Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 200903995/009, presentata dalla Giunta Comunale in data 23 giugno 2009, avente per oggetto: "Circoscrizione 10 - Permesso di costruire convenzionato in zona urbana consolidata per attività produttive (IN) 'Zona C' Area Mirafiori. Approvazione" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Comunico che in data 2/12/2009 la competente Commissione ha rimesso il provvedimento in Aula. È stato presentato un emendamento. La parola al Consigliere Ferrante. FERRANTE Antonio In riferimento a questa proposta di deliberazione, secondo me è opportuno fare un intervento che ci permetta di tornare indietro, Assessore; infatti, vorrei ricordare i punti salienti del protocollo di intesa stabilito tra il Comune, la Regione, la Provincia e la FIAT, in data 23 dicembre 2005, circa la situazione del settore automobilistico e gli interessi che gli Enti territoriali hanno manifestato per l'area produttiva di FIAT Mirafiori. Tale protocollo prevede, per quanto concerne gli Enti territoriali, la volontà di mantenere in quell'area la vocazione industriale, di ricerca e sviluppo al servizio dell'economia locale e, per quanto concerne la FIAT, l'interesse a mantenere lì l'attività produttiva nell'ambito del nuovo piano, a suo tempo presentato dalle Istituzioni nazionali, attraverso la produzione della Grande Punto e la collaborazione allo sviluppo dell'area non più direttamente interessata alla propria attività industriale. In particolare, sono stati previsti comunemente i seguenti interventi: studio e definizione di valorizzazione da parte dell'area; studio di una serie di interventi finanziari organizzati a supporto dell'attività di ricerca e sviluppo per le imprese operanti nell'indotto automobilistico e nella filiera della mobilità; studio ed individuazione di una serie di interventi finalizzati, da un lato, a migliorare la formazione degli addetti operanti nel settore automobilistico e, dall'altro lato, ad ottimizzare gli strumenti normativi nazionali e internazionali a destinazione della formazione del territorio. Di tutto ciò, oggi, non vi è alcuna labile traccia nei lavori di ristrutturazione di un edificio, che dovrebbe essere destinato - e, non casualmente, sottolineo "dovrebbe" - al Politecnico (quindi, la questione della ristrutturazione che si sta facendo sul Politecnico dovrebbe essere chiarita). Per quanto riguarda gli studi del design, dapprima, la FIAT ha - come promesso - inserito la linea di produzione della Grande Punto e, poi, l'ha praticamente eliminata, perché, attualmente, non si fa più nulla in quell'area. Per quanto riguarda tutto il resto, non vi è alcuna traccia di un qualsivoglia pensiero - prima ancora di qualche progetto - rispondente a quanto prima descritto; in questi quattro anni, vi è stato questo immobilizzo del denaro pubblico, per la precisione si tratta dei settanta milioni di Euro che erano stati destinati da parte della Provincia, della Regione e del Comune e, che, secondo noi, avrebbero già dovuto essere finalizzati per scopi produttivi. Qual è la visione d'insieme di un possibile rilancio e sviluppo industriale di quella zona in relazione alla volontà espressa a suo tempo? Non se ne evidenzia alcuna; sono solo spot immobiliari, seppure apparentemente in capannoni industriali, ma non vi è alcuna visione di prospettiva d'insieme sull'area e per la Città di Torino. Quali strategie ha avanzato il Comune, per le quali impegnare se stessa e le risorse degli Enti territoriali, proprio per poter richiamare l'impegno della FIAT stessa? Ad oggi, non traspare alcuna idea, alcun disegno d'insieme, mentre si ventilano proposte di altri soggetti - costruttori edili e progettisti - volte ad un'ampia speculazione, che coinvolgerà tutta la zona dell'area e attorno ad essa senza che venga realizzata alcuna delle finalità e delle promesse che erano state fatte. Dunque, la Città si sta arrendendo di fronte al declino industriale, che si preannuncia prepotentemente in quell'area. Cari Colleghi, Sindaco (anche se non è presente, ma, probabilmente, quando si parla della FIAT si distrae), è per questi motivi che non deve essere approvato questo provvedimento, perché costituisce una sicura spesa da parte di TNE e del denaro dei cittadini torinesi, ma non solo; infatti, non vengono previsti alcuna prospettiva o alcun disegno di rilancio e sviluppo, ma, anzi, ciò potrebbe ostacolarlo, vista la mancanza di opportune indicazioni d'insieme. Ci pare utile dichiarare che, vista la partecipazione dell'insieme, ma, soprattutto, per una palese congrua inutilità, esprimeremo un voto contrario a questa proposta di deliberazione. Infatti, ritengo che sia chiaro che il nostro intento è di esprimere un voto contrario proprio perché mancano i presupposti secondo i quali quell'accordo avrebbe dovuto, in qualche modo, rispondere ai bisogni della Città e della collettività. Oltre a questa dichiarazione di voto contrario, ci permettiamo di insistere e richiamare con forza la necessità che venga costituito, dal Sindaco e dagli Assessori competenti, un gruppo di lavoro (che comprenda anche le Commissioni Urbanistica e Lavoro), per indicare la direzione da seguire per l'attuazione dei punti previsti dal protocollo d'intesa, proprio per trovare le risorse (assieme agli altri Enti territoriali) affinché, nell'interesse della Città e della Regione, vi sia una nuova prospettiva per quell'area. Il Partito di Rifondazione Comunista aveva già, mi riferisco al 2002, dato indicazioni a proposito di quel complesso industriale, partendo dalla sofferenza della nostra città per quanto concerne il traffico urbano congestionato; è proprio a causa dell'inquinamento che Torino è la peggiore città europea. Le nostre indicazioni riguardavano le competenze del settore automobilistico e del suo indotto, che devono essere proiettate non solo per non perdere parti della produzione di un veicolo (ormai più che maturo), ma anche per l'innovazione dei prodotti della mobilità individuale e collettiva. Quali sono i risultati degli studi del Politecnico? Per esempio, sarebbe opportuno che vi fosse un interesse reale da parte del Politecnico per quanto riguarda le risorse da mettere a disposizione per rilanciare le nuove vetture o i nuovi investimenti tecnologici che dovrebbero servire a manifestare l'idea di una Città e di un Paese che sono proiettati verso il futuro e che, quindi, lavorano nella direzione delle nuove emissioni produttive e dei nuovi motori ecologici. Qualcuno ha provato a coordinare o, almeno, a sentire, a proposito di quest'idea, qualcuno dei responsabili competenti? Mi riferisco all'Environment Park e, soprattutto, al Centro Ricerche FIAT, che, in qualche modo, si dovrebbe prodigare per sviluppare questa idea che riguarda le nuove tecnologie da mettere in campo per risolvere anche il problema dell'inquinamento. Ho notato, però, che ci sono dei problemi quando si tratta di intervenire realmente e chiamare a raccolta tutti questi Enti, che devono fare in modo che, alla fine, si creino le condizioni per lo sviluppo della Città, ma, nello stesso tempo, avvenga il rilancio di quell'idea nuova, che dovrebbe andare nella direzione di salvaguardare l'ambiente. Per questi motivi, esprimiamo un voto contrario a questa proposta di deliberazione - e, naturalmente, invitiamo il Consiglio Comunale a fare altrettanto -, che non va nella direzione (come previsto dai presupposti determinati nel 2002) del rilancio dell'economia e, quindi, del progetto industriale previsto per quell'area; i lavoratori che, all'epoca, fecero quella battaglia, si erano proposti di rivedere gli stabilimenti della FIAT nell'ottica di uno sviluppo e non di una speculazione (che, invece, in qualche modo si intravede). Ci auguriamo che il Consiglio Comunale tenga conto di questa situazione e, nello stesso tempo, non approvi questa proposta di deliberazione, ragionando, invece, sullo sviluppo di quell'area, sempre inteso a livello industriale. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Cerutti. CERUTTI Monica Vogliamo riportare, in Aula, alcune delle considerazioni che abbiamo già fatto durante le riunioni in Commissione (come, ad esempio, in occasione dell'audizione del Consiglio di Amministrazione di TNE) e vogliamo ribadire il fatto che, ad oggi, a nostro parere non sussistono sufficienti elementi per valutare oggettivamente il futuro di TNE. All'inizio, abbiamo sostenuto il fatto che il Comune di Torino, insieme agli altri Enti, portasse avanti questo intervento con la FIAT; oggi, però, attraverso le informazioni che abbiamo acquisito, riteniamo che ci siano ancora troppi punti interrogativi. L'unica certezza è quella relativa alla consegna del Centro Design per il prossimo mese di ottobre; però, a novembre 2009, così come ci è stato riferito, lo stato di avanzamento dei lavori è giunto solo al 40%. È stato ricordato - riporto rapidamente lo stato dell'arte - che il bando per l'assegnazione dei lotti della "Zona B" è andato deserto per ben due volte e, oggi, attraverso questa proposta di deliberazione si procede al nuovo bando riguardante la "Zona C", previsto per il prossimo mese di gennaio, con l'approvazione del permesso di costruire convenzionato in zona urbana consolidata per attività produttive (progetto che prevede la creazione di quattro capannoni e cinque palazzine ed uffici). Questa ricerca di soggetti interessati a questa zona - che dovrebbe risultare più appetibile, almeno così ci è stato detto, rispetto alla "Zona B", poiché la "Zona C" risulta essere in una posizione migliore e pronta ad essere utilizzata - a noi comunque suscita delle perplessità, proprio perché TNE provvederà alla sua infrastrutturazione, ma non sappiamo effettivamente quali potranno essere gli esiti, soprattutto perché l'evoluzione di TNE registra dei momenti non troppo felici, chiaramente legati anche alla crisi economica che stiamo vivendo e di cui sicuramente non siamo la causa, ma che, purtroppo, stiamo subendo. Oltretutto - non è oggetto di questa proposta di deliberazione, ma crediamo che sia un elemento che varrebbe la pena che quest'Aula conoscesse più a fondo -, è stata confermata la proposta di un operatore per un centro polifunzionale di servizi alle imprese e alle persone, di cui avremmo dovuto prendere visione, ma questa occasione continua ad essere rimandata e, al momento, risulta essere ancora un progetto misterioso. Questo centro, comunque, dovrebbe inserirsi nella "Zona A" di Piazza Mirafiori. Rispetto al piano delle bonifiche - altra questione importante -, FIAT, in linea con la dismissione generale della sua partecipazione alle società non legate al suo core business, valuterebbe - almeno così è stato dichiarato in modo informale - di lasciare TNE, offrendo la sua quota per far fronte alle bonifiche e riteniamo che anche questo non sia un segnale positivo. A fronte di questi elementi, riteniamo - e l'abbiamo richiesto - che, prima di procedere all'approvazione di un nuovo atto (perché a questa proposta di deliberazione corrisponde un impegno di 7,8 milioni di Euro), sia necessario prendere visione del piano industriale finanziario, che, da quello che ci risulta, verrà elaborato all'inizio del prossimo anno. In questo momento, abbiamo come unica indicazione il fatto che sia stata ribadita la vocazione del polo ad area produttiva materiale ed immateriale, ma, per la crisi attuale e per il fatto che i passi finora effettuati hanno registrato dei risultati non positivi, le domande che ci poniamo sono ancora tante. Se non è chiaro il progetto complessivo e vista la crisi economica, perché dei soggetti privati, seppure con condizioni di gara più vantaggiose, dovrebbero rispondere a questo nuovo bando, dopo che è andato deserto, così come ho ricordato, per ben due volte quello sulla "Zona B"? Come dobbiamo interpretare questo disimpegno di FIAT? Quali sono i costi effettivi delle bonifiche? Come si potrebbe inserire il centro polifunzionale nel polo produttivo? Dovrebbe già essere stato predisposto uno studio di fattibilità molto avanzato e lo vorremmo conoscere. Proprio in questo senso, avevamo chiesto di esaminare il piano industriale e finanziario di TNE prima di procedere alla votazione della proposta di deliberazione riguardante la "Zona C"; purtroppo, ciò non è avvenuto, per cui, in questo momento, non possiamo votare a favore di questo atto. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ravello. RAVELLO Roberto Sergio Sarò breve, poiché non è mia intenzione annoiare l'Assessore Viano, che sull'argomento ci ha già sentiti diverse volte in Commissione; purtroppo, me ne rendo conto, ma questo fa parte dei rischi ed immagino che lei, nel momento in cui ha accettato questo incarico, abbia valutato anche quali potevano essere i rischi connessi al suo mandato: tra questi, c'è anche quello di dovere ascoltare più volte le solite cose. Vorrei rassegnare a quest'Aula una posizione che riteniamo coerente rispetto a quanto sosteniamo da tempo, direi fin dall'origine, cioè da quando il Comune di Torino, a braccetto con la Provincia e la Regione, fece questa mirabolante operazione, seminando ben più di 70 milioni di Euro (perché a questa cifra si aggiunse anche l'IVA) senza, dopo qualche anno, aver mai potuto raccogliere nulla. I contribuenti torinesi hanno pagato di tasca loro un'operazione che, rispetto ai progetti che stavano alla base di quell'iniziativa, non ha ancora portato alcun beneficio reale e tangibile ed alcun ritorno economico di sviluppo e di immagine alla Città. Di fronte alla vostra proposta di continuare a scavare in questo buco (che si è inaugurato qualche anno fa e che mi ricorda l'uomo che, affogando nelle sabbie mobili, per salvarsi si agita e sprofonda sempre più), non posso non ricordare almeno un paio di fatti, che sono oggettivi. Il primo di questi sono i dati di bilancio di TNE, che, ormai, ha consolidato la tendenza al disavanzo. TNE non ha alcuna entrata e rappresenta, ovviamente, dei costi di esercizio che si mantengono costanti nel tempo e che, fino a quando TNE non sarà davvero decollata, non potranno essere compensati e coperti da qualche ricavo e non potranno, ovviamente, generare alcun utile. Quando vi darete un ordine temporale, di fronte al quale decidere se, quando e come cambiare approccio? Quando deciderete se sia ancora opportuno "tenere i piedi" dentro l'operazione TNE, oppure se si debba cercare di liberare le quote (per quel poco che varranno), destinandole ad altro? Oggi ci troviamo a dover valutare un progetto che potrebbe anche avere un suo senso, perché rappresenta null'altro che l'ennesimo tentativo di dare seguito ai proclami di diversi anni fa, ma non è accompagnato da un piano industriale, da un piano di rientro economico. Come dovrebbe capitare (almeno, così succede nel privato), nessun progetto che comporti un aumento della propria esposizione debitoria dovrebbe essere preso in considerazione da un Consiglio di Amministrazione in un'azienda, in una società privata, se non accompagnato da un piano di rientro, da un piano industriale. Al contrario, noi, che siamo il Pubblico, ci possiamo, invece, permettere di credere che qualcosa possa cambiare in TNE, di continuare a scavarci questa fossa, di continuare a far sborsare a TNE (e, quindi, a noi) ulteriori quattrini per pagare nuovi interventi edificatori; continuiamo a percorrere una strada che, ad oggi - lo ripeto e lo ricordo una volta di più -, non ha portato ancora ad alcun risultato. Non ci è ancora chiaro quali possano essere le reali prospettive di sviluppo di quest'area (sopravvalutata rispetto al valore di mercato) che, attualmente, resta inutilizzata, sulla quale c'è semplicemente qualche desiderio immaginifico, ma ancora nulla di concreto e, a tutto questo, accompagna un elemento che ritengo di una gravità drammatica. Le ipotesi che vorrei ci fossero confermate, se possibile, in quest'Aula, sono quelle legate all'eventuale uscita di FIAT da TNE: sono basate su qualcosa di reale, o sono solo ipotesi campate in aria? Anche questo dovrebbe andare a modificare, a variare, a determinare l'approccio della Città di Torino, socio di TNE, rispetto a prospettive future. Ci sarà un significato se FIAT deciderà di abbandonare TNE! Avrà tutto questo un senso? Ci sarà una ragione? Vorrei comprendere qualcosa di più. Ritengo che soggetti del peso di un grande gruppo industriale come FIAT non prendano decisioni in maniera accampata (come, al contrario, siamo soliti fare noi); immagino che un grande gruppo industriale come FIAT pesi sempre le proprie decisioni, le proprie iniziative, i propri progetti anche sulla base di un ritorno economico, di sviluppo e quant'altro. Vorrei capire se voi avete almeno chiesto a FIAT per quale ragione abbia manifestato l'intenzione di abbandonare TNE, o se abbiate accettato passivamente la decisione senza nemmeno porre non solo a FIAT, ma anche a voi stessi delle domande rispetto al senso di quell'operazione. Questo è determinante; quando l'unico socio privato abbandona un soggetto che, nei fatti, è nella quasi totalità a capitale pubblico, io credo che il Pubblico dovrebbe interrogarsi su questo e dovrebbe presentarsi di fronte all'Aula (che gli ha dato un mandato e che sta per conferirgliene un altro) dicendo: "Guardate, questi sono gli elementi. Noi stiamo valutando come comportarci piuttosto che presentare un progetto che comporterà nient'altro che una nuova spesa da parte di TNE". Rispetto anche alle prospettive di sviluppo, mi chiedo cosa dovrebbe pensare un soggetto privato, eventualmente interessato ad insediare una propria attività nell'area di TNE, di una società che, nel momento in cui la si cerca su internet, si trova un messaggio del Tribunale di Milano con il quale si dice che il sito è momentaneamente indisponibile poiché è sotto sequestro. Questi sono elementi che possono generare un sorriso, possono essere considerati irrilevanti, magari - concedetemelo - poco determinanti, però un senso lo avrà. Rispetto alla serietà non tanto delle persone, ma del disegno, del progetto, dell'immagine che noi ci siamo dati e che voi avete venduto a questa Città, a questo Consiglio Comunale quando ci avete chiesto di sborsare qualche milione di Euro, questi segnali avranno un peso, avranno un valore! Come possiamo credere che le prospettive di sviluppo di TNE ed i mirabolanti progetti di rilancio dell'automotive legati a quest'area ed a questo progetto possano davvero trovare una realizzazione, nel momento in cui non vi è neanche un sito internet che possa risultare accessibile per dare informazioni ad operatori eventualmente interessati? Sommando tutte le cose, io non posso che abbandonarvi al vostro destino, ricordando che mai potremmo votare una deliberazione di questo tipo, ben sapendo, tuttavia, che le conseguenze di questa nuova iniziativa non potranno che ricadere anche sulle nostre spalle, su quelle dei nostri eredi e su quelle dei nostri concittadini. Finché siamo in tempo, vi invito ancora a riflettere. Non la venderemo mai come una vittoria politica, perché sarebbe qualcosa di più, ma un cambio di direzione rispetto a quanto state facendo su TNE sarebbe non solo auspicato, ma necessario. Siete ancora in tempo, almeno pensateci. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola all'Assessore Viano per la replica. VIANO Mario (Assessore) La mia premessa generale è che capisco bene che, essendo una proposta di permesso convenzionato presentato da TNE, l'attenzione, inevitabilmente, venga attratta dal proponente, quindi, dall'attività che sta mettendo in campo, le criticità che emergono e le preoccupazioni che sono state espresse, però, siccome l'Assessore competente, sia per il tema della politica industriale, che in materia di partecipate dell'Amministrazione Comunale è il Vicesindaco Dealessandri (che ha dichiarato la sua disponibilità, ogni volta è stato richiesto, in tal senso, di portare alla discussione ed all'esame delle Commissioni competenti questi problemi di carattere generale), io non mi soffermerei. Richiamo, invece, in particolare il Consigliere Cerutti a focalizzare l'attenzione sul fatto che la deliberazione attiene ad un'attività, la messa in gioco attraverso il Piano Esecutivo, quindi, l'attivazione concreta dell'iniziativa di industrializzazione di un'area acquisita a tal fine, sul cui merito e contenuto credo nessuno abbia comunque espresso, né in Aula, né in Commissione, particolari dubbi e riserve; magari, qualcuna sulle soluzioni adottate per quanto riguarda gli interventi edilizi proposti, di cui, poi, si è discusso in quella sede, ma, nel merito, il fatto che sia opportuno che TNE (almeno, per questa porzione di area) proceda e sia messa nelle condizioni di procedere, perché guardate che - e veniamo alla questione degli ulteriori investimenti - TNE, per poter formalmente interloquire con gli utenti finali, con le aziende che vorranno insediarsi ha bisogno di avere garanzia di poterlo fare sulla base di un atto (il Piano Esecutivo Convenzionato) su una base definita, certa, su cui l'Amministrazione (che ne ha titolo) si è espressa. Non votare questo atto vorrebbe semplicemente dire ritardare "ulteriormente", se si vuole - uso il termine "ulteriormente" tra virgolette, non vorrei essere ascritto a coloro che danno un giudizio molto critico sull'attività di TNE -; potrebbe produrre semplicemente ritardi ulteriori, qualora di ritardi si sia trattato e non di difficoltà oggettive, di complessità sostanziali e non imputabili ad inadeguatezza del management piuttosto che dell'idea complessiva che sta dietro questa operazione. Io - ribadisco - capisco che, poi, l'attenzione sia attratta soprattutto dal proponente e dalle politiche che intende mettere in campo, di cui questo elemento costituisce parte, però è altrettanto vero che su questa parte mi sembra che la discussione di merito non ci possa essere, perché è una direzione del tutto coerente con l'ammissione ed il mandato che il Consiglio gli ha dato e credo testimoni comunque un lavoro in progress che è bene assentire e assecondare. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) È stato presentato il seguente emendamento da… CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento: Presenti 35, Favorevoli 22, Astenuti 7, Contrari 6. L'emendamento è approvato. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione così emendata: Presenti 37, Favorevoli 22, Contrari 8, Astenuti 7. La proposta di deliberazione è approvata. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento: Presenti 31, Favorevoli 26, Contrari 4, Astenuti 1. L'immediata esecutività è concessa. |