Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) È stata presentata una richiesta di comunicazioni dai Consiglieri Carossa e Ghiglia in merito ai gravi fatti avvenuti nella notte fra il 12 e il 13 luglio a San Salvario. Ricordo a tutti i colleghi che il Vicesindaco avrà a disposizione 15 minuti per rispondere e ogni gruppo, per una breve replica o, comunque, per un'enunciazione dei propri intendimenti, avrà a disposizione 5 minuti, che potranno essere utilizzati nel modo che il gruppo riterrà più opportuno. La parola al Vicesindaco. DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco) Come diceva il Presidente, in Conferenza dei Capigruppo di venerdì scorso, si è deciso di effettuare questa comunicazione sui fatti avvenuti giovedì scorso e seguenti iniziative che sono avvenute in questi giorni e che, in parte, dovranno ancora avvenire. Fatti che credo siano a conoscenza di tutti, essendone stata data, da parte degli organi di stampa, dettagliata informazione. Ad una certa ora di giovedì notte si è verificata una rissa tra un gruppo di senegalesi e nigeriani e un gruppo di magrebini. Lo scopo è chiaro a tutti e riguarda il traffico e il commercio illegale di sostanze stupefacenti. Successivamente i cittadini sono scesi in strada per protestare contro queste situazioni che si rincorrono all'interno dell'area territoriale e, in particolare negli ultimi anni, hanno un culmine nel periodo estivo. La manifestazione non ha comportato gravissimi problemi, in quanto c'era la presenza delle forze dell'ordine, ma è evidente da una parte la protesta e dall'altra la giusta richiesta dei cittadini di avere una situazione di normalità all'interno di quell'area. I motivi per cui succede questo riguardano il mercato di sostanze illegali che, purtroppo - nella scorsa settimana sono stati resi noti alcuni dati -, sono in continuo aumento. Già si erano verificati problemi a fronte di una situazione di non aumento di richiesta, per cui, a fronte di un ulteriore aumento di richiesta - che non è solo all'interno della nostra area territoriale, ma riguarda un po' tutto il paese -, si capiscono le ragioni anche se non sono per nulla condivisibili. A fronte di questa situazione, abbiamo assistito a diversi livelli di reazione, che sono indispensabili sia per l'immediato, che per il futuro. Dal punto di vista della gestione dell'ordine pubblico (in quella realtà, ma non solo in quella), è necessaria una maggiore capacità delle forze dell'ordine di essere presenti sul territorio e di determinare azioni deterrenti, in modo da evitare il ripetersi della situazione che si è venuta a creare e che si sta verificando anche in altre zone: i soggetti dediti al commercio illegale di stupefacenti tentano, sostanzialmente, di controllare il territorio e di creare problemi a chiunque si rifiuti di adeguarsi a questa situazione all'interno del territorio da loro controllato. Per questa ragione, già nelle settimane precedenti (non soltanto da venerdì), il Sindaco si era rivolto direttamente al Ministero degli Interni per sollecitare una maggiore presenza di organico (sia forze di Polizia, che Carabinieri) sul nostro territorio, in modo da rendere possibile un intervento più efficace. Quindi, nella giornata successiva - in quanto si trattava di azioni già programmate -, sia la Polizia che i Carabinieri hanno svolto una serie di accertamenti negli hotel (e presso qualunque attività che fornisce ospitalità) e negli esercizi di carattere commerciale ed artigianale. I risultati di questi accertamenti hanno portato ad una serie di arresti, espulsioni e denunce. Peraltro, bisogna sottolineare che questa attività, negli ultimi sei mesi, ha visto molto presente in quell'area il Corpo di Polizia Municipale, nel senso che, in questo ultimo periodo, si è proceduto a 436 accertamenti di violazione amministrativa, 12 sequestri e atti di rinvenimento merci, 19 arresti in flagranza di reato e 108 comunicazioni di notizia di reato. Per cui, anche da parte dei Vigili Urbani, per quanto riguarda questa situazione, l'attività svolta è stata di una certa consistenza. Svolgere questo tipo di attività impone, però, questioni che attengono meno alla responsabilità delle forze dell'ordine e riguardano maggiormente responsabilità di carattere amministrativo o di quanto l'Amministrazione può fare per cercare di limitare queste situazioni e di non creare condizioni in cui le attività illegali possano incrementare; principalmente riguarda due questioni, nel senso che in molte di queste situazioni - e in particolare in quell'area - sono presenti i cosiddetti esercizi di vicinato, in cui il confine tra pubblico esercizio e somministrazione di alimenti e bevande è sottile. Accanto a questa situazione, vi è anche la circostanza che, dal punto di vista degli orari, non sempre ci troviamo di fronte ad esercizi che chiudono entro le ore 24.00; molto spesso, secondo quanto emerso dalle nostre verifiche, si va ben oltre. Questo non riguarda unicamente l'aspetto (che, come si è visto, era da accertare) del coinvolgimento o meno di questi locali in attività illegali, perché si tratta di un elemento che non interessa essenzialmente le questioni sulle quali sto riferendo, ma una situazione che viene sollevata con molto risalto da parte dei cittadini di quell'area. Infatti, contesti di questo tipo comportano, poi, il fatto che le bevande vengono consumate fuori dai locali, si assiste ad un uso improprio del territorio, perché si determinano rifiuti e, molto spesso, i muri - e non solo quelli - diventano degli orinatoi, e, al di là delle questioni riguardanti questa comunicazione (cioè la rissa di giovedì), si verificano spesso risse dovute ad un uso eccessivo di alcool. Per questi motivi, accanto ad una maggiore intensità di intervento da parte delle forze dell'ordine, si sta pensando (ed è una questione che è stata esaminata nel corso di un incontro tra il Presidente della Circoscrizione e i due Assessori che hanno maggiori deleghe su questi argomenti, Altamura e Borgogno) di procedere ad una regolamentazione specifica di queste due situazioni, in modo tale da limitare fortemente il ripetersi di fatti di questo genere. Ovviamente, non si prenderà in considerazione interamente quella zona (cioè, tutto il quartiere di San Salvario), ma nello specifico l'area dove si verificano maggiormente questi problemi (quindi, l'area di Via Nizza e le situazioni immediatamente adiacenti). In San Salvario, da molto tempo, sono state attuate una serie di iniziative (che, in particolare, hanno interessato i portici) per richiamare una maggiore presenza della popolazione, non soltanto di quell'area, ma coinvolgendo cittadini provenienti da altre zone o da fuori Torino. Queste iniziative hanno coinvolto le attività commerciali, come, ad esempio, l'esperienza avvenuta nel marzo del 2005 nel mercato e sotto i portici di Via Nizza; sono, inoltre, in corso iniziative (quelle, ad esempio, che coinvolgono l'area tra Largo Saluzzo e Piazza Madama Cristina) di carattere musicale, proiezioni cinematografiche nell'Aiuola Donatello e cene a cielo aperto. In questo senso, ringrazio e sottolineo che ritengo molto importante la collaborazione dell'insieme delle forze sociali ed economiche, che, nel corso di questi anni, in quel territorio hanno fatto uno sforzo per essere presenti, per avere una sede e per poter svolgere le loro attività. Ancora più nel dettaglio, credo sia necessario fornire ulteriori risposte alle sollecitazioni che provengono dai cittadini di quell'area, anche in termini di maggiore pulizia, in particolare adesso, vista la presenza del cantiere della Metropolitana e tenendo conto di tutti i problemi che questo può creare. Tutto ciò era già previsto, ma ci stiamo attrezzando per cercare di fare quanto, in realtà, è stato fatto come accompagnamento alla pulizia e che è risultato essere anche di presenza territoriale sull'intero asse della Metropolitana (da Collegno a Porta Susa) e nelle altre grandi aree con cantieri aperti. Sicuramente, altre necessità possono essere meglio corrisposte se si riesce ad avere un maggior coordinamento da parte delle Forze dell'Ordine presenti sul territorio, comprese le forze della Città, non solo a livello cittadino, in generale, ma anche nella zona, in particolare. Tutto ciò per cercare di dare una risposta, la più seria possibile, ai problemi che vengono posti, senza creare una situazione di militarizzazione del territorio (come ha detto anche il Presidente della Circoscrizione), ma con una maggior presenza, che, consentendo una maggiore capacità di controllo, possa garantire il normale vivere civile. Si possono approfondire questi argomenti, ma riteniamo che, pur di fronte a situazioni di carattere generale difficilmente gestibili e al di là dei commenti di ciascuno, queste possano essere azioni molto concrete per cercare di dare un contributo ad una maggiore capacità di socializzazione nell'area, ad una maggiore possibilità di vita, facendo contemporaneamente regredire l'illegalità presente in alcune zone. Inoltre, dal punto di vista più generale e nazionale, credo che occorra ripensare un po' ai problemi dell'ordine pubblico, in particolare in rapporto alla questione degli stupefacenti e alla legge che oggi la regolamenta, perché, nonostante le opinioni di ciascuno di noi, purtroppo, bisogna prendere atto che la legislazione attuale non ha inserito un trend di soluzioni positivo, anzi, come abbiamo potuto notare dai dati recenti, ci comporta maggiori problemi che, poi, ricadono sul territorio. Pertanto, oggi non voglio introdurre quest'argomento come alternativa al tema della comunicazione, bensì sottolineare che altre Aule, in termini generali, dovrebbero ritornarvi. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ghiglia. GHIGLIA Agostino Innanzitutto, mi spiace che il Sindaco, eletto direttamente dai torinesi, non sia presente, perché preferisce non intervenire su questi argomenti, ritenendo che le diatribe sterili sul partito democratico, ancora una volta, siano più importanti dei temi che, invece, toccano e feriscono la città. Per noi, questo è un tema centrale e, senza togliere nulla al Vicesindaco, ci sarebbe piaciuto che, una volta tanto, il Sindaco Chiamparino fosse stato presente, per testimoniare anche il suo impegno personale nei confronti di tali problemi, perché anche a lui avremmo contestato alla radice le asserzioni con cui l'Assessore Dealessandri ha chiuso il proprio intervento: non è vero che mancano le leggi, caro Vicesindaco; semmai, siete voi che, per quanto di vostra competenza, non le fate rispettare! Infatti, quando ha affermato che, a Torino, negli ultimi sei mesi, i Vigili Urbani hanno incrementato la propria azione, ha implicitamente ammesso che, negli ultimi cinque anni, sulla zona di San Salvario, non hanno fatto sostanzialmente nulla, per quanto riguarda il rispetto dei regolamenti di Polizia Urbana. Il fatto che abbia citato i 12 sequestri, quando sappiamo che, ogni giorno, ci sono almeno 40 commercianti abusivi sul mercato di Piazza Madama Cristina, significa non fare adeguatamente il proprio dovere. Poi, nel momento in cui non dice che gli esercizi commerciali (un'altra competenza propria dei Vigili Urbani) non vengono sempre controllati a campione sistematicamente, significa che state rinunciando al vostro ruolo. Quando non ci dice quanti stabili di San Salvario siano stati controllati negli ultimi cinque anni, verificando la conformità di chi afferma di abitarvi con chi vi abita davvero, vuol dire che, anche in questo caso, i Vigili Urbani hanno rinunciato al proprio ruolo. Caro Vicesindaco, non si tratta di criticare la Legge Fini-Bossi sull'immigrazione o la Legge Fini sulla droga, bensì di far semplicemente lavorare i Vigili Urbani, i quali percepiscono (l'80%) un'indennità di Pubblica Sicurezza e hanno una pistola. Se devono limitarsi a multare, anziché controllare il territorio ed assicurare la vivibilità di San Salvario, possiamo togliere loro l'indennità di Pubblica Sicurezza e la pistola, armarli di taccuino e matita e lasciare che infliggano contravvenzioni per le deiezioni canine o per le macchine in doppia fila! Però, il Corpo dei Vigili Urbani, per una questione d'impostazione politica particolarmente lassa del Sindaco Chiamparino e del centrosinistra, in questa città, non ha svolto le mansioni proprie che, in questi anni, avrebbero assicurato una maggior vivibilità del quartiere. Pertanto, richiediamo l'istituzione di un Corpo Speciale dei Vigili Urbani, composto da almeno 300 uomini adeguatamente formati ed equipaggiati, ad esempio come avviene in Francia (perché non vorrei che vi faceste strane idee), dove, nelle località turistiche e nella stessa capitale, in certe zone il Corpo di Polizia Municipale veste tute antisommossa ed è armato con dissuasori elettrici e pallottole di gomma, perché la repressione e la prevenzione si attuano anche così, piuttosto che con blitz estemporanei che avvengono sempre e solo quando i cittadini scendono in piazza. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ventriglia. VENTRIGLIA Ferdinando Integrerei l'intervento del Consigliere Ghiglia con un punto sul quale l'Assessore, portato sempre ad analisi molto profonde, questa volta ha mancato, ossia il segnale di fallimento completo delle politiche d'integrazione. Lasciamo stare le iniziative estemporanee, cioè i sei mesi di controlli dei Vigili (sottoscrivo quanto detto dal mio Capogruppo), ma quanto ha speso questa Città, quanto si è chiesto ai cittadini, in termini d'investimento in politiche d'integrazione? Pensiamo a tutte le iniziative mirate a coinvolgere un territorio che si vorrebbe vetrina multietnica di questa città, a tutto ciò che spendiamo in servizi di sostegno agli immigrati in quanto tali e non necessariamente in quanto disagiati (perché sappiamo che esistono queste strutture del sistema di welfare) ed a tutto ciò che spendiamo in iniziative culturali d'impronta multietnica: tutti questi soldi portano alle rivolte in strada? Allora, oltre all'ipocrisia che abbiamo visto, bisogna fare un'analisi. Capisco che il Sindaco, impegnato tra partito democratico e travestimenti da sceriffo "West of Pecos", dovendo andare a Caselle a parlare con i tassisti, ovviamente, possa trovare più semplice "travestirsi" da "sceriffo" per discutere con loro piuttosto che andare, vestito da sceriffo, a fare lo sceriffo con gli extracomunitari che delinquono e si accoltellano in mezzo alla strada; però, facciamo anche una riflessione sulle politiche di questa Città, che sono fallite, tanto che i cittadini scendono in strada perché non ne possono più! CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Angeleri. ANGELERI Antonello Innanzitutto, ringrazio il Vicesindaco per averci risposto in Aula, non su "un" problema della Città, bensì "sul" problema della Città. Poi, invece, mi spiace non poter ringraziare il Sindaco e, soprattutto, gli altri Assessori, i quali dovrebbero essere coinvolti in un ragionamento, in parte condivisibile, che trapela dall'intervento del Vicesindaco Dealessandri. Dalle parole del Vicesindaco mi pare di capire che non sia solo un problema di repressione, ma anche di maggiore coinvolgimento e di sviluppo delle aree colpite da questo fenomeno. È in questo senso che durante la Conferenza dei Capigruppo ho invitato il Presidente del Consiglio a dibattere sul tema della sicurezza e a chiedere che la discussione avvenisse anche in Consiglio Comunale, perché quanto è accaduto l'altra sera a San Salvario non è un problema solo di quella zona, come non lo è solo di Porta Palazzo o dell'area del cavalcavia di Corso Novara e via dicendo, ma è un problema che riguarda questa città e che deve essere affrontato in maniera, perdonatemi, un po' più seria da come la si vuole affrontare oggi attraverso la presenza tra i banchi della Giunta, di un solo Assessore. Stiamo parlando di una città che insieme a Roma, Milano e Napoli raggiunge il 30,5% del complesso della delittuosità in questo Paese; per quanto riguarda gli omicidi siamo tra i primi 10, per quanto riguarda i furti siamo tra i primi 5 e per quanto riguarda i reati complessivi siamo sul podio, al terzo posto dopo Roma e Milano. Questo è un problema che obiettivamente esiste e che, in questi ultimi tempi, mi pare sia stato sottovalutato da parte del Sindaco; allora, una domanda sorge spontanea: quali risultati ha prodotto l'Osservatorio sulla Sicurezza a Torino e nell'Area Metropolitana sorto nel 1998? I lavori di questo Osservatorio stanno andando avanti oppure no? Non è solo un'azione che dobbiamo svolgere in una particolare area della città, come quella di San Salvario, ma è un'azione di coordinamento e, se vogliamo, di nuova organizzazione della sicurezza, perché è cambiato il mondo ed è cambiato anche il modo di delinquere; quindi, chi è il soggetto che deve occuparsi di questi problemi se non l'Amministrazione Civica di una città? Tra città e città ci sono delle differenze e vediamo che in questa realtà i dati lo confermano (tra l'altro, i dati che ho citato prima sono del Censis, quindi sono dati obiettivi e sicuramente non di parte). Se vogliamo dare una risposta in termini di sicurezza e tranquillità ai nostri cittadini, probabilmente sarà opportuno che questa azione di coordinamento preveda una nuova organizzazione sulla sicurezza che non parta solo da un'azione repressiva o preventiva delle Forze dell'Ordine, ma tenga in considerazione anche uno sviluppo diverso della città e ritengo che questa azione debba necessariamente partire proprio da colui che oggi non è seduto dietro i banchi della Giunta. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Gallo Domenico. GALLO Domenico Vorrei ricordare ai Colleghi del centrodestra che le elezioni si sono già svolte e che la campagna elettorale ha dato già il suo risultato... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Probabilmente non vi siete ancora accorti che non siamo più in campagna elettorale e volevo ricordare che i temi di cui oggi discutiamo non hanno mai portato il centrodestra a vittorie elettorali. Ricordo come, qualche anno fa, il candidato alla carica di Sindaco del centrodestra, Raffaele Costa, fece una figuraccia dipingendo la città di Torino come un luogo malfamato a tutti i livelli e diffusamente sul territorio cittadino. Cercate di capire che il clima è cambiato e che le elezioni si sono già svolte. Penso che, di fronte ad episodi come questi, sia più intelligente... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Capisco che i Colleghi siano un po' nervosi, ma vorrei anch'io poter esprimere il mio pensiero nei 5 minuti a disposizione. Quando accadono episodi come questo, credo che bisognerebbe smetterla di strumentalizzare e speculare a fini politici la situazione, tanto queste discussioni che voi fate costantemente non portano a vittorie elettorali; sembra che da una parte ci siano gli amanti dell'ordine pubblico e dall'altra coloro che tollerano pusher, clandestini, prostitute e tossicodipendenti: voi sareste gli amanti dell'ordine pubblico e noi saremmo coloro che tollerano tutto, ma non è così; questa impostazione è fallimentare, non regge, è sbagliata ed è un film già visto. Fra una settimana, magari, riproporrete una comunicazione su un disagio presente in un'altra area della città dipingendo la città per quello che non è. Questo credo che sia il problema. Torino è una delle città più sicure da questo punto di vista, anche sotto l'aspetto dell'ordine pubblico. San Salvario è un bel quartiere multietnico dove è possibile la convivenza tra gruppi diversi, certo è necessario colpire... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). È strano che non abbiate parlato degli affittacamere, perché sono proprio loro che hanno la massima responsabilità del degrado di quell'area, perché speculano sulla disperazione: ci sono persone che per 400 Euro hanno solo un posto per dormine, senza servizi igienici. È questo che dovreste denunciare! Non è per fare polemica, ma credo che la Legge Fini-Casini sulle droghe non abbia fatto altro che equiparare spacciatori e consumatori, con i risultati che vediamo ogni giorno. Penso, invece, che le Forze dell'Ordine vadano rafforzate e mi pare che il Sindaco abbia chiesto al Ministro competente un rafforzamento da questo punto di vista, ma già nei 5 anni del Governo Berlusconi ci aspettavamo il rafforzamento delle Forze dell'Ordine: per 5 anni abbiamo aspettato l'arrivo dei Poliziotti di Quartiere, ma sono stati dei fantasmi, in città non ce ne sono stati. Anche il Vigile di Quartiere è un punto critico e sicuramente l'Amministrazione, in questo senso, dovrà impegnarsi di più e mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, su questo vi do ragione, bisogna essere obiettivi nel momento in cui si fa analisi politica e si descrive la realtà del territorio. Credo che ai residenti di San Salvario dovremmo lanciare un messaggio distensivo anziché gettare continuamente benzina sul fuoco accusando il Comune anche impropriamente. Sappiamo che sul versante dell'ordine pubblico è responsabile il Ministro degli Interni, sia quando al Governo c'era il centrodestra sia oggi con il centrosinistra, e tanto meno mi convince trasformare i Vigili Urbani in sceriffi con i manganelli e lo spray. A Parigi, dove governa la destra, gli agenti sono forniti di manganello e spray, ma guardate cosa sta accadendo nelle periferie; questo è il problema che dovreste porvi. Ritengo che occorra una politica della sicurezza più organizzata, partendo da una politica sugli orari degli esercizi pubblici: laddove ci sono negozi a rischio, questi negozi vanno chiusi; come diceva prima l'Assessore Dealessandri, dobbiamo riappropriarci del territorio con iniziative sociali. Infine, credo che quello degli affittacamere sia un problema serio: non possiamo consentire a costoro di speculare sulla disperazione; i clandestini vanno arrestati se commettono reati, ma anche gli affittacamere vanno arrestati, perché sono complici ed in massima responsabili della situazione presente a San Salvario. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ferraris. FERRARIS Giovanni Maria Credo che non ci sia tanto da cantare vittoria: ho appena sentito dire che i problemi di sicurezza non ci sono. A Torino si vive benissimo: infatti, la gente scende in piazza a manifestare. Mi pare doveroso perlomeno considerarlo come un fatto oggettivo, non di sentimento. Se gli abitanti di San Salvario, ogni tanto, si permettono di manifestare o di evidenziare - anche grazie alla collaborazione delle Forze dell'Ordine - questo problema, che, in qualche modo, sta corrodendo via via il quartiere come un cancro, come una metastasi, non mi sembra che si possa fare finta di niente e sorvolarci. Questo problema si sviluppa anche in altre aree della città, evidentemente, perché il meccanismo dei vasi capillari spesso ha permesso a questi mondi della microcriminalità, dello spaccio soprattutto, che frequentano la sera San Salvario, di trovare nuovi terreni fertili, però è anche vero che abbiamo visto che, laddove c'è stata una concertazione, un impegno anche mirato e puntuale, alcuni risultati si sono ottenuti. Sicuramente un impegno enorme, fuori della misura tradizionale, c'è stato nel periodo delle Olimpiadi; non è pensabile che ritorni allo stesso modo (ammesso che ci siano le risorse), ma, evidentemente, un'organizzazione migliore del sistema di controllo che possiede il Comune (i Vigili Urbani) potrebbe già dare il suo contributo. A questo proposito, nel suo intervento il Consigliere Ghiglia parlava di indennità di servizio. Probabilmente bisognerebbe anche riflettere su questa indennità di servizio per l'attività richiesta ai Vigili Urbani in quella zona, che è verosimilmente considerata ad alto rischio, credo, a meno che qualcuno non mi venga a dire che è un quartiere dove si può camminare per strada serenamente di giorno e di notte; se è così, allora chiedo agli Assessori competenti anche di valutare se questa indennità di servizio è coperta fino in fondo e se garantisce anche un padre di famiglia (che potrebbe essere anche un vigile urbano) di potere, in qualche modo, onorare il suo mestiere con una tutela, ma mi pare che sia difficile, quindi, si preferisce mandare i Vigili laddove, vuoi le contrattazioni sindacali, vuoi altro, si creano meno occasioni di rischio. Siamo di fronte ad una questione. Qualcuno ha proposto addirittura di istituire una Polizia ad hoc. Potrebbe essere un'idea, ma ce ne sono anche altre. Intanto, cominciamo a garantire una maggiore presenza delle Forze dell'Ordine, magari con una frequenza maggiore nei tre turni o quattro giornalieri e, in qualche modo, coordinati. Non per forza se ci sono la Polizia o i Carabinieri, i Vigili Urbani non devono andarci! Possono anche fare strade diverse, ma far sentire la presenza, tanto più adesso che verranno aperti dei cantieri in quel quartiere. Ormai sono quindici anni che vivo il problema dei portici nella zona di San Salvario ed è irrisolto anche quello - e questo riguarda di nuovo non solo il Corpo dei Vigili, ma anche l'Amministrazione - delle verifiche puntuali delle soffitte: qualche volta si fanno, qualche volta no, non si hanno statistiche certe, dati reali su cui lavorare; invece, sarebbe molto importante averli. C'è un piano di recupero in atto. Se n'è parlato l'anno scorso o due anni fa ed è stato votato dalla Giunta e dal Consiglio Comunale. Allo stato attuale, a che punto siamo? Perché inciderebbe decisamente su una volontà dell'Amministrazione di rivedere la posizione su San Salvario, facendo credere anche ad un miglioramento reale, non solo sulla carta. Esistono realtà che sono state create e finanziate appositamente, come l'Agenzia di Sviluppo Locale Partecipato. Non so di che cosa si occupi adesso; so che ci sono attività in atto, delle feste, ma pare che la gente non le gradisca, visto che scende in piazza per manifestare. Forse, scendere in piazza per andare alla festa in un clima di rischio e di insicurezza non lo farei neanch'io. Questo clima di rischio - cerco di concludere - degenera, ovviamente, anche nella nostra capacità di essere accoglienti nei confronti dei nuovi flussi migratori, quindi, per la politica di integrazione, così come una città insicura non può garantire anche nuovi turisti, perché si sentono in difficoltà a raccontare agli amici che hanno subito visioni non edificanti e rischiose vicino alla stazione, piuttosto che in un'altra zona. Chiaramente, influisce anche sullo sviluppo commerciale ed economico del quartiere e della città. È evidente che l'osservatorio citato potrebbe avere un senso se da questo nascessero nuove proposte di metodi di prevenzione e di dissuasione contro il crimine ed impegno in questo senso, per quanto detto prima, l'Amministrazione a farsene carico. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Carossa. CAROSSA Mario Le solite parole, Vicesindaco. A prescindere che non mi scandalizza il fatto che il "Sire" Chiamparino non si degni di venire in Aula a discutere i fatti... CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La invito, per favore, a non utilizzare in maniera ironica i titoli nobiliari in questa Sala. CAROSSA Mario Perché in maniera ironica? CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Devo chiedere... CAROSSA Mario &OSu questo argomento, poi, potremmo discutere, Presidente. È un titolo che io ritengo... CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non accetto che i Consiglieri esprimano giudizi - come lei ha fatto - nei confronti del Sindaco chiamandolo "Sire". Il Sindaco si chiama Sindaco. CAROSSA Mario Ah, si chiama Sindaco? CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) In questa Sala si chiama Sindaco. Se poi vuole, fuori può chiamarlo in un altro modo, è libero di farlo, ma qui lo chiama Sindaco. CAROSSA Mario Poi andremo a vedere sul Regolamento tutto quanto. Ne discuteremo. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non credo che lei abbia la possibilità di chiamare Sire il Sindaco. CAROSSA Mario Vedremo. Ne discuteremo con il vocabolario davanti. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Cerchi di evitare, altrimenti continuiamo a discutere, anziché avere il tempo di parlare. CAROSSA Mario Non mi scandalizza il fatto che non si degni di venire a parlare di fatti riguardanti i comuni mortali. Assolutamente non mi stupisce. È senz'altro più importante il nuovo partito democratico. Ricordo al Vicesindaco che i fatti sono successi mercoledì e non giovedì, vista l'attenzione che ha l'Amministrazione per quanto succede sempre ai comuni mortali. Non mi stupisco assolutamente di tutto questo e nemmeno del fatto che per l'Amministrazione non sia mai un problema, tranne quando capitano questi casi, in cui è costretta a dire qualcosa almeno in Aula. A Torino non ci sono mai problemi che riguardano gli extracomunitari. Assolutamente mai. Non ci sono, però, problemi solo nel quartiere di San Salvario, ma un po' in tutte le parti della città. Questo è bene dirlo, non bisogna puntare solo il dito su San Salvario e far passare quella zona peggio di quello che è. Ci sono tante altre zone della città, purtroppo, che stanno diventando uguali, se non peggio, a San Salvario! Questo succede grazie al razzismo al contrario dell'Amministrazione, ossia verso gli italiani e lo denotiamo, per esempio, dal fatto che nelle sue "Linee programmatiche 2006-2011" ha citato almeno dieci volte... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Sì, proprio io della Lega Nord dico questo e rivendico proprio questo: razzismo al contrario, che fate verso gli italiani. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Senz'altro. Nelle sue linee programmatiche cita almeno dieci volte frasi del tipo: "Rispondere ai bisogni, alle esigenze, alle domande che i cittadini stranieri pongono; sviluppare una cultura dell'accoglienza; problematiche relative gli immigrati" contro le due, per esempio, in cui cita i problemi dei nostri anziani, contro le due in cui cita il problema dei nuovi poveri! Questo è il suo razzismo al contrario, questo è il suo razzismo verso gli italiani! Magari i Vigili Urbani hanno più disposizioni di controllare - cerco di pesare le parole, altrimenti potrei essere rimproverato - i locali ed i bar italiani (se viene venduta la birra o quant'altro nelle bottiglie di vetro), mentre non mi pare che abbiano troppe disposizioni ad andare a controllare quelli gestiti da stranieri. Mi sembra che siano molto più attenti ad andare a controllare sempre i locali italiani riguardo all'orario o l'igiene. Difficilmente controllano i locali gestiti da stranieri. Non voglio ingigantire troppo le cose e far polemiche di prima o dopo le elezioni, Consigliere Gallo. Il discorso è questo: i problemi in San Salvario ed in altre zone della città sono dovuti quasi essenzialmente al perdurare dell'apertura di certi locali. È quello il problema; non andiamo ad ingigantire troppo! Nei tanto decantati Tavoli della sicurezza l'Amministrazione dovrebbe portare avanti questi discorsi; col Prefetto, con gli Organi di Governo dovrebbe andare a discutere di questi problemi! I problemi sono questi! Si ubriacano, spacciano droga. Si ubriacano davanti a locali che, non so perché, appoggiano questi soggetti. Non voglio dire che tutti i proprietari di questi locali siano conniventi o aiutino gli spacciatori. Assolutamente. Qualcosa succede e questo voi lo sapete benissimo. Non dovete negarlo. Voglio ricordare, Vicesindaco (cerco di andare il più velocemente possibile, perché, effettivamente, 5 minuti sono molto brevi per un problema del genere) che, a mio avviso, le notti bianche, le bevute di strada e quant'altro, non risolvono il problema dell'integrazione. L'integrazione dobbiamo risolverla (se veramente vogliamo risolverla!) cercando di far rispettare le Leggi, i Regolamenti. Non dico che non dobbiamo accogliere nessuno, ma si deve pretendere che queste persone si adeguino alle nostre Leggi. Non dobbiamo permettere assolutamente né che riducano le strade in latrine a cielo aperto, né che facciano altro. Su questo, veramente, dobbiamo cercare di intervenire. Guardate che la gente, perché scenda in strada, deve essere veramente esasperata! Guardate che questo segnale non dovete guardarlo troppo a cuor leggero, perché io c'ero giovedì sera, la sera dopo che sono accaduti questi fatti! E la gente, assolutamente non razzista (e lo ribadisco) era solamente esasperata dal non poter dormire! È gente normale, comune, che il giorno dopo va a lavorare. Deve poter andare a lavorare, deve poter riposare, la notte! Tutto questo, chiediamo! Il resto è da enciclopedia. I mega problemi, la Legge sulla droga... lasciamo perdere. Cominciate a fare il vostro piccolo dovere di amministratori della città! Grazie. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Giorgis. GIORGIS Andrea Durante la Conferenza dei Capigruppo, come ricorderanno i Colleghi dell'opposizione, abbiamo discusso parecchio se aprire la seduta di quest'oggi con le comunicazioni del Vicesindaco e, alla fine, si è deciso di procedere con queste ultime sia per la disponibilità della Giunta sia perché abbiamo scommesso sulla possibilità di aprire, seppur in tempi limitati, un dibattito sul merito del problema. A me sembra che la scommessa, anche questa volta, l'abbiamo persa, perché era ovvio che sarebbe successo questo. Ce lo siamo detto, in Conferenza dei Capigruppo! Un tema come quello della sicurezza non è un tema che possa essere affrontato, come ricordava adesso il Consigliere Carossa, in cinque minuti. E' un tema sul quale occorre più tempo e, soprattutto, è un tema sul quale occorre entrare nel merito di proposte. E, difatti, si era discusso sulle comunicazioni, proprio perché ci si rappresentava il rischio che, in questa sede, le comunicazioni non ci fornissero indicazioni ulteriori a quelle già ampiamente conosciute. Soprattutto, che non fosse questo lo strumento attraverso il quale avviare un confronto sul merito dei problemi. Difatti, ho sentito l'opposizione denunciare con gran forza il problema che anche i cittadini hanno sollevato. Su questo, credo che non ci debba essere nessuna sottovalutazione. Nessuna sottovalutazione! Non ho sentito avanzare alcuna proposta, però! Si dirà: ma le proposte non deve avanzarle l'opposizione, deve avanzarle la maggioranza. E' la maggioranza che governa. Sì. E' la maggioranza che governa, ma, su un tema come questo, sarebbe interessante sapere, al di là delle manifestazioni ripetute qui in Aula, se possa esserci qualche idea che vada al di là della militarizzazione della zona, perché sarebbe, secondo me, auspicabile che, attraverso gli strumenti di cui tutti i Consiglieri dispongono, dedicassimo delle sedute di Commissione specifiche su quali misure possano contribuire a risolvere la tensione e il senso di insicurezza che il quartiere di San Salvario ed altri quartieri vivono. Credo che la maggioranza non si tirerà indietro (se verrà richiesta). Anzi. Credo che sarebbe opportuno dedicare delle sedute di Commissione a questo tema. Certo è che, come l'esperienza ci dimostra, la militarizzazione non produce nessun effetto. Militarizzazione, peraltro, che lo stesso Governo di centrodestra, in questi cinque anni, non mi sembra abbia inteso realizzare perché, fino a prova contraria, l'ordine e la sicurezza pubblica sono di competenza del Ministero degli Interni (e, a livello locale, del Prefetto e del Questore) e non certo dell'Amministrazione Comunale. Ma, a parte questa ripetuta polemica che, tutte le volte in cui si discute di sicurezza, ritorna a galla, sono convinto che questa Amministrazione, pur con tutte le difficoltà che ha incontrato, abbia intuito, nella pluralità degli interventi, la strada giusta. Certo: occorre far rispettare le regole, sia quelle amministrative (e mi riferisco al Commercio) sia quelle relativa alla sicurezza pubblica (e mi riferisco a tutti quei microreati o macroreati che vengono commessi). Accanto a questi, occorrono forti misure che rendano, per esempio, il territorio, vissuto dagli stessi cittadini; che rendano, anche alla sera, quel territorio, un luogo nel quale le persone possano, con serenità, incontrarsi per le strade. Insomma, come anche l'esperienza di altri Paesi insegna, il problema della sicurezza non è mai soltanto di ordine pubblico. E insistere su questo unico aspetto significa, in realtà, non avere la pazienza o l'intenzione di affrontarlo, ma soltanto la voglia di brandirlo come strumento di propaganda. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Bonino. BONINO Gianluigi Direi che il problema del quartiere di San Salvario viene affrontato, di volta in volta, anche con argomentazioni non sempre consone agli avvenimenti che si susseguono in questa area della nostra città la quale, indubbiamente, soffre di una difficile situazione dovuta, in parte, all'integrazione (vivendo in quell'area molte etnie diverse) e, in parte, anche ad un degrado ambientale presente nelle diverse abitazioni della zona. Quest'ultimo è sicuramente uno dei fattori più importanti sui quali si deve incidere, tenendo conto che gli stabili non sono di proprietà del Comune, ma, per la stragrande maggioranza, di privati. Evidentemente, già come era stato fatto in passato, non bisogna fare soltanto il censimento delle abitazioni (partendo dalle mansarde) con contratti "capestro", o in nero o abusivi! Negli anni passati abbiamo anche vissuto episodi abbastanza drammatici, di vite disperate, di persone anche decedute. L'episodio, effettivamente, ci dà da pensare. Credo abbia risposto molto bene il Sindaco, rivolgendosi al Ministero degli Interni, con la richiesta di rafforzare il dovere della salvaguardia della sicurezza pubblica. Trovo strano che, ogni volta che si parla di questi episodi, si chiami in causa la Polizia Municipale della Città. Ci si dimentica sempre che quest'ultima è una forza dell'ordine che collabora con le altre Forze di Polizia perché, per quanto riguarda la sicurezza, è ad coadiuvandum delle iniziative dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Non può essere, in primis, la Polizia Municipale a dare garanzie in merito; collabora con le altre ed interviene sul territorio. Esistono, sicuramente, figure particolari (si è accennato al vigile di quartiere); non dimentichiamo che questa Amministrazione dovrebbe avere sufficienti agenti per poter affidare ad ogni quartiere un numero adeguato di vigili dedicati alla sicurezza. Non dimentichiamo che è stata anche istituita la figura del vigile di prossimità che ha operato in modo, direi, eccellente, affrontando soprattutto le situazioni di maggior contrasto che avvenivano all'interno di ambienti critici. Via Madama Cristina e San Salvario, per non citare Porta Palazzo, sono state soggette ad operazioni che hanno dato grandi frutti che ci vengono unanimemente riconosciuti. Diventa spiacevole che alcune responsabilità, delle quali l'Amministrazione Pubblica si fa carico, in collaborazione con altri, ma di cui non è il primo destinatario ricadano soltanto su di essa e, in questo caso, sulla Polizia Municipale. In ultima analisi, vorrei ancora fare una sottolineatura che ritengo importante. Per quanto riguarda la repressione, come è già stato detto, non possiamo neanche pensare che i nostri Vigili, ancorché armati di pistole con proiettili di gomma o tute antisommossa, intervengano in queste situazioni. È stato ricordato che in Francia sono state affrontate, in questo modo, analoghe situazioni e mi pare che i risultati siano sotto gli occhi di tutti; non sono assolutamente stati ottenuti miglioramenti, anzi, mi pare che la microcriminalità e la criminalità diffusa in quel Paese siano una delle piaghe attualmente più sentite e sulle quali vi sia più impegno. Sicuramente, non sono le Polizie Locali che stanno risolvendo o si accingono a risolvere questo problema. L'ultima considerazione che vorrei fare, e che il Vicesindaco, mi pare, abbia accennato nel suo intervento, è quella di dare ai residenti la sicurezza di avere il controllo del territorio; la pulizia delle strade e dei muri sono un indizio di sicurezza che possiamo dare ai cittadini. Il fatto di rendere più gradevoli le strade anche in Borgo San Salvario nelle ore notturne, così come è già stato fatto nel Quadrilatero e come si sta facendo al Balōn, permetterà, non soltanto, di superare le varie tensioni che possono eventualmente crearsi fra le etnie, renderà anche più vivibili quelle situazioni. Credo che, sotto questo profilo, l'Amministrazione Comunale si stia adoperando e mi pare che questo sia il punto cruciale su cui possiamo misurarci. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Cassano. CASSANO Luca Innanzitutto, ringrazio il Vicesindaco per le risposte che ci ha fornito e per l'attenzione posta ai temi in oggetto. Mi spiace di non vedere in Aula i Consiglieri di Alleanza Nazionale che, anche in sede di Conferenza dei Capigruppo, si erano, giustamente, spesi molto perché questo Consiglio affrontasse tempestivamente le comunicazioni del Sindaco sul problema della sicurezza. Ho sentito parlare molto, soprattutto di Polizia Speciale, di compiti speciali affidati alla Polizia Municipale. Mi dispiace, ma ritengo che l'ipotesi della riforma costituzionale, che prevedeva la possibilità che le Regioni si dotassero di Polizia Regionale, sia stata sconfitta anche dal Referendum Costituzionale del 25/26 giugno. In questi anni, più volte, abbiamo affermato che la nostra idea di sicurezza non può essere legata soltanto alle politiche repressive, ma riguarda, più complessivamente, l'affermazione dei diritti di cittadinanza, in città percepite sicure grazie ad un insieme di fattori, ma anche grazie alla qualità dei servizi offerti ai cittadini. In questi anni, le politiche di sicurezza non sono state e non possono essere delegate esclusivamente alle Forze dell'Ordine. Serve un intervento che affronti l'insieme dei problemi relativi alla qualificazione del territorio e comprenda anche gli interventi e le politiche per la legalità e la sicurezza. Negli interventi di molti Consiglieri, ho sentito toni forcaioli: vengono evocati sindaci sceriffi che fanno "la ronda" e chiedono i documenti. Credo sia inopportuno che politici locali o nazionali partecipino o assistano alle operazioni di Polizia, così come è avvenuto, perché questi sono i risultati della spettacolarizzazione della politica e della politica spettacolo, che ha un buon ritorno dal punto di vista mediatico, ma non produce molto dal punto di vista dei risultati. Il compito di un'Amministrazione democratica è, probabilmente, quello di far comprendere che la tolleranza è un bene comune, al di là dei razzismi evocati, che fa parte della dignità della persona umana e che non è per nulla in contraddizione con la fermezza che molti Consiglieri richiamavano e che è richiesta anche dai cittadini. La nostra filosofia di sicurezza (forse saremo romantici) parte da un'idea di città aperta e partecipata che (come ricordava anche il Consigliere Giorgis) non deve essere trasformata in "caserma" e dove può essere valorizzato ed esaltato il ruolo dei Vigili Urbani come risorsa di tutti e non come forza speciale. Concluderò dicendo che, per rincorrere un falso senso di sicurezza (perché nelle proposte veniva evocato anche questo), si rischia di far pagare un prezzo molto alto, in termini di salute e di sicurezza, sia ai Vigili Urbani che ai cittadini, rispetto alla qualità dei servizi offerti. È indispensabile individuare nuovi strumenti di collaborazione e di rapporto tra i Vigili Urbani e le altre Forze di Polizia, attraverso una definizione specifica delle mansioni attribuite agli uni e agli altri, senza mescolare i due ambiti. Alla luce delle norme di legge attuali, riteniamo fondamentale assegnare compiti specifici ad ogni organo di Polizia. In questo senso, è opportuno che i Vigili Urbani si occupino principalmente delle attività proprie del loro ruolo civico, relativamente ai compiti di Polizia Amministrativa e di controllo - come veniva già evocato da altri Consiglieri - agli esercizi commerciali ed edilizi. Tutte le altre questioni evocate mi sembra disegnino i contorni di una città in cui non ci riconosciamo e che non agevola sicuramente la risoluzione dei problemi. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Buquicchio. BUQUICCHIO Andrea Ritengo che, relativamente a questo argomento, si possa dire est modus in rebus, ossia: c'è sicuramente una via di mezzo in tutte le cose. L'argomento della sicurezza, che si è voluto affrontare in questo pubblico dibattito, meriterebbe una deideologizzazione. Non possiamo, penso, a mio modesto avviso, partire da pregiudizi ideologici, ma credo occorra vedere qual è il problema. È vero quanto alcuni Consiglieri hanno affermato precedentemente, ossia che Torino non è, tra le città d'Italia, quella con il maggiore problema relativo alla sicurezza, perché, rispetto ad alcune città del Sud, si potrebbe dire che è la Svizzera! È anche vero, però, che è legittimo, da parte di chi rivendica una maggiore sicurezza, ma, soprattutto, un maggior senso di sicurezza, aprire un confronto politico (e questa penso sia la sede più adeguata) per comprendere sia i problemi che le soluzioni. Non sono in grado, in pochi minuti, di affrontare l'intero problema (anche se, di per sé, mi sta a cuore), ma voglio toccare soltanto l'argomento dell'ordine pubblico e concludo dopo averlo, spero, illustrato. C'è chi dice che non si possa partire dall'ordine pubblico; la repressione non risolve un problema, dobbiamo agire su diversi livelli, partendo dall'attivazione di tutti i meccanismi atti alla realizzazione della migliore integrazione. Inoltre, come diceva l'ex Assessore Bonino, non sono da chiamare in causa i Vigili Urbani (e quindi l'Amministrazione Comunale), in quanto il loro utilizzo non è né adeguato né sufficiente. È vero. L'ordine pubblico non è l'unico elemento, è però uno degli elementi. Quando parliamo di ordine pubblico non dobbiamo fare per niente riferimento alla repressione. Quando parliamo di ordine pubblico dobbiamo cancellare la parola, che spesso ricorre, "militarizzazione". Dobbiamo pensare - penso che sia saggio farlo da parte di tutti coloro che hanno una responsabilità di Amministrazione - alla ottimizzazione, quindi alla razionalizzazione migliore delle risorse finalizzate ad un ordine pubblico che non svolga un'azione repressiva, ma preventiva. Per fare ciò, le forze dell'ordine predisposte - che, come diceva giustamente il Consigliere Bonino, non sono le forze primarie predisposte, ma sono solo coadiuvanti -, che non dipendono sicuramente dall'Amministrazione Comunale, dovrebbero poter essere utilizzate nel modo migliore. L'Amministrazione Comunale, di fronte al Ministero dell'Interno dovrebbe sollecitare un migliore utilizzo. Il Ministero dell'Interno risponderà che non ci sono fondi - ha sempre risposto così, non è questione di Governo di centrodestra o di centrosinistra -, che è necessario tagliare e che, forse, in alcune zone c'è anche un esubero di organici. È un cane che si morde la coda! Però, i Vigili possono essere di ausilio alle forze dell'ordine, che intervengono. Vi sembra logico - ed è successo più volte anche a me - che dopo che un cittadino chiami col cellulare o dalla cabina telefonica i Carabinieri, questi arrivino a sirene spiegate sul luogo di un delitto, facendosi sentire 3-4 minuti prima, dando, così, la possibilità, a coloro che volevano delinquere, di fuggire? Non sarebbe meglio utilizzare delle auto civetta e agenti in borghese? Questa è l'azione di prevenzione che avrebbe un senso e i Vigili, se dotati degli strumenti idonei, possono essere un valido aiuto. Non sono d'accordo con il fatto che ai Vigili si debba totalmente espropriare l'azione di polizia giudiziaria. Loro possono, per legge, esercitarla, sicuramente come forze di ausilio e non come forze primarie contro la delinquenza. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Vorrei ricordare ai colleghi, visto che 5 minuti non sono sufficienti ad esprimere compiutamente una visione del problema, che il Regolamento mette a loro disposizioni degli strumenti; quindi, si possono proporre ordini del giorno o mozioni di indirizzo che, ovviamente, in quanto tali, sarebbero discussi maggiormente prima in Commissione e poi in Consiglio Comunale. La parola, per una replica, al Vicesindaco. DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco) Forse non metto abbastanza enfasi sulle cose, ma mi pareva che in quest'Aula non fosse necessario. Non c'è ombra di dubbio che non sottovalutiamo il dato delle iniziative dei cittadini, anzi, sono assolutamente d'accordo con l'iniziativa fatta e con il fatto che ci sia ancora una capacità di protestare di fronte a situazioni assolutamente inaccettabile per qualsiasi cittadino. Tra l'altro, la questione si è risolta in un assoluto civismo, cioè senza alzare le mani. Molti dei vostri interventi introducono un tema alla sicurezza più generale. Nonostante la gravità della situazione, forse è vero che questo paese ha come problema l'insicurezza dovuta al traffico, lo smercio sul territorio della droga e la prostituzione. Purtroppo, come sappiamo, il problema dell'insicurezza e dell'illegalità, in questo paese, va ben oltre. Però, non c'è ombra di dubbio che il tema della sicurezza sia una questione che, partendo dagli interventi, venga assunta in termini generali. Inoltre, per quanto ci riguarda non può essere considerato uno dei tanti problemi, in quanto legato alla sicurezza c'è il tema della libertà, che, come sappiamo, è la questione principale di ciascun cittadino in qualsiasi città e spero in qualsiasi parte del mondo. Se oggi, come in altre parti del mondo, ci sono dei problemi è perché la libertà è ancora largamente da conquistare. Credo che non ci sia ombra di dubbio che stiamo parlando di una questione essenziale e principale. Perché non dire che pur essendo in una situazione d'illegalità, in realtà, si vede il fatto che la maggioranza dei cittadini di quel territorio manifesti nella stessa notte in risposta ad una rissa! Questo, credo voglia anche dire - ma questa è una forza che abbiamo in mano dal punto di vista del Consiglio Comunale - che abbiamo un livello di socialità e di reazione, all'interno di quel territorio, non presenti in molte altre situazioni che hanno problemi di illegalità. È per questo che ho fatto, nell'ultima parte del mio intervento, riferimento al tema della socialità, della collaborazione e della reazione che hanno i cittadini presenti nelle diverse organizzazioni del territorio, sia in termine sociale che in termine economico. Credo che facciamo bene a dire integrazione e ad impegnarsi per l'integrazione, perché, Consigliere Ventriglia, penso che anche qui dobbiamo cogliere una situazione. In realtà, la parte degli extracomunitari che producono e vivono nella illegalità non ricevono solidarietà da altri - e si può dire "ci mancherebbe" -, però non è vero che questo è dato dappertutto, in ogni situazione e in ogni città, in ogni territorio. Credo che questo sia dovuto anche al fatto che qui ci sia stata una città, delle forze politiche, delle forze sociali molto attente e per cui oggi, anche rispetto a fatti gravi che capitano nel mondo, in realtà, ci troviamo di fronte a diverse associazioni etniche, diversamente articolate sul nostro territorio, che, normalmente, hanno un grado di civismo e di legame col territorio superiore alla media rispetto ad altre situazioni. Credo che sia importante impegnarsi in questa direzione, perché, in realtà, alle manifestazioni partecipano prevalentemente persone non extracomunitarie, che, da queste, ricevono la solidarietà. In un contesto come il nostro (in cui, ormai, circa il 10% - ma in queste aree raggiungiamo il 25 o 30% - delle persone che abitano in queste situazioni sono extracomunitari, che si comportano in modo assolutamente civile, per cui non si verificano scontri di carattere etnico) possiamo affermare che si tratta di un grande successo, perché abbiamo la possibilità di occuparci della sicurezza direttamente collegata all'illegalità. Nel corso del dibattito sono state richiamate altre città ed anche la Francia, ma il vero problema della Francia è un altro, perché, in realtà, c'è insicurezza anche laddove, sostanzialmente, si ritiene che la legalità sia mantenuta. Per questa ragione credo sia giusto, da una parte, proseguire con il nostro impegno per l'integrazione, anche attraverso il rapporto con l'insieme delle parti sociali (comprese quelle di carattere etnico) e, dall'altra parte, adottare quei provvedimenti che ho citato prima (spero da domani, altrimenti già dalla settimana prossima) per affrontare i problemi che possono alimentare la criticità di questa situazione: gli orari degli esercizi e la definizione di quel confine labile esistente tra le cosiddette attività artigianali e commerciali, chiarimento necessario per non creare situazioni preoccupanti e degrado. Quando ho fornito i dati relativi agli interventi degli ultimi sei mesi (poi, se il Consigliere Ghiglia lo desidera, posso fornire quelli degli ultimi cinque anni) non si è trattato di una mancanza, né volevo mettere in rilievo il fatto che, oggi, ci siamo impegnati maggiormente rispetto al passato (tra l'altro, non possiedo i dati per poterlo affermare); mi sembrava utile comunicarli al Consiglio al fine di poter ragionare insieme. La mia intenzione era unicamente quella di fornire un'indicazione. Comunque, da quei dati traggo la conclusione che il Corpo dei Vigili Urbani ha attuato una serie di interventi. Sicuramente, si può migliorare: da questo punto di vista, non mi sembra che Torino, rispetto alle altre città italiane, sia più disattenta o meno efficace, ma dato che migliorare è sempre possibile, mi assumo l'impegno di confrontarci con le altre realtà, nel caso in cui vengano avanzate proposte che hanno più successo delle nostre. Non c'è ombra di dubbio, però, che bisogna ammettere quando qualcosa funziona, anche a livello comunale; infatti, anche in questa Sala qualcuno ha affermato di prendere atto positivamente di alcuni interventi, precisando che, però, c'è ancora da migliorare. Ritengo, comunque, importante notare positivamente quanto fanno gli uomini e le donne del Comune per questa città, non l'ho detto prima, ma ci tengo a sottolinearlo nella replica. Da ultimo, mi pare evidente che ci siamo impegnati e continueremo a farlo, perché, oggi, non abbiamo esaurito il dibattito sulla sicurezza. Si tratta di un dibattito che riguarda un problema che è nato e che, purtroppo, si è già verificato in un'area importante della città; in questa sede, si è svolto un confronto e voglio ringraziare tutti i Consiglieri per il contributo che hanno dato a questa discussione. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Dichiaro conclusa la discussione in merito alle comunicazioni del Vicesindaco. §> |