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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201205557/002, presentata in data 25 ottobre 2012, avente per oggetto: "Scuola Holden: affitto simbolico e cultura per pochi?". FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) L'interpellante stabilisce alcune premesse, fa alcune considerazioni circa l'iscrizione alla scuola, al fatto che si tratti di un'attività di taglio elitario e relativamente alla rinuncia ad un canone, lasciando intendere che l'Amministrazione sia debole con i ricchi e forte con i poveri. Si chiede, peraltro, a quanto ammonti il canone d'affitto richiesto alla scuola Holden. La risposta, mi rivolgo all'interpellante per correttezza, è molto lunga, quindi per evitare di sforare i tempi, magari gliela fornirò personalmente, limitandomi alle questioni essenziali per dichiarare l'interpellanza conclusa. I punti salienti, quindi, sono quelli che seguono. Il compendio immobiliare, notoriamente, è pervenuto alla Città in virtù del cosiddetto Federalismo demaniale, di cui al Decreto Legislativo 28 maggio 2010 n. 85. Tale Decreto stabiliva che si sarebbe dovuta garantire massima valorizzazione funzionale dei beni (articolo 1), secondo il principio reale di sussidiarietà; ciò voleva dire che lo Stato diceva: "Io ho beni in parte sottoutilizzati, questi non sono necessariamente beni di valore economico, ma bisogna valorizzarli in via sussidiaria e naturalmente in via funzionale, ossia dando destinazione a questi beni sottoutilizzati". Naturalmente, i criteri di assegnazione riguardano la territorialità, la sussidiarietà, l'adeguatezza, la valorizzazione ambientale, la semplificazione, la capacità finanziaria dell'investitore e la correlazione con competenze e funzioni. Qui si colloca la vicenda della scuola Holden la quale ruota intorno ad un programma e ad un accordo di valorizzazione, ovvero ad un atto sottoscritto dall'Ente Locale e con una procedura, che il Decreto stesso prevede, in cui ci sono l'intervento del Demanio e il monitoraggio e la convenzione con il Demanio medesimo. La Città ha attivato questa procedura dichiarando di essere interessata, in quanto trattasi di un bene in un compendio immobiliare importante, in un sito in cui la Città, in passato, ha investito molto in rivalutazioni, per cui questo era da considerarsi una sorta di ultimo tassello da concludere. L'obiettivo dell'Amministrazione, il protocollo - ripeto succintamente - era il restauro, il recupero, il risanamento conservativo dell'immobile dell'ex Caserma Cavalli, volto - diceva il protocollo - all'insediamento di un Polo didattico e culturale. Alla fine del procedimento, la destinazione finale dell'edificio principale (ossia a ferro di cavallo) sarebbe stata funzionale-didattico-culturale e assistenziale nella restante parte dell'edificio a stecca, ossia nella parte retrostante sulla destra, per una porzione di pavimento di circa 500 metri, per altre funzioni di multiculturalità, oggetto, peraltro, di valutazione nell'attribuzione delle funzioni legate all'Arsenale della Pace, al Sermig e all'accoglienza. Questo accordo ha previsto una procedura di evidenza pubblica, pertanto è stato pubblicato un bando, con modalità e atti, di cui non faccio sintesi solo per semplificazione di trattazione e provo a saltare alcune parti per esigenze di copione. È stata inserita, quindi, nella bozza di convenzione, che riguardava la procedura, una data di concessione commisurata al raggiungimento dell'equilibrio economico- finanziario del Piano-investimenti e della connessa gestione. Vi è, quindi, correlazione tra l'investimento fatto e la durata della concessione, per un periodo di tempo, come recitava il protocollo, comunque non eccedente i 50 anni. Alla scadenza, l'Ente pubblico rientra nella piena disponibilità degli immobili concessi in uso con l'acquisizione di ogni trasformazione, miglioria, addizione o accessione ad essi riportate. Il canone è valutato sul valore di mercato, ma tenendo conto - recita il protocollo - di investimenti necessari per la riqualificazione e la riconversione. Se l'immobile, quindi, fosse stato pronto all'uso e ristrutturato, avrebbe avuto un valore sicuramente diverso, ma visto che l'immobile - e credo che questo sia noto anche dall'entità del cantiere attualmente in essere - era allo stato di fatiscenza totale, è evidente che il canone di concessione è stato graduato, secondo l'utilizzo e la disponibilità, per il primo decennio ad Euro 1.000,00 e per i successivi decenni a 27.000,00 Euro da aggiornarsi secondo il 75% del valore Istat. L'intervento dell'investimento era previsto per almeno 3.047.000,00 Euro, ossia il valore di parametro è 1.000,00 Euro al metro per i metri quadrati, come parametro minimo. Il bando di gara, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 69 del 15 giugno 2012 e parimenti riportato su "Il Sole 24 Ore" e "la Repubblica" e sul sito della Città, è stato ovviamente adeguatamente pubblicizzato. La Commissione di gara ha aperto le procedure, una prima volta, per completezza dell'istanza (pervenuta dall'unica ditta offerente, la società "Holden S.r.l." con sede in Torino, Corso Dante 118), una seconda volta, sempre in seduta riservata, per visionare l'offerta tecnica presentata e una terza volta per chiudere e attribuire il punteggio, esaminando l'offerta economica. Con determinazione dirigenziale, atteso l'esito positivo dei controlli sui requisiti generali, il 28 settembre 2012 è stato chiuso il verbale con elementi progettuali ossia, sono stati attribuiti 28,8 punti su 40, 22,12 punti su 35 per quanto riguarda l'attività, e 25 punti su 25 per quanto riguarda l'offerta economica. Per ciò che riguarda i lavori di ristrutturazione, si precisa che il valore a base d'asta di Euro 1.000,00 discende direttamente dal programma di valorizzazione economica MiBAC Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, azienda del Demanio filiale del Piemonte e Valle d'Aosta per la Città. La Holden ha proposto, in questo senso, un'offerta migliorativa del 10% sulla base d'asta, proponendo un intervento di 1.104,91 Euro a metro quadrato e pertanto garantendo l'investimento previsto nel valore iniziale. In sintesi, in ultima istanza, chiedo dispensa dalla lettura di altri aspetti interessanti, ma non direttamente legati alla risposta. È chiaro, quindi, che la conformità della valutazione non è legata ad aspetti che riguardano il merito dell'attività svolta dal soggetto offerente; questa è una procedura pubblica, nazionale che richiede precisi paletti e accordi tra Enti Locali, Demanio, Stato e Sovrintendenza. Con un protocollo si è attivata la procedura pubblica che ha avuto l'aggiudicazione, come da procedura ad evidenza pubblica. Pertanto, mi sento di dire che non c'è stata valutazione, rispetto al merito dell'offerta riferita alla tipologia, ma piuttosto a scelte di un canale di valorizzazione importante, che certamente avrebbe, e ha avuto, rilevanza per la Città e che avrebbe colmato, e colmerà, un grande buco di ristrutturazione in un compendio immobiliare come l'Arsenale e con esso la Caserma Cavalli. Ha vinto la procedura, secondo procedura pubblica, questo soggetto il quale credo abbia presentato un progetto, al di là delle valutazioni tecniche che non mi competono, che riporti anche un'adeguata valorizzazione del sedime, del sito dove si trova la Caserma Cavalli, tenuto conto che si tratta di un'attività aperta al pubblico, per quanto giudicata dal Consigliere un po' elitaria (ma non entro nel merito di questo, perché non mi compete), sicuramente, però, destinata ad attività formative e culturali che qualificano l'area e il mix di attività svolte nella zona di Borgo Dora, la quale continua ad avere bisogno di riqualificazione e credo anche di riqualificazione di livello e non soltanto di target medio basso. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Ambrogio. AMBROGIO Paola Mi riservo di leggere la risposta nel dettaglio, visto che è molto articolata, anche per esaminare più accuratamente le cifre di cui mi ha dato comunicazione l'Assessore. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'interpellanza è discussa. |