarico di Vicecapogruppo, una
rappresentatività più che degna di tutta la nostra compagine, ma anche perché,
oggettivamente ed innegabilmente, è il Consigliere del nostro Gruppo che, sin
dall'inizio, ha preso a cuore ed ha approfondito la vicenda, dando un forte stimolo.
Di conseguenza, abbiamo ritenuto che questa fosse la scelta naturale nel segno della
coerenza, che non dipende solo dalla fiducia nelle sue capacità di saper gestire questo
momento particolarmente delicato, ma soprattutto che vale - lo voglio dire - come
riconoscimento rispetto all'impegno che ha profuso sin dall'inizio, quando c'era
un'attenzione mediatica di gran lunga inferiore, soprattutto per quanto riguarda le
sorti dei lavoratori ed il ruolo della Città nei confronti di questa vicenda ancora
piuttosto oscura.
Purtroppo, da parte della maggioranza non noto questo contegno: non solo vedo un
Capogruppo di maggioranza (che, tra l'altro, avrà anche modo di partecipare alla
Capigruppo) che avrà espresso (lo deduco, perché ammetto che all'ultima riunione
mi sono fatto sostituire dal Vicecapogruppo) questo dissenso rispetto alla
composizione, ma, addirittura, vedo che nel Gruppo del Partito Democratico le
posizioni sono diverse.
In particolare - e lo dico con tutto il rispetto, fuor di pelosa convenzione, che tributo
ai membri del PD che faranno parte della Commissione -, a me ha stupito l'assenza
del Consigliere Centillo, che è stata tra i promotori della mozione (e, quindi,
dell'istanza politica) di istituzione di questa Commissione. Devo dire che ne sono
dispiaciuto, perché ritengo che la sua presenza potesse essere un'ulteriore garanzia di
stimolo e di lavoro all'interno di questo organismo particolarmente delicato.
Non accetto che passi il messaggio che c'è stata una specie di incomprensione
generale nel Consiglio, perché, se un'incomprensione c'è stata, è avvenuta
nell'ambito della maggioranza.
Concludo il mio intervento, ricordando un fattore pratico: questa è una proposta di
deliberazione che viene predisposta dal Presidente, per cui è il Presidente - e non la
Conferenza dei Capigruppo - che se ne assume la responsabilità; neanche i
Capigruppo di maggioranza - questo lo sottolineo - si assumono la responsabilità
della sua predisposizione, perché ognuno ha dato il suo indirizzo, che poi, in un
modo o nell'altro, sarà stato valutato. Se, oggi, qualcuno espone delle criticità, vorrei
ricordare che lo stesso Statuto prevede lo strumento dell'emendamento.
Non accetto che questa proposta di deliberazione, cui noi teniamo come forze di
opposizione, venga minata rispetto a delle polemiche che possono essere
serenamente risolte in termini positivi con una formula emendativa. Non lo
dobbiamo fare noi, perché, in Conferenza dei Capigruppo, ci siamo impegnati per
allargare la partecipazione, ma se, oggi, qualcuno in maggioranza scopre di non
condividere alcuni suoi aspetti fondamentali (come la composizione di questa
Commissione), può prendere carta e penna - credo che lo possa fare ancora adesso,
ma comunque il Presidente può consentire, come ha fatto ampiamente in passato,
l'ammissibilità di emendamenti presentati fuori termine - e formulare un
emendamento; mi sento di garantire che, se andrà nella direzione dell'ampliamento
della partecipazione all'interno di questa Commissione, il voto da parte delle
minoranze sarà sicuramente favorevole, anche se questa proposta proviene dai banchi
della maggioranza.
Però, se chi formula le criticità strumentali, o reali - chi lo sa -, a questa proposta di
deliberazione poi non si comporta di conseguenza, utilizzando gli strumenti
deliberativi assembleari che lo Statuto gli consente, allora oggettivamente non
ritengo che queste polemiche siano così rilevanti da andare a minare quella che è la
missione fondamentale di una Commissione che noi vogliamo difendere e a cui
vogliamo pervenire, fino alla fine, alla sua istituzione.
Se veramente non arriveranno emendamenti in tal senso - quindi, non essendo
proposti, non verranno neanche approvati -, allora evidentemente l'unico codazzo
che lasceranno queste polemiche sarà prendere atto delle divisioni che hanno
connotato, anche in questo caso, la maggioranza rispetto alla formazione della
Commissione, che, comunque, ricordo, si conclude non solo con l'assenza di alcuni
Gruppi, non solo con l'assenza o meno - quella è una scelta opinabile - dei
Capigruppo come membri, ma si chiude con un singolo partito che esprime quasi la
metà dei componenti della Commissione, perché 3 su 7 si avvicina pericolosamente
al 50%. Questo lo sottolineo.
In conclusione, voglio dire che, però, ritengo che la Presidenza affidata non solo ad
un membro dell'opposizione, ma al Consigliere Enzo Liardo, che è il nostro
Vicecapogruppo e che ha seguito la vicenda sin dall'inizio, riuscirà - anche se
veramente verrà approvata con questa composizione - a garantire, in ogni caso, che la
Commissione possa pervenire ad un reale accertamento della verità, esercitando
appieno quell'attività di indagine che le viene conferita non solo dal nostro voto, ma
dallo stesso Statuto della Città di Torino.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Intervengo soltanto per ribadire che il Movimento 5 Stelle non ha avuto alcuna
esitazione nel partecipare alla Commissione con il Capogruppo, ma, forse, la scelta
del componente dipende più da una questione di competenza (come facciamo noi
normalmente), che dall'essere Capogruppo, quindi è stata scelta la persona che ha
seguito la vicenda CSEA sin dal principio e che, quindi, può dare il contributo
migliore a questa Commissione.
Per questo, onestamente, anche a noi spiace che, alla fine, il Consigliere Centillo non
possa partecipare; immagino che ci sia un motivo più che valido per questa
situazione, però credo che, comunque, avrebbe potuto contribuire per tutto quello che
ha fatto in questo anno e mezzo.
Spiace anche che, alla fine, ci sia stata questa preclusione - non da parte di tutta la
maggioranza, ma dei due partiti maggiori della maggioranza - all'espansione a 9
membri, che avrebbe consentito di includere anche il Capogruppo Sbriglio e il
Capogruppo D'Amico, che hanno legittimamente il desiderio di partecipare ai lavori.
Detto questo, credo che l'importante sia che tutte le persone che partecipano a questa
Commissione lo facciano con la voglia di fare e con lo spirito di collaborazione che
servirà per svolgere la missione della Commissione, che non è quella di duplicare le
attività della Magistratura, ma è quella di appurare le responsabilità politiche ed
amministrative per evitare che uno scandalo del genere possa ripetersi ancora nella
nostra città.
Quindi, credo che sarà su questo che poi si misurerà la buona o cattiva volontà delle
diverse forze politiche. Alla scadenza della Commissione, potremo magari tirare le
somme e capire se chi vi ha partecipato lo ha fatto con lo spirito di arrivare al miglior
risultato possibile e non con qualche altro spirito, magari opposto.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Io non posso che stare a guardare il dibattito di oggi, visto che il Consigliere Marrone
mi ha rubato la scenica battuta, storicizzandolo rispetto ai dibattiti che abbiamo avuto
su CSEA.
Se dovessimo prendere il polso oggi a quello che è il livello di attenzione su questa
vicenda, non potremmo che segnalare quello che negli scorsi mesi non era presente.
La situazione è sempre stata chiara o almeno nei corridoi di CSEA si è sempre
parlato molto e in termini chiarissimi, trovava un'assenza dal dibattito pubblico e
giornalistico e un quasi irrilevante o molto scarso dibattito istituzionale. Oggi,
invece, ci troviamo, comunque, davanti ad un'attenzione rimarcata su quello che io
penso rischi di essere un po' un archetipo del rapporto fra cittadini lavoratori e
Amministrazioni politiche.
Per questa ragione, credo che l'approvazione da parte del Consiglio Comunale di
Torino di questa Commissione di inchiesta sia un fatto molto importante e penso che
sia tanto importante e delicato da farmi dire a tutti i Colleghi del Consiglio Comunale
di ragionare profondamente se non dare alla Commissione, che oggi spero si insedi,
un mandato pieno.
Anch'io, come molti Colleghi prima di me, ero favorevole ad un allargamento
quanto più ampio possibile della Commissione, convinto che, non essendo la
Commissione rappresentativa di tutti i Gruppi politici - perché questo dice lo Statuto
della Città -, sarebbe stato necessario allargarla a tutte quelle forze del Consiglio
Comunale intese, tanto per cominciare, in forma di persone, che avessero voluto
impegnarsi in questo che sarà un lavoro faticoso e silenzioso, perché così ci viene
imposto dallo Statuto della Città.
La valutazione da parte della maggioranza alla Conferenza dei Capigruppo è stata
differente; la composizione della Commissione è certamente orfana di alcune
capacità, peculiarità e anche di esperienza pregressa. In questa storia, che ha visto in
questa consiliatura il lavoro su CSEA, sicuramente ci sono stati Colleghi che più di
altri da subito si sono impegnati seguendo questa vicenda, però, dall'altra parte, mi
sento di dire con forza che i 6 Colleghi con cui saremo impegnati in questo lavoro di
ricerca sono quanto di meglio il Consiglio Comunale e, soprattutto, quanto di meglio
la Città democratica possa esprimere in questa che non è la ricerca di una verità in
uno spazio strettissimo (quindi, non condivido quello che dice il Consigliere
Mangone). Anzi, io penso che il lavoro di questa Commissione abbia degli spazi
importantissimi di costruzione di senso o, meglio, di ricerca di senso in una vicenda
che di senso ne ha pochissimo.
Proprio ieri, "La Repubblica" di Torino pubblicava un ampio stralcio di una
dichiarazione spontanea dell'ex responsabile del personale di CSEA, ex dipendente
Comunale, Alberto Canale, che dimostrava come intorno alla vicenda CSEA molte
cose siano già state dette e non sempre la politica ha avuto la capacità di ascoltarle.
Sempre negli atti di quel processo, che, credo, dovranno essere rapidamente acquisiti
dalla Commissione, si riporta un'audizione dell'allora Assessore alla Formazione
Professionale della Provincia di Torino, che era il professor Oliva, il quale dichiarava
che lui quell'anno - penso si parli del 2004 - aveva mandato una missiva a tutte le
Agenzie di formazione, informandole della volontà da parte della Provincia di Torino
di procedere a controlli a campione sui corsi attivati.
Una settimana dopo di allora, l'Assessore Oliva diceva (lo vedremo e lo riporteremo
al Consiglio Comunale) che CSEA mandava una comunicazione con cui riduceva di
un terzo la propria attività formativa. Questo vuol dire che, al di là delle
responsabilità penali, che sono in capo alla Magistratura (lo abbiamo detto mille
volte, mi sembra quasi ridondante ripeterlo), esistono amplissimi spazi di lavoro, di
ricerca e di azione da parte di questa Commissione sulle omissioni amministrative,
gestionali e sulle responsabilità politiche.
Per queste ragioni, io credo che questa Commissione debba agire con la massima
autorevolezza, con la massima rapidità - il mandato è chiaro - e anche con il massimo
appoggio di questo Consiglio Comunale.
Ho ascoltato bene l'intervento del Consigliere Sbriglio; io mi auguro che, nonostante
l'amarezza per scelte che avrebbero potuto essere diverse, lui, così come gli altri,
decida di dare un mandato autorevole a questa Commissione, perché questa
Commissione ne ha bisogno.
Vorrei concludere spendendo una parola per il Consigliere Liardo, che con me e con
altri ha seguito questa vicenda fin dall'inizio dell'insediamento di questa consiliatura.
Sono convinto che il Consigliere Liardo potrà svolgere un ottimo lavoro, gliene
faccio non solo augurio, ma me ne faccio corresponsabile e sono anche convinto che
il Consigliere Liardo potrà cercare di tenere insieme i due grandi portati di questa
Commissione: da un lato, l'accertamento delle responsabilità e, dall'altro, la
necessità della verità, quella verità che i lavoratori e le lavoratrici lo scorso anno,
depositando un esposto alla Procura della Repubblica, pur essendo soggetti
minacciati, che stavano perdendo il loro posto di lavoro o che l'avevano già perso,
erano prima di tutto cittadini che, prima di tutti gli altri, chiedevano alla politica e a
questo Consiglio Comunale chiarezza, verità e giustizia.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Carbonero.

CARBONERO Roberto
Io volevo esprimere il mio pensiero, sottolineando come, per l'ennesima volta, sia
stata presa con assoluta superficialità la decisione sulla composizione di una
Commissione, invece assolutamente importante. Quanto è accaduto credo sia proprio
stato dettato dall'ennesima superficialità che il Presidente del Consiglio spesso ha in
queste occasioni, perché lui ha semplicemente detto: "Il PD ne ha chiesti 5, il
massimo era 9, facciamo 7 e va bene così, facciamo a forfait". Non ha considerato,
però, la storia di questa Commissione e di CSEA stessa, perché vorrei ricordare che,
un anno e mezzo fa, io, il Consigliere Curto, il Consigliere Centillo, il Consigliere
Liardo e il Consigliere Bertola avevamo già preso in mano la situazione, andando
perfino a casa del buon Perone a farci insultare e a sentirci dire che tanto lui poteva
fare quello che voleva, perché lui faceva quello che voleva; questa era la risposta che
ci era stata data.
Se lei avesse esaminato la situazione con un po' più di attenzione, avrebbe potuto
semplicemente considerare le 5 persone che avevano partecipato alle 7-8 sedute di
Commissione (tra Controllo di Gestione e III Commissione) sull'argomento e, se
voleva fare un forfait, con 7 persone, avrebbe potuto aggiungere i 2 Capigruppo dei 2
partiti principali, PD e PdL, e avrebbe composto la Commissione.
Invece, per l'ennesima volta, come la buona gallina al guinzaglio del buonanima di
Meroni, si è fatto portare al guinzaglio dal partito di maggioranza e ha fatto un
guazzabuglio che non serve a niente, ma che per l'ennesima volta dimostrerà come i
Consiglieri attenti e sul pezzo saranno capaci di portare a termine una Commissione,
forse una delle più importanti che questa Città si è mai trovata davanti.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Io sono un po' confuso da questo dibattito, perché, dopo aver sentito l'arringa
conclusiva del Consigliere Curto e l'intervento del Consigliere Carbonero sulla
Commissione tipo inquisitoria, mi chiedo che cosa stiamo a fare la Commissione di
indagine.
Mi sembra che le conclusioni siano già chiare; erano già chiare da tempo, bisognava
mettere gli inquisitori più bravi, cioè tutti i PM nella Commissione, e poi il Consiglio
Comunale avrebbe forse incaricato un Difensore d'ufficio di vedere le conclusioni.
Pertanto, se questo è il modo con cui si procede qui dentro, non funziona.
Qui alcuni continuino a dire che le responsabilità di CSEA sono
dell'Amministrazione Chiamparino e del suo Vicesindaco; questo lo sanno anche
Cavour, Bellezia e Carlo Alberto, lo sa chiunque. Se questo è il punto e se queste
sono le conclusioni, evitiamo di perdere tempo: trovatevi un paio di volte, votate a
maggioranza il documento e venite in Aula, dove sarà respinto; contenti tutti,
contenti i lavoratori CSEA, contento chiunque avrà alzato una bandiera per un po' di
tempo.
Il punto non è questo. Dico solo una cosa; io sono abbastanza contento che nella
Commissione non ci sia prima di tutto nessuno che ha avuto a che fare con i Consigli
Comunali e le Giunte incriminate. Questo mi pare un elemento, io non giro intorno
alle parole. La Commissione CSEA non va ad esaminare il comportamento di CSEA
e non va a dire che il Comune di Torino avrebbe dovuto ritirarsi da CSEA alcuni
anni fa (2007, 2008), togliendo i propri 3 rappresentanti, e lasciare CSEA al suo
destino. Non può farlo; potrebbe dirlo, ma finisce lì.
In questa Commissione si andranno ad analizzare le vicende CSEA (dove 6
rappresentanti del Consiglio d'Amministrazione sono nominati da privati) ed essendo
un'azienda estremamente sindacalizzata sarà necessario sentire le rappresentanze
sindacali per capire che cosa sapevano e che cosa hanno fatto dal 1997 in poi (perché
la vicenda nasce molto prima).
Allora, se il discorso che "non poteva non sapere" vale per il Vicesindaco, per i
Capigruppo e per il Consiglio Comunale, a maggior ragione vale per chi era a
contatto continuamente con l'Azienda e non ha, forse, evidenziato in modo chiaro
che cosa stava accadendo, o pensava stesse accadendo.
Siamo tutti molto bravi a dire che la colpa è sempre di qualcun altro.
Questa Commissione è composta da 7 persone di nuova nomina in questo Consiglio
Comunale - e questo a loro merito -, alcuni schierati, perché hanno sostenuto
pubblicamente che la responsabilità era del Vicesindaco e che i 70 lavoratori che non
hanno trovato altre soluzioni devono essere assunti dal Comune di Torino, altri, pur
forse condividendo questa o quell'altra affermazione, non hanno detto nulla e sono lì.
Allora, io mi aspetto che i 7 rappresentanti di questa Commissione facciano un
lavoro di approfondimento, istruiscano sui fatti in base al materiale che avranno a
disposizione e ci portino una relazione. Mi aspetto questo, non altro, perché
altrimenti rischiamo davvero di trovarci in una situazione in cui la sentenza è già
annunciata e si trova solo un modo per arrivare alla sentenza.
Ecco perché io non condivido il fatto che per fare una Commissione di inchiesta, ad
esempio, sulla Juve sia necessario che siano tutti tifosi juventini o, se la facciamo sul
Filadelfia, i componenti debbano essere iscritti tra i club granata, perché altrimenti
non va bene.
Noi dobbiamo fare una Commissione di indagine in cui chi vi partecipa lo farà
ovviamente per posizioni politiche, ma, in ogni caso, dovrà essere disposto a valutare
i fatti e la situazione. Quali siano i fatti non l'ho ancora ben capito. Vedrò la
relazione che verrà portata e mi pronuncerò.
Pongo un'ultima questione. Chiunque potrà proporre emendamenti per allargare il
numero dei membri della Commissione, però - parliamoci chiaro e tondo - io sono
convinto che le Commissioni che lavorano meglio siano quelle in cui ci sono poche
persone, che si tirano su le maniche. Se questo Consiglio Comunale vuole fare una
Commissione in cui tutti i Gruppi sono rappresentati e ai Gruppi principali gli si dà
un po' di proporzione, le Commissioni non avranno mai meno di 18-20 elementi,
quindi metà Consiglio, perché ci sono 12 Gruppi Consiliari, ammesso che il PdL sia
ancora unificato e non si sia già diviso, perché altrimenti aumentano.
Quindi, se ogni Gruppo ha diritto ad avere un proprio rappresentante in Commissione
e il Gruppo principale PD ad averne almeno due o tre, avremmo delle Commissioni
di inchiesta faraoniche di 15-20 elementi, che sono il Consiglio Comunale. Allora, è
una pagliacciata.
Una Commissione deve funzionare con pochi elementi, che abbiano voglia di
lavorare e che abbiano il tempo e la possibilità di lavorare; il fatto che ci siano molti
componenti fa sì che qualcuno manchi sempre. Ecco perché io confido in queste 7
persone, perché, al di là delle opinioni diverse e degli aspetti personali e caratteriali
che ci caratterizzano, abbiano voglia di andare a vedere gli atti, di sentire le persone,
di non partire da pregiudizi e di portarci una relazione il più possibile reale su quello
che è successo per evitare che succeda in futuro e non andare a creare ghigliottine
davanti a piazza Palazzo di Città e buttare teste dentro le cesta.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Greco Lucchina.

GRECO LUCCHINA Paolo
Intervengo molto brevemente. Mi riconosco in molte delle considerazioni che sono
state fatte.
Ha ragione il Consigliere Mangone, c'è probabilmente il tentativo di vedere in
qualche modo depotenziata l'azione della Commissione, non considerando al suo
interno le figure dei Capigruppo.
Lo ha ricordato, perché è vero che la Commissione non si deve sostituire alla
Magistratura nella sua indagine, ma, se non lo fa nel suo indirizzo politico, allora
viene snaturata del tutto.
Credo che abbia ragione anche il Consigliere Sbriglio, perché mi pare che con questi
7 componenti vengano rappresentati in Commissione solo 5 degli 11 Gruppi
Consiliari (non considero, per evidenti motivi, l'amico Alberto), per cui va fatta
anche questa considerazione.
Mi pare che, oggi, da questo dibattito sia emerso un dato evidente: c'è una richiesta
forte fatta a lei, Presidente. Lei è il Presidente dell'intera Aula e mi pare che sia stato
depositato un emendamento, che dovrebbero diventare due: il primo chiede di
allargare a 9 il numero dei componenti e l'altro terrà evidentemente conto dei 2
nuovi nominativi.
Ritengo che siano scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti (ma non
so se questo sia vero o meno), e, visto che lei è sovrano in quest'Aula, le chiedo di
accogliere gli emendamenti che sono stati presentati. Questa è una richiesta che
proviene dall'Aula, alla quale non si può sottrarre.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Presidente, capisco che, quando si è in fase di analisi degli emendamenti, c'è sempre
l'Aula che rumoreggia, ma ritengo che i Gruppi di maggioranza, che - mi sembra di
aver capito - propongono un emendamento, dovrebbero chiedere la sospensiva,
perché diventa veramente difficile fare un intervento quando le persone si agitano da
un banco all'altro. Io faccio questa richiesta, dopodiché, se il clima è questo, rinuncio
anche all'intervento.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Non ho alcun emendamento in mano (quindi, non so di che cosa stiamo parlando),
per cui mi ero iscritto a parlare e farò il mio intervento, poi valuteremo se dovesse
venir presentato e distribuito un emendamento.
Confesso che la discussione di oggi è un po' surreale, perché - lo ricordo a chi mi ha
preceduto, in particolar modo dai banchi della minoranza consiliare, che adesso
rivendica a gran forza l'aver proposto la Commissione di indagine - la Commissione
di indagine aveva 2 Consiglieri del Partito Democratico tra i firmatari ed è stata
approvata con i voti determinanti (quindi, non secondari) del Partito Democratico.
Questo per fare un po' d'ordine, perché qui la questione surreale è che io ascolto il
Collega D'Amico, che in virtù del fatto che non è in Commissione dichiara di non
votare la deliberazione, il Collega Sbriglio, che in virtù del fatto che lui non è in
Commissione, non avendo votato la mozione in quest'Aula, proponeva di istituire la
Commissione, dichiara di non votare la deliberazione istitutiva, rilevo che vi sono
Consiglieri delle forze di minoranza che, contravvenendo al basilare e minimo
principio di rispetto di un'istituzione di forze politiche, si permettono di sindacare la
composizione della Commissione, sulla base di giudizi personali e di giudizi politici,
introducendosi nelle dinamiche, facendo nomi e cognomi a verbale e proponendo
Consiglieri di altre forze politiche.
Allora, tutta questa serie di elementi del dibattito di questi tre quarti d'ora ci porta a
considerare la situazione, girando la buona fede che è stata messa fin qui da parte
nostra in un contesto isolato. Perché il Partito Democratico ha affrontato questa
discussione con grandissima serietà e con grandissima trasparenza e volontà di fare
chiarezza fin dall'inizio.
Io ricordo, quando martedì scorso alla Conferenza dei Capigruppo si è iniziato a
discutere, a valle dell'approvazione della mozione, dell'oggetto della deliberazione e
della composizione numerica della Commissione, che la nostra proposta era di
restringere a 5 i componenti della Commissione di indagine, perché la Commissione
d'indagine, non d'inchiesta, è una cosa molto seria, che richiede fiducia nei
componenti, indipendenza il più possibile di giudizio e volontà chiara di accertare i
fatti, non le responsabilità politiche sulla base dei fatti e condurre l'azione della
Commissione in una certa direzione di indirizzo politico, perché altrimenti gli
strumenti sono altri.
Gli strumenti di sfiducia politica e di commento politico, cari signori, si fanno alla
luce del sole, in quest'Aula, con chiarezza e con grande trasparenza, non giocando
sulle pieghe del Regolamento, immaginando di utilizzare surrettiziamente
un'istituzione seria come una Commissione di indagine. Venite allo scoperto. Se
l'intento è un altro, venite allo scoperto, Colleghi.
Consigliere Liardo (l'ha citato il Collega Mangone), lei a breve - come noi del Partito
Democratico auspichiamo e abbiamo lavorato perché questo avvenisse - presiederà
una Commissione che ha un oggetto chiaro: accertare i fatti. In un'intervista che lei
ha voluto gentilmente rilasciare al quotidiano "Nordovest", qualche giorno fa, ha
chiaramente indicato qual è la sua verità: cioè che l'accertamento dei fatti sarà
finalizzato ad accertare una responsabilità politica.
In virtù di questa intervista, nella discussione che abbiamo avuto all'interno del
Gruppo Consiliare del PD, più di uno ha sollevato ragioni d'opportunità sulla sua
designazione a Presidente di questa Commissione. Nonostante le sue opinioni
personali, nonostante quello che lei ha esternato sui giornali, che gettano una
potenziale ombra sul lavoro che lei potrà condurre nella Commissione, almeno
questo lo consenta, in considerazione del fatto che lei ha già la sentenza in tasca,
nonostante questo il PD si fa garante di un rispetto istituzionale che il nostro Statuto
consegna al Consiglio Comunale, a ciascuno di noi, cioè che è la minoranza
consiliare a esprimere la Presidenza, e il PD, nonostante le sue dichiarazioni, ben si è
guardato dal mettere in discussione questa condizione nella Conferenza dei
Capigruppo in cui è stato fatto il suo nome.
Allora capisce che questo è un atteggiamento - mi si consenta - un po' strumentale,
da parte delle forze di minoranza o da parte di chi, anche appartenendo alle forze
della maggioranza Consiliare, si sente violato in un suo diritto, senza peraltro aver
partecipato alla votazione della proposta di mozione che istituiva la Commissione.
Nonostante questi atteggiamenti, noi siamo qui in quest'Aula e siamo disponibili a
recedere rispetto all'impostazione, che avevamo proposto, di stringere molto questa
Commissione per consentire la riservatezza, per evitare che questa Commissione
diventasse una sorta di Tribunale del popolo.
Abbiamo aderito alla proposta del Presidente del Consiglio Comunale, una proposta
di buon senso e mediana tra i 9 componenti proposti dalla minoranza e i 5
componenti proposti da noi. Riteniamo che sia una proposta ragionevole.
Guardate, il problema della rappresentanza dei Gruppi Consiliari è insolubile, perché
in quest'Aula è formalmente costituito un numero di Gruppi Consiliari superiore a 9,
quindi il problema della dignità e della rappresentanza è un problema insolubile.
Esiste un procedimento, che si chiama "delega di rappresentanza", per cui,
evidentemente, non trattandosi di una Commissione ordinaria (per la quale il nostro
Regolamento e il nostro Statuto prevedono la rappresentanza di tutti i Gruppi), ma
trattandosi di una Commissione Speciale di Indagine, il nostro Regolamento prevede
un contingentamento dei Consiglieri, a prescindere dalla numerosità dei Gruppi.
Nonostante tutti questi elementi, noi oggi siamo qui a votare questa proposta di
deliberazione. Avremmo voluto farlo puntando al merito della deliberazione, perché
ciò che sta a cuore al Partito Democratico è l'accertamento dei fatti, perché non
dimentichiamo che noi stiamo avviando un'indagine conoscitiva del Consiglio
Comunale per capire come mai il Consorzio CSEA sia fallito, quali siano i fatti che
hanno prodotto questo fallimento e quali di questi fatti siano imputabili al Comune di
Torino. Questo è lo spirito che ci ha mosso, e ci ha mosso dall'inizio in questo senso.
Questo è lo spirito che ha mosso il Partito Democratico ad individuare i nominativi
dei Consiglieri, che hanno tutto il nostro sostegno, mi spiace che forse non hanno il
vostro, ma il nostro ce l'hanno, esattamente come lei, Consigliere Liardo, che andrà a
presiedere questa Commissione, nonostante quanto ha dichiarato ai giornali. Perché
esiste un principio di rispetto istituzionale.
Noi abbiamo fatto una scelta, e la scelta che abbiamo fatto è stata quella di
individuare delle persone che si approcciassero alla questione con il massimo
possibile di serenità.
Durante la discussione sulla proposta di mozione il Consigliere Viale aveva proposto
addirittura un emendamento, che non fu accolto, per impedire ai Consiglieri dello
scorso mandato e agli Assessori delle scorse Giunte di entrare in Commissione; noi,
per eterogenesi dei fini, siamo arrivati ad una proposta di questo tipo.
Io ringrazio tutti i Consiglieri che si sono occupati della questione CSEA, a partire
dal Consigliere Centillo, e dal Consigliere Mangone, il quale in III Commissione e in
questo Consiglio Comunale più volte si è occupato della vicenda CSEA.
Per quanto compete al Partito Democratico, esprimo piena fiducia nel fatto che i
Consiglieri, al di là delle legittime e personali opinioni, ancorché espresse a mezzo
stampa, dal momento dell'approvazione di questa proposta di deliberazione - spero,
auspico, ovviamente, è un auspicio, non si può fare diversamente - possano assumere
quella serenità e quella possibile, potenziale indipendenza di giudizio, che - spero -
condurrà la Commissione a quello che oggi noi deliberiamo, cioè all'accertamento
dei fatti. Non al provare delle opinioni, ma all'accertamento dei fatti.
Concludo dicendo che, per quanto ci riguarda, riteniamo che la proposta del
Presidente del Consiglio Ferraris sulla numerosità sia una proposta di mediazione e,
come tale, non ci trova pienamente convinti e pienamente soddisfatti, in quanto -
come abbiamo ribadito sia martedì, quando abbiamo discusso per la prima volta, sia
venerdì con il Consigliere Vicecapogruppo Paolino - avremmo preferito una
composizione molto più snella di questa. Tuttavia, accettiamo la proposta di
mediazione del Presidente di portarla a 7 e rinnoviamo l'invito ai futuri componenti
di questa Commissione a svolgere il loro mandato nella piena serenità e ad accertare
con chiarezza, pienezza e contezza, che cosa sia successo in questi anni riguardo alla
vicenda CSEA, e come mai oggi noi qui siamo arrivati a questo punto.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Centillo.

CENTILLO Maria Lucia
Intervengo molto brevemente per dire che credo sia stato importante arrivare ad
avere la Commissione. Quando la settimana scorsa sono intervenuta, ho detto che era
necessario non avere posizioni precostituite, e credo che questo sia importante.
Mi spiace, però, che ci sia una situazione, oggettivamente, così conflittuale, perché,
mentre noi discutiamo della proposta di deliberazione, oggi i lavoratori hanno
iniziato a ricevere le lettere di licenziamento.
Ora, siccome la mia vita politica è sempre stata caratterizzata dalla tutela dei diritti
delle persone, partendo dai miei doveri io dico che per me non è un problema essere
dentro o fuori la Commissione, quindi rispetto quanto deciso in tal senso dai miei
Colleghi di Gruppo e, ovviamente, quanto deciderà il Consiglio Comunale. Si sappia
che, al di là della Commissione di indagine, che affronterà determinate questioni,
rimane aperto il problema delle lavoratrici e dei lavoratori di un Consorzio - che era,
peraltro, l'unica area di formazione laica di questa Città -, che io credo abbia
comunque bisogno di rimanere ben in piedi, con i riflettori accesi, indipendentemente
dalla Commissione di indagine.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Sull'ordine dei lavori? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lei è già
intervenuto. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, non è chiuso il dibattito,
ma lei è già intervenuto.
La parola, per un'integrazione, al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Intervengo soltanto per dire a verbale che anche il PdL ci tiene ai lavoratori, tanto
quanto il Consigliere Centillo, e noi siamo a fianco dei lavoratori da 2 anni a questa
parte, da quando è iniziata la vicenda CSEA.
Lo voglio dire a verbale, perché dall'intervento del Consigliere Centillo sembra quasi
che la politica debba eliminare ogni sua liturgia, ogni suo dialogo, ogni suo dibattito,
ogni sua camera di compensazione, e questo non è accettabile.
Noi ci teniamo ai lavoratori tanto quanto il Consigliere Centillo e il Gruppo del PD.
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