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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Novembre 2009 ore 12,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2009-06635
"DEGRADO STRUTTURA EX MOI - VILLAGGIO OLIMPICO" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BUSSOLA ED ALTRI IN DATA 15 OTTOBRE 2009.
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200906635/002, presentata in
data 15 ottobre 2009, avente come oggetto:
"Degrado struttura ex Moi - Villaggio Olimpico"

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per la risposta all'Assessore Viano.

VIANO Mario (Assessore)
Faccio una considerazione preliminare sul tono, sulle espressioni usate che, in alcuni
passaggi, mi sembrano francamente un po' eccessive. Nel senso che "risultano in
totale stato di degrado, incuria ed abbandono" mi sembra un po' troppo pesante
rispetto alla situazione di fatto. Ma poi vedremo nel merito.
Per quanto riguarda l'ex MOI, il problema è perlopiù riconducibile alla
ridestinazione, che, in misura consistente, è stata affidata attraverso l'atto con il quale
abbiamo messo a disposizione (poi si tratta, in parte, di concessione, diritto di
superficie e concessione semplice per altri versi) una parte significativa (mi riferisco
alle due maniche di negozio) che ha la potenzialità di ospitare utilizzazioni
commerciali collocate sul fronte di Via Giordano Bruno, più una parte delle arcate
storiche collocata a sud, oltre al cosiddetto aeroplano (quindi, la pensilina centrale).
Tutte queste componenti del complesso sono state messe a disposizione del TOP -
adesso, magari, avrà una denominazione formalmente diversa - e, come è noto, è in
corso la gara per la scelta del partner da affiancare alla società Parco Olimpico, alla
quale, sulla base delle previsioni del bando, verrà concesso in uso (quindi, con
mandato di valorizzazione) tutto il patrimonio messo a disposizione (immobiliare, di
impianti ed attrezzature) dalle Amministrazioni Pubbliche (Regione, Provincia e
Comune).
Purtroppo, anche questa procedura, come spesso accade nelle evidenze pubbliche, ha
visto ricorsi, eccezioni e, quindi, code di contenziosi, che stanno dilatando i tempi
originariamente previsti per l'individuazione del partner e, quindi, l'avvio concreto
dell'attività della società Parco Olimpico. Questa società, come è noto, è mista, ma a
prevalenza privata (ed è per questo che è importante individuare il partner attraverso
questa procedura).
Le parti propriamente pubbliche, che attengono al corridoio di connessione con
Piazza Garimberti e all'ascensore-passerella per il collegamento con il Lingotto, sono
state qualificate come spazio pubblico e, quindi, sono in carico al Settore Suolo
Pubblico per l'attività manutentiva; per altro verso, visti gli orari di apertura al
pubblico piuttosto estesi (gli Uffici mi dicono che l'orario di apertura è dalle 6.00
alle 24.00), questa struttura è esposta a qualche episodio di vandalismo e di
manomissione, legato al fatto che, non essendo ancora in uso, l'area non può essere
vigilata attraverso la presenza di attività ed iniziative; infatti, il suo intorno
immediato (lo spazio, i volumi e il costruito che lo delimitano e che individuano
questo percorso) lo è molto di più.
Credo che si possa eccepire sull'eccessiva lentezza dei tempi con i quali si è
proceduto alla messa a disposizione di TOP e, successivamente, con i quali questa ha
proseguito la sua attività. Devo dire, però, che le complessità, dal punto di vista
amministrativo, non sono mai banali e, forse, vengono sottovalutate nelle fasi
preliminari, in cui, come si dice, si fanno i conti senza l'oste, cioè senza mettere in
conto tutti i passaggi formali. Infatti, è andata così.
Le attività di manutenzione e di pulizia a carico dell'AMIAT (trattandosi, a tutti gli
effetti, di suolo pubblico, che può essere assimilato ad una via pubblica o ad una
piazza) sono state avviate; anche la passerella è stata presa in carico dall'AMIAT,
mentre l'ascensore è in capo alla società IRIDE Servizi. Si è proceduto, quindi, come
per qualsiasi altra situazione di spazio e suolo pubblico.
Vorrei precisare che siamo ben al di sotto della perfezione (esagero anch'io,
naturalmente), ma credo che sarà molto difficile riuscire a gestire efficacemente
quest'area finché non saranno attivi gli spazi che si affacciano su questa porzione di
suolo pubblico.
Quindi, uno spazio è stato destinato a TOP, mentre un'altra parte di ciò che rimane
alla Città di Torino (che, a questo punto, è limitata) è stata ceduta al CONI. Il CONI
utilizza una parte, affacciata su Via Zino Zini, come magazzino e deposito per i suoi
materiali, mentre le palazzine vengono impiegate per le attività istituzionali e
amministrative del CONI stesso e delle varie Federazioni sportive.
Rimangono a disposizione l'arcata nord e una porzione dell'arcata sud, per le quali,
nel tempo, abbiamo considerato diverse ipotesi - peraltro, non da soli e non come pie
illusioni - e, sulla base di un'interlocuzione (della quale abbiamo dato conto nel
corso di questa tornata amministrativa) con la Camera di Commercio, era stata
individuata una scuola di alta formazione (che dipendeva da una società
internazionale, in quanto era l'affiliazione italiana di questo raggruppamento)
presente a Torino che si occupa di amministrazione aziendale. In realtà, poi, l'intesa
con la Camera di Commercio di Parigi - che era coinvolta nell'operazione - è
naufragata e la Camera di Commercio ci ha comunicato di non potere dare corso a
questa iniziativa.
In seguito, abbiamo provato ad individuare altri interlocutori che ci parevano giusti
ed opportuni; per esempio, abbiamo sollecitato il CONI, visto il suo interesse a
rafforzare il polo della sua presenza amministrativa, ma anche di carattere formativo
e sportivo di base, proprio per avere, in particolare attraverso le Federazioni degli
sport sul ghiaccio, delle strutture in grado di rispondere al notevole impegno di
tempo che è richiesto per questa attività formativa e che, ora, non risulta compatibile
con le modalità di utilizzo dell'impianto di Corso Tazzoli. Infatti, la Federazione
lamenta l'impossibilità di contemperare le loro necessità con le varie esigenze che la
Città pone in campo per quanto riguarda le altre utilizzazioni dell'impianto.
Recentemente, il CONI ha più dettagliatamente formalizzato - infatti, stiamo
interloquendo da tempo - una proposta che prevede l'utilizzazione di tutta l'arcata
nord; in particolare, sull'asse centrale, uno spazio di carattere amministrativo e
relazionale in senso lato (con attività di servizio minime) e, poi, i due corpi sviluppati
longitudinalmente rispetto all'asse centrale nord-sud da destinare, da un lato, al
curling e, dall'altro lato - se non sbaglio -, ad una pista sul ghiaccio per il pattinaggio
artistico.
Naturalmente, abbiamo accolto con grande soddisfazione questa richiesta, anche
perché sembra supportata da un impegno non estemporaneo; infatti, ci sono degli atti
assunti dagli organismi di amministrazione che testimoniano l'assoluta serietà
dell'iniziativa.
Auspichiamo, quindi, di poter sciogliere rapidamente anche questo nodo, ovvero
consentire l'assegnazione al CONI; in questo caso, avverrà in diritto di superficie,
non in cessione, perché si tratta di un'area destinata a servizi.
Per quanto riguarda le altre ipotesi, alcune delle quali ho avanzato anche io sulla base
dell'interlocuzione, che ha dato luogo ad infinite e, per me (non lo avrei
assolutamente mai pensato), incredibili reazioni, sono da porre sicuramente in
secondo piano rispetto all'ipotesi principale, che è quella che ho detto; infatti,
rappresenterebbe una continuità rispetto alla vicenda olimpica e, poi, consentirebbe
di ospitare, con maggiore agilità rispetto ai grandi impianti, un'attività che è rivolta
alla promozione degli sport sul ghiaccio.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Bussola.

BUSSOLA Cristiano
Assessore, lei mi ha rimproverato di avere utilizzato dei toni troppo forti nella mia
interpellanza, ma mi sembra che lei, con la sua elegante eloquenza, abbia detto le
stesse cose. Ha riconosciuto, più o meno implicitamente, che, almeno al momento, si
può parlare di desertificazione e credo che questo sia l'aspetto più importante da
sottolineare in relazione ad una struttura che non rappresenta soltanto una valenza
simbolica legata alle Olimpiadi del 2006, ma che sarebbe opportuno e doveroso
rivalutare e rendere fruibile da parte della cittadinanza, anche per il contesto logistico
in cui si trova (cioè, un'area che viene, via via, valorizzata).
Prendo atto, quindi, delle sue segnalazioni e, in parte, sono rincuorato per quanto
riguarda questa informazione relativa al CONI; purtroppo, sappiamo tutti quali siano
i tempi e le lungaggini burocratiche ed come sia difficile contrastarli. Mi permetto,
comunque, di sollecitarla (come Assessore, almeno in parte, competente per quanto
riguarda questa struttura) a vigilare affinché questi interventi vengano realizzati
realmente.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'interpellanza è discussa.
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