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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201300135/002, presentata in data 14 gennaio 2013, avente per oggetto: "Dov'è finito il milione per il Filadelfia?" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Gallo. GALLO Stefano (Assessore) Questa interpellanza chiedeva conto del milione di Euro che il Consiglio Comunale e la Giunta avevano stanziato come fondo di dotazione della Fondazione Stadio Filadelfia, per ottemperare agli obiettivi statutari, che erano e sono quelli della ricostruzione dell'impianto Filadelfia. Come da me dichiarato, in più di un'occasione, su ogni mezzo stampa durante l'anno, attendiamo che il progetto, che la Fondazione sta elaborando, sia presentato nella sua forma definitiva e sia corredato di un piano economico di gestione e finanziario che permetta di valutare la sostenibilità dell'iniziativa, prima dell'erogazione dei fondi di competenza del Comune di Torino, che sono confermati in 3,5 milioni di Euro e spostati di un anno, dal 2012 al 2013. Gli stessi erano già disponibili nel 2012, ma non sono stati erogati perché, prima di assegnare fondi pubblici a una fondazione, bisogna aver ben chiaro il contorno del motivo progettuale e del piano economico-finanziario. Il progetto mi risulta essere in avanzato stadio di studio e appena sarà pronto, insieme al piano finanziario (con il Sindaco abbiamo dato come data di scadenza, proprio per evitare ulteriori slittamenti, il 15 maggio) saremo in grado di fare le nostre considerazioni, dando gli indirizzi su eventuali modifiche da effettuare, ma saremo poi nella condizione di poter procedere a fare la quota parte del Comune per quanto riguarda il Filadelfia. Ricordo, infatti, che ci sono altri due soci, senza i quali non sarà possibile addivenire alla ricostruzione dell'impianto, che sono la Regione Piemonte e, ovviamente, il Torino Calcio. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Ringrazio l'Assessore per aver risolto il mistero. È, infatti, dall'inizio dell'anno, circa (quando si è saputo che questo milione, pur essendo pronto l'atto per versarlo, non era stato versato), che ci chiedevamo che cosa ne fosse del progetto. Ci ha fatto piacere apprendere almeno la ragione, legata alla mancata disponibilità del progetto effettivo e anche del piano finanziario dell'impianto e, per quanto sia ragionevole voler vedere un piano finanziario prima di finanziare la Fondazione, non era, però, l'impegno che ci si era presi. Questo milione di Euro non era, in realtà, un finanziamento al progetto, ma un fondo di dotazione della Fondazione, quindi doveva essere dato alla Fondazione anche per coprire le spese iniziali di predisposizione del progetto stesso. La Fondazione ha avuto, forse, anche qualche problema ad andare avanti senza questa dotazione, dal momento che gli unici fondi che il Comune ha versato lo scorso anno sono stati 170.000,00 Euro, derivanti dalla vecchia Fondazione Filadelfia dell'ex Sindaco Novelli e, anche quelli, dopo una serie di insistenze e solleciti anche degli Uffici. Chiaramente, c'è una ipersensibilità di quanti tengono alla ricostruzione di questo impianto che non sono soltanto i tifosi del Toro, ma anche chi abita nel quartiere, perché, al di là dell'aspetto di onorare la memoria del Grande Torino e di costruire un impianto sportivo che possa servire al Torino FC (che, ribadisco, si chiama Torino FC e non più Torino Calcio, ormai da quasi 8 anni), l'obiettivo è anche di costruire qualcosa che possa essere utile per tutto il quartiere, che adesso, invece, si trova ad avere un'area che, per quanto sia mantenuta pulita, grazie agli encomiabili sforzi dei tifosi che volontariamente tagliano l'erba, tolgono le erbacce, puliscono, tolgono i rifiuti, è comunque un "buco urbano" non utilizzato per alcuno scopo che crea anche problemi di vivibilità a chi vi abita intorno. Quindi, è tutto il quartiere che aspetta la ricostruzione del Filadelfia da 15 anni e non soltanto i tifosi del Torino. La questione è essere certi che questi soldi, alla fine, arrivino, perché sentirsi dire che il Comune mette 3,5 milioni e mezzo di Euro, divisi: 1 milione nel 2012, 1 milione nel 2013 e 1 milione e mezzo nel 2014 e poi arrivare a fine 2012, non vedere il versamento, e sentirsi dire che adesso saranno 1 milione nel 2013, 1 milione nel 2014 e 1 milione e mezzo nel 2015, viene il sospetto che poi si arrivi al 31 dicembre del 2013 e si dica che, invece, saranno 1 milione nel 2014, 1 milione nel 2015 e 1 milione e mezzo nel 2016. Per cui, per evitare questo slittamento, sarebbe utile fornire garanzie sulla data entro la quale quest'anno questo milione sarà versato. Capisco che la Città adesso abbia chiesto di predisporre, entro il 15 maggio, il progetto finanziario, il piano finanziario, il progetto dell'impianto, però credo che dovrebbe esserci l'impegno da parte della Città a versare questi soldi entro una data chiara e ben definita, per evitare il rischio che poi il cane si morda la coda e quindi la Fondazione, ad un certo punto, non riesca più ad operare, perché sta aspettando i soldi che, a sua volta, il Comune non vuole dare finché non vede il piano finanziario. Questa informazione poteva circolare prima, nel senso che ricordiamo che la Fondazione è presieduta dal rappresentante della Città, nominato dal Sindaco Fassino e suo amico personale, quindi forse si poteva anche arrivare prima e non adesso a dire che serviva il progetto e che, magari, si deve mandare qualcosa così possiamo fare il versamento. Questa situazione, ricostruita un po' così a posteriori è parsa come se si cercasse di tamponare una falla, ossia, è come se, non essendo stato fatto il versamento, ci si preoccupasse di trovare la motivazione. Ben venga, quindi, l'impegno di tutti, anche perché, per ricostruire questo impianto serve l'impegno di tutti, del Comune, della Regione, eccetera, e nessuno ne vuol fare una questione politica. L'importante è che si vada avanti; saremo ben lieti anche noi di applaudire il Sindaco Fassino se riuscirà, durante il suo mandato, ad arrivare alla ricostruzione di questo impianto. Quindi, non c'è alcuna volontà di speculare politicamente su quest'opera; c'è, però, la volontà di vigilare, in modo che vada avanti, anche perché tengo a ricordare che questi soldi non derivano dalle tasse, poiché sono soldi che la Città ha incassato negli anni appositamente per quest'opera. La Città, infatti, ha già permesso di realizzare una serie di speculazioni immobiliari, di operazioni immobiliari con le cubature e i palazzi derivati da quell'area, con l'ipermercato Bennet e tutte queste operazioni prevedevano addirittura che chi faceva queste operazioni o ricostruisse una parte dell'impianto oppure (poi si è fatta la conversione in moneta) desse alla Città, come ha fatto, diversi milioni di Euro vincolati a essere utilizzati per questo progetto. Il Comune avrebbe dovuto custodire questi soldi e ritirarli fuori adesso; non è che deve andarli a cercare e toglierli alle tasse, ai servizi, eccetera, come purtroppo è stato scritto sui giornali. La Città, oltretutto, avrebbe avuto la possibilità di incassare 4,3 milioni di Euro dalle ipoteche della Ergom (del vecchio proprietario del Torino, Cimminelli, che quando è fallito ha lasciato l'opera incompiuta e aveva dato queste garanzie), ma non è neanche riuscita a incassarle per tutta una serie di questioni legali poiché, andando in causa, si è scoperto che la Città aveva sbagliato uno dei passaggi legali nella procedura e quindi non aveva più diritto di incassare questi milioni di Euro. Anche questo è stato un colpo non molto piacevole, perché se ci fossero questi soldi in cassa, avremmo già coperto adesso tutto quello che serve per realizzare un impianto utile, non uno stadio, perché non si sta ricostruendo uno stadio, ma un impianto sportivo utile alla Città e al quartiere. Questo non è successo, però adesso vorremmo vedere dei fatti. Contiamo, quindi, sul fatto (va bene quello che è successo fino adesso) di trovare, entro maggio, un progetto, un piano finanziario e il versamento in banca del Comune. Ci risentiremo a maggio per verificare se tutto questo sarà stato fatto. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) È auspicio, penso della Città intera, che venga completato nel mandato, a margine, quanto l'Assessore ha indicato. L'interpellanza è discussa. |