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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 9 Novembre 2009 ore 12,00
Paragrafo n. 30
MOZIONE 2009-01141
ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI VOLONTA' RELATIVE AI TRATTAMENTI SANITARI - TESTAMENTO BIOLOGICO.
Interventi

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Riprendiamo l'esame della proposta di mozione n. mecc. 200901141/002, presentata
da vari Consiglieri in data 5 marzo 2009, avente per oggetto:
"Istituzione del Registro delle Dichiarazioni anticipata di volontà relative ai
trattamenti sanitari - Testamento biologico".

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consiglieri Silvestrini.

SILVESTRINI Maria Teresa
Vorrei evidenziare tre aspetti.
Innanzitutto, voglio rilevare che questa mozione, che abbiamo anche condiviso, è
una mozione che, tra le sue motivazioni etiche, ha la dignità delle persone, come ha
detto il Consigliere Salinas (con cui sono d'accordo che, nella storia italiana,
abbiamo chiuso con lo Stato etico - almeno, lo spero -, grazie alla Resistenza e alla
Costituente).
La mozione riguarda un momento della vita in cui, a differenza di quanto mi sembra
di aver sentito da alcuni Consiglieri, le persone non sono più capaci ad esprimere una
propria volontà: non è che le persone siano nella condizione, in cui sembrava
descriverle il Consigliere Genisio, di pensare che la loro vita non valga più, per cui
"tanto vale morire" (sembra un feuilleton ottocentesco). Non è così: è, piuttosto, una
dichiarazione di volontà anticipata, fatta prima che la persona non possa più dire
quello che vorrà per quanto riguarda il suo futuro.
A mio modo di vedere, questa è una mozione che chiede di seguire il naturale corso
della vita; probabilmente, 100 o 50 anni fa, il problema non si sarebbe posto.
È una questione che riguarda il fatto che la vita deve seguire, naturalmente, il proprio
corso: questo aspetto, forse, non è emerso nel dibattito ascoltato in quest'Aula.
Sembra un intervento artificiale contro la vita: in realtà, invece, è una possibilità per
le persone di non avere interventi, resi possibili dal progresso scientifico, e di seguire
il proprio naturale corso di vita, senza avere l'interferenza che la scienza rende
possibile al giorno d'oggi.
Questo è il senso della richiesta che viene da molti cittadini e questo è il senso della
mozione: raccogliere le istanze della cittadinanza ed aprire per i cittadini di Torino
una possibilità.
Mi sembra che sia questo il senso della mozione, che sarà poi ulteriormente
approfondito dalla deliberazione di iniziativa popolare - così mi pare di aver capito, è
corretto, Consigliere Cerutti? -, per la quale si stanno raccogliendo le firme.
Mi sembra che stiamo andando verso la direzione fortemente sentita dalla
cittadinanza, che non può essere, quindi, da noi che considerata positivamente.
Ci sembra non opportuna la votazione per parti separate, perché si rischia di
snaturare il senso del documento.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Olmeo.

OLMEO Gavino
Mi riconosco in quasi tutto l'intervento del Consigliere Genisio, quindi sarò
brevissimo.
Inserendomi in alcune delle affermazioni fatte poc'anzi dai Consiglieri Lonero,
Salinas ed altri, voglio ribadire che mi trovo anch'io, naturalmente, a dover
riconoscere non soltanto l'inutilità, ma anche la pericolosità di uno Stato etico.
È chiaro che, poi, ognuno considera Stato etico quello che gli pare e piace (come è
ovvio che sia), nel senso che taluni considerano Stato etico soltanto quello Stato che
trasferisce in termini legislativi le convinzioni religiose dei suoi governanti.
Naturalmente sono Stati etici - ed hanno creato innumerevoli danni in questo nostro
benedetto pianeta - anche tutti quegli Stati nei quali ci sono stati governanti che
hanno trasferito in attività legislative, in leggi vere e proprie, le loro convinzioni
etiche, normalmente pervase di ideologie alle quali la storia ha puntualmente tappato
la bocca.
Per quanto riguarda la mozione in discussione, il mio voto sarà contrario: sarà
contrario perché, in assenza di una normativa dal punto di vista legislativo (che, in
uno Stato come il nostro, compete solo e soltanto al Parlamento), questa mozione
sarebbe un puro atto politico che non condivido. Non lo condivido, non perché non
condivida l'esigenza che il Parlamento legiferi in materia di testamento biologico,
perché abbiamo bisogno di un testamento biologico e su come debba essere
realizzato ci sono posizioni differenziate. Non lo condivido perché tutto si può fare,
fuorché creare ulteriore confusione ai cittadini, dando l'indicazione quasi che domani
mattina, qualora sia approvata la proposta di mozione, ci sia la possibilità di
presentare un testamento biologico che, ad esempio, escluda l'idratazione forzata e
che preveda che questa, invece, debba essere realizzata.
L'ultima mia osservazione è tecnica (per quanto non mi competano le questioni
tecniche) ed è rivolta ai presentatori della mozione e a chi l'ha eventualmente
commentata.
Diciamo le cose come stanno, perché altrimenti diventa antipatico nei confronti dei
cittadini che, eventualmente, a queste cose ci credono: non è vero che, se domani
mattina fosse approvata la mozione o se in futuro fosse approvata la deliberazione di
iniziativa popolare, all'Anagrafe del Comune di Torino sarebbe possibile presentare
il proprio testamento biologico.
L'Anagrafe del Comune di Torino, come le Anagrafi di tutti i Comuni d'Italia, è
regolata da una legge e questa legge, al momento, non prevede questo. Dopodiché
l'Assessorato ai Servizi Civici, su mandato del Consiglio, potrà anche stabilire uno
sportello, nel quale consegnare questi testi, ma non stiamo parlando di questioni
anagrafiche, siamo su tutt'altro piano.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Consigliere Silvestrini, nel momento in cui si conclude l'intervento, non è più
possibile intervenire richiamando il fatto di non aver utilizzato l'intero tempo a
disposizione: si creerebbe un precedente, che potrebbe, poi, essere utilizzato in un
secondo momento.
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Presidente, sfugge a noi e sfugge a molti cittadini (è per questo motivo che abbiamo
presentato questo atto) il motivo per cui questa raccolta possa essere fatta da un
notaio o da un familiare, possa essere fatta su Facebook o su Youtube, e non sia fatta
dalle Istituzioni.
Nessuno sta parlando di un possibile ordine del giorno sul futuro di una legge; oggi
stiamo facendo qualcosa che, di fatto, i cittadini chiedono e che fanno già fuori dal
sistema pubblico: noi chiediamo che il sistema pubblico raccolga quello che già nel
privato oggi succede.
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