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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 20 Novembre 2006 ore 14,00
Paragrafo n. 11

Comunicazioni dell'Assessore Viano su "Ex Albergo della Virtł piazza Carlo Emanuele II"
Interventi
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola all'Assessore Viano, per le comunicazioni.
VIANO Mario (Assessore)
Nella ricostruzione sintetica dei recenti avvenimenti che hanno riguardato l'"ex Albergo di Virtù", partirò soltanto dal 2004, perché tutta la vicenda agli onori della cronaca in questi giorni si è evoluta, sostanzialmente, a partire da alcune iniziative assunte dall'Amministrazione proprio da quell'anno.Alla fine degli anni '80, l'immobile era stato oggetto d'interventi di pesante ristrutturazione da parte dell'Istituto Autonomo Case Popolari; però, essendo stati attuati su strutture murarie che, come si è riscontrato dalle fessurazioni e dai problemi statici via via evidenziatisi, oggettivamente, avevano problemi strutturali piuttosto significativi, relativamente alle murature portanti ed alle strutture di fondazione, nell'ultimo scorcio degli anni '90 hanno determinato crescenti fenomeni di fessurazione ed instabilità, i quali hanno condotto a dichiararne inagibile una parte consistente. Quindi, l'immobile è stato sgombrato, transennato e, appunto, dichiarato inagibile.Pertanto, era stato richiesto all'ex IACP, ora ATC, di predisporre un progetto di ristrutturazione radicale, che ponesse rimedio alle situazioni che l'avevano reso largamente inutilizzato.L'ATC aveva condotto una serie d'indagini attraverso l'affidamento d'incarichi professionali (avvalendosi, quindi, di competenze particolarmente qualificate) e, infine, aveva definito un progetto di consolidamento, riqualificazione e ristrutturazione dell'immobile per la destinazione, in parte, di Edilizia Residenziale Pubblica e, in parte, di edilizia universitaria, per un ammontare complessivo di 24,4 milioni di Euro, suddiviso in tre lotti.Il progetto prevedeva tre lotti di lavori per complessivi 43 alloggi di ERP, più attività commerciali, e 86 camere di residenze universitarie, più una serie di locali di servizio alle attività universitarie (mensa, sala studio, eccetera), nel piano basso dell'edificio.Quindi, per assumere un riferimento dimensionale sintetico, si può ritenere che, nel complesso, il progetto prevedesse la realizzazione di una superficie equivalente all'incirca a 90 alloggi, perché, trasformando anche le camere destinate a residenze universitarie e i locali destinati ad attività di servizio, per avere un parametro fisico più facilmente maneggiabile, cioè un'unità di misura più comprensibile, direi che il progetto prevedeva la possibilità di realizzare l'equivalente di circa 90 alloggi di ERP.Nell'estate del 2005 si è fatta avanti una cordata di operatori, costituita da un gestore, la catena Radisson, e da un promotore immobiliare (che l'avrebbe affiancata), che ha proposto all'Amministrazione di valutare la possibilità di cedere l'immobile (naturalmente, dopo averlo liberato e tenuto conto della quota consistente dell'immobile stesso, inutilizzabile in ragione dello sgombero e dell'inagibilità che era stata dichiarata), per poterlo destinare ad ospitare attività ricettiva alberghiera.L'Amministrazione ha valutato la questione (naturalmente lo dico in termini molto sintetici, il dibattito allora fu ampio), in rapporto al valore complessivo delle operazioni che avrebbero fatto capo alle risorse di edilizia residenziale pubblica, che erano quantificabili nei 24,4 milioni di Euro del progetto di consolidamento e recupero, naturalmente integrato del valore dell'immobile, quindi, per un ammontare complessivo di risorse, in senso lato, destinate all'edilizia residenziale pubblica superiore ai 30 milioni di Euro.In relazione al fatto che il costo unitario (che si sarebbe determinato per l'attuazione degli interventi previsti) in capo ad ogni alloggio destinato a edilizia residenziale pubblica (o comunque a residenza universitaria) recuperato o recuperabile, usando l'unità di misura che vi dicevo, si collocava in una cifra compresa tra i 300.000 Euro e i 350.000 Euro ad alloggio, l'Amministrazione ha ritenuto che, dal punto di vista della risposta al bisogno sociale a cui l'edilizia residenziale pubblica è rivolta, fosse più ragionevole, giustificato ed efficace percorrere una strada che consentisse di ricavare il massimo di risorse possibile dall'alienazione dell'immobile, per poi destinarle all'acquisizione piuttosto che alla costruzione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, integrandole con le minori spese rese necessarie dal recupero.Sostanzialmente, considerando i prezzi di mercato per l'acquisizione di alloggi nuovi (così come abbiamo fatto con la convenzione di Spina 3), l'insieme delle risorse messe in gioco dalla vicenda "recupero dell'ex Albergo di Virtù", dal punto di vista dell'offerta di edilizia sociale, consentiva di ottenere un risultato almeno doppio rispetto a quello realizzabile con il recupero dello stabile di Piazza Carlina, cioè l'insieme delle risorse derivanti dalle economie e dal ricavato dell'alienazione consentiva di acquisire più di 200 alloggi di edilizia residenziale pubblica.Quindi, tale risultato, che appariva molto significativo dal punto di vista della risposta alla domanda sociale, associato all'obiettivo di recuperare un immobile di indubbio valore storico, architettonico ed ambientale nel contesto di Piazza Carlina, attraverso un intervento molto qualificato, che al contempo sosteneva l'esigenza di perseguire una crescita di offerta ricettiva nella città di Torino, in relazione agli obiettivi di miglioramento della capacità di ricollocare la città sul mercato turistico, ha fatto assumere la determinazione di agire nel senso che poi si è tradotto negli atti deliberativi, ovvero, nel cambio di destinazione d'uso, da edilizia residenziale pubblica a terziario ricettivo e, infine, in una deliberazione del Consiglio Comunale dell'11 aprile 2006, con la quale si procedeva all'alienazione del complesso denominato "ex Albergo di Virtù" mediante asta pubblica, con il metodo delle candele vergini.La procedura della settimana scorsa ha avuto inizio con la pubblicazione del bando nel mese di settembre; si è, quindi, evitato che la pubblicazione avvenisse in un periodo feriale, in cui l'informazione sarebbe circolata in misura minore. La scadenza del termine era fissata con esattezza alle ore 10.00 di martedì 14 novembre, termine ultimo per la presentazione del plico sigillato contenente l'offerta per la partecipazione alla gara.Come si desume dagli atti assunti dal Consiglio Comunale alla fine della scorsa tornata amministrativa, nell'aprile scorso, la decisione di adottare la procedura delle candele vergini è finalizzata a garantire la massima trasparenza, ma soprattutto a promuovere la massima partecipazione alla gara, dato che il valore a base d'asta (determinato con perizia tecnica dagli Uffici, assistiti dal Politecnico) era stato ritenuto piuttosto elevato dagli operatori che avevano avanzato la prima proposta. Essi, infatti, ritenevano che il valore dell'immobile, prima dell'avvio dell'opera di recupero, tenuto conto dell'onerosità degli interventi di consolidamento, recupero, restauro e riqualificazione, collegati all'inagibilità di parecchi anni, fosse di gran lunga inferiore a quello stimato dagli Uffici.In relazione al fatto che, invece, secondo le valutazioni espresse in modo informale in quella sede, il valore attribuito nella perizia risultava essere piuttosto elevato, si ritenne più opportuna la procedura delle candele vergini, che facilita la partecipazione nella misura massima possibile ed induce a partecipare alla gara, perché apre la competizione sul prezzo nel momento in cui la gara viene condotta, a differenza del metodo delle offerte segrete.Questi sono i precedenti e le vicende che hanno condotto alla gara.Per quanto riguarda la gara, brevemente, le cose sono andate in questi termini: entro la scadenza del termine fissato dal bando, le ore 10.00 del 14 novembre, è pervenuta soltanto un'offerta, perché la seconda offerta è stata presentata qualche minuto dopo la scadenza del tempo utile; tale ritardo è legato al fatto che non si era provveduto in maniera corretta a versare la cauzione richiesta per la partecipazione alla gara. Naturalmente, gli avvocati della parte che aveva presentato regolarmente l'offerta, erano attenti a controllare che tutte le procedure fossero condotte con la massima cura e diligenza.La cauzione era stata presentata alla Tesoreria del Comune con modalità non consentite; la Tesoreria ha chiesto di provvedervi correttamente, ma il tempo necessario per procedere alla presentazione di una nuova fideiussione non è risultata compatibile con i tempi di scadenza per l'offerta.La seconda offerta, quindi, non è stata accolta, in quanto il bando prevedeva espressamente, come riferimento temporale rigido e imprescrittibile, il termine delle ore 10.00 del 14. A questo punto, l'unica offerta rimasta in gara ha proposto un piccolo incremento di valore sulla base d'asta e l'importo di aggiudicazione è risultato essere 7.150.000 Euro, fuori campo IVA (perché è assoggettato ad imposta di registro).
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Ricordo ai Consiglieri che ogni Gruppo ha a disposizione 5 minuti.La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Agostino
Vorrei sottoporvi alcune domande: innanzitutto, perché ci avete costretti ad affrontare questa discussione? È vero che abbiamo richiesto le comunicazioni, ma lo abbiamo fatto in quanto, dopo aver consumato la verginità delle candele, si è acceso un tremendo dibattito fra gli Assessori di questa Giunta; infatti, l'Assessore al Bilancio (per carità, con le inevitabili forzature giornalistiche), attraverso un importante quotidiano cittadino, ha lanciato delle accuse sul fatto che la vendita - come lui aveva sempre ritenuto - non sia stata un affare oppure qualcosa non abbia funzionato come avrebbe dovuto. Assessore Passoni, se lo avesse affermato un normale cittadino non sarebbe stato grave, in quanto è lecito che ignori quanto ci ha riferito poco fa l'Assessore Viano, le procedure, i metodi per consumare la verginità delle candele e quant'altro. Se, al contrario, è un Assessore al Bilancio di una Giunta (che in questo campo deve essere più che esperto) a rilasciare simili dichiarazioni, allora non è accettabile, perché lancia una serie di sospetti che, poi, costringono i Consiglieri di opposizione a chiederne conto. Addirittura, questi sospetti hanno coinvolto l'Assessore Tricarico in un simpatico duetto - che di virtuoso ha molto poco -, il quale si è dovuto difendere affermando che in quei ristoranti ha sempre mangiato. I cittadini torinesi sono spesso molestati dalle iniziative di questa Giunta, ma, sinceramente, non sono minimamente interessati a sapere dove andate a mangiare!Vorremmo capire il motivo di tutte queste scuse non richieste: perché, dopo che la gara era stata assegnata e vinta, si è scatenato questo dibattito all'interno della Giunta? Questo è un problema politico e non solo un fatto tecnico.Vorrei ringraziare l'Assessore Viano per la dovizia di particolari e perché, pur essendo l'Assessore competente, è stato l'unico a stare zitto (e gliene rendiamo grande merito), mentre gli altri hanno parlato tutti.Assessore Passoni, se ritiene che qualcosa non sia andato per il verso giusto, ha i luoghi deputati per fare queste denunce, ma non può lanciare il sasso, lasciar scatenare le onde e, poi, dopo essere stato rimbrottato, smettere di parlare e lasciarci in surplace, in attesa di un'altra puntata di quello che, nel frattempo, avete costruito come un giallo.Seconda domanda. Posto che chi ha vinto ha vinto, beato lui (ed è proprio vero che, nella vita, bisogna essere al posto giusto nel momento giusto: avere a disposizione 7.501 Euro per sconfiggere la più grande famiglia di costruttori torinesi sarebbe stato un lusso che molti si sarebbero voluti permettere!), come mai la gara non è stata annullata, visto che in molti altri bandi era prevista questa possibilità, qualora vi fosse un solo concorrente? A fronte di un guadagno così povero, misero e magro per la Città, perché non lo avete fatto? Visto che nel bando esiste la riserva che l'Amministrazione possa decidere, per motivi di autotutela, a non dare seguito alla gara, perché non lo avete fatto? Alla fine (lo affermo con molto rispetto per tutti, la mia non vuole essere un'offesa), visto che la Città è anche nostra, ci siamo dovuti accontentare di una mancia, perché su una base d'asta di quel tipo, un millesimo di rialzo è una mancia! Ci siamo accontentati della mancia, mentre (visto che il bando prevede la partecipazione di una pluralità di soggetti e queste candele, nonostante il nome, non sono così virtuose) potevamo sospendere tutto e rifare la gara, per fare in modo che anche chi avesse poca dimestichezza con l'italiano potesse distinguere questi due tipi di assegni. Perché non lo avete fatto?Terza domanda. Al di là del fatto di far passare questo edificio da sinistra a sinistra (cioè da un esponente di sinistra che ci aveva abitato a qualcuno di sinistra che, oggi, ci costruisce), non sarebbe stato più conveniente fare un'asta pubblica per vendere al mercato dei privati quell'immobile che qualcuno ha voluto far diventare un mausoleo? Altro che 7 milioni di Euro per 90 alloggi, caro Assessore Viano! I prezzi di mercato in quella zona vanno dai 3 ai 6 mila Euro e, se vi fosse stata una gara per vendere questi beni al pubblico (cioè a chiunque ne avesse voluto fare richiesta), sicuramente la Città ci avrebbe guadagnato molto di più. Ritengo che queste siano tre domande pesanti, alle quali, al di là delle tecnicalità della gara, attendiamo una risposta.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Cantore.
CANTORE Daniele
Ringrazio l'Assessore Viano per questa comunicazione; come è già stato detto, è l'Assessore competente e, in questi giorni, ha tenuto non so se un doveroso o dovuto silenzio. Lo ringrazio inoltre perché, per chi come me e altri Colleghi, nella scorsa tornata amministrativa, non ha seguito questa vicenda, ne ha riportato un po' la memoria storica.Vorrei porre alcune questioni e, in seguito, arrivare ad una domanda di fondo.Intanto, vorrei precisare che avevamo richiesto queste comunicazioni in Aula venerdì, dopo la gara e dopo le prime dichiarazioni sui giornali, ma avevamo acconsentito a che la comunicazione avvenisse in Conferenza dei Capigruppo, perché ci pareva opportuno soprattutto capire (infatti, ritengo che, in alcuni casi, sia preferibile capire e tralasciare la polemica politica).Come ha già anticipato il Consigliere Ghiglia, in questi due giorni, di fatto, ci avete messo nelle condizioni (non parlo solo di noi appartenenti all'opposizione, ma anche di alcuni Colleghi della maggioranza) di capire politicamente, perché due componenti della sua Giunta, Sindaco, hanno intrapreso un duello giornalistico (peraltro non attribuibile ai giornali: è tutto virgolettato, per cui si tratta di interviste) e, quindi, mi auguro che questi due Assessori, prima o poi, rendano conto anche in quest'Aula.È evidente a tutti che questo immobile (la cui perizia catastale mi pare ammonti a 11 milioni di Euro e l'aggiudicazione è avvenuta per circa 7 milioni, con un rialzo d'asta di 7.000 Euro, se non sbaglio) è importante per la città e, per continuare la politica delle Olimpiadi, dovrebbe essere coinvolto in un progetto ricettivo, che, personalmente, condivido.È stato detto che, di fatto, questa operazione sarebbe legata - ma qui non ci voglio mettere nessuna malizia - anche ad una ricaduta di residenza popolare sulla Spina3. Ho letto sui giornali, ma potrebbe non corrispondere a verità, che, addirittura, è stato il Partito dei Comunisti Italiani a chiedere che, a fronte di questa operazione alberghiera o ricettiva su Piazza Carlina, ci fosse una ricaduta di edilizia popolare.Si è parlato, Assessore, del cambio di destinazione d'uso, ma è opportuno capire se sia un cambio di destinazione d'uso definitivo - mi permetta il termine -, perché in alcuni casi, nella nostra regione, come in altre regioni, abbiamo assistito a cambi di destinazione d'uso (da abitativo o altra destinazione d'uso ad alberghiero), che nel corso degli anni hanno riacquistato la destinazione d'uso originale. Ritengo che questa sia una domanda importante, perché molti di noi hanno i capelli bianchi e abbiamo visto, in alcuni casi, alcune situazioni dove si è fatto andare avanti per 3 o 4 anni un albergo e, dopo aver capito che non funzionava, si è fatto ritornare alla destinazione d'uso originaria. Penso che questo sia un dubbio importante da sanare.Come un dubbio, penso, importante da sanare sia capire se, quando la società Radisson - non voglio entrare all'interno delle procedure giuridico-amministrative, ma ha detto che farà ricorso al TAR - ha depositato la cauzione alla Tesoreria, è stata informata per tempo che questo deposito non era valido; la società eccepisce che, di fatto, non lo ha capito perché il capitolato era in italiano e non in inglese. Non voglio addentrarmi in questo, però è importante anche capire se tutti si siano comportati in modo corretto.Due Assessori, in due interviste, hanno detto due cose che ritengo importanti. L'Assessore Passoni ha detto "dal rilancio di gara ci aspettavamo almeno un milione di Euro; sono arrivati 7 mila Euro".All'Assessore Tricarico - apro e chiudo parentesi - innanzitutto vorrei dire che dove va a pranzo a me non interessa e mi auguro che questo atteggiamento lo tengano anche i suoi colleghi di maggioranza, perché, fino a prova contraria, uno è libero di andare a pranzo dove vuole e ritengo stucchevoli le polemiche su dove si consumi la colazione o il pranzo.L'Assessore Tricarico, in un'intervista, ha invece detto che, in realtà, questa operazione poteva essere portata avanti non con questa gara, ma con un project financing e che questo è stato bloccato in itinere proprio dalla Giunta Comunale.La mia domanda è questa: o l'Assessore Passoni è comunista dalla testa ai piedi (o dai piedi alla testa) e quindi era contrario comunque all'insediamento di un albergo in questi locali - peraltro il suo partito ha votato contro questa deliberazione -, quindi questo suo atteggiamento odierno è portato dal fatto che rimane la contrarietà del suo partito e sua personale, o, invece, dice una cosa giusta, che, in realtà, il Comune di Torino non ci ha guadagnato nulla, perché 7 mila euro fanno ridere e si poteva portare a casa di più.Allora chiedo veramente perché non si sia perseguita la strada del project financing, come è stato detto prima - è una domanda che faccio - e se non ci fossero altre strade per contemperare l'insediamento alberghiero con la ricaduta abitativa. Penso che sia importante saperlo, estrapolando tutto questo da una polemica politica, o di parte, che non ci interessa, per capire se veramente siamo stati fatti gli interessi della Città.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Buttiglione.
BUTTIGLIONE Rocco
Sarò brevissimo, perché sul tema interverrà il Capogruppo Angeleri. Solo per dire, signor Sindaco, che faccio fatica a convincermi del fatto che a Torino, città di Gramsci, città operaia, con una Giunta di sinistra, tocchi proprio a me dire che mi sembra strano che non si sia valutata adeguatamente la possibilità di utilizzare un immobile così importante, con una collocazione così favorevole, per fare qualcosa che ricordi la grande tradizione del movimento operaio a Torino e la cultura operaia di questa città.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La ringrazio per la brevità e devo dire francamente che apprezzo moltissimo quello che ha appena detto. Come sanno i Consiglieri della scorsa tornata amministrativa, su questa vicenda, il sottoscritto, insieme al Consigliere Passoni e al Consigliere Gallo Domenico, ha fatto tutto ciò che era possibile fare dal punto di vista della autonomia dei Consiglieri nei confronti della Giunta. Ahimè, i numeri non ci davano ragione, quindi oggi discutiamo della realizzazione di una presa di decisione che la maggioranza del Consiglio Comunale, a suo tempo, aveva legittimamente intrapreso. Per cui la ringrazio ancora, ma i temi purtroppo sono altri.La parola al Consigliere Carossa.
CAROSSA Mario
Non riceverò il plauso suo o di qualche altro Consigliere, perché, devo dire la verità, con tutto il rispetto, a me, di dove abbia dormito Gramsci, non importa assolutamente! Dopodiché... (APPLAUSI IN AULA). Prendo altri applausi!
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Credo che gli applausi siano ironici. Prego.
CAROSSA Mario
Non capisco perché quando vengono dalla sinistra sono sinceri e quando vengono da altre parti sono ironici, comunque me lo spiegherà poi, anche perché 5 minuti passano in fretta e non voglio togliere tempo ad altri colleghi.Per l'ennesima volta, da quando sono qui (non troppi mesi, ma già diverse volte), i giornalisti hanno esagerato. È stato detto prima dai rappresentanti della Giunta in Conferenza dei Capigruppo che, come al solito, questi tremendi giornalisti esagerano sempre, perché, effettivamente, è vero, venerdì avevamo concordato che la Giunta riferisse in sede di Conferenza dei Capigruppo, dopodiché, con quanto è successo, tra venerdì, sabato e domenica, abbiamo ritenuto, senza sentirci, tutti quanti correttamente, di richiedere, in un consesso più ampio, spiegazioni da parte della Giunta e del Sindaco.Lascia un po' perplessi che una città come Torino, governata da una maggioranza che ha avuto, tramite il suo Sindaco, il 66% dei consensi, debba assistere a queste diatribe molto forti, sicuramente non esagerate dai giornalisti, perché se fosse così, cari signori, basterebbe dirglielo in faccia. Quindi, non sono esagerate dai giornalisti, ma ci ritroviamo in presenza di due Assessori che se ne dicono abbastanza fortemente.Non entro più di tanto nel merito di quanto hanno da dirsi i due Assessori - giustamente sono liberi -, ma quello che mi lascia perplesso è il fatto che quasi sembrava strano che chiedessimo questo, perché sembrava strano che tutti quanti noi avessimo dei sospetti su come fosse andata a finire questa vicenda. Sembra strano che, su una vicenda che finisce con 7 mila Euro di rilancio, in pratica - userò dei termini magari sbagliati, me ne scuso, ma chi vuole capire capisca -, rispetto a una grossa impresa che dal '93 rivolta Torino come un guanto, voi abbiate dei sospetti sui nostri sospetti - scusate il gioco di parole -, perché qua nessuno è un bambino!Inoltre, qualcuno mi deve spiegare (dato che lei, giustamente, Assessore, ha fatto tutto un excursus storico sul motivo per cui avete deciso di fare questo) perché, quando si è visto che i guadagni non arrivavano a quanto alcuni, tanti, spero tutti, ritenevano, non si sia potuto sospendere, cambiare, modificare. Qualcuno mi deve spiegare perché - e voi siete persone troppo intelligenti per non saperlo -, quando si sa che, in una città come Torino, la struttura alberghiera già preesistente ha una capacità ricettiva superiore alla domanda, la Città di Torino non potesse guadagnare il doppio tranquillamente, facendo un discorso, come è stato accennato prima, di vendita,o asta, a privati.È pacifico che il valore di 7 milioni di Euro può non essere alto, se si fa una struttura ricettiva, ma è sicuramente molto basso se si fa una struttura abitativa! Allora, si innestano due elementi: o i 10 anni che volevate imporre come vincolo, che poi, mi pare, siano passati a 15...
VIANO Mario (Assessore)
No, sono 10.
CAROSSA Mario
Allora, questo vincolo dei 10 anni significa che non certo voi, ma qualcuno che ha fiutato l'affare sta già prevedendo, fra 10 anni, di effettuare lievi modifiche strutturali al fabbricato risanato. A questo punto, alzo le mani, perché effettivamente, se è così, nessuno può farci nulla, ma la Città di Torino poteva guadagnarci circa 15 milioni di Euro, invece di 7 milioni di Euro.Questo lo dico semplicemente facendo un piccolo calcolo: 7 milioni corrispondono a 600/700 Euro al metro quadrato; è pacifico che se quella si intendeva come una struttura abitativa, o uso uffici, o quant'altro, questa cifra di 600/700 Euro al metro quadrato viene quantomeno triplicata o quadruplicata. Questo lo sappiamo benissimo.
SINDACO
(Intervento fuori microfono).
CAROSSA Mario
Senza fare il grattacielo e mantenendo i 5 piani, caro Sindaco. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Guardi , architetto, io faccio solo il geometra.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Scusate, non è così che si fa il dibattito in Consiglio Comunale, abbiate pazienza!
CAROSSA Mario
Io sono solo un geometra, ma i conti li faccio abbastanza bene.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La invito a concludere, perché siamo già oltre a 6 minuti.
CAROSSA Mario
Chiedo scusa, allora. Non me ne sono accorto.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Invito tutti a non interrompere.
CAROSSA Mario
Magari, ho toccato qualcosa nel vivo!I calcoli si fanno in fretta, basta moltiplicare i metri quadrati per gli Euro. Assessore, è troppo intelligente per non sapere questo, quindi, delle due, l'una e termino qui.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Angeleri.Le ricordo che ha circa un minuto in meno, ma mi pare che le cose qui stanno...
ANGELERI Antonello
Presidente, mi sembra superfluo il suo richiamo!
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Poiché il Consigliere Buttiglione ha detto delle cose molto condivisibili, credo che ci stiano 5 minuti per il Consigliere Angeleri.Prego, Consigliere Angeleri.
ANGELERI Antonello
Ripercorro e parto dall'intervento del Consigliere Buttiglione.Anzitutto, ringrazio l'Assessore Viano per la risposta che ha voluto darci, che ci ha fatto ripercorrere, dalla fine degli Anni Ottanta, tutto l'iter che ha interessato Casa Gramsci.Da quello che abbiamo capito (lei ha risposto, ovviamente, brevemente), abbiamo anche compreso che, in fondo, non c'è stata mai nessuna proposta di utilizzare quella importante struttura del centro cittadino per fare altre cose.Quindi, riprendendo il ragionamento del Consigliere Buttiglione, mi pare che su questo sia ormai tardi fare una riflessione, ma si sarebbe sicuramente potuto fare.Nella comunicazione che abbiamo richiesto al Presidente del Consiglio Comunale, chiedevamo una risposta non tanto di carattere tecnico (di cui continuiamo a ringraziare l'Assessore), ma una risposta al Sindaco, perché mi pare che la querelle nata all'interno della Giunta debba... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, non è grave, perché è giusto discutere anche all'interno di un consesso come quello della Giunta, ma mi pare che le posizioni dei due Assessori siano antitetiche e stiamo parlando di due Assessori con grandi responsabilità, da una parte l'Assessore al Bilancio e dall'altra parte l'Assessore alla Casa.Presidente, dato che il nostro Partito ha sempre rifiutato la cultura del sospetto - lo dico proprio all'Assessore Tricarico, il quale, forse, mi può capire, non direttamente ma indirettamente -, quindi non toccherò assolutamente gli aspetti che sono stati toccati velatamente sui giornali, che hanno portato anche a pensare male su questa vicenda. Obiettivamente, ci sono dei motivi, secondo me, non imputabili in particolare all'Assessore Tricarico, ma ce ne sono, a cominciare dal valore dell'immobile, per proseguire poi con la vicenda che riguarda gli unici due partecipanti.Rispetto a questo aspetto, vorrei anche fare un passaggio rispetto alla Radisson, che viene qui a Torino, chiede di fare un'operazione in questa città che, obiettivamente, ha bisogno anche di posti letto; nel 2005, grazie a questo suggerimento, la Giunta fa una Variante al Piano Regolatore e la vicenda finisce con un vizio procedurale che, quantomeno rispetto ai dubbi di cui parlavo prima, lascia qualche preoccupazione a chi legge e ha letto i giornali e conosce le vicende. Attendiamo, comunque, con fiducia di sapere se ci siano state vicende non corrette da un punto di vista procedurale; non sta a noi, non è questa l'Aula che deve dibattere su questo argomento.Sicuramente, però, vorrei porre una domanda all'Assessore. Poc'anzi, diceva che avete scelto la procedura della candela vergine, perché questa procedura permette, proprio in sede di apertura dell'assegnazione, di procedere e vedere nel vivo la possibilità di far ottenere al Comune una maggiore possibilità di introito. Ora mi chiedo: con un partecipante unico, come è possibile che non sia venuto in mente a coloro che seguivano questo tipo di gara, quanto meno, di annullarla o sospenderla, perché è evidente che questa procedura scelta dal Comune sarebbe venuta meno.Penso che un dubbio di questo genere, unito al fatto che l'introito per il Comune è stato irrisorio, poiché dalle dichiarazioni dei mesi precedenti si pensava di ottenere qualcosa di molto più consistente da quell'immobile, ecco, con queste due domande chiedo se non sarebbe stato più opportuno fare veramente gli interessi della Città, sospendendo o bloccando l'aggiudicazione.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Consigliere Carossa, le chiedo, per favore, di togliere dal suo banco quel burattino. Sarebbe opportuno che lo togliesse. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No. Vorrei che lo togliesse.La parola al Consigliere Gallo Domenico.
GALLO Domenico
Visti gli esiti della gara assolutamente non soddisfacenti per gli interessi dell'Amministrazione Comunale, chiedo ufficialmente al Sindaco e alla Giunta di verificare se ci siano le condizioni tecniche, nonostante la gara sia stata già fatta, di revocare l'aggiudicazione, perché questo c'è scritto nel bando.Credo che questa sia una possibilità, una via di uscita legittima. Ovviamente, lascio alla Giunta la massima serenità di verificare questa eventualità; usiamola, se c'è la possibilità, per ottenere due risultati: dare giusto valore storico e patrimoniale ad un edificio di cui tutti ormai conosciamo la storia e ottenere il massimo risultato possibile in termini di offerta.Questo lo dico con assoluta serenità e mi rimetto alla vostra valutazione, perché credo sia importante, considerando quanto è accaduto.Intanto, tendo a sgomberare il terreno da un problema: da parte del nostro Gruppo non c'è alcuna polemica sulla gara d'appalto per l'ex Albergo di Virtù.Non c'è nessuna polemica sulle coincidenze sulle quali si sono soffermati i giornali: la gara di appalto ha seguito le procedure previste dalla legge ed in base a queste c'è stato un vincitore, di fatto l'unico partecipante alla gara, perché l'altro noto concorrente si è escluso da sé giungendo in ritardo rispetto al termine previsto; su questo credo che neanche l'opposizione abbia obiettato.Questo Gruppo vuole tranquillizzare l'Assessore Tricarico: nulla da dire sul suo operato e la sua correttezza è fuori discussione, ma credo che sia fuori discussione anche la correttezza dell'Assessore Passoni che, in questa Sala, ha vissuto questa vicenda con il sottoscritto, ponendo sempre questioni di merito su una scelta da noi non condivisa.Come tutti voi, ho letto i giornali, mi sono consultato con l'Assessore Passoni ed ho letto le sue critiche rispetto, tra virgolette, al "flop economico", che abbiamo registrato rispetto al prezzo di base, in quanto non abbiamo ottenuto un risultato soddisfacente.Credo che la questione possa essere nuovamente oggetto di una serena discussione in Giunta e preciso che non esiste alcun duello.Detto questo, rimane il nostro critico giudizio su tutta l'operazione e sul suo epilogo; lo dico con fermezza, ed il magro risultato per le casse comunali avvalora la nostra valutazione: non possiamo sostenere di trovare di fronte ad un affare e credo che nessuno lo possa obiettare.Al di là dei toni usati, nessuno può contestare al Gruppo dei Comunisti Italiani la coerenza avuta durante tutto il percorso che ha portato l'Amministrazione Comunale a fare una scelta da noi non condivisa e per la quale nella scorsa tornata amministrativa abbiamo registrato anche momenti di tensione. Vorrei ricordare che il nostro Gruppo votò contro la deliberazione che modificò la destinazione d'uso dell'immobile e ha sempre sostenuto il progetto originario, scaturito da una nostra mozione, approvata nell'ottobre 2001, con la quale si impegnava il Sindaco e l'Assessore competente "ad attivarsi per attuare e finanziare prioritariamente un piano di recupero dell'intero isolato, da destinare a residenza di famiglie in edilizia residenziale, a fare residenze per l'Università e in controtendenza alla progressiva terzializzazione del centro cittadino".Questa mozione fu approvata con il voto di tutta la maggioranza, poi spuntò l'idea dell'albergo, che noi osteggiammo non solo perché ci visse Antonio Gramsci (su questo aspetto si è un po' esagerato), ma soprattutto perché ritenevamo che l'idea di ristrutturazione dell'immobile per farne residenze universitarie, alloggi di edilizia popolare e sviluppo del commercio fosse buona e rispondente ad una forte esigenza sociale ed economica.Questa è una ricostruzione della vicenda; così come l'ha fatta l'Assessore Viano, mi permetto di farla anch'io.Il palazzo di Piazza Carlina, ormai definito "Casa Gramsci", offriva un'occasione per considerare il centro come il luogo in cui ci fosse spazio anche per i ceti popolari, un'occasione di creare un mix sociale collegato ad un'idea nuova di sviluppo. È bene ricordare che il progetto di cui sto parlando era sostenuto da un finanziamento regionale di cui ha parlato anche l'Assessore Viano.È chiara, quindi, la motivazione del nostro "no" all'albergo; noi abbiamo mantenuto ferma la nostra posizione, mentre altri, seppur legittimamente, hanno cambiato idea. I Comunisti Italiani sono rimasti fermi sull'idea che il progetto originario fosse corrispondente a delle esigenze sociali per la nostra città.Per tornare ai giorni nostri, sostengo che l'esito della gara non sia stato brillante e positivo: dal suo lancio ci si aspettava di più e non certo appena 7 milioni di Euro. Oggi, prendiamo atto che la casa dove, tra il 1919 ed il 1921, visse Antonio Gramsci dovrebbe essere trasformata in un albergo a quattro stelle; vedremo se i vincitori avranno la possibilità di finanziare quest'opera e se creerà occupazione, così come noi auspichiamo fortemente.Per quanto riguarda Antonio Gramsci, e rispondo anche così al Consigliere Buttiglione, credo che debba essere la Città a sostenere l'idea che in quel palazzo ci debba essere uno spazio dedicato ad un grande nel campo della politica e della cultura, un uomo che ha sacrificato la propria vita per combattere il fascismo e che ha onorato della sua presenza la nostra città. Gramsci abitò al numero 15 di Piazza Carlina, luogo che ospitò anche la redazione de "L'Ordine Nuovo", di conseguenza, secondo me, Gramsci va ricordato in quel palazzo con le iniziative proposte dal Consiglio Comunale e dalla Giunta.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Buquicchio.
BUQUICCHIO Andrea
Assessore, utilizzerò pochissimo tempo per fare un discorso estremamente laico, in quanto non sono guidato da ideologie sull'utilizzo o la destinazione di quell'immobile. Ritengo che non ci sia nessuna conflittualità tra l'Amministrazione, la maggior parte dei partiti e, soprattutto, l'interesse dei cittadini; non ci può essere conflittualità, perché l'Amministrazione ha sicuramente a cuore l'interesse della città, così come la maggior parte dei partiti ed i cittadini.Quindi, se così è - e ritengo che così sia -, sono certo che l'Amministrazione vorrà e potrà valutare tutte le opportunità che le saranno consentite per effettuare, almeno in un secondo tempo, quello che probabilmente - dico probabilmente, perché non ho avuto ancora modo di studiare sino in fondo il bando - avrebbe potuto fare già in un primo momento, cioè annullare o bloccare la gara, ma questo non è stato fatto, d'altronde errare humanum est. Oggi, penso che si possa valutare tutti insieme, ma soprattutto voi, per primi, l'opportunità di revocare l'aggiudicazione non facendo marcia indietro, ma dando aiuto all'indirizzo che si vorrà intraprendere e sono anche certo che l'impresa a cui molti, più o meno maliziosamente, hanno fatto riferimento, comprenderà le ragioni dell'Amministrazione.Sono certo di tutto questo, della buonafede di tutti i protagonisti di questa vicenda, dell'eventuale errore di chi ha eseguito l'asta e sono estremamente certo che l'Amministrazione, l'Assessore ed il Sindaco cercheranno di adottare, dopo aver valutato attentamente tutti i pro e i contro, qualsiasi mezzo di autotutela, perché, al di là dell'interesse legittimo della Radisson, ci sono altri interessi legittimi che potrebbero configurarsi ed essere presi in considerazione.Ho fatto un intervento estremamente pacato, calmo e sereno, perché sono matematicamente sicuro che l'Amministrazione provvederà nel modo migliore, nell'interesse della Città e dei suoi cittadini.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Cassano.
CASSANO Luca
Vorrei anch'io precisare che in questi giorni nessuno ha messo in dubbio la moralità dell'Amministrazione, degli Assessori coinvolti e del personale addetto alla parte tecnica di questa gara.Partirò dalla proposta avanzata dal Consigliere Gallo, perché, in ottemperanza al bando che, a pagina 3, prevede "la possibilità che la Civica Amministrazione si riserva, a suo insindacabile giudizio, di non aggiudicare", riteniamo che la presenza di una sola offerta abbia svalorizzato la possibilità che l'Amministrazione guadagnasse più soldi da questo stabile.Secondo me, il dato interessante riguarda la metratura: parliamo di una superficie complessiva di circa 11.900 metri quadri e facendo una mera divisione matematica (7.150.000 Euro diviso i circa 12.000 metri quadri della superficie), risulta indicativamente che il prezzo al metro quadro è stato di circa 600 Euro.Anche prevedendo l'investimento e tenendo come base 24 milioni di Euro, il valore investito dai soggetti che hanno vinto questa gara sarà di 2.300-2.400 Euro al metro quadro, se non ho capito male.Molto brevemente, seppur condividendo il dettato (che anche l'Assessore Viano ci ha ricordato), cioè che la destinazione d'uso non è residenziale, ma ricettivo, vorrei citare dei dati molto interessanti che si possono trovare, nello specifico, sulla Microzona "Carlo Emanuele II", forniti dall'Osservatorio Immobiliare della Città di Torino. Questi dati, che, indipendentemente dalle agenzie immobiliari e dal borsino del mercato, secondo me, sono la base di riferimento su cui noi oggi possiamo discutere dell'opportunità o meno che la gara venga riaperta e che non si proceda all'aggiudicazione dello stabile. Il riferimento - ci tengo a precisarlo - di questi dati è al primo semestre del 2006 - sono disponibili per chiunque su Internet - ed indicano per il settore residenziale - preciso "residenziale", quindi, non ricettivo - un'oscillazione che va da un valore minimo di 1.700 Euro al metro quadro ad un valore massimo di 5.800 Euro. Sicuramente, gli Assessori potranno riferirci di questi dati, perché sono a disposizione anche dell'Amministrazione. Incrociando questi valori con la possibilità che, nel medio termine, si applichi una riconversione da ricettivo a residenziale, evidentemente aumentano le perplessità sull'operazione nel complesso.Molte cose sono state dette in questi giorni; va ricordato anche che la Variante votata prevede (se non ricordo male, ma in questo l'Assessore Viano potrà risponderci al meglio) la possibilità di apportare modifiche a tutta la struttura interna, ma preservando la facciata storica dello stabile. Per questi motivi, dal momento che l'Amministrazione avrebbe potuto, probabilmente, ottenere - è anche nelle previsioni dei proponenti - un risultato economico più soddisfacente e, quindi, utilizzare al meglio risorse di denaro pubblico. Siamo stati accusati, in questi giorni, anche di avere troppa attenzione per il denaro, ma noi riteniamo che, quando si tratta di denaro pubblico e di denaro da poter reinvestire in alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, questa attenzione sia dovuta da parte di Consiglieri Comunali e di forze politiche.Condividiamo la richiesta formulata dal Capogruppo dei Comunisti Italiani Domenico Gallo, perché riteniamo che si debba tutelare la possibilità che l'Amministrazione utilizzi al meglio questa struttura.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Bonino.
BONINO Gianluigi
Sarò molto breve. Intanto, ritengo che quanto apparso sui giornali, ossia il presunto scambio di accuse fra i due Assessori, sia molto da ridimensionare, in quanto hanno solo espresso alcune preoccupazioni sul buon esito di questa vicenda. A mio giudizio, calcare troppo la mano su questa vicenda, in modo particolare, giornalistica, mi sembra che lasci un po' il tempo che trova.Vorrei solo avere alcune precisazioni dall'Assessore. Quando si parla di asta con la cosiddetta "candela vergine", l'asta è valida anche se c'è un concorrente solo? Questa è la domanda, perché lo scopo della candela vergine, se rammento bene dalle mie passate esperienze, è che ci sia un rilancio continuo da parte dei partecipanti, però, venendo meno questo fatto, ho il dubbio sulla sua validità. Aver fatto un'asta con la candela vergine malgrado ci fosse un solo concorrente, anche se legittimo fa cessare, però, lo scopo di poter far alzare la cifra.La seconda domanda, Assessore, riguarda la base d'asta. Se non ho inteso male, nella sua relazione (che è stata puntuale, per carità) lei ha accennato al fatto che la valutazione dell'immobile era stata ritenuta troppo alta, in modo particolare da chi pensava di concorrere. Con che criteri siamo arrivati a portare questa base d'asta a circa 7 milioni di Euro? Probabilmente, mi è sfuggito, ma sono criteri che, economicamente, sono stati valutati interessanti, importanti per la Città? Al di là di quanto è stato detto, anche in questa Assemblea, non è che abbiamo adottato dei criteri, ma siamo stati attenti a fare il buon interesse della Città e, quindi, dei cittadini.La vicenda si è conclusa con l'asta, però ho letto i giornali e le notizie dicono che è stato presentato ricorso al TAR da parte di un partecipante all'asta. Non so se siano notizie vere o meno e non so neanche se, poi, il ricorso al TAR potrà, in un modo o nell'altro, inficiare l'esito della gara. Ho sentito il Capogruppo dei Comunisti Italiani chiedere, eventualmente, di annullare questa gara e di farne un'altra nuova. Non so nemmeno se ci siano i termini, o, se fosse possibile, ci aiuti ad avere un risultato economico migliore, però dubito che sia un'opportunità che verrebbe capita dai cittadini. Certo che è un passaggio che andrebbe verificato. Chiedo all'Assessore, in questo caso, di darci una risposta, in maniera da rispondere non soltanto ai Consiglieri, ma anche a tutti i cittadini.Penso che su questo argomento si debbano stemperare i toni e far capire che, comunque, c'è assolutamente la buona fede, ma anche che è stato fatto il possibile affinché i cittadini ed il Comune economicamente non avessero a perderci su questo fatto.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Zanolini.
ZANOLINI Carlo
Non volevo intervenire, perché, effettivamente, non avevo partecipato alla prima fase delle decisioni sulla destinazione d'uso e della cessione della Casa Gramsci, per cui mi sembrava anche abbastanza inopportuno, però qualche parola ritengo necessario che, da parte del nostro Gruppo, si dica.So che la politica è, talvolta, anche la scienza dello scegliere, del decidere e, ormai, in questo caso, la decisione è stata presa, quindi, la politica ha fatto il proprio corso, ma voglio rivolgere un appello accorato al Sindaco ed alla Giunta in questi termini: se, mettendosi le mani sulla coscienza, ritengono che procedere secondo quanto stabilito dall'esito dell'asta sia utile, economico e trasparente, allora la Giunta ed il Sindaco procedano. Qualora, invece, ritengano che vi sia anche solo uno spiraglio di percorso procedurale, che permetta di dare maggiore utilità, maggior vantaggio economico e maggiore trasparenza all'operazione di cessione della Casa Gramsci, allora li invito caldamente a tentare tutte le strade perché questo percorso venga fatto.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Calgaro.
CALGARO Marco
Debbo dire che, negli ultimi giorni, sono stato facilitato dal fatto di non essere a Torino e, quindi, di non aver seguito la polemica sui giornali tra gli Assessori.Penso di non aver perso niente di particolare e la cosa che immediatamente mi è venuta da pensare, quando mi hanno detto che ci sarebbe stato questo momento di comunicazioni, è che questa è la sede sbagliata, perché il problema mi pare principalmente e fondamentalmente tecnico.All'epoca, noi avevamo fatto un percorso per decidere quale strada adottare per alienare o meno questo immobile. È stato un percorso travagliato e molto partecipato da parte di tutti. Abbiamo fatto una scelta, alla fine - secondo me -, serena e molto convinta in Giunta.Certamente, poiché vi è scritto che si potrebbe tornare indietro rispetto ad un'aggiudicazione alla quale ha partecipato un solo concorrente, credo che esista il dubbio, da tutti esplicitato; però, ne esiste anche un altro, che abbiamo già affrontato allora: siamo sicuri che, pubblicando lo stesso bando, troveremo qualche partecipante?Infatti, penso che il dubbio che l'aggiudicazione dell'immobile a questo prezzo sia un grande affare, viste anche le sue condizioni, sia legittimo almeno quanto quello del grosso affare che si potrebbe realizzare procedendo ad una seconda gara.Successivamente, sarà la Giunta a decidere in tutta serenità, ma, oggi, credo che spetti ai tecnici fare una valutazione.Nei prossimi giorni, o quando sarà il momento, la Giunta dovrà compiere questa scelta, e credo che ci si trovi di fronte a due alternative, entrambe legittime: l'opportunità di valutare, da un lato, se si stia perdendo l'affare della Città e, dall'altro, se si troverà un acquirente.Nell'ultimo anno, ci siamo confrontati su questi dubbi, perché io non ho seguito l'affare direttamente, ma ricordo bene che buona parte di quell'immobile si trovava in condizioni piuttosto cattive, con rischi anche per la stabilità; quindi, nel momento in cui si deciderà di tornare indietro, non penso che avremo di fronte una scelta tanto serena.Pertanto, invito tutti ad una maggiore tranquillità, poiché credo che i tecnici debbano fare il proprio lavoro e la Giunta dovrà decidere tenendo presenti queste due alternative, che possiedono entrambe qualche validità e rispetto alle quali, poi, saremo in grado di assumere una decisione.D'altronde, mi pare che, in questi momenti, sia difficile decidere per il bene di tutti, proprio perché ci si può trovare di fronte a due alternative, le quali hanno entrambe qualche prospettiva d'essere realistiche.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola all'Assessore Viano.
VIANO Mario (Assessore)
Parto da quest'ultimo tema, a più riprese posto all'attenzione del Consiglio Comunale, per segnalare un fatto di carattere giuridico che, certamente, non è banale e non soltanto è alla radice dell'atteggiamento della giuria di gara, ma dev'essere anche molto considerato in questa sede, in riferimento alla clausola, alla possibilità prevista dal bando, in cui si recita: "La Civica Amministrazione si riserva, comunque, a suo insindacabile giudizio, di non aggiudicare...".Quindi, la Pubblica Amministrazione può anche non aggiudicare, ma non per favorire un altro possibile partecipante; semmai, può non aggiudicare, perché non procede in alcun modo, ma non può farlo reiterando la gara.
ANGELERI Antonello
(Intervento fuori microfono).
VIANO Mario (Assessore)
Vorrei che fosse chiaro. Questo vuol dire ritornare indietro.
ANGELERI Antonello
(Intervento fuori microfono).
VIANO Mario (Assessore)
Sto semplicemente chiarendo la situazione.Se si pensa d'indire nuovamente la gara, perché vi possa essere una maggiore concorrenzialità, senza procedere all'aggiudicazione nei confronti del soggetto che ha fatto l'offerta (che sarebbe risultato aggiudicatario e che ha visto annullata la procedura), si tratterebbe di un'evidente lesione dei diritti legittimi - uso un'espressione impropria - del soggetto risultato giustamente aggiudicatario; invece, la questione sarebbe diversa se l'Amministrazione decidesse di non farne nulla, cioè qualora intendesse seguire un'altra strada.Credo che, dal punto di vista giuridico... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non importa che vi sia la clausola, perché può essere usata...
ANGELERI Antonello
(Intervento fuori microfono).
VIANO Mario (Assessore)
Se vogliamo fare un dibattito urlando, per me va bene.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Per favore, Consiglieri, non interrompete l'Assessore, altrimenti la situazione diventa ingestibile!
VIANO Mario (Assessore)
Quindi, questo è il tema, giuridicamente, naturalmente con il supporto delle strutture: si può anche non procedere, ma non per favorire altri soggetti, i quali non hanno utilmente partecipato alla gara, condotta peraltro regolarmente.Relativamente alla questione del project financing, desidero rivolgermi, in particolare, al Consigliere Cantore.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Assessore, chiedo scusa se la interrompo. Posso richiamare l'attenzione dei Consiglieri, per richiedere un atteggiamento più consono alla situazione nella quale ci troviamo?Prego, Assessore Viano.
VIANO Mario (Assessore)
La questione del project financing funziona soltanto nel caso...
GHIGLIA Agostino
(Intervento fuori microfono).
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Consigliere, per favore, possiamo lasciare che l'Assessore termini il suo intervento?Poi, se qualcuno intende richiedere ulteriori precisazioni, può rivolgersi a me.Prego, Assessore Viano.
VIANO Mario (Assessore)
Non vorrei riprendere il tema; semplicemente, non si può annullare una gara per rifarne una identica, perché uno dei partecipanti è rimasto escluso per non aver rispettato le condizioni poste dal bando. Quindi, ribadisco - e non intendo tornare sull'argomento - che non si può procedere in questo modo.Relativamente alla questione del project financing, si può fare, solo nel caso in cui l'Amministrazione voglia, almeno in prospettiva, gestire direttamente, facendolo diventare un albergo pubblico; quindi, potrebbe lanciare una gara per trovare un soggetto privato, un partner, il quale realizzi, lo metta a reddito per un tempo e, poi, lo restituisca all'Amministrazione, che lo usa come tale.L'ipotesi iniziale era un'altra, ossia quella di recuperare risorse, con le quali finanziare edilizia residenziale pubblica e, dunque, naturalmente, la cessione. Il project financing è stato abbandonato per questa ipotesi, perché esso può essere gestito soltanto in questi termini.Poi, per quanto riguarda le garanzie del mantenimento della destinazione alberghiera, questo tema è stato oggetto d'un ampio dibattito e, molto francamente, devo dire che ha ragione, in particolare, il Consigliere Calgaro, il quale ha appunto detto che è stato oggetto di un grande dibattito.Capisco che molti dei Consiglieri presenti in quest'Aula, oggi, non lo fossero nella precedente tornata amministrativa, ma vi è stata un'ampia discussione nel merito.Le garanzie rispetto a questo rischio, infine, sono state deliberate in questi termini: i partecipanti devono impegnarsi (con atti formali, per sé e aventi causa, naturalmente anche in caso di cessione) a destinare l'intero complesso edilizio ad albergo di categoria superiore (4 superior o 5 stelle), avente una capienza minima di 120 stanze, fatto salvo fino al 25% della SLP esistente o in progetto, per il quale il PRG ammette attività commerciali complementari ed accessorie, funzionali all'attività principale (ristorazione, negozi al piede, eccetera); la gestione dell'immobile dev'essere mantenuta, da parte di un soggetto avente i requisiti di partecipazione sopra indicati, per almeno dieci anni, e, nel caso di cessione, c'è lo stesso vincolo, trasferito.Qualcuno ha chiesto come sia stata definita la base d'asta, quindi dobbiamo affrontare la questione dei valori.Vi è una perizia tecnica (peraltro, favorevole), e non esiste alcuna difficoltà ad affrontare il tema in una Commissione Consiliare, in cui coloro i quali hanno redatto la perizia possano dare puntualmente conto dei parametri, dei criteri, eccetera.Sostanzialmente, ragioniamo su 10.638 metri quadrati di superficie, che, in relazione ad un'ipotesi, ad un metodo di stima delle valorizzazioni possibili attraverso la trasformazione al netto dei costi da sostenere, è stata valutata con riferimento a prezzi finali di vendita di 2.700 Euro al metro quadrato, per il ricettivo, e 3.200 Euro a metro quadrato, per il commerciale, ossia valori che si riferiscono a medie di mercato.Come accennavo nell'illustrazione iniziale, la superficie di riferimento è 10.600 metri quadrati, quindi il valore è di poco inferiore a 700 Euro al metro quadrato. L'importo può apparire estremamente modesto, però il tutto va sommato, nel senso che chiaramente bisogna mettere in conto il fatto che, per adeguare la struttura ad un uso residenziale sostanzialmente coerente con quello in atto (quindi non con la stessa entità degli interventi in capo ad un operatore alberghiero che lo debba trasformare), lo stesso ATC aveva previsto di dover spendere 24,4 milioni di Euro per i consolidamenti ed i ripristini; il totale è di 31 e rotti, che moltiplicati per 10.600 metri quadrati, vogliono dire sostanzialmente più di 3.000 Euro al metro quadrato, per alloggi di edilizia pubblica.A questo punto, anche per sostenere l'incremento dell'offerta ricettiva e per le finalità specifiche dell'edilizia pubblica, si è ritenuto che fosse comunque utile ragionare su altre ipotesi: cessione e reinvestimento.L'ultima questione posta era quella della candela vergine e dell'offerta al ribasso. Tenuto conto della specificità della procedura, il bando prevede espressamente che: "L'aggiudicazione sarà pronunciata anche in presenza di un solo offerente che, nella seduta di gara, effettui almeno un rilancio sul prezzo a base d'asta, purché di ammontare minimo pari ad Euro 5.000"; questo è avvenuto correttamente, pertanto la giuria non può esimersi dal ritenere legittimamente aggiudicata la gara.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Sindaco.
SINDACO
La prima considerazione che mi sento di fare sentendo questo dibattito è che non rimpiango i tempi in cui erano le Commissioni Consiliari a fare le aste ed i concorsi per il personale. Fortunatamente, sono arrivati i tempi in cui i tecnici si assumono le responsabilità di determinate scelte! Da questo punto di vista, voglio dire subito che i tecnici si sono assunti la responsabilità sia delle valutazioni dell'immobile, sia della procedura di gara, sia dell'assegnazione e, signori Consiglieri, non foss'altro che per questa ragione, non esiste neanche un motivo per tornare indietro sulla decisione presa, ma c'è solo il motivo di andare avanti. Su questo vorrei sgomberare il campo da ogni equivoco e colgo l'occasione per ringraziare il dottor Oggioni e tutti i responsabili del Settore Patrimonio, che hanno seguito questa difficile questione con grande professionalità ed impegno.Voglio fare riferimento anche al fatto che nel dibattito giornalistico, ampio ed articolato (sul quale tornerò dopo), il gruppo escluso ha fatto riferimento a difficoltà incontrate negli Uffici, ma vorrei che fosse chiaro che, cito a memoria, queste difficoltà derivano dal fatto che avevano sostenuto ripetutamente, anche in mia presenza, che quell'immobile non valesse più di 3.500.000 Euro (e mi assumo la responsabilità di quello che dico).Inoltre, avevano richiesto il project financing, perché volevano essere quelli che, in assenza di presenze migliorative, si aggiudicavano questa operazione. Le difficoltà degli Uffici consistevano nel fatto che, in base alla perizia, l'edificio non valesse meno di 7 milioni ed hanno spiegato - come ha già detto anche l'Assessore Viano - che applicare il project financing sarebbe stato contro la legge.Queste sono state le difficoltà incontrate negli Uffici e vorrei che fosse chiaro, perché certe parole, volutamente ambigue...
VIANO Mario (Assessore)
(Intervento fuori microfono).
ANGELERI Antonello
(Intervento fuori microfono).
SINDACO
Consigliere Angeleri, però, la pregherei di ascoltarmi!Come ha spiegato poc'anzi l'Assessore Viano, era nel fatto...
ANGELERI Antonello
(Intervento fuori microfono).
SINDACO
No, il project financing... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Se vuole interrompermi, lo faccia!
ANGELERI Antonello
Posso intervenire per un chiarimento?
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Prima il Sindaco conclude la sua controreplica e poi ogni Gruppo potrà fare le proprie valutazioni politiche.
SINDACO
Ripeto: queste erano le difficoltà incontrate negli Uffici. Quindi, non foss'altro che per queste ragioni, non c'è nessun motivo per tornare indietro, ma ci sono anche altre ragioni, perché stiamo discutendo come se il Comune avesse introitato 7.500.000 Euro! Non dimentichiamo che questo è l'aumento minimo richiesto a norma di bando su un'operazione di circa 7 milioni, cioè l'introito del Comune equivale esattamente alla base d'asta stabilita in base alle perizie effettuate.Vorrei anche ricordare che, come ha già dimostrato l'Assessore Viano nell'introduzione, se riferiamo l'operazione all'investimento in edilizia pubblica, acquisiremo esattamente il doppio di alloggi da mettere a disposizione dei bandi di edilizia pubblica.Se, invece valutiamo l'operazione dal punto di vista dello sviluppo della città, vorrei che qualcuno mi spiegasse per quale ragione AC Hotel, che ha già investito sulla città, debba essere considerato un operatore inferiore a Radisson, che si limita ad avere un contratto di affitto - mi pare - con un gruppo di promotori che si appoggiano ad un italianissimo operatore edilizio che il bando lo poteva capire anche fosse stato redatto in piemontese! Se si ragiona dal punto di vista dello sviluppo della città, qualcuno mi deve spiegare per quale ragione gli spagnoli, che hanno investito al Lingotto ed in un altro importante albergo qui vicino, che hanno stipulato un importante accordo con il Jolly Hotel a Torino, non possono essere considerati degli operatori turisticamente validi dal punto di vista dell'obiettivo che ci eravamo proposti con l'operazione di cambiamento della destinazione d'uso di quell'immobile, ovvero creare un'opportunità di crescita del ricettivo di qualità a Torino (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, no, ma difatti. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Ma, fino a prova contraria, io parlo a tutti! (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Presidente, sta tenendo conto del tempo che passa?
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Sto tenendo conto del tempo che passa, però inviterei i Colleghi ad evitare di interromperla. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Certo che potete non essere soddisfatti! Al temine dell'intervento del Sindaco, avrete la possibilità di dichiararvi insoddisfatti ed eventualmente, stando al Regolamento, potrete chiedere che l'argomento venga discusso nella Commissione Consiliare Permanente specifica, ma al momento, con la conclusione dell'intervento del Sindaco, si termina il dibattito.
SINDACO
Stavo dicendo che capisco che l'Assessore al Bilancio dica che, se ci fossero stati più competitori, si sarebbe innescato un meccanismo di rilancio che avrebbe potuto far salire le offerte (anche se non sappiamo di quanto), o magari non avrebbe cambiato nulla,, perché nessuno avrebbe rilanciato. Lo avrei preferito anch'io, ma non c'è alcuna ragione, né tecnica e né di politica della Città, per annullare questa gara!Vorrei precisare al Capogruppo Cantore che non stiamo parlando di perizia catastale (attenzione, le parole sono pietre!), ma di valore catastale di un immobile che è in condizioni tali da non valere nemmeno lontanamente gli 11 milioni a cui il Consigliere faceva riferimento, ma, come hanno asseverato i tecnici (su cui non ho la presunzione di mettere becco) una cifra significativamente minore.In ogni caso, per quanto riguarda questa procedura, se qualcuno intende fare ricorso al TAR, essendo in uno stato di diritto, lo faccia; spesso, i procedimenti di fronte al Tribunale Amministrativo e, a volte, anche al Tribunale Civile o Penale rappresentano occasioni più utili per chiarire più di quanto non possa accadere durante un dibattito in Consiglio Comunale. Siamo pronti, comunque, a contrapporre la nostra difesa rispetto ad un procedimento che, dal nostro punto di vista, è corretto e formalmente e sostanzialmente rispondente agli interessi della Città.Vorrei precisare l'ultimo aspetto: è vero che c'è stata una discussione fra gli Assessori, con qualche aggiunta riferita ad una valutazione sull'andamento della gara, alla quale, ribadisco, avrei voluto veder partecipare un maggior numero di concorrenti, ma il bando era comprensibile; qualunque operatore italiano è a conoscenza del fatto che la fideiussione non può essere data da un assegno bancario (non bisogna avere una grande esperienza per saperlo) e chiunque sia seriamente interessato a partecipare credo sappia anche che, in genere, non si aspettano gli ultimi cinque minuti per fare certe operazioni. Questi aspetti, però, attengono al legittimo comportamento dei singoli soggetti e non spetta a me sindacare.Posso, però, fare un'altra considerazione: questo dibattito è stata la coda (come, peraltro, è stato dimostrato anche da quanto ascoltato questa sera) di una discussione che ha riproposto ciò a cui avevamo assistito due anni fa. All'inizio sono stato definito berlusconiano; sono contento, adesso, di vedere accomunato il Consigliere Buttiglione a chi mi aveva definito così. Probabilmente, è segno di una traiettoria che non so bene a chi dia ragione, perché su questi fatti sono tentato di usare il famoso monito "Fuori i mercanti dal Tempio".Infatti, i Consiglieri Buttiglione e Domenico Gallo (e, in parte, il Consigliere Cassano) si ergono, in qualche misura, a numi tutelari della "gramscianità" torinese, fingendo di dimenticare che a Torino esiste un Istituto Gramsci - del quale (ahimè, tanti anni fa) sono onorato di essere stato fra i fondatori - che è stato fra i primi a ritenere importante l'operazione che abbiamo lanciato e a rendersi disponibile per trovare il modo affinché, nel nuovo utilizzo di questa struttura, il nome del fondatore del Partito Comunista trovasse un adeguato spazio di valorizzazione. Quindi, Consigliere Buttiglione, è segno che i tempi sono proprio cambiati!È strano che, fra tutti questi cultori del "tempio gramsciano", non sia mai venuto in mente a nessuno di contrastare la banca che, parecchi decenni fa, si è insediata dalle parti di Via Arcivescovado, dove aveva sede "L'Ordine Nuovo", che fu fucina di teorie e di comportamenti che hanno avuto un peso significativo nella nostra città.Tutto ciò fa parte di una discussione che consegniamo alle cronache; mi interessa sottolineare che, da una parte, ci sono coloro che, in nome del Tempio, hanno ritenuto di attaccare questa scelta (mi riferisco soprattutto al dibattito di due anni fa) e, dall'altra parte, c'è chi, adesso, fa la stessa operazione in nome del fatto che il Tempio non rende abbastanza. Allora, è proprio giusto dire: "Fuori i mercati dal Tempio", perché non è accettabile questo atteggiamento!È legittimo aver ritenuto che quell'edificio (come aveva sostenuto, per esempio, il Presidente Cossiga, intervenendo, all'epoca, sintonicamente con l'Onorevole Rizzo) dovesse diventare una sorta di museo del movimento operaio torinese; si poteva anche pensare di farlo, bisognava solo stabilire la quantità di denaro da investire per costruirlo e gestirlo, ammesso che la finalità venisse, poi, condivisa e si integrasse con le altre attività culturali e museali già presenti nella nostra città. Non è accettabile, però, stare, contemporaneamente, dalla parte di chi difende il Tempio e di chi ne vende gli oggetti sacri volendo guadagnarci di più!Ribadisco che anche noi avremmo voluto veder partecipare alla gara più competitori, però, come ha affermato il Consigliere Calgaro, si trattava di una gara difficile, perché, altrimenti, non si sarebbero presentati soltanto due operatori.Non essendo stato possibile avere più competitori, la gara ha avuto questo esito, che nella sostanza e nella forma è corretto e non esiste alcuna ragione di tornare indietro. Si tratta di un esito che risponde pienamente alle scelte che abbiamo fatto due anni fa, optando per un'operazione che mettesse a disposizione questo edificio per un'iniziativa di sviluppo nel campo del turismo e della ricettività alberghiera della nostra città.L'esito risponde pienamente a queste due esigenze e me ne assumo tutta la responsabilità, pur sapendo, sulla base di questo dibattito, che può suscitare perplessità e preoccupazione anche all'interno della maggioranza. Confermo, quindi, che proseguiremo su questa strada senza alcuna esitazione e, naturalmente, saremo pronti a costituirci in sede giudiziaria, laddove, legittimamente, si volessero opporre a questa scelta le contestazioni consentite, per fortuna, dalla nostra procedura amministrativa e giudiziaria.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Con le parole del Sindaco concludiamo queste comunicazioni...(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il dibattito è concluso e non è possibile continuare a porre domande. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, forse non ci siamo capiti: la possibile ripresa della discussione di questo argomento attiene semplicemente a coloro che hanno presentato delle interpellanze, che, come sapete, verranno discusse al di fuori del dibattito di questa sera. Non a caso, ho chiesto se i presentatori intendessero unire i due momenti di discussione. Non l'hanno intesa così, come avevamo deciso in Conferenza dei Capigruppo, quindi, qualora, in sede di risposta all'interpellanza, l'interpellante non si ritenesse soddisfatto e chiedesse il rinvio in Commissione tecnica della discussione su questo punto, allora potrà riprendersi la discussione.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Per concludere le parafrasi di carattere etico-religioso, vorrei solo aggiungere che tra il Tempio e i venditori del Tempio ci stanno in mezzo quelli che usano la simonia.Dichiaro concluse le comunicazioni del Sindaco.
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