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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201207644/002, presentata in data 11 dicembre 2012, avente per oggetto: "Non ricordateci l'IMU!" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Rilevato il fatto che sono stati inviati ai cittadini di Torino - e non solo - una busta contenente tre fogli con la richiesta di saldo IMU, nell'interpellanza si chiede qual è la fonte da cui sono stati attinti i dati e quanto è costata l'operazione. Le comunicazioni avevano l'intento di informare i proprietari e comproprietari di immobili dell'imminente scadenza del saldo IMU, illustrare le aliquote deliberate e, naturalmente, essendo questo un adempimento per la prima volta in essere, si trattava naturalmente di farlo con la dovuta capillarità informativa, riferita al fatto che la prassi consolidata del pagamento dei tributi immobiliari in Città erano dell'ICI, peraltro con un sistema detto \"pre-calcolato\", che consentiva di ricevere in buona parte un importo già predeterminato. Questa procedura, pertanto, aveva lo scopo di fornire notizia, non ovviamente di quantificare, in quanto la banca dati IMU, per effetto del fatto che sarà disponibile solo dopo il primo pagamento e comunque dopo la dichiarazione IMU, la cui scadenza è il 4 febbraio 2013, quindi non è ancora scaduta, evidentemente era tesa a eliminare dubbi e ad aiutare chi avrebbe potuto pagare l'IMU e naturalmente andava ascritta all'azione di campagna informativa e non alla puntuale pretesa tributaria. Si trattava di pubblicare un opuscolo nelle sedi circoscrizionali, in alcuni punti: affissioni di manifesti, apposito spazio nel sito web, call center dedicato, metodi di calcolo, eccetera. Motivo di tutta la campagna IMU, ovviamente, era quello di facilitare il calcolo dell'importo da pagare, con una comunicazione che naturalmente si è dimostrata utile, in quanto i codici e l'utilizzo del mezzo F24 complicavano notevolmente, rispetto al passato, la compilazione tecnica del modello di pagamento. I recapiti utilizzati per l'invio delle comunicazioni sono quelli presenti nelle banche dati in possesso della Città e gestite dalla CSI Piemonte. In particolare, si è usata la banca dati che contiene le dichiarazioni presentate dai contribuenti sin dal 1993, anno istitutivo dell'ICI. Trattandosi di banca dati prevalentemente costituita da autodichiarazioni, risulta carente di molti elementi che possono permettere l'esatta identificazione del patrimonio immobiliare e dei soggetti passivi, poiché i contribuenti hanno commesso errori di compilazione, omissioni, o quant'altro. Quindi si è preso un perimetro più largo possibile, tenendo conto e prevedendo anche l'ipotesi che ciò comportasse cambi di destinazione, cambi di intestazione e anche cointestazioni magari non corrette. In aggiunta agli anni antecedenti, dal 2008, anno in cui è diventato obbligatorio da parte del notaio il modello MUI, cioè la comunicazione obbligatoria da inviarsi al Comune per la trascrizione al Registro degli Atti immobiliari, molti contribuenti hanno peraltro cominciato a omettere la dichiarazione di variazione e ciò ha decisamente peggiorato l'aggiornamento delle banche dati, previa naturalmente l'attività di verifica dell'Ufficio preposto. Quindi, nonostante ci si sia dedicati, in questi anni, alla bonifica di dati errati o mancanti, con indirizzario di tutti i contribuenti, si è composto una lista di nominativi che sostanzialmente ha costituito la formazione di un elenco complessivo di 495.938 lettere, per una spesa - per rispondere all'interpellanza - di 135.000,00 Euro, oltre Iva. In ogni caso, sarebbe stato impossibile generare recapiti dei soli contribuenti che avevano pagato l'IMU nel 2012, perché intanto non era possibile gestire un software di conversione di questi dati in corso d'anno; pertanto ciò è stato possibile e sarà possibile solo per la scadenza di fine anno, ovvero il termine per la dichiarazione della presentazione IMU. In seconda battuta, per le procedure di versamento fatte tramite F24, e pertanto imputate a codice tributo e codici fiscali, che poi vengono comunicati alla Città, tramite la Soris, dal riversamento nazionale, non erano ancora disponibili i versamenti ICI, pertanto non si sapevano ancora i nominativi di coloro che avevano versato. Tra l'altro, non necessariamente sarebbero stati il 100% dei soggetti che hanno dovuto l'imposta. In merito al riscontro di alcuni recapiti di contribuenti defunti, o altri soggetti non correttamente identificati, si è verificato comunque puntualmente che per 34 soggetti il decesso era avvenuto successivamente alla data di rivestizione anagrafica; mentre altri 468 soggetti erano residenti fuori Torino; per costoro, la banca dati di riferimento regionale è il sistema denominato C.I.A. (Centro Interscambio Anagrafico), alimentato da 394 volumi, che alimentano con periodicità di aggiornamento molto diversa, pertanto suscettibili di errore. In sintesi, nonostante si sia verificato il fatto che una parte di queste comunicazioni, comunque minima rispetto alle 495.000 lettere, siano pervenute a soggetti non attualmente titolari del debito di imposta, ritengo comunque che la comunicazione della Città di Torino sia stata efficace, puntuale e che abbia conseguito l'obiettivo di rendere più facile il compito ai contribuenti che devono pagare. Detto poi che l'invio di comunicazioni a soggetti non dovuti abbia inserito un elemento di nervosismo su un nervosismo già esistente, dovuto alla non popolarità dell'IMU, e che tutto ciò che sbeffeggia l'IMU diventa automaticamente popolare, rendendo questa mia risposta più complicata e meno condivisibile. Me ne rendo conto, ma questa è la differenza tra chi ha il dovere di alimentare la semplificazione fiscale ai fini dell'incremento di gettito e della corretta obbligazione tributaria, e chi invece si può permettere di fare, su queste vicende fiscali, campagna elettorale, come dimostra la recente campagna elettorale. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Vorrei anche l'attenzione del Consigliere Appendino, solo per ricevere un supporto. Con questa interpellanza ho chiesto semplicemente qual è la fonte da cui sono stati attinti i dati e quanto è costato. L'Assessore ha fatto dei voli pindarici, come sempre, nella sua padronanza di linguaggio e bravura, però veramente non ci siamo, caro Assessore, perché lei ha detto: "Abbiamo cercato un recinto più ampio possibile". Ma lei conosce lo stato d'animo dei cittadini in questo momento? O viviamo una realtà diversa da quella che è fuori da questo palazzo? Ma lei immagina una persona che non è proprietaria di un alloggio e riceve una lettera che dice: "Guarda che devi pagare l'IMU". Mi sembra il film di Troisi: "Ricordati che devi morire". Quella persona si chiede cosa sia successo. Arrivano multe, arriva di tutto. La gente non sa più come difendersi. Allora, pensate a chi ha ricevuto questa lettera, che si chiede dove deve andare e a chi chiedere. È come se io, alla prossima campagna elettorale, chiedo gli elenchi degli iscritti del PD e gli mando la lettera in cui li invito a votarmi. Perché, scusate, avete mandato una lettera a caso, senza neanche verificare chi è proprietario di un alloggio e chi non lo è. Ma stiamo scherzando? A parte che il Comune (spero di aver capito male) mi sembra che abbia pagato, per questa operazione, 135.000,00 Euro, per scrivere a persone che non hanno un alloggio: "Ricordati che devi pagare". Io dico che questo comitato, che qualcuno ha deriso, sta avendo un tale successo che non riesco neanche più a disintasare la segreteria telefonica per quanto lavorate bene. Ma vi rendete conto? Per dire cosa? Io capisco se voi aveste fatto un servizio al cittadino comunicandogli che visto che l'IMU prima si chiamava ICI, il Comune si era attrezzato a mandare una lettera con i dati e addirittura con l'importo da pagare. Quello è un servizio che si fa ai cittadini. Ma che genere di servizio è stato fatto rispetto a questa lettera, che a) non aveva nessun dato; b) l'ha ricevuta anche gente che non era proprietaria di alloggio; c) il Comune ha speso 135.000,00 Euro; d) i Servizi Sociali non hanno un euro e c'è gente che fa le code per avere un minimo di risposta. La realtà a Torino è questa. Assessore, nulla di personale, perché moltiplichiamo il suo problema per 100 e per tutti gli altri Assessorati; io sono uno tra i 40, però rappresento anche quartieri popolari e vi dico che è ora di finirla! Lo dico proprio a lei che è l'Assessore al Bilancio e che, molte volte, ha tanta buona volontà nel destinare le risorse in maniera opportuna, anche se poi si perdono in maniera strana. Uso toni ancora più arrabbiati, perché non so da chi sia partita questa iniziativa, però ritengo che non si debba più verificare il fatto che arrivino i Presidenti delle Circoscrizioni a dire che si deve fare questo o l'altro e che si devono dirottare soldi di qui e di là per associazioni e amici degli amici che bisogna alimentare e tenere belli caldi per la campagna elettorale, come diceva lei, Assessore. Visto che ha voluto chiudere in maniera provocatoria, concludo anch'io nella stessa maniera, perché la realtà della nostra Città è questa, Assessore! È una Città mal governata e molto votata dalla vostra parte, chissà perché. Ci sarà una ragione. Chiedo scusa per l'enfasi. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola all'Assessore, per una breve replica. PASSONI Gianguido (Assessore) Volevo soltanto riportare a verbale che, innanzitutto, nessuno si era sognato di scrivere una comunicazione dicendo: "devi pagare l'IMU". La lettera era chiaramente informativa. Posso capire l'aspetto psicologico del contribuente, del cittadino, ma vorrei chiarire che ci sono poche forme di comunicazione che l'Ente deve fare e non può fare. Una delle comunicazioni che quest'ultimo deve fare è informare correttamente i suoi cittadini sulle proprie funzioni e sui propri comportamenti. La Legge impone ai Comuni la riscossione, anche se in forma ormai centralizzata, e l'imposizione di una parte prevalente del proprio Bilancio da quest'anno e questa è una novità assoluta. Se avessimo mandato una lettera che diceva ai cittadini di presentarsi in Comune a ritirare un panettone, Consigliere Liardo, avrei potuto capire la polemica, ma siccome abbiamo mandato una lettera che diceva "devi pagare i tributi", saremmo stati doppiamente stolti se avessimo fatto una lettera contro il nostro interesse, in chiave di consenso. Queste, però, sono le funzioni dell'Ente Locale; l'imposizione fiscale lo è, si è rafforzata nel 2012 e lo sarà, purtroppo, per il futuro, salvo cambiamenti. Il fatto di informare il cittadino su questa nuova normativa - ribadisco - di interesse generale, anche se non si è proprietari di immobili (cercando di circoscrivere il perimetro ai titolari di immobili), non mi sembra che non sia un servizio alla collettività. Il fatto che il mio Assessorato e i Tributi non mandino caramelle, ma comunicazioni di informativa tributaria, è l'argomento più facile del mondo da contestare, da impugnare, da aggredire, perché, purtroppo, non si fa demagogia, né si danno buone notizie. C'è una distinzione nell'interpretare il proprio ruolo nell'Amministrazione, bisogna interpretare il ruolo delle funzioni che il Testo Unico ci attribuisce e quindi anche quelle di imposizione, sapendo che è anche possibile sbagliare; non ho problemi a dire che, per le comunicazioni inesitate, ho già ribadito, a mezzo stampa, che la Città è dispiaciuta, laddove si è verificato un errore materiale. Rivendico, però, l'operazione in sé di comunicazione, ne faccio un elemento di orgoglio e ritengo che i soldi siano stati ben spesi. Ribadisco, inoltre, che è troppo comodo amministrare le risorse pubbliche pensando di dare soltanto buone notizie o affievolire comunicazioni previste dalla Legge (e noi siamo autori della Legge). Qualcuno avrebbe preferito una lettera su cui, magari, ci fosse stato scritto: "Caro contribuente, sono molto dispiaciuto dell'IMU, io non l'avrei mai applicata, però purtroppo ti devo inviare la cartella o la comunicazione...". Questo non è nel nostro stile, facciamo il nostro mestiere e lo facciamo in modo corretto e trasparente. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'interpellanza è discussa. |