Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc. 200607090/02, presentata in data 3 ottobre 2006, avente per oggetto:"Museo 'Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante' o 'Museo della Frutta'"Il sottoscritto Consigliere Comunale,CONSTATATO CHE- dopo lunghi anni di discussioni in Consiglio Comunale e in altre sedi risulta tuttora irrisolto il problema del Museo "Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante" di Via Ormea 47;- l'Istituto sfrattato dalla sua storica sede avrebbe dovuto essere ricollocato come Museo della Frutta in Via P. Giuria 15, dove ha sede il Museo di Anatomia Umana e dove troverà collocazione, pare, anche la Collezione del criminologo Cesare Lombroso;- dalle pagine di Internet risulterebbe una imminente inaugurazione del Museo della Frutta;- non si hanno più notizie della cassetta di sicurezza 3009/B prelevata dalla Banca di Credito Italiano di Via Arsenale 23 in data 20 luglio 2001, contenente oggetti scientifici, alcuni in metallo prezioso (platino) e trasferita da funzionari romani a Roma in Via della Navicella; INTERPELLAIl Sindaco e l'Assessore competente per sapere:1) l'indirizzo del magazzino dove è stato depositato il materiale dell'Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante in attesa di essere trasferito nella nuova sede museale di Via Pietro Giuria 15;2) se risponde al vero la notizia riportata sulle pagine di Internet della imminente inaugurazione della sede museale;3) la data del rientro a Torino del contenuto della cassetta 3009/B trasferita (non si sa per quale motivo) a Roma;4) se non ritengano di intervenire celermente sulla questione, per restituire alla Città questo suo esclusivo patrimonio storico-culturale, che deve trovare degna collocazione nella predetta sede museale. F.to Mario Carossa CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Alfieri. ALFIERI Fiorenzo (Assessore) L'interpellanza del Consigliere Carossa pone tre questioni.La prima questione è relativa alla data di apertura del Museo della Frutta di Via Pietro Giuria: questa richiesta fornisce l'occasione per anticipare la notizia dell'intervenuto accordo con l'Università degli Studi di Torino circa la data di riapertura del Museo. Una data - come molti Consiglieri sanno - più volte posticipata in ragione dell'ampliarsi dei lavori di restauro e adeguamento funzionale del Palazzo degli Istituti Anatomici di Corso Massimo d'Azeglio, destinato ad ospitare tre musei (in futuro, quattro), nel quadro di un accordo fra Università, Regione Piemonte e Città di Torino. Tre di essi sono di proprietà dell'Università - il Museo di Anatomia Umana di Corso Massimo d'Azeglio, il Museo Lombroso (che ritorna nella sua sede originaria dopo essere stato collocato presso l'Istituto di Medicina Legale), e, in futuro, anche il Museo di Etnografia e Antropologia di Via Accademia Albertina - e uno realizzato in accordo con l'Università e l'Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante dalla Città di Torino: il Museo della Frutta, che presenterà la collezione pomologica Garnier Valletti e i beni storici artistici della Sezione operativa dell'ISNP di Via Ormea 47, dopo il suo trasferimento nella nuova sede di Via Bonafous e la ridestinazione della sede a Stazione dei Carabinieri di San Salvario.La collocazione in Via Giuria del Museo della Frutta si è collegata ai lavori di restauro del Museo di Anatomia e al recupero di parte dell'ala del Palazzo di Via Giuria per ospitare il Museo Lombroso, comportando ingenti e significativi interventi di restauro del pregevole edificio che hanno interessato, oltre gli spazi destinati ai musei, anche gli scaloni di accesso, alcune parti dei sotterranei e gli impianti di sicurezza. Questo ha reso possibile il pieno accesso al pubblico del Museo della Frutta, già in stato di avanzato allestimento, solo in tempi recentissimi. Soprattutto è stata intenzione, tanto della Città quanto dell'Università, inaugurare contestualmente i primi due musei, cioè Anatomia e Frutta, con la conseguente attesa del completamento del Museo di Anatomia, prevista per la fine del mese di gennaio 2007.La data prescelta per la loro inaugurazione - il prossimo 12 febbraio 2007 - è particolarmente significativa perché coincide con la data di nascita di Charles Darwin, di cui ricorrerà, nel 2009, il bicentenario, e la cui preparazione ha dato vita al "Darwin Day", celebrato con iniziative in tutto il mondo. Torino, com'é noto, è stata la città in cui il darwinismo è stato introdotto per la prima volta in Italia.Per quanto riguarda la seconda domanda, relativa alle sedi di deposito dei beni storico-scientifici di proprietà dell'Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante di Roma, che la Città di Torino ha richiesto e ricevuto in comodato nel quadro del progetto di creazione del Museo della Frutta, ricordo che l'obiettivo di conservare nella sua integralità il patrimonio storico e scientifico dell'Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante di Via Ormea 47 è perseguito dalla Città e ha dato origine, come ben noto al Consiglio:- al progetto di realizzazione del Museo della Frutta, di cui ho appena parlato;- alla conservazione dei beni, selezionati con estrema cura e con la costante supervisione delle competenti Soprintendenze, ceduti in comodato alla Città, che gli attuali spazi disponibili non consentono al momento attuale di esporre nel Museo: in particolare, gli arredi della Biblioteca, che - su indicazione della Soprintendenza ai Beni Ambientali - necessitano della disponibilità di uno spazio analogo a quello originario, per una ricostituzione integrale della Biblioteca stessa;- alla catalogazione dei volumi e dei periodici che, dopo essere stati inventariati, sono ora in corso di catalogazione e contestuale immissione in SBN, al fine di renderne possibile la consultazione. Considerata la grande mole dei titoli, 19.000 circa, il lavoro, realizzato con il sostegno della Regione Piemonte e sotto la supervisione della Soprintendenza regionale ai beni librari, non si concluderà prima del 2007, ma già oggi tutti i titoli catalogati sono disponibili in rete e consultabili su richiesta;- al riordino e alla catalogazione dell'Archivio Storico, depositato d'intesa con l'Ente proprietario, presso l'Archivio di Stato di Torino e anch'esso consultabile;- al restauro della collezione pomologica, che ha coinvolto sia i pochi beni ammalorati, sia quelli che necessitavano di una semplice pulitura. Questo lavoro, eseguito sotto la supervisione della Soprintendenza ai beni storici ed artistici, è stato oggetto di una presentazione in occasione di convegni specialistici per il suo carattere esemplare.Tutte le sedi di deposito presentano caratteristiche di sicurezza adeguate e, su richiesta del Consigliere, sono disponibili gli inventari aggiornati dei beni, che comprendono anche la sede di collocazione dei beni stessi, com'é norma che avvenga e com'è del resto previsto dalla convenzione con l'Istituto, trattandosi di beni che non sono di proprietà della Città e che esso custodisce e conserva in comodato.A breve, in ogni caso, con l'apertura del Museo, sarà possibile la pubblica valutazione dell'operato della Città che, per le modalità con cui è stato condotto e per i risultati conseguiti, ha - crediamo - un valore esemplare sul piano tecnico, scientifico e culturale.Circa il terzo quesito, relativo ai beni strumentali contenuti nella cassetta di sicurezza n. 3009/B "prelevata dalla Banca di Credito Italiano di Via Arsenale 23 a Torino, in data 20 luglio 2001 ... contenente oggetti scientifici, alcuni in metallo prezioso (platino), da Funzionari romani del Ministero, con scorta dei Carabinieri, in Via della Navicella", non possiamo che ribadire quanto affermato più volte e in più sedi, ricordando che:- il materiale in questione è di proprietà dell'Istituto sperimentale della nutrizione delle piante, che attualmente ha sede a Roma in Via della Navicella 2-4;- il prelievo è stato operato dal suo Direttore, previa comunicazione al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e alla Soprintendenza, cui è stato peraltro trasmesso il materiale fotografico e l'inventario in data 22 novembre 2001 da parte del Commissario straordinario dell'Istituto;- tali beni non fanno parte del materiale ceduto in comodato alla Città, che peraltro, dopo attenta valutazione tecnica dei suoi funzionari, d'intesa sia con la Soprintendenza, sia con l'Istituto, non ha considerato né utile né opportuno farne richiesta, in quanto non presentano un valore documentario tale da giustificarne né la conservazione in loco, né l'esposizione in originale. A giudizio dei dirigenti comunali e confortati dal parere della Soprintendenza e degli esperti consultati, nel caso si ritenesse parti di essi utili a completare il percorso espositivo del Museo, risulterebbe peraltro più opportuno, per evidenti ragioni di sicurezza, realizzarne una riproduzione;- su questa questione è disponibile, a richiesta del Consigliere e di tutti gli interessati, la documentazione e la corrispondenza relativa, atta a certificare la piena correttezza del comportamento e delle scelte operate. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Carossa. CAROSSA Mario Ringrazio l'Assessore, anche per la relazione scritta che mi ha fatto pervenire.Mi permetto, però, di evidenziare un paio di argomenti: il primo riguarda l'inaugurazione.Ho presentato l'interpellanza per due motivi: il motivo più importante è che questa inaugurazione sarebbe dovuta avvenire, se non sbaglio, già nel 2004, quando ero Consigliere nella Circoscrizione VIII. Mi fa piacere sentir dire (risulta anche a verbale) che lei dica che dovrebbe avvenire a febbraio 2007.Già nel 2004, avevo sentito parlare - non da lei, ma dai suoi funzionari - di apertura imminente; nel 2005, l'Agenzia per lo Sviluppo Locale di San Salvario, tra le altre cose, pubblicizzava una visita al Museo della Frutta (collezione Garnier Valletti), dicendo che si trattava di una visita in anticipo sull'apertura ufficiale al pubblico che la Città di Torino e l'Università degli Studi prevedevano potesse realizzarsi l'autunno seguente (e arriviamo al 2006).Oggi, Assessore, lei mi parla di febbraio 2007: visti i precedenti, non vorrei che il termine slittasse ancora; come lei ricorda, infatti, nel 2009 ricorrerà il bicentenario della nascita di Darwin: non vorrei che, poi, avessimo la scusa - mi permetta l'ardire - di spostare l'inaugurazione a quell'anno. ALFIERI Fiorenzo (Assessore) (Intervento fuori microfono). CAROSSA Mario Accetto la scommessa, purché non sia troppo alta, visto che sono un umile Consigliere Comunale. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Perfetto, ciò mi fa molto piacere.Il secondo punto, sul quale non riesco a capacitarmi, riguarda quella "benedetta" o "maledetta" - preferisco dire "benedetta" - cassetta di sicurezza 3009/B, la cui situazione non è ben chiara.Infatti, da una parte, i tecnici, esperti del Comune e quant'altro, non ritengono opportuno richiedere di averla, in quanto non presenta "un valore documentario tale da giustificare...", dall'altra, vi è un trasferimento a Roma sotto scorta delle Forze dell'ordine, e, nella risposta dell'Assessore, è scritto: "Qualora si ritenesse utile completare il percorso espositivo del museo - su questo non posso discutere, perché, non essendo un esperto, non mi permetterei mai -, risulterebbe peraltro più opportuno, per evidenti ragioni di sicurezza, realizzarne una riproduzione".Quindi, mi permetto solamente di dire che, sicuramente, il contenuto di questa cassetta di sicurezza è molto importante.Secondo me, non è tanto il fatto - ribadisco - che possa essere indispensabile nel percorso di questo museo, quanto piuttosto che la Città di Torino (la quale, per molti decenni, ha avuto in comodato tutto questo materiale, compresa la cassetta di sicurezza) dovrebbe - e non dico "avrebbe dovuto" - fare uno sforzo per ottenere questa cassetta di sicurezza, che ritengo molto preziosa (non lo penso soltanto io, perché lo dicono sia l'Assessore sia i fatti) e, quindi, assolutamente importante per questo nuovo museo.Peraltro, reputo che questo trittico (anzi, adesso pare che i musei siano quattro) sia veramente "un'opera" - se mi è permesso usare quest'espressione, fra virgolette - molto importante per la città, per la quale desidero ringraziare l'Assessorato, perché queste sono le opere che bisogna promuovere.Tuttavia, proprio in quell'ottica, credo che sarebbe opportuno - e chiedo all'Assessore se sia possibile - fare tutti gli sforzi utili a riavere il contenuto di questa cassetta a Torino, naturalmente, non attraverso azioni di forza (che non si possono né si devono fare), bensì intervenendo a livello diplomatico - mi permetto di usare un termine non corretto - nei confronti dell'Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante con sede a Roma, perché ritengo che darebbe un notevole valore aggiunto a questo polo museale.Non è mia intenzione fare discorsi su Roma da esponente della Lega, però, ritengo che Roma, la quale si è assolutamente dimenticata per molti decenni di tutti questi beni, potrebbe (naturalmente, di comune accordo) continuare a cederli in comodato, soprattutto nell'ottica di un'esposizione e, quindi, di una loro valorizzazione; peraltro, immagino che, a Roma, essi non siano esposti, perciò ritengo utile fare uno sforzo per averli nella nostra città, in questo nuovo polo museale, nel quale potrebbero essere esposti al pubblico.Attenderei una risposta dell'Assessore in merito, altrimenti, chiedo al Presidente quale sia la maniera più opportuna di procedere, qualora non fossi soddisfatto della risposta e desiderassi un maggior approfondimento della questione. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Innanzitutto, darò la parola all'Assessore, il quale potrà integrare le sue dichiarazioni odierne per cercare di fugare gli ulteriori dubbi e per meglio specificare la questione; poi, lei potrà dichiararsi soddisfatto o meno della risposta, oppure dire che ritiene opportuno riprendere la discussione in Conferenza dei Capigruppo.In quest'ultima sede, si potrà riprendere la discussione, partendo direttamente dall'interpellanza che lei ha depositato, dichiarandosi non soddisfatto; se lo riterrà opportuno, potrà tentare di sollecitare una maggiore discussione in Consiglio Comunale (quindi, non solo nella Commissione deputata), con un eventuale ordine del giorno.Ovviamente, a quel punto, ripartirebbe l'iter di discussione della proposta di ordine del giorno e si potrebbe trovare una soddisfazione nel dibattito, a prescindere dal fatto che quel documento sia approvato o meno dal Consiglio.La parola all'Assessore, per l'integrazione della risposta. ALFIERI Fiorenzo (Assessore) I materiali in questione sono oggetti a carattere scientifico, parecchi dei quali sono mortai di platino.Il valore non è dovuto alla particolarità degli oggetti, al fatto che, mettendoli in mostra, si spiega e si capisce qualcosa in più, ma al materiale, ragion per cui si trovavano in una cassetta di sicurezza.Nel 2001, il rappresentante del Ministero è venuto a Torino e, poiché non sono dati in comodato alla Città, ma appartengono all'Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante con sede a Roma, ha preso questi materiali e li ha portati nella sua sede.Quindi, l'opinione sull'importanza per noi, per la Città, per il Museo, che ho riportato in Aula, rappresenta il giudizio di quanti hanno fatto e stanno facendo il museo, cioè gli esperti, il responsabile per il Comune (dottor Jallà) e le Sovrintendenze.Non credo che sia tanto difficile recarsi a Roma per chiedere che ci vengano dati in comodato questi materiali, ma coloro, i quali allestiscono il museo e devono poi gestirlo, ritengono che si tratterebbe soltanto di un ulteriore carico, soprattutto relativamente alla sicurezza, senza alcun particolare vantaggio per il museo. Infatti, si è detto che, semmai si dovesse arrivare a documentare le procedure che necessitavano di quegli oggetti - peraltro, scientifici e non estetici -, sarebbe preferibile riprodurli, magari commentando che, "per fare certe ricerche, si utilizzavano questi tipi di materiali", i cui originali sono di platino e conservati in un'altra cassetta di sicurezza, a Roma.Il valore di grossi scodelloni di platino è incommensurabile e, per poterne garantire la sicurezza nel museo, necessitano di procedimenti del tutto sproporzionati rispetto a ciò che il museo sarà, cioè molto interessante, ma di tipo scientifico.Quindi, si è trattato di una scelta d'opportunità fatta dai tecnici (già criticata ripetutamente, in passato, dalla Lega Nord), nei confronti della quale non so proprio che cosa si possa fare ancora, se non riportare il parere dei tecnici, perché non è stata una scelta mia, certamente, né di altri; però, ogniqualvolta pongo il problema, compreso quando chiedo di prepararmi la risposta, viene sempre fuori la questione che ho cercato di riportare in quest'Aula.Pertanto, siccome il Consigliere Carossa è nuovo del Consiglio Comunale, ma non della questione, poiché era già stata discussa in sede di Circoscrizione, se vogliamo che, in Commissione Cultura, vi sia un altro "match", in modo particolare fra il dottor Jallà ed il Consigliere, sono ben contento, perché ogni volta riesco a capire qualcosa in più, visto che la questione è molto specialistica. (INTERVENTI FUORI MICROFONO).Siccome sono tutti d'accordo su questa scelta espositiva, è un po' difficile per me scegliere gli esperti.Il museo, tra l'altro, è già pronto, è già stato fatto vedere in modo anticipato un po' di volte; adesso non voglio dilungarmi, ma i ritardi - l'abbiamo scritto qui - sono dovuti al fatto che non vi siamo soltanto noi, ma anche altri musei. Lo scalone, soprattutto, ha necessitato di molti lavori (peraltro non realizzati da noi, ma dal Demanio) che hanno subito dei ritardi.Per quanto riguarda il 12 febbraio non ci dovrebbero essere dubbi. Comunque, se si vuole tornare in Commissione per rifare il discorso, per me va benissimo. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'interpellanza è discussa. |