Interventi |
COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 200904330/009, presentata dalla Giunta Comunale in data 7 luglio 2009, avente per oggetto: "Piano Esecutivo Convenzionato per la realizzazione del Centro Direzionale Intesa Sanpaolo nella zona urbana di trasformazione 'Ambito 8.18/3 Spina 2 - Porta Susa'. Approvazione" COPPOLA Michele (Vicepresidente) Comunico che in data 26/11/2009 le competenti Commissioni hanno rimesso il provvedimento in Aula. L'Assessore Viano non intende illustrarla. La parola al Consigliere Cerutti. CERUTTI Monica Mi sembra che il clima dell'Aula non sia consono alla votazione di questo atto, che è un atto molto importante, di cui abbiamo già discusso nei mesi passati e che giunge oggi alla sua conclusione. Oggi votiamo, appunto, il Piano Esecutivo Convenzionato per la realizzazione del grattacielo Intesa Sanpaolo. Si tratta di un progetto che avrà, sulla nostra città, un forte impatto: ambientale, paesaggistico e simbolico. Noi riteniamo - e non ci stancheremo mai di dirlo - che la Città non abbia discusso a sufficienza e in modo allargato della sua opportunità: per questo motivo, mi sono permessa di proporre un sondaggio sul mio sito, per dare la possibilità alle persone di esprimere liberamente la propria opinione. Il 37% ha dichiarato che quell'impatto di cui parlavo non è stato sufficientemente valutato, per il 34%, invece, la Banca dovrebbe formalizzare un impegno a mantenere il proprio Centro Direzionale nella torre per un periodo di almeno dieci anni, come peraltro - lo ricordiamo - avevamo già chiesto con una mozione approvata dal Consiglio Comunale nel mese di luglio. Sull'impatto ambientale avremmo voluto che fossero fatti ulteriori approfondimenti. Ci sono state fornite valutazioni tecniche che non sono rassicuranti, in particolare, sappiamo che i pozzi - unici ad essere sottoposti al VIA - debbono ancora essere rivisti e sappiamo che la certificazione sull'efficienza energetica dipende anche dai pozzi. Ci lascia, poi, perplessi (e queste osservazioni non sono soltanto nostre, ma provengono da tecnici) il fatto che l'architetto Piano ci abbia proposto un progetto che sembra essere un progetto vecchio, già proposto per Torino qualche anno fa, quando i consumi energetici non erano considerati rilevanti, ma che, oggi, non rientra nella normativa energetica attuale. Dal punto di vista del fronte paesaggistico sono già state spese molte parole per chi, come noi, non ritiene opportuna quest'opera e pensa che il modello di Torino non possa diventare New York (il cui modello, tra l'altro, è ormai superato, se si vuole inseguire la categoria della modernità, che sembra andare per la maggiore in questa discussione). In questi giorni, su La Stampa, si è letto il pensiero di una cittadina, secondo la quale l'idea di rendere Torino come New York risulta ridicola, così come lo è il continuo richiamo alla città densa, recentemente fatto dall'Assessore Viano, sempre su La Stampa. Questi articoli dovrebbero farci riflettere su qual è la nostra idea di città per Torino - e non per New York - e su qual è la concezione dinamica del patrimonio pubblico. Sono rimasta colpita da queste parole - non me ne voglia l'Assessore -, che mi sembrano degli slogan futuristi: il patrimonio pubblico non è legato ai tempi e alle mode, ma è il nucleo su cui si costruisce l'idea stessa di comunità e di città sostenibile, considerando anche con le periferie (ci tengo a dire che questo non vuole essere un dialogo soltanto con l'Assessore), per le quali non ci si deve porre il problema di avere troppo verde pubblico e troppi servizi. Certamente, però, occorre porsi il problema delle risorse necessarie a garantire un buon livello qualitativo, ma l'approccio non può essere quello della loro riduzione, possono esserci approcci diversi, bisogna sì fare delle scelte, ma stabilire delle priorità. Di questo, effettivamente, non abbiamo discusso a sufficienza: un rapporto (e su questo ritorniamo sempre), in cui l'interesse pubblico non può venire a rimorchio di quello privato, da garantire innanzitutto per paura di disperdere gli eventuali investimenti. A noi sembra che sia questa la logica da seguire, una logica che può portare a compiere scelte che avranno ripercussioni nel futuro della città e nelle quali non sappiamo se l'interesse pubblico sia salvaguardato. In questo rapporto, rientra anche la relazione con Intesa Sanpaolo, tanto più che tutti (compreso l'Assessore) riconoscono la grande valenza simbolica che avrà questo edificio per la città. Tralascio il dibattito sul rapporto Torino/Milano, però Intesa Sanpaolo sembra essere irremovibile a non accettare di aumentare il vincolo temporale ad almeno dieci anni all'interno della convenzione, affermando che gli studi e le valutazioni compiute sono basati su cinque anni. A questo punto, chi sospetta sulle vere intenzioni della banca sembra avere conferme. Ci chiediamo quale sia il motivo che impedisce la formalizzazione di un impegno che gli ottimisti considerano naturale, dato il grande sforzo finanziario che la banca mette in campo. Tutti sappiamo che un eventuale cambiamento della destinazione d'uso, da terziario a residenziale, deve passare attraverso una modifica del piano regolatore; tuttavia, il passaggio a terziario che non sia il centro direzionale di Intesa Sanpaolo è possibile, tra soli cinque anni, senza alcun atto. Crediamo sia questo l'elemento centrale di cui, in realtà, non si è discusso approfonditamente: sarebbe meglio prevenire che curare. È in questa direzione che abbiamo presentato alcuni emendamenti alla deliberazione che votiamo oggi: per inserire nella convenzione l'impegno, di almeno dieci anni, sulla destinazione. Mi avvio, quindi, a concludere (forse interverremo più tardi, sugli emendamenti): siamo molto preoccupati per l'impatto che questa costruzione avrà nella fase di cantiere, impatto che verificheremo (gli emendamenti dell'Assessore Viano vanno in questa direzione), crediamo, però, che il Consiglio Comunale debba essere coinvolto nell'attività di monitoraggio continuo, con il Comitato di quartiere che dovrà essere attivato al più presto. In questo senso, quindi, continuiamo a ribadire le nostre forti perplessità su quest'opera, sia dal punto di vista ambientale e paesaggistico, sia dal punto di vista economico; purtroppo, le ultime osservazioni fatte da Intesa Sanpaolo, secondo cui non si può modificare la convenzione, sembrano darci ragione sui timori di un non impegno del polo bancario sulla nostra città. Tutti questi elementi, quindi, depongono per un voto negativo a questa proposta di deliberazione. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Gallo Domenico. GALLO Domenico In sede di Commissione, mi sono già espresso sul Piano Esecutivo, quindi non mi ripeto, perché, oggi, non è mia intenzione entrare nel merito del grattacielo e della sua condivisione, o meno. Ho già espresso anche le mie perplessità rispetto all'edificazione di un grattacielo nella zona centrale, e non le ripeto. Condivido, invece, la costruzione del grattacielo della Regione in un'area decentrata, che necessita di una riqualificazione: è una grande differenza rispetto al grattacielo di Intesa Sanpaolo, sul cui atto deliberativo il sottoscritto si è astenuto per le ragioni appena espresse. Voglio, oggi, ribadire la mia delusione per l'atteggiamento della Banca Intesa Sanpaolo rispetto alla destinazione d'uso dell'immobile, cioè rispetto all'eventuale cambio di destinazione dell'immobile, sul quale, come sinistra della coalizione, avevamo proposto una mozione, mi pare votata dalla stragrande maggioranza del Consiglio Comunale, con cui chiedevamo a Intesa Sanpaolo un vincolo decennale. In questo senso, Assessore, sono molto deluso e amareggiato: se avessi avuto più potere, avrei chiesto alla Banca un atto di responsabilità. Anche se avessi scritto al Presidente Salza, invitandolo a compiere un atto di buon senso, sarebbe stato inutile, perché, con il mio potere, le possibilità di convincere un così alto potere sarebbero state e sono minime. Voglio, però, dire in quest'Aula che credo che Banca Intesa Sanpaolo stia sbagliando a non rispettare un atto del Consiglio Comunale, organo supremo della Città, composto da rappresentanti del popolo eletti per governare ed amministrare: con grande senso di responsabilità, infatti, i Consiglieri Comunali vorrebbero che le loro proposte fossero rispettate, quando votate a maggioranza. Noto che, in questa vicenda, Banca Intesa Sanpaolo non sta rispettando una presa di posizione del Consiglio Comunale rispetto al vincolo decennale che, per me, aveva un solo significato, quello di fornire garanzie certe rispetto all'utilizzo dell'immobile; personalmente, non ho dubbi sul fatto che la dirigenza di San Paolo non cambierà il suo programma rispetto alle previsioni attuali, in base alle quali l'immobile ospiterà tutti gli uffici della banca. Non ho dubbi sulla buona fede; non capisco, però, perché Intesa Sanpaolo non accolga quanto deciso dal Consiglio Comunale. Non lo capisco proprio. In questo modo, però, si alimentano i dubbi di chi non crede nella buona fede del gruppo dirigente. Chiedevo a questi signori un atto di responsabilità, un atto di buon senso, cioè una presa di posizione analoga a quanto deciso dal Consiglio Comunale. Sarebbe stato interessante ascoltare il gruppo dirigente rispetto a questa vicenda e rispetto al motivo per cui una mozione del Consiglio Comunale sia, di fatto, disattesa, alimentando alcuni dubbi su questioni che, poi, non esistono. Oggettivamente, però, in questo momento, io manifesto la mia delusione rispetto all'inosservanza di un atto importante del Consiglio Comunale. Oggi, avrei voluto fare un intervento diverso; avrei voluto manifestare la mia volontà di votare favorevolmente alla deliberazione. In realtà, invece, mi asterrò; avrei voluto, infatti, parlare di cose molto più concrete, come ad esempio, le ricadute economiche sulla città, sulla torinesità della banca, sull'effettiva riqualificazione dell'area o - meglio - sul riadattamento di un'area che, con un grattacielo di questo tipo, vedrà modificata la propria natura. Oggi, avrei voluto parlare di questo: delle ricadute economiche sulla città, del mantenimento dei livelli occupazionali, delle garanzie. Prima che si compiesse questo dibattito in Consiglio Comunale, avrei voluto avere garanzie certe rispetto a quanto sto dicendo. Non so che cosa avverrà fra cinque anni. Non lo so, ma spero che questo non sia l'alibi dell'azienda Intesa Sanpaolo per compiere un'enorme speculazione su quell'edificio. Spero che non sia così. Lo auguro ai lavoratori di Intesa Sanpaolo e lo auguro ai cittadini di questa città, che vorrebbero che quest'opera (visto che la necessità di costruire questo grattacielo è stata decisa a maggioranza) rappresentasse un motore di sviluppo, così come ho già detto nello scorso Consiglio Comunale, un volano per la spinta economica di cui la città ha bisogno. Oggi, avrei voluto parlare di queste cose: mi trovo, invece, ad intervenire su un atteggiamento che non ritengo di buon senso da parte della banca. Sui giornali, si fa riferimento ad un articolo del Codice Civile, secondo il quale il vincolo è di cinque anni. Ho letto il Codice, ma non ho trovato la norma che stabilisce che il periodo in cui ci dev'essere il vincolo è di cinque anni. Non ho trovato l'articolo: chiedo all'Assessore, se lo conosce, di farmelo sapere, in modo che io lo possa leggere attentamente e possa convincermi della bontà di questa argomentazione. Concludo il mio intervento, rimarcando la mia delusione rispetto ad un atteggiamento, da parte della banca, di arroganza e non rispettoso delle prerogative del Consiglio Comunale. In fase di dichiarazioni di voto, interverrò nuovamente, per spiegare meglio le ragioni della mia astensione sull'atto relativo al Piano Esecutivo. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Ferraris. FERRARIS Giovanni Maria Intervengo brevemente per richiamare alcuni passaggi che hanno visto protagonisti sia la Commissione, sia i partiti. Richiamandomi all'intervento del Consigliere Cerutti, è evidente che, di fronte a interventi di questa natura, si potranno fare discernimenti e approfondimenti infiniti, sia in relazione all'applicazione normativa, sia in relazione al punto di vista urbanistico. L'anno scorso, questo Consiglio ha assunto scelte preliminari in merito a questo intervento: è ovvio, quindi, che oggi il Consiglio non si può tirare indietro nel concludere questo iter. Capisco che l'argomento sia già stato dibattuto a dovere, però voglio richiamare l'importanza e la ricaduta che quest'opera potrà avere sulla città, sia come garanzie di occupazione (sicuramente l'occupazione ci sarà, perché mi sembrerebbe una follia realizzare un'opera del genere al fine di non valorizzarla: in ogni caso, la scelta politica strategica industriale della banca potrà avere, forse, qualche mutazione), sia richiamando l'aspirazione del nostro Sindaco a far valutare in che termini la banca possa garantire, in una fase successiva a questo atto, l'estensione della temporalità prevista sulla convenzione. Richiamo, comunque, l'importanza di monitorare questo intervento dal punto di vista ambientale e dal punto di vista della mobilità. In Commissione, sono state presentate alcune osservazioni critiche, che non voglio richiamare, perché se n'è già dibattuto ampiamente. Evidentemente, opere di questo tipo non generano un impatto leggero e quindi vanno monitorate con costanza, anzitutto, nella loro attuabilità, poi, nella loro funzione successiva. Abbiamo di fronte importanti scenari: mi auguro, allora, che la risposta di questo istituto di credito verso Torino sia altrettanto significativa e importante, così come significativo ed importante è l'atteggiamento che stiamo dimostrando stasera, votando il provvedimento. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Silvestrini. SILVESTRINI Maria Teresa Di questo argomento abbiamo discusso già tante volte, anche in Commissione, anche se non sono stati approfonditi alcuni aspetti tecnici che avremmo voluto approfondire: per questo motivo, ci sarebbe sembrato opportuno un rinvio, perché, anche si è detto che si tratta di un grattacielo sostenibile, in realtà i veri criteri di sostenibilità non sono stati dichiarati. Non abbiamo gli elementi per essere sicuri, non avendo letto i documenti relativi: la sostenibilità del grattacielo rimane, quindi, un'affermazione di principio. Si è discusso anche del suo impatto ambientale e paesaggistico:dai giornali è emerso che una consistente parte di opinione pubblica è contraria, anche dal punto di vista storico-culturale, cioè di ciò che viene a rappresentare il grattacielo nel contesto storico della nostra città. Si tratta, infatti, di un grattacielo che apre la strada a diversi altri grattacieli: è il primo esempio di un elemento architettonico in forte contraddizione con la caratteristica urbanistica di Torino. Questo fatto, naturalmente, crea grandi perplessità, soprattutto per il fatto che si può pensare che il futuro sarà quello di città che hanno saputo mantenere la loro identità, città che saranno differenti dalle altre, mentre le città globalizzate, come rischia di diventare Torino, saranno città uniformi, che attireranno meno interesse, anche dal punto di vista turistico. Un utilitarismo corretto dovrebbe portare l'Amministrazione Comunale a tenere conto anche di questo aspetto, cioè del mantenimento dell'unicità di una città, non soltanto per la sua identità, ma anche per quello che può rappresentare in un futuro, anche da un punto di vista di fruizione turistica. Si tratta di un argomento su cui già altre volte ho espresso quest'opinione, di cui sono convinta, anche per tutti i commenti espressi da persone straniere amiche su questa città. Dal punto di vista della legislazione, da una attenta lettura del Codice dei beni culturali e del paesaggio e delle sentenze della Corte Costituzionale, si nota che le sentenze richiedono che qualsiasi intervento che trasformi significativamente il paesaggio impone l'adozione di grandi cautele da parte degli organi amministrativi e di tutela competenti, tanto più quando ciò si trova in questo contesto di riconosciuto valore storico ambientale come è Torino. Potrei ricordare il fatto che Le Corbusier voleva abbattere il centro di Parigi per costruire i suoi grattacieli che apparivano molto più razionali e che, per fortuna, non lo ha fatto, e che laddove il progetto di Le Corbusier non si è realizzato, ci sono invece le banlieue che rappresentano luoghi di disagio urbano. Questo è un discorso che potrebbe essere approfondito, magari un giorno lo faremo, così come il discorso sull'impatto percettivo dei luoghi dell'abitare. Sicuramente i grattacieli da un punto di vista percettivo hanno un impatto non accogliente e dal punto di vista simbolico rappresentano simboli che forse non tutti i cittadini condividono. In questo caso, sappiamo che si tratta di un simbolo di potere finanziario, su cui molti cittadini non si ritrovano. A proposito del non ritrovarsi da parte dei cittadini, credo che bisognerebbe tenere più presenti le voci di coloro che stanno esprimendo critiche non soltanto a questo grattacielo, ma anche alle politiche urbanistiche che la Città mette in campo, perché non si tratta semplicemente di contrapposizioni, ma di una volontà anche di partecipare alle scelte che riguardano la cosa pubblica. Come ho visto scritto in una lettera, non è vero che alla gente non importa nulla della cosa pubblica se non quando ricade nel suo giardino, alle persone importa della cosa pubblica. Il Sindaco ha scritto che è interessato all'ascolto se qualcuno ha qualcosa da dire. Mi sembra che tutte le persone che sono intervenute in queste ultime settimane sui temi delle politiche urbanistiche abbiano molte cose da dire. Volevo concludere con una citazione di un filosofo argentino che è recentemente venuto a Torino, il quale, parlando della situazione del Sud America, ha detto che capita che i politici progressisti che sono al governo manifestino scarso ascolto nei confronti della loro stessa base sociale, ma è invece importante che i politici progressisti al governo ascoltino la loro base sociale e che questa esprima critiche, che possano trasformarsi in dialettica, perché se la base sociale di sinistra è silente, allora lo spazio della critica sarà soltanto più quello della destra e sappiamo con quali contenuti. Quindi la dialettica che si è sviluppata in questo periodo, a mio modo di vedere, è ricca, è importante e da essa vorremmo far nascere un percorso di crescita e di coinvolgimento dei cittadini, in una partecipazione che non è soltanto rituale, che non è soltanto la partecipazione organizzata dalle istituzioni, ma è la partecipazione di cittadini che vogliono realmente poter dire la propria in maniera dialettica e condivisa sulla cosa pubblica. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola all'Assessore Viano, per la replica. VIANO Mario (Assessore) Ho preferito intervenire in replica, perché mi sembra che l'illustrazione generale delle ragioni di questa proposta abbiano trovato il tempo e il modo di una ampia illustrazione nell'esame fatto in Commissione Consiliare. Naturalmente, invece, mi preme, almeno in sede di replica, riprendere alcune delle sottolineature dei temi specifici richiamati, partendo proprio dal rinvio, dal richiamo di questo dibattito che ha ripreso temi già al centro dell'attenzione da qualche tempo, che ha trovato spazio sulla stampa. Adesso naturalmente anch'io vado per slogan, per semplificare. Torino non è New York, ma certo; non esageriamo però neanche nell'understatement, cioè nel senso opposto, perché non possiamo puntare ad una riconversione dell'economia della Città e, nello stesso tempo, sottrarci a modalità, a condizioni che sono diffusamente presenti nelle medie e grandi città europee. Riprendendo l'ultimo intervento, la questione dell'immagine storica consolidata, e quindi dell'identità anche a livello di riconoscibilità, agli effetti della capacità e forza di attrazione turistica della Città, essenzialmente, è riconosciuta alla base, alla storia barocca, alla città barocca, al nucleo barocco della città che si può estendere fino ai limiti dei viali napoleonici in occasione della demolizione delle mura, ma al di là di questa parte - di cui certamente la riconoscibilità e la storia è forte e assolutamente indiscussa -, non è che le parti restanti abbiano caratteri così marcati, così forti, così univoci da poter essere sconvolti da interventi che, volta a volta, operano una sostituzione. Qui operiamo sostituzioni rispetto a grandi servizi collocati in aree esterne al tracciato ferroviario che, nella seconda metà dell'Ottocento, ha delimitato il bordo della città storica intesa in senso proprio. Quindi questa parte esterna non è così fortemente caratterizzata rispetto ad altre capitali europee, lo è molto la città barocca, e per questo ci guardiamo bene dal pensare che sia lecito metterci le mani, ma non ingessiamo tutta la città, quasi che avesse una così marcata identità dal punto di vista storico-culturale. La concezione dinamica del patrimonio voleva solo dire che l'importante è adeguarlo alle necessità espresse dalla società. Allora, è importante realizzare le infrastrutture essenziali per rendere la mobilità urbana meno pesante dal punto di vista dell'impatto ambientale. Mi sembra di poter sintetizzare nel concetto di patrimonio dinamico il recupero di risorse con cui investire nella realizzazione delle grandi infrastrutture e del trasporto pubblico, ovvero non è un patrimonio che si muove, è il patrimonio che cambia nel tempo in relazione alle esigenze espresse dalla società, che la cittadinanza rivolge alla Pubblica Amministrazione. Questo non voleva essere un atteggiamento futurista. Resta la questione del vincolo temporale e dell'atto di responsabilità da richiedere alla banca. L'interlocuzione, come peraltro avevo preannunciato in Commissione, è stata condotta direttamente dal Sindaco - che è qui, e quindi può, se lo ritenete, precisarlo ancor di più - ed ha registrato quasi incredulità nel pensare che il rapporto fra la Città, l'Amministrazione e la banca possa essere garantito da atti formali di questa sorta. È assolutamente evidente che un investimento di questa portata, con le valenze economiche, oltre che simboliche, così rilevanti (come è apparso evidente nel dibattito anche interno degli anni recenti), testimoni in maniera inequivocabile la volontà e la determinazione attuale dell'Amministrazione. Altro è pensare di ingessare un futuro che obiettivamente è condizionato da eventi, da fatti e da dinamiche che sono assolutamente... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, il futuro comunque. In sede di bando per la cessione, l'Amministrazione si è impegnata circa la questione dei 5 anni, condizione posta allora. Dopodiché dicono: "Insomma, è assolutamente evidente che noi intendiamo investire su Torino; è assolutamente evidente che questa richiesta di proroga...". Voi leggete al contrario il rifiuto come retropensiero di una incertezza. Al contrario, può essere letta questa pretesa come una accusa di inaffidabilità. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Contiamo sul fatto oggettivo, inoppugnabile, sul significato che un investimento di questa sorta ha per la banca. E quindi naturalmente per quanto ci riguarda, e lo avevo detto anche nella mia replica di Commissione, riteniamo che ci siano tutte le condizioni per essere assolutamente ottimisti rispetto al futuro del rapporto della banca con la Città, tenuto conto che il problema non è tanto di irrigidire contrattualmente, quanto di costruire in positivo le condizioni, perché questo rapporto possa svolgersi e ulteriormente articolarsi e rafforzarsi. In questo senso, mi pare che ci siano tutte le premesse; naturalmente gli uomini, oltre che nell'Amministrazione, cambiano anche nella conduzione delle banche, e quindi i tempi dell'ordinarietà dell'amministrazione bancaria sono questi, cioè quelli fissati in origine. Certo non è l'eternità, ma comunque quelli molto più lunghi a cui pensava il Consiglio Comunale. Questo, a nostro modo di vedere, è stato un atteggiamento di conferma degli impegni dell'Amministrazione assolutamente soddisfacente che potessimo rappresentare in maniera esplicita al Consiglio, e in questo senso facciamo. Mi auguro, in particolare, che questo atto suggelli in modo conclusivo un atto anche di fiducia della Città nella capacità di un soggetto finanziario così internazionalizzato e di così gran peso, come fatalmente sta progressivamente avvenendo, di confermare la forza, la determinazione del suo radicamento nella Città di Torino. In questo senso, quindi, non posso che auspicare il più largo e il più convinto consenso all'atto amministrativo che abbiamo proposto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Abbiamo terminato il dibattito generale sulla deliberazione. Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 6. Gli emendamenti originali, dal n. 1 al n. 6, sono inseriti nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n. al n. . I pareri tecnici sono favorevoli. Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 6: Presenti 27, Contrari 24, Favorevoli 2, Astenuto 1. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 6 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Gallo Stefano. GALLO Stefano Scusi, Presidente, solo per mettere a verbale l'errore del voto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'analisi degli emendamenti dal n. 7 al n. 172. Gli emendamenti originali, dal n. 7 al n. 172, sono inseriti nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n. al n. . I pareri di regolarità tecnica sono favorevoli. La parola al Consigliere Silvestrini. SILVESTRINI Maria Teresa Presidente, mi perdoni, però ho un problema con questo discorso degli accorpamenti, perché è difficile ricollocare gli emendamenti. A questo punto, vorrei parlare degli emendamenti che abbiamo presentato, indipendentemente dal numero, perché non riesco più ad identificarli. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Altre volte è capitato che lei abbia firmato mozioni invitando ad accorpare; potrà essere utile in futuro quando firmerà quelle mozioni. In secondo luogo, probabilmente dovreste avere i vostri emendamenti a latere. Questa discussione, che è chiaramente complessa, perché vede accorpati più di 150 emendamenti, ragionevolmente è un indirizzo che lei dà in funzione alla narrativa di questa deliberazione. Non posso aiutarla di più. SILVESTRINI Maria Teresa Mi scusi, siccome i nostri emendamenti non erano ostruzionistici ma di merito, avevamo chiesto che non venissero accorpati e che ci fosse data la possibilità di illustrarli in Aula. Allora, vorrei parlare un momento degli emendamenti che abbiamo presentato, indipendentemente da quelli adesso in votazione, perché, visto che nel merito non si discute, credo sia mio diritto dire qualcosa di merito. Illustro gli emendamenti, dopodiché prendo atto del fatto che non sono stati riconosciuti come emendamenti di merito, ma che sono stati considerati emendamenti ostruzionistici, laddove non lo erano. Questo qualifica il tipo di interlocuzione che si vuole avere con le forze che compongono questo Consiglio Comunale. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Mi sento di condividere pienamente questo spunto. SILVESTRINI Maria Teresa Intanto, avevamo chiesto l'inserimento in deliberazione del comitato di cantiere, anche se in Commissione avevamo sentito che questo sarebbe stato creato, però ci pareva utile inserire questo aspetto; comitato di cantiere che sarebbe stato aperto anche alle associazioni operanti nel territorio per la durata dell'intervento e che sarebbe stato messo a conoscenza del monitoraggio. L'altro emendamento riguardava l'aspetto dei 10 anni di garanzia. Per quanto riguarda gli atti unilaterali d'obbligo, ho visto che alcuni si sono potuti modificare, infatti la Città ne ha modificato uno con la società Ibisco Immobiliare, che aveva fatto prima un atto unilaterale d'obbligo in un certo senso e, successivamente, l'ha modificato, quindi non vedo perché non si poteva modificare anche questo. La Città, come potere politico nei confronti del mondo industriale, poteva avviare un'interlocuzione che non è detto che fosse viziata da reciproci sospetti, ma da una dialettica che avrebbe potuto portare ad un risultato positivo, cioè quello che auspicavamo. Altri emendamenti che noi ritenevamo importanti riguardavano la possibilità di rendere pubblici tutti i parcheggi che verranno costruiti nella zona, e quindi avere i parcheggi finiti, nonché chiedere ai proponenti che manutengano i Giardini Grosa. Questi sono un po' gli emendamenti che abbiamo presentato. Si tratta di piccoli aspetti di dettaglio, di contorno. Dopodiché ci sono anche altre cose, sempre piccole, che sono il fatto di usare il quaderno tecnico sull'abbattimento delle barriere architettoniche. Poi, dato che è in discussione in Consiglio Comunale il nuovo regolamento per l'assunzione dei disabili e dei soggetti svantaggiati, siccome è un'opera a fortissimo impatto pubblico, ci sembrava di poter suggerire al proponente di seguire anch'egli queste regole. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Le ho lasciato un minuto in più perché l'avevo interrotta. Ricordo ai Colleghi: due più tre sono i minuti a disposizione, fa cinque. Abbiamo concesso un minuto in più perché in effetti il Consigliere Silvestrini era stato interrotto e l'Aula è sempre tollerante quando i Colleghi intervengono nel merito. La parola all'Assessore Viano. VIANO Mario (Assessore) Intervengo rapidamente sul primo aspetto trattato, il resto mi sembrano questioni già esaminate, ovvero la questione del comitato di cantiere. Attraverso l'emendamento n. 171 di recepimento delle sollecitazioni avanzate dalla Circoscrizione 3, con il suo atto deliberativo con il quale si è espresso favorevolmente sul piano esecutivo, abbiamo accolto la proposta di comitato, e quindi entra a far parte integrante dell'atto deliberativo. Volevo solo segnalare che non c'è nella versione originale della Giunta, ma attraverso gli emendamenti della Giunta entra a far parte formale dell'atto deliberativo. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 7 al n. 172: Presenti 29, Contrari 24, Favorevoli 3, Astenuti 2. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 7 al n. 172 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) L'emendamento n. 169, presentato dall'Assessore Viano, recita: COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola all'Assessore Viano, per l'illustrazione. VIANO Mario (Assessore) Questo emendamento sostituisce la dizione secondo cui si rinviava al via nella deliberazione originaria, per dar conto, invece, degli esiti delle valutazioni ambientali strategiche condotte dalla Conferenza appositamente istituita tra le istituzioni, tra gli organi di controllo: Regione, Provincia e Città di Torino. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 169: Presenti 26, Favorevoli 24, Astenuti 2. L'emendamento n. 169 è approvato. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 170. L'originale dell'emendamento n. 170 è inserito nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificato con il n. . La parola al Consigliere Cerutti. CERUTTI Monica Con questo emendamento riprendiamo la questione dei 5 anni, come dal testo della deliberazione, quindi non andiamo ancora a modificare la convenzione che invece viene fatta con gli emendamenti successivi, andiamo a riprendere semplicemente la mozione che abbiamo approvato a luglio in Consiglio Comunale. In questa mozione chiedevamo che ci si impegnasse a far sì che il vincolo temporale nei confronti di Intesa Sanpaolo passasse ad almeno 10 anni, e quindi poco c'entra il tema dell'eventuale modifica del Piano Regolatore, come ho già sostenuto nel mio intervento iniziale. Per cui, in realtà, vorremmo che ci fosse questo impegno a mantenere il Centro Direzionale di Intesa Sanpaolo; non ci interessa il fatto di una modifica che vada in un'altra direzione. Purtroppo, le parole dell'Assessore Viano alla risposta adesso in Sala Rossa ci preoccupa sempre di più, perché crediamo che Intesa Sanpaolo non voglia effettivamente impegnarsi in questo senso. Il futuro è futuro, però credo che il futuro viene ad essere vincolato pesantemente da quest'opera, e quindi, come già detto in altre sedi, oltre il danno di avere un edificio ad alto impatto ambientale e paesaggistico, avremmo anche la beffa di un edificio che simbolicamente andrà a rappresentare una realtà che magari non intende investire su Torino. Crediamo si debba procedere in questo senso, e quindi il Consiglio Comunale, conseguentemente alla mozione che ha votato a luglio, debba accogliere questo emendamento. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Giorgis. GIORGIS Andrea Noi, invece, voteremo contro questo emendamento su indicazione della Giunta e vorrei che fosse chiaro che non è un emendamento che ha ad oggetto la durata della destinazione a Centro Direzionale; questo è quanto può apparire, ma non è così, perché come sanno tutti i Consiglieri che hanno partecipato ai lavori di Commissione, la trattativa... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sono contento che fosse presente, però è stato inutile, perché allora non ha seguito, era solo presente con il fisico, ma non con lo spirito. Si tratta, infatti, di una vicenda nella quale si inseriscono rapporti bilaterali ed un rapporto di fiducia tra il Consiglio e la Giunta che ha condotto la trattativa, di conseguenza, vorrei che fosse chiaro che non siamo assolutamente favorevoli ad una minore durata della destinazione. In un rapporto di fiducia tra Giunta e Consiglio, e in un rapporto di fiducia tra Città e soggetti investitori, tutto ciò deve essere chiaro. Tengo a precisare questo aspetto, perché poi sono sicuro che da questa votazione ci saranno interpretazioni ad uso campagna elettorale. Qui si tratta di ricostruire la reale vicenda, che vede la Città impegnata in una trattativa con un soggetto investitore e la Città riceve dal Consiglio un mandato di fiducia per arrivare a stipulare un'ipotesi di realizzazione e di destinazione d'uso. Per quanto riguarda il gruppo del PD, questo rapporto di fiducia non solo non è venuto meno per come è stata condotta la trattativa dall'Assessore Viano nei rapporti con Intesa Sanpaolo, ma questo rapporto di fiducia si è accresciuto; di conseguenza, oggi, introdurre unilateralmente una modifica ai termini equivale contemporaneamente ad un gesto di sfiducia nei confronti della Giunta e un gesto di sfiducia nei confronti degli investitori con i quali la Giunta ha stipulato questa ipotesi. Quindi, che sia chiaro: per quanto riguarda il gruppo del PD, la destinazione d'uso degli spazi che verranno ricavati dalla costruzione del grattacielo è quella della sede dell'Istituto Sanpaolo e degli uffici direzionali, naturalmente in un contesto come quello precisato in Commissione. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Gallo Domenico. GALLO Domenico Siccome ho firmato anch'io questo emendamento, Consigliere Giorgis, vorrei solamente ricordarle che il Consiglio Comunale ha votato a maggioranza una mozione in cui si stabilisce un vincolo decennale; quindi tutte queste articolazioni francamente non le comprendo. La ringrazio di avere auspicato che la Banca Intesa Sanpaolo rispetterà i nostri desideri, ma ritengo anche le scelte strategiche del Sanpaolo. Noi auspichiamo questo, però le ricordo che il Consiglio Comunale ha approvato quella mozione, anche grazie al suo voto, Consigliere Giorgis, se non vado errato, e anche ad altri Consiglieri del Partito Democratico. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Cerutti. CERUTTI Monica Ho sentito le considerazioni del Capogruppo del Partito Democratico. Sono un po' perplessa, perché quando l'Amministrazione su certe questioni si trova in difficoltà passa alla fiducia. È chiaro che qui la fiducia non è tanto nei confronti della Giunta, ma nei confronti di un soggetto terzo che è Intesa Sanpaolo, quindi vorrei che fossero riportati i termini nella loro realtà. Non ci sono dubbi sul fatto che vi sia un rapporto di fiducia fra noi e la Giunta, ma non è che può essere utilizzato per poter ribadire questioni che invece esistono e che francamente a noi preoccupano. Se poi c'è questo rapporto tra pubblico e privato a cui ho voluto fare riferimento nel mio intervento iniziale, per cui riteniamo che come pubblico dobbiamo andare incontro alle esigenze del privato senza porre condizioni, è chiaro che questa sia una filosofia. Non è la filosofia che ci appartiene, nutriamo serie perplessità, quindi non è tema di campagna elettorale, ma è tema legato al futuro della Città. E credo che anche questo tipo di considerazioni siano alquanto discutibili e si farebbe bene a non farle in quest'Aula. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Levi-Montalcini. LEVI-MONTALCINI Piera Vorrei avere una rassicurazione dall'Assessore Viano. Nella convenzione si parla di utilizzo da parte del Sanpaolo per almeno 5 anni dall'agibilità, che ritengo sia determinata dalla "fine costruzione", e non invece dal momento in cui l'immobile è abitabile. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Voglio dire: l'agibilità non viene rilasciata nel momento in cui è possibile il trasloco, ma normalmente molto prima. Pertanto, porrei l'attenzione su questo fatto: l'agibilità potrebbe esser rilasciata tra "n" anni, supponiamo due, finito il grattacielo, mentre gli uffici potrebbero essere agibili due o tre anni dopo, quando tutti gli impianti siano finiti. Questo vorrebbe dire che la permanenza degli uffici Sanpaolo sarebbe di soli due anni e dopo due anni di effettivo utilizzo il Sanpaolo potrebbe cedere l'immobile. Vorrei che questa ambiguità venisse chiarita: nell'ipotesi in cui non vengano imposti i 10 anni che alcuni Consiglieri stanno chiedendo ora, previsione che potrebbe essere troppo lunga per il Sanpaolo, penso che si dovrebbe individuare una data di "inizio utilizzo" veritiera, in modo da non concedere al Sanpaolo la possibilità di conteggiare anni di fine costruzione come anni di reale utilizzo dell'immobile. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Sindaco. SINDACO Non volevo intervenire, perché erano più che sufficienti le considerazioni fatte in sede di introduzione dall'Assessore Viano, però, visti gli autorevoli interventi su questo emendamento, volevo dire solo due cose. Sono molto lieto che il Consigliere Cerutti abbia più fiducia nella Giunta che non in Intesa Sanpaolo, e questo è già un passo in avanti, però la questione è un'altra. La questione è, secondo me, che qui non si può porre sotto forma burocratica un tema che, invece, è strategico per la Città. Ammettiamo di scrivere che per 10 anni sono vincolati, ma voi pensate che una banca che fa 500 milioni di Euro di investimento, se per qualche ragione non avesse i ritorni che ritiene di avere, si possa fermare davanti a quanto scritto in deliberazione? Noi abbiamo una storia in questo senso: voi ricordate cosa è successo per il Lingotto? Un giorno dopo l'altro si è svuotato e quando non c'era più niente, qualcuno ha preso le chiavi e ha detto: "Ecco, sono qua". Ma ragioniamo, qui non è un problema di fiducia, stiamo parlando di affari dal punto di vista del rapporto fra Città e soggetti economici e in questi casi contano le convenienze. Credo che una banca non si muova su un investimento di questa natura se non ritiene che sia duraturo. In ogni caso, il problema è creare un meccanismo che porti convenienze crescenti, per far sì che per una grande banca sia importante avere il centro direzionale lì. Perché solo per 10 anni! Per 20, per 30, per 50. In fondo il Sanpaolo è stato per 400 anni circa. È questo che a me non convince in questo tipo di emendamento. Perché 10 anni! Scriviamo 20 anni, perché 10 anni in fondo sono pochi, sono molto pochi 10 anni per una scelta che vuole avere un carattere strategico per la Città. È giusto mettere una soglia minima che impedisca che ci sia un'operazione che nasce pensando ad altro, questo va bene, ma dopodiché, se si accetta questa scelta minima, credo che il problema vero sia continuare su una strada che crei convenienze, e quindi parlo di investimenti a largo raggio che creano convenienze perché il centro direzionale non solo ci sia, resti per 10 anni, ma cresca, si sviluppi e magari si attraggano anche altri centri direzionali. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Qual è il parere della Giunta? VIANO Mario (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. Rassicuro sulla questione dei 5 anni che sono nelle intese e devono essere effettivi. È stato richiamato il termine di agibilità perché è un atto formale, tuttavia la sostanza dell'impegno è quello richiamato dal Presidente, e quindi la Giunta se ne farà garante. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 170: Presenti 30, Contrari 20, Astenuti 3, Favorevoli 7. L'emendamento n. 170 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) L'emendamento n. 171, presentato dall'Assessore Viano, recita: COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola all'Assessore Viano, per l'illustrazione. VIANO Mario (Assessore) Si tratta del recepimento del parere favorevole della Circoscrizione, con alcune sollecitazioni di cui ho già detto nella mia replica alla fase introduttiva. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 171: Presenti 27, Astenuti 1, Favorevoli 25, Contrario1. L'emendamento n. 171 è approvato. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 173 al n. 182. Gli emendamenti originali, dal n. 173 al n. 182, sono inseriti nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n. al n. . I pareri di regolarità tecnica sono favorevoli. Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 173 al n. 182: Presenti 27, Contrari 25, Astenuti 2. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 173 al n. 182 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 183 al n. 203. Gli emendamenti originali, dal n. 183 al n. 203, sono inseriti nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n. al n. . Il parere di regolarità tecnica è favorevole. Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti accorpati dal n. 183 al n. 203: Presenti 30, Contrari 25, Favorevoli 3, Astenuti 2. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 183 al n. 203 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) L'emendamento n. 195, presentato dall'Assessore Viano, recita: COPPOLA Michele (Vicepresidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 195: Presenti 26, Favorevoli 25, Astenuto 1. L'emendamento n. 195 è approvato. COPPOLA Michele (Vicepresidente) L'emendamento n. 204, presentato dall'Assessore Viano, recita: COPPOLA Michele (Vicepresidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 204: L'emendamento n. 204 è approvato con il medesimo esito. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 205 al n. 208. Gli emendamenti originali, dal n. 205 al n. 208, sono inseriti nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n. al n. . La regolarità tecnica è favorevole. Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti da n. 205 al n. 208. Presenti 29, Contrari 25, Favorevoli 2, Astenuti 2. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 205 al n, 208 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) L'emendamento n. 209, presentato dall'Assessore Viano, recita: COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola all'Assessore Viano, per l'illustrazione. VIANO Mario (Assessore) No, riprende solo i contenuti del rapporto ambientale, come approvato dalla conferenza che è competente nella valutazione. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 209: Presenti 26, Favorevoli 25, 1 Astenuto. L'emendamento n. 209 è approvato. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 210. L'originale dell'emendamento n. 210 è inserito nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificato con il n. . La parola al Consigliere Cugusi. CUGUSI Vincenzo Intervengo per dire sia all'Assessore che al Sindaco che, siccome è un emendamento che incide sulla convenzione, sempre sulla durata della destinazione d'uso ad attività direzionali, in convenzione questo vincolo non c'è più, nel senso che il proponente, cioè Sanpaolo, paga una penale di 15 milioni Euro e può finire il manufatto e il giorno dopo, dandone forse neanche comunicazione al Comune, adibire la torre ad altro, perché nella convenzione è scritto che il proponente può pagare 15 milioni di Euro e fare altro. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sindaco, non mi interrompa, si legga la convenzione e poi ne parliamo. Sono 15 milioni di Euro, ho detto. Cioè da un momento all'altro, finito il manufatto, il proponente può adibirlo ad altro. Quindi è già in convenzione, non i 10 anni come avevamo stabilito in quella mozione votata in Consiglio Comunale, ma in spregio alla mozione, neanche 5 anni. Per riprendere l'argomento dell'Assessore Viano sui precedenti, questo nonostante nel 2002 e 2005 abbiamo venduto i diritti edificatori al Sanpaolo in virtù del fatto che la torre sarebbe stata riempita da almeno 3.000 dipendenti, eccetera. Allora fu fatta non una vera e propria asta, ma una manifestazione di interesse per evitare la speculazione edilizia, era detto nella deliberazione. Infatti, si vendettero quei diritti con una manifestazione di interesse, perché era il Sanpaolo di Torino. Poi i tempi sono cambiati, la banca è diventata Sanpaolo Intesa di Milano, e quindi la Banca dei Territori per esempio non c'è stata più. Dal centro direzionale Sanpaolo di tutto quanto si voleva fare in quel sito, cioè dalle premesse e promesse fatte, è rimasta soltanto un'operazione immobiliare che gli stessi vertici Sanpaolo considerano un'operazione immobiliare ad alto rischio, nonostante loro impegnino 500 milioni di Euro, eccetera. Tant'è vero che il presidente Salza non è più in grado di sottoscrivere un atto unilaterale. Noi chiediamo un altro atto unilaterale, lo deve fare da solo, va dal notaio, con cui si impegna a destinare gli uffici ad attività direzionali, non per 50 anni, come chiede la Circoscrizione 3, ma almeno per 10 anni. Quindi lei, Assessore, dimostri coraggio, perché il Capogruppo Giorgis diceva che a trattare è andato il Sindaco, l'altro diceva è andato lei, quindi lei dimostri il coraggio e chieda a Salza... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). A titolo della Città e di tutti i cittadini. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, come Presidente e come proprietario di quell'area. Quindi manifesti il suo coraggio e chieda l'atto unilaterale al dottor Salza, in rispetto alla convenzione e alla mozione votata dal Consiglio Comunale. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 210: Presenti 27, Contrari 20, Favorevoli 4, Astenuti 3. L'emendamento n. 210 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 211. L'originale dell'emendamento n. 211 è inserito nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificato con il n. . Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 211: Presenti 27, Favorevoli 4, Contrari 20, Astenuti 3. L'emendamento n. 211 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 212. L'originale dell'emendamento n. 212 è inserito nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificato con il n. . Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 212: Presenti 29, Favorevoli 6, Astenuti 2, Contrari 21. L'emendamento n. 212 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 213 al n. 214. Gli emendamenti originali, dal n. 213 al n. 214, sono inseriti nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n. al n. . Il parere di regolarità tecnica è favorevole. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 213 al n. 214: Presenti 29, Contrari 25, Favorevoli 3, Astenuti 1. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 213 al n. 214 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 215 al n. 218. Gli emendamenti originali, dal n. 215 al n. 218, sono inseriti nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificati sequenzialmente dal n. al n. . Il parere di regolarità tecnica è favorevole. La parola al Consigliere Silvestrini. SILVESTRINI Maria Teresa In precedenza, ho accennato al fatto che avevamo esaminato le questioni relative alla viabilità; siccome si dice che l'offerta di trasporto pubblico nella zona è molto ampia e che ci sarà anche una nuova offerta di trasporto collegata alla prossima entrata in funzione del Passante Ferroviario, chiediamo che non siano previsti dei posti auto pertinenziali (nel sottosuolo o in superficie) all'interno della zona di pertinenza delle aree Umi 1 e Umi 2. Di conseguenza, chiediamo che queste aree da realizzare a parcheggio siano pubbliche (naturalmente, a parte le quote previste per i mezzi di servizio); a questa richiesta si ispirano anche gli emendamenti nn. 216, 217 e 218. Oltretutto, visto che anche il palazzo della Provincia si trova nei dintorni, sarebbe veramente utile che i parcheggi fossero pubblici e non riservati al proponente. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 215 al n. 218. Presenti 29, Contrari 22, Favorevoli 5, Astenuti 2. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 215 al n. 218 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 219. L'originale dell'emendamento n. 219 è inserito nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificato con il n. . Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 219: Presenti 29, Contrari 22, Favorevoli 5, Astenuti 2. L'emendamento n. 219 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 220. L'originale dell'emendamento n. 220 è inserito nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificato con il n. . Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 220: Presenti 29, Contrari 22, Favorevoli 5, Astenuti 2. L'emendamento n. 220 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 221. L'originale dell'emendamento n. 221 è inserito nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificato con il n. . Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 221: Presenti 28, Contrari 21, Favorevoli 6, Astenuto 1. L'emendamento n. 221 è respinto. COPPOLA Michele (Vicepresidente) L'emendamento n. 222, presentato dall'Assessore Viano, recita: COPPOLA Michele (Vicepresidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 222: Presenti 26, Favorevoli 25, Astenuto 1. L'emendamento n. 222 è approvato. COPPOLA Michele (Vicepresidente) L'emendamento n. 223, presentato dall'Assessore Viano, recita: COPPOLA Michele (Vicepresidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 223: Presenti 26, Favorevoli 25, Astenuto 1. L'emendamento n. 223 è approvato. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Abbiamo terminato l'analisi degli emendamenti. La parola, per la dichiarazione di voto, al Consigliere Scanderebech. SCANDEREBECH Federica Vorrei dichiarare il voto favorevole del mio Gruppo a questa proposta di deliberazione, poiché l'UDC sostiene che non si possa continuare ad attuare una politica del "no", come abbiamo visto fare in Aula anche questa sera. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Cantore. CANTORE Daniele Dichiaro il voto favorevole a questa proposta di deliberazione del Gruppo di Forza Italia-PdL e, se mi permette, mi auguro che non perderemo così tanto tempo per le prossime vicende (che riguardino grattacieli o meno); infatti, abbiamo parlato di questa vicenda, così come di altre vicende che riguardano i grattacieli in questa città, quasi come se si dovesse costruire la Mole Antonelliana. Siccome non si tratta di costruire la Mole Antonelliana - ahimè - (ma può darsi che, in futuro, avranno tale importanza), abbiamo iniziato a discutere se fosse giusto che Torino avesse o meno dei grattacieli. Lo ritengo incredibile, perché penso che questa Città possa averli o non averli e che non ci debba essere, a monte, un preconcetto nei confronti dei grattacieli. Personalmente, non penso che sia un bene averli o che sia un male non averli. La discussione che è avvenuta è stata esaustiva; risalendo ai mesi precedenti, di fatto abbiamo verificato che questo intervento di Intesa-Sanpaolo è importante, anche e soprattutto per il livello occupazionale, e comunque riqualifica una parte della nostra città. Per quanto consta a noi e per quanto abbiamo potuto verificare con i nostri esperti, è un intervento a basso impatto ambientale, se non a livello visivo. È chiaro che, poi, è molto facile dire "Non grattiamo il cielo" o usare questi slogan, che sono sicuramente efficaci sul piano della comunicazione o del posizionamento di una certa parte delle forze politiche (anche dei Gruppi Consiliari in quest'Aula), ma, in realtà, abbiamo discusso e verificato - perché la discussione è sempre utile - che questo grattacielo rappresenta un'occasione ed un'opportunità per la nostra città. Dovremo parlare anche di altri grattacieli, come abbiamo già fatto in precedenza, e mi auguro che non ci sia un atteggiamento "khomeinista" o un rifiuto "senza se e senza ma", che dimostra soltanto un'ottusità intellettuale (perché questo è il risultato del non voler ragionare o del dichiarare che una cosa non si deve fare comunque). È necessario ragionare e, poi, magari si possono avere anche posizioni diverse (perché è comprensibile), ma penso che, alla fine, la maggioranza di qualsiasi assise, in questo caso del Consiglio Comunale, debba assumere le sue determinazioni; oggi, ciò avviene rispetto a questo PEC. È importante procedere e, come l'Assessore ricorderà, già in passato abbiamo approvato una deliberazione grazie ad un voto bipartisan (maggioranza ed opposizione insieme), anche se, in questo caso, non tutta la maggioranza - o precedente maggioranza - è unita, così come non tutta l'opposizione è unita, ma penso che questo rappresenti anche il dovere ed il coraggio della politica e dell'amministrare. Questa sera, votando a favore di questa proposta di deliberazione, ci assumiamo la responsabilità di aver detto "sì" e di non aver giocato dietro i lavori della Commissione o del Consiglio Comunale; ci prendiamo questa responsabilità anche nei confronti dei nostri concittadini, dicendo che siamo favorevoli, pur continuando a rispettare coloro che sono contrari a questa realizzazione. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Ferraris. FERRARIS Giovanni Maria Mi verrebbe da dire: "Meglio tardi che mai", visto che, sia nel dibattito precedente in Aula che in Commissione, l'opposizione si era sentita poco; personalmente, sono ben lieto che si unisca al consenso di questa proposta deliberazione. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Gallo Domenico. GALLO Domenico Vorrei dichiarare che mi asterrò al momento della votazione di questa proposta di deliberazione, per essere coerente con il comportamento tenuto nella fase di approvazione dell'atto deliberativo. Trovo stupefacente che si metta in discussione la legittimità di poter essere favorevoli o contrari ad un grattacielo; credo che rientri nella scelta individuale delle persone valutare se, in un determinato luogo di una città come Torino - per certi versi aulica -, un grattacielo possa non stare bene. Al di là di questo, apprezzo il lavoro svolto dall'Assessore e dalla Commissione competente, perché sono state approvate delle modifiche importanti. Il piano riguardante l'ambiente e la zona circostante è stato fatto con cura, anche dopo le sollecitazioni avanzate dai Gruppi Consiliari. Trovo stupefacente, invece, il fatto che una parte dell'opposizione, al di fuori di Rifondazione Comunista che coerentemente ha fatto la sua scelta, oggi voti a favore della costruzione del grattacielo, senza aver dato assolutamente alcun contribuito nel corso del dibattito di ieri e di oggi in quest'Aula. Infatti, oggi, sostanzialmente, non ha contribuito al mantenimento del numero legale, che è stato a carico della maggioranza. Ritengo, quindi, che il trasformismo in politica sia un atteggiamento che non riusciremo mai a smantellare, ma prendo atto della loro posizione. Il mio voto di astensione va in quella direzione, non condividendo la scelta di Intesa- Sanpaolo di non aver voluto accettare il vincolo decennale, votato da una mozione del Consiglio Comunale. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Giorgis. GIORGIS Andrea Non voglio più entrare nel merito della questione; vorrei unicamente sottolineare come questa maggioranza, pur con tutte le diverse sottolineature (che a me paiono mosse dall'intento di garantire al meglio la posizione del pubblico e, quindi, della Città) che il corso del dibattito ha evidenziato, alla fine giunga ad approvare un atto importante, che, nelle intenzioni della maggioranza stessa, dovrebbe consentirci non solo di attrarre un investimento significativo, ma anche di riqualificare una parte importante della città ed offrire una qualche risposta - seppur parziale, visto il momento difficilissimo - al tema dell'occupazione e del radicamento nella nostra città del mondo economico e finanziario. Più volte abbiamo ricordato quali sono le buone ragioni che sostengono questa proposta di deliberazione, ci tengo, però, a sottolineare - come ho detto in apertura - che questo è un provvedimento che la maggioranza è in grado di portare a buon fine, come hanno testimoniato le precedenti votazioni degli emendamenti, alle quali hanno partecipato solo i Consiglieri della maggioranza. Magari ci sarà un atteggiamento diverso nel corso della votazione finale e non può che essere la conferma della bontà della proposta di deliberazione che ci accingiamo ad approvare, ma, in ogni caso, questa maggioranza è arrivata a condurre in porto un provvedimento importante, gravido di conseguenze e mi auguro (perché, da questo punto di vista, non possiamo che muoverci sul piano degli auspici) che le paure e le preoccupazioni, che sono assolutamente legittime, siano fugate dalla realizzazione e dal modo in cui, poi, questa verrà fatta vivere nel contesto urbano. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Cerutti. CERUTTI Monica Sono rimasta un po' stupita ascoltando alcune dichiarazioni di voto, perché credo che tutto il dibattito sia stato complesso e che non si tratti soltanto della questione "grattacielo sì" o "grattacielo no", o tra coloro che sono sostenitori di una città verticale e densa e coloro che, invece, non la vogliono. Le questioni in campo sono numerose. Riteniamo che i temi ambientali e paesaggistici siano stati sicuramente sottovalutati, ma questa considerazione potrà essere giudicata dai posteri. Per quanto riguarda l'elemento di cui si è maggiormente discusso - il tema dei cinque o dieci anni -, è vero che, probabilmente, porre delle questioni strategiche in forma burocratica, come ha appena detto il Sindaco, può essere discutibile, però, in questo momento, è l'unico strumento a nostra disposizione per poter ribadire questa forte preoccupazione verso un soggetto terzo, che, ripetiamo, vorremmo avesse delle intenzioni serie nei confronti della nostra Città, anche rispetto ai lavoratori di Intesa- Sanpaolo. Di conseguenza, per un vincolo di maggioranza, ci asterremo nel corso della votazione di questa proposta di deliberazione; tra l'altro, vorrei sottolineare che abbiamo mantenuto il numero legale durante tutte le votazioni degli emendamenti e questo credo che ci debba essere riconosciuto, seppure vi fosse una considerazione assolutamente non positiva sotto tutti i punti di vista, partendo dal carattere ambientale e paesaggistico e arrivando all'ultimo aspetto, che li potrebbe tenere insieme tutti. Infatti, se è valida la premessa di chi ha affermato che Intesa-Sanpaolo, facendo un investimento così importante, non può non essere interessato, non comprendiamo il motivo per cui non si possa prevedere, nero su bianco, l'impegno di almeno dieci anni. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Silvestrini. SILVESTRINI Maria Teresa Anch'io sono abbastanza stupita della trasversalità delle forze politiche che parteciperanno al voto e che voteranno favorevolmente. Volevo precisare che non si tratta della questione "grattacielo sì" o "grattacielo no", perché è necessario ragionare sulle scelte che vengono fatte; bisogna prendere atto di una storia e del fatto che le decisioni non possono essere di imperio, ma sono parte di un percorso precedente. A questo proposito, vorrei ricordare che il Piano Regolatore sulla Nuova Spina di Cagnardi e Gregotti dava a queste due torri il significato di ricucire il tessuto urbanistico. Infatti, diceva: "I due grattacieli indicati nel Piano, a segnare l'incontro tra il Corso Vittorio e la Spina, ribadiscono il messaggio di voler costituire un allineamento sia d'impianto, sia di punti di interesse". Quindi, non si tratta di essere contro i grattacieli, ma contro il fatto di non ragionare in continuità con tutto quello che si è pensato in passato. Questi grattacieli di cui parlava il Piano Regolatore erano di 60 metri e l'impatto era completamente diverso, ma non penso che avrebbero precluso lo sviluppo economico della città e che Intesa-Sanpaolo sarebbe stata penalizzata dovendo stare in un edificio un po' più basso. Lo skyline, probabilmente, non sarebbe stato così felice, ma si sarebbe costruito un polo visivo in sintonia con le preesistenze e con le nuove funzioni decise per quell'area; il progetto che stiamo approvando è un altro: un'unica torre, più alta delle preesistenze, senza alcun legame con gli edifici e con gli spazi circostanti. Non credo che si tratti solamente di dire "sì" o "no", ma di ragionare in termini di contesto e di continuità urbanistica con la Città, tenendo conto anche dei ragionamenti che sono stati fatti nel corso della storia urbanistica di questa Città. Trovo precostituito il fatto di dire "sì" o "no" schiacciando un pulsante, senza aver partecipato ad un dibattito che, comunque, è stato interessante e che spero continui anche per le altre scelte urbanistiche che la Città dovrà affrontare. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Ravello. RAVELLO Roberto Sergio Intervengo per riaffermare una posizione che abbiamo sostenuto in diverse occasioni e per replicare allo stupore di chi, precedendomi, ha espresso qualche perplessità rispetto alla trasversalità che ha accompagnato l'iter di approvazione dei vari passaggi che porteranno, finalmente - a mio avviso -, alla costruzione del primo grattacielo della nostra Città. La trasversalità può essere un valore, quando non è ambiguità e quando è focalizzata sull'interesse della collettività. Per quanto riguarda i temi ambientali e paesaggistici, non posso che replicare invitando chi si è opposto a questo progetto - anche con coerenza - dall'inizio di questo percorso a ricordare che sono tanti gli orrori architettonici ed urbanistici con i quali le Amministrazioni che si sono avvicendate nell'era repubblicana hanno macchiato il tessuto urbanistico ed architettonico della nostra Città; per questo motivo, nel futuro da loro mi aspetto un'identica attenzione per gli altri interventi che - mi auguro non capiti l'occasione -, probabilmente, ci troveremo a dover osservare. Vorrei ricordare che, se è vero che Torino non è New York, è altrettanto vero che Chiamparino non è Giuliani o Bloomberg e che città con caratteristiche diverse hanno amministratori con caratteristiche diverse; alcuni sono riusciti a ridurre gli aspetti nocivi propri di una megalopoli come New York, altri, invece - e temo sia il nostro caso -, sono riusciti ad esaltare gli aspetti nocivi di una semplice metropoli (ma questo è un altro discorso). È stato fatto un accenno all'interesse dell'investitore (e ne ho preso atto con un briciolo di preoccupazione, consentitemelo), in particolare dal Capogruppo del Partito Democratico, e vorrei che ci soffermassimo su questo argomento. Non credo o, almeno, non voglio credere che questa operazione sia stata portata avanti esclusivamente per favorire l'interesse di un investitore; ovviamente, mi auguro di aver frainteso uno degli interventi del Capogruppo Giorgis, ma, comunque sia, ho avuto la sensazione poco piacevole che il Consiglio Comunale si sia trovato ad essere condizionato ad un interesse proprio dell'investitore. Vorrei fare un richiamo ad un osservatorio mai nato, cioè quello sulla fusione delle banche Intesa e Sanpaolo, che, purtroppo, non certo per nostra volontà, non ha mai preso vita (anzi, voglio rendere ancora merito al Vicepresidente Coppola, che tanto ha insistito affinché venisse costituito); se questo osservatorio dovrà agire in una direzione sarà quella di un'attenta e puntuale verifica della coincidenza - se c'è - tra l'interesse dell'investitore e quello della Città. Fatte queste premesse, ritengo che un qualunque intervento che rappresenti un investimento consistente, ma che, contestualmente, possa portare sviluppo, lavoro e nuove opportunità, debba essere sicuramente sostenuto ed agevolato anche in maniera trasversale. Saremo molto più sereni quando avremo la certezza che la Città continuerà o, per meglio dire - permettetelo, non vuole essere solo una provocazione, ma una triste osservazione della realtà -, finalmente comincerà ad osservare i meccanismi (che, attualmente, ancora ci sfuggono) per il mantenimento di una territorialità della banca, che, oggi, sicuramente va a fare un investimento sul nostro territorio, ma che non ha ancora dato prova di essere in grado di garantire una localizzazione territoriale ed una serie di ricadute occupazionali e produttive positive nei confronti dei cittadini torinesi. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione così emendata: Presenti 36, Favorevoli 28, Contrari 3, Astenuti 5. La proposta di deliberazione è approvata. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento: Presenti 36, Favorevoli 28, Contrari 3, Astenuti 5. L'immediata eseguibilità è concessa. |