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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 30 Novembre 2009 ore 18,00
Paragrafo n. 9
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2009-05739
RIORDINO DELLE PRESTAZIONI DOMICILIARI SOCIALI E SOCIO-SANITARIE. RECEPIMENTO D.G.R. N. 39-11190 DEL 6 APRILE 2009.
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione congiunta della proposta di deliberazione n. mecc.
200905739/019, presentata in data 15 settembre 2009, avente per oggetto:
"Riordino delle prestazioni domiciliari sociali e socio-sanitarie. Recepimento DGR
N. 39-11190 del 6 aprile 2009 e definitiva regolamentazione al termine del periodo
di sperimentazione".
e della proposta di mozione n. mecc. 200908486/002, presentata dal Consigliere
Silvestrini ed altri in data 30 novembre 2009, avente per oggetto:
"Mozione collegata alla deliberazione mecc. 200905739/019 oggetto: 'Riordino
prestazioni domiciliari sociali e socio-sanitarie. Recepimento DGR n. 39-11190 del
6 aprile 2009'".

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
A questa proposta di deliberazione sono stati presentati numerosi emendamenti sia
dalla Giunta, sia da altri Consiglieri.
La parola all'Assessore Borgione per l'illustrazione.

BORGIONE Marco (Assessore)
Questa è una deliberazione che tiene in considerazione un percorso iniziato nel
settembre 2005, che ha visto esaurire la sua efficacia l'anno scorso (perché c'erano
24 mesi di sperimentazione) e che abbiamo tenuto in sospeso per poter recepire la
DGR n. 39 che la Regione Piemonte ha deliberato ad aprile di quest'anno. È una
deliberazione che prevede l'impianto di quella precedente, recependo le indicazioni
rispetto ai massimali ed alle franchigie per l'accesso alle prestazioni (come definito
dalla DGR regionale).
L'iter, che ha visto l'impostazione del recepimento, è stato svolto all'interno del
Gruppo Misto partecipato e delle Commissioni Consiliari; approfitto per ringraziare
il Presidente Silvestrini, che ha condotto un pezzo di percorso; il Presidente Genisio
ed il Presidente Centillo per il contributo dato dalla Commissione Pari Opportunità.
È stato un dibattito lungo, perché il confronto è stato anche acceso; si tratta di una
deliberazione che, comunque, comprende e coinvolge oltre 10.000 persone con PAI
attivati e riguarda una popolazione anziana autosufficiente e non, ma anche disabile e
minore.
Il recepimento della DGR n. 39 è legato alle persone anziane non autosufficienti; in
deliberazione, però, viene trattato - ripreso alla lettera dalla deliberazione del 2005 -
anche il percorso legato alla disabilità ed ai minori, sapendo che, nel momento in cui
la Regione delibererà nuove modalità integrative rispetto a questi due settori,
torneremo in Consiglio Comunale per il recepimento delle nuove DGR.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Rammento a tutti i Consiglieri che alla deliberazione presentata dall'Assessore
Borgione è accompagnata una mozione, presentata dal Consigliere Silvestrini, alla
quale è stata anche presentata una richiesta di emendamento.
La parola al Consigliere Silvestrini.

SILVESTRINI Maria Teresa
Presidente, non ho gli emendamenti alla mozione e non ho potuto visionarli.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Il Consigliere Silvestrini chiede copia dell'emendamento presentato alla mozione.
La discussione è congiunta, essendo una mozione di accompagnamento alla
deliberazione.
Ci sono altre richieste di intervento, in attesa che il Consigliere Silvestrini prenda
visione dell'emendamento alla mozione? (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
No, c'è prima la discussione di merito (ed è un tutt'uno sia per quanto riguarda la
deliberazione, che per la mozione). Successivamente si voteranno gli emendamenti
alla deliberazione, poi, si voteranno la deliberazione emendata, gli emendamenti alla
mozione e, infine, la mozione eventualmente emendata, a seconda del risultato del
voto.
La parola al Consigliere Genisio.

GENISIO Domenica
Mi dispiace che il Consigliere Silvestrini non abbia ricevuto in tempo gli
emendamenti proposti da alcuni di noi. Le voglio semplicemente specificare che
l'emendamento chiede, al primo punto, di sopprimere il punto a pagina 4, inciso
punto 2 del primo capoverso, laddove nella mozione è chiesto di "definire e adottare
il nuovo provvedimento citato dalla Circoscrizione 4, eccetera".
Noi chiediamo che venga soppressa tutta questa parte, perché è in contrapposizione
con quanto prevede la deliberazione. Il Consiglio Comunale non può votare una
deliberazione e, poi, votare una mozione che, al suo interno, contiene alcuni punti
che sono in contraddizione. Questo è il motivo per cui ne abbiamo chiesto
l'eliminazione.
Se il Consigliere Silvestrini, poi, lo ritiene, posso anche proseguire, specificando che
chiediamo di sopprimere il punto 8, sempre a pagina 4 della mozione, in cui si dice
che si deve predisporre l'integrazione del servizio sociale con servizio telefonico,
eccetera, perché è già contenuto in parte nella deliberazione, è già un procedimento
che avviene normalmente nella predisposizione dei PAI ed è già adottato dal
territorio, quindi, ci sembrava pleonastico.
Abbiamo fatto delle verifiche, prestando molta attenzione alla mozione, perché,
anche se su alcuni punti si possono rilevare delle contraddizioni rispetto alla
normativa regionale, dà degli spunti, invita il Consiglio, dando gli atti di indirizzo, ad
operare sempre meglio nell'attenzione alle famiglie che vivono la non
autosufficienza ed alle persone stesse, però non vorremmo approvare un atto che,
oltre a non essere cogente ed impraticabile da parte dell'Amministrazione Comunale
- dobbiamo sempre ricordarci che, in presenza di un PAI, cioè di un atto che attiva la
domiciliarità per chi lo richiede, non c'è soltanto l'Amministrazione Comunale come
soggetto attuatore, ma anche le Aziende Sanitarie -, questa è un'attività integrata che,
se non è attivata dalle Aziende Sanitarie, non può vedere l'azione del Comune. Ci
sembra non corretto nei confronti dei cittadini lanciare dei messaggi che, poi, non
possono essere rispettati dal Comune.
Noi chiediamo di sostituire, in questo caso (non di sopprimere), al punto 4) la
locuzione che dice che deve essere data tempestivamente notizia sui tempi
dell'erogazione materiale dell'assegno economico (perché dipende dall'Azienda
Sanitaria in primis attivare il PAI) e sostituire i termini "considerate valide
dall'UVG" - che il Consigliere Silvestrini aveva richiesto - con "autorizzate alla
spesa", in quanto la pratica è stata autorizzata dalla Commissione di ASL e Comune.
Quando c'è la certezza che questa pratica è stata approvata dall'UVG e ne è stata
autorizzata l'erogazione della relativa spesa, questa deve avere una data certa, che
dovrà essere portata a conoscenza di tutti i cittadini.
Noi abbiamo proposto questi emendamenti e, personalmente, ne avrei anche proposti
altri laddove si parla della disabilità, eccetera.
Nel suo insieme, questa mozione contiene messaggi che possono essere davvero di
indirizzo per la Giunta e mi auguro che, nel tempo, siano anche recepiti, per cui,
chiediamo al Consigliere proponente la mozione di approvare questi emendamenti.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Silvestrini.

SILVESTRINI Maria Teresa
Mi chiedo se, effettivamente, abbiate lavorato sul testo definitivo della mozione,
oppure su un testo che era circolato via mail. (INTERVENTI FUORI
MICROFONO). Il testo definitivo, va bene.
Per quanto riguarda il primo punto, ossia il discorso della contribuzione per gli
anziani autosufficienti, mi sembra strano che vogliate sopprimerlo, perché l'ho tratto
dalle osservazioni della Circoscrizione 4 e dalla risposta che ha dato l'Assessore. In
sostanza, l'Assessore diceva che, per questo punto, si rinviava ad un altro
provvedimento ed io ho ripreso esattamente questo; soltanto che nella deliberazione
non c'era e mi interessava che, invece, fosse indicato, anche perché è una questione
molto sentita dalle associazioni degli utenti.
Trovo che nella discussione di questa deliberazione, benché inizialmente le
associazioni degli utenti siano state sentite, poi, durante il mese di sospensione le
interlocuzioni portate avanti dall'Assessorato sono state con i fornitori accreditati,
con i sindacati, ma gli utenti, invece, non sono più stati sentiti, quindi io trovo che ci
sia stato uno sbilanciamento da questo punto di vista.
Al punto b), a pagina 2 delle controdeduzioni dell'Assessore alle Circoscrizioni, si
dice quello che ho inserito nell'emendamento cassato, cioè: "Appare opportuno che
la revisione di questo aspetto sia presa in considerazione in un eventuale successivo
provvedimento relativo contestualmente alle prestazioni di assistenze domiciliari,
auspicando anche un pronunciamento regionale in materia attualmente assente". Mi
sembrava che fosse perfettamente in linea con quanto sostenuto dall'Assessorato.
In merito all'altro punto, quello sul servizio telefonico, l'ho inserito perché capita
che le telefonate delle persone ai servizi siano ripetute ed infinite. C'è bisogno di
avere un punto di riferimento all'interno dei servizi che sia abbastanza affidabile, che
non si debba telefonare oggi, domani ed ancora un'altra volta. Mi rendo conto che lo
Sportello Unico al cittadino possa assolvere a questa esigenza, ma non capisco per
quale motivo venga cassato questo emendamento, che vorrebbe facilitare ai cittadini
una procedura che sicuramente non è semplice.
Sulla questione dell'autorizzazione alla spesa, ritengo che si eludano i problemi veri,
che sono quelli economici, le risorse. Il problema vero è che se viene accettato
questo emendamento, di fatto si snatura quanto è scritto nella mozione, perché
torniamo al punto di prima, cioè si dà l'assegno se c'è l'autorizzazione alla spesa e
questa si può fare anche tra sei mesi. Il problema è che a Torino ci sono famiglie che
fanno il percorso del PAI, hanno, magari, la validità dall'UVG e, poi, aspettano,
pagando, nel frattempo, di tasca loro. Ho capito che non ci sono le risorse, ma il
problema è che non sono i cittadini che devono subire le difficoltà che ha
l'Amministrazione senza essere nemmeno informati!
Un conto sono le difficoltà dell'Amministrazione ed un altro sono le condizioni dei
cittadini; secondo me, questi aspetti vanno distinti, altrimenti potremmo avere seri
problemi, perché non si può aspettare all'infinito in quanto non ci sono le risorse.
Piuttosto non diamo il servizio. Questo è un problema che dobbiamo assolutamente
considerare, altrimenti tutto il percorso viene inficiato. Se si possono fare i PAI solo
se ci sono i soldi, allora che certezze ha il cittadino di essere inserito in quel
percorso?
Questo è quanto volevo dire a proposito degli emendamenti; mi riservo di intervenire
successivamente sulla questione più generale della deliberazione.
Presidente, sono intervenuta sugli emendamenti; posso intervenire ancora sulla
deliberazione?

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Lei ha tempo dieci minuti per l'illustrazione della mozione ed ha utilizzato anche il
tempo che ha voluto per l'illustrazione dei relativi emendamenti. È evidente che, se
in sede di illustrazione degli emendamenti vuole intervenire nuovamente, non c'è
nessun problema.

SILVESTRINI Maria Teresa
Premetto che questo sistema delle prestazioni domiciliari è molto avanzato, perché
per l'integrazione socio-sanitaria, secondo me, la Città di Torino, con questo atto, ha
fatto un grande sforzo di integrazione con le ASL, solo che si tratta di un lavoro
estremamente complesso e ci sono ancora molti punti oscuri.
Torino ha la potenzialità di avvicinarsi ai Paesi europei più avanzati, dove, però, chi
svolge tutte le funzioni è il Servizio pubblico e penso che questo debba essere un
criterio a cui ci si debba attenere.
Io vedo come punto di criticità il fatto che i Piani di Assistenza Individualizzati non
abbiano ancora, al momento, individuato chi ne farà la cosiddetta "regia"; non mi
pare che questo dubbio sia stato risolto dalla deliberazione. È un punto debole, ma è
normale, è un processo complesso che implica il coinvolgimento di tantissimi
soggetti e non può che essere testato o monitorato e, in qualche modo, corretto nel
tempo.
Penso che le criticità siano inevitabili, che il lavoro fatto sia stato importante, però
bisogna stare attenti a quali sono i punti da rivedere.
L'altro aspetto di cui voglio discutere è quello delle famiglie, perché, alla fine,
secondo me, anche se il progetto è flessibile, continua comunque a basarsi
moltissimo sulla presenza, all'interno delle famiglie, di donne che si occupano delle
cure. Ritengo che questo sia un aspetto da approfondire. Noi non abbiamo studi, non
abbiamo ricerche e con la mozione che ho presentato volevo sollecitare proprio
un'indagine in questa direzione, quindi, a lasciare aperta la possibilità di modificare
la deliberazione ulteriormente, sulla base dei risultati di un'indagine concreta, che
dovrà fotografare la concretezza della vita delle persone.
Questa deliberazione è estremamente rilevante, perché dà un servizio molto
importante, in cui l'Amministrazione si espone, in quanto entra in contatto
direttamente con i cittadini, entra nelle loro case, quindi, credo che questo debba
costituire una consapevolezza e che ci debba essere un'attenzione specifica su questo
tema.
Altri punti che ho cercato di integrare sono relativi alla figura del medico, eccetera.
L'altra questione che vorrei fosse chiarita, successivamente, dall'Assessore
nell'illustrazione degli emendamenti è il ruolo attribuito al fornitore accreditato,
perché in presenza di diversi soggetti, di diverse figure che si devono occupare di
assistenza, quali sono gli equilibri? Quali sono le funzioni del Comune? Quelle delle
ASL le sappiamo, ma sapere quali siano le funzioni della famiglia e dei fornitori
accreditati è più complesso; infatti, le contrattazioni dell'ultimo periodo e che sono
contenute negli emendamenti della Giunta riguardano proprio questi aspetti a me
piacerebbe essere informata meglio, perché non abbiamo avuto possibilità di
discuterli in Commissione. Dai colloqui informali che ho avuto, ho capito che si sta
andando nella direzione di responsabilizzare i fornitori accreditati, però sarò attenta
quando l'Assessore illustrerà gli emendamenti specifici.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Quando si tratterà di illustrare gli emendamenti, se lo riterrà opportuno, Consigliere
Silvestrini, potrà nuovamente intervenire.
La parola al Consigliere Genisio.

GENISIO Domenica
Mi corre l'obbligo di rammentare al Consigliere Silvestrini che è stata convocata
appositamente la Commissione giovedì scorso, proprio per approfondire ed essere
portati a conoscenza del percorso svolto dalla Giunta con le parti sociali, anche per
chiarire e definire il ruolo dei fornitori e quello della "regia". Credo che sia stato un
lavoro molto significativo ed importante, contenuto negli emendamenti, che ha
messo intorno ad un tavolo le organizzazioni sindacali, che lavora nell'ottica della
stabilizzazione di rapporti di lavoro e di mettere in rete tutte quelle figure che,
giustamente, il Consigliere Silvestrini diceva essere importantissime a sostegno della
famiglia, perché possa davvero realizzarsi una domiciliarità positiva nei confronti
dell'interessato ed anche a sostegno della famiglia, che - non dimentichiamolo -,
vivendo una condizione di estrema difficoltà tante volte da sola, non riesce a
svolgere compiutamente il suo ruolo, né si può mettere davanti a tutti il bisogno
dell'anziano o della persona non autosufficiente, dimenticandosi degli altri
componenti della famiglia, che hanno bisogno di vivere una vita il più possibile
serena.
Ritengo che gli emendamenti se l'Assessore li vuole illustrare, fa benissimo, ma li
abbiamo ampiamente approfonditi giovedì scorso, altrimenti non avremmo
convocato una Commissione apposita, proprio per comprendere meglio quanto era
chiamato a votare il Consiglio.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Centillo.

CENTILLO Maria Lucia
Parto da un'affermazione che ha fatto il Sindaco pochi minuti fa, in occasione della
commemorazione di Vittorio Foa, quando faceva riferimento alla capacità della
politica di fare sintesi, di sapere interpretare punti di vista diversi ed anche di dare
risposte in situazioni difficili, sapendo fare delle scelte e capire le priorità.
Credo che questa deliberazione giunga in Aula con degli emendamenti che tengono
conto di questa capacità, cioè del lavoro fatto nelle Commissioni e non solo, perché il
dibattito che si è aperto rispetto alla domiciliarità ha considerato tutta una serie di
suggestioni, di interpretazioni, di impegni, di punti di vista che riguardavano le
associazioni dei familiari, piuttosto che le Istituzioni (come le ASL), la deliberazione
della Regione, le organizzazioni sindacali ed i fornitori.
La deliberazione nasce con determinate caratteristiche (già in considerazione del
lavoro svolto dal Gruppo Misto) ed arriva in Consiglio in un modo e oggi viene
presentata sulla base di un lavoro impegnativo, che ha visto una grande
partecipazione della Città e dei portatori di interesse che lavorano in città. Sono stato
presentati degli emendamenti dalla Giunta significativi, che vanno a modificare
anche un punto di partenza. Mi sento di dire che questo lavoro di sintesi ed anche il
ruolo del Consiglio è stato preso in considerazione e mi ritengo soddisfatta del lavoro
che sarà votato oggi.
Voglio, però, precisare alcune questioni. Intanto, il tempo che abbiamo avuto a
disposizione è stato congruo, nonostante, in un primo momento, ci fosse una
difficoltà, un'urgenza ad arrivare a votare questo atto in tempi brevissimi. Si è tenuto
in considerazione anche il nostro bisogno di approfondire, quindi, arriviamo un po'
in "zona Cesarini" per poter affrontare le questioni, ma il dibattito in Commissione
mi è parso articolato ed importante. È iniziato con il Presidente Silvestrini, anche con
un'ampia partecipazione dei soggetti interlocutori ed è proseguito fino ad oggi, in
Consiglio, con un interesse notevole. Ci sono state anche difficoltà rilevanti, perché,
non avendo un testo coordinato di Commissione della deliberazione, io stessa faccio
fatica a leggere quello che c'è scritto, però, avendo approfondito così a fondo anche
gli emendamenti ed i punti critici della deliberazione - almeno, dal mio punto di vista
-, posso dire che è stato fatto un grandissimo lavoro e per questo ringrazio davvero
gli Uffici, anche per la pazienza che hanno messo in campo per le difficoltà che ci
sono state, che sono oggettive e che derivano da tantissimi elementi. Innanzitutto,
dalla necessità di sviluppare e confermare il "modello Torino", perché quello degli
anni scorsi è stato recepito dalla deliberazione della Regione Piemonte e nella
criticità di questo momento rispetto alla complessità della domiciliarità e del target a
cui si rivolge, ma anche alla grande difficoltà di reperire le risorse. Su questo
permettetemi di dire che servirebbe, a livello nazionale, un incremento delle risorse
relativamente alla non autosufficienza; è un vuoto importante che dovremmo
colmare, ma credo debba essere assolutamente richiamato anche dall'ANCI ed è un
problema di tutti, perché la difficoltà della non autosufficienza non riguarda soltanto
la Città di Torino.
La Città di Torino, rispetto al numero di anziani ed a una serie di fattori sociali che
abbiamo più volte evidenziato, riveste, ovviamente, una prima linea di cui io penso si
debba tenere conto ed è anche il motivo che ci porta a dare risposte innovative,
perché ci confrontiamo tutti i giorni con problemi che sono, forse, più acuti che da
altre parti.
Il "modello Torino" oggi viene modificato sia per i bisogni esistenti, sia per le
difficoltà legate al bisogno di trovare modelli organizzativi diversi. È una modifica
che, secondo me, non è al ribasso e questo è stato il vero sforzo politico che abbiamo
fatto, ma è anche una sfida che cogliamo su due fronti: su quello degli utenti (cioè di
chi utilizza il servizio) e su quello degli operatori.
Perché sul fronte degli utenti?
Perché, attraverso la standardizzazione, si cerca di dare risposte chiare a bisogni
complessi; contemporaneamente, attraverso il PAI, si cerca di dare risposte circa la
personalizzazione del piano di cure ad una popolazione di utenza molto diversa:
infatti, se è vero che riguarda soprattutto gli anziani, non dobbiamo, però,
dimenticare che c'è tutta la parte relativa ai disabili e ai minori.
La sfida, quindi, è anche nel saper individuare una domiciliarità che non ha un unico
riferimento, ma che deve dare risposte congrue e adeguate a target diversi, con
bisogni diversi, con bisogni in evoluzione, prevedendo la possibilità di entrare e
uscire dalla domiciliarità con flessibilità e lavorando sul piano della
sburocratizzazione.
Sono d'accordo su alcuni argomenti espressi dal Consigliere Silvestrini: è necessaria
chiarezza su tempistica e percorsi, che sono due elementi di criticità che abbiamo
evidenziato e su cui ho sentito la disponibilità a lavorare.
L'altro elemento che vorrei ricordare, oltre a quello sull'utenza, riguarda il mondo
del lavoro, cioè gli operatori.
I nuovi modelli operativi devono rispondere a criteri che non portino ad una
riduzione del costo del lavoro, perché non possiamo pensare che la qualità del
servizio debba pesare su figure fragili come gli assistenti familiari. I nuovi modelli
devono mantenere forte il livello di qualificazione professionale sul quale, in questi
anni, la Città ha operato, anche in raccordo con le ASL, partner importantissime e
determinanti di questo modello. Inoltre, c'è tutto l'aspetto legato ai ruoli dell'equipe
e dei fornitori che, secondo me, nella deliberazione viene mantenuto e riqualificato.
Resta aperta la questione della contrattazione.
Da questo punto di vista, la deliberazione ha saputo fare questo passo in avanti,
tenendo conto del fatto che ci sono cose da decidere e da scegliere, cose che sono
patrimonio ed elementi di contrattazione.
Credo, quindi, che, fra tre mesi, allo scadere dei 90 giorni previsti dalla
contrattazione, ci dovremmo risentire: quello che ci apprestiamo a votare è un
percorso in itinere, non soltanto un atto burocratico o una delega alla Giunta.
Personalmente, ho firmato, da poco, la mozione di accompagnamento presentata dal
Consigliere Silvestrini e ho firmato anche gli emendamenti presentati da alcuni
Consiglieri del PD, perché credo che sia possibile mantenere aperte le problematiche
che previste nella mozione di accompagnamento, ma credo anche che dobbiamo
avere, a sostegno dell'applicazione della deliberazione, delle garanzie, che sono
legate alle problematiche di bilancio: voglio sottolineare che uno degli emendamenti
presentati chiede di ampliare la platea e le risorse messe a disposizione.
Mi riservo di intervenire più avanti, su un emendamento da me presentato.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Cerutti.

CERUTTI Monica
Personalmente, sono in linea con le Colleghe già intervenute, quindi non aggiungo
altro.
Voglio, però, sottolineare che, su questa deliberazione, stanno intervenendo soltanto
Colleghe (ovviamente, il presentatore è un Assessore, ma sono le Consigliere ad
interessarsi dell'argomento).
La deliberazione, così com'è già stato rilevato, è cambiata in modo significativo
rispetto alla versione originale e ha tenuto conto del dibattito avvenuto in Consiglio
Comunale. Vorrei ricordare che i soggetti che, a diverso titolo, sono interessati a
questa deliberazione (o come fruitori o come erogatori delle attività), sono diversi:
cittadini, Aziende Sanitarie, Organizzazioni Sindacali e associazioni di
rappresentanza del movimento cooperativo, così come viene ricordato in alcuni
emendamenti dell'Assessore.
È anche importante sottolineare che, nella discussione, gli interessi di questi soggetti
sono risultati contrastanti: sicuramente questo ha causato un dibattito piuttosto
complesso, ma il risultato ci vede soddisfatti, dato che si cerca di accontentare - o di
non scontentare troppo - tutti. Quando, infatti, ci sono situazioni in cui vi sono
soggetti con interessi diversi, è chiaro che il risultato deve essere una mediazione o la
situazione meno peggiore per alcuni.
Credo che i criteri fondamentali di cui si è tenuto conto siano quelli di soddisfare le
esigenze degli anziani e delle loro famiglie, con particolare attenzione agli anziani
con basso reddito o senza una rete familiare adeguata (anche gli ultimi emendamenti
dell'Assessore rispetto alla questione delle franchigie vanno in questa direzione), di
salvaguardare i livelli occupazionali attuali, con particolare riguardo al tema della
stabilizzazione delle assistenti familiari (tema rispetto al quale, come si ricordava, ci
saranno 90 giorni di tempo per arrivare ad un accordo con le Organizzazioni
Sindacali) e di salvaguardare la qualità delle prestazioni offerte, perché l'attività di
cura non è semplice badanza (e proprio per questo motivo, ci teniamo ad utilizzare il
termine "assistente familiare" e non "badante").
Come diceva il Consigliere Centillo, abbiamo presentato due emendamenti (il
Consigliere si è riservato di intervenire nel merito al momento della loro
presentazione, io, invece anticipo), con cui si chiede di eliminare l'introduzione della
sperimentazione di figure quali istitutori e baby sitter, figure la cui individuazione, in
questo tipo di prestazioni, non riteniamo necessaria. Mi associo alle Colleghe: credo
che dovremo monitorare attentamente l'applicazione di questa deliberazione, anche
in relazione alla sburocratizzazione e ai tempi di attesa, facendo in modo che questi
siano il più possibile limitati, per evitare che le famiglie si trovino in situazioni
complesse da gestire e non sappiano come condurle.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Domenico Gallo.

GALLO Domenico
Intervengo per fare la mia dichiarazione di voto, anche se so che andrebbe fatta alla
fine della discussione.
Voglio dire che apprezzo il lavoro molto importante fatto dalla Commissione su
questa deliberazione, prendendo atto del fatto che l'Assessore ha recepito molte
osservazioni provenienti dai vari Gruppi Consiliari.
Vorrei soltanto evidenziare una difficoltà rispetto ai due atti che voteremo stasera: la
deliberazione dell'Assessore e la mozione presentata dal Consigliere Silvestrini.
Sono due atti che spero si possano integrare, perché altrimenti mi troverei in
difficoltà.
La deliberazione dell'Assessore - credo con senso di equilibrio ed anche grazie
all'apporto dato da alcuni Consiglieri - ha mirato soprattutto ad un equilibrio tra la
tutela delle famiglie, da una parte, e quella degli operatori, dall'altra: si rischiava,
infatti, una sorta di sbilanciamento che poteva essere a favore del lavoratore, ma
troppo negativo sul piano dei costi per le famiglie. Con la deliberazione si è
raggiunto un equilibrio che condivido.
Voterò entrambi gli atti, ma sapendo che si tratta di due atti a confronto: mi auguro,
quindi, che possano integrarsi e relazionarsi.
Alcuni emendamenti presentati dal Consigliere Genisio (che credo siano, in qualche
modo, soppressivi di parte della mozione) propongono un ragionamento equilibrato:
il fatto di risolvere telefonicamente le questioni riguardanti la burocrazia, ad esempio
il problema della compilazione dei moduli, è un modo impersonale, per cui credo che
le famiglie in difficoltà abbiano problemi a risolvere le questioni in quel modo.
Voterò alcuni emendamenti soppressivi, ma voterò anche la deliberazione e la
mozione presentata dal Consigliere Silvestrini, che ringrazio per il lavoro svolto,
avendo sicuramente lavorato molto nel rapporto con le associazioni. Allo stesso
modo, credo che la concertazione avuta nell'ambito dell'Assessorato abbia prodotto
un risultato apprezzabile su un tema che sappiamo essere complesso per un motivo di
fondo: la questione delle risorse. Se avessimo, infatti, avuto maggiori risorse a
disposizione, la delibera sicuramente sarebbe stata migliore.
Credo, tuttavia, che si sia fatto tutto il possibile: ringrazio, quindi, sia l'Assessore, sia
i Consiglieri che si sono impegnati in Commissione sull'atto.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola all'Assessore Borgione, per la replica.

BORGIONE Marco (Assessore)
Come hanno sottolineato i Capigruppo, l'atto si regge su un equilibrio che definirei
non precario ma delicato, perché, contemporaneamente, dobbiamo salvaguardare e
tutelare quei diritti legati a persone che chiedono interventi socio-sanitari attraverso
prestazioni e dobbiamo tutelare "attività", cioè persone impegnate per erogare questi
servizi; inoltre, dobbiamo fare attenzione alla spesa, che non è soltanto la spesa
pubblica dell'Amministrazione Comunale.
Come veniva definito dal Consigliere Centillo, questa deliberazione è un sistema
torinese che si tiene insieme grazie alla collaborazione tra soggetti differenti, la Città
di Torino e le Aziende Sanitarie, che hanno pensato e studiato questo meccanismo di
integrazione e di continuità assistenziale, suffragato ed aiutato da soggetti del terzo
settore, del volontariato e del privato sociale che hanno permesso di renderlo
operativo. In questo senso, vanno anche le osservazioni rispetto alla mozione.
Ha ragione il Consigliere Gallo Domenico, quando dice che sarà complicato tenere
insieme i due atti, la deliberazione e la mozione di accompagnamento, perché, in
alcuni punti, non si considera la complessità della materia a cui si sta mettendo
mano. Per questo motivo, non posso che vedere favorevolmente gli emendamenti
soppressivi presentati da alcuni Consiglieri. È complicato, in effetti, non considerare
come, votando il primo (il punto che, per primo, è stato soppresso e che chiede di
non tener conto del reddito delle persone non conviventi per le persone
autosufficienti), si crea una disparità in seno alla stessa Amministrazione, perché non
si considera il fatto che gli stessi casi, se non rientrano nel percorso di domiciliare ma
vanno nel percorso di residenziale, vengono trattati in modo diverso.
Dunque, il rimando a cui faceva riferimento il Consigliere Silvestrini rispetto ad una
presunta similitudine tra la proposta contenuta nella mozione e quanto recepito nelle
valutazioni (nell'emendamento che tiene conto del parere espresso dalle
Circoscrizioni) è interpretato in modo erroneo.
Non si è detto che si ragionerà per introdurre questo nuovo meccanismo all'interno
della domiciliare. Si è detto, piuttosto, che assistenza domiciliare e percorso di
inserimenti residenziali hanno gli stessi criteri legati al conteggio del reddito dei
familiari, anche se non conviventi, della persona autosufficiente. Per i non
autosufficienti, il reddito dei familiari non conviventi già non è compreso nelle
prestazioni che eroghiamo, ed è un altro film.
È necessario, allora, che ci sia una definizione complessiva - sarebbe meglio se
venisse dalla Regione - per definire il trattamento dei redditi per le persone
autosufficienti, che deve valere sia per il percorso di domiciliare, sia per il percorso
di residenzialità.
La stessa questione riguarda l'impegno che, attraverso la mozione, si richiede ad un
unico soggetto, non a tutti i soggetti che fanno parte del percorso domiciliare.
È curioso che un Consiglio Comunale si impegni a prevedere una certezza di
tempistica rispetto alla decorrenza dell'assegno, quando l'autorizzazione dello stesso
non dipende dall'organo che si impegna a prevederne un tempo predeterminato per
l'erogazione. Allora, mi sembra più corretto indicare anche questo come un impegno
che l'Amministrazione si assume rispetto ai percorsi amministrativi. Nella
deliberazione, c'è scritto quelli che sono i tempi di lavorazione della pratica da
quando viene presa in carico a quando si firma o si rinuncia al PAI. Diverso è
prevedere un tempo di decorrenza certo, rispetto all'assegno per le domande
considerate valide all'UVG. È un tempo indefinibile e non è possibile procedere
diversamente.
Circa l'altra considerazione già sviluppata dal Consigliere Gallo, è difficile che una
persona terza, per telefono, possa dare suggerimenti su un iter che, di per sé, è
complesso e che deve considerare fattori sociali e sanitari; si tratta di consigli che
non possono essere dati, se non all'interno del percorso di Valutazione Geriatrica o
di disabilità o della Commissione, che è composta da tecnici che valutano, rispetto
all'intensità bassa, media o alta, i livelli di intervento che devono essere eseguiti dai
fornitori accreditati. È impensabile che una persona che risponda al telefono (tra
l'altro, si tratta di informazioni soggette a privacy, che è difficile dare al telefono)
possa dare quei suggerimenti o quelle informazioni che potrebbero essere richieste da
utenti in situazioni di incertezza e di difficoltà.
Sottolineerei, invece, l'impegnativo lavoro di concertazione del tavolo tecnico.
Con l'occasione, voglio anch'io ringraziare coloro che se ne sono occupati, come i
qui presenti dottoressa Merana e dottor Motta, che, comunque, non sono gli unici ad
aver trattato la materia sui diversi tavoli: anche il direttore dottoressa Locascio se n'è
occupata.
Gli emendamenti si sono concentrati sullo scioglimento dei tre nodi emersi nel
dibattito.
1) Circa l'indennità di accompagnamento, occorre dire che noi, recependo la
deliberazione della Giunta Regionale utilizziamo forme di ammortizzatori sociali per
chi è al di sotto della franchigia. L'indennità di accompagnamento, quindi, la
destiniamo innanzitutto all'equiparazione dei redditi e, in secondo luogo, alla
copertura della spesa sociale a carico dell'assistito; 2) dalle ore di operatori socio-
sanitari che passano da obbligatorie (due alla settimana, come nella precedente
deliberazione) a una valutazione rispetto alla loro appropriatezza, che sottolineiamo
con ben due emendamenti; 3) il terzo emendamento riguarda la possibilità di
inquadrare nel contratto collettivo nazionale delle cooperative le assistenti familiari,
che fino ad oggi sono state impiegate tramite un contratto di somministrazione.
Questi sono i tre nodi che abbiamo sciolto attraverso gli emendamenti presentati
come Giunta, che hanno trovato la coincidenza di tutti coloro che sono intervenuti
nel dibattito in Commissione, cioè delle tre sigle sindacali e delle due Centrali
Cooperative.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Il dibattito è concluso.
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