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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Novembre 2006 ore 14,00
Paragrafo n. 16

Comunicazioni dell'Assessore Alfieri su "Artissima"
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per le comunicazioni, all'Assessore Alfieri.

ALFIERI Fiorenzo (Assessore)
Avendo ricevuto la lettera dei Consiglieri Coppola, Cantore e Bussola, avevo preparato una risposta scritta, quindi la utilizzo per fare questa Comunicazione in Aula.
Sono stato messo al corrente qualche giorno fa da Francesco Bonami, Direttore artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (incontrato casualmente), del fatto che Roberto Casiraghi avrebbe avuto intenzione di organizzare una fiera di arte contemporanea a Roma nel prossimo aprile.
Ho subito convocato Casiraghi, il quale, dopo avermi informato che non vi era ancora nulla di contrattualizzato al proposito, mi ha giustificato la sua iniziativa nel seguente modo: "È del tutto probabile che Roma abbia intenzione di organizzare iniziative fieristiche o parafieristiche sull'arte contemporanea, dal momento che si stanno moltiplicando le attività in questo settore in quella città, sia a carico del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, che sta curando la costruzione del Maxxi (spettacolare edificio dell'architetto Zaha Hadid), sia per iniziativa del Comune, che ha già attivato il Museo Macro. È opportuno - dice Casiraghi - che un'eventuale fiera romana sia organizzata dallo stesso operatore che dirige Artissima piuttosto che da un altro, allo scopo di evitare concorrenzialità tra le due iniziative.
Per questo motivo l'esposizione romana è ipotizzata per aprile, e cioè in stagione lontana dal torinese novembre dell'arte contemporanea, durante il quale si svolge Artissima; è collocata in quattro edifici storici e non in uno spazio fieristico; non si rivolge a gallerie giovani come fa, invece, Artissima, ma a grandi gallerie che non sono mai venute e non verrebbero a Torino (basti pensare che il costo a metro quadro a Torino è di 195 Euro, mentre a Roma sarebbe di circa 1.500 Euro); ha l'aspetto di un'insieme di mostre più che di una fiera vera e propria e così via.
In sintesi, l'iniziativa romana è complementare e non concorrenziale a quella di Torino".
Ascoltate queste motivazioni, ho ritenuto opportuno riprendere il discorso dopo la tredicesima edizione di Artissima, allo scopo di non danneggiarne il clima. Ho poi saputo che decisione analoga era stata presa dalla Fondazione Musei, depositaria del marchio, il cui Consiglio di Amministrazione aveva deciso di convocare Casiraghi per il prossimo 22 novembre. Evidentemente entrambi (cioè sia la Fondazione che il sottoscritto) abbiamo pensato che ci sarebbe stato tutto il tempo per saldare i conti con Casiraghi, senza correre il rischio di trasformare questa vicenda in un boomerang per gli Enti proprietari del marchio che, come è noto, sono la Regione, la Provincia ed il Comune.
Qualcuno ha invece voluto accelerare i tempi e ha sollecitato i giornali cittadini ad intervenire proprio il giorno dell'inaugurazione di Artissima; ritengo sia stato un errore non minore a quello compiuto da Casiraghi.
Per di più, le polemiche successive alla notizia apparsa sui giornali hanno preso una piega, almeno questa volta, non giustificata. Qui non siamo di fronte ad un tentativo di scippo da parte di Roma nei confronti di Torino (in particolare, il Sindaco Veltroni non ha alcun ruolo nella vicenda), ma ad un'iniziativa di Roberto Casiraghi che non è stato chiamato da Roma, ma che è andato personalmente a Roma per proporre l'iniziativa in questione.
Ora che Artissima si è conclusa in modo fortunatamente positivo, dovrà essere affrontato il problema ed il soggetto preposto a farlo è prima di tutto la Fondazione Torino Musei, alla quale gli Enti Pubblici proprietari del marchio hanno affidato il compito di allestire la fiera Artissima e che, come ho detto, ha già calendarizzato l'esame della questione.
È fin troppo ovvio che se, ad una verifica attenta, l'iniziativa romana risultasse effettivamente concorrenziale con quella torinese, l'Associazione Artissima, alla quale la Fondazione Musei ha affidato l'organizzazione della fiera per tre anni (l'ultimo sarà il 2007), unitamente alla diffida ad organizzare analoghe iniziative sul territorio italiano, verrà posta di fronte ad un aut aut: o Casiraghi, che è parte integrante dell'Associazione Artissima, cancella l'iniziativa romana o il contratto con quella società verrà annullato con un anno di anticipo.
Io auspico che si verifichi la prima eventualità e cioè che Casiraghi rinunci all'iniziativa romana, perché il nostro prioritario interesse è che questa non venga realizzata e nello stesso tempo si dia continuità ad una fiera che è molto importante per Torino. Nel caso, invece, l'Associazione Artissima non fosse disponibile a cancellare l'iniziativa romana, sarà compito della Fondazione Torino Musei trovare immediatamente il modo di sostituire il soggetto organizzatore con un altro altrettanto capace, il che ovviamente non è una prospettiva che possa essere data per scontata. È per questo motivo che, dopo aver consultato i Colleghi di Provincia e Regione nella giornata di ieri, ho invitato Casiraghi e l'Associazione Artissima a rinunciare definitivamente al progetto romano. Nei prossimi giorni si saprà la risposta e si agirà di conseguenza.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
In Conferenza dei Capigruppo non abbiamo stabilito il tempo massimo degli interventi dei Gruppi Consiliari, però ritengo che, come d'uso, 5 minuti siano sufficienti.
La parola al Consigliere Coppola.

COPPOLA Michele
Credo che il tempo che il Presidente ha messo a disposizione sia davvero sufficiente, anche perché ci tengo a manifestare l'assoluta soddisfazione mia e credo anche dei Colleghi che con me hanno firmato la lettera inviata all'Assessore.
Parlo di soddisfazione, perché in questa vicenda la nostra intenzione era di fare quadrato, nel senso che, anche se probabilmente sarebbe stato meglio parlarne successivamente, i giornali avevano già stabilito di portare a conoscenza dei torinesi e delle Istituzioni la decisione, presa in maniera spontanea dall'attuale direttore della fiera, di dare vita ad un'iniziativa che, a tutti gli effetti, al di là delle verifiche che si faranno in maniera dettagliata, è antitetica ed è in concorrenza con l'attuale fiera organizzata a Torino.
A noi, Consiglieri Comunali, e a chi ha a cuore l'interesse della nostra città è troppo evidente che la concorrenza tra i sistemi culturali, turistici ed economici delle differenti città italiane è spietata ed è altrettanto evidente che è inaccettabile la risposta che il direttore di una nostra fiera, definendosi imprenditore, ha tentato di dare, anche se solo attraverso l'utilizzo dei giornali. È difficile che si comprenda la definizione di imprenditore quando si cresce, si ottengono risorse importanti, si ottiene legittimazione e credibilità grazie al lavoro dei torinesi e delle Istituzioni torinesi; essere imprenditore significa scommettere, non significa scommettere con il paracadute! L'elemento, quindi, che abbiamo cercato di evidenziare nella richiesta di comunicazioni, nasce dalla necessità che la politica non accetti e non tolleri comportamenti di questa natura.
Nel mese di novembre, la Fondazione Torino Musei troverà le motivazioni e le ragioni per decidere quale sarà il percorso da affrontare, ma deve essere chiaro a chi sceglie Torino e a chi considera la nostra Città o le altre Istituzioni locali come interlocutrici, che non si può venire qui, ottenere risorse e quando si è cresciuti pensare di dimenticare le persone che, attraverso il proprio impegno e i propri contributi, hanno consentito la sua affermazione; ecco perché in questo caso non c'è distinzione di sorta e perché la richiesta di comunicazioni parte dall'opposizione, ma è condivisa anche dalla maggioranza, perché quando si parla di interesse di Torino si prescinde dalle giacche indossate: lo abbiamo già detto in passato e questa è una testimonianza concreta.
Termino dicendo che il problema della voracità di Roma, anche se in questa circostanza forse non è il primo aspetto che dovrebbe farci preoccupare, non può essere accantonato. Il problema della voracità di Roma (che con la fiera "Più libri più liberi" fa un copia e incolla della nostra "Fiera del Libro") è un problema che dobbiamo pensare di affrontare nelle prossime settimane, perché abbiamo già visto di recente come il Governo abbia scelto un'altra importante città per la candidatura all'organizzazione dell'Expo 2015, mentre, al momento, non abbiamo ancora assistito, all'attribuzione di risorse per festeggiare i 150 anni della nostra unità nazionale; non vorrei che, tra qualche settimana, leggessimo che la città di Parma ha inventato il "Salone del Gusto" con qualche anno di ritardo rispetto a noi!
Va bene che il Governo sia attento all'esigenza degli Enti Locali, ma dovrebbe esserlo verso gli Enti Locali di tutte le città! È inaccettabile che si faccia scippo di iniziative che sono state vittoriose, che sono nate a Torino e che qui devono continuare a restare. Oggi Artissima deve essere ancora più difesa, affinché torni a quello spirito iniziale grazie al quale giovani gallerie ed artisti emergenti diventavano motore di competizione ed attrazione di risorse.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ventriglia.

VENTRIGLIA Ferdinando
Nel merito delle comunicazioni interverrà il Consigliere Galasso, mentre io vorrei solo sottolineare un punto politico che non mi pare sia stato accennato nell'intervento del Consigliere Coppola per privilegiare la difesa del nostro territorio.
La ricostruzione dell'Assessore Alfieri, nei toni e nei contenuti, mi dà un'impressione di debolezza sconfortante del Comune di Torino, perché sembra quasi che, oggi, un direttore si possa svegliare e proporre un'iniziativa a Roma, che noi scopriamo, e qualcuno lo spiffera ai giornali. In realtà, la notizia c'era e se metto in fila alcune affermazioni del Consigliere Coppola, le dichiarazioni stesse del Sindaco e dell'Assessore Alfieri sui privati che non investono in cultura a Torino, ci sarà un motivo per cui, invece di uno strappo violento con lo scippo, altre città, forse più credibili di noi, ci doppiano le iniziative. A mio modo di vedere, il motivo è che evidentemente questo ruolo del pubblico, per quanto rifletta una volontà politica di investire e di impegnarsi su questo fronte, non è percepito come credibile, perché, se tutti (i Sindaci di altre Città, i responsabili operativi che hanno contratti con la Fondazione Musei e che hanno rapporti con la Città di Torino) si sentono liberi di proporre questi doppioni, sapendo benissimo che cosa rappresenti, un gesto a fronte del quale, Assessore Alfieri, le rappresaglie contro Casiraghi ci fanno un baffo, non ci preoccupa impedire, oggi, al Casiraghi di turno di fare il doppione di un'iniziativa finanziata ed ideata dalla Città di Torino, ma ci preoccupa il fatto che questo possa accadere in futuro e in questi termini.
In una città seria e credibile, a nessuno verrebbe in mente di fare una cosa del genere: difatti, non ho sentito che qualche Assessore di Veltroni si sia fatto togliere di mano certe manifestazioni, né ho sentito certe dichiarazioni (ad esempio, l'affermazione di avere appreso il tutto casualmente). Ho l'impressione che ci sia una grande debolezza.
È questo il punto che ho voluto far notare: oltre a chiederci come difendere Artissima, chiediamoci, piuttosto, perché determinate cose succedano a Torino e non in altre città.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Carossa.

CAROSSA Mario
Mai come in questo caso e mai come in questi tempi sta tornando di moda - mi permetto di dire - il termine "Roma ladrona".
Qua, cari amici, dobbiamo rendercene conto tutti, non è solo un'affermazione di un esponente leghista, ma deve diventare un'affermazione di tutti i cittadini torinesi: infatti, mi preoccupa alquanto quando Assessori che guidano una città si permettono di portare via ad altre città determinate manifestazioni. Cito Artissima, cito i libri e non dimentichiamo la recente polemica fra Venezia e Roma riguardo al cinema. Questo veramente mi fa pensare, e dovrebbe fare pensare tutti: mi dispiace doppiamente, poi, quando leggo (ad esempio, su "La Repubblica" di ieri) che Artissima sogna il record. Artissima è una manifestazione nata in sordina che, con il passare del tempo, sta diventando una manifestazione decisamente importante, ed è questo che ci deve far preoccupare tutti, perché parliamo di una manifestazione che, da un certo punto di vista, potrebbe essere di nicchia - nessuno si offenda - , che porta più di 30.000 persone in visita nella nostra città. È davvero una questione su cui è necessario riflettere molto.
Bisogna, poi, riflettere ancor di più sul fatto che Roma e i suoi amministratori si permettano, tramite una persona (e non voglio entrare nel merito del personaggio Casiraghi), di togliere a Torino una manifestazione di questo tipo.
Questo fatto è molto grave e deve comportare un'adeguare risposta sul piano politico.
L'Assessore, giustamente, sostiene che farà tutto il possibile - e vorrei ben vedere! - contro Casiraghi, ma non deve essere soltanto questo il piano su cui si deve basare tutto il discorso. Dev'essere, naturalmente, un'azione eventuale contro Casiraghi e dico "contro", sottolineando il termine, perché mai come un'occasione del genere deve essere contro un'altra persona, ma deve essere anche, contemporaneamente, un'azione politica di pressione verso gli amministratori romani che - mi permetto di dire - non devono quanto meno voler approvare queste situazioni. Penso, infatti, che, se da Roma ci fosse una risposta fredda al Casiraghi di turno, il Casiraghi di turno non si permetterebbe di fare queste cose (naturalmente, nell'eventualità che le faccia davvero).
Ribadisco: riflettiamo su quanto è stato scritto sui giornali, e mi riferisco al numero dei visitatori, più di 30.000, e agli 800 giornalisti accreditati: questi numeri valgono veramente la pena che tutti quanti noi ci uniamo per difendere questa invenzione ben riuscita della nostra città. Facciamo fronte comune verso l'ingordigia - e termino - di Roma ladrona.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Semplicemente poche battute.
Non capisco molto la discussione che stiamo avendo qui in Consiglio, nel senso che Artissima sta riscuotendo grandi successi. In una sola settimana, siamo riusciti a proporre tre iniziative incredibili: Artissima, Torino Film Festival e Club to Club (che ha visto la partecipazione di migliaia e migliaia di ragazzi).
Credo che le invidie siano legittime: anzi, dobbiamo iniziare ad accettare che ci siano questi tipi di invidie anche da parte di altri Enti.
Credo che stia a noi il fatto di iniziare a cambiare la nostra mentalità. Le società della conoscenza sono quelle che producono per prime, innovano per prime e hanno più creatività. In questo senso, sta a noi valorizzare il nostro prodotto, continuare a rinnovarlo, continuare a insistere sul fatto che stia nella centralità delle nostra città la valorizzazione delle iniziative che nascono qui. La paura non è di perdere, ma è di sapere come vendere queste iniziative. Vendere non vuol dire svendere, non vuol dire esportarle, ma dobbiamo anche cambiare mentalità, non siamo la città che continua ad essere prima, poi diventa seconda, poi terza, in quanto le cose vengono portate via. Noi siamo primi in quanto nelle società della conoscenza le cose vengono create per prime, e dobbiamo continuare a valorizzare tutto questo.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Angeleri.

ANGELERI Antonello
Ringrazio l'Assessore per la risposta.
Riferendomi all'intervento del Consigliere Carossa, più che parlare di Roma ladrona, parlerei di un imprenditore - se si può definire tale - che non rispetta gli accordi, quindi non tanto di una rivalità tra città, ma di una situazione che non può concludersi in quest'Aula con le parole riferiteci dall'Assessore.
Sulla vicenda di Artissima non sono state spese soltanto parole, non è stato firmato soltanto un contratto, non sono stati assunti soltanto impegni. Mi pare che sia la Regione Piemonte, sia la Città di Torino, sia la Provincia siano intervenute ed intervengano ogni anno con una cifra abbastanza considerevole (mi riferisco, in particolare, alla Regione e alla Città). Mi pare che il costo per l'acquisto del marchio sia stato un costo non indifferente, a cui la Città ha contribuito. L'accordo siglato, poi, prevedeva che il direttore, per tre anni, continuasse la propria attività, ma nella nostra città, senza andare altrove. Quando, in un accordo, in un patto, uno dei due interlocutori non mantiene la parola, mi chiedo se, dall'altra parte, la Città non debba chiedere i danni (se corrisponde al vero quanto riferito dall'Assessore, e non ho motivo di dubitarne) ad un personaggio che si comporta in questo modo, nuocendo gravemente agli interessi della stessa Città.
Rispetto a questo, penso che si debba fare una valutazione molto attenta, ma non da parte nostra, piuttosto da parte del nostro Ufficio Legale.
Questa vicenda mi ricorda la questione di Cazzola, allorquando venne a spiegarci che il Salone dell'Automobile non sarebbe mai andato via da Torino.
Me lo ricordo, Assessore e Sindaco, perché all'epoca c'era il Presidente della Commissione Industria della Regione ed audimmo, su richiesta dei Capigruppo, proprio il dottor Cazzola, il quale, dato che avevamo presentato un'interpellanza in questo senso, venne in quella sede a spiegarci che la sua intenzione era di proseguire e mantenere il Salone dell'Automobile - sto parlando, ovviamente, di 9-10 anni fa - nella nostra città e alla precisa domanda: "Lei, visto che organizza il Motor Show a Bologna, non è che, per caso, abbia intenzione di trasferirlo?" lui rispose "Giammai!". Avendo già avuto esperienza di imprenditori di questo genere, non vorrei che la stessa cosa capitasse anche per una questione culturale di grande importanza qual è Artissima.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Domenico Gallo.

GALLO Domenico
Solo un minuto, Presidente, perché mi pare che dopo le comunicazioni dell'Assessore Alfieri non avrebbe quasi dovuto esserci un seguito del dibattito, perché sono state così ferme, da quanto ho udito... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Mi sembra che siano state molto chiare, nette, precise: la Città e la Fondazione Torino Musei hanno intimato al personaggio Casiraghi di retrocedere da qualsiasi tentativo di scippare o esportare questa iniziativa in altre città e penso che dovremmo dichiararci tutti soddisfatti, così come ha fatto il Consigliere Coppola, che - mi pare - a differenza del tono del Consigliere Carossa, ha utilizzato una motivazione più pacata, più di soddisfazione rispetto al messaggio che ne è uscito. Non si sposta questa iniziativa dalla nostra città!

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Galasso.

GALASSO Ennio Lucio
Se dovessi sintonizzarmi sulle audacie lessicali del Consigliere Carossa, direi che anche Milano è "rapinatrice", però questo pone un problema serio per Torino.
Noi cogliamo nell'intervento dell'Assessore due atteggiamenti che sono una costante, potremmo dire anche uno stile, che, però, debbono essere rivisitati alla luce di quanto sta accadendo. Per un verso, l'Assessore si preoccupa di non danneggiare il clima, dall'altro, se ci fosse concorrenzialità, si interverrebbe, ovviamente, anche sul terreno giuridico prima ancora che su quello politico. Dobbiamo uscire da questa dimensione, perché dobbiamo fare un serio esame di coscienza come classe dirigente di Torino. Non può Torino sempre acquietarsi e, soprattutto, non può sempre e solo intervenire - per usare una metafora calcistica - di rimessa.
Non è che noi possiamo condizionare o impedire i comportamenti altrui, ma i comportamenti altrui, a volte, sono determinati o condizionati dai comportamenti propri. Se vi fosse un atteggiamento solido, fermo, queste persone capirebbero che qui non trovano terreno di facile cultura (o coltura); ci sarebbero anche maggiori accorgimenti, ma, in questo caso, l'aspetto ci sembra ancora più grave.
Assessore, io nei suoi confronti, anche in altre occasioni, ho avuto motivo di apprezzamento, però debbo dire che in questa vicenda il suo intervento è stato chiaro da un punto di vista, direi, burocratico, ma conta anche una presa di posizione ufficiale! Non vorrei essere stato distratto e, se così fosse, accetterei subito il richiamo, ma dalla rassegna stampa io colgo che vi è stato, da parte del Comune di Torino, silenzio su questa vicenda.
Vorrei fare una constatazione politica. Le alleanze politiche, gli atteggiamenti politici, le preoccupazioni politiche vedo che si realizzano sempre a danno di Torino. È successo così con Expo 2015, sta succedendo così anche con Artissima. Perché? Se anche il Consigliere Gallo, spesso "ringhioso", diventa così morbido, mi preoccupa, perché vuol dire che, a volte, la preoccupazione politica e l'atteggiamento di compostezza, o meglio, di composizione politica all'interno della maggioranza, o delle maggioranze, tra varie Città prevalga sull'interesse della città di Torino, da far valere - ripeto - non tanto sotto il profilo della "ringhiosità", quanto sotto il profilo di una progettualità ed una presa di posizione che renda gli altri quantomeno più cauti e prudenti nei nostri confronti.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Zanolini.

ZANOLINI Carlo
Non posso non intervenire in questo dibattito, perché mi è parso veramente che le risposte dell'Assessore Alfieri siano state di una linearità notevole, nel senso che è stato detto che questa eventuale manifestazione che verrà fatta a Roma non potrà che essere complementare e non sostitutiva di Artissima. Penso che effettivamente si tratti di due target diversi, di due periodi diversi. Mi sembra che sia stata abbastanza chiara questa situazione.
Penso che l'Assessore Alfieri abbia convocato con puntualità il responsabile della manifestazione e ne abbia ricevuto delle spiegazioni che, se non sono mendaci, dovrebbero chiarire la situazione molto bene.
Mi rifaccio alle parole del Sindaco - ogni tanto esce fuori con queste affermazioni giuste -, cioè noi dobbiamo anche scrollarci di dosso questa paura di essere sempre deprivati di qualcosa. Noi abbiamo la capacità di inventare mille cose, quindi, anche se qualcosa ci viene tolto - a parte che non penso che sia il caso di Artissima - sapremo inventare altre mille cose, per cui, se qualche fiore appassisce, mille ne fioriscono.
Siamo orgogliosi di aver "inventato" - tra virgolette - il Salone dell'Automobile, Artissima, Settembre Musica e migliaia di altre iniziative che hanno portato Torino, in ambito culturale, ad essere il centro a livello italiano e anche europeo.
Indubbiamente, poi, ci sono i rapporti di forza. È chiaro che, se un imprenditore decide di fare una scelta con i capitali che riesce ad ottenere (sia investendo di persona che con contributi delle Istituzioni Pubbliche) e se è bravo, non si può impedirglielo. Noi non abbiamo armi di ricatto per dire: "Tu non puoi andare là a fare questa cosa", perché bisogna agire con le armi della politica, della mediazione; mi pare che, in base a quanto ha detto l'Assessore Alfieri, le armi della politica e della mediazione puntualmente siano state messe in atto.
Mi auguro che quanto riferito dall'Assessore Alfieri sia vero e penso che Torino non si lascerà sfuggire questa manifestazione molto importane, anche se, a mio giudizio, un po' effimera. Non si tratta di una manifestazione di eccellenza assoluta, ma bensì di una bella cosa, molto interessante.
Sapremo reagire a queste situazioni che ci hanno messo con le spalle al muro e credo che riusciremo, con la politica e con la mediazione, a reagire bene e ad impedire che manifestazioni di questo tipo vengano sottratte a Torino.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per una replica, all'Assessore Alfieri.

ALFIERI Fiorenzo (Assessore)
Innanzitutto, permettetemi, Consiglieri, ma credo che si debba guarire dalla "sindrome dello scippo", perché vorrei anche sapere a che cosa ci si riferisca quando si parla di tutti questi scippi!
Mi sono fatto un elenco di iniziative alle quali mi è capitato, per motivi anagrafici, di collaborare, in alcuni casi, in funzioni di responsabilità, in altri casi di collaborazione: Torino Film Festival, Fiera Internazionale del Libro, Slow Food, Luci d'Artista con tutto quello che ci sta intorno, Settembre Musica, Torino Spiritualità. Ma chi è che ce le ha scippate? Ma dove sono avvenuti questi scippi negli ultimi 25-30 anni, a parte il discorso del Salone dell'Automobile, che ha a che fare molto relativamente con le politiche socio-culturali?
Dove sono avvenuti questi scippi? C'é soltanto molta ammirazione. In questi settori, veniamo considerati leader. Spero di non parlare solo a titolo personale, ma non mi troverete mai d'accordo su questo. Innanzitutto non è bello, non è dignitoso, perché bisogna avere orgoglio per la propria città e per il proprio lavoro. Anche dal punto di vista razionale, cronologico e storico (lasciamo stare gli aspetti emotivi della questione), vorrei sapere dove sono avvenuti tutti questi scippi. Quando c'è un problema lo si affronta, come in questo caso.
Non ho capito a che cosa si riferisca la debolezza che ci è attribuita. Come ho cercato di dire (e non voglio ritornare su quanto ho già detto), questa notizia (almeno per quanto riguarda me e l'Assessore Oliva) è venuta fuori all'ultimo momento.
Io, qualche giorno prima dell'inizio di "Artissima", prima che se ne parlasse sui giornali, ho ritenuto del tutto logico, e giusto, rimandare notizie di questo genere al termine della fiera internazionale. Proprio perché questa iniziativa è importante, proprio perché ci investiamo del denaro e proprio perché dobbiamo ricavarne il massimo risultato possibile, scusate, sarà debolezza, ma, secondo me, il problema del Casiraghi era meno importante del successo di "Artissima" e, quindi, ho rimandato la questione ad un momento successivo e, come ho detto, la stessa cosa ha fatto anche la Fondazione Musei.
Questo problema esiste. Casiraghi non ha firmato nessun contratto, altrimenti, è chiaro che il discorso è chiuso. Scusate, Consiglieri, se sono terra terra, ma, piuttosto che Casiraghi vada a Roma ad organizzare una Fiera (a quel punto decisamente competitiva) e noi si debba cercare con il lanternino l'uomo giusto per "Artissima" del prossimo anno, riterrei molto più conveniente per la città, che Casiraghi rinunciasse all'iniziativa romana e rimanesse a "fare" il suo lavoro. Questa è stata la proposta che ieri, intorno a mezzogiorno, ho avanzato al patrono della fiera. Quando ci siamo incontrati c'era anche il Presidente della Fondazione Torino Musei ed ero in contatto telefonico con gli Assessori Oliva e Giuliano.
Adesso, sta a lui... (INTERVENTO FUORI MICROFONO) No, che c'entra il fidarsi? Sta a lui accettare o no la proposta fatta. Rinuncia a Roma e rimanga a Torino. Non rinuncia a Roma? Vada a Roma. Ma, secondo il mio modesto avviso, molto pragmatico, sarebbe meglio rinunciasse all'iniziativa romana.

GALASSO Ennio Lucio
(Intervento fuori microfono).

ALFIERI Fiorenzo (Assessore)
Perché non volevo che questa notizia uscisse sui giornali durante "Artissima"? Perché, una volta pubblicata, ognuno interpreta la notizia a modo proprio.
Se tanto mi dà tanto, per associazione di idee, il perfido Veltroni ha chiamato Casiraghi e gli ha suggerito di portare "Artissima" a Roma.
Non è così in alcun modo e, quindi, trovo sia sbagliato dire che questo sia l'ennesimo esempio di Roma che scippa Torino. Per i motivi appena enunciati, non è così e, in questo caso, poi, proprio non c'è motivo di dire una cosa del genere. Se, da quanto ho capito, c'è l'appoggio di un ente pubblico romano (una ipotesi di appoggio), quest'ultimo giunge dalla Regione Lazio e non dal Comune di Roma.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Dichiaro concluse le comunicazioni.
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