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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 9 Dicembre 2009 ore 12,00
Paragrafo n. 15
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2009-04330
PIANO ESECUTIVO CONVENZIONATO PER LA REALIZZAZIONE DEL CENTRO DIREZIONALE INTESA SANPAOLO NELLA ZONA URBANA DI TRASFORMAZIONE "AMBITO 8.18/3 SPINA 2 - PORTA SUSA". APPROVAZIONE.
Interventi

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc.
200904330/009, presentata dalla Giunta Comunale in data 7 luglio 2009, avente per
oggetto:
"Piano Esecutivo Convenzionato per la realizzazione del Centro Direzionale Intesa
Sanpaolo nella zona urbana di trasformazione 'Ambito 8.18/3 Spina 2 - Porta Susa'.
Approvazione"

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Comunico che in data 26/11/2009 le competenti Commissioni hanno rimesso il
provvedimento in Aula.
L'Assessore Viano non intende illustrarla.
La parola al Consigliere Cerutti.

CERUTTI Monica
Mi sembra che il clima dell'Aula non sia consono alla votazione di questo atto, che è
un atto molto importante, di cui abbiamo già discusso nei mesi passati e che giunge
oggi alla sua conclusione.
Oggi votiamo, appunto, il Piano Esecutivo Convenzionato per la realizzazione del
grattacielo Intesa Sanpaolo. Si tratta di un progetto che avrà, sulla nostra città, un
forte impatto: ambientale, paesaggistico e simbolico.
Noi riteniamo - e non ci stancheremo mai di dirlo - che la Città non abbia discusso a
sufficienza e in modo allargato della sua opportunità: per questo motivo, mi sono
permessa di proporre un sondaggio sul mio sito, per dare la possibilità alle persone di
esprimere liberamente la propria opinione. Il 37% ha dichiarato che quell'impatto di
cui parlavo non è stato sufficientemente valutato, per il 34%, invece, la Banca
dovrebbe formalizzare un impegno a mantenere il proprio Centro Direzionale nella
torre per un periodo di almeno dieci anni, come peraltro - lo ricordiamo - avevamo
già chiesto con una mozione approvata dal Consiglio Comunale nel mese di luglio.
Sull'impatto ambientale avremmo voluto che fossero fatti ulteriori approfondimenti.
Ci sono state fornite valutazioni tecniche che non sono rassicuranti, in particolare,
sappiamo che i pozzi - unici ad essere sottoposti al VIA - debbono ancora essere
rivisti e sappiamo che la certificazione sull'efficienza energetica dipende anche dai
pozzi.
Ci lascia, poi, perplessi (e queste osservazioni non sono soltanto nostre, ma
provengono da tecnici) il fatto che l'architetto Piano ci abbia proposto un progetto
che sembra essere un progetto vecchio, già proposto per Torino qualche anno fa,
quando i consumi energetici non erano considerati rilevanti, ma che, oggi, non rientra
nella normativa energetica attuale.
Dal punto di vista del fronte paesaggistico sono già state spese molte parole per chi,
come noi, non ritiene opportuna quest'opera e pensa che il modello di Torino non
possa diventare New York (il cui modello, tra l'altro, è ormai superato, se si vuole
inseguire la categoria della modernità, che sembra andare per la maggiore in questa
discussione).
In questi giorni, su La Stampa, si è letto il pensiero di una cittadina, secondo la quale
l'idea di rendere Torino come New York risulta ridicola, così come lo è il continuo
richiamo alla città densa, recentemente fatto dall'Assessore Viano, sempre su La
Stampa. Questi articoli dovrebbero farci riflettere su qual è la nostra idea di città per
Torino - e non per New York - e su qual è la concezione dinamica del patrimonio
pubblico. Sono rimasta colpita da queste parole - non me ne voglia l'Assessore -, che
mi sembrano degli slogan futuristi: il patrimonio pubblico non è legato ai tempi e alle
mode, ma è il nucleo su cui si costruisce l'idea stessa di comunità e di città
sostenibile, considerando anche con le periferie (ci tengo a dire che questo non vuole
essere un dialogo soltanto con l'Assessore), per le quali non ci si deve porre il
problema di avere troppo verde pubblico e troppi servizi. Certamente, però, occorre
porsi il problema delle risorse necessarie a garantire un buon livello qualitativo, ma
l'approccio non può essere quello della loro riduzione, possono esserci approcci
diversi, bisogna sì fare delle scelte, ma stabilire delle priorità. Di questo,
effettivamente, non abbiamo discusso a sufficienza: un rapporto (e su questo
ritorniamo sempre), in cui l'interesse pubblico non può venire a rimorchio di quello
privato, da garantire innanzitutto per paura di disperdere gli eventuali investimenti. A
noi sembra che sia questa la logica da seguire, una logica che può portare a compiere
scelte che avranno ripercussioni nel futuro della città e nelle quali non sappiamo se
l'interesse pubblico sia salvaguardato.
In questo rapporto, rientra anche la relazione con Intesa Sanpaolo, tanto più che tutti
(compreso l'Assessore) riconoscono la grande valenza simbolica che avrà questo
edificio per la città. Tralascio il dibattito sul rapporto Torino/Milano, però Intesa
Sanpaolo sembra essere irremovibile a non accettare di aumentare il vincolo
temporale ad almeno dieci anni all'interno della convenzione, affermando che gli
studi e le valutazioni compiute sono basati su cinque anni. A questo punto, chi
sospetta sulle vere intenzioni della banca sembra avere conferme.
Ci chiediamo quale sia il motivo che impedisce la formalizzazione di un impegno
che gli ottimisti considerano naturale, dato il grande sforzo finanziario che la banca
mette in campo. Tutti sappiamo che un eventuale cambiamento della destinazione
d'uso, da terziario a residenziale, deve passare attraverso una modifica del piano
regolatore; tuttavia, il passaggio a terziario che non sia il centro direzionale di Intesa
Sanpaolo è possibile, tra soli cinque anni, senza alcun atto.
Crediamo sia questo l'elemento centrale di cui, in realtà, non si è discusso
approfonditamente: sarebbe meglio prevenire che curare. È in questa direzione che
abbiamo presentato alcuni emendamenti alla deliberazione che votiamo oggi: per
inserire nella convenzione l'impegno, di almeno dieci anni, sulla destinazione.
Mi avvio, quindi, a concludere (forse interverremo più tardi, sugli emendamenti):
siamo molto preoccupati per l'impatto che questa costruzione avrà nella fase di
cantiere, impatto che verificheremo (gli emendamenti dell'Assessore Viano vanno in
questa direzione), crediamo, però, che il Consiglio Comunale debba essere coinvolto
nell'attività di monitoraggio continuo, con il Comitato di quartiere che dovrà essere
attivato al più presto.
In questo senso, quindi, continuiamo a ribadire le nostre forti perplessità su
quest'opera, sia dal punto di vista ambientale e paesaggistico, sia dal punto di vista
economico; purtroppo, le ultime osservazioni fatte da Intesa Sanpaolo, secondo cui
non si può modificare la convenzione, sembrano darci ragione sui timori di un non
impegno del polo bancario sulla nostra città.
Tutti questi elementi, quindi, depongono per un voto negativo a questa proposta di
deliberazione.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Gallo Domenico.

GALLO Domenico
In sede di Commissione, mi sono già espresso sul Piano Esecutivo, quindi non mi
ripeto, perché, oggi, non è mia intenzione entrare nel merito del grattacielo e della
sua condivisione, o meno. Ho già espresso anche le mie perplessità rispetto
all'edificazione di un grattacielo nella zona centrale, e non le ripeto.
Condivido, invece, la costruzione del grattacielo della Regione in un'area decentrata,
che necessita di una riqualificazione: è una grande differenza rispetto al grattacielo di
Intesa Sanpaolo, sul cui atto deliberativo il sottoscritto si è astenuto per le ragioni
appena espresse.
Voglio, oggi, ribadire la mia delusione per l'atteggiamento della Banca Intesa
Sanpaolo rispetto alla destinazione d'uso dell'immobile, cioè rispetto all'eventuale
cambio di destinazione dell'immobile, sul quale, come sinistra della coalizione,
avevamo proposto una mozione, mi pare votata dalla stragrande maggioranza del
Consiglio Comunale, con cui chiedevamo a Intesa Sanpaolo un vincolo decennale. In
questo senso, Assessore, sono molto deluso e amareggiato: se avessi avuto più
potere, avrei chiesto alla Banca un atto di responsabilità. Anche se avessi scritto al
Presidente Salza, invitandolo a compiere un atto di buon senso, sarebbe stato inutile,
perché, con il mio potere, le possibilità di convincere un così alto potere sarebbero
state e sono minime.
Voglio, però, dire in quest'Aula che credo che Banca Intesa Sanpaolo stia sbagliando
a non rispettare un atto del Consiglio Comunale, organo supremo della Città,
composto da rappresentanti del popolo eletti per governare ed amministrare: con
grande senso di responsabilità, infatti, i Consiglieri Comunali vorrebbero che le loro
proposte fossero rispettate, quando votate a maggioranza.
Noto che, in questa vicenda, Banca Intesa Sanpaolo non sta rispettando una presa di
posizione del Consiglio Comunale rispetto al vincolo decennale che, per me, aveva
un solo significato, quello di fornire garanzie certe rispetto all'utilizzo dell'immobile;
personalmente, non ho dubbi sul fatto che la dirigenza di San Paolo non cambierà il
suo programma rispetto alle previsioni attuali, in base alle quali l'immobile ospiterà
tutti gli uffici della banca. Non ho dubbi sulla buona fede; non capisco, però, perché
Intesa Sanpaolo non accolga quanto deciso dal Consiglio Comunale. Non lo capisco
proprio. In questo modo, però, si alimentano i dubbi di chi non crede nella buona
fede del gruppo dirigente. Chiedevo a questi signori un atto di responsabilità, un atto
di buon senso, cioè una presa di posizione analoga a quanto deciso dal Consiglio
Comunale. Sarebbe stato interessante ascoltare il gruppo dirigente rispetto a questa
vicenda e rispetto al motivo per cui una mozione del Consiglio Comunale sia, di
fatto, disattesa, alimentando alcuni dubbi su questioni che, poi, non esistono.
Oggettivamente, però, in questo momento, io manifesto la mia delusione rispetto
all'inosservanza di un atto importante del Consiglio Comunale.
Oggi, avrei voluto fare un intervento diverso; avrei voluto manifestare la mia volontà
di votare favorevolmente alla deliberazione.
In realtà, invece, mi asterrò; avrei voluto, infatti, parlare di cose molto più concrete,
come ad esempio, le ricadute economiche sulla città, sulla torinesità della banca,
sull'effettiva riqualificazione dell'area o - meglio - sul riadattamento di un'area che,
con un grattacielo di questo tipo, vedrà modificata la propria natura. Oggi, avrei
voluto parlare di questo: delle ricadute economiche sulla città, del mantenimento dei
livelli occupazionali, delle garanzie. Prima che si compiesse questo dibattito in
Consiglio Comunale, avrei voluto avere garanzie certe rispetto a quanto sto dicendo.
Non so che cosa avverrà fra cinque anni. Non lo so, ma spero che questo non sia
l'alibi dell'azienda Intesa Sanpaolo per compiere un'enorme speculazione su
quell'edificio. Spero che non sia così.
Lo auguro ai lavoratori di Intesa Sanpaolo e lo auguro ai cittadini di questa città, che
vorrebbero che quest'opera (visto che la necessità di costruire questo grattacielo è
stata decisa a maggioranza) rappresentasse un motore di sviluppo, così come ho già
detto nello scorso Consiglio Comunale, un volano per la spinta economica di cui la
città ha bisogno. Oggi, avrei voluto parlare di queste cose: mi trovo, invece, ad
intervenire su un atteggiamento che non ritengo di buon senso da parte della banca.
Sui giornali, si fa riferimento ad un articolo del Codice Civile, secondo il quale il
vincolo è di cinque anni. Ho letto il Codice, ma non ho trovato la norma che
stabilisce che il periodo in cui ci dev'essere il vincolo è di cinque anni. Non ho
trovato l'articolo: chiedo all'Assessore, se lo conosce, di farmelo sapere, in modo che
io lo possa leggere attentamente e possa convincermi della bontà di questa
argomentazione.
Concludo il mio intervento, rimarcando la mia delusione rispetto ad un
atteggiamento, da parte della banca, di arroganza e non rispettoso delle prerogative
del Consiglio Comunale.
In fase di dichiarazioni di voto, interverrò nuovamente, per spiegare meglio le
ragioni della mia astensione sull'atto relativo al Piano Esecutivo.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Ferraris.

FERRARIS Giovanni Maria
Intervengo brevemente per richiamare alcuni passaggi che hanno visto protagonisti
sia la Commissione, sia i partiti.
Richiamandomi all'intervento del Consigliere Cerutti, è evidente che, di fronte a
interventi di questa natura, si potranno fare discernimenti e approfondimenti infiniti,
sia in relazione all'applicazione normativa, sia in relazione al punto di vista
urbanistico.
L'anno scorso, questo Consiglio ha assunto scelte preliminari in merito a questo
intervento: è ovvio, quindi, che oggi il Consiglio non si può tirare indietro nel
concludere questo iter.
Capisco che l'argomento sia già stato dibattuto a dovere, però voglio richiamare
l'importanza e la ricaduta che quest'opera potrà avere sulla città, sia come garanzie
di occupazione (sicuramente l'occupazione ci sarà, perché mi sembrerebbe una follia
realizzare un'opera del genere al fine di non valorizzarla: in ogni caso, la scelta
politica strategica industriale della banca potrà avere, forse, qualche mutazione), sia
richiamando l'aspirazione del nostro Sindaco a far valutare in che termini la banca
possa garantire, in una fase successiva a questo atto, l'estensione della temporalità
prevista sulla convenzione.
Richiamo, comunque, l'importanza di monitorare questo intervento dal punto di vista
ambientale e dal punto di vista della mobilità.
In Commissione, sono state presentate alcune osservazioni critiche, che non voglio
richiamare, perché se n'è già dibattuto ampiamente. Evidentemente, opere di questo
tipo non generano un impatto leggero e quindi vanno monitorate con costanza,
anzitutto, nella loro attuabilità, poi, nella loro funzione successiva.
Abbiamo di fronte importanti scenari: mi auguro, allora, che la risposta di questo
istituto di credito verso Torino sia altrettanto significativa e importante, così come
significativo ed importante è l'atteggiamento che stiamo dimostrando stasera,
votando il provvedimento.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Silvestrini.

SILVESTRINI Maria Teresa
Di questo argomento abbiamo discusso già tante volte, anche in Commissione, anche
se non sono stati approfonditi alcuni aspetti tecnici che avremmo voluto
approfondire: per questo motivo, ci sarebbe sembrato opportuno un rinvio, perché,
anche si è detto che si tratta di un grattacielo sostenibile, in realtà i veri criteri di
sostenibilità non sono stati dichiarati. Non abbiamo gli elementi per essere sicuri,
non avendo letto i documenti relativi: la sostenibilità del grattacielo rimane, quindi,
un'affermazione di principio.
Si è discusso anche del suo impatto ambientale e paesaggistico:dai giornali è emerso
che una consistente parte di opinione pubblica è contraria, anche dal punto di vista
storico-culturale, cioè di ciò che viene a rappresentare il grattacielo nel contesto
storico della nostra città. Si tratta, infatti, di un grattacielo che apre la strada a diversi
altri grattacieli: è il primo esempio di un elemento architettonico in forte
contraddizione con la caratteristica urbanistica di Torino. Questo fatto, naturalmente,
crea grandi perplessità, soprattutto per il fatto che si può pensare che il futuro sarà
quello di città che hanno saputo mantenere la loro identità, città che saranno
differenti dalle altre, mentre le città globalizzate, come rischia di diventare Torino,
saranno città uniformi, che attireranno meno interesse, anche dal punto di vista
turistico. Un utilitarismo corretto dovrebbe portare l'Amministrazione Comunale a
tenere conto anche di questo aspetto, cioè del mantenimento dell'unicità di una città,
non soltanto per la sua identità, ma anche per quello che può rappresentare in un
futuro, anche da un punto di vista di fruizione turistica.
Si tratta di un argomento su cui già altre volte ho espresso quest'opinione, di cui
sono convinta, anche per tutti i commenti espressi da persone straniere amiche su
questa città.
Dal punto di vista della legislazione, da una attenta lettura del Codice dei beni
culturali e del paesaggio e delle sentenze della Corte Costituzionale, si nota che le
sentenze richiedono che qualsiasi intervento che trasformi significativamente il
paesaggio impone l'adozione di grandi cautele da parte degli organi amministrativi e
di tutela competenti, tanto più quando ciò si trova in questo contesto di riconosciuto
valore storico ambientale come è Torino.
Potrei ricordare il fatto che Le Corbusier voleva abbattere il centro di Parigi per
costruire i suoi grattacieli che apparivano molto più razionali e che, per fortuna, non
lo ha fatto, e che laddove il progetto di Le Corbusier non si è realizzato, ci sono
invece le banlieue che rappresentano luoghi di disagio urbano. Questo è un discorso
che potrebbe essere approfondito, magari un giorno lo faremo, così come il discorso
sull'impatto percettivo dei luoghi dell'abitare. Sicuramente i grattacieli da un punto
di vista percettivo hanno un impatto non accogliente e dal punto di vista simbolico
rappresentano simboli che forse non tutti i cittadini condividono.
In questo caso, sappiamo che si tratta di un simbolo di potere finanziario, su cui molti
cittadini non si ritrovano. A proposito del non ritrovarsi da parte dei cittadini, credo
che bisognerebbe tenere più presenti le voci di coloro che stanno esprimendo critiche
non soltanto a questo grattacielo, ma anche alle politiche urbanistiche che la Città
mette in campo, perché non si tratta semplicemente di contrapposizioni, ma di una
volontà anche di partecipare alle scelte che riguardano la cosa pubblica. Come ho
visto scritto in una lettera, non è vero che alla gente non importa nulla della cosa
pubblica se non quando ricade nel suo giardino, alle persone importa della cosa
pubblica.
Il Sindaco ha scritto che è interessato all'ascolto se qualcuno ha qualcosa da dire. Mi
sembra che tutte le persone che sono intervenute in queste ultime settimane sui temi
delle politiche urbanistiche abbiano molte cose da dire.
Volevo concludere con una citazione di un filosofo argentino che è recentemente
venuto a Torino, il quale, parlando della situazione del Sud America, ha detto che
capita che i politici progressisti che sono al governo manifestino scarso ascolto nei
confronti della loro stessa base sociale, ma è invece importante che i politici
progressisti al governo ascoltino la loro base sociale e che questa esprima critiche,
che possano trasformarsi in dialettica, perché se la base sociale di sinistra è silente,
allora lo spazio della critica sarà soltanto più quello della destra e sappiamo con quali
contenuti.
Quindi la dialettica che si è sviluppata in questo periodo, a mio modo di vedere, è
ricca, è importante e da essa vorremmo far nascere un percorso di crescita e di
coinvolgimento dei cittadini, in una partecipazione che non è soltanto rituale, che
non è soltanto la partecipazione organizzata dalle istituzioni, ma è la partecipazione
di cittadini che vogliono realmente poter dire la propria in maniera dialettica e
condivisa sulla cosa pubblica.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola all'Assessore Viano, per la replica.

VIANO Mario (Assessore)
Ho preferito intervenire in replica, perché mi sembra che l'illustrazione generale
delle ragioni di questa proposta abbiano trovato il tempo e il modo di una ampia
illustrazione nell'esame fatto in Commissione Consiliare.
Naturalmente, invece, mi preme, almeno in sede di replica, riprendere alcune delle
sottolineature dei temi specifici richiamati, partendo proprio dal rinvio, dal richiamo
di questo dibattito che ha ripreso temi già al centro dell'attenzione da qualche tempo,
che ha trovato spazio sulla stampa.
Adesso naturalmente anch'io vado per slogan, per semplificare.
Torino non è New York, ma certo; non esageriamo però neanche
nell'understatement, cioè nel senso opposto, perché non possiamo puntare ad una
riconversione dell'economia della Città e, nello stesso tempo, sottrarci a modalità, a
condizioni che sono diffusamente presenti nelle medie e grandi città europee.
Riprendendo l'ultimo intervento, la questione dell'immagine storica consolidata, e
quindi dell'identità anche a livello di riconoscibilità, agli effetti della capacità e forza
di attrazione turistica della Città, essenzialmente, è riconosciuta alla base, alla storia
barocca, alla città barocca, al nucleo barocco della città che si può estendere fino ai
limiti dei viali napoleonici in occasione della demolizione delle mura, ma al di là di
questa parte - di cui certamente la riconoscibilità e la storia è forte e assolutamente
indiscussa -, non è che le parti restanti abbiano caratteri così marcati, così forti, così
univoci da poter essere sconvolti da interventi che, volta a volta, operano una
sostituzione.
Qui operiamo sostituzioni rispetto a grandi servizi collocati in aree esterne al
tracciato ferroviario che, nella seconda metà dell'Ottocento, ha delimitato il bordo
della città storica intesa in senso proprio. Quindi questa parte esterna non è così
fortemente caratterizzata rispetto ad altre capitali europee, lo è molto la città barocca,
e per questo ci guardiamo bene dal pensare che sia lecito metterci le mani, ma non
ingessiamo tutta la città, quasi che avesse una così marcata identità dal punto di vista
storico-culturale. La concezione dinamica del patrimonio voleva solo dire che
l'importante è adeguarlo alle necessità espresse dalla società.
Allora, è importante realizzare le infrastrutture essenziali per rendere la mobilità
urbana meno pesante dal punto di vista dell'impatto ambientale. Mi sembra di poter
sintetizzare nel concetto di patrimonio dinamico il recupero di risorse con cui
investire nella realizzazione delle grandi infrastrutture e del trasporto pubblico,
ovvero non è un patrimonio che si muove, è il patrimonio che cambia nel tempo in
relazione alle esigenze espresse dalla società, che la cittadinanza rivolge alla
Pubblica Amministrazione. Questo non voleva essere un atteggiamento futurista.
Resta la questione del vincolo temporale e dell'atto di responsabilità da richiedere
alla banca. L'interlocuzione, come peraltro avevo preannunciato in Commissione, è
stata condotta direttamente dal Sindaco - che è qui, e quindi può, se lo ritenete,
precisarlo ancor di più - ed ha registrato quasi incredulità nel pensare che il rapporto
fra la Città, l'Amministrazione e la banca possa essere garantito da atti formali di
questa sorta. È assolutamente evidente che un investimento di questa portata, con le
valenze economiche, oltre che simboliche, così rilevanti (come è apparso evidente
nel dibattito anche interno degli anni recenti), testimoni in maniera inequivocabile la
volontà e la determinazione attuale dell'Amministrazione.
Altro è pensare di ingessare un futuro che obiettivamente è condizionato da eventi,
da fatti e da dinamiche che sono assolutamente... (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Sì, il futuro comunque. In sede di bando per la cessione,
l'Amministrazione si è impegnata circa la questione dei 5 anni, condizione posta
allora. Dopodiché dicono: "Insomma, è assolutamente evidente che noi intendiamo
investire su Torino; è assolutamente evidente che questa richiesta di proroga...". Voi
leggete al contrario il rifiuto come retropensiero di una incertezza. Al contrario, può
essere letta questa pretesa come una accusa di inaffidabilità. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Contiamo sul fatto oggettivo, inoppugnabile, sul significato che un
investimento di questa sorta ha per la banca. E quindi naturalmente per quanto ci
riguarda, e lo avevo detto anche nella mia replica di Commissione, riteniamo che ci
siano tutte le condizioni per essere assolutamente ottimisti rispetto al futuro del
rapporto della banca con la Città, tenuto conto che il problema non è tanto di
irrigidire contrattualmente, quanto di costruire in positivo le condizioni, perché
questo rapporto possa svolgersi e ulteriormente articolarsi e rafforzarsi.
In questo senso, mi pare che ci siano tutte le premesse; naturalmente gli uomini, oltre
che nell'Amministrazione, cambiano anche nella conduzione delle banche, e quindi i
tempi dell'ordinarietà dell'amministrazione bancaria sono questi, cioè quelli fissati in
origine. Certo non è l'eternità, ma comunque quelli molto più lunghi a cui pensava il
Consiglio Comunale.
Questo, a nostro modo di vedere, è stato un atteggiamento di conferma degli impegni
dell'Amministrazione assolutamente soddisfacente che potessimo rappresentare in
maniera esplicita al Consiglio, e in questo senso facciamo. Mi auguro, in particolare,
che questo atto suggelli in modo conclusivo un atto anche di fiducia della Città nella
capacità di un soggetto finanziario così internazionalizzato e di così gran peso, come
fatalmente sta progressivamente avvenendo, di confermare la forza, la
determinazione del suo radicamento nella Città di Torino. In questo senso, quindi,
non posso che auspicare il più largo e il più convinto consenso all'atto
amministrativo che abbiamo proposto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Abbiamo terminato il dibattito generale sulla deliberazione.
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 6.
Gli emendamenti originali, dal n. 1 al n. 6, sono inseriti nel presente verbale
all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n. al n. .
I pareri tecnici sono favorevoli. Il parere della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 1 al n. 6:
Presenti 27, Contrari 24, Favorevoli 2, Astenuto 1.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 6 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Gallo Stefano.

GALLO Stefano
Scusi, Presidente, solo per mettere a verbale l'errore del voto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi degli emendamenti dal n. 7 al n. 172.
Gli emendamenti originali, dal n. 7 al n. 172, sono inseriti nel presente verbale
all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n. al
n. .
I pareri di regolarità tecnica sono favorevoli.
La parola al Consigliere Silvestrini.

SILVESTRINI Maria Teresa
Presidente, mi perdoni, però ho un problema con questo discorso degli accorpamenti,
perché è difficile ricollocare gli emendamenti.
A questo punto, vorrei parlare degli emendamenti che abbiamo presentato,
indipendentemente dal numero, perché non riesco più ad identificarli.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Altre volte è capitato che lei abbia firmato mozioni invitando ad accorpare; potrà
essere utile in futuro quando firmerà quelle mozioni.
In secondo luogo, probabilmente dovreste avere i vostri emendamenti a latere.
Questa discussione, che è chiaramente complessa, perché vede accorpati più di 150
emendamenti, ragionevolmente è un indirizzo che lei dà in funzione alla narrativa di
questa deliberazione. Non posso aiutarla di più.

SILVESTRINI Maria Teresa
Mi scusi, siccome i nostri emendamenti non erano ostruzionistici ma di merito,
avevamo chiesto che non venissero accorpati e che ci fosse data la possibilità di
illustrarli in Aula.
Allora, vorrei parlare un momento degli emendamenti che abbiamo presentato,
indipendentemente da quelli adesso in votazione, perché, visto che nel merito non si
discute, credo sia mio diritto dire qualcosa di merito.
Illustro gli emendamenti, dopodiché prendo atto del fatto che non sono stati
riconosciuti come emendamenti di merito, ma che sono stati considerati
emendamenti ostruzionistici, laddove non lo erano. Questo qualifica il tipo di
interlocuzione che si vuole avere con le forze che compongono questo Consiglio
Comunale.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Mi sento di condividere pienamente questo spunto.

SILVESTRINI Maria Teresa
Intanto, avevamo chiesto l'inserimento in deliberazione del comitato di cantiere,
anche se in Commissione avevamo sentito che questo sarebbe stato creato, però ci
pareva utile inserire questo aspetto; comitato di cantiere che sarebbe stato aperto
anche alle associazioni operanti nel territorio per la durata dell'intervento e che
sarebbe stato messo a conoscenza del monitoraggio.
L'altro emendamento riguardava l'aspetto dei 10 anni di garanzia. Per quanto
riguarda gli atti unilaterali d'obbligo, ho visto che alcuni si sono potuti modificare,
infatti la Città ne ha modificato uno con la società Ibisco Immobiliare, che aveva
fatto prima un atto unilaterale d'obbligo in un certo senso e, successivamente, l'ha
modificato, quindi non vedo perché non si poteva modificare anche questo.
La Città, come potere politico nei confronti del mondo industriale, poteva avviare
un'interlocuzione che non è detto che fosse viziata da reciproci sospetti, ma da una
dialettica che avrebbe potuto portare ad un risultato positivo, cioè quello che
auspicavamo.
Altri emendamenti che noi ritenevamo importanti riguardavano la possibilità di
rendere pubblici tutti i parcheggi che verranno costruiti nella zona, e quindi avere i
parcheggi finiti, nonché chiedere ai proponenti che manutengano i Giardini Grosa.
Questi sono un po' gli emendamenti che abbiamo presentato. Si tratta di piccoli
aspetti di dettaglio, di contorno. Dopodiché ci sono anche altre cose, sempre piccole,
che sono il fatto di usare il quaderno tecnico sull'abbattimento delle barriere
architettoniche. Poi, dato che è in discussione in Consiglio Comunale il nuovo
regolamento per l'assunzione dei disabili e dei soggetti svantaggiati, siccome è
un'opera a fortissimo impatto pubblico, ci sembrava di poter suggerire al proponente
di seguire anch'egli queste regole.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Le ho lasciato un minuto in più perché l'avevo interrotta.
Ricordo ai Colleghi: due più tre sono i minuti a disposizione, fa cinque. Abbiamo
concesso un minuto in più perché in effetti il Consigliere Silvestrini era stato
interrotto e l'Aula è sempre tollerante quando i Colleghi intervengono nel merito.
La parola all'Assessore Viano.

VIANO Mario (Assessore)
Intervengo rapidamente sul primo aspetto trattato, il resto mi sembrano questioni già
esaminate, ovvero la questione del comitato di cantiere.
Attraverso l'emendamento n. 171 di recepimento delle sollecitazioni avanzate dalla
Circoscrizione 3, con il suo atto deliberativo con il quale si è espresso
favorevolmente sul piano esecutivo, abbiamo accolto la proposta di comitato, e
quindi entra a far parte integrante dell'atto deliberativo.
Volevo solo segnalare che non c'è nella versione originale della Giunta, ma
attraverso gli emendamenti della Giunta entra a far parte formale dell'atto
deliberativo.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 7 al n. 172:
Presenti 29, Contrari 24, Favorevoli 3, Astenuti 2.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 7 al n. 172 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
L'emendamento n. 169, presentato dall'Assessore Viano, recita:

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola all'Assessore Viano, per l'illustrazione.

VIANO Mario (Assessore)
Questo emendamento sostituisce la dizione secondo cui si rinviava al via nella
deliberazione originaria, per dar conto, invece, degli esiti delle valutazioni ambientali
strategiche condotte dalla Conferenza appositamente istituita tra le istituzioni, tra gli
organi di controllo: Regione, Provincia e Città di Torino.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n.
169:
Presenti 26, Favorevoli 24, Astenuti 2.
L'emendamento n. 169 è approvato.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 170.
L'originale dell'emendamento n. 170 è inserito nel presente verbale all'appendice
degli emendamenti respinti, codificato con il n. .
La parola al Consigliere Cerutti.

CERUTTI Monica
Con questo emendamento riprendiamo la questione dei 5 anni, come dal testo della
deliberazione, quindi non andiamo ancora a modificare la convenzione che invece
viene fatta con gli emendamenti successivi, andiamo a riprendere semplicemente la
mozione che abbiamo approvato a luglio in Consiglio Comunale.
In questa mozione chiedevamo che ci si impegnasse a far sì che il vincolo temporale
nei confronti di Intesa Sanpaolo passasse ad almeno 10 anni, e quindi poco c'entra il
tema dell'eventuale modifica del Piano Regolatore, come ho già sostenuto nel mio
intervento iniziale.
Per cui, in realtà, vorremmo che ci fosse questo impegno a mantenere il Centro
Direzionale di Intesa Sanpaolo; non ci interessa il fatto di una modifica che vada in
un'altra direzione. Purtroppo, le parole dell'Assessore Viano alla risposta adesso in
Sala Rossa ci preoccupa sempre di più, perché crediamo che Intesa Sanpaolo non
voglia effettivamente impegnarsi in questo senso.
Il futuro è futuro, però credo che il futuro viene ad essere vincolato pesantemente da
quest'opera, e quindi, come già detto in altre sedi, oltre il danno di avere un edificio
ad alto impatto ambientale e paesaggistico, avremmo anche la beffa di un edificio
che simbolicamente andrà a rappresentare una realtà che magari non intende investire
su Torino.
Crediamo si debba procedere in questo senso, e quindi il Consiglio Comunale,
conseguentemente alla mozione che ha votato a luglio, debba accogliere questo
emendamento.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Giorgis.

GIORGIS Andrea
Noi, invece, voteremo contro questo emendamento su indicazione della Giunta e
vorrei che fosse chiaro che non è un emendamento che ha ad oggetto la durata della
destinazione a Centro Direzionale; questo è quanto può apparire, ma non è così,
perché come sanno tutti i Consiglieri che hanno partecipato ai lavori di
Commissione, la trattativa... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sono
contento che fosse presente, però è stato inutile, perché allora non ha seguito, era
solo presente con il fisico, ma non con lo spirito.
Si tratta, infatti, di una vicenda nella quale si inseriscono rapporti bilaterali ed un
rapporto di fiducia tra il Consiglio e la Giunta che ha condotto la trattativa, di
conseguenza, vorrei che fosse chiaro che non siamo assolutamente favorevoli ad una
minore durata della destinazione.
In un rapporto di fiducia tra Giunta e Consiglio, e in un rapporto di fiducia tra Città e
soggetti investitori, tutto ciò deve essere chiaro. Tengo a precisare questo aspetto,
perché poi sono sicuro che da questa votazione ci saranno interpretazioni ad uso
campagna elettorale.
Qui si tratta di ricostruire la reale vicenda, che vede la Città impegnata in una
trattativa con un soggetto investitore e la Città riceve dal Consiglio un mandato di
fiducia per arrivare a stipulare un'ipotesi di realizzazione e di destinazione d'uso.
Per quanto riguarda il gruppo del PD, questo rapporto di fiducia non solo non è
venuto meno per come è stata condotta la trattativa dall'Assessore Viano nei rapporti
con Intesa Sanpaolo, ma questo rapporto di fiducia si è accresciuto; di conseguenza,
oggi, introdurre unilateralmente una modifica ai termini equivale
contemporaneamente ad un gesto di sfiducia nei confronti della Giunta e un gesto di
sfiducia nei confronti degli investitori con i quali la Giunta ha stipulato questa
ipotesi. Quindi, che sia chiaro: per quanto riguarda il gruppo del PD, la destinazione
d'uso degli spazi che verranno ricavati dalla costruzione del grattacielo è quella della
sede dell'Istituto Sanpaolo e degli uffici direzionali, naturalmente in un contesto
come quello precisato in Commissione.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Gallo Domenico.

GALLO Domenico
Siccome ho firmato anch'io questo emendamento, Consigliere Giorgis, vorrei
solamente ricordarle che il Consiglio Comunale ha votato a maggioranza una
mozione in cui si stabilisce un vincolo decennale; quindi tutte queste articolazioni
francamente non le comprendo.
La ringrazio di avere auspicato che la Banca Intesa Sanpaolo rispetterà i nostri
desideri, ma ritengo anche le scelte strategiche del Sanpaolo. Noi auspichiamo
questo, però le ricordo che il Consiglio Comunale ha approvato quella mozione,
anche grazie al suo voto, Consigliere Giorgis, se non vado errato, e anche ad altri
Consiglieri del Partito Democratico.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Cerutti.

CERUTTI Monica
Ho sentito le considerazioni del Capogruppo del Partito Democratico. Sono un po'
perplessa, perché quando l'Amministrazione su certe questioni si trova in difficoltà
passa alla fiducia. È chiaro che qui la fiducia non è tanto nei confronti della Giunta,
ma nei confronti di un soggetto terzo che è Intesa Sanpaolo, quindi vorrei che fossero
riportati i termini nella loro realtà.
Non ci sono dubbi sul fatto che vi sia un rapporto di fiducia fra noi e la Giunta, ma
non è che può essere utilizzato per poter ribadire questioni che invece esistono e che
francamente a noi preoccupano. Se poi c'è questo rapporto tra pubblico e privato a
cui ho voluto fare riferimento nel mio intervento iniziale, per cui riteniamo che come
pubblico dobbiamo andare incontro alle esigenze del privato senza porre condizioni,
è chiaro che questa sia una filosofia. Non è la filosofia che ci appartiene, nutriamo
serie perplessità, quindi non è tema di campagna elettorale, ma è tema legato al
futuro della Città. E credo che anche questo tipo di considerazioni siano alquanto
discutibili e si farebbe bene a non farle in quest'Aula.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Levi-Montalcini.

LEVI-MONTALCINI Piera
Vorrei avere una rassicurazione dall'Assessore Viano. Nella convenzione si parla di
utilizzo da parte del Sanpaolo per almeno 5 anni dall'agibilità, che ritengo sia
determinata dalla "fine costruzione", e non invece dal momento in cui l'immobile è
abitabile. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Voglio dire: l'agibilità non viene
rilasciata nel momento in cui è possibile il trasloco, ma normalmente molto prima.
Pertanto, porrei l'attenzione su questo fatto: l'agibilità potrebbe esser rilasciata tra
"n" anni, supponiamo due, finito il grattacielo, mentre gli uffici potrebbero essere
agibili due o tre anni dopo, quando tutti gli impianti siano finiti. Questo vorrebbe dire
che la permanenza degli uffici Sanpaolo sarebbe di soli due anni e dopo due anni di
effettivo utilizzo il Sanpaolo potrebbe cedere l'immobile.
Vorrei che questa ambiguità venisse chiarita: nell'ipotesi in cui non vengano imposti
i 10 anni che alcuni Consiglieri stanno chiedendo ora, previsione che potrebbe essere
troppo lunga per il Sanpaolo, penso che si dovrebbe individuare una data di "inizio
utilizzo" veritiera, in modo da non concedere al Sanpaolo la possibilità di
conteggiare anni di fine costruzione come anni di reale utilizzo dell'immobile.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Sindaco.

SINDACO
Non volevo intervenire, perché erano più che sufficienti le considerazioni fatte in
sede di introduzione dall'Assessore Viano, però, visti gli autorevoli interventi su
questo emendamento, volevo dire solo due cose.
Sono molto lieto che il Consigliere Cerutti abbia più fiducia nella Giunta che non in
Intesa Sanpaolo, e questo è già un passo in avanti, però la questione è un'altra. La
questione è, secondo me, che qui non si può porre sotto forma burocratica un tema
che, invece, è strategico per la Città. Ammettiamo di scrivere che per 10 anni sono
vincolati, ma voi pensate che una banca che fa 500 milioni di Euro di investimento,
se per qualche ragione non avesse i ritorni che ritiene di avere, si possa fermare
davanti a quanto scritto in deliberazione?
Noi abbiamo una storia in questo senso: voi ricordate cosa è successo per il
Lingotto? Un giorno dopo l'altro si è svuotato e quando non c'era più niente,
qualcuno ha preso le chiavi e ha detto: "Ecco, sono qua".
Ma ragioniamo, qui non è un problema di fiducia, stiamo parlando di affari dal punto
di vista del rapporto fra Città e soggetti economici e in questi casi contano le
convenienze.
Credo che una banca non si muova su un investimento di questa natura se non ritiene
che sia duraturo. In ogni caso, il problema è creare un meccanismo che porti
convenienze crescenti, per far sì che per una grande banca sia importante avere il
centro direzionale lì. Perché solo per 10 anni! Per 20, per 30, per 50. In fondo il
Sanpaolo è stato per 400 anni circa. È questo che a me non convince in questo tipo di
emendamento. Perché 10 anni! Scriviamo 20 anni, perché 10 anni in fondo sono
pochi, sono molto pochi 10 anni per una scelta che vuole avere un carattere strategico
per la Città.
È giusto mettere una soglia minima che impedisca che ci sia un'operazione che nasce
pensando ad altro, questo va bene, ma dopodiché, se si accetta questa scelta minima,
credo che il problema vero sia continuare su una strada che crei convenienze, e
quindi parlo di investimenti a largo raggio che creano convenienze perché il centro
direzionale non solo ci sia, resti per 10 anni, ma cresca, si sviluppi e magari si
attraggano anche altri centri direzionali.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Qual è il parere della Giunta?

VIANO Mario (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.
Rassicuro sulla questione dei 5 anni che sono nelle intese e devono essere effettivi. È
stato richiamato il termine di agibilità perché è un atto formale, tuttavia la sostanza
dell'impegno è quello richiamato dal Presidente, e quindi la Giunta se ne farà
garante.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n.
170:
Presenti 30, Contrari 20, Astenuti 3, Favorevoli 7.
L'emendamento n. 170 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
L'emendamento n. 171, presentato dall'Assessore Viano, recita:

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola all'Assessore Viano, per l'illustrazione.

VIANO Mario (Assessore)
Si tratta del recepimento del parere favorevole della Circoscrizione, con alcune
sollecitazioni di cui ho già detto nella mia replica alla fase introduttiva.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n.
171:
Presenti 27, Astenuti 1, Favorevoli 25, Contrario1.
L'emendamento n. 171 è approvato.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 173 al n. 182.
Gli emendamenti originali, dal n. 173 al n. 182, sono inseriti nel presente verbale
all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n. al
n. .
I pareri di regolarità tecnica sono favorevoli.
Il parere della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 173 al n. 182:
Presenti 27, Contrari 25, Astenuti 2.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 173 al n. 182 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 183 al n. 203.
Gli emendamenti originali, dal n. 183 al n. 203, sono inseriti nel presente verbale
all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n. al
n. .
Il parere di regolarità tecnica è favorevole.
Il parere della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti accorpati dal n. 183 al n. 203:
Presenti 30, Contrari 25, Favorevoli 3, Astenuti 2.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 183 al n. 203 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
L'emendamento n. 195, presentato dall'Assessore Viano, recita:

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 195:
Presenti 26, Favorevoli 25, Astenuto 1.
L'emendamento n. 195 è approvato.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
L'emendamento n. 204, presentato dall'Assessore Viano, recita:

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 204:
L'emendamento n. 204 è approvato con il medesimo esito.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 205 al n. 208.
Gli emendamenti originali, dal n. 205 al n. 208, sono inseriti nel presente verbale
all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n. al
n. .
La regolarità tecnica è favorevole.
Il parere della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti da n. 205 al n. 208.
Presenti 29, Contrari 25, Favorevoli 2, Astenuti 2.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 205 al n, 208 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
L'emendamento n. 209, presentato dall'Assessore Viano, recita:

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola all'Assessore Viano, per l'illustrazione.

VIANO Mario (Assessore)
No, riprende solo i contenuti del rapporto ambientale, come approvato dalla
conferenza che è competente nella valutazione.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n.
209:
Presenti 26, Favorevoli 25, 1 Astenuto.
L'emendamento n. 209 è approvato.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 210.
L'originale dell'emendamento n. 210 è inserito nel presente verbale all'appendice
degli emendamenti respinti, codificato con il n. .
La parola al Consigliere Cugusi.

CUGUSI Vincenzo
Intervengo per dire sia all'Assessore che al Sindaco che, siccome è un emendamento
che incide sulla convenzione, sempre sulla durata della destinazione d'uso ad attività
direzionali, in convenzione questo vincolo non c'è più, nel senso che il proponente,
cioè Sanpaolo, paga una penale di 15 milioni Euro e può finire il manufatto e il
giorno dopo, dandone forse neanche comunicazione al Comune, adibire la torre ad
altro, perché nella convenzione è scritto che il proponente può pagare 15 milioni di
Euro e fare altro. (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
Sindaco, non mi interrompa, si legga la convenzione e poi ne parliamo. Sono 15
milioni di Euro, ho detto. Cioè da un momento all'altro, finito il manufatto, il
proponente può adibirlo ad altro. Quindi è già in convenzione, non i 10 anni come
avevamo stabilito in quella mozione votata in Consiglio Comunale, ma in spregio
alla mozione, neanche 5 anni.
Per riprendere l'argomento dell'Assessore Viano sui precedenti, questo nonostante
nel 2002 e 2005 abbiamo venduto i diritti edificatori al Sanpaolo in virtù del fatto
che la torre sarebbe stata riempita da almeno 3.000 dipendenti, eccetera. Allora fu
fatta non una vera e propria asta, ma una manifestazione di interesse per evitare la
speculazione edilizia, era detto nella deliberazione. Infatti, si vendettero quei diritti
con una manifestazione di interesse, perché era il Sanpaolo di Torino. Poi i tempi
sono cambiati, la banca è diventata Sanpaolo Intesa di Milano, e quindi la Banca dei
Territori per esempio non c'è stata più. Dal centro direzionale Sanpaolo di tutto
quanto si voleva fare in quel sito, cioè dalle premesse e promesse fatte, è rimasta
soltanto un'operazione immobiliare che gli stessi vertici Sanpaolo considerano
un'operazione immobiliare ad alto rischio, nonostante loro impegnino 500 milioni di
Euro, eccetera. Tant'è vero che il presidente Salza non è più in grado di sottoscrivere
un atto unilaterale. Noi chiediamo un altro atto unilaterale, lo deve fare da solo, va
dal notaio, con cui si impegna a destinare gli uffici ad attività direzionali, non per 50
anni, come chiede la Circoscrizione 3, ma almeno per 10 anni.
Quindi lei, Assessore, dimostri coraggio, perché il Capogruppo Giorgis diceva che a
trattare è andato il Sindaco, l'altro diceva è andato lei, quindi lei dimostri il coraggio
e chieda a Salza... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). A titolo della Città e di
tutti i cittadini. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, come Presidente e
come proprietario di quell'area. Quindi manifesti il suo coraggio e chieda l'atto
unilaterale al dottor Salza, in rispetto alla convenzione e alla mozione votata dal
Consiglio Comunale.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Il parere della Giunta è negativo.
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n.
210:
Presenti 27, Contrari 20, Favorevoli 4, Astenuti 3.
L'emendamento n. 210 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 211.
L'originale dell'emendamento n. 211 è inserito nel presente verbale all'appendice
degli emendamenti respinti, codificato con il n. .
Il parere della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 211:
Presenti 27, Favorevoli 4, Contrari 20, Astenuti 3.
L'emendamento n. 211 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 212.
L'originale dell'emendamento n. 212 è inserito nel presente verbale all'appendice
degli emendamenti respinti, codificato con il n. .
Il parere della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 212:
Presenti 29, Favorevoli 6, Astenuti 2, Contrari 21.
L'emendamento n. 212 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 213 al n. 214.
Gli emendamenti originali, dal n. 213 al n. 214, sono inseriti nel presente verbale
all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n.
al n. .
Il parere di regolarità tecnica è favorevole.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 213 al n. 214:
Presenti 29, Contrari 25, Favorevoli 3, Astenuti 1.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 213 al n. 214 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 215 al n. 218.
Gli emendamenti originali, dal n. 215 al n. 218, sono inseriti nel presente verbale
all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n.
al n. .
Il parere di regolarità tecnica è favorevole.
La parola al Consigliere Silvestrini.

SILVESTRINI Maria Teresa
In precedenza, ho accennato al fatto che avevamo esaminato le questioni relative alla
viabilità; siccome si dice che l'offerta di trasporto pubblico nella zona è molto ampia
e che ci sarà anche una nuova offerta di trasporto collegata alla prossima entrata in
funzione del Passante Ferroviario, chiediamo che non siano previsti dei posti auto
pertinenziali (nel sottosuolo o in superficie) all'interno della zona di pertinenza delle
aree Umi 1 e Umi 2. Di conseguenza, chiediamo che queste aree da realizzare a
parcheggio siano pubbliche (naturalmente, a parte le quote previste per i mezzi di
servizio); a questa richiesta si ispirano anche gli emendamenti nn. 216, 217 e 218.
Oltretutto, visto che anche il palazzo della Provincia si trova nei dintorni, sarebbe
veramente utile che i parcheggi fossero pubblici e non riservati al proponente.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Il parere della Giunta è negativo.
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 215 al n. 218.
Presenti 29, Contrari 22, Favorevoli 5, Astenuti 2.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 215 al n. 218 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 219.
L'originale dell'emendamento n. 219 è inserito nel presente verbale all'appendice
degli emendamenti respinti, codificato con il n. .
Il parere della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 219:
Presenti 29, Contrari 22, Favorevoli 5, Astenuti 2.
L'emendamento n. 219 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 220.
L'originale dell'emendamento n. 220 è inserito nel presente verbale all'appendice
degli emendamenti respinti, codificato con il n. .
Il parere della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 220:
Presenti 29, Contrari 22, Favorevoli 5, Astenuti 2.
L'emendamento n. 220 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 221.
L'originale dell'emendamento n. 221 è inserito nel presente verbale all'appendice
degli emendamenti respinti, codificato con il n. .
Il parere della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 221:
Presenti 28, Contrari 21, Favorevoli 6, Astenuto 1.
L'emendamento n. 221 è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
L'emendamento n. 222, presentato dall'Assessore Viano, recita:

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 222:
Presenti 26, Favorevoli 25, Astenuto 1.
L'emendamento n. 222 è approvato.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
L'emendamento n. 223, presentato dall'Assessore Viano, recita:

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 223:
Presenti 26, Favorevoli 25, Astenuto 1.
L'emendamento n. 223 è approvato.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Abbiamo terminato l'analisi degli emendamenti.
La parola, per la dichiarazione di voto, al Consigliere Scanderebech.

SCANDEREBECH Federica
Vorrei dichiarare il voto favorevole del mio Gruppo a questa proposta di
deliberazione, poiché l'UDC sostiene che non si possa continuare ad attuare una
politica del "no", come abbiamo visto fare in Aula anche questa sera.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Cantore.

CANTORE Daniele
Dichiaro il voto favorevole a questa proposta di deliberazione del Gruppo di Forza
Italia-PdL e, se mi permette, mi auguro che non perderemo così tanto tempo per le
prossime vicende (che riguardino grattacieli o meno); infatti, abbiamo parlato di
questa vicenda, così come di altre vicende che riguardano i grattacieli in questa città,
quasi come se si dovesse costruire la Mole Antonelliana. Siccome non si tratta di
costruire la Mole Antonelliana - ahimè - (ma può darsi che, in futuro, avranno tale
importanza), abbiamo iniziato a discutere se fosse giusto che Torino avesse o meno
dei grattacieli. Lo ritengo incredibile, perché penso che questa Città possa averli o
non averli e che non ci debba essere, a monte, un preconcetto nei confronti dei
grattacieli. Personalmente, non penso che sia un bene averli o che sia un male non
averli. La discussione che è avvenuta è stata esaustiva; risalendo ai mesi precedenti,
di fatto abbiamo verificato che questo intervento di Intesa-Sanpaolo è importante,
anche e soprattutto per il livello occupazionale, e comunque riqualifica una parte
della nostra città. Per quanto consta a noi e per quanto abbiamo potuto verificare con
i nostri esperti, è un intervento a basso impatto ambientale, se non a livello visivo.
È chiaro che, poi, è molto facile dire "Non grattiamo il cielo" o usare questi slogan,
che sono sicuramente efficaci sul piano della comunicazione o del posizionamento di
una certa parte delle forze politiche (anche dei Gruppi Consiliari in quest'Aula), ma,
in realtà, abbiamo discusso e verificato - perché la discussione è sempre utile - che
questo grattacielo rappresenta un'occasione ed un'opportunità per la nostra città.
Dovremo parlare anche di altri grattacieli, come abbiamo già fatto in precedenza, e
mi auguro che non ci sia un atteggiamento "khomeinista" o un rifiuto "senza se e
senza ma", che dimostra soltanto un'ottusità intellettuale (perché questo è il risultato
del non voler ragionare o del dichiarare che una cosa non si deve fare comunque). È
necessario ragionare e, poi, magari si possono avere anche posizioni diverse (perché
è comprensibile), ma penso che, alla fine, la maggioranza di qualsiasi assise, in
questo caso del Consiglio Comunale, debba assumere le sue determinazioni; oggi,
ciò avviene rispetto a questo PEC.
È importante procedere e, come l'Assessore ricorderà, già in passato abbiamo
approvato una deliberazione grazie ad un voto bipartisan (maggioranza ed
opposizione insieme), anche se, in questo caso, non tutta la maggioranza - o
precedente maggioranza - è unita, così come non tutta l'opposizione è unita, ma
penso che questo rappresenti anche il dovere ed il coraggio della politica e
dell'amministrare.
Questa sera, votando a favore di questa proposta di deliberazione, ci assumiamo la
responsabilità di aver detto "sì" e di non aver giocato dietro i lavori della
Commissione o del Consiglio Comunale; ci prendiamo questa responsabilità anche
nei confronti dei nostri concittadini, dicendo che siamo favorevoli, pur continuando a
rispettare coloro che sono contrari a questa realizzazione.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Ferraris.

FERRARIS Giovanni Maria
Mi verrebbe da dire: "Meglio tardi che mai", visto che, sia nel dibattito precedente in
Aula che in Commissione, l'opposizione si era sentita poco; personalmente, sono ben
lieto che si unisca al consenso di questa proposta deliberazione.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Gallo Domenico.

GALLO Domenico
Vorrei dichiarare che mi asterrò al momento della votazione di questa proposta di
deliberazione, per essere coerente con il comportamento tenuto nella fase di
approvazione dell'atto deliberativo.
Trovo stupefacente che si metta in discussione la legittimità di poter essere
favorevoli o contrari ad un grattacielo; credo che rientri nella scelta individuale delle
persone valutare se, in un determinato luogo di una città come Torino - per certi versi
aulica -, un grattacielo possa non stare bene.
Al di là di questo, apprezzo il lavoro svolto dall'Assessore e dalla Commissione
competente, perché sono state approvate delle modifiche importanti.
Il piano riguardante l'ambiente e la zona circostante è stato fatto con cura, anche
dopo le sollecitazioni avanzate dai Gruppi Consiliari. Trovo stupefacente, invece, il
fatto che una parte dell'opposizione, al di fuori di Rifondazione Comunista che
coerentemente ha fatto la sua scelta, oggi voti a favore della costruzione del
grattacielo, senza aver dato assolutamente alcun contribuito nel corso del dibattito di
ieri e di oggi in quest'Aula. Infatti, oggi, sostanzialmente, non ha contribuito al
mantenimento del numero legale, che è stato a carico della maggioranza. Ritengo,
quindi, che il trasformismo in politica sia un atteggiamento che non riusciremo mai a
smantellare, ma prendo atto della loro posizione.
Il mio voto di astensione va in quella direzione, non condividendo la scelta di Intesa-
Sanpaolo di non aver voluto accettare il vincolo decennale, votato da una mozione
del Consiglio Comunale.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Giorgis.

GIORGIS Andrea
Non voglio più entrare nel merito della questione; vorrei unicamente sottolineare
come questa maggioranza, pur con tutte le diverse sottolineature (che a me paiono
mosse dall'intento di garantire al meglio la posizione del pubblico e, quindi, della
Città) che il corso del dibattito ha evidenziato, alla fine giunga ad approvare un atto
importante, che, nelle intenzioni della maggioranza stessa, dovrebbe consentirci non
solo di attrarre un investimento significativo, ma anche di riqualificare una parte
importante della città ed offrire una qualche risposta - seppur parziale, visto il
momento difficilissimo - al tema dell'occupazione e del radicamento nella nostra
città del mondo economico e finanziario.
Più volte abbiamo ricordato quali sono le buone ragioni che sostengono questa
proposta di deliberazione, ci tengo, però, a sottolineare - come ho detto in apertura -
che questo è un provvedimento che la maggioranza è in grado di portare a buon fine,
come hanno testimoniato le precedenti votazioni degli emendamenti, alle quali hanno
partecipato solo i Consiglieri della maggioranza. Magari ci sarà un atteggiamento
diverso nel corso della votazione finale e non può che essere la conferma della bontà
della proposta di deliberazione che ci accingiamo ad approvare, ma, in ogni caso,
questa maggioranza è arrivata a condurre in porto un provvedimento importante,
gravido di conseguenze e mi auguro (perché, da questo punto di vista, non possiamo
che muoverci sul piano degli auspici) che le paure e le preoccupazioni, che sono
assolutamente legittime, siano fugate dalla realizzazione e dal modo in cui, poi,
questa verrà fatta vivere nel contesto urbano.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Cerutti.

CERUTTI Monica
Sono rimasta un po' stupita ascoltando alcune dichiarazioni di voto, perché credo che
tutto il dibattito sia stato complesso e che non si tratti soltanto della questione
"grattacielo sì" o "grattacielo no", o tra coloro che sono sostenitori di una città
verticale e densa e coloro che, invece, non la vogliono. Le questioni in campo sono
numerose.
Riteniamo che i temi ambientali e paesaggistici siano stati sicuramente sottovalutati,
ma questa considerazione potrà essere giudicata dai posteri.
Per quanto riguarda l'elemento di cui si è maggiormente discusso - il tema dei cinque
o dieci anni -, è vero che, probabilmente, porre delle questioni strategiche in forma
burocratica, come ha appena detto il Sindaco, può essere discutibile, però, in questo
momento, è l'unico strumento a nostra disposizione per poter ribadire questa forte
preoccupazione verso un soggetto terzo, che, ripetiamo, vorremmo avesse delle
intenzioni serie nei confronti della nostra Città, anche rispetto ai lavoratori di Intesa-
Sanpaolo.
Di conseguenza, per un vincolo di maggioranza, ci asterremo nel corso della
votazione di questa proposta di deliberazione; tra l'altro, vorrei sottolineare che
abbiamo mantenuto il numero legale durante tutte le votazioni degli emendamenti e
questo credo che ci debba essere riconosciuto, seppure vi fosse una considerazione
assolutamente non positiva sotto tutti i punti di vista, partendo dal carattere
ambientale e paesaggistico e arrivando all'ultimo aspetto, che li potrebbe tenere
insieme tutti. Infatti, se è valida la premessa di chi ha affermato che Intesa-Sanpaolo,
facendo un investimento così importante, non può non essere interessato, non
comprendiamo il motivo per cui non si possa prevedere, nero su bianco, l'impegno di
almeno dieci anni.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Silvestrini.

SILVESTRINI Maria Teresa
Anch'io sono abbastanza stupita della trasversalità delle forze politiche che
parteciperanno al voto e che voteranno favorevolmente. Volevo precisare che non si
tratta della questione "grattacielo sì" o "grattacielo no", perché è necessario
ragionare sulle scelte che vengono fatte; bisogna prendere atto di una storia e del
fatto che le decisioni non possono essere di imperio, ma sono parte di un percorso
precedente.
A questo proposito, vorrei ricordare che il Piano Regolatore sulla Nuova Spina di
Cagnardi e Gregotti dava a queste due torri il significato di ricucire il tessuto
urbanistico. Infatti, diceva: "I due grattacieli indicati nel Piano, a segnare l'incontro
tra il Corso Vittorio e la Spina, ribadiscono il messaggio di voler costituire un
allineamento sia d'impianto, sia di punti di interesse". Quindi, non si tratta di essere
contro i grattacieli, ma contro il fatto di non ragionare in continuità con tutto quello
che si è pensato in passato. Questi grattacieli di cui parlava il Piano Regolatore erano
di 60 metri e l'impatto era completamente diverso, ma non penso che avrebbero
precluso lo sviluppo economico della città e che Intesa-Sanpaolo sarebbe stata
penalizzata dovendo stare in un edificio un po' più basso. Lo skyline, probabilmente,
non sarebbe stato così felice, ma si sarebbe costruito un polo visivo in sintonia con le
preesistenze e con le nuove funzioni decise per quell'area; il progetto che stiamo
approvando è un altro: un'unica torre, più alta delle preesistenze, senza alcun legame
con gli edifici e con gli spazi circostanti.
Non credo che si tratti solamente di dire "sì" o "no", ma di ragionare in termini di
contesto e di continuità urbanistica con la Città, tenendo conto anche dei
ragionamenti che sono stati fatti nel corso della storia urbanistica di questa Città.
Trovo precostituito il fatto di dire "sì" o "no" schiacciando un pulsante, senza aver
partecipato ad un dibattito che, comunque, è stato interessante e che spero continui
anche per le altre scelte urbanistiche che la Città dovrà affrontare.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Ravello.

RAVELLO Roberto Sergio
Intervengo per riaffermare una posizione che abbiamo sostenuto in diverse occasioni
e per replicare allo stupore di chi, precedendomi, ha espresso qualche perplessità
rispetto alla trasversalità che ha accompagnato l'iter di approvazione dei vari
passaggi che porteranno, finalmente - a mio avviso -, alla costruzione del primo
grattacielo della nostra Città. La trasversalità può essere un valore, quando non è
ambiguità e quando è focalizzata sull'interesse della collettività.
Per quanto riguarda i temi ambientali e paesaggistici, non posso che replicare
invitando chi si è opposto a questo progetto - anche con coerenza - dall'inizio di
questo percorso a ricordare che sono tanti gli orrori architettonici ed urbanistici con i
quali le Amministrazioni che si sono avvicendate nell'era repubblicana hanno
macchiato il tessuto urbanistico ed architettonico della nostra Città; per questo
motivo, nel futuro da loro mi aspetto un'identica attenzione per gli altri interventi che
- mi auguro non capiti l'occasione -, probabilmente, ci troveremo a dover osservare.
Vorrei ricordare che, se è vero che Torino non è New York, è altrettanto vero che
Chiamparino non è Giuliani o Bloomberg e che città con caratteristiche diverse
hanno amministratori con caratteristiche diverse; alcuni sono riusciti a ridurre gli
aspetti nocivi propri di una megalopoli come New York, altri, invece - e temo sia il
nostro caso -, sono riusciti ad esaltare gli aspetti nocivi di una semplice metropoli
(ma questo è un altro discorso).
È stato fatto un accenno all'interesse dell'investitore (e ne ho preso atto con un
briciolo di preoccupazione, consentitemelo), in particolare dal Capogruppo del
Partito Democratico, e vorrei che ci soffermassimo su questo argomento. Non credo
o, almeno, non voglio credere che questa operazione sia stata portata avanti
esclusivamente per favorire l'interesse di un investitore; ovviamente, mi auguro di
aver frainteso uno degli interventi del Capogruppo Giorgis, ma, comunque sia, ho
avuto la sensazione poco piacevole che il Consiglio Comunale si sia trovato ad essere
condizionato ad un interesse proprio dell'investitore.
Vorrei fare un richiamo ad un osservatorio mai nato, cioè quello sulla fusione delle
banche Intesa e Sanpaolo, che, purtroppo, non certo per nostra volontà, non ha mai
preso vita (anzi, voglio rendere ancora merito al Vicepresidente Coppola, che tanto
ha insistito affinché venisse costituito); se questo osservatorio dovrà agire in una
direzione sarà quella di un'attenta e puntuale verifica della coincidenza - se c'è - tra
l'interesse dell'investitore e quello della Città.
Fatte queste premesse, ritengo che un qualunque intervento che rappresenti un
investimento consistente, ma che, contestualmente, possa portare sviluppo, lavoro e
nuove opportunità, debba essere sicuramente sostenuto ed agevolato anche in
maniera trasversale.
Saremo molto più sereni quando avremo la certezza che la Città continuerà o, per
meglio dire - permettetelo, non vuole essere solo una provocazione, ma una triste
osservazione della realtà -, finalmente comincerà ad osservare i meccanismi (che,
attualmente, ancora ci sfuggono) per il mantenimento di una territorialità della banca,
che, oggi, sicuramente va a fare un investimento sul nostro territorio, ma che non ha
ancora dato prova di essere in grado di garantire una localizzazione territoriale ed
una serie di ricadute occupazionali e produttive positive nei confronti dei cittadini
torinesi.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
deliberazione così emendata:
Presenti 36, Favorevoli 28, Contrari 3, Astenuti 5.
La proposta di deliberazione è approvata.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
Presenti 36, Favorevoli 28, Contrari 3, Astenuti 5.
L'immediata eseguibilità è concessa.
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