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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Gennaio 2013 ore 10,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2012-05528
"SALVIAMO LE MUMMIE DEL MUSEO EGIZIO DA UN'ASSURDA DECISIONE" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MAGLIANO IN DATA 24 OTTOBRE 2012.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Buon anno nuovo e benvenuti in Sala Rossa.
Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc.
201205528/002, presentata in data 24 ottobre 2012, avente per oggetto:
"Salviamo le mummie del Museo Egizio da un'assurda decisione"

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Braccialarghe.

BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore)
Il Museo Egizio, com'è noto, è una Fondazione partecipata dallo Stato, dalla
Regione, dal Comune, dalla Provincia e da Fondazioni bancarie.
La Fondazione ha, ovviamente, una Direttrice responsabile del progetto scientifico
del museo e, per Statuto, si avvale anche della collaborazione di una Commissione
scientifica di livello internazionale, visto l'argomento e vista, soprattutto, la tipologia
del nostro museo che, com'è noto, è uno dei musei principali al mondo per questo
genere di reperti.
L'interpellanza trova spunto da un'intervista, credo, rilasciata dalla Direttrice del
museo, la dottoressa Vassilika, nella quale, in considerazione della futura
collocazione del museo che, come voi sapete, è oggetto anche di un intervento di
raddoppio strutturale degli spazi espositivi (cosa che dovrebbe portare
all'inaugurazione della nuova sede nell'anno 2015), parlando di come intende
utilizzare questo ampliamento degli spazi, ha fatto esplicito riferimento al fatto di
mettere le cose in un certo tipo di ordine e soprattutto di evitare esposizioni di altre
mummie, ovvero di curare l'esposizione delle mummie che esistono in un contesto
meno favorevole alla visione delle mummie medesime.
Per quanto mi riguarda, ho avuto modo di parlare, anche in sede di Consiglio
d'Amministrazione della Fondazione, di questo tema; la Direttrice sostiene l'idea, da
un certo punto di vista comprensibile, che un museo di antichità, relative al mondo
egizio, abbia tanti e tali elementi da mettere in evidenza, rispetto a questa cultura e
rispetto a questa storia per tutti i periodi che l'hanno caratterizzata, tale da doversi, in
qualche maniera, sottrarre a questo gioco dell'esposizione delle mummie in tutte le
loro parti.
È evidente che questo è un tema che richiede un approfondimento e il Consiglio
d'Amministrazione, su mia richiesta, ha invitato la Direttrice a voler convocare,
prima possibile, una riunione del Comitato Scientifico Internazionale per cercare di
approfondire bene questo tema, anche rispetto al nuovo allestimento che viene
studiato per la riapertura del 2015, cercando, poi, di relazionare in Consiglio
d'Amministrazione rispetto agli esiti di questo approfondimento di carattere
scientifico.
La Direttrice, nell'occasione, ha escluso - poi vedremo quali saranno i risultati di
questo approfondimento - di non avere mummie esposte; lei ritiene che non sia il
caso di aggiungerne altre, rispetto a quelle esistenti e ritiene altresì che la mummia si
debba, in qualche maniera, non esporre a loculo completamente aperto, ma bensì
cercando di riservare la curiosità dell'intravedere la mummia all'interno del
sarcofago come elemento di rispetto, da una parte, del valore di questi reperti funebri
e, dall'altra, senza porre in assoluta evidenza l'elemento relativo all'attrazione per la
visione della mummia medesima.
Comunque, come ho appena detto, su questo argomento, a valle di questo Comitato
Scientifico che sarà convocato nei prossimi mesi, ci sarà una relazione circostanziata
proprio su questo punto, così come è avvenuto su mia richiesta.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Mi pare ci siano alcuni aspetti un po' da sottolineare, almeno per amor di verbale. Il
primo è che non possiamo non tener conto che il nostro è uno dei musei più
importanti del mondo sul tema dell'Egitto, ma - io ho fatto una breve ricerca - il
primo, che è Il Cairo, non si è fatto assolutamente questo problema, anzi si approccia
a questo tipo di trattamento del cadavere, diciamo così, con una modalità che invece
dice molto della cultura. Ci sono degli aspetti, legati a come venivano mantenuti e a
come venivano trattati, non solo di tipo medico, ma soprattutto di tipo antropologico
e quindi relativi a come veniva considerata la sacralità del corpo e di quello che
poteva accadere. Ma questo sarebbe più argomento da tecnici nel quale non voglio
addentrarmi, perché non è materia che domino nella sua interezza.
C'è un aspetto, però, legato alla curiosità, al turismo. Esiste la curiosità di vedere
come erano trattati questi corpi. Mi ricordo che questo era interessante da bambino
ed era anche un viatico per capire dentro quale contesto potevano essere inseriti.
A me spiace un po' che si percepisca, relativamente alla morte e quindi al
trattamento di un corpo in cui non vi è più la vita, questo timore, questa paura, perché
penso che, alla fine della fiera, il tema degli Egizi e il tema con cui venivano trattati
questi corpi avesse a che fare enormemente con la loro cultura, con la loro idea di
sacralità, con la loro idea di possibilità di un arrivo, rispetto al percorso che facevano
questi corpi.
Questa cultura un po' chic, che vuol nascondere alcuni aspetti, soprattutto in una
Città in cui - Assessore, si ricorda? - abbiamo dato il patrocinio a "The Human
Body" (mostra dove c'erano dei corpi trattati in un certo modo)... Mi sembra strano
che ci sia nella stessa Città, questo doppio aspetto, questa doppia gestione della cosa.
Sono, quindi, soltanto un po' preoccupato che, a forza di non voler scandalizzare
queste mummie, che diventano un po' timide, un po' vergognosette, occorra
nasconderle o che la sensibilità della curatrice, che è la Direttrice del Museo, di fatto,
tolga un aspetto interessante del Museo Egizio che evidentemente desta curiosità, ma
dentro la quale si possono introdurre i visitatori, ma soprattutto le scolaresche,
ovvero dentro il mondo un po' più ampio di quella che era la cultura degli Egizi.
Mi auguro, quindi, che questa scelta venga ridiscussa, ritrattata e che non si dedichi
poi solo un piccolo spazio a questo aspetto della cultura degli Egizi che, invece,
ripeto, è fondamentale per quanto riguarda la percezione che essi avevano di vita e di
morte e quindi anche di come era necessario trattare i corpi.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
L'interpellanza è discussa.
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