Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200906635/002, presentata in data 15 ottobre 2009, avente come oggetto: "Degrado struttura ex Moi - Villaggio Olimpico" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta all'Assessore Viano. VIANO Mario (Assessore) Faccio una considerazione preliminare sul tono, sulle espressioni usate che, in alcuni passaggi, mi sembrano francamente un po' eccessive. Nel senso che "risultano in totale stato di degrado, incuria ed abbandono" mi sembra un po' troppo pesante rispetto alla situazione di fatto. Ma poi vedremo nel merito. Per quanto riguarda l'ex MOI, il problema è perlopiù riconducibile alla ridestinazione, che, in misura consistente, è stata affidata attraverso l'atto con il quale abbiamo messo a disposizione (poi si tratta, in parte, di concessione, diritto di superficie e concessione semplice per altri versi) una parte significativa (mi riferisco alle due maniche di negozio) che ha la potenzialità di ospitare utilizzazioni commerciali collocate sul fronte di Via Giordano Bruno, più una parte delle arcate storiche collocata a sud, oltre al cosiddetto aeroplano (quindi, la pensilina centrale). Tutte queste componenti del complesso sono state messe a disposizione del TOP - adesso, magari, avrà una denominazione formalmente diversa - e, come è noto, è in corso la gara per la scelta del partner da affiancare alla società Parco Olimpico, alla quale, sulla base delle previsioni del bando, verrà concesso in uso (quindi, con mandato di valorizzazione) tutto il patrimonio messo a disposizione (immobiliare, di impianti ed attrezzature) dalle Amministrazioni Pubbliche (Regione, Provincia e Comune). Purtroppo, anche questa procedura, come spesso accade nelle evidenze pubbliche, ha visto ricorsi, eccezioni e, quindi, code di contenziosi, che stanno dilatando i tempi originariamente previsti per l'individuazione del partner e, quindi, l'avvio concreto dell'attività della società Parco Olimpico. Questa società, come è noto, è mista, ma a prevalenza privata (ed è per questo che è importante individuare il partner attraverso questa procedura). Le parti propriamente pubbliche, che attengono al corridoio di connessione con Piazza Garimberti e all'ascensore-passerella per il collegamento con il Lingotto, sono state qualificate come spazio pubblico e, quindi, sono in carico al Settore Suolo Pubblico per l'attività manutentiva; per altro verso, visti gli orari di apertura al pubblico piuttosto estesi (gli Uffici mi dicono che l'orario di apertura è dalle 6.00 alle 24.00), questa struttura è esposta a qualche episodio di vandalismo e di manomissione, legato al fatto che, non essendo ancora in uso, l'area non può essere vigilata attraverso la presenza di attività ed iniziative; infatti, il suo intorno immediato (lo spazio, i volumi e il costruito che lo delimitano e che individuano questo percorso) lo è molto di più. Credo che si possa eccepire sull'eccessiva lentezza dei tempi con i quali si è proceduto alla messa a disposizione di TOP e, successivamente, con i quali questa ha proseguito la sua attività. Devo dire, però, che le complessità, dal punto di vista amministrativo, non sono mai banali e, forse, vengono sottovalutate nelle fasi preliminari, in cui, come si dice, si fanno i conti senza l'oste, cioè senza mettere in conto tutti i passaggi formali. Infatti, è andata così. Le attività di manutenzione e di pulizia a carico dell'AMIAT (trattandosi, a tutti gli effetti, di suolo pubblico, che può essere assimilato ad una via pubblica o ad una piazza) sono state avviate; anche la passerella è stata presa in carico dall'AMIAT, mentre l'ascensore è in capo alla società IRIDE Servizi. Si è proceduto, quindi, come per qualsiasi altra situazione di spazio e suolo pubblico. Vorrei precisare che siamo ben al di sotto della perfezione (esagero anch'io, naturalmente), ma credo che sarà molto difficile riuscire a gestire efficacemente quest'area finché non saranno attivi gli spazi che si affacciano su questa porzione di suolo pubblico. Quindi, uno spazio è stato destinato a TOP, mentre un'altra parte di ciò che rimane alla Città di Torino (che, a questo punto, è limitata) è stata ceduta al CONI. Il CONI utilizza una parte, affacciata su Via Zino Zini, come magazzino e deposito per i suoi materiali, mentre le palazzine vengono impiegate per le attività istituzionali e amministrative del CONI stesso e delle varie Federazioni sportive. Rimangono a disposizione l'arcata nord e una porzione dell'arcata sud, per le quali, nel tempo, abbiamo considerato diverse ipotesi - peraltro, non da soli e non come pie illusioni - e, sulla base di un'interlocuzione (della quale abbiamo dato conto nel corso di questa tornata amministrativa) con la Camera di Commercio, era stata individuata una scuola di alta formazione (che dipendeva da una società internazionale, in quanto era l'affiliazione italiana di questo raggruppamento) presente a Torino che si occupa di amministrazione aziendale. In realtà, poi, l'intesa con la Camera di Commercio di Parigi - che era coinvolta nell'operazione - è naufragata e la Camera di Commercio ci ha comunicato di non potere dare corso a questa iniziativa. In seguito, abbiamo provato ad individuare altri interlocutori che ci parevano giusti ed opportuni; per esempio, abbiamo sollecitato il CONI, visto il suo interesse a rafforzare il polo della sua presenza amministrativa, ma anche di carattere formativo e sportivo di base, proprio per avere, in particolare attraverso le Federazioni degli sport sul ghiaccio, delle strutture in grado di rispondere al notevole impegno di tempo che è richiesto per questa attività formativa e che, ora, non risulta compatibile con le modalità di utilizzo dell'impianto di Corso Tazzoli. Infatti, la Federazione lamenta l'impossibilità di contemperare le loro necessità con le varie esigenze che la Città pone in campo per quanto riguarda le altre utilizzazioni dell'impianto. Recentemente, il CONI ha più dettagliatamente formalizzato - infatti, stiamo interloquendo da tempo - una proposta che prevede l'utilizzazione di tutta l'arcata nord; in particolare, sull'asse centrale, uno spazio di carattere amministrativo e relazionale in senso lato (con attività di servizio minime) e, poi, i due corpi sviluppati longitudinalmente rispetto all'asse centrale nord-sud da destinare, da un lato, al curling e, dall'altro lato - se non sbaglio -, ad una pista sul ghiaccio per il pattinaggio artistico. Naturalmente, abbiamo accolto con grande soddisfazione questa richiesta, anche perché sembra supportata da un impegno non estemporaneo; infatti, ci sono degli atti assunti dagli organismi di amministrazione che testimoniano l'assoluta serietà dell'iniziativa. Auspichiamo, quindi, di poter sciogliere rapidamente anche questo nodo, ovvero consentire l'assegnazione al CONI; in questo caso, avverrà in diritto di superficie, non in cessione, perché si tratta di un'area destinata a servizi. Per quanto riguarda le altre ipotesi, alcune delle quali ho avanzato anche io sulla base dell'interlocuzione, che ha dato luogo ad infinite e, per me (non lo avrei assolutamente mai pensato), incredibili reazioni, sono da porre sicuramente in secondo piano rispetto all'ipotesi principale, che è quella che ho detto; infatti, rappresenterebbe una continuità rispetto alla vicenda olimpica e, poi, consentirebbe di ospitare, con maggiore agilità rispetto ai grandi impianti, un'attività che è rivolta alla promozione degli sport sul ghiaccio. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Bussola. BUSSOLA Cristiano Assessore, lei mi ha rimproverato di avere utilizzato dei toni troppo forti nella mia interpellanza, ma mi sembra che lei, con la sua elegante eloquenza, abbia detto le stesse cose. Ha riconosciuto, più o meno implicitamente, che, almeno al momento, si può parlare di desertificazione e credo che questo sia l'aspetto più importante da sottolineare in relazione ad una struttura che non rappresenta soltanto una valenza simbolica legata alle Olimpiadi del 2006, ma che sarebbe opportuno e doveroso rivalutare e rendere fruibile da parte della cittadinanza, anche per il contesto logistico in cui si trova (cioè, un'area che viene, via via, valorizzata). Prendo atto, quindi, delle sue segnalazioni e, in parte, sono rincuorato per quanto riguarda questa informazione relativa al CONI; purtroppo, sappiamo tutti quali siano i tempi e le lungaggini burocratiche ed come sia difficile contrastarli. Mi permetto, comunque, di sollecitarla (come Assessore, almeno in parte, competente per quanto riguarda questa struttura) a vigilare affinché questi interventi vengano realizzati realmente. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'interpellanza è discussa. |